L'evento

Il Regno entra in una nuova era

A mezzogiorno l'attesissima incoronazione di Re Carlo III nell'Abbazia di Westminster, nel corso di una cerimonia che segue un rituale che si perde nella notte dei tempi
© KEYSTONE (Nathan Denette/The Canadian Press via AP)
Nicol Degli Innocenti
Nicol Degli Innocenti
06.05.2023 06:00

Il gran giorno è arrivato. Oggi Carlo III diventerà il quarantesimo monarca britannico a essere incoronato Re all’Abbazia di Westminster dal 1066 a oggi, in una solenne cerimonia che segue una tradizione secolare in ogni dettaglio. Dopo una lunghissima anticamera Carlo, erede al trono per i settant’anni del regno di sua madre, è diventato automaticamente re alla morte di Elisabetta II nel settembre scorso. Ma il tanto atteso momento è finalmente arrivato. Il 74.enne re farà il giuramento più importante della sua vita, impegnandosi con la mano sulla Bibbia a rispettare la legge e la Chiesa d’Inghilterra. La pesante corona di Sant’Edoardo, usata soltanto in questa occasione, verrà posata sulla sua testa dall’arcivescovo di Canterbury.

Non solo reali e capi di Stato

Carlo, che vuole essere un re «moderno», ha voluto fare alcune modifiche alla cerimonia e alle festività previste. Prima del giuramento, l’arcivescovo ricorderà che il Regno Unito accoglie e rispetta tutte le diverse religioni e leader religiosi ebrei, indù, sikh, musulmani e buddisti renderanno omaggio al re per sottolineare il clima di tolleranza e rispetto reciproco che Carlo intende tutelare. Per la prima volta una donna, Sarah Mullally, vescovo di Londra, parteciperà alla cerimonia. Tra i 2.200 ospiti – meno degli oltre ottomila invitati all’incoronazione di Elisabetta II – ci saranno non solo membri della famiglia reale, capi di Stato da tutto il mondo, politici e persone importanti, ma anche 850 comuni mortali scelti per il contributo che hanno dato a opere di beneficenza. Per volontà del re la processione da Buckingham Palace all’abbazia è stata accorciata e la cerimonia sarà più breve rispetto alle tre ore dell’ultima incoronazione del 1953. Per la prima volta Carlo ha invitato tutti i cittadini presenti e non solo l’aristocrazia a recitare la formula di fedeltà a Sua Maestà durante la cerimonia. L’arcivescovo di Canterbury ha sottolineato che il cosiddetto «omaggio del popolo» è «un invito, non una richiesta o un obbligo».

Crisi e inflazione

Nonostante i sinceri tentativi di Carlo di aggiornare la più tradizionale delle cerimonie, l’incoronazione sembra a molti un evento anacronistico. Il Regno Unito del 2023 è molto diverso dalla nazione che nel 1953 aveva accolto con grande entusiasmo la giovane regina Elisabetta. Con la crisi economica e l’inflazione a due cifre, il carovita è la preoccupazione principale dei cittadini britannici che hanno dovuto subire la più rapida erosione del loro potere d’acquisto dalla seconda guerra mondiale. Hanno anche dovuto subire i disagi legati all’ondata di scioperi nei servizi pubblici, dagli ospedali alle scuole alle ferrovie, che dura da mesi e che continua senza soluzioni immediate in vista. Il servizio sanitario pubblico, seconda preoccupazione degli inglesi, è allo stremo dopo oltre un decennio di tagli e austerità.

Sondaggi preoccupanti

In questo contesto lo sfarzo e l’opulenza della cerimonia di incoronazione, con le carrozze dorate e lo scettro tempestato di gioielli, le centinaia di soldati a cavallo e di valletti vestiti di velluto e oro, sembra fuori luogo. Soprattutto dato che trattandosi di un evento di Stato saranno i contribuenti a pagare il conto e non la famiglia reale, nonostante la sua immensa ricchezza. Il Governo non ha voluto rivelare quale sarà il conto finale, ma si prevede che il costo sarà tra 50 e 100 milioni di sterline.

I sondaggi sono impietosi: il 64% degli inglesi dichiara di non avere alcun interesse per l’incoronazione. Dato ancora più preoccupante, solo il 32% dei giovani tra i 18 e i 24 anni sostiene la monarchia, mentre dieci anni fa era il 64%. Anche se il movimento repubblicano non ha mai preso piede in Gran Bretagna, il rischio è di un’indifferenza crescente verso la monarchia. I sostenitori della monarchia ritengono che il costo dell’incoronazione e in generale della famiglia reale sia più che compensato dagli introiti che generano per alberghi, ristoranti e negozi, attraendo turisti e facendo vendere souvenir di ogni genere.

Il ritorno di Harry

Nonostante le critiche e i sondaggi di opinione, la cerimonia di oggi è comunque un evento storico che suscita grande interesse ben oltre i confini del Regno Unito. Si prevede che migliaia di persone arriveranno dall’estero per poter assistere in qualche modo alla cerimonia. Il centro di Londra è blindato. Oltre 11.500 poliziotti sono mobilitati in stato di allerta per controllare le folle e prevenire attentati. Si teme in particolare che gli estremisti islamici possano tentare di colpire il principe Harry a causa delle rivelazioni fatte nella sua recente autobiografia sul numero di talebani che aveva ucciso in Afghanistan. Buckingham Palace ha confermato che il secondogenito del Re parteciperà all’incoronazione, ma senza la moglie Meghan. È la prima volta che Harry sarà visto in pubblico con il padre e con William, l’erede al trono, da quando il suo controverso libro è stato pubblicato con tutte le rivelazioni sui contrasti e le rivalità con il fratello.

Verso il futuro

La lunga telenovela della famiglia reale – tra scandali, divorzi e litigi – ha alimentato l’interesse della gente nel seguire le loro vicende ma al tempo stesso ha contribuito all’erosione del rispetto nei loro confronti. Elisabetta II non è mai stata sfiorata da alcuno scandalo e non ha mai espresso un’opinione personale, restando per tutta la vita super partes. Ben diversa la situazione di Carlo, che per decenni è stato deriso per il suo aperto sostegno a cause controverse, dall’ambientalismo all’omeopatia, e che prima del clamoroso divorzio da Diana aveva notoriamente tradito la madre dei suoi figli con Camilla – che oggi verrà incoronata Regina, decisione non condivisa da molti.

Al di là della cerimonia di oggi , toccherà a Carlo nei prossimi mesi e anni definire un nuovo ruolo per la monarchia, trovando un difficile compromesso tra la tradizione e la modernità, mantenendo regole e cerimoniali ma cercando al tempo stesso di innovare restando al passo con i tempi.

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