Il Vaticano ha un nuovo portavoce

Il giornalista americano Greg Burke succederà a Padre Federico Lombardi, in carica da dieci anni
L'uscente Padre Federico Lombardi.
Ats
11.07.2016 19:55

CITTA' DEL VATICANO - Il direttore-gentiluomo lascia la guida della Sala stampa vaticana. Padre Federico Lombardi, ormai alla soglia dei 74 anni, ha concluso oggi il secondo quinquennio come portavoce della Santa Sede, e proseguirà il suo incarico solo fino al 31 luglio, fino al termine del viaggio di papa Francesco alla Giornata mondiale della gioventù (gmg) di Cracovia.

Dal primo agosto gli subentrerà l'americano Greg Burke, giornalista dalla vasta esperienza internazionale, che già dal primo febbraio ricopriva la carica di vice direttore della Sala stampa, avendo preso il posto di padre Ciro Benedettini, e prima ancora era consigliere per i media della Segreteria di Stato. Ma non è la sola novità di oggi: vice direttore sarà infatti per la prima volta una donna, la spagnola Paloma Garcia Ovejero.

Tornano i laici nel ruolo di portavoce vaticani, come era già con Joaquin Navarro-Valls, storico direttore della Sala stampa con Giovanni Paolo II, anch'egli membro dell'Opus Dei come Burke. Con Lombardi se ne va dalla Sala stampa un uomo che, oltre alla squisita cortesia personale, all'understatement di stampo piemontese (è nato a Saluzzo il 29 agosto 1942) e all'implacabile ironia che tutti i giornalisti che si occupano di Vaticano hanno imparato a conoscere, ha saputo interpretare il ruolo tenendo ferma la barra della comunicazione vaticana in un periodo tra i più complicati della storia del papato.

Matematico di formazione, studi teologici in Germania, Lombardi è stato anche provinciale dei gesuiti in Italia. Nel 1990 è diventato direttore dei programmi di Radio Vaticana, di cui è stato poi direttore generale fino a quest'anno. Dal 2001 al 2013 è stato anche direttore generale del Ctv. L'11 luglio 2006 papa Benedetto XVI lo ha nominato direttore della Sala stampa, per subentrare a Navarro-Valls. Suoi zii furono Riccardo Lombardi, anch'egli gesuita, instancabile propagandista detto "il microfono di Dio", e il giurista Gabrio Lombardi, suo nonno fu il senatore Luigi Lombardi.

Sotto papa Ratzinger ha vissuto con estrema determinazione la stagione critica della lotta allo scandalo della pedofilia, mentre particolarmente tormentati sono stati gli anni del primo caso 'Vatileaks' (per la cronaca, è lui che ha coniato questo termine, mutuandone la desinenza del caso Wikileaks), delle dimissioni di Benedetto XVI, del Conclave che ha portato all'elezione a sorpresa di Bergoglio, dei primi tre anni di papa Francesco e delle tante 'rivoluzionì del pontificato, fino al nuovo 'Vatileaks 2' appena concluso.

Della "lezione" di padre Lombardi, il prefetto vaticano per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò, presentando oggi i neo-nominati Burke e Garcia Ovejero in Sala stampa, ha sottolineato due aspetti: "come stile, la visione ecclesiale delle vicende, tenendo insieme le diverse sensibilità. La Chiesa non è un'esperienza monolitica ma multiforme. Quindi è necessaria una visione ampia, capace di tenere insieme le differenze. La seconda grande ricchezza è l'aver vissuto, come prima Benedetto XVI e poi papa Francesco hanno più volte richiamato, un'ermeneutica spirituale della Chiesa. La Chiesa non sceglie una propria posizione, è cattolica, non riconosce a nessuno il ruolo di antagonista".

Con i due nominati, con la loro esperienza, in questa fase di riforma dei media vaticani, la comunicazione della Chiesa guarda con curiosità e interesse al di fuori dei propri confini: un 'must' nell'epoca di papa Francesco.

Greg Burke, di Saint Louis, 57 anni il prossimo 8 novembre, ha lavorato per la United Press International, per la Reuters, per il settimanale Metropolitan, poi inviato a Roma del National Catholic Register. E ancora collaboratore di Time, quindi giornalista tv per Fox News da Roma, seguendo l'Italia, il Vaticano, il Vicino e Medio Oriente. ""La cosa che mi ha commosso è che il Papa oggi mi ha detto: ci ho pensato a lungo. Questo sottolinea ancora di più l'importanza di questo incarico", ha commentato a caldo.

Paloma Garcia Ovejero, madrilena, 41 anni il prossimo 12 agosto, proviene dalla radio spagnola Cadena Cope, per cui ha seguito le vicende vaticane e i viaggi papali. Ha parlato di grande "sorpresa" nell'apprendere della nomina e di come sia "normale" che una donna entri nel vertice della Sala stampa vaticana: "Sono donne le prime che hanno comunicato la Resurrezione", ha sorriso.

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