Il turismo a chilometro zero riparte dal Monte Lema
Il turismo riparte nel cuore del Malcantone. A chilometro zero, però. Dalla funicolare che sale da Miglieglia (corse ogni 30 minuti dalle 8.45 alle 17.15), ecco la cima del Monte Lema. In pochi minuti si atterra su un altro pianeta. Aria fresca, tanti sentieri e una serie di iniziative locali. Dallo yoga ai percorsi in bicicletta, dall'aeromodellismo all'osservatorio astronomico. Ma anche cucina genuina e un panorama mozzafiato, che copre l'orizzonte a 360 gradi, dal Ceresio al Lago di Locarno.
Da qui si vede Luino, la vallata fino a Ponte Tresa e anche oltre. «Fino a Milano, nelle giornate più belle!», esclama Matteo Zanotti, responsabile per la promozione. «Crediamo molto in questo tipo di approccio. Il nostro sogno è promuovere un turismo ‘dolce’, a chilometro zero appunto. Le persone possono raggiungerci qui in bicicletta, dai campeggi o dagli alberghi. Possono salire in vetta, fra l'altro la ‘due ruote’ può essere caricata nella cabina, e scoprire la montagna, facendo camminate, la traversata (quella che dal Monte Lema porta al Monte Tamaro, ndr.)... possono scoprire il fascino di tanti piccoli paesi del Malcantone, come Astano, Sessa...».
Vivere le giornate all'insegna dell'ecologia, insomma, ma anche dell'esplorazione. Non solo geografica: «È importante lasciarsi sorprendere da quanto possa offrire il territorio. Acquistare prodotti locali, il formaggio, lo yogurt... Ecco, il sogno è quello di proporre un punto di partenza per riscoprire la regione del Malcantone».
Il Monte Lema forse non è una meta così popolare come per esempio il Monte Tamaro, o Cardada-Cimetta. «È vero—ammette Zanotti—, siamo più piccoli di altre realtà. Però quest'anno festeggiamo i settant'anni di attività. Penso che sia proprio un bel traguardo», dice scrutando l'orizzonte. Intanto, una leggera brezza si alza. Siamo a oltre 1.600 metri. «E poi—aggiunge—, con tutto il rispetto per gli altri, se ci si guarda in giro da qui si vede tutto», afferma muovendo il braccio lungo il panorama ed elencando le località.
«Questo è il posto giusto per riscoprire la natura. Ci sono numerosi sentieri che portano a valle, percorsi per le biciclette, siamo pure un punto di partenza ideale per chi fa parapendio, ma anche per gli aeromodellisti. Grazie alle correnti ascensionali, gli appassionati di questa particolare disciplina di modellistica possono far volare i loro apparecchi, meticolosamente ricostruiti in scala, senza motori, pilotandoli da terra e facendoli muovere come fossero alianti». La popolarità del luogo, per questo tipo di specialisti, è nota ben oltre la frontiera nazionale. Dalle tre cabine, che dalla cima si vedono in lontananza, sbarca proprio un gruppo di questi appassionati, che scaricano delle preziose scatole, contenenti gli aerei in miniatura.
«Non bisogna poi dimenticare il ristorante, dalla cui terrazza si può godere un panoramica forse unico in tutto il Ticino».
Il panorama e l'Osservatorio
Sul punto panoramico che segna la partenza per la ‘traversata’, così è familiarmente chiamato il percorso che porta al Monte Tamaro, ecco una costruzione in metallo con il tetto esagonale e dalla forma ricurva. È l'Osservatorio astronomico. Da qui, infatti, è possibile vedere da vicino stelle, pianeti, galassie e nebulose... «Un luogo ideale per osservare il cielo», riporta uno dei cartelli del percorso didattico dedicato all'astronomia. «L'Osservatorio è gestito dall'Associazione Le Pleiadi. Ci si può mettere d'accordo con loro, organizzano delle visite sia diurne sia notturne, abbinate poi alla possibilità di pernottare nell'albergo in vetta».
Di fronte alla panchina panoramica, Zanotti ammira il panorama. «Si può ammirare tutto il Malcantone. Cademario, Aranno, Iseo, Miglieglia, Novaggio, Magliaso, Caslano... Ponte Tresa e, sopra, Marchirolo. Da questa parte, invece—dice voltandosi—, inizia il sentiero per la traversata che va al Tamaro, cinque ore di cammino su una lunghezza di oltre dodici chilometri».
La seggiovia di una volta
La memoria di Zanotti corre ai suoi primi ricordi. «Certo, è cambiato tutto, qui. Una volta si sciava, era aperto tutto l'anno. C'erano alcuni scilift. Purtroppo nevica sempre meno e saranno una trentina d'anni che sono stati smantellati». Negli archivi online si trovano facilmente cartoline con un Monte Lema innevato e persino filmati amatoriali d'epoca risalenti ai tempi in cui c'era ancora la vecchia seggiovia.
«Oggi puntiamo su un'offerta che copre il periodo primavera-estate-autunno. Infatti siamo aperti dal 1° aprile al 31 ottobre», dice Zanotti, andando incontro a quella che oggi è diventata un'installazione, una curiosità: una vecchia panchina della seggiovia che, mandata in pensione, oggi funge da punto panoramico per chi scende dal sentiero.
«È rimasta in funzione fino al 1994. Si partiva da Miglieglia, ti sedevi—dice mentre apre la rudimentale barra anticaduta che ormai ha fatto il suo tempo, accomodandosi come succedeva in un'altra epoca—... e in inverno ti davano anche una copertina, perché faceva molto freddo. E così si saliva verso il Monte Lema. Non era così alto come oggi, durante il viaggio. Ma il tracciato era identico. Adesso, fortunatamente, ci siamo modernizzati con tre cabine all'avanguardia».
Ristorante con cucina locale
Scendendo dal pezzo di sentiero, un altro punto di riferimento del Monte Lema: il ristorante. «Da tre anni è gestito da Augusto Testini, detto ‘Güsti’. Ebbene sì, anche lui è a ‘chilometro zero’, perché abita a Caslano!», scherza Zanotti, attraversando la terrazza panoramica della struttura, che dispone anche di trenta posti letto.
«Questo posto è fantastico—, sottolinea Testini. Il gerente si è appena accomodato, per l'occasione, a uno dei tavolini—. Non c'è una mattina, e non c'è una sera uguale alle altre. I tramonti ogni volta sono uno spettacolo diverso dal precedente», dice l'esperto, che ha passato una vita nel settore della ristorazione, lavorando anche per chef stellati un po' ovunque, da S. Moritz al Dolder Grand di Zurigo. «Anche su una nave, la Pacific Princess, proprio quella del telefilm ‘Love Boat’», esclama. «Anche se poi mi son licenziato e sono stato direttore di una filiale di fast food per altri nove anni...».
Dopo un'altra esperienza nel mondo dei casinò, ha deciso di partire all'avventura con questo nuovo progetto, tutto suo. «Ho dodici collaboratori, sempre gli stessi da quando ho aperto. È un posto con un'atmosfera speciale. La cucina è fatta tutta in casa. Sì, sono sette mesi belli intensi. L'anno scorso, in 210 giorni ho fatto 175 notti qui in vetta». I prodotti locali sono uno dei punti forti del menu. «È un ristorante di montagna. Non facciamo ‘nouvelle cuisine’! Le porzioni che offriamo, poi, sono belle abbondanti».
Molte opportunità di sconto
Porzioni abbondanti anche per sostenere la lunga traversata fino al Monte Tamaro. «Molti dormono qui e partono al mattino presto, dopo aver rimirato l'alba», riprende Zanotti di fronte a un'abbondante porzione di gnocchi. Un piatto pieno fino al bordo, in effetti. «Un'esperienza da fare, almeno una volta nella vita!», esclama. «Anche perché dal punto di vista economico siamo molto attraenti. Abbiamo una serie di promozioni che permettono a tutte le tasche di trascorrere qualche ora in mezzo alla natura. Ci sono molte possibilità di ottenere sconti, non solo per chi vive nella regione, ma anche per chi ha un abbonamento metà prezzo, o un abbonamento generale, il Ticino Ticket, i soci Touring Club, Raiffeisen,... sul nostro sito si possono consultare tutte le possibilità, potrei aver dimenticato qualcuno»...
L'afflusso di quest'anno è molto buono. Lo si vede anche da quanto sia frequentato il ristorante. «Certo, non siamo al livello del 2020 o 2021. Allora sembrava che tutti avessero scoperto il Monte Lema, un posto che prima della pandemia era conosciuto davvero poco. Facevamo corse ogni dieci minuti, anziché ogni mezz'ora. Sono stati due anni molto belli e appaganti. La situazione oggi è tornata alla normalità e vale per tutto il Ticino. Anche i campeggi sono ben frequentati, ma non come i due anni passati. Ormai le dogane hanno riaperto, c'è libertà di muoversi ed è comprensibile che dopo due anni di pandemia si voglia tornare al mare e tornare a viaggiare come prima della crisi. Ma ripeto, l'afflusso per quel che possiamo vedere qui è molto buono», conclude Zanotti.
Vuoi inviarci una segnalazione? Scrivi a [email protected] oppure su WhatsApp: +41 79 596 64 11 ― Grazie! 😊