Il Pardo spegne i proiettori, ma il motore della macchina da presa del cinema svizzero continua a girare

Quando si conclude il Locarno Film Festival, la città e il Ticino si spogliano di quel manto pardato che accompagna l’estate da ogni angolo, manifesti, treni, bus, borse, ombrelli. Come il pardo mitologico che all’inizio di ogni proiezione entra nello schermo e lo attraversa per uscire dall’altro lato. Ma il cinema in Svizzera è una tradizione e il motore della macchina da presa continua a girare. Passerelle per film di elevata qualità, punti d’incontro per gli esponenti del cinema nazionale e internazionale e luoghi di scambio interpersonale, culturale ed economico, i festival cinematografici svolgono funzioni fondamentali, anche per la politica culturale. Quali sono i prossimi appuntamenti?
Ora St. Moritz è anche cinema
Partiamo da una new entry. Dal 31 agosto al 3 settembre si terrà la seconda edizione del St. Moritz Art Film Festival (SMAFF), rassegna dedicata alla ricerca e all’esplorazione di film artistici e sperimentali. Se lo scorso anno le proiezioni hanno avuto luogo al Badrutt’s Palace Hotel, meta di vacanza per 36 anni di Alfred Hitchcock, ora il Festival ha ufficialmente una casa: il cinema Scala. L’obiettivo è di sensibilizzare e promuovere il cinema internazionale in tutte le sue forme: arte visiva, videoarte e film, nello spirito della libertà e del dialogo. Il tema del 2023 è «Becoming Landscape», diventare paesaggio, chiaramente legato alla natura della Valle dell’Engadina ma non solo. «Ci sono varie declinazioni, anche più astratte, della tematica», spiega Diana Segantini, direttrice operativa. I film non mostrano i paesaggi come entità date, svelano le strutture su cui sono organizzate e costruite le visioni dei paesaggi da parte del soggetto, le modalità attraverso le quali le nostre visioni diventano paesaggi. «Abbiamo dieci prime mondiali e anche alcune svizzere – prosegue la Managing Director, impegnata a creare una squadra forte e competitiva –. L’obiettivo è posizionare il Festival tra quelli di altissima qualità, dando risalto alla sostenibilità». Una kermesse accessibile alla comunità locale e agli svizzeri, incentrato sul dialogo. Tra le proiezioni fuori concorso, il cortometraggio sperimentale Spirits of Maritime Crossing, di Apinan Poshyananda (direttore artistico della Biennale d’Arte di Bangkok), interpretato da Marina Abramović e dal coreografo e ballerino thailandese Pichet Klunchuen.
Dall'animazione al Zürich Film Festival
E se il cinema è magia, non si può non citare il Fantoche internationales festival für Animationsfilm, in programma a Baden dal 5 al 10 settembre 2023. Un festival internazionale che celebra l’arte dei film di animazione in tutte le sue forme, promuovendo la cinematografia artistica indipendente. Un popolare punto d’incontro, giunto alla 21. edizione, per il settore della creatività e del design. Il programma propone forme d’arte di animazione innovative provenienti da tutto il mondo, cortometraggi, lungometraggi, making-of e progetti multimediali illustrati che ampliano il raggio d’azione ai mondi virtuali.
Avanti veloce fino al 28 settembre, al celebre Zurigo Film Festival (ZFF). Il 2 ottobre Diane Kruger riceverà il Golden Eye Award (l’Occhio d’Oro), a pochi giorni dalla première del suo Visions, thriller psicologico diretto da Yann Gozian. Ma la novità maggiore è la riapertura delle porte del centro culturale Kosmos, fondato nel 2017 e fallito lo scorso dicembre. Le FFS, proprietarie della struttura, hanno affittato le sei sale cinematografiche e l'area d'ingresso alla Spoundation Motion Picture AG, agenzia di distribuzione e di organizzazione di eventi del ZFF. Quest'ultimo gestirà il cinema situato nell'Europaallee, nei pressi della stazione centrale di Zurigo, con il nuovo nome di Frame, nella speranza di riattrarre il pubblico giovane che già lo frequentava. A fine festival, dal 9 ottobre, il cinema riprenderà la normale attività: proietterà mainstream intelligenti come James Bond e Avatar, film d'autore e film saggistici e documentari in versione originale con sottotitoli».
I Diritti Umani in scena a Lugano
A fine ottobre si torna in Ticino, per i dieci anni di vita del Film Festival Diritti Umani Lugano (FFDUL). Undici giorni di programmazione, dal 19 al 29, con una novità: il Concorso internazionale di lungometraggi, per il quale sono pervenuti 80 film. «Abbiamo ricevuto lavori provenienti da ogni parte del mondo. Anche da Paesi in cui il concetto di industria cinematografica si sta appena sviluppando oppure nemmeno esiste ma che presentano tutti una forte carica comunicativa. È una ricerca che ci spinge a scoprire luoghi, storie e linguaggi molto diversi tra loro» spiega il direttore Antonio Prata. Tra i film presentati fuori concorso c'è il documentario Orso d'Oro a Berlino Sur l'Adamant di Nicolas Philibert, in anteprima ticinese.
Da Lugano a Ginevra, per il Geneva International Film Festival, in calendario dal 3 al 12 novembre 2023. «Beyond Cinema», oltre il cinema, la 29. edizione sarà un osservatorio privilegiato della pluralità di voci e narrazioni. Serie, film ed esperienze immersive che invitano il pubblico a immergersi nelle acque ribollenti della creazione audiovisiva contemporanea. Dieci giorni di celebrazione dell'immaginario, scanditi da feste, conferenze e incontri.
Cortometraggi e cinema giovane
Per sei giorni, dal 7 al 12 novembre 2023, anche Winterthur sarà all'insegna del film. La città, da 27 edizioni, ospita il principale festival di cortometraggi della Svizzera, riconosciuto a livello internazionale. «I cortometraggi sono una forma d'arte distinta che consentono agli autori di cogliere lo spirito del momento e seguire le tendenze in corso. Possono essere divertenti o sorprendenti, analizzare la società, prendere una posizione politica o offrire scorci di mondi a noi sconosciuti».
L’anno solare si chiude ancora nel nostro cantone, con Castellinaria, il Festival del cinema giovane in programma dal 18 al 25 novembre 2023 al Mercato coperto di Giubiasco. Che quest’anno vanta due nuove collaborazioni: la prima con il Biografilm di Bologna, un festival dedicato alle storie di vita, alle biografie di personaggi della letteratura, del cinema, della politica, nei suoi contenuti documentari e di fiction, con il quale verrà studiato un programma speciale da proporre all’interno del concorso Young. La seconda con il Festival dei Popoli di Firenze, storicamente impegnato nella promozione e nello studio del cinema di documentazione sociale, con cui verranno selezionate opere dedicate all’ecologia da proporsi nel contesto di Young is Green, percorso trasversale sulla sostenibilità.
Soletta, Friburgo e Nyon, con documentari da tutto il mondo
Poi, si riapre il ciclo. Da metà gennaio tornano le Giornate di Soletta, l’annuale vetrina del cinema svizzero sotto la guida del direttore artistico Niccolò Castelli. Che, in qualità di narratore, si propone di «raccontare una storia lunga una settimana», con pellicole «che presentino la storia del cinema svizzero dell’ultimo anno». In marzo, la 38. edizione del Festival internazionale del film di Friburgo che – lo ha detto il ministro della Cultura Alain Berset inaugurandolo quest’anno – «placa la nostra sete di curiosità e ravviva la nostra fame di discutere». E infine nel mese di aprile, per ultimo ma non per importanza, Visions du Réel, a Nyon. Dimostrazione, anno dopo anno, di come il documentario sia uscito dalla sua nicchia facendosi spazio nei grandi festival internazionali (si pensi alla vincitrice del Leone d’Oro Laura Poitras o al già citato Nicolas Philibert). Dal 1969, Visions du Réel presenta opere audaci e singolari, intrise di realtà passate, presenti e future. Per dieci giorni, il Festival fa di Nyon un punto di convergenza dove diverse generazioni di cineasti e artisti di tutto il mondo si incontrano con un pubblico curioso. Riconosciuto come uno dei maggiori festival al mondo dedicati al documentario, presenta la maggior parte dei film in anteprima mondiale o internazionale e costituisce una piattaforma creativa essenziale per le migliaia di professionisti del cinema che vi si incontrano ogni anno.