Il massacro di Sand Creek, 150 anni fa

WASHINGTON - Diverse tribù indiane hanno voluto ricordare il 150esimo anniversario di uno dei più sanguinosi massacri della storia americana rendendo omaggio ai due soldati americani che si rifiutarono di prendervi parte.
Il 29 novembre del 1864, il capitano Silas Soule e il luogotenente Joseph Cramer, non obbedirono agli ordini di sparare contro un accampamento di indiani Cheyenne e Arapahoe, con uomini, donne e bambini, sulle rive del fiume Sand Creek, nell'est del Colorado. Almeno 200 nativi furono uccisi quella mattina che poi divenne tristemente nota come il massacro di Sand Creek.
I discendenti di quelle tribù hanno voluto ricordare i 150 anni esatti trascorsi da quel massacro, celebrando le loro vittime, ma anche i due ufficiali a cui hanno reso omaggio con una visita al cimitero di Denver dove sono sepolti.
I nativi hanno preso parte all'alba a una benedizione al cimitero di Riverside prima di completare un rito al Congresso dove il governatore John Hickenlooper si è scusato a nome dello Stato per il massacro.
Alcuni nativi hanno riconosciuto che l'atto coraggioso dei due militari ha evitato un maggiore spargimento di sangue. "Non sarei qui se non fosse stato per loro", ha detto Otto Braided Hari, i cui bisnonni Cheyenne sono sopravvissuti. La prima cerimonia per rendere omaggio alle vittime è stata celebrata nel 1999 per iniziativa di Hari e da allora si tiene ogni anno a Eads, a circa 180 miglia a sudest di Denver.