Il caso

Il nuovo obiettivo dei ladri? I libri russi custoditi nelle biblioteche europee

Dallo scoppio della guerra in Ucraina ad oggi sono state trafugate più di 170 antiche e preziose opere per un valore stimato di circa 2,6 milioni di euro
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Red. Online
09.05.2024 15:30

Da circa due anni a questa parte, i malviventi hanno un nuovo obiettivo: rubare dalle biblioteche d'Europa antichi libri di autori russi. Come spiega il Post, infatti, dall'aprile del 2022 sono state sottratte più di 170 opere per un valore stimato di 2,6 milioni di euro. Ai ladri interessano edizioni di grande valore che possono essere rivendute sul mercato dei collezionisti a prezzi che variano dai 50.000 ai 100.000 euro.

Il primo furto è avvenuto due mesi dopo l'invasione russa dell'Ucraina alla biblioteca dell’Università di Tartu, in Estonia. A questo primo colpo ne sono seguiti altri a Riga, Vilnius, Berlino, Monaco, Helsinki, Parigi, Lione e Praga. Anche il nostro Paese, come riferisce la Tribune de Genève, è stato preso di mira dai ladri che hanno sottratto alla biblioteca di Ginevra una raccolta di Pushkin. Su questo caso, che ha quale protagonista una banda georgiana, il Ministero pubblico ha aperto un'inchiesta. La struttura più colpita dai malviventi è invece l'Università di Varsavia alla quale sono stati sottratti 78 libri i quali componevano una collezione completa di opere di Pushkin e Gogol. Il valore? Superiore al milione di euro.

Per ora l'attività investigativa dell'Europol ha portato all'arresto di nove persone: quattro in Georgia, tre in Francia, una in Estonia e una in Lituania. In Georgia, i malviventi sono stati trovati con un bottino di 150 libri. Non sarà tuttavia facile recuperare nella sua interezza il patrimonio librario finora rubato. Secondo l'Europol, infatti, alcuni libri sono già stati rivenduti in aste a Mosca e San Pietroburgo.

Non solo un movente economico

A spingere i malviventi verso questi nuovi obiettivi non ci sarebbero solo ragioni economiche, ma anche nazionalistico-identitarie. Almeno così ritiene l’Europol, l’agenzia di polizia dell’Unione Europea, secondo cui i colpi rientrano in un più ampio progetto che intende riportare in Russia edizioni di pregio di autori romantici. Sembrerebbe, in particolare, che l'attuale clima politico abbia avuto una notevole influenza sulla crescita della domanda di libri di Pushkin e Gogol. In patria, infatti, Pushkin è considerato tra i fondatori della letteratura russa nonché il più grande poeta della storia del Paese. A testimoniare la grandezza della sua figura c'è anche il fatto che il letterato è stato esaltato dagli zar come pure da Stalin. Non va poi dimenticato che lo stesso Putin ha ripetutamente citato nei propri discorsi gli scritti dell'autore russo e ha deciso la costruzione di nuovi monumenti a lui dedicati.

Gli stratagemmi dei malviventi

Numerosi e variegati sono gli stratagemmi utilizzati dai ladri per sottrarre le preziose opere di autori russi. All'inizio, i malviventi si fingevano studenti ucraini o russi che chiedevano, presentando documenti falsi, di consultare le prime edizioni originali per motivi di ricerca, per poi scappare con i libri in un momento di disattenzione dei bibliotecari. In altri casi, i criminali commettevano effrazioni. Recentemente, però, i ladri hanno ideato un metodo più elaborato: gli autori dei furti costruiscono storie complesse e passano molto tempo in finte consultazioni, dopodiché sostituiscono i libri originali con copie prodotte appositamente e quasi indistinguibili da chi non è esperto. Le falsificazioni sono infatti realizzate talmente bene che alcune biblioteche si sono accorte della sostituzione delle proprie opere con dei falsi solo a mesi di distanza.

Per cercare di contrastare i malviventi, ecco allora che diverse biblioteche hanno stabilito per opere preziose di autori russi un accesso e una possibilità di consultazione limitati.

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