Il sentiero non è molto Generoso, ma verrà sistemato
Il Mendrisiotto chiama, il Dipartimento del Territorio risponde. E s’infila gli scarponi da montagna. Non di rado, nelle cronache, diamo notizia d’incomprensioni fra il Cantone e i Comuni, di attriti, di lunghe attese. È invece un esempio del contrario, il confronto che si è creato per la sistemazione del sentiero Roncapiano-Nadigh, sulle pendici del Generoso.
Riavvolgiamo il nastro. Oppure, se preferite, ripercorriamo la strada che ci ha portati fino a qui. A metà dello scorso mese di settembre, con una lettera al consigliere di Stato Claudio Zali, tre operatori turistici del comprensorio avevano chiesto un intervento urgente per mettere in sicurezza alcuni sentieri ridotti piuttosto male e parallelamente l’adozione, il prima possibile, di un Piano di utilizzazione cantonale (PUC) per aiutare finanziariamente la regione a ripristinare i principali collegamenti escursionistici della zona. Firmata da Oscar Piffaretti e Claudio Zanini dell’Albergo Diffuso Monte Generoso, da Anita Valli e Riccardo Rossi del B&B Chiarina di Muggio e da Tiziana e Luca Colombo del Wild Field Monte Generoso, la missiva ha subito dato i suoi frutti. «Dopo pochi giorni siamo stati contattati dal Cantone, che successivamente, verso metà ottobre, ha mandato i suoi funzionari a fare un sopralluogo» fa sapere Riccardo Rossi, da noi contattato. «Siamo soddisfatti di questa reazione». I controlli sul posto hanno confermato la necessità di agire a breve sul sentiero che collega Roncapiano a Nadigh. «Abbiamo già avuto casi di ospiti che percorrendolo si sono feriti» scrivevano gli autori della lettera a Zali. «Il primo tratto, in particolare, è stato danneggiato diversi anni fa quando sono stati posati i tubi che portano l’acqua sul Generoso. «Sì, il sentiero è stato oggetto di lavori per la posa di una condotta da parte delle AIL a servizio di alcuni Comuni – conferma, da noi contattato, Roberto Stoppa del Dipartimento del Territorio – e come Cantone, dopo il sopralluogo, abbiamo chiesto e ottenuto un’offerta per la sistemazione del sentiero da parte di un’azienda locale. Considerando la stagione invernale, non propensa per questo genere di opere, prevediamo di cominciare i lavori nella primavera del prossimo anno». I soldi non sono un problema: un credito già stanziato dal Parlamento cantonale prevede, per questo tratto, una spesa di circa quarantamila franchi.
Tutto risolto? Non proprio. Pur soddisfatti di quanto previsto per il tratto Roncapiano-Nadigh, gli operatori turistici sperano che man mano si possa intervenire anche su altri sentieri della zona. Da lì la richiesta di applicare il Piano di utilizzazione cantonale. Rispondendo, lo scorso maggio, a un’interrogazione di Gabriele Ponti e cofirmatari, il Consiglio di Stato aveva ammesso alcune difficoltà a concludere nei tempi prestabiliti gli aggiornamenti necessari per il PUC, anche perché non si conosceva l’entità dei relativi contributi federali. Ora il documento dovrebbe essere in dirittura d’arrivo. Nell’attesa, comunque, si potrà intervenire come detto sul tratto fino a Nadigh, che sarà verosimilmente ripercorribile in tutta sicurezza entro la prossima stagione estiva, consolidando la percezione diffusa all’estero che la Svizzera sia attenta alla gestione dei sentieri e, in generale, del suo territorio.