Il Pardo ruggisce per Cimino

Il regista newyorkese de "Il cacciatore" premiato in Piazza Grande - A Locarno spazio anche all'attrice comica emergente Amy Schumer
Michael Cimino a Locarno (foto Crinari)
Fabrizio ColieMariella Delfanti
10.08.2015 02:45

LOCARNO - Ha firmato una manciata di capolavori entrati di prepotenza nella storia del cinema, sia quando sono stati ricompensati con una pioggia di Oscar come Il cacciatore, sia quando hanno provocato dei fallimenti commerciali come I cancelli del cielo. Michael Cimino è stato premiato ieri a Locarno con il Pardo d'onore Swisscom. Fra i protagonisti del weekend anche l'attrice americana Amy Schumer. Abbiamo intervistato entrambi.

MICHAEL CIMINO

Gli occhi celati dietro gli occhiali scuri, Michael Cimino ha un aspetto enigmatico. Così radicalmente diverso da quello che aveva negli anni, fra la fine dei Settanta, in cui con una manciata di capolavori segnò la storia del cinema. Anche la sua età reale resta un mistero (alcune fonti lo danno del 1939, altre del 1943, lui una volta in un'intervista ha detto di essere del 1952). Regista e sceneggiatore e oggi anche scrittore, innamorato dei film di John Ford e del Visconti de Il Gattopardo, l'uomo che ha firmato film immortali cone Il cacciatore o I cancelli del cielo - capolavoro ma devastante insuccesso al botteghino che fece fallire la United Artist - L'anno del dragone o il toccante esordio di Una calibro 20 per lo specialista, dall'epoca di Verso il sole del 1996 non firma più un film tutto suo. Ieri sera è stato insignito del Pardo d'onore Swisscom e oggi sarà protagonista di un incontro pubblico alle 13.30 allo Spazio Cinema. Sabato ha incontrato i giornalisti per le interviste di gruppo. E quando parla di un cinema «che deve partire dalla vita», di attori e di scrittura, all'aura di mistero che circonda il Cimino di oggi si sostituisce una luminosa passione.

Di cosa si è occupato in questi anni?

«Scrivo. Sto sempre scrivendo. Libri e sceneggiature. Certe volte canzoni. Avrei preferito lavorare nel vecchio sistema degli studios di Hollywood, quando i registi erano messi sotto contratto. Molti dei più grandi registi americani, come John Ford che è uno dei miei preferiti, spesso facevano tre film all'anno. Oggi la gente sembra preferire fare un film ogni tre anni... Vi immaginate un giocatore di calcio che provasse a giocare la coppa del mondo senza essersi fatto il campionato? Impossibile. Penso che non puoi essere più pronto a girare un film di quando ne hai appena finito uno».

AMY SCHUMER

Chi è Amy Schumer? Una delle star della commedia più affermate in America. Non è ancora conosciuta da noi, perché ha lavorato finora come stand-up comedian (cabarettista) solo sulle grandi reti televisive statunitensi. Trainwreck, il suo primo film ci permette così di fare la conoscenza del suo talento, non solo come attrice, ma anche come cosceneggiatrice del film, che lei stessa dice in gran parte autobiografico. Della sua intelligenza ha dato poi prova in particolare nell'intervista. Si presenta con la sorella Kim Caramele, coproduttrice del film, più affiatate nella realtà di quanto lo siano le loro omologhe (con gli stessi nomi) sullo schermo. Come nel film Kim è sposata mentre Amy non lo è: parte dunque dal confronto tra le due la prima domanda.

Pensa davvero, come il suo personaggio, che la monogamia sia qualcosa di irrealistico?

«No per alcuni non lo è, ma mi baso sulla realtà che osservo tra le persone che mi circondano. Ma non giudico nessuno, rispetto le scelte di ognuno».

In questo articolo: