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È quanto emerge dalle prime indagini - Netanyahu: «Un tragico incidente» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:00
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«Soldato egiziano ucciso da proiettili israeliani»
Le indagini preliminari sulla morte del soldato egiziano ucciso oggi da proiettili israeliani sul confine di Rafah «indicano che i colpi sono stati sparati durante un conflitto a fuoco tra membri delle forze di occupazione israeliane e membri della resistenza palestinese». Lo afferma una fonte di sicurezza di alto livello all'emittente statale egiziana Al Qahera, precisando che sulla vicenda è stata istituita una commissione d'inchiesta.
«Durante lo scontro a fuoco gli addetti alla sicurezza egiziani hanno adottato misure protettive e hanno risposto in direzione della fonte dell'attacco», ha aggiunto.
17:25
17:25
Netanyahu : «Un tragico incidente»
«Un tragico incidente di cui rammaricarsi». Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu alla Knesset ha definito i fatti di Rafah durante un incontro con le famiglie degli ostaggi che lo hanno contestato.
16:33
16:33
Raid a Rafah, Hamas non parteciperà ai negoziati
Hamas ha fatto sapere ai mediatori dell'Egitto, del Qatar e degli Usa che non parteciperà ai negoziati per un accordo di tregua e scambio di ostaggi a causa del raid israeliano a Rafah. Lo hanno riferito fonti della fazione islamica ad Haaretz.
16:22
16:22
Ucciso un soldato egiziano al valico di Rafah
Un soldato egiziano è stato ucciso e altri sono rimasti feriti in uno scontro a fuoco scoppiato al valico di Rafah con le forze armate israeliane. Lo riportano i siti israeliani e fonti egiziane.
L'Idf ha dichiarato che una sparatoria è avvenuta al confine con l'Egitto e precisato che l'incidente è «sotto revisione e discussioni sono in corso con gli egiziani».
Il portavoce militare egiziano ha dichiarato che «le forze armate egiziane stanno conducendo un'indagine da parte delle autorità competenti sull'incidente con sparatoria avvenuto nella zona di confine di Rafah, che ha portato all'uccisione di un responsabile della sicurezza».
15:11
15:11
Spari al confine
Nel caos che ha accompagnato e seguito l'attacco israeliano su Rafah, che ha colpito anche tende di civili a ridosso del confine con l'Egitto, alcuni soldati egiziani avrebbero sparato in aria alcuni colpi di avvertimento. Lo ha confermato una fonte egiziana di sicurezza di alto livello, precisando che alcune guardie sul valico di Rafah, a un centinaio di metri di distanza dal luogo dell'attacco, avrebbero sparato in aria per sedare il panico tra la folla, senza partecipare in alcun modo allo scontro in atto.
Scontri di varia intensità tra militanti di Hamas e soldati israeliani si sono susseguiti fino a poco fa nella Rafah palestinese. Ci sono state esplosioni e alcune tende hanno preso fuoco, riferisce all'ANSA una fonte egiziana di alto livello.
La stessa fonte ha negato recisamente che ci siano stati scontri tra i soldati egiziani al confine e le forze israeliane, spiegando che i soldati egiziani avevano sparato in aria solo per sedare il panico ed evitare sconfinamenti, visto che gli scontri tra Hamas e i soldati israeliani avvengono a soli 500 metri dall'Egitto.
L'IDF, dal canto suo, ha parlato di «una sparatoria al confine con l'Egitto». L'incidente è «sotto revisione e discussioni sono in corso con gli egiziani». Un soldato egiziano è stato ucciso e altri sono rimasti feriti, secondo i siti israeliani e fonti egiziane.
15:11
15:11
Israele: «Distrutto un tunnel di Hamas di 800 metri a Gaza City»
L'esercito israeliano ha annunciato di aver distrutto nel quartiere Sabra di Gaza City un un tunnel di Hamas, lungo 800 metri e scavato alla profondità di 18 metri. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui il tunnel era vicino al «Corridoio Netzarim», che taglia orizzontalmente la Striscia.
15:06
15:06
«Il raid a Rafah ha innescato un incendio che ha ucciso i civili»
Le prime indagini sull'incidente a Rafah hanno mostrato che il raid sui comandanti di Hamas ha innescato un incendio che può aver ucciso i civili palestinesi. Lo ha detto, citato dai media, il portavoce del governo Avi Hyman.
L'esercito israeliano ha detto di aver «intrapreso passi per minimizzare il rischio di colpire civili non coinvolti nell'attacco a Rafah, inclusa la sorveglianza aerea e l'uso di armi speciali da parte dell'aviazione».
Inoltre, ha fatto sapere il portavoce militare, l'attacco «non è avvenuto nell'area umanitaria di al Mawasi, dove l'Idf ha incoraggiato i civili ad evacuare» e lo stesso attacco è avvenuto su precise informazioni di intelligence.
14:14
14:14
Oltre 36 mila vittime a Gaza
Il ministero della Sanità della Gaza gestita da Hamas ha annunciato che il bilancio delle vittime in oltre sette mesi di guerra tra israeliani e palestinesi ha superato quota 36 mila.
«Almeno 36'050 persone sono state uccise nel conflitto, di cui 66 nelle ultime 24 ore», ha affermato il ministero, aggiungendo che «81'026 persone sono state ferite» nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre scorso.
12:48
12:48
«La Turchia farà di tutto perché Netanyahu sia giudicato per l'attacco contro Rafah»
«Come Turchia, faremo di tutto affinché questi barbari vengano ritenuti responsabili» davanti alla giustizia per i «crimini» che hanno commesso. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citando il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo governo e criticandoli per l'attacco contro Rafah.
Durante una conferenza a Istanbul, trasmessa dalla TV di Stato TRT, il leader turco ha paragonato nuovamente Netanyahu a Adolf Hitler e Slobodan Milosevic, aggiungendo che l'attacco di Israele contro un campo profughi a Rafah «rivela il volto sanguinoso» del premier israeliano.
«Fino a che Netanyahu e la sua rete omicida non riusciranno a spezzare l'eroica resistenza del popolo palestinese, resteranno con le spalle al muro nel loro Paese e cercheranno di prolungare la propria vita politica spargendo altro sangue ma presto si renderanno conto che questo non serve a nulla», ha aggiunto il leader turco, chiamando nuovamente Israele «uno Stato terrorista» e definendo il raid contro il campo profughi di Rafah «un massacro», sottolineando che «ha avuto luogo dopo l'appello della Corte internazionale di Giustizia a fermare gli attacchi».
11:46
11:46
Il procuratore generale d'Israele sull'Aja: «Non ha giurisdizione»
Il Procuratore generale di Israele Gali Baharav-Miara ha attaccato la Corte dell'Aja e il suo Procuratore Karim Khan sostenendo che «l'indagine su Israele manca di giurisdizione» i mandati di arresto richiesti sono «senza basi».
«La decisione di Khan ignora, tra le altre cose, il fatto che il sistema legale israeliano ha provato in passato la sua indipendenza, la sua imparzialità e il suo attaccamento ai valori della verità e della giustizia». «Non siamo timorosi - ha aggiunto di applicare la legge contro chiunque, anche i capi dell'esercito e dello stato se ci sono sospetti di fondate violazioni della legge». «Non abbiamo bisogno di aiuti dall'esterno - ha concluso - per mettere a nudo sospette attività criminali».
11:35
11:35
«Il raid su Rafah è sotto indagine»
Il Procuratore generale militare, la generale Yifat Tomer Yerushalmi, ha affermato che il raid su Rafah è «sotto indagine». «I dettagli del grave incidente - ha spiegato - sono ancora sotto inchiesta, che ci impegniamo a portare avanti al massimo».
Poi ha aggiunto che «sono aperte 70 inchieste dalla Polizia militare per sospetti incidenti criminali durante la guerra». Tra queste c'è anche quella sul centro di detenzione militare di Sde Teiman dove sono rinchiusi i miliziani di Hamas catturati dal 7 ottobre in poi, tra cui quelli dell'Unità Nukheba di Hamas, responsabile dell'attacco ai kibbutz a ridosso di Gaza.
10:22
10:22
Raid israeliani nel sud del Libano, 7 morti
È di 7 morti, tra cui almeno un combattente di Hezbollah, il bilancio delle ultime 24 ore di raid israeliani nel sud del Libano. Sono 64 i civili uccisi in Libano da Israele dallo scoppio della guerra a ottobre scorso. Mentre da allora sono circa 320 i combattenti di Hezbollah uccisi nei raid di Israele.
Lo riferisce l'agenzia nazionale libanese di notizie (NNA) e altri media, secondo cui tre persone, di cui un membro di Hezbollah sono state uccise in un raid con drone a Naqura, località sulla costa mediterranea a due passi dalla linea blu di demarcazione tra i due paesi.
Altre due persone, identificati come civili, sono state uccise in un altro attacco aereo con drone nella località di Aita Shaab, nel settore occidentale della linea blu. Altri due civili sono morti a seguito delle ferite riportate in un raid aereo a Hula, nel distretto di Marjuyoun, nel settore orientale della linea del fronte tra Hezbollah e Israele.
Tutti e tre gli attacchi hanno preso di mira persone su motociclette, spesso considerati da Israele come combattenti di Hezbollah in movimento lungo la linea del fronte. Altre vittime sono persone che si trovavano in prossimità delle moto colpite.
08:30
08:30
Attacco a Tal Al Sultan, 180 feriti e 28 morti nel Centro traumi
A seguito di un attacco aereo israeliano che nella notte ha colpito un campo per sfollati a Tal Al Sultan, a Rafah, 180 feriti e 28 morti sono stati portati al Centro per la stabilizzazione per pazienti con traumi supportato da Medici Senza Frontiere (MSF) che lo rende noto.
«Siamo inorriditi, quello che è successo dimostra ancora una volta che nessun luogo è sicuro a Gaza. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco immediato e duraturo», ha detto l'infermiera italiana Gaia Giletta da Rafah. Il Centro è stato aperto il 15 maggio nella zona di Tal Al Sultan per ricevere i pazienti vittime di traumi.
06:28
06:28
Il punto alle 06.00
Il bilancio dell'attacco israeliano alla tendopoli nell'area di Tal as-Sultan è salito a 40 vittime. Lo sostiene l'agenzia di stampa Wafa – secondo quanto riporta Al Jazeera – citando fonti locali e aggiungendo che «la maggior parte dei morti sonno donne e bambini» e «molti sono stati bruciati vivi». Decine i feriti che sono stati portati negli ospedali della zona che – secondo la Mezzaluna rossa palestinese – «non sono in grado di gestire questo gran numero di accessi».
Un quattordicenne palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane in Cisgiordania. Il giovane – che si chiamava Majd Shaher Arameen – è morto vicino alla città di Sair, a nord-est di Hebron. Fonti palestinesi accusano i soldati israeliani di aver impedito alle ambulanze di raggiungere il ragazzo, lasciandolo sanguinante a terra dopo avergli sparato.
L'esercito israeliano sostiene in una nota che nel raid compiuto ieri sera a Rafah, nel sud di Gaza, sono stati «eliminati il terrorista Yassin Rabia, comandante di Hamas in Giudea e Samaria (i nomi con cui Israele definisce la Cisgiordania, ndr), e Khaled Nagar, un alto funzionario di Hamas in giudea e samaria». L'attacco – si dice – «è stato effettuato nella zona di Tal as Sultan, nel nord-ovest di Rafah, sulla base di precise informazioni di intelligence». «Il terrorista Yassin Rabia ha gestito l'intera attività terroristica di Hamas in Giudea e Samaria, ha trasferito fondi a obiettivi terroristici e ha pianificato attacchi terroristici di Hamas in tutta la Giudea e Samaria. In passato, Rabia ha compiuto numerosi attacchi terroristici omicidi, tra cui quelli nel 2001 e nel 2002, in cui sono rimasti uccisi soldati israeliani», sottolinea il comunicato. «Il terrorista Khaled Nagar, alto funzionario del quartier generale di Hamas in Giudea e Samaria, ha diretto attentati e altre attività terroristiche in Giudea e Samaria e ha trasferito fondi destinati alle attività terroristiche di Hamas nella Striscia di Saza. In precedenza aveva effettuato diversi attacchi terroristici mortali tra il 2001 e il 2003 che avevano portato alla morte di diversi civili israeliani e al ferimento e alla morte di diversi soldati israeliani».