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Il ritiro del vaccino di Astrazeneca ha generato molta disinformazione

Su questa vicenda si è detto di tutto, anche perché molte testate hanno creato confusione riportando la notizia in maniera imprecisa e non contestualizzata
© Hau Dinh
Facta.News
09.05.2024 18:30

Il 7 maggio 2024 l’azienda farmaceutica anglo-svedese Astrazeneca ha comunicato di aver avviato il ritiro mondiale del suo vaccino «Vaxzevria» contro la Covid-19. Su questa notizia è circolata online molta disinformazione, alimentata soprattutto dalla confusione creata da diverse testate nel riportare la notizia in maniera imprecisa e non contestualizzata in modo corretto. 

Le motivazioni del ritiro del vaccino

Secondo quanto si legge in Rete, l’autorizzazione al commercio di Astrazeneca sarebbe stata revocata dalla Commissione europea perché il vaccino sarebbe ritenuto pericoloso.

Se è vero che il vaccino in questione è stato ritirato, i motivi non riguardano la sua sicurezza. Nel documento della Commissione europea riguardante questa decisione si legge infatti che l’autorizzazione a immettere in commercio il vaccino «Vaxzevria» è stata revocata dietro richiesta della stessa Astrazeneca, presentata lo scorso 5 marzo. La revoca, prosegue la Commissione Ue, sarebbe applicabile dal 7 maggio 2024. 

Astrazeneca ha spiegato a diversi media che, «considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid-19, non c’è più stata domanda per il vaccino Vaxzevria che di conseguenza non è più stato prodotto né distribuito». Non prevedendo quindi una futura domanda di questo vaccino, AstraZeneca ha pertanto deciso di ritirare il proprio prodotto. Nel secondo trimestre del 2023, Astrazeneca ha infatti visto le vendite del suo vaccino anti-Covid praticamente azzerarsi. Un portavoce del Serum Institute of India (SII), che produceva il vaccino di Astrazeneca con il marchio Covishield, ha inoltre dichiarato che il SII ha interrotto la produzione e la fornitura delle dosi dal dicembre 2021. 

Le trombosi e il processo in tribunale

La narrazione secondo cui il vaccino «Vaxzevria» sarebbe stato ritirato perché pericoloso sfrutta una dichiarazione rilasciata recentemente da Astrazeneca in merito a un possibile raro effetto collaterale. 

Come riportato il 24 aprile 2024 dal quotidiano britannico Telegraph, Astrazeneca ha ammesso nei documenti del tribunale che il suo vaccino Covid può causare un raro effetto collaterale, la trombosi con trombocitopenia (TTS), una condizione estremamente rara caratterizzata dalla formazione di coaguli di sangue e da un basso numero di piastrine. Questa notizia, che è stata ripresa da altri giornali di tutto il mondo, è stata però in alcuni casi riportata in maniera imprecisa, ed è stata sfruttata per creare allarmismo sulla sicurezza del vaccino anti-Covid. 

La possibile complicazione compariva già da tempo nei documenti contenenti le informazioni sul vaccino. A livello sanitario, dunque, non è una novità. Il 14 aprile 2021, nel foglio illustrativo del vaccino Vaxveria di Astrazeneca la TTS era stata aggiunta come un nuovo possibile effetto collaterale «molto raro, potenzialmente grave», che può riguardare fino a 1 persona su 10mila. La stessa società farmaceutica alcuni mesi dopo, nel settembre 2021, aveva pubblicato un comunicato stampa in cui scriveva che «sono stati segnalati casi di trombosi con trombocitopenia (TTS) in un piccolo numero di persone. La diagnosi precoce consente un trattamento adeguato di questi eventi e non vi è alcun aumento del rischio di TTS alla seconda dose, rispetto ai tassi previsti nella popolazione generale». 

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