Il Vietnam sospende i voli internazionali

Tutti gli aggiornamenti dal mondo sull’emergenza coronavirus (qui è possibile consultare la mappa dei contagi in tempo reale). Tutte le notizie dal mondo sulla pandemia dalla metà di aprile fino all’inizio di maggio le potete trovare a questo link. Qua gli aggiornamenti fino all’8 ottobre 2020, qui fino al 14 febbraio 2021 e a questo link quelli fino al 7 marzo 2021.
Lunedì 31 maggio
(Aggiornato alle 14.18) Ha superato quota 170 milioni il numero di contagi da Covid-19 registrati ufficialmente nel mondo da inizio pandemia, secondo il conteggio dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 170.377.345. I decessi sono 3.542.391.
Il Paese più colpito in termini assoluti dal nuovo coronavirus restano gli Stati Uniti, con 33,25 milioni di casi e oltre 594 mila decessi. Seguono l’India (27,89 milioni, 326 mila) e il Brasile (16,47 milioni, 461 mila).
Il Vietnam sospende i voli internazionali
L’aeroporto internazionale Noi Bai di Hanoi sospenderà i voli internazionali a partire da domani, ha annunciato oggi l’ente aeronautico del paese, mentre in Vietnam aumentano i casi di coronavirus. Una «sospensione temporanea della ricezione dei voli internazionali che trasportano persone in Vietnam attraverso l’aeroporto di Noi Bai... inizierà» dal 1 giugno a mezzanotte fino al 7 giugno, afferma una dichiarazione dell’Amministrazione dell’aviazione civile del Vietnam. Finora, secondo i dati della Johns Hopkins University, il Vietnam ha registrato 7.107 casi di Covid-19 e 47 morti.
Germania, 3,5 milioni i guariti, ma 1 su 10 soffre di «Long COVID»
Tre milioni e mezzo di persone hanno superato la COVID in Germania, ma fra questi 1 su 10 è affetto da sintomi di lungo periodo - la cosiddetta «Long COVID» - che hanno un impatto, spesso anche forte, sulla qualità della vita di ogni giorno. Lo ha affermato in conferenza stampa a Berlino la ministra dell’Istruzione e della Ricerca, Anja Karlizek. «Si tratta di un numero enorme di persone», ha detto la ministra, spiegando che gli effetti di lungo periodo «prescindono del tutto dalla gravità del decorso della malattia», e sono «molto soggettivi». Anche persone che hanno avuto la COVIDD in forma asintomatica, sono colpiti da effetti collaterali successivi: per configurare la Long COVID si parla di sintomi che perdurano fino a tre mesi dopo il contagio. Sono almeno 50 i sintomi finora messi in relazione alla Long COVID. Fra i più ricorrenti, «forti mal di testa, difficoltà respiratorie, estenuazione, e mancanza di capacità di concentrazione», ha aggiunto. Sintomi che impattano la qualità della vita quotidiana e il lavoro.
India, gli USA inviano 1 milione di dosi di farmaco «anti-Fungo Nero»
Un milione di dosi di farmaci contro il Fungo Nero arriveranno presto in India dagli Usa: le aziende farmaceutiche statunitensi Gilead Sciences e Mylan consegneranno ampotericina B (AmBisome), uno dei trattamenti cruciali per la cura del Fungo Nero, l’infezione che si sta diffondendo in India tra i guariti dalla COVID-19. Lo annuncia l’ambasciatore indiano negli Stati Uniti Taranjit Singh Sandhu. «La consegna seguirà quella delle prime 200 mila dosi già arrivate a Mumbai», ha fatto sapere Sandhu. L’accordo con le aziende statunitensi è stato raggiunto a seguito dell’invito del premier Modi che la settimana scorsa aveva chiesto a tutte le missioni indiane nel mondo di procurare il farmaco. Per combattere l’infezione, che ha creato ulteriore caos nella sanità indiana, il governo di Delhi ha stimolato l’incremento della produzione domestica dell’ampotericina B, autorizzando alla produzione cinque nuovi laboratori, in aggiunta ai cinque già attivi. L’India ha contato nelle ultime due settimane più di 12.000 casi di Fungo Nero, concentrati soprattutto in Maharashtra e nel Gujarat. L’infezione da Fungo nero - o mucormicosi- ha colpito pazienti guariti dal Covid, il cui sistema immunitario era fortemente depresso: secondo i sanitari, l’uso eccessivo di steroidi e di ossigeno industriale per curare la COVID-19 sono tra le possibile cause di questo focolaio, che può portare alla perdita della mascella, della vista, o addirittura provocare la morte.
Francia: vaccini aperti a tutti, degenze in forte calo
Mentre si apre da oggi in Francia la vaccinazione a tutte la popolazione, senza più fasce di età o categorie, continua a diminuire il numero di malati di COVID-19 ricoverati nei reparti di rianimazione degli ospedali francesi. Per la prima volta da gennaio, i pazienti in terapia intensiva sono tornati sotto quota 3.000, secondo Santé Publique France, che ne ha annunciati 2.993. Fra metà aprile ed inizio maggio, i malati in rianimazione avevano superato quota 6.000, il livello massimo della terza ondata. Calato nettamente anche il numero di malati di Covid ricoverati in ospedale, in tutto 16.775, una cifra mai così bassa dallo scorso ottobre, in piena seconda ondata. Con i 44 decessi di ieri, il numero totale dei morti da inizio pandemia è arrivato a 109.431. Il tasso di positività continua a scendere, ed è attualmente al 3,2% (media degli ultimi 7 giorni). Sul fronte dei vaccini, da questa mattina disponibili per tutta la popolazione, si registrano 25.431.357 persone alle quali è stata iniettata almeno una dose (38% della popolazione totale e 48,4% dei maggiorenni). Fra questi, 10.777.150 hanno ricevuto due dosi (il 16,1% della popolazione e il 20,5% dei maggiorenni).
Fauci: «È presto per dichiarare vittoria»
L’immunologo americano Anthony Fauci ha sottolineato che è ancora troppo troppo presto per dichiarare vittoria contro la COVID-19 sebbene negli USA i casi continuino a calare raggiungendo la soglia più bassa dallo scorso giugno. «Non si deve dichiarare vittoria troppo presto, perché abbiamo ancora strada da fare», ha detto Fauci in un’intervista al Guardian, «ma più persone vengono vaccinate in una comunità, più la comunità è sicura». Negli Stati Uniti i casi si sono ridotti del 53% dal primo maggio, stando ai dati della Johns Hopkins University, ma le percentuali restano altre fra la popolazione non vaccinata e a livello globale continuano a crescere. Ad oggi, stando sempre al conteggio della Johns Hopkins University, si registra per il 2021 già un numero maggiore di casi rispetto all’intero 2020.
Deputato repubblicano USA: «Il virus viene dal laboratorio di Wuhan»
«È probabile» che la pandemia di COVID-19 sia il risultato di una fuga accidentale dal laboratorio di Wuhan. Lo afferma il deputato repubblicano americano Michael McCaul, il conservatore più alto in grado nella commissione Affari esteri della Camera. «Credo sia probabile che, molto probabilmente in modo accidentale, il virus arrivi dal laboratorio», dice riferendo la sua opinione sull’indagine sulle origini del nuovo coronavirus condotta dalla sua commissione.
L’Argentina riceve 2,1 milioni di dosi di AstraZeneca
Il governo argentino ha annunciato l’arrivo oggi a Buenos Aires di un carico di 2.148.600 dosi di vaccino anti-COVID di AstraZeneca, la maggiore quantità in un solo giorno da quando è cominciata la campagna di immunizzazione nazionale. Lo scrive l’agenzia di stampa Telam. In questo modo il totale ricevuto, precisa l’Osservatorio argentino per la vaccinazione pubblica, ha raggiunto 17,5 milioni di dosi, la maggior parte delle quali già distribuite su tutto il territorio nazionale. Un comunicato la Casa Rosada presidenziale ha reso noto che il vaccino giungerà nell’aeroporto internazionale di Ezeiza con un volo di Air Canada alle 6:55 locali (le 11:55 in Svizzera), e sarà accolto dal coordinatore del governo, Santiago Cafiero, e dalla ministra della Salute, Carla Vizzotti. La campagna di vaccinazione argentina si è sviluppata dall’inizio dell’anno con l’utilizzazione di vari vaccini, per lo più il russo Sputnik V, il cinese Sinopharm e il Covishield indiano (prodotto su licenza di AstraZeneca).
Martedì 25 maggio
(Aggiornato alle 19.16) Hanno superato quota 167 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 167.338.103. I morti sono 3.474.370, mentre le dosi di vaccino somministrate sono 1.681.937.874.
La Svezia inizia a ridurre le restrizioni
Il governo svedese ha annunciato un piano per allentare le restrizioni anti-Covid a partire dal primo giugno. «Stiamo iniziando a vedere l’inizio della fine», ha detto in una conferenza stampa il primo ministro Stefan Lofven.
L’allentamento dovrebbe avvenire in cinque fasi e dipenderà dal livello di infezione, dal carico sull’assistenza sanitaria e dalle vaccinazioni, ha spiegato.
Il Paese scandinavo non ha mai imposto i lockdown adottati nel resto d’Europa, contando su misure per lo più non coercitive. Tuttavia, da novembre ha gradualmente inasprito le restrizioni. Il primo step della riapertura vedrebbe la possibilità di aprire i ristoranti fino alle 22.30, la ripresa di alcune attività sportive e la didattica in presenza per gli studenti più grandi.
La seconda fase, prevista per il primo luglio, includerà un tetto più alto per raduni privati e pubblici e lo stop alla raccomandazione di interagire solo con persone all’interno di una ristretta cerchia sociale. Le fasi tre e quattro sono previste per il 15 luglio e settembre.
Johan Carlson, direttore dell’agenzia per la sanità pubblica, ha osservato che il numero di nuovi casi è diminuito del 30-40% in alcune parti del Paese, ma ha esortato le persone «a continuare a perseverare e seguire le raccomandazioni che sono ancora in vigore». Il Paese nordico di 10,3 milioni di abitanti ha segnalato un totale oltre un milione di contagiati e oltre 14 mila vittime. La scorsa settimana, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), la Svezia era al primo posto nell’Ue per numero di nuovi casi pro capite.
Berlino: vaccini a partire dai 12 anni
A partire dal 7 giugno i ragazzi dai 12 anni in su potranno essere vaccinati in Germania: lo ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel in conferenza stampa dopo il vertice con i ministri-presidenti dei Laender, secondo quanto riferisce Bild. La possibilità della vaccinazione dipenderà dal via libera dell’Ema.
La vaccinazione ai bambini «è un atto molto sensibile», ha sottolineato la cancelliera Merkel in conferenza stampa. «Non c’è alcun obbligo alla vaccinazione» anti-Covid, ha ricordato la cancelliera, e questo obbligo non sussiste nemmeno per frequentare la scuola, ha aggiunto, e la ripresa dell’attività scolastica dovrà essere indipendente da quanti alunni decideranno di essere vaccinati.
Dieci Stati USA superano il 70% di vaccinati
Dieci Stati americani - la maggior parte nel nord-est del Paese - hanno già superato l’obiettivo del presidente Joe Biden di vaccinare con almeno una dose il 70% degli adulti entro il 4 luglio.
Secondo i Cdc, la massima autorità sanitaria negli Usa, ad aver raggiunto l’obiettivo sono Pennsylvania, Vermont, Hawaii, New Hampshire, Massachusetts, Connecticut, Maine, New Jersey, Rhode Island e New Mexico.
Anche il consigliere per il Covid della Casa Bianca, Andy Slavitt, ha condiviso la notizia su Twitter. Slavitt ha precisato che ci sono altri dieci Stati che stanno per raggiungere la soglia auspicata da Biden, perché più del 65% della popolazione ha già ricevuto almeno una dose di vaccino contro il coronavirus.
Von der Leyen, «In settimana la prima dose al 50% degli adulti in UE»
«Questa settimana metà degli adulti dell’UE avrà ricevuto la prima dose» di vaccino. Lo ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. «Abbiamo fatto progressi costanti sulla vaccinazione nell’UE - si legge -. Trecento milioni di dosi inoculate, 245 milioni di vaccinazioni, il 46% della popolazione adulta dell’UE ha ricevuto almeno una dose e questa settimana raggiungeremo un nuovo traguardo: metà degli adulti dell’UE avrà ricevuto la prima dose».
La Croazia dona 10 mila vaccini al Kosovo
La Croazia ha donato al Kosovo 10 mila dosi di vaccino anticovid. Nel darne notizia, i media regionali riferiscono che la relativa intesa è stata firmata oggi a Pristina dal ministro della sanità kosovaro Arben Vitja e dall’ambasciatrice croata Danijela Barisic. Il ministro, che ha ringraziato il governo di Zagabria, ha informato la diplomatica sul piano vaccinale messo a punto in Kosovo, i gruppi prioritari e le misure per combattere la pandemia. Nelle scorse settimane il Kosovo ha ricevuto le prime forniture di vaccino nell’ambito del programma internazionale Covax.
L’Argentina riceve 1,5 milioni di dosi di vaccino
Nelle ultime 24 ore l’Argentina ha ricevuto oltre 1,5 milioni di dosi di vaccino (AstraZeneca e Sputnik V), mentre le autorità sanitarie hanno confermato che si mantiene alto il numero dei contagi e dei morti, che nell’ultima giornata sono stati rispettivamente 22’651 e 417. L’arrivo del vaccino, riferisce l’agenzia di stampa Telam, fa parte della prima fornitura (843.600 dosi) del contratto che il governo argentino ha firmato con AstraZeneca per 22,4 milioni di dosi, e di un nuovo invio (609.565 dosi) da parte dell’istituto russo Gamaleya di Sputnik V. Con questi ultimi quantitativi, l’Argentina ha ricevuto dal 24 dicembre scorso 14.355.710 dosi di vaccino AstraZeneca fabbricato in India con il marchio Covishield, di AstraZeneca fabbricato in collaborazione da Argentina e Messico, del cinese Sinopharm e del russo Sputnik V.
Lunedì 24 maggio
Hanno superato quota 167 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 167.219.723. I morti sono 3.464.799.
Casa Bianca auspica indagine OMS più trasparente
La Casa Bianca spera che l’Oms possa condurre un’indagine più trasparente sulle origini del Covid-19: lo ha detto la portavoce Jen Psaki rispondendo ad una domanda sulle nuove rivelazioni di un rapporto di intelligence svelato dal Wall Street Journal. «Non abbiamo ancora abbastanza dati per trarre conclusioni», ha aggiunto.
Fauci: «Non sono convinto dell’origine naturale del Covid»
Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale di malattie infettive e consigliere della Casa Bianca sul Covid, afferma di non essere convinto che il virus del Covid si sia sviluppato per vie naturali.
Quando gli è stato chiesto se il virus fosse stato originato naturalmente, Fauci ha risposto: «non ne sono convinto, penso che dovremmo indagare su ciò che è successo in Cina. Certamente le persone che stanno indagando sostengono che l’emergenza nasca da un animale che ha contagiato gli individui, ma potrebbe essere stato qualcos’altro e noi abbiamo bisogno di scoprirlo. Per questo sono assolutamente a favore di un’indagine».
Guterres, «Temo che sia tutt’altro che finita»
«Siamo in guerra contro un virus» che colpisce i più vulnerabili e «temo che tutto questo sia tutt’altro che finito», ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, deplorando lo «tsunami di sofferenza» provocato dalla pandemia COVID-19 ed esortando la comunità internazionale a più solidarietà nell’immediato e a costruire un quadro di cooperazione internazionale per rispondere alle sfide future. «Abbiamo bisogno della logica e dell’urgenza di un’economia di guerra, per aumentare la capacità delle nostre armi» contro la pandemia e «la COVID-19 deve essere un punto di svolta», ha detto il Segretario generale nel suo intervento all’Assemblea dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che si è aperta oggi a Ginevra.
OMS: «Almeno il 10% del mondo sia immune entro settembre»
Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha lamentato che un «piccolo gruppo di Paesi» sta monopolizzando i vaccini anti-COVID e ha chiesto che «almeno il 10% della popolazione di ogni Stato» possa essere vaccinato entro settembre. Nel discorso di apertura all’Assemblea mondiale della sanità, il più alto organo decisionale dell’Oms, riunito a Ginevra, in modalità virtuale, da oggi al primo giugno, Tedros Adhanom Ghebreyesus ha chiesto «una spinta massiccia per vaccinare almeno il 10 per cento della popolazione di ogni Paese entro settembre. Oltre il 75% di tutti i vaccini è stato somministrato in soli 10 Paesi», ha aggiunto. «L’obiettivo è quello di vaccinare almeno il 30% entro la fine dell’anno», ha proseguito il direttore generale dell’OMS. «Più del 75% di tutti i vaccini è stato somministrato in soli 10 Paesi e la crisi dei vaccini in corso è una scandalosa iniquità che sta perpetuando la pandemia COVID-19», ha sottolineato nel suo intervento. Per il direttore generale dell’OMS, a livello globale, «rimaniamo in una situazione fragile. Nessun Paese dovrebbe presumere di essere fuori pericolo, indipendentemente dal suo tasso di vaccinazione». Finora, «non sono emerse varianti che minano in modo significativo l’efficacia dei vaccini contro la COVID. Ma non vi è alcuna garanzia» che sarà sempre il caso, ha aggiunto. «La pandemia non è finita e non finirà fino a quando il contagio non sarà sotto controllo in ogni Paese». Dall’inizio della pandemia, ha poi detto il direttore generale dell’OMS almeno 115’000 operatori sanitari sono stati spazzati via dalla COVID-19. «Per almeno 18 mesi, gli operatori sanitari di tutto il mondo sono rimasti tra la vita e la morte», ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus «Molti si sono contagiati e stimiamo che almeno 115’000 operatori sanitari e assistenziali abbiano pagato il prezzo più alto al servizio degli altri», ha aggiunto.
Tre ricercatori di Wuhan ammalati nel novembre 2019, la Cine risponde: «Basta con i complotti»
Tre ricercatori dell’istituto di virologia di Wuhan, in Cina, si sono ammalati nel novembre 2019 e hanno cercato assistenza sanitaria. Lo riporta il Wall Street Journal, citando un report dell’intelligence americana che rischia di accendere nuovamente il dibattito sulle origini della COVID e sulla possibilità che il virus sia sfuggito dal laboratorio.
La Cina ha immediatamente risposto alla notizia, sollecitando gli USA a chiudere con le teorie del complotto. L’ultimo rapporto sul tema «non è veritiero», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian nella conferenza stampa quotidiana su quanto pubblicato dal Wall Street Journal in base all’intelligence USA. La Cina ha inquadrato le affermazioni sul laboratorio di Wuhan come teorie del complotto create per distogliere l’attenzione dalla gestione del coronavirus da parte del governo degli Stati Uniti, suggerendo che dovrebbe essere invece messa sotto indagine una base militare nello stato americano del Maryland. «C’è il sospetto circa le attività a Fort Detrick e gli oltre 200 biolab gestiti dagli Stati Uniti - ha aggiunto Zhao -. Ci auguriamo che i dipartimenti statunitensi competenti possano fare chiarezza e dare al mondo una risposta chiara».
Se l’indagine condotta dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in Cina tra fine gennaio e inizio febbraio 2021 ha rilevato che era «estremamente improbabile» che il coronavirus provenisse da una ‘fuga’ di laboratorio, gli scienziati hanno provato a individuare più dati per definirne l’origine. Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha però dichiarato dopo la missione del team di esperti a Wuhan che non era stata analizzata adeguatamente la possibilità di un incidente di laboratorio, aggiungendo che era pronto a dispiegare risorse aggiuntive.
India, oltre 300 mila i decessi totali
Sono oltre 300 mila i decessi da COVID-19 registrati in India da inizio pandemia, secondo i dati delle autorità locali citate dall’agenzia Afp e il conteggio dell’università americana Johns Hopkins. Il Paese asiatico da oltre 1,35 miliardi di abitanti ha riportato altri 50 mila morti in meno di due settimane, a quota 303.720. Come dato assoluto, è terzo al mondo per numero di decessi dietro a USA (590 mila) e Brasile (450 mila). L’India ha segnalato finora più di 26,5 milioni casi di contagio per il nuovo coronavirus, seconda in questo caso solo agli Stati Uniti (33,1 milioni).
Domenica 23 maggio
Hanno superato quota 166 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 166.795.083. I morti sono 3.455.969.
Israele revocherà quasi tutte le limitazioni dal 1. giugno
Israele ritiene di aver superato la pandemia di coronavirus e dall’1 giugno revocherà quasi tutte le limitazioni. Lo ha reso noto il ministro della sanità Yuli Edelstein. «Meno di sei mesi fa abbiamo cominciato a vaccinare - ha affermato - ed abbiamo condotto la migliore campagna di vaccinazione al mondo». Tutte le attività possono ora riprendere, anche se nei locali chiusi resta obbligatoria la mascherina. La maggiore preoccupazione, ha aggiunto Edelstein, riguarda gli ingressi e le uscite da Israele. Su questo fronte le misure cautelative restano in vigore «e potrebbero anche essere anche irrigidite».
Nuovo record in Gran Bretagna: superate le 60 milioni di dosi
Nuovo record superato nella corsa ai vaccini del Regno Unito, che secondo i dati diffusi oggi ha sfondato i 60,5 milioni di dosi somministrate, mentre si conferma per ora ai minimi europei per i morti (5) nelle ultime 24 ore. Le prime dosi inoculate sono salite a quasi 38 milioni mentre le seconde sono a circa 22,7 milioni, il 72% e il 43% dell’intera popolazione over 16. Il governo di Boris Johnson ha disposto di recente un’ulteriore accelerazione in particolare dei richiami per fronteggiare la diffusione della ‘variante indiana’ del Covid, contro cui Pfizer e AstraZeneca mostrano un’elevata efficacia dopo la seconda vaccinazione.
Sabato 22 maggio
Hanno superato quota 166 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 166.148.856. I morti sono 3.443.197.
In Cina somministrare più di 483 milioni di dosi
Alla data di ieri, in tutta la Cina sono state somministrate più di 483,3 milioni di dosi di vaccini anti Covid-19. Lo ha reso noto oggi la Commissione Sanitaria Nazionale cinese.
La California riapre il 15 giugno, addio alle restrizioni
La California riapre il 15 giugno, quando verranno a cadere la maggior parte delle restrizioni imposte per contenere il Covid, incluso il distanziamento sociale. Lo hanno annunciato le autorità dello Stato. A partire dal 15 giugno non ci saranno più limiti alla capacità nei ristoranti e nei bar, mentre per gli eventi al chiuso con più di 5.000 persone gli organizzatori dovranno richiedere la prova di una piena vaccinazione e o di un test negativo.
In Germania quarantena per chi arriva dalla Gran Bretagna
A causa della diffusione della variante indiana del coronavirus sul territorio britannico, la Germania imporrà a partire da domenica una quarantena di due settimane ai viaggiatori in arrivo dalla Gran Bretagna, che classifica come zona di «mutazione delle varianti» del virus. Lo ha annunciato l’istituto Robert Koch di Berlino. La quarantena sarà obbligatoria anche in caso di tampone negativo.
L’America latina supera il milione di morti
L’America latina ha superato oggi la barriera di un milione di morti per Coronavirus raggiungendo quota 1.001.366 persone decedute. Il Brasile è il Paese più colpito della regione con i suoi 15.894.094 casi di contagio e i 444.094 morti, quasi la metà del totale. Oltre al Brasile, anche gli altri due colossi latinoamericani, Argentina (3.482.512 contagi e 73.391 morti) e Messico (2.390.140 e 221.080), si trovano di fronte ad un quadro complesso per l’indisponibilità di vaccini, un fatto denunciato con forza oggi nel Vertice sulla Salute, promosso dalla presidenza italiana del G20, dal presidente messicano Andrés Manuel López Obrador
Venerdì 21 maggio
Hanno superato quota 165 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 165.685.270. I morti sono 3.433.575.
OMS, «I morti di COVID il triplo di quelli ufficiali»
I bilanci ufficiali forniti dai governi parlano finora di almeno tre milioni di morti legate direttamente o indirettamente alla COVID-19, dalla comparsa dei primi casi di polmonite alla fine del 2019 in Cina. Ma le dimensioni reali della strage provocata dalla pandemia nel mondo potrebbero essere molto più grosse. Con l’Organizzazione mondiale della sanità che stima i decessi totali addirittura «tra il doppio e il triplo» rispetto al numero registrato.
A fornire questo quadro è Samira Asma, vicedirettore generale responsabile dei dati all’OMS, che ha presentato a Ginevra il rapporto sulle statistiche sanitarie globali stilato ogni anno dall’agenzia delle Nazioni Unite. Secondo i suoi calcoli, la crisi sanitaria innescata dal coronavirus avrebbe causato finora «circa 6-8 milioni» di morti dirette e indirette. Morti nascoste, destinate a rimanere senza una causa chiara o in ogni caso senza essere classificate come decessi da COVID-19. Molti Paesi infatti non hanno un sistema di anagrafe e quindi non sono in grado di produrre statistiche complete e precise. Alcuni sono invece in ritardo nel denunciare i decessi. Altrove le persone muoiono senza poter essere nemmeno sottoposte ai test per identificare il coronavirus. Altri ancora sono morti per altre malattie per le quali non hanno potuto farsi curare, sia per paura di recarsi in centri sanitari, sia per le misure di contenimento. Nel complesso le statistiche dell’OMS mostrano in ogni caso che «la pandemia di COVID costituisce una grave minaccia per la salute e il benessere delle popolazioni di tutto il mondo», ha sottolineato Asma. Ora l’OMS sta lavorando con i Paesi per cercare di scoprire qual è «il vero bilancio umano della pandemia, per essere meglio preparati alla prossima emergenza».
Johnson, «Dobbiamo lavorare a un radar pandemico globale»
«È il momento di unirsi per sconfiggere la pandemia e prevenirne di nuove: nessuno è al sicuro finché non lo saremo tutti. Dobbiamo sfruttare la dichiarazione di Roma di per andare oltre, istituire una difesa collettiva contro le future minacce sanitarie, come abbiamo fatto contro quelle militari». Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson al Global Health Summit. «Dobbiamo rievocare lo spirito che ha forgiato la cooperazione globale dopo la II Guerra: come presidente G7, abbiamo chiesto al Wellcome Trust di collaborare con i partner per una rete mondiale di centri di sorveglianza, una sorta di radar pandemico globale». «Il Regno Unito farà la sua parte e si adopererà per consolidare tutte le misure contenute nella dichiarazione di oggi al G7 di Carbis Bay il mese prossimo. Poiché è giunto il momento di abbandonare gli schemi del nazionalismo competitivo, l’approccio del ‘si salvi chi può’, e riaffermare invece il potere, il dovere, la necessità della cooperazione tra nazioni per la costruzione di una difesa collettiva contro il nemico comune, la malattia, e per la protezione di tutti i nostri popoli e le generazioni a venire», ha aggiunto il premier britannico. «Tramite l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dobbiamo sancire le misure che ciascun paese deve adottare per prevenire un COVID bis: ritengo che le misure proposte dal Regno Unito nel piano in cinque punti siano una buona base di partenza. Servono protocolli comuni di risposta in tempi di pandemia, come l’azzeramento dei dazi sul commercio di materiale medico essenziale». «Serve - ha proseguito - una rete globale di centri di ricerca zoonotica che sappiano identificare gli agenti patogeni pericolosi in grado di passare dagli animali all’uomo, o dai cani ai muli agli esseri umani per citare nuovamente l’Iliade, o dai pipistrelli ai pangolini, e così via. Sfruttando il potenziale della sorveglianza genomica, settore in cui il Regno Unito ha fatto da apripista, abbiamo bisogno di un sistema di allerta rapida per le nuove varianti di COVID e le nuove malattie emergenti». «Questi progressi - ha sottolineato Johnson - possono anche aiutare ad accelerare la produzione di vaccini, terapie e diagnosi, dai 300 giorni di questa pandemia a 100 giorni in futuro. Ieri ho incontrato il mio buon amico Tedros per valutare come portare avanti questo progetto», ha aggiunto riferendosi al direttore generale dell’OMS.
Global Health Summit: vaccini per tutti entro il 2021
Il premier italiano Mario Draghi, aprendo il Global Health Summit a Roma, ha affermato che si deve vaccinare il mondo rapidamente, la priorità è vincere la pandemia in vista di quelle future. Obiettivo del Summit - ha ricordato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - è assicurare vaccini a tutti, entro il 2021, 100 milioni di dosi ai Paesi a basso-medio reddito. L’Italia - ha annunciato Draghi - ha donato 86 milioni di euro a Covax e altri 30 a progetti multilaterali collegati. Ora «intendiamo aumentare in modo significativo questo contributo e incrementarlo di almeno 300 milioni di euro». Anche la Francia ha comunicato l’intenzione di dare entro la fine del 2021 «almeno 30 milioni di dosi di vaccini» al programma Covax, il meccanismo globale per fornire vaccini ai Paesi poveri. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron nel suo intervento al Summit romano. Dalla Cina giungeranno altri 3 miliardi di dollari in aiuti per i prossimi 3 anni nei Pvs» ha assicurato dal canto suo il presidente cinese Xi Jinping. La direttrice generale del Fmi, Kristalina Georgieva, ha invece chiesto un piano da 50 miliardi di dollari perché «non ci può essere una fine della crisi economica senza una fine della crisi sanitaria». Intanto circola già la bozza della Dichiarazione di Roma che verrà approvata al Global Health Summit,: essa si compone di cinque pagine e sedici principi destinati a cambiare l’approccio dei grandi del mondo nella lotta alla pandemia. Principi che servono ad «un orientamento volontario nell’azione presente e futura per la saluta globale». Obiettivi «per migliorare la preparazione nella risposta e nella prevenzione, per una risposta coordinata e resiliente». L’impegno per «sfruttare le sinergie e mettere a frutto le competenze delle organizzazioni e delle piattaforme pertinenti per facilitare la condivisione dei dati, lo sviluppo di capacità, gli accordi di licenza e il trasferimento volontario di tecnologia e ‘know-how’ a condizioni concordate».
UNICEF: «3 morti al minuto nel sud dell’Asia»
In India e nel resto del Subcontinente indiano, ossia in Asia Meridionale, in cui vivono circa 2 miliardi di persone, si sta verificando la metà dei nuovi contagi da COVID-19 conosciuti a livello globale: più di 3 nuovi casi vengono registrati ogni secondo. Anche la mortalità è in rapida crescita nella regione, con più di 3 morti ogni minuto a causa del Covid-19. Lo scrive in un comunicato l’Unicef. «La portata e la velocità di questa nuova ondata di COVID-19 sta superando le capacità dei Paesi di fornire cure salvavita,« ha dichiarato George Laryea-Adjei, Direttore Regionale Unicef per l’Asia meridionale, citata nella nota. «Gli ospedali sono sovraffollati, c’è una grave mancanza di ossigeno e altri aiuti medici essenziali e c’è il rischio concreto di un collasso dei fragili sistemi sanitari.» Durante la prima ondata della pandemia, si sono stimate 228.000 morti di bambini e 11.000 di madri in Asia meridionale a causa di una grave interruzione dei servizi sanitari di base.
«Stiamo assistendo a un’ondata la cui portata supera di quattro volte la prima. Dobbiamo fare ciò che possiamo per prevenire e curare la COVID-19, mantenendo le cure mediche di base essenziali da cui bambini e madri dipendono così tanto, «ha aggiunto Laryea-Adjei. Il 18 maggio, l’India ha registrato il più altro numero giornaliero di morti nella storia della pandemia da Covid-19: 4.529. Il Nepal ha registrato un tasso di positività del 47%; Sri Lanka e Maldive stanno registrando numeri elevati di casi e morti su base quotidiana a causa e gli ospedali nella capitale delle Maldive stanno raggiungendo la piena capienza. Bangladesh, Pakistan, Afghanistan e Bhutan potrebbero tutti affrontare simili e devastanti impennate. In quasi tutti i paesi nella regione, a eccezione di Maldive e Bhutan, meno di 1 persona su 10 è stata vaccinata, spiega ancora nella nota l’agenzia Onu per l’infanzia. L’Unicef ha lanciato un appello urgente di 164 milioni di dollari per fornire aiuti in ossigeno, test di diagnostica, attrezzature mediche, dispositivi di protezione individuale e materiale per la prevenzione e il controllo dell’epidemia per aiutare a salvate vite da questa ondata mortale di COVID-19 in Asia meridionale. I fondi richiesti comprendono 32 milioni di dollari per l’ossigeno; 40 milioni per attrezzature mediche e di diagnostica che comprendono strumenti per estrazione di RNA e test molecolari (RT-PCR); 60 milioni per mascherine, visiere, guanti, camici per tenere al sicuro gli operatori sanitari e di primo soccorso; 28 milioni per prevenzione e controllo del contagio, fra cui impianti per lavare le mani, disinfettanti, autoclavi, macchine per la lavanderia e forniture igieniche; 3,7 milioni di aiuti terapeutici e medici, che comprendono supporto nutrizionale e generi alimentari. Gli aiuti sanitari di base non solo salveranno vite, ma aiuteranno anche a costruire sistemi di assistenza sanitaria più forti in tutta l’Asia meridionale in caso di possibili ondate future della pandemia, conclude l’Unicef, che fa sapere che è possibile effettuare donazioni tramite il sito www.unicef.it/india.
Big Pharma, 3,5 miliardi dosi a Paesi poveri nel 2021-2022
Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson promettono 3,5 miliardi di dosi di vaccini anti Covid da destinare ai Paesi poveri nel 2021-2022.
Dal 7 giugno la Spagna apre le sue porte «ai vaccinati da tutto il mondo».
Lo ha annunciato il premier spagnolo Pedro Sanchez. Tutte le persone con vaccinazione anti-Covid completa e autorizzata dall’Ema o dall’Oms potranno entrare in Spagna, ha detto Sánchez nel corso della presentazione del certificato digitale. Il premier spagnolo ha precisato che l’ingresso nel Paese sarà consentito anche per «le famiglie» delle persone immunizzate.
«Il SarsCoV2 sarà endemico, possibili nuove ondate»
«La probabile traiettoria per il SarsCoV2 è di diventare endemica con dei focolai stagionali a causa della diminuzione dell’immunità naturale, della copertura globale insufficiente dei vaccini e/o dell’emergere di nuove varianti non controllate dai vaccini attuali. Nuove ondate epidemiche sono possibili soprattutto nei paesi con bassa copertura vaccinale».
Lo afferma un panel di 26 scienziati nel rapporto pubblicato sul sito della Commissione Ue in occasione del Global Health Summit di oggi. «Un’equità globale nell’accesso alle risorse», avvertono, «è sia un imperativo morale che un’esigenza critica per il controllo della pandemia».
Giovedì 20 maggio
Hanno superato quota 164 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 164.953.561. I morti sono 3.419.251.
Francia: incidenza calcolata in eccesso, 12% in più
Il ministero della salute ha corretto stasera l’errore che, da oltre 4 mesi, quantificava con un eccesso del 12% sulla realtà il tasso di incidenza, cioè i contagi su 100’000 persone. L’aggiornamento è retroattivo, la media dei contagi che era di 15’000 si abbassa a 11’900 casi quotidiani.
L’errore è stato provocato dai «doppioni», cioè i pazienti che - ad esempio - si sottopongono a tampone antigenico e, nel caso di positività, si affrettano a fare un molecolare.
In quel caso basta il minimo errore (nella scrittura del nome, della data di nascita o del numero di tessera sanitaria) e il caso di sdoppia.
Questo effetto di sdoppiamento è stato calcolato nel 12% al giorno di casi in media, con tassi del 17% a marzo. In alcuni dipartimenti si è arrivati al 20% di «doppioni».
Brasile, isolata una nave con passeggeri toccati dalla variante indiana
Passeggeri di una nave, infettati dal ceppo indiano del coronavirus, sono stati segnalati oggi in Brasile dalle autorità dello Stato nord-orientale di Maranhao.
Uno dei pazienti, che a quanto si è appreso sarebbe indiano, è stato ricoverato in un ospedale privato della capitale, Sao Luis, mentre una dozzina di altri contagiati sono rimasti a bordo della nave «Shandong da Zhi», arrivata dal Sudafrica, ha riferito la segreteria statale alla salute.
Tre membri dell’equipaggio sono invece stati portati in elicottero all’ospedale pubblico di Sao Luis, dove due di loro sono stati nel frattempo dimessi e riportati sulla nave, mentre il terzo resta ricoverato.
La nave è ancorata in alto mare e ha il divieto di avvicinarsi al porto. «Ho contattato il ministro della salute, Marcelo Queiroga, stamani: il ministero invierà una squadra sul posto. Voglio informare che sono state prese tutte le misure del caso, l’equipaggio è isolato», ha dichiarato Carlos Lula, titolare del Consiglio nazionale dei segretari alla sanità statali (Conass).
Nuovo record in Francia, 672’339 dosi in 24 ore
La campagna vaccinale accelera ulteriormente in Francia, dove un nuovo record è stato stabilito nelle ultime 24 ore con 672’339 dosi di vaccino inoculate.
Il ministero della salute riferisce che ormai un francese su 3 (il 32,9%, cioè 22’062’474 persone) hanno ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid-19 e al 14,1% della popolazione sono state somministrate entrambe le dosi (9’426’373 persone).
Svezia al primo posto in Europa per il tasso di contagio
La Svezia è al primo posto in Europa per numero di contagi ogni 100’000 abitanti anche se il numero dei morti rimane basso.
Secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) diffusi oggi, il paese, che ha perseguito una strategia meno rigorosa contro il virus, ha registrato un tasso di incidenza di 577 casi ogni 100’000 abitanti negli ultimi 14 giorni.
La Svezia aveva superato il traguardo simbolico di un milione di casi rilevati all’inizio di maggio. «Molti paesi hanno registrato tassi più alti dei nostri oggi, quindi si può considerare che questo fenomeno riflette solo un aumento tardivo dei casi nella terza ondata in Svezia», ha spiegato l’epidemiologo Anders Tegnell in conferenza stampa.
Il bilancio totale delle vittime dall’inizio della pandemia ha raggiunto i 14’351 morti, posizionando la Svezia al centro della classifica in Europa, ma chiaramente al di sopra dei suoi vicini Finlandia, Norvegia e Danimarca.
Vaccini: Gb accelera, 630’000 dosi contro variante indiana
Nuova accelerata sul fronte dei vaccini anti-Covid nel Regno Unito, con oltre 630’000 dosi somministrate nelle ultime 24 ore censite (inclusi quasi 370’000 richiami), circa 150’000 più del giorno precedente, sullo sfondo dell’incremento deciso dal governo di Boris Johnson per provare a tenere sotto controllo l’emergente minaccia potenziale della cosiddetta variante indiana del virus, più trasmissibile del ceppo originario stando ai primi dati, seppure non è ancora chiaro di quanto, ma apparentemente non più resistente agli antidoti disponibili.
Il totale dei sieri inoculati sale così a 58,5 milioni, inclusi oltre 21,2 milioni di richiami, pari al 70,7% della popolazione adulta over 16 vaccinato almeno con una dose e al 40,3% con due.
I dati di giornata confermano del resto che per ora l’indiana non sempre avere un impatto significativo sul totale dei contagi e dei morti quotidiani dell’isola, fermi rispettivamente a 2’800 circa (500 più di ieri, ma con un numero di tamponi impennatosi da 730’000 a oltre 1,2 milioni) e a non più di 7.
Mentre la somma complessiva dei ricoverati per Covid contati a inizio settimana in tutti i reparti, ordinari o di terapia intensiva, di tutti gli ospedali del paese scende ancora, sotto quota 900.
Uruguay ha record di morti Covid per milione di abitanti
L’Uruguay ha completato 15 giorni consecutivi al primo posto al mondo nella media dei decessi per coronavirus in proporzione alla sua popolazione. Lo rivela il portale specializzato «Our World in Data» che monitora la pandemia in tutti i paesi e territori del pianeta.
Con 15,87 morti per milione di abitanti, secondo i dati aggiornati al 19 maggio, l’Uruguay (3,5 milioni di abitanti) guida dal 5 maggio questa particolare classifica, precedendo Antigua e Barbuda (14,59), Paraguay (11,14), e Argentina (10,93).
Nonostante queste cifre, ieri il governo uruguaiano ha disposto la riapertura a partire da lunedì prossimo delle palestre e dei free shop alle frontiere, chiusi dal 23 marzo. Inoltre si sta per ufficializzare l’ingresso in Uruguay di persone guarite dal Covid-19 o che hanno ricevuto due dosi di vaccino.
Intanto il Sistema nazionale delle emergenze (Sinae) uruguaiano ha reso noto che nelle ultime 24 ore sono decedute altre 60 persone (per un totale generale di 3’638) mentre sono stati registrati 3’344 contagi, che portano il totale dei casi dal marzo 2020 a 249’365.
La Gran Bretagna stringe le maglie dei controlli sui viaggiatori
Il governo britannico è deciso ad intensificare i controlli per chi viaggia verso il Regno Unito, dove i contagi da COVID e i decessi restano ai minimi europei sullo sfondo di una campagna vaccinale da record, ma pesa il timore dell’emergente ‘variante indiana’ e dell’importazione di potenziali altre mutazioni del virus. Lo ha detto al Daily Mail la ministra dell’Interno, Priti Patel, precisando che vi saranno più verifiche in particolare sul rispetto della quarantena precauzionale e dei tre test obbligatori per chi arriva dai 170 Paesi inseriti nella lista arancione nell’ambito delle nuove regole britanniche di allentamento per ora molto parziale delle restrizioni sui viaggi. Ieri il premier britannico Boris Johnson ha precisato che resta al momento sconsigliato qualunque spostamento verso i Paesi ‘in arancione’ per turismo e non giustificato da motivi seri. Mentre il ministro della Sanità, Matt Hancock, ha riferito che nell’ultima settimana sono stati 30.000 i controlli a domicilio eseguiti nel Paese nei confronti di viaggiatori obbligati alla quarantena, il cui mancato rispetto comporta multe salatissime. Patel ha tuttavia indicato che ora vi sono già le condizioni per passare a una media di «10.000 controlli al giorno». E il suo collega dei Trasporti, Grant Shapps, ha preannunciato di voler istituire «nei limiti del possibile» spazi segregati negli aeroporti per separare dagli altri passeggeri chi sbarcherà nelle prossime settimane dai Paesi della lista arancione e ancora di più per chi rimpatrierà dalle 43 nazioni a massimo rischio della lista rossa.
Brasile, ex ministro della Salute difende l’operato Bolsonaro
L’ex ministro della Salute brasiliano, generale Eduardo Pazuello, ha negato oggi davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta (Cpi) sulla COVID di aver ricevuto ordini diretti dal presidente Jair Bolsonaro su temi specifici come l’acquisto di vaccini o l’uso della clorochina e di altri farmaci senza efficacia scientifica comprovata per curare i pazienti COVID. Pazuello, che è stato rimosso da Bolsonaro alla fine di marzo ed è stato sostituito dal cardiologo Marcelo Queiroga, ha anche negato che Bolsonaro abbia mai ordinato di revocare contratti firmati dall’Istituto Butantan di San Paolo per l’acquisto del vaccino cinese CoronaVac. Il presidente negazionista è accusato di aver tentato di boicottare l’accordo siglato dal governatore di San Paolo, Joao Doria, con il colosso farmeceutico cinese Sinovac per la produzione in Brasile del vaccino CoronaVac. I componenti della Commissione d’inchiesta parlamentare hanno ricordato a Pazuello una dichiarazione dello scorso ottobre, quando l’allora ministro della Salute, durante una conferenza stampa sulla lotta alla pandemia al fianco di Bolsonaro disse: «È molto semplice, uno comanda e l’altro obbedisce». Pazuello ha anche difeso l’operato del governo durante la crisi sanitaria in Amazzonia, che nel gennaio scorso portò al collasso il sistema ospedaliero di Manaus e delle altre città dello stato, dove molti pazienti COVID morirono a causa della mancanza di bombole d’ossigeno. «La mancanza di ossigeno è durata solo tre giorni», ha sostenuto Pazuello, che è stato accusato apertamente di mentire dal senatore Eduardo Braga, eletto proprio in Amazzonia. «È una informazione sbagliata, una bugia. L’ossigeno in Amazzonia non è mancato solo per tre giorni, ma per almeno 20 giorni. Venti giorni di morte e disperazione», ha urlato Braga. «Non corrisponde ai miei dati», si è limitato a rispondere Pazuello, che è apparso in difficoltà sotto l’incalzare delle domande della commissione d’inchiesta. Il presidente della Cpi, senatore Omar Aziz, anch’egli eletto in Amazzonia, ha ricordato all’ex ministro della Salute che può rimanere in silenzio in caso di domande che potrebbero indurlo ad autoincolparsi di qualche reato ma ha l’obbligo di dire la verità sull’operato di Bolsonaro e di altri esponenti del governo. Aziz ha poi sospeso l’audizione di Pazuello per permettere ai senatori di partecipare alla sessione plenaria.
UE: riprendono i negoziati sul certificato COVID
A Bruxelles i negoziatori del Parlamento, del Consiglio e della Commissione europea si incontreranno nuovamente oggi per cercare di concludere un accordo sulla proposta di un certificato UE COVID-19, dopo che martedì scorso non erano riusciti a trovare una intesa. L’obiettivo è facilitare i viaggi durante la pandemia e prima del periodo estivo. Il certificato dimostrerebbe che una persona è stata vaccinata, ha un risultato del test negativo nelle ore precedenti oppure si è ripresa dal virus.
Mercoledì 19 maggio
Hanno superato quota 164 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 164.234.081. I morti sono 3.404.391.
Regno Unito: malgrado l’allerta indiana solo 3 morti
La campagna vaccinale britannica, ulteriormente accelerata nelle città più colpite dall’emergente «variante indiana» del coronavirus, sembra per ora riuscire a tenere a freno la minaccia di questa temuta nuova mutazione più trasmissibile del virus: lo confermano i dati ufficiali di giornata, con un incremento complessivo nazionale di contagi a 2.696 nelle 24 ore su oltre 730.000 tamponi e un totale di morti che scende ancora ai minimi europei, a non più di 3. Stabili anche i ricoveri ospedalieri (fermi sotto i mille attualmente in tutto il Regno). Mentre i vaccini somministrati sfiorano ormai i 58 milioni, inclusi quasi 21 milioni di richiami: con la prima dose già assicurata adesso a oltre il 70% della popolazione adulta over 18 (traguardo che l’Ue conta di raggiungere a luglio) e la vaccinazione piena a circa il 40%.
Regno Unito: 3.000 casi di indiana ma vaccini sembrano fermarla
Salgono a 2967 i casi di «variante indiana» del Covid (ceppo B1617.2) individuati finora nel Regno Unito, con un incremento del 30% dalla settimana scorsa. Lo rende noto alla Camera dei Comuni il ministro della Sanità, Matt Hancock, confermando peraltro che «la corsa fra il virus e i vaccini» è ora più ravvicinata, mentre il Paese supera ufficialmente il 70% il totale di adulti over 18 cui nel Paese è stata somministrata la prima dose vaccinale e il 40% di chi ha ricevuto anche il richiamo. In precedenza Boris Johnson aveva detto ai deputati che la tenuta a livelli bassi degli ultimi dati aggiornati su contagi, ricoveri e decessi complessivi rafforza in effetti «la fiducia» degli scienziati nell’efficacia dei vaccini come arma chiave per frenare ‘l’indiana’.
New York riapre
New York riapre. A partire da oggi vengono a cadere la maggior parte delle restrizioni imposte per contenere il coronavirus. I ristoranti potranno aprire al 100% della loro capacità anche le sale interne a patto che sia rispettato il distanziamento sociale o vengano erette barriere di plexiglas fra i tavoli. Potranno operare al 100% anche le palestre sempre nel rispetto del distanziamento sociale, e chi farà esercizio all’interno potrà ora farlo senza la mascherina. Possono ripartire anche le feste in casa, dove possono essere ammesse 50 persone e non più 10 come finora previsto. La novità maggiore riguarda le mascherine: l’obbligo viene a cadere per i vaccinati sia per le attività all’esterno sia per quelle all’interno. La riapertura segna una svolta per la città che è stata epicentro della pandemia. Ma gli osservatori mettono in evidenza come la normalità è ancora lontana e ci vorrà ancora del tempo, soprattutto per riguadagnare la fiducia della gente che vede con scetticismo l’addio alla mascherina e gli assembramenti.
L’Austria esce dal lockdown dopo 7 mesi
Dopo quasi 7 mesi di lockdown, più o meno rigido, l’Austria oggi riparte. Hanno infatti riaperto ristoranti, alberghi, palestre e campi sportivi, ma anche teatri e cinema. Per quasi tutti i settori serve comunque un test negativo che per i tamponi nasali fai da te ha una validità di 24 ore, per gli antigenici di 48 ore e per i Pcr di 72 ore. Per chi ha ricevuto la prima dose di vaccino, il ‘lasciapassare’ scatta il 22esimo giorno dopo la somministrazione per tre mesi, mentre chi ha concluso il ciclo vaccinale ha nove mesi di ‘libertà’. Le liberazioni riguardano anche chi è guarito dal coronavirus negli ultimi sei mesi. Il primo giorno di aperture è stato bagnato dalla pioggia, che ha rallentato la ripartenza, soprattutto della gastronomia. Ad un tavolo si possono incontrare al massimo dieci persone, anche di nuclei familiari diversi. Il tampone negativo è anche obbligatorio al momento del check in in albergo. In vista di Pentecoste il prossimo fine settimana (in Austria è festivo anche di lunedì) le prenotazioni sono buone. Infine, è caduto anche l’orario di chiusura delle ore 19 per i supermercati, che ora possono restare aperti anche di sera.
India: 4529 morti, mai così tanti in 24 ore
Nuovo triste primato per l’India travolta dalla seconda ondata di coronavirus. Nelle ultime 24 ore, 4529 persone sono morte a causa del Covid-19, mai così tante vittime erano state registrate in un un giorno in un Paese dall’inizio della pandemia. Il precedente record, 4.475, era stato segnato dagli Stati Uniti.
Martedì 18 maggio
Hanno superato quota 163 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 163.714.589. I morti sono 3.392.575.
Il 60% degli americani adulti ha ricevuto una dose
Procedono a ritmo serrato le vaccinazioni anti-Covid negli Stati Uniti. Ad oggi almeno il 60% degli americani dai 18 anni in su ha ricevuto almeno una dose. Si tratta di una pietra miliare sottolineata dalla direttrice dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), Rochelle Walensky. Nell’ultima settimana, inoltre, hanno iniziato ad aggiungersi alla platea dei vaccinati i teenager per i quali è stato appena approvato il vaccino Pfizer: più di 4,1 milioni di adolescenti tra i 12-17 anni hanno ricevuto la prima dose.
La Spagna di nuovo sotto la soglia di «alto rischio»
La Spagna si situa di nuovo sotto la soglia di «alto rischio» per quanto riguarda i contagi di Covid. Secondo gli ultimi dati del Ministero della Sanità, l’incidenza dei nuovi casi positivi è scesa sotto i 150 ogni 100’000 abitanti, fermandosi a 147,5. Si tratta della prima volta da fine marzo che il Paese iberico si trova in situazione di «rischio medio», secondo i parametri stabiliti dalla autorità sanitarie nazionali. Da inizio pandemia, nel paese iberico sono stati notificati 3,6 milioni di casi e 79’502 morti.
Merkel ottimista, ma «non siamo ancora in salvo sulla terraferma»
In Germania i numeri della pandemia lasciano ben sperare, ma occorre continuare ad essere cauti: è stato questo il messaggio di Angela Merkel al suo gruppo parlamentare. «Siamo sulla buona strada ma non siamo ancora in salvo sulla terraferma», ha affermato la cancelliera tedesca, secondo quanto ha riportato chi vi ha partecipato all’agenzia Dpa. I vaccini funzionano, ha anche sostenuto, ma per contrastare le varianti occorre che si raggiunga il più velocemente possibile un’immunità di gregge, sottolineando la preoccupazione per la velocità con cui si propaga la mutante indiana. Merkel ha anche confermato che il prossimo 27 maggio ci sarà un incontro con i Laender proprio sui vaccini, in cui ci si confronterà in particolare sulla campagna per gli adolescenti. Stando al Robert Koch Institut, i contagi nelle ultime 24 ore registrati stamani erano 4’209 e l’incidenza settimanale delle nuove infezioni su 100 mila abitanti è scesa a 79,5, (di nuovo sotto la soglia 100 quindi, che fa scattare il freno di emergenza e le chiusure).
«Ok» dalla Spagna alla combinazione «AstraZeneca-Pfizer»
Uno studio clinico a cura dell’Istituto Sanitario Carlos III, un organismo pubblico spagnolo, conclude che somministrare il vaccino anti-COVID di Pfizer come seconda dose a persone che hanno ricevuto la prima di AstraZeneca è sicuro e aumenta la risposta immunitaria. Lo hanno spiegato i responsabili del progetto in una conferenza stampa ripresa dai media iberici. «Possiamo solo concludere che la somministrazione di una dose di richiamo è altamente immunogenica e sicura», ha riassunto Jesús Antonio Frías, uno dei ricercatori responsabili dello studio, a cui hanno partecipato 673 volontari (221 come gruppo di controllo). Frías ha aggiunto che le «reazioni avverse» riscontrate sono «simili a quelle dei casi in cui è stato somministrato un unico vaccino» e «in nessun caso gravi». Questa settimana è attesa una decisione da parte delle autorità sanitarie spagnole su come procedere con le persone che hanno meno di 60 anni e hanno ricevuto una dose di AstraZeneca prima che si decidesse di continuare con questo farmaco solo con gli over 60.
L’Austria abbandona AstraZeneca
L’Austria eliminerà gradualmente AstraZeneca dal suo programma di vaccinazioni contro la COVID-19 a causa di problemi di consegna e della diffidenza tra la popolazione per i rari effetti collaterali del vaccino. Lo ha annunciato il ministro della Salute. L’Austria è il terzo Paese europeo, dopo Norvegia e Danimarca, a eliminare completamente il vaccino AstraZeneca dal suo programma di immunizzazione nazionale. «Probabilmente continueremo a fare prime somministrazioni fino all’inizio di giugno e poi basta», ha detto lunedì il ministro della Salute Wolfgang Mueckstein al canale televisivo privato Puls 24.
Germania, «Possibile la vaccinazione in gravidanza se a rischio»
La commissione permanente tedesca per la vaccinazione del Robert Koch Institut, la Stiko, consiglia anche alle donne in gravidanza l’assunzione del vaccino nel caso di «una maggiore esposizione al rischio» e dopo una verifica del caso individuale. Lo ha sostenuto la dottoressa Marianne Roebl-Mathieu, componente della Stiko, in un’intervista ai giornali della Funke Mediengruppe. «È un segnale alla politica, ma anche ai ginecologi che si possa raccomandare generosamente la vaccinazione alle donne incinte dopo un esame individuale», ha detto la presidente dell’associazione di ginecologia Dggg Roebl-Mathieu. Non si tratta dunque di un’estensione generalizzata della raccomandazione per tutte donne in gravidanza, specifica la dottoressa.
India, i contagi superano la soglia dei 25 milioni
L’India ha superato i 25 milioni di casi di coronavirus: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia nel Paese si contano ad oggi 25.228.996 contagi, inclusi 278.719 decessi. L’India registra così oltre il 15% dei casi a livello mondiale (163.646.478). Nelle ultime settimane - ricorda la Cnn - le infezioni sono state più di 300 mila al giorno, con un record di 414’188 segnato il 7 maggio. I casi giornalieri sono comunque in lieve calo da venerdì scorso, essendo scesi sotto quota 300 mila sia nella giornata di domenica sia ieri. Continuano a salire invece le vittime: nelle ultime 24 ore nel Paese sono stati segnalati 4’329 decessi provocati dal virus, il livello più alto dall’inizio della pandemia. Ad oggi, nel Paese sono stati somministrati 184,4 milioni di vaccini, di cui 1’479’592 dosi ieri, ha fatto sapere il ministero della Sanità.
Nuovi negoziati sui certificati COVID UE
I negoziatori del Parlamento, del Consiglio e della Commissione europea riprenderanno oggi pomeriggio i colloqui - con l’obiettivo di concludere un accordo questa settimana - sulla proposta di un certificato UE che dimostri che una persona è stata vaccinata contro la COVID-19, abbia un risultato del test negativo o si sia ripresa dal virus. Il meccanismo dovrebbe entrare in vigore prima della stagione turistica estiva e solo fino alla fine della pandemia.
Lunedì 17 maggio
Hanno superato quota 163 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 163.120.093. I morti sono 3.380.404.
Riaprono EuroDisney a Parigi e gli stadi in Spagna
Il Covid-19 ha contagiato oltre 163 milioni di persone in tutto il mondo, ma l’Europa guarda con fiducia al progressivo calo della curva epidemica, grazie ai vaccini, per godersi un’estate più serena. Così a Parigi riaprirà Disneyland, mentre in Spagna i tifosi sono tornati negli stadi.
La Gran Bretagna è andata oltre, dando luce verde a pub e ristoranti al chiuso, musei e cinema. E si potrà tornare ad abbracciarsi. Con la dovuta cautela, perché la variante indiana è ancora minacciosa.
Zone gialle, allentamento del coprifuoco, bar e locali all’aperto pieni. È il caso dell’Italia, ma in tutta Europa, chi più chi meno, si riprende a vivere senza il totale condizionamento del coronavirus. Perché i dati parlano chiaro, le vaccinazioni funzionano ed hanno abbattuto contagi e vittime.
In Francia sta per riaprire uno dei simboli del divertimento. Disneyland Parigi, la meta turistica privata più visitata al mondo, chiusa dal 30 ottobre per la pandemia, tornerà ad accogliere il pubblico il 17 giugno. In sicurezza, garantiscono i responsabili. Tra le altre cose, con l’obbligo di mascherina a partire dai 6 anni. Quanto ai turisti desiderosi di fare un’esperienza autenticamente parigina, dovranno attendere settembre. Quando riapriranno gli iconici cabaret, a partire dal Moulin Rouge ed il Crazy Horse, che già promettono un tripudio di can-can.
Un altro muro alla socialità è stato abbattuto in Spagna, dove il pubblico è tornato sugli spalti in due stadi di calcio, a Valencia e Vila-real, per seguire i propri idoli. Numeri limitati, certamente (qualche migliaio di persone), e con l’obbligo di mascherina FFP2. Ma è comunque un inizio. L’Olanda mercoledì riaprirà zoo e parchi di divertimento e concederà altre due ore, la sera, a bar e ristoranti. Fino alle 20.
Anche il Regno Unito ha festeggiato una nuova tappa cruciale in vista del completo ritorno alla normalità. Il governo, grazie ad una campagna vaccinale che ha raggiunto il 40% della popolazione ed ha ridotto contagi e decessi ai minimi europei, ha dato l’ok al servizio all’interno di pub e ristoranti, agli hotel, in parte a musei e cinema. E si potrà tornare ad abbracciare familiari e amici, purché non vulnerabili. Boris Johnson si gode il risultato ma predica cautela. All’ombra della variante importata dall’India più trasmissibile del virus, tracciata finora Oltremanica su più di 2.300 persone.
Quella contro le varianti sembra essere l’ultima battaglia da vincere per mettere questa crisi definitivamente alle spalle. Per questo tutti i governi europei ribadiscono gli inviti alla prudenza, e per togliersi la mascherina ci vorrà ancora tempo. In Germania, ad esempio, le notizie sull’andamento dei contagi e dei ricoveri in terapia intensiva sono «positive» e c’è fiducia, ha spiegato il portavoce della cancelleria Steffen Seibert. Tuttavia, il Paese «non è ancora al punto in cui dovrebbe essere» per vivere un’estate tranquilla. Per fare più in fretta, Berlino ha deciso di estendere a tutti gli adulti la possibilità di vaccinarsi a partire dal 7 giugno.
Italia, 3.455 positivi e 140 vittime
Sono 3.455 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 5.753. Sono invece 140 le vittime in un giorno, 93 ieri. I tamponi molecolari e antigenici effettuati sono stati 118.924, mentre ieri erano stati 202.573. Il tasso di positività è del 2,9%, stabile rispetto al 2,8% di ieri. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 1.754, in calo di 25 rispetto a ieri. Nei reparti ordinari la cifra è scesa di 110 a 12.024.
In Brasile dimezzato il ritmo delle vaccinazioni, superati i 435 mila morti
Si è praticamente dimezzato il ritmo delle vaccinazioni contro il coronavirus in Brasile, dove sono state somministrate finora 57,9 milioni di dosi. Intanto il numero dei morti ha raggiunto i 435’751. Il ministro della Salute, Marcelo Queiroga, ha promesso che il tasso di vaccinazioni supererà il milione di persone al giorno, ma tale cifra è stata raggiunta poche volte e il trend indica un calo. In base ai dati dello stesso dicastero, nella seconda settimana di aprile erano state immunizzate in media 659’000 persone al giorno, mentre nella seconda settimana di maggio il numero è sceso a 280’000. Più del 70% dei brasiliani vaccinati ha ricevuto il vaccino cinese CoronaVac, la cui produzione la scorsa settimana è stata interrotta a tempo indeterminato presso l’Istituto Butantan di San Paolo a causa della mancanza di rifornimenti da Pechino. Anche l’Istituto Fiocruz di Rio de Janeiro ha nel frattempo annunciato che questa settimana interromperà la produzione del vaccino britannico AstraZeneca, poiché la materia prima necessaria è in via di esaurimento e non c’è ancora una data precisa per l’arrivo della prossima spedizione. Intanto il ministero della Salute rende noto che il nuovo coronavirus ha finora causato 435’751 morti, precisando che nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 1036 decessi. Il numero di persone contagiate dall’inizio della pandemia ha raggiunto quota 15’627’475. Tra sabato e domenica, 40’941 nuove infezioni da COVID-19 sono state confermate dalle autorità sanitarie. I guariti sono intanto saliti a 14’097.287, pari al 90,2% del totale dei contagiati.
In Europa la nuova variante B.1.620, nata in Camerun
Ha avuto origine nel Camerun la nuova variante del virus Sars-CoV-2 indicata con la sigla B.1.620. È stata individuata in Lituania e in Francia, Germania, Spagna e Belgio, ha mutazioni comuni a varianti classificate fra quelle da valutare con attenzione (Voc). Lo segnala la ricerca condotta da una decina di centri di europei guidati dall’Università lituana di Vilnius e online sul sito arXive, che pubblica studi non ancora validati dalla comunità scientifica. La ricerca, il cui primo autore è Gytis Dudas, è segnalata dalla rivista Science sul suo sito e sottolinea la necessità di potenziare il sostegno ai Paesi più poveri per prevenire la nascita di ulteriori nuove varianti pericolose. La variante sarebbe emersa in Africa centrale, probabilmente in Camerun, ma la quasi completa mancanza di sequenziamenti fatti nei Paesi più poveri rende impossibile avere certezze. Un fenomeno considerato molto preoccupante dalla rivista Science, che sul suo sito rileva che al momento sono 51 i Paesi, comprese grandi nazioni come India, Indonesia, Russia e Brasile, che hanno caricato nel grande database internazionale Gisaid, sequenze relative a meno dello 0,1% dei casi individuati al loro interno. Si tratta, osserva la rivista, di nazioni che hanno anche uno scarso o nullo accesso ai vaccini e che sono alle prese con gravi focolai interni. Un mix preoccupante di condizioni che può favorire la diffusione di nuove varianti e che dovrebbe spingere i Paesi ricchi a dare un maggior sostegno alle misure di contenimento in quelli più poveri. Secondo Dudas «sarebbe molto più interessante sequenziare gli ultimi 1000 casi nella Repubblica Centrafricana rispetto ai prossimi 100.000 casi in Germania».
India, nuovi casi in leggero calo, meno di 300 mila
Per la prima volta da 26 giorni l’India ha registrato ieri meno di 300 mila nuovi positivi, sulla base dei test delle ultime 24 ore. Lo rende noto il ministero alla Salute, definendolo «uno sviluppo incoraggiante». I nuovi positivi sono stati infatti 281.386, le morti ancora sopra i 4 mila, (4.106). La campagna di vaccinazione prosegue, con 700 mila dosi somministrate nelle ultime 24 ore, che portano il totale degli immunizzati a 182 milioni 926 mila. Gli esperti chiedono ancora più slancio per sostenere il trend in leggera discesa dei nuovi casi, che già porta alcuni a parlare di «superamento del picco» della devastante seconda ondata.
In Russia arriva il monodose Sputnik Light
Il governo russo ha fissato a 342 rubli e 36 copechi (4,20 franchi) il costo di una dose di Sputnik Light. Lo riferisce Interfax. «Il FAS (Fondo federale antimonopolio) ha approvato 342,36 rubli come prezzo massimo di vendita dello Sputnik Light. La distribuzione del vaccino inizierà dopo la registrazione del prezzo di vendita», ha detto il Fondo. Sputnik Light è il quarto vaccino domestico approvato in Russia per contenere il coronavirus e nasce da una costola del fratello maggiore Sputnik V, ma è monodose.
Sudafrica, al via le vaccinazioni su larga scala
Il Sudafrica ha avviato oggi la sua campagna di vaccinazioni anti-COVID su larga scala rivolta principalmente agli over 60 e alle persone a rischio. Il governo prevede di immunizzare 16,6 milioni di persone in sei mesi, di cui circa 5 milioni di età superiore ai 60 anni entro la fine di giugno. Obiettivi questi che saranno raggiunti se le consegne avverranno nei tempi previsti, ha detto ieri sera il ministro della Salute, Zweli Mkhize. «Entro la fine di giugno, speriamo di aver ricevuto 4,5 milioni di dosi del vaccino Pfizer e due milioni di dosi del vaccino Johnson & Johnson», ha sottolineato il ministro. Il Sudafrica è il Paese africano più colpito dalla pandemia, con oltre 1,6 milioni di contagi e 55’210 morti, e finora ha vaccinato solo l’1% della popolazione nel corso di una prima fase di sperimentazioni cliniche avviata a febbraio e sospesa più volte.
In Giappone il 60% della popolazione contraria all’organizzazione delle Olimpiadi
Quando mancano meno di 10 settimane alle Olimpiadi di Tokyo circa il 60% dei residenti si dice contrario all’organizzazione dei Giochi, mentre continua l’ascesa dei contagi da COVID nel Paese, e il piano vaccinale prosegue estremamente a rilento. È quanto evidenzia un sondaggio della Kyodo, secondo il quale il 59,7% degli intervistati ritiene che la manifestazione debba essere cancellata definitivamente, e il 25% invece è contrario a qualsiasi presenza degli spettatori. L’esito riflette l’elevato scetticismo della popolazione locale, dopo il rinvio di un anno deciso nel marzo del 2020, proprio quando il Paese si trova nel mezzo della quarta ondata, con il proliferare di numerose varianti del virus. Sebbene gli organizzatori abbiano già deciso il divieto di ingresso agli spettatori dall’estero, l’indagine mostra come l’88% dei residenti locali siano preoccupati principalmente per l’afflusso degli atleti e del personale sportivo a seguito nella capitale, e per i potenziali rischi della diffusione del virus. La cerimonia di apertura delle Olimpiadi è prevista per il 23 luglio, mentre la data di inizio delle Paralimpiadi è in programma per il 24 agosto. Attualmente a Tokyo, assieme ad altre 9 prefetture dell’arcipelago, è in vigore uno stato di emergenza che durerà fino al 31 maggio. Nello stesso sondaggio della Kyodo, l’85% degli intervistati giudica troppo lenta la campagna di immunizzazione del governo, e il 71,5% si dice critico sulla gestione dell’emergenza sanitaria in generale. Ad oggi la campagna vaccinale ha riguardato appena il 3% della popolazione di 126 milioni di abitanti, ben al di sotto della media del 9% a livello mondiale, secondo una ricerca dell’Università di Oxford. Dall’inizio della pandemia il Giappone ha segnalato 684.790 casi di coronavirus, con 11.524 morti accertate.
Domenica 16 maggio
Hanno superato quota 162 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 162.564.670. I morti sono 3.370.617.
Sabato 15 maggio
Hanno superato quota 161 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 161.927.626. I morti sono 3.358.518.
In Portogallo «è tutto aperto»
In Portogallo «è tutto aperto» in vista dell’arrivo dei turisti dal Regno Unito, che da lunedì potranno entrare liberamente nel Paese ma soprattutto tornare in patria senza l’obbligo di quarantena: lo ha detto alla Bbc la ministra del Turismo Rita Marques, ricordando che in Portogallo ristoranti, bar e negozi sono aperti ormai dal primo maggio. «Naturalmente alcune restrizioni rimangono - ha proseguito la ministra -, bisogna indossare la mascherina, bisogna mantenere il distanziamento sociale». E poi: le mascherine vanno indossate «sia al chiuso sia all’aperto», vanno «usate tutto il giorno, eccetto naturalmente quando si va al mare». Attualmente chi arriva in Portogallo dal Regno Unito e dai Paesi con un numero di contagi inferiore ai 500 su 100’000 abitanti è sottoposto solo all’obbligo di test PCR negativo effettuato nelle 72 ore precedenti all’ingresso nel Paese, senza necessità di isolamento fiduciario di 14 giorni. In Portogallo comunque il coronavirus preoccupa ancora, tanto che il governo ha prorogato lo stato di calamità fino al 30 maggio.
Dopo il Regno Unito, il Portogallo autorizzerà da lunedì i viaggi turistici anche per la maggior parte dei Paesi europei, Svizzera inclusa: lo ha reso noto oggi il ministero dell’Interno. Le persone provenienti dai Paesi dell’Unione europea e dagli Stati dell’Associazione europea di libero scambio (Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda), con un numero di contagi «inferiore ai 500 su 100.000 abitanti» negli ultimi 14 giorni, potranno «effettuare qualsiasi tipo di viaggio in Portogallo, inclusi i viaggi non essenziali», ha annunciato il governo in un comunicato. Tutti i passeggeri di età superiore a due anni dovranno però presentare un test PCR negativo effettuato nelle 72 ore precedenti all’ingresso nel Paese. E le compagnie aeree che imbarcheranno passeggeri sprovvisti di questo test rischiano «una multa da 500 a 2.000 euro per viaggiatore», ha precisato il ministero. Le restrizioni agli ingressi in Portogallo, limitate ai viaggi essenziali (motivi professionali, di studio, per ricongiungimento familiare o per motivi di salute), rimangono solo per otto paesi, di cui cinque appartenenti all’Unione europea (Cipro, Croazia, Lituania, Olanda e Svezia, oltre a Sud Africa, Brasile e India): e i viaggiatori provenienti da questi Paesi saranno comunque soggetti ad una quarantena di 14 giorni.
Seychelles: 61% popolazione vaccinata, ma i casi salgono
Le Seychelles, uno dei Paesi con il più elevato tasso di vaccinati al mondo contro il coronavirus, è alle prese da un mese a questa parte con un nuovo focolaio dell’infezione, che vede tra i contagiati anche una buona fetta della popolazione già immunizzata. I numeri della pandemia in questo piccolo Stato insulare di appena 98 mila abitanti parlano da soli: nelle Seychelles oltre il 61,4% della popolazione è stato vaccinato, ma neanche questo tasso si è finora rivelato sufficiente a fermare la diffusione del virus. Secondo i dati diffusi questa settimana dal ministero della Sanità, riporta la Cnn, attualmente nell’arcipelago dell’Oceano Indiano si contano oltre 2700 casi attivi di Covid, di cui il 33% tra persone già pianamente vaccinate. Solo poco più di un mese fa il Paese registrava meno di 3800 casi di contagio e 16 decessi, ma da allora le infezioni sono più che raddoppiate a quota 9184 e le vittime sono aumentate a 32. Una situazione, questa, che ha già spinto le autorità a reintrodurre alcune restrizioni anti-Covid dopo la recente riapertura ai turisti internazionali e l’abolizione della quarantena. Non è chiaro ancora a cosa sia dovuta l’impennata di casi e di morti, ma secondo il ministro degli Esteri e del Turismo, Sylvestre Radegonde, probabilmente il virus non ha mai lasciato l’arcipelago ed ha cominciato a circolare più liberamente quando la popolazione - forte del successo della campagna vaccinale - ha cominciato ad abbassare la guardia.
India: 326.098 nuovi casi, leggero calo
In leggero calo rispetto ai giorni precedenti, ieri sono stati registrati in India 326’098 nuovi casi di positività al Covid-19 e 3890 morti: lo dicono i dati ufficiali del Ministero della Salute. Il 74,85% dei nuovi casi si concentra in 11 Stati sui 28 del Paese, primo tra tutti il Karnataka, seguito dal Maharashtra e dal Kerala. In miglioramento la capitale, Delhi, dove ieri i nuovi casi sono stati 8 mila, contro i 28 mila del 20 aprile e dove il tasso di positività sul numero di test effettuati è sceso al 12%. Solo tre settimane fa era del 33%.
Cina cancella licenze per scalate dell’Everest
La Cina ha cancellato ogni licenza di ascesa dell’Everest dal suo versante per evitare qualsiasi rischio di contaminazione da Covid-19 in casi di eventuali contatti con gli scalatori del lato nepalese. Mentre i suoi confini sono praticamente chiusi da marzo 2020, Pechino è ora alle prese con il contenimento delle infezioni intorno alla vetta più alta del mondo: il Nepal, infatti, è duramente colpito da una seconda ondata epidemica, quando lo Stato himalayano aveva in programma di rilanciare il suo turismo quest’estate dopo una stagione 2020 azzerata.
Impennata di casi a Taiwan, salgono a 180
Taiwan ha registrato un’impennata di contagi di Covid-19, saliti a 180 nuovi casi, il peggior numero mai registrato dall’isola in quasi un anno e mezzo di pandemia. Negli sforzi per contenere la peggiore e inattesa ondata di infezioni, le autorità hanno alzato il livello di allerta a quota 3, su una scala massima di 4, sia a Taipei sia nella vicina contea di New Taipei, limitando le riunioni di famiglia e ordinando a la chiusura a numerose industrie. Taiwan è stata una delle storie di successo nel mondo sul contenimento della pandemia e il numero dei suoi casi rimane basso rispetto ai focolai ancora attivi in tutto il mondo. I contagi di oggi, tuttavia, che portano il totale a quota 1470 su una popolazione di 24 milioni, rappresentano un chiaro segnale di allarme. Dei 180 casi odierni, 132 sembrano essere senza una fonte nota: in conferenza stampa, il premier Su Tseng-chang e i ministri del governo hanno annunciato la stretta su Taipei e New Taipei, molto vicina al blocco totale, che resterà in vigore da oggi fino a 28 maggio. Tra gli obblighi da rispettare, in particolare, ci sono quelli dell’uso della mascherina in pubblico, dei limiti per le riunioni all’aperto a 10 persone e per quelle al chiuso a cinque, insieme allo stop di tutte le attività ad eccezione dei servizi essenziali, da quelli governativi e sanitari, fino alle forze dell’ordine.
Venerdì 14 maggio
(Aggiornato alle 19.25) Sono oltre 160 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 160.833.004. I morti sono 3.340.394, mentre le dosi di vaccino somministrate sono 1.382.368.076.
Gran Bretagna, si accelera il ritmo delle vaccinazioni contro la variante indiana
Boris Johnson ha annunciato un’accelerazione dei richiami dei vaccini anti-Covid e delle prime dosi con l’allargamento della campagna agli over 40 per far fronte alla minaccia della variante indiana.
Il premier ha spiegato che focolai di contagi di questa mutazione si sono allargati a Bolton, Blackburn, Derby e altrove, dove vi saranno ora test a tappeto. Ha inoltre ammonito che la variante indiana appare «più trasmissibile, ma non sappiamo ancora quanto».
I piani sulle riaperture del 17 maggio sono confermati, ha detto Johnson, senza escludere tuttavia possibili conseguenze e rinvii sull’uscita definitiva dal lockdown il 21 giugno.
In Germania 13 mila positivi fra i vaccinati con due dosi
In Germania sono stati 13.087 i casi di nuovo contagio da Covid, registrati fra chi era già stato completamente vaccinato: si tratta dello 0,16% su oltre 8 milioni di vaccini somministrati al momento del rilevamento.
I dati sono stati forniti dal ministero della Salute tedesco su richiesta dell’agenzia di stampa italiana ANSA. Non è stato specificato, però, se queste infezioni siano arrivate dopo i 14 giorni necessari dopo la seconda dose, per arrivare a una piena immunità.
Sui 57.146 casi complessivi di malattia dopo il vaccino (su 36 milioni di vaccinati), sono stati 44.059, invece, i casi di infezione dopo la prima dose (lo 0,15% dei casi su 28,5 milioni di vaccinati).
I morti sono 662, fra i vaccinati completi, e 2045 fra coloro che avevano ricevuto la prima dose.
L’OMS: «Secondo anno di pandemia può diventare molto più mortale del primo»
Il secondo anno di pandemia da COVID-19 è sulla buona strada per diventare «molto più mortale» del primo. Lo ha detto il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Non vaccinate i bambini ma date le dosi a Covax», ha inoltre affermato il numero uno dell’OMS. Lanciato nell’aprile 2020 dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità, Covax è il programma di collaborazione globale per accelerare lo sviluppo, la produzione e la parità di accesso per tutti i Paesi ai vaccini contro la OVID-19.
La Francia estende l’obbligo di quarantena a Colombia, Bahrein, Costa Rica e Uruguay
La Francia estende l’obbligo di quarantena ad altri quattro Paesi, tra cui la Colombia, per frenare la diffusione del coronavirus. Secondo quanto annunciato oggi dal governo di Parigi, l’obbligo di quarantena di dieci giorni viene esteso a Colombia, Bahrein, Costa Rica e Uruguay. In Francia, dodici Paesi, tra cui Brasile, India, Sudafrica, Argentina e Turchia, sono già sottoposti a tali restrizioni anti-Covid.
Cala drasticamente il tasso di contagi nel Regno Unito
Continua per ora a calare drasticamente il tasso complessivo di contagi da COVID nel Regno Unito, malgrado le preoccupazione per l’incremento di qualche focolaio di casi di ‘variante indiana’. Lo confermano i dati settimanali elaborati dall’Ons, l’ufficio nazionale di statistica, e aggiornati all’8 maggio, indicando a quella data un numero totale d’infezioni pari a circa una persona ogni 1400 abitanti in tutto Regno (contro uno ogni 1180 della settimana precedente): ossia non più dello 0,07% della popolazione. Un dato che si accompagna alla riduzione dei morti giornalieri e della somma dei ricoverati negli ospedali ai minimi europei, sullo sfondo di una campagna vaccinale arrivata ieri a quasi 36 milioni di prime dosi e a quasi 19 milioni di richiami. Mentre il Galles, al pari di una parte della Scozia, annuncia per bocca del governo locale un abbassamento da domani dell’allerta generale Covid a livello 2, ancora meno del più prudente passaggio da 4 a 3 fissato nei giorni scorsi per l’Inghilterra. L’Ons riporta del resto i risultati di un sondaggio condotto tra i sudditi di Sua Maestà che suggerisce il perdurare di un nuovo atteggiamento di cautela diffuso tra la gente: con un 71% d’intervistati che afferma di essere tuttora meno incline del passato a partecipare a eventi pubblici collettivi per il momento, anche in presenza di un alleggerimento delle restrizioni, e ad affrontare le code richieste dalle residue regole sul distanziamento.
In Inghilterra i vaccini hanno evitato 12 mila morti
In Inghilterra la campagna vaccinale ha già salvato 12 mila persone, evitando anche 33 mila ricoveri. Lo affermano i numeri di Public Health England, l’agenzia sanitaria inglese, relativi al periodo tra dicembre e aprile. La cifra delle morti risparmiate include 9’900 persone sopra gli 80 anni, 1’500 sopra i 70 e 300 nella fascia 60-69. Per quanto riguarda i ricoveri evitati, 3’900 sono stati per la fascia 65-74 anni, 13100 tra i 75 e gli 84, e 16 mila tra gli over 85. «Dopo un anno difficile e straziante - ha commentato il segretario alla Salute Mattew Hancock - questo risultato è notevole. Sono decine di migliaia di genitori, figli, fratelli e amici salvati, e milioni di persone in più che non dovranno subire l’impatto di una perdita terribile come questa. E’ una prova ulteriore che fare il vaccino è una delle cose più importanti che ci viene chiesto di fare nella nostra vita». Al momento il paese, che ha appena aperto le vaccinazioni per gli under 40, ha circa 10 morti al giorno. Secondo lo studio a fine aprile un inglese su 1’000 testati era positivo, rispetto a uno su 500 a marzo e uno su 64 all’inizio di gennaio.
In Brasile i morti superano quotta 430 mila
Il Brasile ha registrato 2’383 morti e 74’592 casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, portando il numero dei decessi e dei contagi, registrati dall’inizio della pandemia, rispettivamente a 430’417 e 15’433’989: è quanto ha riferito il Consiglio nazionale dei segretari della salute (Conass). Sebbene la media giornaliera dei decessi sia diminuita dal 29 aprile - ora è pari a 1’924 - la media dei contagi degli ultimi sette giorni è nuovamente aumentata ed è di 61’489.
Lo Stato di San Paolo è ancora leader in termini di casi e decessi in tutto il Paese, se si considerano i numeri assoluti: sono rispettivamente 3’053’889 e 102’934. Tuttavia, il tasso di letalità più elevato si registra sempre a Rio de Janeiro, con il 5,9%, più del doppio della media nazionale, che è del 2,8%.
Record in Germania: oltre 1 milione di vaccini in un giorno
Un nuovo record nella campagna vaccini si è registrato ieri in Germania, quando sono state somministrate 1,35 milioni di dosi in un solo giorno. Lo ha scritto il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, su Twitter. Stando al nuovo bollettino del Robert Koch Institut, soltanto nella giornata di ieri, è stato vaccinato un 2% della popolazione, aggiunge il ministro. Complessivamente, in Germania, il 35,9% (e cioè 29,8 milioni di persone) ha ricevuto la prima dose, e il 10,6% (8,8 milioni) ha una copertura completa contro il Covid-19.
In India non calano i contagi: sono più di 343 mila
Non accennano a diminuire i nuovi contagi in India. Il Paese ha registrato nelle ultime 24 ore 343.144 nuovi positivi e 4 mila decessi: lo rende noto il ministero alla Salute. Il 72,37 per cento delle nuove infezioni si concentra in dieci Stati: il Maharashtra con 42.582 nuove infezioni è il più colpito, seguito dal Karnataka con 35.297. Il ministero aggiorna anche sulla campagna di vaccinazione in corso nel Paese, avviata dal 18 gennaio, ma con vari stop per la mancanza di dosi: a oggi, secondo Delhi, sono state immunizzate 103 milioni 430 mila persone con la prima dose, e quasi un milione ha ricevuto anche la seconda.
AstraZeneca, nuovi casi di trombosi in Australia
In Australia ci sono stati nuovi casi di trombosi in persone che avevano ricevuto il vaccino AstraZeneca. Lo riferisce l’ente regolatore dei farmaci Therapeutic Goods Administration (Tga) nel suo rapporto settimanale sulla sicurezza sanitaria, precisando che i nuovi casi confermati di coagulo di sangue con conta delle piastrine bassa, detto trombosi con sindrome di trombocitopenia (Tts), sono di due uomini di 75 anni e di un 59.enne. Inoltre quattro casi «probabili» sono di uomini di 65, 70, 70, e 81 anni. I sette casi portano a 18 il numero di casi di TTS in Australia seguiti a vaccinazione di AstraZeneca, di cui sono state inoculate 1,8 milioni di dosi, con un’incidenza quindi di uno su 100 mila dosi. Tassi che secondo la TGA sono in linea con altri paesi. L’Australia intanto si è appena assicurata la fornitura di 25 milioni di dosi del vaccino Moderna dagli Stati Uniti, con un nuovo accordo che apre anche la strada alla produzione locale di vaccini mRNA. I primi 10 milioni di dosi, inclusi i richiami, destinate agli under 50, dovranno essere consegnati entro fine anno. Altri 15 milioni di dosi di richiamo, formulate per proteggere da varianti emergenti del coronavirus, sono in programma il prossimo anno.
A Tokyo aumentano i contagi tra i giovani
Si abbassa sempre più la fascia di età dei contagi tra le persone giovani a Tokyo, in primo luogo a causa della diffusione delle varianti. Lo rivela una ricerca del governo metropolitano, evidenziando come la percentuale dei trentenni si assestava a meno del 50% tra gennaio e marzo di quest’anno, ma la proporzione è aumentata fino a sfiorare il 60% nella settimana tra il 13 e il 19 aprile, rimanendo su livelli elevati anche in maggio. Delle 969 positività segnalate nella capitale mercoledì, ad esempio, le persone con meno di 30 anni ammontavano a 568: ben il 59%. «Le infezioni di COVID-19 tra la popolazione più giovane crescono perché queste ultime sono decisamente più attive nella vita sociale», ha detto la governatrice di Tokyo, Yuriko Koike. In base alle analisi dell’operatore mobile Ntt Docomo, il numero degli spostamenti delle persone nel primo stato di emergenza, in aprile e maggio del 2020, era diminuito del 44%, ed appena del 23% durante l’attuale provvedimento che scadrà alla fine del mese. Il periodo di festività della Golden Week a inizio maggio ha evidenziato quasi il doppio degli spostamenti, compresi i viaggi tra diverse prefetture. Da inizio pandemia Tokyo ha segnalato poco più di 150.000 infezioni di COVID.
Giovedì 13 maggio
Hanno superato quota 160 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 160.457.476. I morti sono 3.331.604, mentre le dosi di vaccino somministrate sono 1.359.989.307.
Il bilancio dei morti in Sudafrica è più alto
Più di 133’000 persone sono morte lo scorso anno in Sudafrica a causa del Covid-19, molto più del conteggio ufficiale di quasi 55’000. Lo riferisce un rapporto, scrive la Reuters sul proprio sito, del Consiglio sudafricano per la ricerca medica che monitora le morti in eccesso dal maggio del 2020. Il documento afferma che il Sudafrica ha registrato 157’000 morti in eccesso negli ultimi 12 mesi e ha stimato che l’85% di loro è stato causato dal Covid-19, il che significa che poco più di 133’000 persone sono decedute a causa del virus, molte di più rispetto al bilancio ufficiale che si attesta a 54’968 morti.
Le morti in eccesso sono generalmente definite come la differenza tra il numero di decessi registrato in periodi di tempo specifici e il numero di decessi previsto negli stessi periodi di tempo. Il Sudafrica ha adottato uno dei lockdown più restrittivi al mondo dal marzo del 2020 quando i casi erano ancora relativamente bassi. Secondo il Consiglio sudafricano, l’aumento delle morti settimanali a causa della pandemia è diventato evidente solo da maggio del 2020 in poi.
In Russia primi casi di variante indiana
Anche in Russia si sarebbero registrati i primi casi della variante del Covid-19 per la prima volta isolata in India: lo sostiene il quotidiano Kommersant citando il dipartimento regionale di Ulyanovsk dell’agenzia russa per i controlli sanitari (Rospotrebnadzor).
I casi riguarderebbero alcuni giovani che facevano parte di un gruppo di studenti del primo anno di medicina dell’università di Ulyanovsk, 700 chilometri a est di Mosca, arrivati dall’India nella seconda metà di aprile. Il rettore dell’università, Boris Kostishko, ha spiegato a Kommersant che tutti i 130 studenti del gruppo erano risultati negativi ai test alla frontiera, ma 60 sono poi risultati positivi dopo l’arrivo.
Secondo il giornale, per 16 di loro è stata riscontrata la variante del virus Sars-Cov-2 isolata per la prima volta in India. Tuttavia, secondo l’assessorato regionale alla Salute, ripreso sempre da Kommersant, la variante isolata per la prima volta in India sarebbe stata rilevata in 15 studenti mentre per uno studente sarebbe stata accertata quella isolata per la prima volta in Gran Bretagna.
Stando alla stessa fonte, tutti gli studenti positivi sono sotto osservazione medica in una clinica specializzata e il dipartimento regionale di Rospotrebnadzor assicura che sono state prese tutte le misure necessarie per evitare contagi.
In Brasile 2’494 morti nelle ultime 24 ore
Il Brasile ha registrato altri 2’494 morti e 76’692 casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, portando il numero totale di vittime e di contagi rispettivamente a 428’034 e 15’359’397, secondo quanto riferito dal Consiglio nazionale dei segretari alla salute (Conass).
I dati rappresentano un calo rispetto al numero di decessi registrati una settimana fa, quando ci furono 2’811 morti, e un aumento della quantità di contagi, poiché nella data precedente ci furono 73’295 nuove diagnosi.
La media dei decessi negli ultimi sette giorni continua a diminuire, da 1’993 a 1’948, mentre quella dei contagi è nuovamente aumentata, da 60’831 a 61’316 infezioni.
Il tasso di letalità, a sua volta, è rimasto stabile al 2,8% a livello nazionale.
Slovenia proroga di un mese lo stato di emergenza
In Slovenia il governo ha prorogato per altri 30 giorni lo stato di emergenza pandemica, in scadenza domenica prossima, e al contempo ha deciso che a partire da lunedì saranno allentate diverse misure restrittive.
Nella seduta di ieri sera l’esecutivo ha dato il via libera alla ripresa della didattica in presenza senza limitazioni anche per gli studenti delle scuole superiori e gli universitari, degli eventi culturali, religiosi e sportivi al pubblico con capienza al 50%, sempre con l’obbligo di esibire un test negativo, certificato vaccinale o di avvenuta guarigione da covid.
Confermato l’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici e il distanziamento, anche nel caso di studenti, pubblico e fedeli, salvo per le persone dello stesso nucleo familiare. A partire da sabato i servizi di ristoro potranno operare secondo un nuovo orario, dalle 5 alle 22 e non più dalle 7 alle 19, e in questo settore l’occupazione è portata al 70% della capienza e un distanziamento di 3 metri fra i tavoli.
All’ingresso in Slovenia dai paesi inseriti nella lista rossa è nuovamente in vigore la regola della quarantena obbligatoria di 10 giorni, che può essere interrotta dopo 5 giorni con un test molecolare negativo.
Secondo gli ultimi dati epidemiologici, la media di sette giorni delle infezioni è scesa a 549 e il numero di pazienti ospedalizzati a 477, dati che soddisfano le condizioni per l’ingresso del Paese in fase gialla.
In Gran Bretagna gli ospedali si svuotano, ma restano le liste d’attesa
I contraccolpi dell’emergenza Covid sul servizio sanitario britannico (Nhs) continuano a pesare e sono destinati a lasciare il segno nel tempo malgrado il calo drastico di contagi e di ricoveri per coronavirus degli ultimi due mesi reso possibile sia dal lockdown sia dagli effetti di una campagna di vaccini da record in Europa.
Lo confermano i dati aggiornati sulle liste d’attesa, che un ospedale su quattro continua a sperimentare in Inghilterra e che a fine marzo è stato calcolato fino a un totale di 4,95 milioni di pazienti più o meno gravi costretti ad aspettare per il trattamento di altre malattie: il più alto mai registrato fin dal 2007, con quasi 2 milioni di casi in più rispetto al marzo 2020 e alla situazione pre pandemia.
I tempi del rinvio possono variare da poche settimane fino a diversi mesi, con 436.127 persone in attesa da almeno un anno (al 31 marzo) di terapie non vitali.
Di positivo si rileva comunque ora una ripresa della piena attività dei reparti oncologici, con 231.000 malati di cancro trattati nell’ultimo mese censito del 2021 contro i 181.000 dello stesso mese del 2020: +26%.
Nel Regno Unito allarme per la variante indiana
Sale l’allarme nel Regno Unito per la variante cosiddetta indiana del coronavirus - emersa sotto forma di un paio di mutazioni diverse anche in Europa - che l’isola, dove si compiono più controlli sul genoma di qualunque altro Paese al mondo, ha tracciato nelle ultime settimane in numero crescente: fino a circa 900 casi in contagi, con uno specifico focolaio nella contea inglese del Derbyshire dove adesso tale ceppo appare prevalente stando al «Daily Telegraph». Gli specialisti sottolineano «l’attenzione» su questo sviluppo, pur sottolineando come la percentuale dei casi sia calcolata su un totale di contagi che resta al momento molto basso nel Regno, ai minimi in Europa. E non senza citare i primi studi americani che sembrano attestare una buona efficacia dei vaccini esistenti contro il ceppo di variante indiana ad oggi più diffusa in Occidente. Un componente del Sage, il comitato scientifico britannico che assiste il governo di Boris Johnson in materia di pandemia e che si è riunito oggi per fare il punto sulle ‘varianti indiane’, non ha comunque escluso che l’organismo possa raccomandare nel prossimo futuro un rinvio dell’ultima tappa di riaperture verso l’uscita definitiva dell’isola dal lockdown (al momento prevista per il 21 giugno) a seconda degli sviluppi. Mentre fonti governative affermano di voler tenere «gli occhi aperti» su questo dossier, dopo che lo stesso Johnson, pur confermando per ora la data del 21 giugno, ha ribadito ieri in Parlamento cautela al riguardo: avvertendo ancora una volta i deputati che le mutazioni del virus non vanno prese sotto gamba e che la COVID «non ha nulla a che fare con un’influenza» ordinaria.
Ancora più di 4 mila morti in India
Ancora 362.727 nuovi casi di coronavirus e 4.120 decessi nella giornata di ieri in India, secondo i dati del ministero alla Sanità. I contagi totali sono saliti a 23.703.665 e le vittime a 258.317, con un tasso di letalità dell’1,09%. Il Maharashtra è lo Stato con il maggior numero di nuove infezioni, 46.781, mentre il Karnataka ha il maggior numero di casi attivi, 592.182. L’India è al secondo posto al mondo per contagi, dopo gli Stati Uniti, e al terzo posto al mondo per decessi, dopo USA e Brasile. La campagna di vaccinazione del Paese, iniziata il 16 gennaio, ha portato sinora a 177 milioni 214 mila immunizzati, ed è aperta a tutti i maggiorenni, ma è notevolmente rallentata dalle difficoltà di ottenere i vaccini da parte dei vari Stati.
In Giappone record di pazienti in terapia intensiva
Prosegue l’emergenza COVID in Giappone, dove continua a salire il numero dei pazienti nelle terapie intensive, a quota 1.214, un livello mai così alto da inizio pandemia. Il dato comunicato dal ministero della Salute nipponico aggiorna quello di ieri, a 1.189. Nel frattempo uno studio dell’Istituto nazionale per le malattie infettive rivela che la variante N501Y del virus, originata in Gran Bretagna e responsabile per circa il 90% dei casi nel Paese del Sol Levante, è soggetta a causare sintomi più gravi alla salute rispetto alle mutazioni precedenti, in particolare nella fascia tra 40 e i 64 anni di età. La ricerca si basa su un’analisi si 207.000 persone in Giappone risultate positive all’agente patogeno negli ultimi 3 mesi. Il direttore dell’istituto, Motoi Suzuki, ha detto che le misure intraprese in passato circa lo stato di emergenza non potranno produrre gli stessi effetti, e considerando l’alto livello di trasmissione della variante ci vorrà del tempo prima di poter vedere un calo delle infezioni. Intanto prosegue ancora a rilento la campagna vaccinale e aumentano i dubbi sulla sostenibilità del programma annunciato dal premier Yoshihide Suga, di inoculare fino a un milione di persone al giorno per terminare il segmento delle persone con più di 65 anni di età entro la fine di luglio. Ad oggi soltanto il siero della Pfizer è stato autorizzato e il Paese ha stoccato decine di milioni di dosi senza riuscire a distribuirle per problemi di logistica, in primis la mancanza di personale medico. Ieri un’anomalia al sistema di prenotazione gestito dalla compagnia statunitense Salesforce ha provocato un black out per 11 municipalità, arrestando il processo di somministrazione per oltre 5 ore. Ad oggi in Giappone appena il 2,7% della popolazione di 126 milioni di abitanti ha ricevuto la prima dose del vaccino.
Negli USA sono 28 i casi di trombosi legati al vaccino Johnson&Johnson
La somministrazione del vaccino Johnson&Johnson, che lo scorso 13 aprile era stata temporaneamente sospesa dalla Food and Drug Adminsitration statunitense (FDA), è legata a 28 casi di trombosi e tre persone potrebbero essere decedute per questo motivo. Lo affermano gli esperti dei CDC, la massima autorità sanitaria negli USA, spiegando che l’età media dei pazienti colpiti è di 40 anni. In particolare le indagini mostrano come i pazienti che hanno subito un coagulo del sangue hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni. Le donne tra i 30 e i 39 anni sarebbero il gruppo più a rischio.
Mercoledì 12 maggio
Hanno superato quota 159 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 159.732.343. I morti sono 3.319.169.
Norvegia rinuncia ad AstraZeneca e sospende J&J
La Norvegia ha deciso di rinunciare al vaccino anti Covi-19 prodotto da AstraZeneca e di sospendere quello di Johnson & Johnson. Lo ha annunciato il primo ministro norvegese Erna Solberg.
L’Ema raccomanda di usare la seconda dose di AstraZeneca
«Non abbiamo indicazioni che la somministrazione della seconda dose di AstraZeneca possa accrescere il rischio di eventi rari avversi legati alle trombosi, per questo motivo riteniamo che la seconda dose del siero debba essere usata. Allo stesso tempo, sappiamo che ci sono Paesi che pensano di dare un altro vaccino come seconda dose. C’è un test clinico in corso nel Regno Unito che ci darà informazioni importanti se sia il caso di andare in questa direzione». Lo afferma Marco Cavaleri in una conferenza stampa dell’Ema.
L’Ema si esprimerà presto su Sputnik e Sinovac
«I dati continuano ad arrivare. Dovremmo arrivare presto ad una decisione sui quattro vaccini in corso di valutazione, Curevac, Novavax, Sinovac, Sputnik». Così Marco Cavaleri, in una conferenza stampa dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema).
Mosca, 14 milioni di vaccinati con almeno una dose
Più di 14 milioni di russi sono stati vaccinati contro il coronavirus con la prima dose, circa 10 milioni con la seconda. Lo ha detto la vice primo ministro russo Tatyana Golikova.
«Si tratta di 24 milioni di iniezioni, cioè 24 milioni di dosi di vaccino utilizzate: abbiamo più di 14 milioni di vaccinati con il primo componente e, a mio parere, quasi 10 con due componenti», ha detto Golikova, citata da RIA Novosti.
Le parole della vice premier sembrano correggere sia i dati diffusi da Vladimir Putin che quelli del premier Mikhail Mishustin, poiché entrambi avevano parlato di oltre 20 milioni di vaccinati. Gli ultimi dati disponibili sul sito Our World in Data (Oxford) indicano in Russia 13,2 milioni di vaccinati con almeno una dose.
San Marino apre al «turismo vaccinale» dal 17 maggio, ma non dall’Italia
San Marino è pronto a partire con quello che il governo, che ha approvato un apposito regolamento, definisce «turismo vaccinale»: 50 euro per la doppia dose, a partire dal 17 maggio con prenotazione alberghiera 7 giorni prima del soggiorno sul Titano che dovrà essere di almeno tre notti per due volte in 21 giorni.
Il turismo vaccinale è aperto a tutti, tranne che agli italiani perché con Roma ancora non c’è un accordo specifico. Il pacchetto, vaccino più hotel. prevede l’iniezione del vaccino russo Sputnik, non riconosciuto dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali.
A Delhi 5 mila morti in due settimane
Delhi ha superato ieri il triste record di 20’000 morti per COVID, con 5’000 vittime registrate solo nelle ultime due settimane. Il quotidiano The Hindu ricostruisce che dall’inizio della pandemia sono passati 161 giorni prima di raggiungere i primi 5’000 decessi, poi altri 83 per arrivare a 10’000; da quel momento in poi, dopo il picco di novembre, la curva dei decessi era andata rallentando, con altri 135 giorni prima di toccare i 15’000, verso la fine di aprile. Il 9 febbraio, per la prima volta dal giugno del 2020, la capitale non aveva registrato nessuna morte per COVID-19. La città ha iniziato a registrare un’ondata di nuovi casi e un picco di morti dalla fine di marzo: a metà aprile si contavano 300 decessi al giorno, saliti a 400 alla fine del mese, per poi crescere esponenzialmente. A fronte di questi dati ufficiali, tutti gli esperti concordano ormai sul fatto che i conteggi delle morti per COVID-19 nell’intero paese siano fortemente sottostimati. Anche il BJP, il partito del Premier, che non si pronuncia sui dati nazionale, ha sostenuto, in questo caso per motivi politici, che l’effettivo numero di decessi nella capitale è molto più alto, dei 20 mila casi, ma il governatore di Delhi, oppositore del Premier, ribatte che le cifre sono esatte.
Esperti indipendenti Oms, pandemia poteva essere evitata
Un vero e proprio «cocktail tossico» di negazione, scelte sbagliate e mancanza di coordinamento ha fatto precipitare il mondo in una pandemia che «avrebbe potuto essere evitata». Lo sostiene in un rapporto pubblicato un gruppo di esperti indipendenti istituito dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Baviera liberalizza i vaccini negli studi medici
La Baviera vuole liberalizzare tutti i vaccini anticovid a partire da lunedì prossimo negli studi medici. Lo scrive la Dpa, citando fonti del governo locale.
Si tratta del primo Land tedesco che abolirà in questo modo le priorità per categoria; nei centri vaccinali della regione queste però resteranno per ora ancora in vigore. Il governo federale ha annunciato recentemente di prevedere una liberalizzazione per l’intero paese per gli inizi di giugno.
In Germania, attualmente, sono accessibili a tutti soltanto Astrazeneca e Johnson & Johnson.
Serbia, altre 120 mila dosi Astrazeneca da Covax
In Serbia è giunta stamane una nuova fornitura di 120 mila dosi di vaccino AstraZeneca nell’ambito del programma internazionale Covax. Ad accogliere il carico all’aeroporto di Belgrado si è recato il ministro della sanità Zlatibor Loncar.
Nel Paese balcanico, che ha 7 milioni di abitanti, procede spedita la campagna vaccinale e fino a ieri erano state somministrate in totale oltre 3,8 milioni di dosi, delle quali 1,6 milioni sono richiami.
I vaccini somministrati sono quattro - il cinese della Sinopharm, il russo Sputnik V, AstraZeneca e Pfizer-BioNTech,. con netta prevalenza del cinese e del russo. Oltre alle strutture sanitarie e a vasti compound come la Fiera campionaria di Belgrado, il vaccino viene somministrato anche nei centri commerciali, ed è operativo inoltre uno speciale autobus-ambulatorio che si sposta in varie zone del Paese e di singole città per offrire direttamente il vaccino a chi lo desideri.
Oltre 24 milioni di vaccinati in Russia
Oltre 24 milioni di russi hanno completato la prima fase della vaccinazione al Covid-19 o hanno già ricevuto entrambe le dosi del vaccino. Lo ha detto il primo ministro russo Mikhail Mishustin presentando una relazione sul lavoro del governo alla Duma.
Il premier ha ricordato che la Russia ha lanciato la vaccinazione volontaria di massa gratuita alla fine del 2020. «Al momento più di 24 milioni di persone hanno completato le varie fasi della vaccinazione», ha detto, citato dalla Tass.
In India altre centinaia di cadaveri riaffiorano dal Gange
Ancora cadaveri galleggianti lungo il Gange: un’altra cinquantina di corpi è stata ritrovata ieri lungo il fiume, 55 chilometri a sud del villaggio di Gahma, in Uttar Pradesh.
Almeno altri 45 cadaveri sono stati individuati nelle regioni di Ballia e Ghazipur, sempre in Uttar Pradesh, nei dintorni delle banchine di Ujiyar, Kulhadia e Bharauli. Lunedì era stata denunciata dai media la scoperta di quasi un centinaio di corpi semibruciati, che galleggiavano nel Gange, molto più a nord, nello stato del Bihar.
Secondo le testimonianze di alcuni abitanti di Gahmar, i corpi erano rimasti ammucchiati lungo le banchine dove si svolgono abitualmente i riti della cremazione per tutta la scorsa settimana, e in molti avevano protestato per il forte sentore di decomposizione.
La polizia ha fatto sapere di non avere ancora stabilito come i cadaveri siano finiti nel fiume. Non è possibile neppure secondo gli inquirenti risalire all’identità dei defunti e nemmeno essere certi che si tratti di vittime del Covid-19.
A seguito di questi episodi, il Governo di Delhi ha chiesto a tutti gli stati lungo le rive del Gange di garantire che nessun cadavere venga gettato nel fiume.
Francia; aiuto ai lavoratori precari prorogato fino ad agosto
L’aiuto eccezionale creato nel novembre scorso in Francia per garantire un reddito mensile di 900 euro netti ai lavoratori precari verrà prorogato «fino a fine agosto». è quanto annunciato oggi dalla ministra del Lavoro, Elisabeth Borne.
«Questo aiuto, che funziona da novembre, riguarda oltre 600’000 persone che cercano un lavoro e sarà prorogato fino a fine agosto», ha dichiarato la ministra ai microfoni di radio France Info. Inizialmente previsto per soli quattro mesi, l’aiuto è stato prorogato una prima volta fino a fine maggio.
Il dispositivo di solidarietà consente a tutti coloro che nel 2019 avevano contratti a tempo determinato oppure part-time, ma che nel 2020 non hanno potuto lavorare abbastanza a causa del Covid, di ottenere di una garanzia di reddito minimo di 900 euro al mese.
In Turchia la fine del lockdown dopo il Ramadan
Dopo le festività per la fine del mese sacro islamico di Ramadan (Eid al-Fitr), previste da domani a sabato, la Turchia porrà fine al lockdown anti-COVID e avvierà un percorso di «normalizzazione controllata». Lo ha annunciato il presidente Recep Tayyip Erdogan, in un videomessaggio di auguri alla nazione. Nel Paese, i contagi sono calati sotto i 15 mila al giorno, dai circa 40 mila all’inizio del confinamento a fine aprile. «Ci attendono giorni buoni», ha promesso il leader di Ankara. «Con il volere di Dio, siamo riusciti a mettere l’epidemia sotto controllo. Utilizzeremo tutti i mezzi e gli strumenti necessari contro a minaccia epidemica», ha aggiunto Erdogan, promettendo di «risolvere» i problemi economici delle fasce sociali più colpite dalla crisi legata alla COVID. «Siamo determinati a dare al nostro Paese il posto che merita», ha concluso il presidente turco.
Francia, capienza università salirà a 50% dal 19 maggio
Le università francesi potranno accogliere il 50% dei loro studenti a partire dal 19 maggio, contro il 20% stabilito finora come misura per limitare la propagazione del coronavirus: è quanto annunciato dalla ministra responsabile dell’Insegnamento Superiore, Frédérique Vidal. Intervistata ai microfoni di Sud-Radio, la ministra ha detto che si passerà «al 50% dal 19 maggio», vale a dire, un posto occupato su due. Da inizio gennaio, la capienza massima tollerata era del 20%, con un giorno di presenza massima consentita a settimana per ogni studente.
Perù, denunciato uso di siringhe senza vaccino-
Il ministero della Salute del Perù ha annunciato l’apertura di una inchiesta dopo una serie di denunce relative ad alcune vaccinazioni anti Covid-19 che sarebbero state fintamente somministrate con delle siringhe vuote. Lo scrive il quotidiano La Republica di Lima.
In un comunicato il ministero ha precisato che «al momento sono stati confermati due casi, in un centro di vaccinazione non precisato, riguardanti il tentato uso, sventato per la segnalazione di testimoni oculari, di siringhe senza prodotto immunizzante al loro interno, durante la somministrazione di vaccini ad adulti in età avanzata.
Il giornale pubblica un video girato con un telefono cellulare in cui si vede una infermiera in un centro governativo della capitale che prepara una siringa di vaccino per un paziente, mentre si sente una voce fuori campo che dice: «Signorina la siringa contiene qualcosa? Posso vedere? Non c’è nulla dentro, signorina, è vuota».
Al constatare la verità della affermazione, l’infermiera silenziosamente si dirige verso la zona dove i vaccini sono tenuti in un frigorifero, per prenderne una dose.
«E’ doveroso precisare - ha indicato il ministero - che in nessuno dei due casi si è arrivati a causare un danno nei confronti dei pazienti che dovevano essere vaccinati. Se l’inchiesta dovesse verificare atti indebiti - si dice infine - non esiteremmo ad applicare le sanzioni previste dalla legge».
La Polinesia francese non registra nessun nuovo caso
La Polinesia francese non ha rilevato nuovi casi di Covid-19 tra lunedì e martedì, e l’epidemia è in forte calo da gennaio. Lo ha annunciato la direzione della Salute. È la prima volta da luglio 2020 che la Polinesia non registra nuovi casi in 24 ore.
Durante il picco dell’epidemia a novembre, il tasso di incidenza è stato uno dei più alti al mondo e l’ospedale di Tahiti era vicino alla saturazione. Ma l’epidemia si è stabilizzata all’inizio del 2021. La chiusura delle frontiere a febbraio, unita alla quarantena dei viaggiatori ha permesso di bloccare la diffusione delle varianti.
Nel Pacifico la piccola Nauru vaccina tutta la popolazione
Nauru, una minuscola isola del Pacifico, detiene il record mondiale di vaccinazioni contro il Covid-19 con l’intera popolazione adulta che ha ricevuto una prima dose. Questo piccolo Stato è anche uno dei pochi Paesi al mondo a non aver registrato nemmeno un caso di coronavirus.
Nel giro di un mese, 7’392 persone hanno ricevuto una prima dose, ovvero tutta la popolazione adulta, compresi gli stranieri. Nauru ha ricevuto dosi di vaccino AstraZeneca attraverso il programma Covax, il sistema di condivisione del vaccino anti-Covid organizzato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Oltre 250 mila morti in India
L’India ha oltrepassato quota 250.000 morti per Covid-19, secondo i dati ufficiali di oggi, mentre la pandemia continua a imperversare nel vasto Paese asiatico da 1,3 miliardi di abitanti.
Secondo il ministero della Salute indiano, nelle ultime 24 ore sono morte 4.205 persone, portando il numero totale di vittime a 254.197 dall’inizio della pandemia. Il numero di nuove infezioni è aumentato di quasi 350.000 a quota 23,3 milioni. Molti esperti ritengono tuttavia che i numeri reali siano molto più alti. (ANSA-AFP).
Martedì 11 maggio
Sono quasi a quota 159 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 159.126.889. I morti sono 3.307.724.
L’UE stima una produzione di 10 miliardi dosi di vaccino quest’anno
Riguardo alle «nostre capacità produttive» sui vaccini COVID «sono coinvolti più di 50 siti produttivi nell’UE, mentre si stima che nel corso di quest’anno verranno prodotti circa 10 miliardi di dosi». Così il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, al termine del Consiglio affari generali UE. «È noto che dall’UE sono state esportate circa 200 milioni di dosi, tante quante ne abbiamo consegnate ai nostri cittadini. Pertanto, mentre siamo aperti a discutere nuove proposte di solidarietà, la nostra priorità è aumentare la produzione di vaccini e vedere altri sbloccare le esportazioni» di sieri e dei loro componenti.
La Slovacchia sospende le prime dosi con AstraZeneca
La Slovacchia sospende la somministrazione delle prime dosi di vaccini AstraZeneca. Lo ha reso noto il ministero della Salute.
Anche la Scozia abbassa allerta e riapre
La Scozia si allinea ai piani di riapertura post Covid formalizzati ieri dal governo centrale britannico di Boris Johnson a partire dal 17 maggio per l’Inghilterra, salvo piccole distinzioni. Lo ha annunciato oggi la first minister locale di Edimburgo e leader indipendentista Nicola Sturgeon, la cui amministrazione è competente in materia sanitaria sul territorio scozzese in forza della devolution al pari di quelle del Galles o dell’Irlanda del Nord.
Sturgeon ha indicato dalla stessa data un ridimensionamento dal livello di allerta 3 al livello 2 in quasi tutta la Scozia, con l’eccezione della contea orientale di Moray, a nord di Aberdeen, dove i contagi sono tornati a salire nelle ultime settimane più che in qualunque altra zona del Regno.
Un ridimensionamento che, esclusa Moray, consentirà fra l’altro come in Inghilterra un allentamento delle restrizioni dei contatti sociali e familiari al chiuso oltre che all’aperto, la ripresa del servizio indoor anche degli alcolici nei pub e spostamenti e viaggi più liberi all’interno della nazione.
Consentiti pure gli abbracci tra familiari e amici, sia pure con alcune limitazioni relative a persone vulnerabili o non vaccinate, verso le quali resta raccomandato il distanziamento. Alleggerimento ancora più ampio, con allerta in calo al livello 1, infine, nelle Isole Occidentali scozzesi, nei remoti arcipelaghi delle Orcadi e delle Shetland, nonché nelle isole delle spopolate Highlands, salvo Skye, Argyll e Bute.
Spagna, giustizia boccia il coprifuoco in Navarra
Il Tribunale Superiore di Giustizia della Navarra, regione del nord della Spagna, ha detto no all’applicazione di un coprifuoco notturno in questo territorio per motivi sanitari. Lo riportano i media iberici, secondo i quali la decisione definisce «sproporzionata» la restrizione.
Secondo i piani dell’amministrazione regionale della Navarra, questa serviva a mantenere in vigore il coprifuoco dopo la scadenza dello stato d’emergenza nazionale, avvenuta il 9 maggio.
Altri tribunali regionali della Spagna hanno preso decisioni simili a quella odierne. Solo nelle isole Baleari e nella Comunità Valenciana il coprifuoco è ancora in vigore dopo l’ok dei giudici.
Cala il numero morti in Brasile, 889 nelle ultime 24 ore
Il Brasile ha registrato 889 morti e 25’200 casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, portando il numero totale di vittime e contagi rispettivamente a 423’229 e 15’209’990, secondo quanto riferito dal Consiglio nazionale dei segretari alla Salute (Conass).
Il numero delle vittime rappresenta un calo rispetto ai decessi registrati una settimana fa (983). Il numero dei contagi è invece leggermente aumentato rispetto al numero di diagnosi positive della scorsa settimana (24’619). Il tasso di letalità nazionale è rimasto al 2,8%. Rio de Janeiro è però lo Stato con l’indice più alto del Paese (5,9%), seguito da Pernambuco (3,4%), Amazonas (3,4%) e San Paolo (3,4%).
L’Ue avvia una nuova azione legale contro AstraZeneca
La Commissione Ue ha avviato una seconda azione legale contro AstraZeneca. «Chiediamo ad AstraZeneca la consegna entro giugno delle 90 milioni dosi che sarebbero dovute arrivare alla fine del primo trimestre, visto che ne abbiamo ricevuto solo 30 su 120», ha annunciato un portavoce Ue, sottolineando che secondo Bruxelles «la società non ha rispettato gli obblighi del contratto».
Gli obiettivi della Commissione europea «non sono mai cambiati: vogliamo che AstraZeneca fornisca le dosi a cui crediamo di avere diritto sulla base del contratto di acquisto anticipato» stipulato nell’agosto 2020 con la casa anglo-svedese, ha spiegato il portavoce, che ha poi precisato che l’intenzione di Bruxelles «non è richiedere un risarcimento finanziario ma rivendicare la consegna delle dosi».
In questa seconda azione legale, che segue una prima causa avviata il 23 aprile scorso, la Commissione chiede ai giudici di ordinare alla società di portare a termine le consegne previste negli accordi. «Questo può accadere ad esempio con l’imposizione di sanzioni, ma l’obiettivo è che le dosi siano consegnate», ha ribadito il portavoce.
Regno unito: i morti Covid calano del 96% fra gli over 50
Continua il crollo della mortalità per Covid nel Regno Unito sullo sfondo di una campagna vaccinale giunta a 53,4 milioni di dosi somministrate. Lo certificano le elaborazioni settimanali dell’Ons, l’ufficio di statistica nazionale, secondo cui i decessi registrati in Inghilterra e Galles al 23 aprile fra gli ultracinquantenni (ormai vaccinati per oltre il 90% con una prima dose) sono stati inferiori del 96% rispetto al picco di massima diffusione dell’aggressiva ‘variante inglese’ del virus di gennaio. Negli ultimi due mesi censiti, inoltre, il totale dei morti per qualsiasi causa è tornato al di sotto della media dei 5 anni pre-pandemia.
Australia, quasi 2,7 milioni di vaccinati
Quasi 2,7 milioni di persone in Australia, su una popolazione di 25,7 milioni di abitanti, hanno ricevuto almeno una dose di vaccino: lo ha reso noto il ministro della Salute, Greg Hunt, sottolineando che al «ritmo attuale di circa 356 mila dosi somministrate a settimana, possiamo prevedere di raggiungere i 40 milioni di dosi necessarie per vaccinare pienamente la popolazione adulta entro maggio 2023».
Una nuova partita di oltre 350 mila dosi di vaccino Pfizer è arrivata intanto nel Paese per essere analizzata a campione e certificata dalla Therapeutic Goods Administration, come anche avviene con un milione di dosi di AstraZeneca prodotte in Australia dalla Commonwealth Serum Laboratories.
Eric Young, che coordina per il governo le forniture di vaccino, ha annunciato che la distribuzione settimanale delle dosi sta per raddoppiare su scala nazionale. La ripresa dei viaggi internazionali, che non è prevista fino al 2022, dovrebbe essere «un importante incentivo» a vaccinarsi, ha detto da parte sua il ministro Hunt. «È concepibile che le vaccinazioni renderanno più facile viaggiare e più facile tornare. Lo determineranno i pareri medici, ma è prevedibile che vi saranno meno restrizioni su chi entra in Australia, se è vaccinato», ha aggiunto.
USA, via libera al vaccino di Pfizer per ragazzi tra 12 e 15 anni
La Food and Drug Adminsitration americana (Fda) ha dato il via libera all’uso del vaccino Pfizer e BioNtech sui bambini tra i 12 e i 15 anni.
La Fda ha inoltre fissato per il prossimo mese un incontro per discutere l’eventuale autorizzazione della somministrazione dei vaccini ai bambini sotto i 12 anni.
Lunedì 10 maggio
Ha superato quota 158 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 158.480.718. I morti sono 3.295.681.
Fauci: «In India serve un lockdown totale»
Intervento diretto da parte di Anthony Fauci sulla tragica situazione pandemica in India: «il Paese deve andare il lockdown totale». In un raro commento sulle modalità con cui altri Paesi affrontano l’emergenza COVID, di fronte alla gravissima situazione in India, l’immunologo americano ha osservato parlando con i media USA: «Bisogna spezzare la catena delle trasmissioni, credo che molti Stati del continente indiano abbiano già imposto la chiusura ma a questo punto l’unico modo per intervenire sulla traiettoria dei contagi è un blocco totale nel Paese». Ad aumentare l’allarme in India c’è ora la comparsa di un’infezione derivante da un fungo tra i malati di COVID-19, chiamata «mucormicosi». I Centri di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America (Cdc) spiegano che si tratta di un’infezione acquisita inalando spore del fungo - probabilmente presente negli umidificatori usati vicino ai pazienti intubati - e che colpisce i polmoni soprattutto di chi ha un sistema immunitario debole.
I corpi di decine di indiani portati a riva dal Gange
I corpi di almeno 40 persone sono stati portati a riva dalle acque del fiume Gange nel nord dell’India, ma alcuni resoconti dei media locali riferiscono che sono stati trovati fino a 100 corpi e le loro condizioni suggeriscono che potrebbero essere stati nel fiume per diversi giorni. La scoperta, vicino al confine tra gli stati di Bihar e Uttar Pradesh, è stata confermata alla BBC, che ne dà notizia sul suo sito. Non è chiaro come i corpi siano arrivati lì, ma i resoconti dei media locali suggeriscono che potrebbero essere vittime della COVID-19. Funzionari locali hanno riferito di corpi «parzialmente bruciati» che potrebbero essere finiti nel fiume come conseguenza della pratica di cremare le vittime del coronavirus lungo il fiume Gange nell’Uttar Pradesh.
OMS, la variante indiana classificata come «preoccupante»
La variante indiana della COVID-19, conosciuta come B.1.617, è stata classificata come «preoccupante» dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). «Ci sono informazioni secondo cui la B.1.617 è più contagiosa» ed anche alcuni elementi che fanno pensare ad un certo grado di resistenza ai vaccini, «quindi la classifichiamo come una variante preoccupante», ha spiegato Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico dell’OMS per la lotta alla COVID-19.
Gran Bretagna, dopo una singola dose di vaccino -80% di decessi
Calano di circa l’80% dopo una sola dose di vaccino - sia AstraZeneca sia Pfizer - i rischi di morte da COVID censiti nel Regno Unito. Lo conferma uno studio del sistema sanitario nazionale britannico condotto in un Paese in cui secondo i dati aggiornati a oggi sono state già somministrate 53,4 milioni di dosi, inclusi 17,4 milioni di richiami, e i decessi giornalieri oscillano ormai tra gli appena 2 di ieri e i 4 di oggi. Un secondo studio, condotto solo su Pfizer e relativo alle persone pienamente vaccinate con prima dose e richiamo, accredita invece una riduzione del rischio di mortalità dopo la 2a dose pari addirittura al 93%.
L’Austria avverte: «Nessuna mezza misura con i test»
Nelle epidemie come quella di COVID-19 fare pochi test non comporta mai delle «mezze misure»: o sono sotto controllo o sono esplosive, come è accaduto in Italia nell’ottobre 2020. Questo perché le epidemie sono sistemi complessi la cui evoluzione è legata a tanti fattori, e soprattutto non hanno risposte graduali. Lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications dal gruppo dell’Istituto austriaco per la Scienza e la Tecnolgia (Ist Austria) guidato da Björn Hof e che ha come primo autore l’italiano Davide Scarselli. «Il nostro lavoro è nato dalla volontà di voler capire come fosse possibile che in alcune nazioni l’epidemia fosse sotto controllo già nei primi mesi del 2020 mentre in altri no, come in Europa», - ha detto Scarselli all’agenzia di stampa italiana ANSA. Per questo i ricercatori hanno simulato numerosi scenari, inclusi quelli in cui vengono adottate contromisure con tracciamento, test e isolamento dei casi sospetti. E’ emerso così che li risultato finale di «appiattimento» della curva dei contagi non conosce «mezze misure». «Un elemento significativo è che i lockdown o funzionano o falliscono. Se faccio un lockdown a metà, poco stringente, non ho un risultato intermedio. La sua efficacia è praticamente uguale al non farlo». Un altro aspetto rilevante è l’analisi dei parametri premonitori: a dare il campanello di allarme più efficace è la percentuale dei positivi in funzione del numero dei testati. «Si ritiene - ha aggiunto Scarselli - che attuando delle misure si abbiano effetti diretti sull’appiattimento della curva, ma in realtà i risultati sono discontinui. L’epidemia cresce in modo improvviso quando raggiunge una soglia critica e allora diventa ingovernabile». Un caso analizzato è quello dell’estate-autunno 2020 in Italia, «quando la situazione era molto rilassata, si pensava di essere in pieno controllo, ma i test e le risorse erano scarse, si facevano pochi test, e in realtà l’epidemia stava lentamente crescendo. Non bisogna aspettare che i casi aumentino, ma bisogna tenere sotto controllo il tasso percentuale di positivi nei test. Non ci sono soluzioni intermedie: o tieni sotto controllo o esplode.»
La variante indiana è arrivata in Thailandia
La variante indiana del coronavirus è arrivata in Thailandia. Lo hanno annunciato le autorità sanitarie del Paese dopo averla trovata in una donna thailandese e in suo figlio rientrati da poco nel Paese dal Pakistan. Apisamai Srirangsan, vice portavoce del centro di controllo COVID-19 di Bangkok, ha precisato che è stata trovata in una donna incinta di 42 anni arrivata il 24 aprile con tre figli, riporta il Guardian. Lei e il suo bambino di quattro anni stavano nella stessa stanza in quarantena. Gli altri due figli, di sei e otto anni, sono rimasti in un’altra stanza e sono risultati negativi.
Sánchez: «Tra 100 giorni immunità di gregge»
«Siamo a 100 giorni dal raggiungimento dell’immunità di gregge»: lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sánchez da Atene, dove si è riunito con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Sánchez si riferiva all’obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione entro fine agosto. «Oggi raggiungeremo i sei milioni di persone che hanno completato il processo di vaccinazione», ha aggiunto nel corso di una dichiarazione congiunta dei due premier.
Il Brasile sotto i mille morti dopo 69 giorni
Il Brasile ha registrato 934 morti per il coronavirus nella giornata di ieri, la cifra è scesa sotto i mille casi per la prima volta negli ultimi 69 giorni, secondo i dati dei governi statali. Il numero totale di vittime dall’inizio della pandemia è di 422’418, con una media mobile di 2092 ogni 24 ore nell’ultima settimana, una media inferiore del 15% rispetto a quella indicata 14 giorni fa. Parallelamente, il numero accumulato di contagiati è salito a 15’182’219, che include i 31’591 casi delle ultime 24 ore.
In Francia «la pandemia rallenta, riaperture confermate»
«Le condizioni lo consentono, l’epidemia continua a calare»: il ministro della salute francese, Olivier Véran, ha confermato stamane alla tv LCI che il 19 maggio - come da calendario annunciato dal presidente Emmanuel Macron - riapriranno bar e ristoranti, chiusi ormai dal 29 ottobre 2020. «I francesi - ha detto il ministro - sono stati forti, coraggiosi» e «le misure di freno hanno funzionato» anche se «la pressione sulle strutture sanitarie resta forte».
Il calo dei pazienti di Covid-19 nei reparti di rianimazione prosegue la sua discesa dopo un picco di una decina di giorni fa, in cui superò quota 6000. Ieri, è sceso sotto quota 5000 con un tasso di positività al 5,8% contro il 6,2% del giorno prima. I morti sono stati 116 contro 176 del giorno prima e 227 di venerdì (totale dei decessi a 106’421 dall’inizio della pandemia). Sul fronte della vaccinazione, 17’814’854 persone (pari al 26,6% della popolazione totale e al 33,9% dei maggiorenni) hanno ricevuto una dose, e a 7’765’912 è stata somministrata anche la seconda.
In Germania Johnson & Johnson per gli over 60
Il vaccino Johnson & Johnson in Germania sarà in futuro somministrato di regola ai pazienti sopra i 60 anni. Lo scrive la Dpa, riferendo della decisione dei ministri della salute dei Länder insieme al ministro federale Jens Spahn. I giovani potranno ricevere questo prodotto su base volontaria con la consulenza medica.
In India 3.754 vittime in 24 ore
Il ministero indiano della sanità ha comunicato che nelle ultime 24 ore si contano nel paese 366.161 nuovi casi di Covid-19 e 3754 decessi. Lo riferisce il Guardian. Si tratta di cifre leggermente in calo rispetto i recenti picchi, ma sono dati ancora allarmanti. Continuano intanto gli appelli affinché si imponga un lockdown nazionale in India (al momento le misure vengono decise Stato per Stato), mentre alcuni esperti e osservatori ritengono che i dati ufficiali siano sottostimati rispetto alla situazione reale.
Fauci: «I dati sulla mortalità sono sottostimati»
Il Covid-19, che ha ufficialmente ucciso 581.000 persone negli Stati Uniti, ha «senza dubbio» ucciso molte più persone nel Paese, secondo il consigliere medico della Casa Bianca Anthony Fauci. Interrogato su uno studio pubblicato dall’Università di Washington che colloca il numero di morti negli Stati Uniti per Covid-19 a più di 900.000, Fauci non si è spinto fino a convalidare i dati. «Questo modello suggerisce un numero significativo di morti e pone la sottostima un po’ più in alto di quanto avrei pensato, ma a volte i modelli sono corretti, a volte lo sono un po’ meno», ha aggiunto. «Ma non credo che ci sia alcun dubbio che abbiamo sottovalutato e stiamo ancora sottovalutando» la mortalità, ha riconosciuto.
Domenica 9 maggio
Ha superato quota 157 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 157.739.395. I morti sono 3.284.463.
L’UE non rinnova il contratto con AstraZeneca
Per il momento la Commissione Europea non ha rinnovato il suo contratto per i vaccini anti-COVID sviluppati da AstraZeneca oltre la scadenza dell’attuale intesa, prevista alla fine di giugno. Lo ha detto il commissario al commercio interno europeo Thierry Breton ai microfoni di France Inter. «Non abbiamo rinnovato l’ordine dopo giugno», ha affermato «Vedremo cosa succederà». Come noto l’esecutivo comunitario ha avviato due settimane or sono una causa contro l’azienda anglo-svedese per inadempienza del contratto.
Belgio, il premier non esclude grandi festival in estate
Il premier belga Alexander De Croo non esclude la possibilità di organizzare grandi festival durante la seconda metà dell’estate, pur nel rispetto delle regole necessarie per evitare i contagi da coronavirus. Lo ha annunciato oggi il suo portavoce, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Belga, precisando che per accedere ai festival un’idea potrebbe essere quella della presentazione del certificato verde europeo. Valutazioni in merito sarebbero in corso in queste ore da parte delle autorità.
Finita l’emergenza in Spagna: via il coprifuoco quasi ovunque
La Spagna ha revocato lo stato di emergenza in vigore da ottobre per combattere la pandemia di COVID-19, consentendo agli spagnoli di viaggiare tra le regioni per la prima volta da mesi. La misura, la cui revoca era stata annunciata nei giorni scorsi, è scaduta a mezzanotte. Nella maggior parte delle regioni, la fine di questo regime eccezionale ha significato anche la revoca del coprifuoco, salutata con gioia dai residenti di molte città. La fine dello stato di emergenza non significa tuttavia la fine delle restrizioni in uno dei paesi più colpiti in Europa dalla pandemia con quasi 79’000 morti e 3,5 milioni di casi. Le 17 comunità autonome possono, ad esempio, continuare a limitare l’orario di apertura o il numero di avventori di bar, ristoranti o negozi. Possono anche richiedere il ripristino del coprifuoco o la chiusura del loro territorio ma ora per farlo necessitano dell’approvazione di un tribunale.
Sabato 8 maggio
Ha superato quota 156 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 156.914.355. I morti sono 3.270.256.
In Giappone casi giornalieri ai massimi da gennaio
Per la prima volta da gennaio i casi di coronavirus in Giappone superano quota 7000, all’indomani della decisione del governo di prolungare lo stato di emergenza fino al 31 maggio.
Tredici delle 47 prefetture dell’arcipelago hanno fatto segnare numeri record, tra cui quelle di Aichi e Fukuoka, dove le restrizioni entreranno in vigore solo dal prossimo mercoledì. Le positività alla COVID-19, aumentano anche a Tokyo, che tra meno di tre mesi si appresta ad ospitare le Olimpiadi: a quota 1121 contagi, il numero più alto da fine gennaio, che porta il totale dei casi da inizio pandemia a 145.562. In base alle ultime restrizioni introdotte i bar e i ristoranti dovranno anticipare le chiusure serali alle 20, e i governatori saranno autorizzati a decidere ulteriori provvedimenti secondo l’andamento delle infezioni. La governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, e il suo omologo a Osaka, hanno esteso il divieto di apertura per i centri commerciali con più di 1.000 metri quadrati. Parchi giochi come Disneyland e Yomiuriland, invece, paradossalmente, continuano a rimanere in attività con un limite di visitatori consentito di 5000 persone.
In Belgio riaprono le terrazze di bar e ristoranti dopo 7 mesi
Da oggi riaprono in Belgio le terrazze di bar e ristoranti dopo diversi mesi di chiusura dovuti alle misure prese per attenuare i contagi da COVID-19. Secondo quanto riferisce la stampa locale le aperture andranno dalle 8 del mattino alle 22 di sera con un massimo di 4 persone a tavola tranne che per le famiglie che vivono nello stesso nucleo. Tra i tavoli ci sarà un distanziamento di 1,5 metri, mentre sarà obbligatorio indossare le mascherine quando i clienti non sono seduti. «Dopo sette mesi di chiusura oggi a Bruxelles riaprono i ristoranti all’aperto. Chioschi, tende, ombrelloni. Terrazze per tutti. E la pioggia? Vabbè», commenta in un tweet il commissario europeo Paolo Gentiloni.
Cuba inizia la vaccinazione con sieri sperimentali
Cuba inizierà la prossima settimana a vaccinare la sua popolazione con vaccini sviluppati sull’isola ma ancora in fase sperimentale. Lo hanno annunciato le autorità locali. Il Paese comunista è l’unico Stato latinoamericano ad avere attualmente cinque vaccini in fase di sviluppo. La campagna utilizzerà i due più avanzati, Abdala e Soberana 2, somministrati in tre dosi. «Crediamo di riuscire a vaccinare il 22% della popolazione a giugno, il 33% a luglio e il 70% ad agosto», ha affermato il ministro della Salute José Angel Portal.
In India superati i 4 mila morti in un giorno
L’India ha registrato per la prima volta più di 4000 morti per coronavirus in un giorno. Lo ha fatto sapere il governo indiano. I 4.187 decessi registrati nelle ultime 24 ore hanno portato il bilancio complessivo dell’India a 238.270 vittime del virus dall’inizio della pandemia. Sempre nelle ultime 24 ore, si contano altri 401.078 nuovi casi di positività. Sono ora quasi 21,9 milioni le persone colpite dal virus nel Paese.
Venerdì 7 maggio
Ha superato quota 156 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 156.153.255. I morti sono 3.258.514.
OMS: via libera a uso d’emergenza di Sinopharm
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dato il via libera all’uso d’emergenza del vaccino cinese anti-Covid Sinopharm. Lo riferisce il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Francia: «Sosteniamo il contratto Pfizer, ma ci poniamo dei quesiti»
«Contrariamente a quanto si dice, la Francia ha ufficialmente confermato il proprio sostegno al contratto Pfizer-BioNTech. È sorprendente che siamo criticati per aver posto domande di buon senso sulle sfide per la salute che dobbiamo affrontare». Lo ha dichiarato il portavoce della ministra francese per l’Industria, Agnès Pannier-Runacher, rispondendo all’articolo di Die Welt sull’ostruzionismo di Parigi sul nuovo ordine UE da 1,8 miliardi di dosi. «Le prime dosi di richiamo sono già state assicurate, stiamo parlando di garantire le dosi del secondo e terzo richiamo nel 2022 e 2023 (di cui non sappiamo ad oggi se avremo bisogno)», precisa.
Francia blocca l’ordine UE da 1,8 miliardi di dosi Pfizer
«La Francia blocca le nuove ordinazioni europee dei vaccini». Lo scrive die Welt, riferendo di «riserve» francesi sulla firma al contratto UE per 1,8 miliardi di dosi di Pfizer-BioNTech. Dalla Commissione non viene confermato, ma Welt aggiunge che «più fonti confermano» le «riserve» francesi che possono provocare un nuovo ritardo. Il contratto è «maturo per la firma», ma alla seduta del 30 aprile non c’era l’unanimità: «Il commissario francese Thierry Breton, che promuove la produzione a livello europeo, ha manifestato perplessità alla seduta e per questo non è stato possibile arrivare all’approvazione unanime del documento». Stando alle fonti consultate da Welt, la Francia avrebbe finora rallentato le procedure «con perplessità, domande tecniche e richieste di chiarimenti». E al collegio dei commissari sarebbe appunto mancata la necessaria approvazione francese del contratto. I governi europei sarebbero a questo punto «preoccupati» di possibili nuovi ritardi in Europa per le ordinazioni. «Sarebbe una catastrofe di cui la Francia sarebbe responsabile», afferma un diplomatico al giornale. Welt aggiunge che il portavoce della Commissione, Erich Mamer, non ha confermato le notizie, sostenendo che il contratto sarà invece approvato in Commissione fra venerdì e sabato di questa settimana. E anche l’entourage di Breton ha smentito il no del commissario. Sulle ragioni dell’atteggiamento francese, si legge, «è possibile solo speculare». Parigi sarebbe sotto pressione, perché in Francia non si produce alcun vaccino basato sul mRNA e vorrebbe per questo portare sul territorio nazionale la produzione di BioNTech e coinvolgere meglio le imprese francesi. Il contratto prevede 900 milioni di dosi in consegna fra dicembre e 2021 fino al 2023, e garantirebbe un’opzione per altre 900 milioni. Si tratta di dosi che serviranno in particolare ai richiami e alle campagna vaccinale dei bambini, specifica fra l’altro il giornale.
La Gran Bretagna offrirà un’alternativa ad AstraZeneca anche agli under 40
Le autorità britanniche hanno deciso di offrire un’alternativa al vaccino anti-COVID di AstraZeneca non più solo alle persone sotto i 30 anni, ma a tutti gli under 40. Lo ha annunciato il Joint Committee on Vaccination and Immunisation, organismo scientifico che assiste il governo di Boris Johnson sulla campagna vaccinale. Secondo i dati aggiornati si sono registrati nel Regno non più di 242 casi di trombosi rara su 28,5 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca, ma la percentuale appare leggermente più elevata fra i più giovani.
Australia verso frontiere chiuse fino al 2022
L’Australia potrebbe mantenere le sue frontiere chiuse fino alla fine del 2022, ha annunciato il ministro australiano del Turismo Dan Tehan, notando che l’impennata di casi in India mostra la necessità di mantenere le restrizioni alla frontiera per preservare il basso livello di circolazione del virus sul territorio australiano. Dal 20 marzo 2020 in Australia vige un controllo serrato delle frontiere ed «è molto difficile determinare» quando potranno essere riaperte, ha detto il ministro a Sky News. «La previsione più ottimista è a metà o nel secondo semestre del prossimo anno» ha spiegato.
Prima della pandemia erano circa un milione i viaggiatori che entravano nel Paese ogni mese per soggiorni di breve durata, adesso la cifra si assesta sui 7 mila circa. Tutti coloro che arrivano dall’estero devono effettuare una quarantena di 14 giorni in albergo.
Il Giappone conferma: esteso lo stato d’emergenza, a 80 giorni dalle Olimpiadi
Il Giappone ha esteso lo stato di emergenza dettato dalla pandemia da COVID-19, a meno di 80 giorni dalle Olimpiadi di Tokyo. Lo riferiscono fonti ufficiali. Già a fine aprile il Giappone aveva ripristinato lo stato di emergenza in quattro dipartimenti fra cui quello di Tokyo a fronte di una recrudescenza della pandemia da COVID-19 e viene adesso prolungato di tre settimane fino al 31 maggio, ha confermato il premier giapponese Yoshihide Suga. La decisione riguarda Tokyo e le tre prefetture di Osaka, Kyoto e Hyogo (ovest), oltre a due altri dipartimenti, quelli di Aichi e di Fukuoka.
In India 414 mila nuovi contagi in 24 ore
L’India ha registrato nelle ultime 24 ore 414.188 nuovi casi di positività alla COVID e 3.915 decessi. Lo riporta una nota del ministero alla Salute. Le infezioni si concentrano in dieci stati (Maharashtra, Uttar Pradesh, Delhi, Karnataka, Kerala, Bihar, West Bengal, Tamil Nadu, Andhra Pradesh e Rajasthan) che contano il 71,81% dei nuovi positivi. Il dato più preoccupante è quello del Maharashtra, con il più alto numero giornaliero di nuovi positivi: 62.194; seguono il Karnataka, con 49.058 e il Kerala con 42.464. Ieri sono stati vaccinati 2 milioni e 370 mila indiani, facendo così salire il totale dei vaccinati a 160 milioni e 490 mila.
Sale l’allarme in Gran Bretagna per la «variante indiana»
Sale nel Regno Unito l’allarme per la variante indiana della COVID, individuata inizialmente nel Paese asiatico dove è ora considerata alla radice di un’ondata micidiale di contagi e decessi. Lo riporta la BBC citando fonti ufficiose del sistema sanitario britannico secondo le quali questa mutazione doppia - indicata con il codice B.1.617.2 e ritenuta più aggressiva di quella originaria, nonché potenzialmente più resistente ai vaccini - va ormai classificata non più solo motivo «di attenzione», come finora, bensì «di allerta», come già accade nell’ambito delle misure prese per contenere le varianti ‘brasiliana’ e ‘sudafricana’. In cifra assoluta, la sua diffusione nel Regno resta limitata. Ma stando alla BBC, i casi censiti sono passati da 202 indicati una decina di giorni fa a circa 500, con minacce specifiche di focolai concentrati in alcune aree di Londra e di altre zone dell’Inghilterra. Al momento si sta indagando per capire se l’origine sia da ricondurre all’afflusso di viaggiatori - tradizionalmente rilevante fra India e Gran Bretagna - e a qualche arrivo sfuggito ai controlli precauzionali prima del divieto totale temporaneo dei viaggi dai gigante del Subcontinente: imposto dal governo di Boris Johnson dalla seconda metà di aprile con l’inserimento del Paese fra quelli della ‘lista rossa’ a più elevato rischio d’importazione di varianti.
La Germania «ha domato la terza ondata»
La Germania sembra aver fermato una aggressiva ondata di infezioni da coronavirus spinta dalla cosiddetta variante inglese, ha detto oggi il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, dopo un costante calo dei nuovi casi nell’ultima settimana. «La terza ondata sembra essere infranta», ha detto Spahn in una conferenza stampa, quando la camera alta del Bundesrat ha accettato di ammorbidire le misure anti-COVID, comprese le restrizioni sui contatti sociali per le persone vaccinate.
La Germania equipara 2 dosi vaccino a un test negativo
Anche il Bundesrat tedesco ha approvato l’ammorbidimento delle misure anti-COVID per i vaccinati e i guariti, e dunque già dal weekend sarà in vigore l’equiparazione di chi è coperto con due dosi di vaccino a chi presenta un test negativo.
Giappone: verso un prolungamento dell’emergenza a fine maggio
Il governo giapponese intende prolungare lo stato di emergenza nelle città di Tokyo e Osaka fino al 31 maggio. Lo ha detto il ministro in carica per la progettazione anti-COVID, Yasutoshi Nishimura, al termine di un incontro con la commissione medica, spiegando che i provvedimenti riguarderanno anche le prefetture di Aichi, Kyoto e Fukuoka, nel Giappone occidentale, a partire dal prossimo mercoledì. In quella data sarebbe dovuto terminare il periodo di contenimento delle attività sociali, attualmente in atto in 6 diverse prefetture dell’arcipelago. «La situazione delle strutture ospedaliere a Osaka è particolarmente critica, e a Tokyo potrebbe diventarlo nelle prossime due settimane se non si abbassa il tasso di contagio provocato dalle varianti», ha detto Nishimura, auspicando una maggiore collaborazione dei datori di lavoro per promuovere lo smart working dei dipendenti, limitando il più possibile gli spostamenti. Sebbene non si tratti di un ‘lockdown’ sullo stile europeo, e lo stesso coprifuoco non è mai stato imposto in Giappone dall’inizio della pandemia, le autorità in questo modo esortano i bar e i ristoranti ad anticipare le chiusure serali alle 20 in cambio dell’erogazione di consistenti incentivi, fino a 60mila yen al giorno (450 euro) per sopperire al calo del fatturato. Allo stesso tempo i grandi centri commerciali rimarranno chiusi, e gli eventi sportivi vedranno una riduzione consistente degli spettatori, non oltre le 5.000 presenze. Nella giornata di giovedì Osaka ha registrato 747 contagi di coronavirus, mentre Tokyo - che si appresta ad ospitare le Olimpiadi in meno di tre mesi - ha segnalato 591 casi, portando il totale da inizio pandemia a oltre 143.500. L’estensione del terzo stato di emergenza attualmente in vigore sarà formalizzata nella giornata di oggi, con l’approvazione del consiglio dei ministri.
Giovedì 6 maggio
Ha superato quota 155 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 155.261.339. I morti sono 3.243.963.
New York vuole offrire il vaccino J&J a tutti i turisti
La città di New York vuole offrire a tutti i turisti che visitano la Grande Mela il vaccino monodose Johnson&Johnson. Lo ha detto il sindaco Bill de Blasio, spiegando che per farlo servirà l’autorizzazione dello Stato. Diversi siti per la vaccinazione dei visitatori saranno installati in alcuni dei punti più frequentati dai turisti, come Times Square, il ponte di Brooklyn e la Highline. «Quest’estate assisteremo a un ritorno del turismo a New York», ha detto de Blasio, ricordando come nella città siano state già somministrate oltre 6 milioni di dosi di vaccino anti Covid.
OMS: pochi vaccini, l’Africa rischia una nuova ondata
L’Organizzazione mondiale della sanità ha avvertito che c’è il rischio di una nuova ondata di infezioni da Covid-19 in Africa a causa del ritardo nella fornitura di vaccini e delle nuove varianti. «Il ritardo nella consegna delle dosi di vaccino da parte del Serum Institute of India destinate all’Africa, il ritardo nella distribuzione dei vaccini e l’emergere di nuove varianti portano al rischio molto alto di una nuova ondata di infezioni in Africa», afferma l’ufficio regionale dell’Oms, aggiungendo che nuove varianti come quelle emerse in India e Sud Africa potrebbero scatenare una «terza ondata» nel continente. Alcuni paesi africani sono stati esemplari nella distribuzione dei vaccini, ha detto l’Oms, senza nominarli. Ma ha aggiunto che, nonostante ciò, solo poco meno «delle 37 milioni di dosi ricevute in Africa sono state somministrate finora». Le prime consegne di vaccini a 41 paesi africani nell’ambito del programma Covax sono iniziate a marzo, ma finora nove paesi hanno somministrato solo un quarto delle dosi ricevute, mentre 15 paesi hanno utilizzato meno della metà delle loro assegnazioni. Il tasso di vaccinazione in Africa è il più basso al mondo. A livello globale sono state somministrate in media 150 dosi di vaccino per 1.000 persone, ma nell’Africa subsahariana sono appena otto dosi per 1.000, stima l’Oms.
Nuove restrizioni alle Maldive
Le autorità delle Maldive hanno ordinato da oggi un irrigidimento delle misure anti Covid, inserendo anche un coprifuoco notturno.
Come riferisce il sito di notizie Avas.ma, oltre alla chiusura delle scuole, chiuderanno anche gli uffici governativi, che forniranno servizi online. I parchi, i campi sportivi, e le piscine nell’area di Greater Male saranno chiusi. Introdotte anche restrizioni agli spostamenti tra le isole dell’arcipelago. Negozi, caffè, e ristoranti nella capitale dovranno chiudere entro le 21:00.
Allo stesso tempo, non ci sono restrizioni per i turisti diretti a resort delle sole private che mostreranno di avere eseguito il test Covid 19 con risultato negativo.
L’ordine arriva in seguito ad un aumento del numero di casi di Covid 19 nel paese. Solo nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati oltre 700. Fino ad oggi, secondo i dati della John Hopkins University, l’arcipelago delle Maldive (392 mila abitanti), ha registrato 32’665 casi di Covid 19 e 74 decessi.
Il governo del Kerala dichiara il lockdown totale dall’8 maggio
Il governo del Kerala ha annunciato un lockdown totale dall’8 al 16 di maggio per affrontare la severa crescita dei casi di Covid-19 nello stato. Numerose restrizioni erano già in atto in Kerala, ma il governatore Pinarayi Vijayan, appena rieletto, ha deciso di proclamare la misura più radicale, alla luce dei dati più recenti: ieri lo stato del sud dell’India ha registrato il più alto numero di nuovi casi in 24 ore, con 41’953 infezioni. Secondo i dati del ministero della salute il tasso di positività in Kerala è del 26,2%.
Stati Uniti, con i vaccini «6 milioni di casi in meno entro l‘estate»
Accelerare le vaccinazioni entro l’estate potrebbe salvare milioni di vite umane ed evitare alti costi sociali: solo negli Stati Uniti si eviterebbero 6 milioni di casi e si risparmierebbero ben 8 miliardi di dollari. Lo indica lo studio pubblicato sul Journal of Infectious Diseases e nato dalla collaborazione fra il Baylor College of Medicine e il Centro per la sicurezza sanitaria Johns Hopkins Center. Secondo gli esperti aumentare gli sforzi adesso potrebbe avere importanti impatti sociali ed economici. I ricercatori rilevano che ai primi di aprile gli Stati Uniti sono riusciti a raggiungere il record di oltre 4 milioni di dosi di vaccino somministrate al giorno ma, quando si è raggiunto il 30% di popolazione pienamente vaccinata, il ritmo è andato calando fino a 2 milioni di dosi. Le cause di questa riduzione sono molte, dai ritardi nelle consegne fino alla «hesitancy» e l’attesa di vaccini «migliori».
Sulla base di nuove simulazioni i ricercatori suggeriscono adesso la necessità di ridare nuovo slancio allo sforzo perché la rapidità può garantire grandi vantaggi: negli Usa il raggiungimento del 50% dei pienamente vaccinati a luglio invece che a ottobre eviterebbe 5.8 milioni di casi, 215.790 ospedalizzazioni e 26.370 morti con conseguenti 3.5 miliardi di costi medici diretti e 4.3 miliardi bruciati per perdita di produttività. Investire nell’accelerazione della campagna vaccinale si ripaga da sé, sottolinea la prima autrice dello studio, Sarah Bartsch, direttrice del Centro di ricerca computazionale per la salute pubblica (Phicor) del Baylor College of Medicine. «Anche solo l’aumento della copertura vaccinale dell’1% - osserva - coprirebbe gli 1,5 miliardi di dollari di campagna di sensibilizzazione avviata dall’amministrazione Biden». Lo studio evidenzia inoltre che nella situazione attuale i maggiori vantaggi sono garantiti dalla quantità delle somministrazioni piuttosto che dalla qualità dei vaccini. Ad esempio, raggiungere una copertura del 70% con vaccini con efficacia del 70% garantirebbe 2.1 milioni di casi in meno e 5.5 miliardi di dollari risparmiati; per ottenere gli stessi benefici con vaccini efficaci al 90% servirebbe comunque una copertura del 50%. Ma le dosi di vaccini ad alta efficacia sono ancora poche, mentre la rapidità potrebbe essere un’arma in più anche contro la diffusione delle varianti.
La Germania è aperta a discutere sulla revoca dei brevetti
Anche la Germania è «aperta» alla discussione sulla revoca della protezione dei brevetti sui vaccini. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Berlino con l’omologo turco.
Mercoledì 5 maggio
Ha superato quota 154 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 154.404.850. I morti sono 3.229.083.
OMS e Germania insieme per un hub globale sulla pandemia
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e la Germania uniscono le forze per migliorare la preparazione del mondo nei confronti della pandemia e creano un nuovo centro apposito, sul modello del Cern, che avrà sede a Berlino. «Con sede a Berlino, l’hub dell’OMS sarà un centro globale che lavora con partner di tutto il mondo per guidare l’innovazione in tema di pandemia», ha sottolineato su Twitter il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus. Nell’annunciare la creazione dell’hub a Berlino, il ministro tedesco della sanità, Jens Spahn, ha fatto appello ad un «reset globale» nella lotta alla pandemia, nel corso di una conferenza stampa tenuta in forma virtuale, cui ha preso parte anche la cancelliera tedesca Angela Merkel e il direttore dell’OMS, si legge sul Guardian. «Dobbiamo individuare il rischio pandemico ed epidemico nella maniera più veloce possibile, ovunque si presenti nel mondo», ha detto Spahn. «Per questo dobbiamo rafforzare il sistema di osservazione globale con una migliore raccolta di dati e di analisi del rischio». L’obiettivo dell’hub berlinese è di mettere insieme a questo scopo istituzioni governative, accademiche e il settore privato.
In Israele il green pass sarà valido per tutto il 2021
Israele ha esteso la validità del green pass - che certifica la doppia vaccinazione o la guarigione dall’infezione - a tutto il 2021. Lo ha deciso il ministero della Sanità spiegando che gli israeliani non avranno bisogno di una terza dose di immunizzazione prima di quel tempo. «In considerazione del calo della morbilità e del fatto che il vaccino sembra in grado di proteggere fino alla fine dell’anno - ha sottolineato il direttore generale del ministero Chezy Levy - è stata decisa l’estensione fino alla fine del 2021». «Sono contento - ha aggiunto Levy - che il vaccino ci protegga e che ci consenta il ritorno ad una vita normale. Tuttavia dobbiamo stare attenti e continuare a mantenere le precauzioni come le mascherine negli spazi chiusi e il mantenimento delle distanze visto che non ci sono ancora informazioni complete sull’efficacia del vaccino contro alcune delle varianti. Voglio sperare - ha concluso - che possiamo andare avanti con la nostra routine e con la vita di ogni giorno».
In Canada vaccino dai 12 anni in su
Le autorità sanitarie del Canada hanno dato il via libera all’uso del vaccino Pfizer per gli adolescenti dai 12 anni in poi.
In Gran Bretagna -98% di decessi tra gli over 70, e arriva terza dose
Crollo dei morti per COVID fra gli ultrasettantenni nel Regno Unito, ormai vaccinati in massa in un Paese che ha superato 51 milioni di dosi somministrate. Secondo i dati dell’ONS, l’istituto di statistica nazionale , il totale è calato in questa fascia d’età a metà aprile fino a 166 alla settimana, - 98% rispetto al picco dell’ondata alimentata a inizio 2021 dall’aggressiva ‘variante inglese’ del virus. Intanto Nadhim Zahawi, ministro per la Campagna Vaccinale del governo di Boris Johnson, ha annunciato che da settembre l’isola inizierà a «offrire un terzo richiamo» di vaccini ‘aggiornati’: ossia tarati contro le nuove varianti.
Nuovo record di morti in India
L’India ha registrato l’ennesimo record negativo nell’emergenza coronavirus: 3’780 persone sono infatti morte nelle ultime 24 ore, secondo i dati diffusi dal ministero della Sanità citati dal Guardian. I nuovi casi di COVID-19 sono 382’000. Nonostante le pressione dell’opposizione, il premier Narendra Modi continua a rifiutarsi di imporre un lockdown nazionale duro per timore delle ripercussioni sull’economia. Intanto, la Banca centrale indiana ha sbloccato 6,7 miliardi di dollari per i produttori di vaccini contro il coronavirus e per gli ospedali e le imprese del settore sanitario. Lo ha annunciato il governatore dell’Istituto Shaktikanta Das spiegando che i fondi saranno elargiti sotto forma di prestiti a basso costo fino al 31 marzo del 2022 per fronteggiare la seconda devastante ondata di COVID-19 in India. Il governatore della Banca centrale indiana, Shaktikanta Das, ha promesso inoltre che saranno attuate misure «non convenzionali» se la crisi del coronavirus dovesse peggiorare. «La velocità devastante con cui il virus colpisce diverse regioni del paese deve essere accompagnata da azioni rapide e di ampio respiro», ha detto. Con gli ospedali che lamentano gravi carenze di ossigeno, letti e vaccini, le nuove misure mirano a migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria. Per le banche sarà più facile concedere prestiti a basso costo agli ospedali, ai produttori di ossigeno e persino ai pazienti. «L’obiettivo immediato è preservare la vita umana e ripristinare i mezzi di sussistenza in tutti i modi possibili», ha aggiunto Das.
Martedì 4 maggio
Ha superato quota 153 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 153.188.568. I morti sono più di 3,20 milioni.
In Spagna termina lo stato d’emergenza il 9 maggio
Lo stato d’emergenza per il covid in Spagna terminerà il 9 maggio: il governo iberico conferma la volontà di non estenderlo ulteriormente e di lasciare in mano alle regioni e alla giustizia le decisioni su eventuali nuove restrizioni. Secondo i media iberici, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto che consentirà ai governatori di chiedere alla Corte Suprema di pronunciarsi su misure che possano limitare diritti fondamentali. In questo modo, l’esecutivo intende permettere uniformità nelle decisioni giudiziarie sulle restrizioni ed evitare che vengano applicati criteri diversi a seconda del giudice chiamato in causa. Inoltre, il governo ha annunciato l’estensione per tre mesi di misure per affrontare emergenze come quella di persone vulnerabili che rischiano lo sfratto.
Superate le 150 milioni di vaccinazioni in Europa
«La campagna vaccinale sta guadagnando velocità in tutta l’Ue: abbiamo appena superato 150 milioni» di immunizzazioni, «un quarto di tutti gli europei ha avuto la prima dose». Lo scrive la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen su Twitter, ribadendo: «Avremo dosi sufficienti per vaccinare il 70% degli adulti nell’Ue per luglio». «Le consegne di vaccini stanno accelerando in tutta l’Ue», scrive su Twitter la portavoce dell’Esecutivo comunitario, Dana Spinant. Secondo i dati diffusi, sono in tutto 191,4 milioni le dosi di immunizzanti consegnate, mentre le vaccinazioni ammontano ad un totale di 151,8milioni: il 25% degli europei ha ricevuto almeno la prima iniezione, mentre 40milioni sono stati pienamente immunizzati.
L’India sospende il campionato di cricket
L’India ha deciso di sospendere il campionato di cricket a causa dell’emergenza coronavirus. Il cricket è lo sport più popolare nel subcontinente asiatico e il campionato indiano è il più importante e ricco al mondo. «Il board della Premier League di cricket ha deciso all’unanimità durante una riunione di emergenza di sospendere e rinviare la stagione 2021 con effetto immediato», si legge in un comunicato.
L’India ha superato oggi i 20 milioni di casi di contagio da Covid-19 dall’inizio della pandemia: con 357.229 nuove infezioni nelle ultime 24 ore, il totale è salito a 20,3 milioni, secondo i dati ufficiali. I decessi sono stati invece 3.449, per un totale di 222.408 morti. Molti esperti ritengono tuttavia che i numeri effettivi siano molto più alti. Il Paese asiatico da 1,3 miliardi di abitanti ha individuato otto milioni di nuovi contagi dalla fine di marzo. Gli ospedali sono travolti e a corto di ossigeno, medicine, letti, nonostante l’afflusso di aiuti internazionali nei giorni scorsi.
Olivier Véran spera «di togliere la mascherina entro l’estate»
Il ministro della Salute francese, Olivier Véran, ha parlato questa mattina della possibile fine dell’obbligo di indossare la mascherina all’esterno, condizionandola ad una sufficiente copertura vaccinale della popolazione francese. Véran - in un’intervista a Europe 1 - ha detto di «sperare» che l’obbligo di mascherina sia tolto già in estate: «non posso darvi oggi la data - ha detto - ma posso promettere che quando avremo la possibilità di finirla con le regole, di ritrovarci, di smettere con il distanziamento, di togliere la mascherina, non aspetteremo neppure un giorno, lo annunceremo immediatamente». «Spero - ha aggiunto - che sarà già quest’estate».
La variante indiana approda anche in Algeria
L’Istituto Pasteur di Algeri ha reso noto la scoperta nel Paese nordafricano di sei casi di variante indiana del coronavirus, più precisamente nella regione di Tipaza, a ovest della capitale. Sono stati, inoltre, rilevati dalle analisi 37 casi della variante inglese. Ieri si sono verificati, secondo i dati del ministero della Sanità, 195 nuovi casi di coronavirus, 10 decessi e 136 guarigioni. Da inizio pandemia l’Algeria ha registrato 122.717 casi e 3280 morti. 85534 i guariti.
New York riapre tutto dal 19 maggio
Gli stati di New York, New Jersey e del Connecticut, che coprono una delle aree che sono state epicentro della pandemia, permetteranno alla gran parte delle attività di riaprire completamente a partire dal 19 maggio. Ristoranti, uffici, negozi, teatri, musei, barbieri, parchi di divertimento, palestre potranno riprendere a operare a pieno ritmo e senza più restrizioni. «Questa decisione rappresenta per lo stato di New York una pietra miliare e un significativo momento di transizione», ha affermato il governatore Andrew Cuomo, il cui annuncio - scrive il New York Times - sembra ancora una volta scavalcare il sindaco Bill de Blasio, suo rivale politico, che aveva annunciato la riapertura completa della città da luglio.
L’India supera i 20 milioni di contagi da inizio pandemia
L’India ha superato oggi i 20 milioni di casi di contagio da Covid-19 dall’inizio della pandemia, secondo i dati ufficiali del Ministero della Salute indiano. Nelle ultime 24 ore il Paese asiatico ha identificato 357.229 nuove infezioni, portando il totale a 20,3 milioni. Le morti sono state invece 3.449, per un totale di 222.408. Molti esperti ritengono tuttavia che i numeri effettivi siano molto più alti. I casi di coronavirus guariti in India sono stati finora 16,3 milioni.
Gli USA si preparano al via libera di Pfizer agli adolescenti
La Food and Drug administration (Fda) si sta preparando ad autorizzare l’uso del vaccino Pfizer negli adolescenti tra i 12 e i 15 anni entro l’inizio della prossima settimana: lo scrive il New York Times, citando dirigenti federali a conoscenza del dossier.
Lunedì 3 maggio
Ha superato quota 153 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 153.067.129. I morti sono più di 3,20 milioni.
In Gran Bretagna un solo decesso in 24 ore
La campagna vaccinale in Gran Bretagna dà i frutti sperati: nelle ultime 24 ore si è registrato un solo decesso legato alla COVID in tutto il Regno Unito. Il numero di vaccinazioni somministrate è salito a quasi 50,1 milioni, inclusi 15,5 milioni di richiami. I nuovi contagi - secondo i dati ufficiali esatti diffusi in serata dalle autorità sanitarie - si fermano invece a 1649 su oltre un milione di tamponi e il totale delle persone ricoverate al momento per COVID negli ospedali britannici fra reparti ordinari e terapie intensive si conferma sotto 1500. Il premier britannico Boris Johnson non esclude intanto, se i dati resteranno questi, di poter abolire l’indicazione del distanziamento personale di oltre un metro dal 21 giugno.
La Gran Bretagna supera quota 50 milioni di vaccinati
Il Regno Unito prosegue nella sua corsa di testa in Europa sul fronte dei vaccini anti-COVID e supera il traguardo di 50 milioni di dosi somministrate, inclusi oltre 15 milioni di richiami. Lo certificano i dati ufficiali mentre il premier britannico Boris Johnson e il suo governo esultano per questa nuova «pietra miliare» raggiunta, confermando l’obiettivo di garantire la copertura di tutti gli adulti over 18 residenti nel Paese con almeno una dose al massimo entro il 31 luglio. Sullo sfondo restano ai minimi da mesi i ricoveri ospedalieri totali nel Regno (meno di 1.500 al momento), come quelli dei contagi e dei decessi giornalieri. Il primo annuncio della meta raggiunta è arrivato dallo stesso primo ministro Tory. «Grazie allo straordinario sforzo di ciascuno - ha scritto Johnson sul suo profilo Twitter - sono ora 50 milioni le dosi di vaccino contro la COVID-19 somministrate alle persone in tutto il Regno Unito». Non manca poi l’appello a tutti coloro che devono ancora ricevere il siero, in un Paese nel quale dalla settimana scorsa è scattata la copertura di massa fra gli ultraquarantenni. «Per favore - conclude il premier - fatevi avanti e fatevi somministrare il vaccino quando siete convocati per riceverlo».
Germania, «La doppia dose di vaccino equivarrà a un test negativo per l’arrivo nel Paese»
La certificazione di una copertura completa del vaccino anti-COVID (con due dosi) equivarrà a un test negativo per chi volerà in Germania da altri Paesi, quando il provvedimento di alleggerimento delle restrizioni anti-COVID per la categoria sarà approvato. È quello che spiegato in conferenza stampa a Berlino il ministro della Salute tedesco Jens Spahn.
Germania, l’Oktoberfest salta anche quest’anno
A causa della pandemia salta anche quest’anno l’Oktoberfest di Monaco di Baviera. Lo scrive l’agenzia tedesca Dpa citando fonti del governo locale, dopo un incontro a cui ha partecipato anche il presidente del Land Markus Soeder. Nel corso della riunione è stata decisa la disdetta - già avvenuta lo scorso anno - della prossima edizione della grande festa della birra.
Germania, «Stop alle restrizioni per i vaccinati già nel weekend»
La fine delle misure restrittive anti-COVID per i vaccinati e per i guariti dovrebbe scattare già a partire dal prossimo weekend in Germania: lo scrive la Bild, affermando che i vertici dei partiti di Governo, Cdu-Csu e Spd hanno concordato su questa linea. Il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, ha confermato in conferenza stampa a Berlino che un nuovo provvedimento per allentare le misure anti-COVID per i vaccinati potrebbe essere varata in parlamento già questa settimana.
Il nuovo provvedimento legislativo dovrebbe avere l’approvazione formale alla seduta di gabinetto di mercoledì prossimo, e potrebbe essere approvato poi approvato fra giovedì e venerdì. «Sabato potrebbe essere già in vigore», ha affermato il vice capogruppo dell’Unione all’Handelsblatt Thorsten Fei. Stando alla nuova norma, la copertura con la doppia dose di vaccino garantirebbe l’accesso a negozi, zoo e parrucchieri (in Germania ristoranti e hotel sono ancora chiusi) senza dover esibire alcun test. Inoltre il rientro dai viaggi all’estero non prevedrebbe alcuna quarantena. Sollecitato dai giornalisti, Seibert ha richiamato la recente posizione espressa dal Robert Koch Institut, secondo il quale sarebbe ormai chiaro che i vaccinati contribuiscono in modo decisamente ridotto e non statisticamente rilevante alla diffusione ulteriore della COVID.
L’Ema valuta uso Pfizer per fascia d’età 12-15 anni
L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha iniziato a valutare l’uso del vaccino di Pfizer-BioNTech per la fascia d’età tra i 12 ed i 15 anni. Si legge in una nota dell’Ema. L’Ema ha iniziato a valutare la domanda per estendere l’uso del vaccino Covid di Pfizer-BioNTech per i giovani di un’età compresa tra 12 e 15 anni, si spiega nella nota. Il siero attualmente è autorizzato per l’uso in persone di età pari o superiore a 16 anni.
L’Ema effettuerà una valutazione accelerata dei dati presentati, compresi i risultati di un ampio studio clinico in corso su adolescenti a partire dai 12 anni di età, al fine di decidere se raccomandare l’estensione dell’indicazione. La comunicazione dell’Ema è attesa per giugno, a meno che non siano necessarie informazioni supplementari.
Italia: 1 caso «indiana» tra 23 positivi volo da India
Dei 23 positivi al test molecolare riscontrati fra passeggeri e membri dell’equipaggio del volo proveniente dall’India, atterrato a Fiumicino il 28 aprile, una sola persona presenta tutte le mutazioni tipiche della variante «indiana». Lo si apprende dallo Spallanzani di Roma. «Altre 12 sono ricondicibili a ceppi indiani mancanti di questa specifica mutazione» aggiunge l’istituto italiano.
Brasile riceve 3,9 milioni dosi vaccino AstraZeneca
Il Brasile ha ricevuto 3,9 milioni di vaccini Oxford/AstraZeneca, acquistati in base all’accordo firmato con il programma globale Covax Facility sponsorizzato dall’Oms. Questa domenica 2 milioni di vaccini dal laboratorio AstraZeneca sono arrivati all’aeroporto internazionale di San Paolo, oltre agli 1,9 milioni arrivati sabato. «Queste dosi sono molto importanti per il nostro programma di vaccinazione, lavoreremo sodo per immunizzare l’intera popolazione brasiliana (oltre 212 milioni di abitanti, ndr) fino alla fine del 2021 per tornare alla vita normale», ha detto il ministro della Salute, Marcelo Queiroga. Il governo di Jair Bolsonaro ha riferito anche di aver firmato un accordo con Covax Facility per l’acquisto di 42,5 milioni di unità, che dovranno sbarcare in Brasile nel corso del 2021. Fino a ieri sera risultavano essere state somministrate nel gigante sudamericano 47,3 milioni di dosi dei vaccini AstraZeneca e CoronaVac, mentre nei prossimi giorni inizieranno ad essere inoculate anche quelle del laboratorio americano Pfizer, la cui prima spedizione di un milione di dosi è arrivata la scorsa settimana.
In Russia 460 mila morti in eccesso in 12 mesi
La Russia ha registrato più di 460.000 morti in eccesso nei primi 12 mesi della pandemia di coronavirus. Lo evidenzia il Moscow Times sulla base di un’analisi delle statistiche ufficiali pubblicate dall’agenzia federale di statistica Rosstat. La mortalità in eccesso viene calcolata tenendo conto della media dei decessi nei cinque anni precedenti e viene vista dai demografi come l’indicatore più affidabile per individuare il dato reale in termini di vite umane nel corso dell’epidemia. L’ultimo bollettino disponibile riporta invece 111.198 morti ufficiali dall’inizio dei conteggi, marcando una forte differenza tra i due dati.
India, ospedale senza ossigeno: 24 morti in una notte
I familiari di 24 ammalati di Covid-19 morti la notte scorsa all’ospedale pubblico di Chamarajanagar, in Karnataka, dopo che l’ospedale aveva finito l’ossigeno, hanno iniziato un sit-in per chiedere provvedimenti contro le autorità. Il prefetto della città Dr MR Ravi, ha dichiarato ai giornalisti che deve ancora essere verificato se le morti sono state effettivamente causate dalla mancanza di ossigeno, mentre il governatore B S Yediyurappa ha indetto una riunione urgente del suo consiglio di gabinetto.
Regno Unito riapre su cerimonie, prepara lista verde viaggi
Nuova tappa in vista sulla strada dell’allentamento delle restrizioni anti Covid rimaste in vigore dal lockdown dei mesi scorsi nel Regno Unito, dove i contagi, i decessi e i ricoveri sembrano tornati al momento sotto controllo - largamente al di sotto di qualunque altro grande Paese europeo - e dove la corsa ai vaccini vola verso quota 50 milioni di dosi somministrate. Lo annuncia il governo di Boris Johnson, con la formalizzazione anticipata ai media dell’abolizione dal 17 maggio di ogni limite sulle presenze ai funerali (per i quali al momento vige il tetto dei 30 ospiti, rispettato in chiesa anche alle esequie recenti del principe consorte Filippo), nonché del passaggio da un limite di 15 a 50 invitati per i matrimoni. Dal 21 giugno anche le cerimonie per le nozze saranno poi esentate da ogni tetto, mentre secondo il Mail dovrebbe scattare in aggiunta la fine dell’obbligo del distanziamento sociale generalizzato all’aperto di oltre un metro fra le persone. Prevista inoltre in settimana la pubblicazione da parte dell’esecutivo di una «lista verde» di Paesi a minor rischio d’infezione e varianti verso i quali, dalle prossime settimane, i sudditi di Sua Maestà saranno autorizzati a viaggiare liberamente anche per turismo, e a prenotare senza incertezze, fatti salvi test o certificazioni vaccinali precauzionali richieste.
Grecia, bar e ristoranti riaprono dopo sei mesi
In Grecia hanno riaperto bar e ristoranti dopo una chiusura di sei mesi dovuta alla pandemia di coronavirus. Lo riporta il quotidiano greco Kathimerini. Possono servire i clienti solo all’aperto, con tavoli distanziati con non più di sei persone. Chiusura obbligatoria alle 22.45 per rispettare il coprifuoco. Per i camerieri è obbligatorio fare il test del Covid-19 e indossare una mascherina. «Stiamo riaprendo le attività di ristorazione ma il virus è ancora qui. Il rischio non è ancora finito», ha dichiarato stamani il ministro dello Sviluppo Adonis Georgiadis.
Bruxelles propone allentare restrizioni per viaggi turismo
La Commissione Ue propone agli Stati membri di allentare le attuali restrizioni sui viaggi non essenziali (come quelli per turismo) nell’Unione europea, tenendo conto dei progressi delle campagne di vaccinazione e degli sviluppi della situazione epidemiologica a livello mondiale. Bruxelles propone di consentire l’ingresso nell’Ue per motivi non essenziali non solo a tutte le persone provenienti da Paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a tutte le persone che hanno ricevuto l’ultima dose raccomandata di un vaccino autorizzato dall’Ue. Si legge in una nota dell’Esecutivo comunitario.
India: oltre 368 mila contagi e 3.417 morti nelle ultime 24 ore
L’India continua a registrare un altissimo numero di casi giornaliero: 368.147 nelle ultime 24 ore, con 3.417 morti: lo rende noto il ministero alla salute indiano. Il 74% dei nuovi positivi si concentra in dieci stati del Paese: a Delhi, nello stato di Mumbai, il Maharashtra, e in Karnataka, Kerala, Uttar Pradesh, Tamil Nadu, West Bengal, Andhra Pradesh, Rajasthan e Bihar.
L’India apre il vaccino a tutti gli adulti
L’India apre alla vaccinazione per tutti gli adulti nel Paese, nel tentativo di fermare l’impennata esponenziale di casi di Covid-19 che ha portato ad un totale di quasi 20 milioni di casi. Lo riferisce il Guardian. Si tratta di un’impresa titanica per la popolosa India dove soltanto una piccolissima parte della popolazione può permettersi l’accesso a strutture private per ottenere il siero anti-covid, ciò vuol dire che gli stati e il governo federale avranno il compito di vaccinare 900 milioni di cittadini. Stando al conteggio della Johns Hopkins University i contagi totali in India sono 19,57 milioni.
Italia: da oggi almeno 7,7 milioni di alunni in classe, il 90%
Con la sola Valle d’Aosta in zona rossa e con gli istituti superiori che hanno la responsabilità di organizzare in autonomia le attività in presenza dal 70% al 100% dei loro studenti, inizia da oggi l’ultimo mese di scuola in Italia. In base alla capienza delle scuole e al «colore» della regione, il numero di alunni in presenza per tutti gli ordini sarà compreso in una «forbice» tra 7,7 e 8,5 milioni. In particolare, da oggi, il numero degli alunni in classe potrebbe oscillare complessivamente - secondo le stime di Tuttoscuola - tra 7’667’374 e 8’505’440, cioè tra il 90% e quasi il 100% dell’intera popolazione scolastica delle scuole statali e paritarie. La variabilità riguarda solamente le superiori e dipenderà dalle capienze delle aule e dall’eventuale utilizzo anche di spazi esterni favorito dalla stagione primaverile di questo scorcio conclusivo dell’anno scolastico.
A Digione polizia irrompe a «free-party» con 400 persone
In Francia quasi 400 persone hanno preso parte sabato sera a una «festa libera» - nel completo disinteresse delle misure anti-Covid - in un hangar abbandonato nella piccola città di Couchey, a una decina di chilometri a sud-ovest di Digione. Il party illegale è stato interrotto in piena notte dall’intervento di 140 gendarmi del dipartimento, Saône-et-Loire e Yonne coadiuvati da dieci agenti di polizia della brigata anticrimine di Digione. Il presunto organizzatore dell’evento è stato arrestato insieme ad altre due persone. Lo ha comunicato la prefettura locale. «Condanno fermamente questo evento, che è del tutto irresponsabile nel contesto della situazione sanitaria del Paese. Non è ancora il momento di abbassare la guardia», ha dichiarato il prefetto della regione. Grazie a un elicottero della gendarmeria che ha monitorato la zona circostante l’hangar e l’imponente dispiegamento di forze dell’ordine è stato impedito che altri gruppi di almeno «100-150 giovani» si recassero alla festa. Alcuni ragazzi hanno cercato di entrare ugualmente nell’hangar prima di essere respinti «da un moderato uso di lacrimogeni» da parte dei gendarmi. La musica è stata interrotta intorno alle 2 del mattino con il sequestro delle apparecchiature audio a cui è seguita la graduale evacuazione del sito. La polizia ha emesso 205 verbali per «mancato rispetto del coprifuoco».
Argentina, superati i 3 milioni di contagi
L’Argentina ha superato ieri la soglia dei tre milioni di contagiati da Covid-19 dall’inizio della pandemia, nel marzo 2020. Lo ha reso noto il Ministero della Salute, precisando che nelle ultime 24 ore i nuovi contagi sono stati 11’394, per un totale generale di 3’005’259. Inoltre, i 156 nuovi decessi su tutto il territorio nazionale hanno portato il numero complessivo dei morti a 64’252. Il rapporto sanitario aggiunge anche che attualmente 5’371 pazienti sono ricoverati nelle unità di rianimazione argentine. Di fronte a questa situazione, il Meccanismo di monitoraggio pubblico approntato dal governo per seguire l’andamento delle vaccinazioni mostra che ad oggi sono state distribuite 9’870’770 dosi di vari farmaci immunizzanti. Grazie ad esse finora state vaccinate 8’017’536 persone, di cui 7’041’249 hanno ricevuto la prima dose, mentre 976’287 le hanno ricevute entrambe. Dal primo maggio il governo argentino ha introdotto un nuovo programma di misure stringenti per le «zone rosse» - con coprifuoco notturno, riduzione della circolazione, divieto di riunione e classi online - che riguardano soprattutto la capitale, Buenos Aires, e le città della sua provincia circostante, nonché altri importanti centri abitati, come Cordoba, Mendoza e Santa Fe.
Domenica 2 maggio
Ha superato quota 151,8 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I contagi totali ammontano a 151.801.691. I morti sono più di 3,1 milioni.
Record di ricoverati in terapie intensive in Giappone
Salgono a livelli allarmanti in Giappone i pazienti in gravi condizioni a causa del coronavirus, malgrado l’entrata in vigore del terzo stato di emergenza dall’inizio della pandemia. Secondo l’ultimo aggiornamento del ministero della Salute nipponico, sono 1.050 le persone sottoposte a cure intensive su tutto il territorio nazionale, un record che supera il precedente primato di fine gennaio. Preoccupano maggiormente Tokyo e la città di Osaka, che domenica hanno fatto segnare rispettivamente 879 e 1.057 casi positivi.
Il ministro in carica per l’emergenza sanitaria, Yasutoshi Nishimura, ha detto che è troppo presto per poter dire se sarà necessaria l’estensione dello stato di emergenza oltre la data del’11 maggio, mentre aumenta la percentuale dei contagi derivanti dalle nuove varianti che vanno diffondendosi a macchia d’olio anche nelle altre regioni. Secondo l’indagine dell’Istituto metropolitano della Salute Pubblica, al 25 aprile nella capitale il 59,6% dei malati era stato infettato dalla variante N501Y, originata in Inghilterra. Dopo aver mostrato una crescita contenuta dei contagi rispetto ai livelli occidentali nel 2020, nel Paese del Sol Levante la tendenza sembra aver accelerato il passo: da gennaio il numero delle morti rappresenta il 65% del totale. Oltre ai principali centri urbani del Paese, inoltre, le prefetture di Okayama e Ishikawa, a sud ovest, così come la regione più a nord dell’Hokkaido, hanno evidenziato una repentina impennata delle infezioni negli ultimi giorni. Dall’avvio della pandemia, a livello nazionale il Giappone ha segnalato 604.885 casi di coronavirus e 10.387 decessi.
India, il picco entro sette giorni
E’ atteso nella prima settimana di maggio il picco dell’incidenza dei casi di Covid-19 in India, mentre in Brasile la curva dell’epidemia è già in decrescita e in Europa, dove Francia e Germania hanno raggiunto il picco, la curva sta continuando a salire in cinque Paesi. Lo indicano le analisi dei dati relativi ai casi positivi al virus SarsCov2 in alcuni Paesi, fatta dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo «Mauro Picone» del Consiglio Nazionale italiano delle Ricerche (Cnr-Iac).
«Dopo la fase di crescita esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi di circa 10 giorni, l’India ha frenato la crescita grazie alle misure restrittive e dovrebbe raggiungere il picco della curva dell’incidenza media durante la prima settimana di maggio». Il valore attuale dell’incidenza è di circa 29 casi al giorno per 100’000 e, considerando la numerosa popolazione del Paese, il valore assoluto è di oltre 400’000 casi.
Gli Stati confinanti, Pakistan e Bangladesh, prosegue Sebastiani, hanno subito una fase di crescita esponenziale con tempi di raddoppio degli incrementi di circa 9 e 11 giorni rispettivamente e hanno già raggiunto il picco dell’incidenza media, che ora è in decrescita.
Ancora in fase di crescita esponenziale invece il Nepal, con tempo di raddoppio degli incrementi pari a 5 giorni circa, uguale a quello dell’ultima espansione epidemica in Italia e nel Regno Unito.
In Brasile la curva dell’epidemia è in decrescita, con un valore attuale di circa 29 casi al giorno per 100’000 abitanti.
In Europa la curva dell’incidenza media è in crescita in cinque Stati: in Svezia con 58 casi al giorno per 100’000 abitanti, nei tre Stati confinanti Lituania (43), Lettonia (33) e Bielorussia (13) e in Spagna (19). «Grazie alle misure restrittive - prosegue Sebastiani - oltre alla Francia (41), anche la Germania (24) da una settimana circa sembra aver raggiunto il picco». Picco alle spalle e incidenza media in calo anche per Turchia (51), Croazia (50) e Olanda (44). «Il valore più basso dell’incidenza media attuale è raggiunto dal Regno Unito (3), condizione in cui - osserva il matematico - si possono effettuare le riaperture in sicurezza, al contrario dell’Italia dove il valore attuale è di circa 21 casi al giorno per 100’000 abitanti».
Cina, somministrate più di 270 milioni di dosi
Alla data di ieri, in tutta la Cina sono state somministrate quasi 270,4 milioni di dosi di vaccini anti Covid-19. Lo ha reso noto oggi la Commissione Sanitaria Nazionale.
Londra invierà altri 1’000 ventilatori all’India
Nuovi aiuti all’India dal Regno Unito che ha deciso di inviare altri 1’000 ventilatori al Paese colpito dalla fiammata della pandemia mentre un gruppo di medici si è messo a disposizione offrendo collegamenti in telemedicina. La Gran Bretagna ha già inviato 495 concentratori di ossigeno e 200 ventilatori all’India.
«Stiamo per inviare un altro pacchetto di 1’000 ventilatori, lo faremo molto presto», ha detto alla Bbc tv il ministro degli Esteri Dominic Raab che incontrerà domani il ministro indiano per gli affari esteri Subrahmanyam Jaishankar a margine dei colloqui del G7 di questa settimana a Londra.
Il premier Boris Johnson dovrebbe avere inoltre un incontro virtuale con il premier indiano Narendra Modi, dopo aver annullato un viaggio a New Delhi alla luce della crisi Covid.
La Gran Bretagna farà tutto il possibile «nell’ora del bisogno» dell’India, ha aggiunto Raab.
India, record di morti nelle ultime 24 ore
Un giorno dopo aver registrato il record di casi di coronavirus, 400’000, l’India segna un nuovo triste primato, quello delle vittime.
Sono 3’689 le persone morte a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore, secondo i dati resi noti stamani dal ministero della Sanità.
Calano di poco invece i nuovi contagi, sono 392’488 quelli registrati in un giorno.
Malta si avvicina all’immunità di gregge
Malta si avvicina a raggiungere entro giugno la cosiddetta immunità di gregge e registra il costante calo dei «casi attivi» di Covid-19, tornati ai livelli di agosto scorso: appena 270, con 15 nuove positività individuate nelle ultime 24 ore a fronte di 64 guarigioni. Stando ai dati pubblicati dal Ministero della Salute, su una popolazione di circa mezzo milione di residenti, oltre 335 mila persone hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, 107 mila (tra cui il 95% degli anziani) hanno avuto la doppia dose.
Pakistan, altri 113 morti e 4’400 casi in un giorno
Il Pakistan ha riportato 113 morti per Covid-19 nelle ultime 24 ore, portando a 18’017 il totale dei decessi nel Paese asiatico da inizio pandemia. Le nuove infezioni sono state invece 4’414, per un totale di 829’933 casi di contagio.
Secondo i dati del Ministero della Salute pachistano il numero di casi attivi è 89’661, di cui 5’448 in condizioni critiche. Dall’inizio della pandemia, 722’202 persone (5’193 nelle ultime 24 ore) sono guarite dalla malattia in Pakistan.
India, campagna di vaccinazione estesa a tutti gli adulti
L’India ha aperto da ieri la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 a tutta la sua popolazione adulta, nonostante la carenza di dosi.
L’ambizione del Paese asiatico da 1,3 miliardi di abitanti di vaccinare i suoi 600 milioni di adulti sembra però già compromessa. Diversi stati, tra cui quello occidentale del Maharashtra e quello di Delhi - tra i più colpiti dalla pandemia - hanno avvertito che stanno finendo i vaccini e che il lancio esteso della campagna è minacciato da dispute amministrative, confusione sui prezzi e problemi tecnici sulla piattaforma di immunizzazione digitale del governo.
Solo nel mese di aprile l’India ha riportato circa 7 milioni di nuove infezioni da coronavirus. Ieri in un giorno sono stati registrati nel Paese asiatico 3’523 decessi, portando il totale a 211’853 da inizio pandemia.
A Montreal migliaia in piazza contro le restrizioni
Migliaia di manifestanti hanno sfilato nelle scorse ore nei pressi dello stadio olimpico di Montreal che ospita uno dei maggiori centri vaccinali del Quebec, in Canada, in segno di protesta contro le misure restrittive introdotte per contrastare la terza ondata della pandemia da Covid-19.
«No alle mascherine», «No al coprifuoco», «No al passaporto sanitario» si legge su cartelli mostrati lungo il tragitto del corteo presidiato in maniera massiccia dalle forze dell’ordine. I dimostranti, per la gran parte senza mascherine e poco attenti alle misure di distanziamento, considerano «ingiustificate» le restrizioni sanitarie imposte dal governo del Quebec.
In particolare puntano il dito contro l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto o il coprifuoco che nella provincia canadese vige dall’inizio di gennaio. Il Quebec, la seconda provincia canadese più colpita dal covid-19, ha imposto anche il confinamento in alcune sue regioni.
Record di morti a New Delhi, 412 in 24 ore
New Delhi registra un nuovo drammatico record di morti per covid: solo nelle ultime 24 ore i decessi nella capitale sono stati 412, un livello mai raggiunto in un solo giorno. Lo riferiscono i media indiani.
Secondo quanto riporta The Indian Express, nella città si sono registrati oltre 25 mila nuovi contagi con un tasso di positività del 31,61%. Oggi l’India ha superato per la prima volta i 400 mila casi in un giorno.
Tensioni a Bruxelles, polizia sgombera raduno
Non si fermano le manifestazioni contro le restrizioni anti-Covid a Bruxelles e la tensione monta.
A un mese esatto di distanza da un rave che trasformò il parco del Bois de la Cambre in un campo di battaglia, con 26 feriti, alcune migliaia di giovani si sono dati nuovamente appuntamento oggi, intorno alle 16:30, nel polmone verde della capitale belga per esprimere la propria insofferenza nei confronti delle misure restrittive in vigore dalla fine del 2020.
L’iniziale atmosfera bonaria del raduno, ribattezzato ‘La Boum 2’, si è presto surriscaldata, con alcuni manifestanti che rivendicavano a gran voce «Libertà, libertà, libertà!» e «Stop alla dittatura». Le forze dell’ordine, già dispiegate in tenuta antisommossa, sono intervenute per disperdere la folla con cariche a cavallo, idranti, fumogeni e droni. L’evacuazione si protrae ormai da un paio di ore.
Secondo quanto riportato dai media locali, la polizia ha fatto più volte ricorso ai cannoni ad acqua, provocando il ferimento di una persona investita da un mezzo. L’uomo, colpito alla nuca, ha perso brevemente conoscenza ed è attualmente sotto osservazione da parte dei paramedici, ma le sue condizioni non appaiono gravi.
Sabato 1. maggio
Ha superato quota 151 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I morti sono più di 3,1 milioni.
Fauci: «Tutta l’India dovrebbe stare in lockdown settimane»
Tutta l’India dovrebbe entrare in lockdown per diverse settimane. E’ il parere di Antonhy Fauci, l’esperto della Casa Bianca sulle pandemie. «Penso che la cosa più importante nell’immediato sia ottenere ossigeno, rifornimenti, farmaci, Dpi», ha detto Fauci in un’intervista al quotidiano Indian Express. «Ma una delle cose immediate da fare è anche la chiusura del Paese», ha aggiunto sottolineando che «se chiudi, non devi chiudere per sei mesi: puoi farlo temporaneamente per porre fine al ciclo di trasmissione». «A nessuno piace bloccare, ma se lo fai solo per poche settimane, potresti avere un impatto significativo sulle dinamiche dell’epidemia», ha spiegato l’esperto americano. Oggi, intanto, è stato deciso il prolungamento del lockdown per una settimana a New Delhi.
New Delhi prolunga il lockdown di una settimana
L’India, alle prese con una drammatica ondata di coronavirus, ha deciso di prolungare di un’altra settimana il lockdown a New Delhi. Lo ha annunciato il primo ministro dello Stato della capitale. Il confinamento «a New Delhi è prolungato di una settimana», ha detto su Twitter Arvind Kejriwal, il primo ministro del governo della città. Il lockdown sarebbe dovuto terminare lunedì prossimo, ma il numero di nuovi casi - è stato spiegato - continua a crescere rapidamente nell’enorme città da 20 milioni di persone.
L’India ha ricevuto le prime 150 mila dosi di Sputnik
L’India ha ricevuto oggi un primo lotto da 150 mila dosi del vaccino russo Sputnik V. Lo riportano i media indiani. Altri tre milioni di dosi del vaccino russo dovrebbero arrivare nelle prossime settimane. Il 13 aprile, il Drug Controller General of India (DCGI), l’agenzia sanitaria indiana, ha approvato l’uso del vaccino Sputnik V contro il coronavirus. L’India è diventata il 60esimo Paese ad approvare lo Sputnik V.
Gran Bretagna, parte la raccolta fondi per le vittime
In Gran Bretagna è stata lanciata una campagna per raccogliere 2,3 milioni di sterline per costruire un memoriale in omaggio alle vittime del Covid, all’interno della Cattedrale di St. Paul a Londra. Lo riporta la Bbc. L’iniziativa prevede la realizzazione di un libro della memoria online installato in una struttura appositamente costruita: oltre 7.300 nomi sono già stati inseriti nel libro come parte del progetto ‘Remember Me’ della cattedrale. La campagna per il memoriale si sta svolgendo in collaborazione con il quotidiano Daily Mail. Sono più di 127.000 le persone morte a causa del coronavirus nel Regno Unito, secondo i dati del governo.
Cinque anni di carcere per chi rientra in Australia dall’India
Gli australiani che rientrano dall’India potrebbero rischiare fino a 5 anni di carcere e multe dopo che, a inizio settimana, il governo di Canberra ha bandito i viaggi dal Paese asiatico a causa della situazione che si riscontra laggiù in relazione alla pandemia di Covid-19. Lo riferisce la Bbc. La misura si applica a chiunque sia stato in India nei 14 giorni precedenti al suo ingresso in Australia.
Il ministro della Sanità australiano ha spiegato che la decisione di prendere misure così drastiche è «basata sulla proporzione di persone in quarantena (in Australia) che hanno contratto il Covid-19 in India». Sono circa 9 mila gli australiani in India, di cui 600 sono considerati vulnerabili. Secondo i media locali, è la prima volta che gli australiani vengono criminalizzati per aver fatto rientro nel loro Paese.
Stati Uniti, mascherina obbligatoria sui mezzi pubblici fino a settembre
La Transportation Security Administration (Tsa), l’agenzia federale Usa preposta alla sicurezza dei trasporti, ha prorogato sino al 13 settembre l’obbligo per i passeggeri di indossare la mascherina negli aeroporti, negli aerei, nei bus e nei treni. La decisione è stata presa sulla base delle ultime linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’agenzia governativa per la prevenzione delle malattie. L’obbligo di mascherina sarebbe scaduto l’11 maggio.
Oltre 2.500 morti in Brasile, proteste contro Bolsonaro
Il Brasile ha registrato 2.595 morti di Covid-19 e 68.333 contagi nelle ultime 24 ore, secondo il Consiglio nazionale delle segreterie di salute (Conass). Il bilancio totale sale a 403.781 vittime a fronte di 14.659.011 casi accertati dall’inizio della pandemia.
Intanto ieri un manifestante ha lanciato un uovo contro il presidente Jair Bolsonaro, senza colpirlo, al suo arrivo alla Borsa valori di San Paolo. La delegazione del presidente di estrema destra è stata accolta da un gruppo di manifestanti del Movimento dei lavoratori senzatetto (Mtst) che protestava davanti alla Borsa, in pieno centro cittadino, contro la politica del governo Bolsonaro per contrastare la pandemia di coronavirus.
In India ancora 400 mila casi
L’India ha riportato oggi oltre 400.000 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, un record mondiale. Lo ha reso noto il Ministero della Salute indiano. Sono stati segnalati 401.993 nuovi contagi da coronavirus in un giorno, portando il totale nel Paese asiatico a oltre 19,1 milioni. Il numero di morti nelle ultime 24 ore è stato di 3.523, per un totale di 211.853 da inizio pandemia.
Venerdì 30 aprile
Ha superato oggi quota 150 milioni il numero di contagi da COVID-19 registrati ufficialmente in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I morti sono più di 3,1 milioni. Il Paese più colpito in termini assoluti dal nuovo coronavirus restano gli Stati Uniti, con 575 mila decessi su 32 milioni di casi. Seguono il Brasile con 401 mila morti su 14,6 milioni di contagi e l’India con quasi 205 mila decessi su 18,4 milioni di casi. Il Messico riporta ben 216 mila morti nonostante «soltanto» 2,34 milioni di contagi.
L’OMS autorizza l’uso di emergenza di Moderna
L’OMS ha dato in via libera all’utilizzo di emergenza del vaccino anti-COVID di Moderna. Lo riporta l’ANSA. Questa procedura consentirà ai Paesi che non hanno i mezzi per determinare da soli l’efficacia e la sicurezza di un farmaco di avere un accesso più rapido alle dosi. E consentirà al sistema Covax, istituito dall’OMS con i partner internazionali, di distribuire i vaccini in particolare nelle aree svantaggiate.
USA: limiti ai viaggiatori provenienti dall’India
La Casa Bianca ha confermato che dal 4 maggio imporrà limiti ai viaggiatori provenienti dall’India. La decisione è stata presa su consiglio dei Centers for Disease Control and Prevention, l’agenzia federale per la prevenzione delle malattie, a causa dell’ondata di casi COVID e delle differenti varianti circolanti in India.
Chiesto il lockdown per lo Stato del Kerala
I consulenti del governo del Kerala hanno suggerito di proclamare il lockdown al più presto per far fronte all’emergenza COVID-19 che si sta facendo critica: gli ospedali, in particolare in città come Kochi and Kozhikode stanno per esaurire i letti dotati di respiratori, costringendo gli ammalati a peregrinare tra i vari istituti alla ricerca di cure. La situazione nello Stato viene definita critica, con oltre 35 mila nuovi positivi al giorno. Alcuni giorni fa, il governatore Pinarayi Vijayan, dopo avere imposto il coprifuoco notturno, ha detto che le persone dovrebbero autoconfinarsi per proteggersi, evitando di uscire se non per necessità estreme. Il Kerala è lo Stato indiano che vanta una delle reti sanitarie più capillari ed efficienti, ma il personale medico e gli esperti sostengono che anche qui la sola misura del coprifuoco non sia più sufficiente. Domenica il premier Modi si è rivolto ai governatori degli stati lasciando a loro la responsabilità delle decisioni in merito al lockdown, ma suggerendo di utilizzarlo come «arma estrema», per le sue devastanti conseguenze sull’economia.
Riapre la frontiera tra Spagna e Portogallo
La frontiera tra Spagna e Portogallo, chiusa ai viaggi non essenziali da mesi per l’emergenza COVID-19, riaprirà stanotte. Come spiegano i media iberici, il governo portoghese infatti ha deciso di non prolungare questa restrizione. Lo notificano anche le autorità spagnole. La riapertura della frontiera portoghese terrestre avverrà all’una di sabato 1 maggio, secondo l’orario spagnolo e svizzero (in Portogallo sarà mezzanotte). In questa stessa data è prevista la scadenza dello stato d’emergenza in Portogallo. In Spagna, invece, lo stato d’allarme terminerà il 9 maggio.
Crollo dei contagi nel Regno Unito
Crollo dei casi di COVID nel Regno Unito, dove l’ufficio di statistica ONS indica nella settimana del 24 aprile un calo dei contagi ad una media di uno ogni mille abitanti circa: ai livelli minimi del luglio 2020 e 20 volte meno rispetto al picco di gennaio, momento di massima espansione dell’aggressiva «variante inglese» Merito degli oltre 3 mesi di lockdown imposti dal governo di Boris Johnson e della campagna sprint di vaccini. Anche se le riaperture recenti fanno risalire di un decimale l’indice Rt a un livello medio compreso ora fra 0,8 e 1,1 (oltre la soglia critica) in alcune aree più esposte.
Vaccini: in GB ok a tutti i 40.enni, dal 10 maggio i 30.enni
Si estendono da oggi all’intera fascia d’età degli over 40 le convocazioni della campagna vaccinale anti Covid nel Regno Unito, sempre più vicino al traguardo dei 50 milioni di dosi somministrate (inclusa una quindicina di milioni di richiami): lo rendono noto il servizio sanitario nazionale (Nhs) e il governo di Boris Johnson, precisando che dal 10 maggio scatterà poi il via libera di massa anche per le persone dai 35 anni in su residenti sull’isola, con in vista l’obiettivo confermato di arrivare alla copertura dell’intera popolazione adulta over 18 almeno con la prima dose non più tardi del 31 luglio. Intanto i ministri degli Esteri e della Sanità, Dominic Raab e Matt Hancock, hanno annunciato nelle ultime ore che il Regno - presidente di turno del G7 2021 - ha messo in moto i preparativi per organizzare e ospitare nel 2022 un vertice globale dei Paesi aderenti alla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi) centrato sul rafforzamento dei programmi di cooperazione scientifica per lo sviluppo dei vaccini e sugli sforzi volti a garantire una preparazione coordinata di fronte a possibili future pandemie. Fra gli obiettivi del summit, precisa il Foreign Office in una nota, quello di assicurare sostegno al progetto britannico per arrivare a un taglio di due terzi del tempo medio necessario allo sviluppo di un vaccino, fino a non più di 100 giorni: obiettivo cruciale per cercare di stroncare sul nascere le pandemie del futuro e «salvare milioni di vite umane».
In Russia prodotte le prime dosi per gli animali
Il Servizio Federale russo per la Veterinaria e la Sorveglianza Fitosanitaria (Rosselkhoznadzor) ha annunciato di aver prodotto un primo lotto del vaccino contro il Covid-19 destinato agli animali, il Carnivac-Cov: lo riferisce l’agenzia Interfax citando la direttrice dell’ente federale, Yulia Melano, secondo cui le 17.000 dosi della partita sono state ordinate e saranno presto fornite a varie regioni russe. Stando a Melano, società di Germania, Grecia, Polonia, Austria, Kazakistan, Tagikistan, Malesia, Thailandia, Corea del Sud, Libano, Iran e Argentina sono interessate al vaccino.
Macron: dal 15 giugno vaccinazioni aperte a tutti gli adulti
Tutti gli adulti in Francia potranno farsi vaccinare contro il Covid-19 a partire dal 15 giugno, ha annunciato il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, con un tweet. Gli ultracinquantenni potranno vaccinarsi dal 15 maggio, ha aggiunto Macron. Al momento la vaccinazione è aperta a tutte le persone oltre i 55 anni e per vaccinarsi sotto questa età bisogna avere certificati medici con precisazioni sulla propria patologia o appartenere a diverse categorie professionali, come quella degli operatori sanitari. A livello nazionale, oltre 15 milioni di persone hanno ricevuto al momento una prima iniezione di vaccino (il 29% dei maggiorenni). A 6,2 milioni sui 15 è stata somministrata anche la seconda dose (9,3% della popolazione totale, 11,9% dei maggiorenni).
Pfizer-BioNTech chiede a EMA il via libera per i 12-15enni
Pfizer/BioNTech fa sapere oggi di aver chiesto all’agenzia europea per il farmaco, l’EMA, l’autorizzazione per estendere l’utilizzo del suo vaccino contro il coronavirus anche ai ragazzi fra i 12 e i 15 anni, come già accaduto per gli Stati Uniti nelle scorse settimane.
Finite dosi a Delhi, slittano le vaccinazioni
Il governatore di Delhi, Arvind Kejriwal ha invitato gli abitanti della capitale indiana a non mettersi in coda domani per la vaccinazione: «Non abbiamo le dosi», ha detto. Domani, 1 maggio avrebbe dovuto iniziare in tutta l’India la vaccinazione nazionale per tutti i maggiorenni. «Non ci hanno ancora consegnato le fiale», ha spiegato Kejriwal. «Siamo in contatto costante con i produttori e ci auguriamo che ce li consegneranno nei prossimi giorni. Per favore, non presentatevi ai centri. Vi informeremo quando le dosi saranno disponibili». Sino a oggi, sui quasi venti milioni di abitanti della città, Delhi ha somministrato la prima dose a oltre 3 milioni di persone, e pienamente vaccinato oltre 600 mila. Ieri, al termine di una riunione di coordinamento sull’emergenza, il premier Modi ha ribadito che la vaccinazione è «l’arma più forte» della battaglia contro la pandemia e ha sollecitato i medici ad incoraggiare sempre più persone a farsi vaccinare. Più di 24 milioni di persone si sono registrate in tutto il paese sulla piattaforma digitale Co-WIN, ma la realtà, criticano i media, è che, come nella capitale, molti altri sono stati costretti a rinviare la vaccinazione per la mancanza delle dosi.
Ancora record di contagi in India
In India sono ancora dati record quelli forniti dalle autorità sanitarie su nuovi contagi da Covid-19 e decessi nel Paese: nelle ultime 24 ore si registrano 386.452 nuovi casi mentre i morti nelle ultime 24 ore sono 3.498. Lo riferisce il Guardian citando dati del ministero indiano della Sanità. Intanto, le prime spedizioni di aiuti medici statunitensi sono arrivate oggi. Un aereo militare che trasportava più di 400 bombole di ossigeno, attrezzature per ospedali e un milione di test per il coronavirus è atterrato all’aeroporto internazionale della capitale indiana New Delhi.
Giovedì 29 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 149 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 149.718.851, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.153.526 decessi.
Oltre 400mila morti in Brasile, 100mila in 36 giorni
Il Brasile ha superato oggi le 400 mila vittime di Covid-19 dall’inizio della pandemia, il secondo numero più alto al mondo dopo gli Stati Uniti. Lo rivelano fonti ufficiali, sottolineando che tra marzo e aprile, in soli 36 giorni, si sono registrati 100 mila morti.
A metà giornata, il totale delle vittime ha toccato quota 400.021 a fronte di 14.541.806 casi confermati.
Le prime 100 mila vittime sono state registrate in Brasile quasi cinque mesi, 149 giorni, dopo il primo caso mortale. Da 100 a 200 mila si è passati in altri cinque mesi, 152 giorni per la precisione. Ma per passare a 300 mila vittime sono bastati 76 giorni, una cifra che si è dimezzata per toccare quota 400 mila.
Aprile si conferma il numero con il maggior numero di vittime: in 29 giorni sono già oltre 76 mila. Mentre a marzo, il secondo mese con più morti dall’inizio della pandemia, sono state 66.868 in 31 giorni.
La media più alta di vittime si concentra tra il 9 marzo e il 25 aprile, data in cui la tendenza di casi mortali è in calo. Grazie soprattutto alle misure di contenimento messe in atto da numerosi governatori in contrasto con le indicazioni del presidente Jair Bolsonaro, che sostiene la riapertura totale delle attività produttive e commerciali.
Prosegue intanto a rilento la campagna vaccinale, con il 14% della popolazione che ha ricevuto la prima dose e il 7% anche la seconda. In questa settimana, almeno 18 dei 27 stati hanno dovuto sospendere i richiami previsti per mancanza di vaccini CoronaVac, prodotti a San Paolo in collaborazione con il colosso farmaceutico cinese Sinovac.
L’OMS all’UE: «La crisi in India impone prudenza nelle riaperture»
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito i governi europei che allentare troppo presto le restrizioni anti-Covid potrebbe causare una spirale di nuovi casi, innescando potenzialmente una nuova ondata come in India.
Hans Kluge, il capo della regione europea dell’Oms, ha affermato che misure allentate in presenza di varianti più contagiose, insieme con una copertura vaccinale ancora bassa, possono portare ad «una tempesta perfetta in qualsiasi Paese. La situazione in India può accadere ovunque».
In Europa, ha rilevato Kluge, i nuovi contagi sono diminuiti «significativamente» la scorsa settimana per la prima volta in due mesi, ma i tassi di infezione «rimangono estremamente alti». Quanto alle vaccinazioni, il 16% della popolazione ha ricevuto la prima dose ed il 7% anche il richiamo.
E dove i tassi di vaccinazione nei gruppi ad alto rischio sono più alti, i ricoveri negli ospedali stanno diminuendo e i tassi di mortalità stanno diminuendo, ha rilevato Kluge. Allo stesso tempo, è il suo avvertimento, «il percorso migliore per tornare alla normalità» si avrà soltanto con «una combinazione di vaccini e forti misure di salute pubblica».
In Israele quarantena per chi arriva da 7 paesi
Da lunedì prossimo 2 maggio chiunque arrivi in Israele da India, Etiopia, Sud Africa, Turchia, Messico, Ucraina e Brasile dovrà osservare una quarantena di 10/14 giorni.
Lo ha deciso il ministero della sanità israeliano spiegando che la disposizione vale anche per chi è già vaccinato o è guarito dal covid. Sono esentati dalla decisione solo coloro che sono stati non più di 12 ore di transito nell’aeroporto di uno di questi 7 paesi considerati a rischio per gli alti tassi di infezione.
Onu: «L’India ha rifiutato la nostra assistenza»
L’India ha rifiutato l’assistenza di materiale e logistica offerta dall’Onu per contrastare la pandemia. Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Farhan Haq.
«Una delle cose che abbiamo fatto è stata offrire l’assistenza della nostra filiera integrata - ha spiegato ai giornalisti - ma a questo punto ci è stato detto che non è necessario, perché l’India ha un sistema ragionevolmente robusto per affrontare questo problema».
Il portavoce dell’Onu ha aggiunto che «la nostra offerta è valida e siamo disposti ad aiutare in ogni modo possibile». Sulla questione se si prevedono eventuali spedizioni in India di materiale essenziale dalle agenzie delle Nazioni Unite, Haq ha spiegato che «finora non è stato richiesto nulla, ma abbiamo persone che sono disposte ad aiutare, se necessario, e siamo in contatto con le nostre controparti in India per vedere se sarà utile».
Il portavoce ha poi sottolineato che il capo di gabinetto del segretario generale, Maria Luiza Ribeiro Viotti, è in contatto con il rappresentante permanente dell’India al Palazzo di Vetro, T.S. Tirumurti, sulla situazione del Covid nel paese.
Macron: «Riaperture progressive dal 19 maggio»
Il presidente francese, Emmanuel Macron, in un’intervista alla stampa regionale ha annunciato la riapertura progressiva di negozi, dehors di bar e ristoranti e luoghi culturali tra cui cinema e musei, a partire dal 19 maggio, nel rispetto di alcuni vincoli sanitari. A quella data, precisa Macron, i tavoli esterni saranno limitati ad un massimo di 6 persone, mentre musei, monumenti, cinema, teatri e sale di spettacolo con il pubblico a sedere potranno riprendere la loro attività con un massimo di 800 persone in interno e 1.000 all’esterno. Le palestre potranno riaprire, nel rispetto delle restrizioni di capienza massima dovute al coronavirus, a partire dal 9 giugno. Gli impianti sportivi che accolgono spettatori potranno invece riaprire dal 19 maggio, con un massimo di 800 persone all’interno e 1.000 all’esterno, secondo il calendario anticipato su diversi quotidiani.
UE: i pass COVID non escluderanno l’imposizione di test o quarantene
Gli Stati membri potranno continuare ad imporre test e quarantene se lo riterranno necessario, nonostante il pass COVID UE. Lo ha spiegato il portavoce della Commissione UE, Eric Mamer, rispondendo alle domande. «Nella proposta legislativa - ha chiarito Mamer - non c’è scritto che chi possiede un certificato digitale potrà spostarsi in Europa senza mai fare test o quarantena. Quello che c’è scritto è che, se nonostante il certificato vaccinale COVID uno Stato ritiene necessario introdurre misure, lo notificherà» a Bruxelles. «Queste dovranno essere proporzionali e non discriminatorie. Ma la sanità è di competenza nazionale». «Anche quanti si sono vaccinati con i sieri non autorizzati dall’EMA potranno avere accesso al certificato» vaccinale UE, «ma bisognerà poi vedere se gli Stati membri lo riconosceranno. Perché anche questo è nelle mani dei Paesi», ha aggiunto il portavoce della Commissione che si occupa di libera circolazione, Christian Wiegand ad altre domande.
Record in Germania, 1,1 milioni di vaccinati in un giorno
In Germania ieri è stato raggiunto un nuovo record sul fronte della campagna vaccinale con 1.088.952 dosi somministrate in un giorno. Stando ai dati del Robert Koch Institut, è stato vaccinato finora con la prima dose il 25,9% della popolazione e il 7,5% con la seconda.
New York completamente aperta dal 1. luglio
La città di New York si appresta a voltare pagina e a lasciarsi la pandemia alle spalle. Dal 1. luglio, annuncia il sindaco Bill de Blasio, sarà «completamente aperta». «Il nostro piano è riaprire interamente la città il 1. luglio. Negozi, teatri, uffici. Siamo pronti», dice in un’intervista a Msnbc.
Berlino, con il via libera dell’EMA vaccini sopra i 12 anni per l’estate
Se non cambia la situazione e non succede «qualcosa di atipico» e se ci saranno le autorizzazioni, «i bambini sopra i 12 anni potranno essere vaccinati al più tardi nelle ferie estive» in Germania. Lo ha detto oggi il ministro della Salute Jens Spahn, in conferenza stampa a Berlino. Spahn ha spiegato che vaccinare i bambini farebbe «un’importante differenza». «Vediamo come fra i 6 e i 20 anni ci sia adesso uno sviluppo iper-proporzionale della malattia», ha aggiunto.
India: Stati senza dosi, ritardato avvio vaccinazione ai maggiorenni
La campagna di vaccinazione indiana è nel caos per la mancanza delle dosi. Numerosi Stati annunciano oggi di dover posticipare la vaccinazione dei cittadini tra i 18 e i 44 anni, che avrebbe dovuto partire dal 1° maggio. Ieri in tutto il paese sono state aperte le prenotazioni online sulle due app del governo, ma i cittadini hanno denunciato moltissimi problemi tecnici. Il quotidiano Times of India scrive che almeno dodici degli Stati che hanno ordinato le dosi alle due aziende farmaceutiche indiane, Serum Institute of India e Bharat Biotech, dichiarano di non avere avuto rispose certe sulle consegne. Il governo del Maharashtra fa sapere che potrà avviare la campagna solo alla fine di maggio, quello del Madhya Pradesh annuncia la sospensione di una settimana delle dosi agli over 45, per far posto ai più giovani, mentre anche il governo di Delhi informa che l’inizio sarà posticipato di qualche giorno. Questa fase della campagna, che apre l’accesso al vaccino a tutti gli indiani maggiorenni, prevede che siano i singoli Stati ad approvvigionarsi e a gestire le forniture. Da metà gennaio in India sono stati vaccinate 140 milioni di persone, con la priorità a operatori sanitari, appartenenti a forze dell’ordine, e tutti coloro che lavorano a contatto col pubblico: il governo aveva promesso di vaccinare entro giugno 600 milioni di persone, ma le lentezze della produzione e l’ondata travolgente di casi delle ultime settimane ha messo il freno alla campagna.
L’appello dell’ambasciata USA: «Lasciate l’India il prima possibile»
Gli Stati Uniti hanno consigliato ai propri cittadini che si trovano in India di andarsene non appena sarà possibile farlo in sicurezza dopo l’ennesimo record di casi di coronavirus nel Paese. Una nota sul sito dell’ambasciata degli Stati Uniti a New Delhi avverte che «l’accesso a tutti i tipi di cure mediche è sempre più seriamente limitato in India a causa dell’aumento dei casi di COVID-19», sottolineando che i decessi sono aumentati notevolmente. «I cittadini statunitensi che desiderano lasciare l’India dovrebbero approfittare delle opzioni di trasporto commerciale disponibili ora», si legge ancora sul sito.
Nuovo record di morti in India: 3645 in un giorno
L’India ha registrato oggi altri 3645 morti per COVID-19, un nuovo record per il Paese asiatico con un aumento di oltre 350 unità rispetto a ieri. Lo rende noto il Ministero della Salute indiano, secondo il quale salgono così a 204.832 i decessi da inizio pandemia.
Mercoledì 28 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 148 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 148.739.529, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.135.750 decessi.
L’India supera i 200mila morti
Nel buco nero dei contagi e delle morti da Covid in India sono precipitati ufficialmente nelle ultime 24 ore 360.960 nuovi malati e oltre 3 mila morti, un nuovo record da incubo, mentre il mondo si mobilita per fornire aiuti, spaventato anche dalla diffusione della variante indiana rilevata per ora in almeno 17 Paesi.
Nessuno sa quali siano i numeri reali, ma quelli conosciuti - 17.997.113 casi e 201.187 decessi totali - non spaventano i fedeli indù che martedì ad Haridwar si sono immersi in almeno 25 mila nel Gange per la giornata conclusiva del pellegrinaggio del Kumbha Mela.
Oltre ad essi sono intervenuti al rito oltre un migliaio di sadhu, i santoni dal corpo ricoperto di cenere: tutti incuranti degli inviti del premier Narendra Modi a partecipare «in modo virtuale» e il ritiro dalla manifestazione delle più autorevoli congregazioni indù.
Da mercoledì sera si cambia registro: il governo di Haridwar ha indetto il coprifuoco fino al 3 maggio ma il disastro è ormai completo. Dall’inizio di marzo hanno partecipato al pellegrinaggio milioni di persone e proprio sulle rive del fiume sacro si è sviluppato uno dei principali focolai che hanno dato origine alla devastante ondata di Covid che sta travolgendo il subcontinente.
Difficile riportare sotto controllo una situazione in cui manca tutto: bombole d’ossigeno, posti letto, medici, infermieri, dispositivi di protezione, perfino la legna per cremare i defunti e i luoghi per erigere le pire, accatastate anche nei parcheggi.
Non bastano neppure i vaccini, nonostante sia proprio in India il più grande produttore al mondo, il Serum Institue of India, il cui amministratore delegato Adar Poonawalla ha annunciato la riduzione del prezzo delle dosi di Covishield - la versione indiana di AstraZeneca - fornite agli Stati da 400 a 300 rupie, come «gesto filantropico» da parte dell’Istituto.
Negli ultimi giorni in India la produzione di ossigeno liquido per uso medico è aumentata a 8.922 tonnellate quotidiane, contro le 5.700 dell’agosto scorso. E l’obiettivo, entro fine mese, è di arrivare a 9.250 tonnellate.
Dopo l’invio di medicinali e ossigeno da Stati Uniti Germania, Gran Bretagna, Arabia Saudita, oggi due aerei dell’Aeronautica militare di Singapore hanno portato 256 cilindri di ossigeno. E Vladimir Putin ha promesso a Modi «un aiuto umanitario d’urgenza» da parte della Russia. Ma non basta. Il mondo ha lasciato sola l’India, è la denuncia del virologo americano Anthony Fauci che ammonisce : «L’unico modo in cui rispondere adeguatamente a una pandemia globale è di adottare una risposta globale».
Ora è urgente circoscrivere il contagio. Esperti della Fondazione sud-asiatica per la salute, in una lettera aperta pubblicata sul British Medical Journal, hanno chiesto un rigido lockdown e il rinvio delle prossime elezioni per ridurre il numero delle infezioni.
Ma la B.1.617, la variante indiana, ha ormai superato i confini nazionali ed è salita sugli aerei che hanno riportato in giro per il mondo gli indiani tornati per qualche giorno nel proprio Paese per il Kumbha Mela. Stati Uniti, Regno Unito, Singapore ma anche Belgio, Svizzera, Grecia, Italia sono tra i 17 Paesi dove è stata sequenziata con più frequenza, ha rivelato l’Oms nel suo bollettino settimanale sulla pandemia.
A maggio parte la produzione di Sputnik in Messico
A maggio inizierà la produzione in Messico del vaccino russo Sputnik V contro il Covid-19: lo sostiene il Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif), secondo cui finora un milione di persone sono state vaccinate con lo Sputnik V in Messico. Lo riporta l’agenzia Interfax.
«Il vaccino Pfizer efficace contro la variante indiana»
Il co-fondatore di BioNTech Ugur Sahin si è detto fiducioso che il vaccino che la sua azienda ha sviluppato congiuntamente con Pfizer funzioni contro la variante indiana del coronavirus. «Stiamo ancora testando la variante indiana, ma ha mutazioni che abbiamo già testato e contro le quali il nostro vaccino funziona, quindi sono fiducioso», ha detto Sahin.
OMS, «La variante indiana rilevata in almeno 17 Paesi»
La cosiddetta variante indiana del virus della COVID-19 è stata sequenziata in almeno 17 Paesi in tutto il mondo, secondo quanto rivelato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel suo bollettino settimanale sulla pandemia. La mutazione del virus che sta flagellando con un impeto finora sconosciuto l’India, detta anche variante B.1.617, è stata rilevata in oltre 1.200 sequenziamenti caricati sulla banca dati internazionale Gisaid, ricorda l’OMS. I Paesi dove è stata rilevata con più frequenza, India, Stati Uniti, Regno Unito e Singapore, ma anche in Belgio, Svizzera, Grecia e Italia. La variante B.1.617, che ha una serie di «sub-varianti» è stata classificata finora come mutazione «di interesse» ma non ancora «preoccupante», che l’etichetterebbero come più pericolosa del virus originale in quanto più contagiosa, più letale o resistente ai vaccini.
India, nonostante gli appelli, non si ferma il pellegrinaggio indù del Kumbha Mela
Almeno 25 mila fedeli si sono immersi ieri nel Gange, ad Haridwar, per la giornata conclusiva del pellegrinaggio indù del Kumbha Mela, nonostante gli inviti del premier Modi a partecipare «in modo virtuale», e il ritiro dalla manifestazione delle congregazioni indù. Oltre ai fedeli hanno partecipato al rito più di un migliaio di sadhu, i santoni dal corpo ricoperto di cenere. Secondo le autorità locali sono state rispettate le precauzioni anti COVID sia nei camping dove i fedeli aspettavano l’alba per immergersi, sia durante il bagno. Il governo di Haridwar ha indetto il coprifuoco nella città a partire da questa sera fino al 3 maggio. Il mega pellegrinaggio che si è svolto nella città dall’inizio di marzo e al quale hanno partecipato milioni di persone è ritenuto uno dei principali focolai che hanno dato origine alla devastante ondata di COVID in corso nel subcontinente indiano. I due cittadini indiani risultati positivi nei giorni scorsi in Veneto e affetti dalla variante indiana del virus sono rientrati dal loro paese dopo avere partecipato al Khumba Mela.
I Paesi Bassi escono da quattro mesi di lockdown
I Paesi Bassi compiono un passo decisivo in direzione di un ritorno alla normalità, con l’allentamento di molte restrizioni imposte nel quadro di un lockdown anti-coronavirus in vigore da quattro mesi. Da oggi verrà revocato completamente il coprifuoco notturno, negozi e ristoranti all’aperto potranno tornare ad accogliere i clienti a certe condizioni. Nelle case sarà possibile invitare due persone estranee al nucleo famigliare invece di una sola. Il governo di Mark Rutte ha optato per la riapertura malgrado i numeri dei contagi restino alti, con un’incidenza settimanale per 100 mila abitanti di 220 casi.
Il ministro dell’Economia brasiliano: «I cinesi hanno inventato il virus»
«I cinesi hanno inventato il virus e il loro vaccino è meno efficace di quello americano». Lo ha detto il ministro dell’Economia brasiliano, Paulo Guedes, nel corso di una riunione del Consiglio di sanità. «Gli americani hanno cento anni di investimenti nella ricerca, per questo il loro vaccino, quello della Pfizer, è migliore degli altri», ha aggiunto Guedes. Le parole di Guedes rischiano di far precipitare nuovamente ai minimi storici i rapporti diplomatici con la Cina, come successe alla fine del 2020 quando il presidente Jair Bolsonaro criticò ripetutamente il vaccino prodotto dalla cinese SinoVac. «Dalla Cina non compreremo vaccini, è una mia decisione», annunciò nell’ottobre scorso Bolsonaro, facendo irritare il governo cinese. Il presidente brasiliano, di fronte ad un aumento esponenziale dei casi, fu poi costretto ad acquistare il vaccino cinese CoronaVac, prodotto in collaborazione con l’Istituto Butantan nello stato di San Paolo, governato dal suo acerrimo rivale politico Joao Doria. Attualmente, il CoronaVac è utilizzato nell’80 per cento delle vaccinazioni in Brasile. Lo stesso Guedes è stato vaccinato con il siero cinese. Nel restante 20 per cento delle vaccinazioni è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca.
In India superata la soglia dei 200 mila decessi totali
I nuovi casi di contagio da Coronavirus riportati in India nelle ultime 24 ore sono stati 360.960. I dati sono stati divulgati dal ministero della Salute indiano. Il paese ha superato la soglia dei 200 mila morti, rendono ancora noto le autorità sanitarie: i decessi da inizio pandemia sono saliti a 201.187.
«La risposta alla pandemia deve essere globale ed equa»
La situazione di grave emergenza che ha colpito l’India porta alla luce le disuguaglianze globali nell’accesso alle cure e nella tutela della salute: parlando con Guardian Australia, l’immunologo americano Anthony Fauci sottolinea che «l’unico modo per rispondere adeguatamente a una pandemia globale è avere una risposta globale, e una risposta globale significa una risposta equa in tutto il mondo». «E questo - incalza - è qualcosa che, sfortunatamente non è stato fatto. Quando si hanno malattie in cui esiste un numero limitato di interventi, sia terapeutici che di prevenzione, questo è qualcosa a cui tutti i paesi che sono relativamente ricchi o con un reddito più elevato devono prestare maggiore attenzione». «Credo - ha proseguito Fauci - che questa sia una responsabilità che i paesi ricchi devono assumersi. In questo momento siamo in una tragica situazione in cui le persone muoiono perché non c’è abbastanza ossigeno, non ci sono abbastanza posti letto in ospedale. Dobbiamo cercare, guardando al futuro, di ottenere quanta più equità possibile quando si tratta di questioni di salute pubblica. Perché ci troviamo tutti insieme in questa situazione. È un mondo interconnesso. E ci sono responsabilità che i paesi hanno gli uni verso gli altri, in particolare se sono paesi ricchi e hanno a che fare con paesi che non hanno le stesse risorse o capacità».
Venerdì il Portogallo revocherà lo stato d’emergenza
Lo stato d’emergenza in vigore in Portogallo sin dal novembre scorso per far fronte alla pandemia sarà revocato venerdì in seguito al miglioramento della situazione sanitaria, ha annunciato il presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa. Dopo un picco di circa 13.000 nuovi contagi al giorno alla fine di gennaio, il Paese iberico ha visto un calo dei casi fino agli attuali 500. La campagna vaccinale, intanto, procede speditamente, con tre milioni di persone, cioè il 30% della popolazione, che ha ricevuto la prima dose e 800.000 completamente vaccinate.
In Brasile 3.086 morti e 72 mila casi in 24 ore
Nuova impennata di contagi e di vittime di COVID-19 in Brasile. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 3.086 morti e 72.140 casi, secondo il Consiglio delle segreterie di salute (Conass). Il bilancio totale sale a 395.022 vittime a fronte di 14.441.563 casi accertati dall’inizio della pandemia.
Martedì 27 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 147 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 147.894.495, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.121.210 decessi.
«Il numero di morti India potrebbe essere fino a 5 volte superiore»
«È un completo massacro di dati». L’ondata di COVID che sta travolgendo l’India rischia di essere ancora più pesante dei circa 3mila morti registrati ogni giorno, secondo Bhramar Mukherjee, epidemiologa dell’Università del Michigan, che sta studiando le preoccupanti curve del subcontinente. «In base a tutti i modelli che abbiamo realizzato - ha dichiarato al New York Times -, crediamo che il vero numero di morti sia fra le due e le cinque volte superiore a quello ufficiale». Su Twitter, poi, l’esperta ha commentato la curva dei nuovi contagi quotidiani nello stato del Bengala occidentale: ora sono 14 mila, nel giro di una settimana sono destinati a diventare 25 mila e in due settimane 42 mila.
In India pire «fai-da-te» per cremare i cadaveri
È emergenza nei crematori indiani, dalla capitale, New Delhi, alle altre grandi città. Da giorni le strutture autorizzate non riescono più ad accettare i cadaveri per lo svolgimento dei riti funebri secondo la tradizione induista. Manca ormai la legna per le pire, mentre i crematori elettrici funzionano a pieno ritmo 24 ore su ventiquattro. Gli operatori dei più grandi crematori della capitale stanno aggiungendo nuove piattaforme, ma i familiari delle vittime pubblicano sui social le immagini strazianti delle pire «fai-da-te», che nella notte bruciano illegalmente lungo le rive del già inquinatissimo fiume Yamuna. «Siamo al collasso», hanno fatto sapere anche gli addetti dei Ghat di Varanasi, la città sulle rive del Gange dove tradizionalmente si svolgono le cremazioni. Non resta un metro di terra libero neppure nei cimiteri musulmani e cristiani della capitale, ce spesso sono affiancati gli uni agli altri: «È la prima volta che accade da quando questo cimitero esiste», ha detto il responsabile dello storico Jadid Qabristan Ahle Islam, il famoso cimitero musulmano di New Delhi sovrastato dalla metropolitana. «I parenti ci supplicano di seppellire i loro defunti, ma non abbiamo proprio più spazio».
In india ancora più di 300 mila contagi
Con 2.771 nuovi decessi nelle ultime 24 ore l’India ha raggiunto quasi 200 mila morti dall’inizio della pandemia. Lo dicono i dati diffusi oggi dal Ministero alla Salute secondo cui i nuovi contagi restano sopra quota 300 mila (oltre 323 mila nell’ultimo giorno). Secondo gli esperti, i dati sono sottostimati, e sia le morti che i nuovi contagi rischiano di essere almeno il doppio di quelli riportati. Un’ inchiesta delle rete televisiva NDTV ha rivelato che la settimana scorsa almeno 1.150 decessi non sono stati inclusi nel conteggio ufficiale della capitale.
«Plausibili rari casi di trombosi dopo il vaccino di J&J»
«Una combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi accompagnate da sanguinamento, è stata osservata molto raramente in seguito alla vaccinazione con COVID-19 Vaccine Janssen. Un ruolo causale del vaccino è considerato plausibile». A riportarlo è una «nota informativa importante concordata con le attività regolatorie europee ed italiane», scritta da Janssen, l’azienda farmaceutica di Johnson&Johnson, e pubblicata sul portale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Lunedì 26 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 146 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 147.325.436, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.112.206 decessi.
Merkel, diritti vaccinati saranno regolati da norma
Il vertice sui vaccini fra Bund e Laender non ha prodotto risultati concreti ma Angela Merkel ha spiegato alla stampa a Berlino che i vaccinati dovranno a un certo punto godere degli stessi diritti di chi ha il test negativo. È mancata però una data o l’indicazione di un orizzonte temporale preciso per capire quando questo avverrà. La normativa a riguardo dovrà essere varata dal Bundestag e dal Bundesrat, ha affermato la cancelliera, sottolineando che si tratterà di un’aggiunta alla legge sulla pandemia. Secondo un documento del governo dello scorso weekend il vaccino dovrebbe avere lo stesso valore di un test negativo, garantendo l’accesso ai negozi, ai saloni dei parrucchieri, e anche la fine dell’obbligo di quarantena per chi viene dall’estero. Andrebbe invece mantenuto l’obbligo della mascherina e del distanziamento. La cancelliera ha però precisato che ci sarà periodo transitorio di difficile gestione. Diversamente dal passato, l’incontro fra Stato e Regioni di oggi è stato segnato da un «clima collaborativo e costruttivo» secondo la Bundeskanzlerin, mentre Markus Soeder ha parlato di «vertice della speranza».
USA, Londra e UE in aiuto dell’India al collasso
Dopo essere stata additata da molti scienziati come «un miracolo» per avere apparentemente sconfitto il peggio dell’epidemia di Covid-19 ancora prima di avere iniziato con le vaccinazioni, l’India si ritrova oggi alle prese con una situazione di una gravità senza precedenti. Complice anche una nuova variante del virus che ha suscitato preoccupazione nel resto del mondo. «Mettetevi le mascherine pure dentro casa» è l’ultimo appello indirizzato dal governo indiano ai propri cittadini, che segnala probabilmente più di ogni altra cosa la misura della tensione che attraversa il Paese. I pazienti continuano a morire senza ossigeno in reparti ospedalieri stracolmi. A Nuova Delhi, testimoni descrivono corridoi ingombri di letti e barelle e famiglie che implorano invano di ricevere ossigeno o un posto per i loro cari. Alcuni muoiono sulla soglia dell’ospedale. Il Paese si trova davanti a «un’impennata rapidissima - racconta all’ANSA Vincenzo de Luca, l’ambasciatore italiano a New Delhi -. Le curve dei contagi sono schizzate all’insù prima nelle aree urbane e ora stanno crescendo anche in quelle rurali, mentre il sistema sanitario fatica a far fronte alla sfida della domanda di ricoveri e farmaci: l’India sta affrontando una fase di massima allerta e ha bisogno di una risposta e di una cooperazione globale». Sia gli Stati Uniti sia il Regno Unito hanno offerto aiuti immediati. L’amministrazione Biden ha deciso di rimuovere parzialmente il divieto di esportazione di materie prime per realizzare i vaccini. E in una telefonata con il primo ministro Narendra Modi, lo stesso Biden ha promesso assistenza di emergenza, comprese forniture legate all’ossigeno e terapie. Boris Johnson ha fatto sapere che nove aerei carichi di ventilatori, ossigeno e di dispositivi di protezione sono già in volo. Anche la Commissione europea ha confermato che nel fine settimana è stato attivato il meccanismo di protezione civile e sul fronte dei privati, Google e Microsoft si sono impegnati a dare una mano. Il problema più serio e immediato è proprio la mancanza di ossigeno: oltre alla forniture attese dall’estero, per produrlo nello stato del Tamil Nadu si è deciso di riattivare per almeno quattro mesi uno stabilimento chiuso dal 2018 perché inquinante. Intanto l’emergenza non accenna a rientrare e macina sempre nuovi tristi primati: si viaggia al ritmo di un milione di contagi ogni tre giorni e per il quinto giorno consecutivo il Paese ha registrato più di 300 mila nuovi casi quotidiani: quasi 353.000, per l’esattezza, un dato che segna ancora un nuovo record mondiale.
L’UE pensa alla riapertura per i turisti statunitensi: «I vaccinati potranno venire»
L’Europa potrebbe riaprire le sue porte ai turisti americani a partire da quest’estate, ma solo ai vaccinati e solo se la situazione delle varianti e dei contagi sarà sotto controllo. In un’intervista al New York Times, la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha spiegato che è in corso con gli USA un confronto sui pass vaccinali proprio allo scopo di riaprire le frontiere con la UE dall’estate, visti i grandi progressi nella campagna vaccinale americana. «Gli americani usano vaccini approvati anche dall’EMA e questo li metterà in condizione di viaggiare verso l’Unione europea. E una cosa è chiara: tutti e 27 gli Stati membri accetteranno, senza condizioni, tutti quelli che sono vaccinati con sieri approvati dall’EMA», ha detto la presidente al quotidiano di New York. Si tratterebbe di un grande passo verso la normalizzazione, visto che i viaggi non essenziali dagli USA verso l’UE sono vietati da oltre un anno proprio per limitare la propagazione del virus. Per von der Leyen, proprio gli «enormi progressi» sul fronte dei vaccini negli Stati Uniti consentono all’UE di rivedere le proprie regole per gli ingressi, certamente tenendo conto della «situazione epidemiologica» e quindi dei numeri dei contagi, che comunque negli USA sono in miglioramento. La decisione di riaprire le frontiere agli americani non tocca però soltanto alla Commissione europea. Bruxelles può proporre di modificare le regole, ma poi saranno i 27 Stati UE a dover discutere ed approvare la novità. E se a molti fa gola riavere le città piene di turisti americani, non tutti si sentono tranquilli a rischiare di importare nuove varianti del virus. Molti Stati, che possono adottare misure nazionali oltre a quelle comuni, hanno infatti già introdotto disposizioni più rigide sugli ingressi dai Paesi terzi, come hanno fatto ad esempio l’Italia ed altri con l’India. La Commissione sta comunque portando avanti il confronto con gli USA sul pass vaccinale digitale, cioè quel documento che dovrebbe consentire di ripristinare la libera circolazione, e non solo all’interno dell’UE. Riporterà informazioni su vaccini, test negativi o guarigioni dalla COVID, grazie alle quali i cittadini saranno liberi di muoversi. Il green pass europeo è in fase di approvazione, e questa settimana tocca al Parlamento UE esprimersi. Se con gli USA il dialogo per riaprire ai viaggi sicuri, con documenti mutualmente riconosciuti, è a buon punto, non c’è invece nessun contatto in corso con il Regno Unito, precisano dalla Commissione.
OMS: «Dopo un anno di COVID, ancora interrotti i servizi sanitari per le altre patologie»
Oltre un anno dopo lo scoppio della pandemia da COVID-19, ancora il 90% dei paesi continua a segnalare interruzioni ai servizi sanitari essenziali, dalle vaccinazioni contro il morbillo alle terapie contro l’Hiv, dagli screening per le epatiti, alle cure di malattie cardiovascolari. Non manca qualche piccolo miglioramento ma «milioni di persone ancora non hanno un’adeguata assistenza sanitaria per i problemi di salute più comuni». È quanto emerge dal secondo sondaggio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) condotto tra gennaio e marzo 2021, che di fatto non mostra «alcun cambiamento globale sostanziale rispetto a quanto emerso dalla prima indagine condotta nell’estate del 2020». In media, le Americhe e l’Africa hanno riportato maggiori interruzioni e quasi la metà dei paesi ha riferito che l’area più colpita è stata quella delle cure primarie fornite da medici di famiglia e pediatri. Ma anche l’assistenza a lungo termine per malattie croniche, la riabilitazione e le cure palliative per il fine vita sono state gravemente penalizzate. Il 20% dei paesi afferma che gli interventi di emergenza potenzialmente salvavita sono ancora interrotti e due terzi dei paesi segnalano stop negli interventi chirurgici elettivi. Tra i servizi maggiormente colpiti vi sono quelli per i disturbi mentali, neurologici e da uso di sostanze, ma anche quelli che si occupano di malattie tropicali, tubercolosi, Hiv ed epatiti, screening contro tumori, ipertensione e diabete. Problemi finanziari e timore dei pazienti di recarsi nei centri di cura sono tra gli ostacoli più diffusi, insieme alla carenza di personale, lamentata dal 66% dei paesi, nonostante molti abbiano fatto nuove assunzioni. Le lacune riguardano ancora anche le terapie e la prevenzione contro la malaria (il 40% dei paesi segnala anche interruzioni a uno o più servizi) e nelle campagne di immunizzazione, anche se si sta cercando di recuperare il gap. «Man mano che aumentiamo la fornitura di vaccini COVID-19 - ha affermato Henrietta Fore, diretttice esecutivo dell’Unicef - dobbiamo assicurarci che ciò non vada a scapito delle vaccinazioni infantili essenziali. Non possiamo permettere che la lotta contro la COVID-19 metta a repentaglio la nostra lotta contro il morbillo, la poliomielite o altre malattie prevenibili con i vaccini. Interruzioni prolungate dell’immunizzazione avranno conseguenze a lungo termine per la salute dei bambini». Molti paesi hanno in questi mesi intensificato gli sforzi per mitigare le ricadute della pandemia sulle cure di altre malattie, aumentando gli sforzi di comunicazione, i servizi a domicilio e l’uso della telemedicina. Alcuni risultati ci sono stati. Se nel 2020, i paesi hanno riferito che, in media, circa la metà dei servizi sanitari essenziali era stata interrotta, nei primi 3 mesi del 2021, questa cifra era scesa a un terzo dei servizi. Ma i problemi sono ancora pesanti. «Il sondaggio evidenzia la necessità di intensificare gli sforzi e adottare ulteriori misure per colmare le lacune», conclude Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS.
Bolsonaro, serve grido indipendenza contro dittatura virus
Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, è tornato a criticare quella che ha definito la «dittatura» dei governatori, per aver attuato il confinamento contro il coronavirus, e ha promesso che presto ci sarà un nuovo «grido di indipendenza». «Non possiamo ammettere che alcuni pseudo-governatori impongano una dittatura usando il virus per sottomettere la gente», ha detto oggi il capo dello Stato durante una visita nello Stato di Bahia. «Noi trattiamo il virus con grande responsabilità, ma oltre al virus dobbiamo preoccuparci della disoccupazione. Non è stato il governo federale a chiudere il commercio, non è stato il governo federale a distruggere milioni di posti di lavoro», ha aggiunto Bolsonaro, che la scorsa settimana ha promesso di mobilitare l’esercito contro i «lockdown» decretati dai vari governi statali. «Il Brasile non può e non deve fermarsi, la nostra bandiera nazionale non sarà mai rossa, è giunto il momento per il Brasile di lanciare un nuovo grido di indipendenza», ha affermato il presidente della Repubblica, stamani, inaugurando i lavori di una nuova autostrada federale a Bahia, Stato amministrato da un governatore dell’opposizione.
India: governo suggerisce uso mascherine anche in casa
Nel tentativo di contenere la devastante ondata di Covid 19, il governo indiano suggerisce di indossare le mascherine anche nelle abitazioni private, per evitare il pericolo della trasmissione del virus della COVID-19. «Dobbiamo iniziare a portarle anche all’interno delle nostre case», ha detto ai giornalisti il Dr. VK Paul, consulente medico di Niti Aayog, il think-thank del governo indiano. Delhi sta facendo di tutto per smorzare il panico che attanaglia il Paese per la crescita fuori controllo dei nuovi positivi: solo ieri oltre 350’000 nuovi casi e 3000 morti, secondo le stime ufficiali. Il governo centrale sta organizzando una massiccia produzione di ossigeno: l’ufficio del premier ha dato il via libera all’istituzione di 551 stabilimenti dedicati alla produzione di ossigeno in tutto il Paese, finanziati attraverso il fondo di emergenza creato l’anno passato dallo stesso Modi: nel frattempo, gli esponenti del governo insistono sull’uso razionale dell’ossigeno disponibile e dei medicinali come il Remdesivir e il Tocilizumab, le cui scorte sono in esaurimento. Il quotidiano Hindustan Times scrive che, secondo Randeep Guleria, direttore del prestigioso All India Institute of Medical Sciences (AIIMS) di Delhi, «l’abuso» dell’ossigeno è il fattore che più sta contribuendo al «panico ingiustificato tra la popolazione», causa della corsa alle bombole e ai farmaci. «In troppi ricorrono all’ossigeno senza motivo. Finché la saturazione resta al 94% o superiore non è necessario preoccuparsi», ha dichiarato oggi in un incontro con la stampa.
In Iran superate le 70 mila vittime
Continua in Iran la corsa della COVID. Le vittime della pandemia nella Repubblica islamica hanno superato la soglia delle 70’000, facendo registrare nelle ultime 24 ore il record di 496 decessi, ai massimi da novembre. I contagi quotidiani nelle ultime settimane in media sono sopra quota 20’000 - anche in questo caso su cifre record -, per un totale di oltre 2,4 milioni, ma secondo molti osservatori il bilancio è sottostimato dalle autorità. Oltre 300 città iraniane restano inoltre in zona rossa, compresa la capitale Teheran, dove è prevista la chiusura di tutte le attività ritenute non essenziali. Intanto, la campagna vaccinale nel Paese stenta a decollare. Secondo il ministero della Salute, le dosi somministrate del vaccino russo Sputnik V da metà febbraio sono 824’000. Teheran denuncia da tempo gli ostacoli posti dalle sanzioni Usa alle sue importazioni di farmaci e sta sperimentando diversi vaccini di produzione nazionale.
Francia, Macron evoca un possibile allentamento del coprifuoco
La revoca delle restrizioni anti-COVID si farà progressivamente, incluso un possibile allentamento del coprifuoco attualmente in vigore alle ore 19:00. Lo ha spiegato oggi il presidente francese Emmanuel Macron nel corso di una visita in una scuola. Rispondendo per circa un’ora alle domande dei giovanissimi alunni della scuola Paul Cézanne di Melun, nel dipartimento di Seine-et-Marne, Macron ha messo i panni del prof. «Sono molto contento che abbiate ripreso, sembrate in forma. Bisogna fare attenzione a ben rispettare le regole, lavarsi le mani ed indossare la mascherina. Bisognerà fare i test salivari per essere sicuri che nessuno sia malato». Alla domanda di una bambina sul coprifuoco, il presidente ha assicurato che il governo cercherà di «farlo slittare un po’ perché le 19:00 è molto presto». Il presidente era accompagnato dal ministro dell’Istruzione, Jean-Michel Blanquer. Da parte sua, il portavoce del governo, Gabriel Attal, ha detto questa mattina che il presidente si esprimerà «prossimamente» dinanzi ai francesi per indicare le tappe del «calendario di riapertura», tra cui alcuni dehors e luoghi di cultura prevista per «metà maggio». Dopo due settimane di didattica a distanza e due di vacanze gli alunni francesi sono tornati oggi in classe.
La Francia riapre le scuole
Il presidente francese, Emmanuel Macron, è tornato a difendere questa mattina - giornata di riapertura delle scuole dopo due settimane di didattica a distanza e due di vacanze - l’insegnamento in presenza e la priorità del rientro in classe di materne ed elementari.
«La scuola - ha twittato Macron - permette di lottare contro le diseguaglianze sociali e di origine. È per questo che i nostri figli devono poter continuare ad andarci».
Riapertura in presenza oggi per i più piccoli, fra una settimana per scuole medie e licei.
Ancora difficile la situazione in India
Non accenna a rientrare l’emergenza in India dovuta ad un’impennata dei casi di COVID-19 e per il quinto giorno consecutivo nel Paese si registrano più di 300’000 nuovi contagi in 24 ore. Lo scrive il Guardian.
Nello specifico i nuovi casi in un giorno sono 352.991, un dato che supera il record globale segnato il giorno precedente. I decessi rispetto al giorno prima sono 2.812.
La Gran Bretagna vaccina gli under50
La lotta alla COVID-19 del Regno Unito vedrà da oggi il lancio di una massiccia campagna pubblicitaria rivolta alle persone con meno di 50 anni. Procede rapidamente la vaccinazione anche tra le minoranze etniche.
Il ministero della Salute ha annunciato che la campagna per gli under 50, da attuare attraverso tv, radio, social media e cartelloni pubblicitari con lo slogan ‘Ogni vaccinazione ci dà speranza’, mostrerà «il più grande sforzo di vaccinazione nella storia britannica». Vi parteciperanno anche organizzazioni del settore pubblico e privato, compreso il servizio postale Royal Mail, che applicherà un timbro postale speciale alla posta affrancata tra il 5 e il 7 maggio.
La Gran Bretagna ha raggiunto l’obiettivo prefissato somministrando entro metà aprile una prima dose a tutti gli ultracinquantenni, e sta gradualmente allentando le restrizioni. Quasi 34 milioni di persone, poco meno dei i due terzi della popolazione adulta, hanno ricevuto la prima dose, e l’obiettivo è di somministrare almeno una dose a tutti gli adulti entro il mese di agosto.
La campagna di vaccinazione rivolta alle minoranze etniche, inizialmente poco coinvolte - e meno inclini a rispondere all’appello del governo - nel vasto piano di immunizzazione sta dando i suoi frutti, con numeri triplicati in due mesi. Le somministrazioni in questa categoria di persone sono triplicate in due mesi: al 7 aprile, erano aumentate da 1,89 milioni a 5,78 milioni.
Il Regno Unito, uno dei Paesi più colpiti in Europa dalla pandemia con 4,4 milioni di contagi e quasi 128.000 morti, ha lanciato una massiccia campagna vaccinale che avrebbe salvato, si calcola, oltre 10.000 vite tra dicembre e marzo.
Secondo l’Ufficio di statistica nazionale e l’Università di Oxford, i contagi sono diminuiti del 65% dopo la somministrazione delle prime dosi aumentando ulteriormente dopo la seconda.
Domenica 25 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 146 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 146.479.113, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.099.907 decessi.
Aiuti d’emergenza all’India
La Germania sta preparando aiuti di emergenza all’India travolta dall’epidemia di COVID-19. Lo ha annunciato la cancelliera Angela Merkel. Un’iniziativa analoga è portata avanti anche dagli USA. «Al popolo indiano voglio esprimere la mia solidarietà per le terribili sofferenze che la COVID-19 ha nuovamente portato nelle vostre comunità», ha detto Merkel in un messaggio condiviso su Twitter dal suo portavoce Steffen Seibert. «La lotta contro la pandemia è la nostra battaglia comune. La Germania è solidale con l’India e sta preparando con urgenza una missione di sostegno». Anche gli Usa si stanno muovendo. «Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per la grave epidemia di COVID in India», scrive il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jack Sullivan su Twitter, assicurando che «stiamo lavorando 24 ore su 24 per distribuire più rifornimenti e supporto ai nostri amici e partner in India mentre combattono coraggiosamente questa pandemia».
Record di contagi e morti in India
Continua a crescere la curva dell’epidemia di COVID-19 in India, che ha stabilito il quarto record consecutivo per contagi quotidiani. Nelle ultime 24 ore sono stati 349.691, portando il totale a 16,96 milioni, rende noto Sky News. I decessi in un giorno sono stati 2.767, il numero più alto finora. Le vittime totali sono 192.311. Nella capitale New Delhi muore una persona ogni quattro minuti ed è un dramma anche la sepoltura, tanto che molti corpi vengono bruciati in strada. Le autorità estenderanno il lockdown di una settimana, vista la drammatica situazione sul fronte dell’epidemia in tutta l’India. «Non c’è tregua, la devastazione del coronavirus continua», ha spiegato il primo ministro del territorio di Delhi, Arvind Kejriwal, assicurando che «tutti sono favorevoli a prorogare il blocco».
Venerdì 23 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 144 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 144.767.231, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.072.522 decessi.
L’EMA non limita l’uso di AstraZeneca per fasce d’età
«Il rapporto rischi-benefici del vaccino di AstraZeneca rimane positivo per gli adulti in tutte le fasce d’età». Così l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) in una nota, in cui rileva che «i benefici della vaccinazione aumentano con l’aumentare dell’età e dei tassi di infezione». L’EMA ha raccomandato di continuare a somministrare una seconda dose del vaccino tra quattro e dodici settimane dopo aver somministrato la prima, in linea con le informazioni sul prodotto.
Vaccini a Rna sicuri per donne in gravidanza
I vaccini a Rna sono sicuri in gravidanza e allattamento, mentre l’infezione da Covid aumenta il rischio di complicanze. Lo affermano i dati dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) statunitensi pubblicati sul New England Journal of Medicine, secondo cui i benefici dell’immunizzazione superano i rischi anche durante la gestazione. Lo studio ha analizzato i dati di oltre 35mila donne in gravidanza, di cui circa 4mila vaccinate tra dicembre 2020 e febbraio 2021, e si basa sulle segnalazioni arrivate alla app lanciata dai Cdc sia sul registro degli eventi avversi. I parti prematuri sono stati il 9,4%, e non ci sono state morti neonatali riportate. «La proporzione di eventi avversi nella gravidanza - sottolinea lo studio - nelle persone vaccinate è risultata simile all’incidenza riportata dagli studi nella popolazione generale prima della pandemia». Le donne in gravidanza che si infettano con il Covid, riportano sempre i Cdc, sono più a rischio di avere la malattia in forma grave. Per quanto riguarda invece gli effetti collaterali della vaccinazione, lo studio ha notato che l’effetto più comune è risultato il dolore nella sede dell’iniezione, più frequente nelle donne incinte, mentre gli altri, dal mal di testa ai dolori muscolari, sono stati riportati con una frequenza minore dalle donne in gravidanza.
Il Giappone ha dichiarato un nuovo stato d’emergenza
Il Giappone ha dichiarato un nuovo stato d’emergenza per la crisi causata dal coronavirus. La decisione del governo arriva quando mancano solo tre mesi all’inizio delle Olimpiadi. Si tratta del terzo stato d’emergenza dall’inizio della pandemia di Covid-19. Il provvedimento entrerà in vigore a partire da domenica, fino all’11 maggio. «Dobbiamo adottare decisioni estreme per tenere sotto controllo la diffusione del coronavirus nel periodo cruciale delle prossime settimane», ha dichiarato il premier Yoshihide Suga al termine della riunione con la commissione di esperti medici. Oltre alla capitale, le nuove misure riguarderanno le prefetture di Osaka, Kyoto e Hyogo, nell’ovest dell’arcipelago, proprio in anticipazione delle festività della ‘Golden week’, il lungo periodo di vacanza a inizio maggio durante il quale generalmente la popolazione si sposta in massa. Sebbene non si tratti di un vero e proprio lockdown sul modello europeo, le misure consentono ai governatori di chiedere alle attività commerciali, nello specifico bar e ristoranti, di anticipare l’orario di chiusura serale alle 20, i trasporti pubblici ridurranno le corse notturne durante i giorni festivi, e sarà previsto inoltre un ridimensionamento degli spettatori agli eventi sportivi. Chiuderanno completamente invece i maggiori grandi magazzini, i karaoke, e i locali che servono esclusivamente alcool. La dichiarazione dello stato di emergenza riguarda circa un quarto dei 126 milioni di abitanti del Paese e un terzo del prodotto interno lordo, quando mancano meno di 100 giorni all’organizzazione delle Olimpiadi di Tokyo. Misure parziali erano già state introdotte nelle stesse regioni e in altre 6 prefetture, ma non avevano impedito una crescita vertiginosa delle infezioni, che hanno condotto a quella che è stata definita dai virologi la ‘quarta ondata’, con contagi che riguardano anche una fascia più giovane della popolazione. Secondo le rilevazioni del ministero della Salute nipponico la diffusione delle varianti, in primo luogo quella inglese, hanno contribuito a quasi l’80% dei nuovi casi tra Osaka e Hyogo. Nel frattempo non sembra ancora decollare la campagna di immunizzazione, penalizzata dalla autorizzazione fin qui di un solo vaccino nel Paese, quello di Pfizer. Ad oggi appena l’1% della popolazione è stato vaccinato e il governo prevede di completare il ciclo vaccinale entro settembre. Nell’annunciare la decisione, nel corso della conferenza serale, il premier Suga ha affermato che il governo continuerà a lavorare con gli organizzatori per garantire la sicurezza dei Giochi estivi. In serata la presidente del comitato giapponese, Seiko Hashimoto, ha detto che non è allo studio una ipotetica cancellazione dell’evento, anche se resta da decidere se sarà possibile o meno accogliere il pubblico locale, dopo la completa esclusione dei turisti e degli spettatori dall’estero annunciata in marzo. Dall’inizio della pandemia in Giappone sono state segnalate 558.142 positività da coronavirus, con 9.871 morti accertate.
Bolzano riapre i locali interni dei ristoranti
La Provincia di Bolzano lunedì riaprirà i locali interni dei ristoranti: avrà accesso solo chi ha un test negativo oppure chi è vaccinato oppure guarito. Il «CoronaPass» è previsto da un’ordinanza del governatore Arno Kompatscher. È in corso un dialogo con Roma per evitare l’impugnazione. Con il CoronaPass, i test gratuiti e il buon andamento della campagna vaccini la Provincia di Bolzano «si conferma prudente e organizzata», ha evidenziato Kompatscher. «Con i test permanenti nelle scuole abbiamo dimostrato che riaprire non significa automaticamente un nuovo aumento dei contagi», ha ribadito. Il CoronaPass sarà sia cartaceo che, dal 5 maggio, digitale come applicazione con codice Qr sugli smartphone. Darà accesso non solo ai ristoranti (al massimo 4 commensali e obbligo di prenotazione), ma anche a cinema, teatri e musei. Riprendono anche gli sport di squadra e di contatto, le attività extrascolastiche e quelle giovanili. Il 15 maggio toccherà alle piscine aperte e a luglio infine alle fiere e ai congressi. Secondo Kompatsche, «molte di queste aperture sono previste dalle normative statali, noi siamo ancora più prudenti prevedendo il CoronaPass». «La politica - ha concluso - può solo indicare la cornice, spetta poi ai cittadini rispettare le regole e farsi testare e vaccinare». L’assessore alla salute Thomas Widmann ha sottolineato il buon andamento pandemico in Alto Adige, nonostante le aperture delle scorse settimane e le superiori in presenza al 75%. I Comuni - ha informato l’assessore alla protezione civile Arnold Schuler - dispongono di 400.000 test nasali gratuiti. «Non sprechiamo questa occasione storica», ha detto Schuler. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige Florian Zerzer ha spiegato che il CoronaPass per i vaccinati e guariti avrà una validità di sei mesi.
Oltre 5 milioni i vaccinati con 2 dosi in Israele
Gli israeliani che hanno ricevuto entrambi le dosi del vaccino Pfizer sono oltre 5 milioni. Lo ha detto il ministro della sanità Yuli Edelstein definendo il fatto «un enorme risultato per il sistema sanitario e i cittadini di Israele». «Insieme - ha aggiunto - stiamo sradicando il coronavirus». Israele ha una popolazione di poco più di 9 milioni di residenti: se si sommano ai vaccinati con due dosi i circa 837mila guariti dal covid si è vicini a 6 milioni.
«Già una dose di vaccino Pfizer o AstraZeneca riduce nettamente i rischi di contagio»
Già solo una dose di vaccino AstraZeneca o Pfizer riduce il rischio di contagio da coronavirus di quasi due terzi. Lo ha rilevato uno studio dell’Università di Oxford in collaborazione con l’Office for National Statistics che ha analizzato i risultati dei test della COVID di oltre 350.000 persone nel Regno Unito tra dicembre e aprile. I ricercatori hanno scoperto che 21 giorni dopo la somministrazione della prima dose, il tempo necessario al sistema immunitario per reagire, le infezioni da coronavirus sono diminuite già del 65%. Nei più giovani, hanno rilevato i ricercatori, una sola dose di vaccino ha portato gli anticorpi ai livelli registrati in chi ha avuto la COVID. Per raggiungere lo stesso livello nelle persone più anziane, invece, sono servite due dosi. I vaccini sono risultati più efficaci contro i casi sintomatici che quelli asintomatici, riducendo i tassi rispettivamente del 72% e del 57%, riporta ancora lo studio.
Le due maggiori università californiane richiederanno la vaccinazione agli studenti
Le due maggiori università della California, University of California e California State University, richiederanno il vaccino per la COVID a tutti gli studenti, i professori e lo staff a partire dall’autunno. L’iniziativa è la maggiore degli Stati Uniti a livello universitario: rientrano infatti nella richiesta oltre un milione di persone.
Austria: -90% per gli impianti sciistici nonostante le aperture
In Austria, nonostante l’avvio della stagione sciistica per i residenti a Natale, la COVID ha causato un crollo del 90% del fatturato per gli impianti di risalita. Una stagione da dimenticare, con un calo di oltre un miliardo di euro, per un giro d’affari complessivo che si ferma ad appena 143,5 milioni di euro, spiega il presidente degli impiantisti austriaci Franz Hoerl all’agenzia austriaca Apa. Nell’inverno precedente, nonostante il lockdown a marzo 2020, il fatturato ammontava comunque ancora 1,41 miliardi di euro, con un modesto -9% rispetto agli inverni precedenti. Il calo è particolarmente sentito nei grandi centri sciistici frequentati dai turisti stranieri, mentre i piccoli centri con una clientela locale registrano un -50%. Di conseguenza gli investimenti nell’ammodernamento degli impianti saranno ridotti del 70%, annuncia Hoerl. Il governatore tirolese Guenther Platter ha definito l’apertura per i residenti «un segnale positivo per la vocazione turistica del Tirolo».
Giovedì 22 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 143 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 144.025.288, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.062.087 decessi.
L’UE ha avviato un’azione legale contro AstraZeneca
La Commissione Europea «ha avviato un’azione legale contro AstraZeneca» contestando il mancato rispetto delle forniture previste ai Paesi UE di vaccini anti-Covid nel numero concordato nei mesi scorsi. Lo ha detto il ministro della Sanità irlandese, Stephen Donnelly, citato dai media locali durante un intervento al Dail, il Parlamento di Dublino. Donnelly ha denunciato «il completo fallimento» dell’azienda farmaceutica anglo-svedese rispetto agli impegni presi per «aprile, maggio e giugno» e ha sottolineato d’aver schierato a questo punto l’Irlanda a Bruxelles nei giorni scorsi a favore dell’iniziativa giudiziaria.
Boom di contagi, è «allerta rossa» in Guatemala
Il Governo del Guatemala ha decretato l’allerta rossa istituzionale come conseguenza dell’aumento di casi di coronavirus registrato nel Paese centroamericano, dove negli ultimi 15 giorni sono stati registrati oltre 17 mila contagi per la pandemia e la saturazione degli ospedali temporanei e della rete nazionale è a più del 100% della capacità. Secondo una nota diffusa mercoledì dal ministero della Salute guatemalteco, lo scopo del provvedimento è fare in modo che «i servizi siano preparati con il personale, le forniture e le attrezzature necessarie per assistere la popolazione». Il comunicato spiega che con l’attivazione dell’allerta rossa, gli ospedali devono attivare il loro centro operativo di emergenza ospedaliera (Coe-h), esaminare la scorta di forniture per i disastri, garantire riserve di ossigeno, forniture e attrezzature per i pazienti, aggiornare i letti disponibili assegnati a COVID-19, verificare le esigenze del team medico per l’emergenza, aggiornare le risorse umane disponibili. Di fronte all’aumento dei casi e dei ricoveri, «si raccomanda di proseguire con misure di prevenzione come l’uso obbligatorio e corretto di una mascherina, il lavaggio costante delle mani o l’uso di gel alcolico, il distanziamento sociale e le uscite solo se necessarie», conclude la nota. Il Guatemala ha registrato finora 216.329 casi confermati di coronavirus, con 7.309 morti.
La Norvegia cede le sue dosi di AstraZeneca
La Norvegia cederà le sue 216 mila dosi del vaccino AstraZeneca a Svezia e Islanda. Lo ha annunciato il ministro della Sanità, Bent Hoie, precisando che nel momento in cui il Paese ne farà richiesta riavrà le sue dosi indietro. Il governo norvegese, riporta il Guardian, ha annunciato la sospensione del vaccino anglo-svedese lo scorso 11 marzo dopo il ricovero per trombosi, emorragie e livello di piastrine basso di giovani vaccinati. Alcuni di loro sono morti.
La Germania vuole acquistare lo Sputnik V
La Germania vuole acquistare 30 milioni di dosi di Sputnik V, nel caso in cui il vaccino russo riceverà l’ok dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA). Lo ha affermato oggi il ministro della Sassonia Michael Kretschmer, a Mosca, parlando con il ministro della salute russo. Kretschmer lo ha riferito su Twitter.
In Germania prima dose al 21,6% della popolazione
In Germania finora è stato vaccinato il 21,6% della popolazione con la prima dose (17,9 milioni di persone) e il 6,9% con la seconda (5,7 milioni). Lo rende noto il Robert Koch Institut. La campagna vaccinale, che ha sollevato molte polemiche per le lentezze iniziali, ha visto un’accelerazione da quando ad aprile sono stati coinvolti anche i medici di base: nella giornata di ieri sono state somministrate 689.042 dosi. Secondo quanto riporta la Dpa, fino a domenica scorsa sono state impiegate il 92,8% delle dosi a disposizione. In «pole position» c’è il prodotto della Biontech-Pfizer, con 17,6 milioni di dosi somministrate; segue AstraZeneca, con 6 milioni; e infine Moderna con 1,9.
Nell’UE somministrate 117 milioni di dosi di vaccino
«Abbiamo somministrato 117 milioni dosi di vaccino nell’UE e ci stiamo avvicinando all’inoculazione di 3 milioni di immunizzazioni al giorno». Lo ha detto la commissaria europea, Stella Kyriakides, in un intervento al Parlamento europeo. «Oltre trenta milioni di europei sono pienamente vaccinati con la seconda dose - ha spiegato la commissaria -. E la capacità di produzione sta crescendo, e le consegne sono più veloci. Questo ha reso possibile la consegna di 50 milioni di dosi extra di Pfizer nelle prossime dieci settimane».
In Germania quasi 30 mila contagi
Sono di nuovo quasi 30 mila i casi di contagio registrati dal Robert Koch Institut in Germania, nel giro di 24 ore. Stando all’istituto scientifico di riferimento del governo tedesco sono 29’518 le nuove infezioni e 259 i decessi. In lieve aumento rispetto a ieri anche l’incidenza settimanale dei nuovi contagi su 100 mila abitanti, saliti a 161,1. È questo il parametro decisivo su cui si orienta la Germania, per stabilire le misure anticovid: proprio ieri il Bundestag ha approvato il cosiddetto «freno di emergenza» a livello federale, che scatta se l’incidenza supera i 100 nuovi casi per tre giorni. A Berlino è appena iniziata la seduta del Bundesrat, il senato federale, che pure dovrà votare sulla modifica della legge sulla pandemia, oggetto di un acceso dibattito interno. Particolarmente acceso è lo scontro sull’impiego del coprifuoco notturno, contro il quale i liberali hanno già annunciato un ricorso alla Corte costituzionale. Intanto in Germania, già a fine maggio si potrebbe passare a una strategia di «Vaccini per tutti», senza più tener conto di alcuna priorità per le diverse categorie. È quello che scrive la Bild, riportando la conferma del delegato della Cancelleria Helge Braun, secondo il quale il via libera potrebbe arrivare «fra fine maggio e gli inizi di giugno». Su questo si discuterà fra l’altro il 26 aprile, in occasione del prossimo vertice sui vaccini.
L’UE pronta alle vie legali contro AstraZeneca
Bruxelles si prepara ad adire le vie legali contro AstraZeneca. Lo riporta Politico Eu sulla base di fonti diplomatiche europee. Secondo quanto si legge, la Commissione europea ha sollevato la questione ieri alla riunione degli ambasciatori, durante la quale la maggior parte dei Paesi ha dichiarato di essere favorevole a citare in giudizio la società per i tagli alle forniture. Lo scopo del procedimento giudiziario è obbligare il colosso farmaceutico a rispettare le consegne previste dal contratto. Secondo quanto si legge, è prevista una scadenza per l’assenso dei Paesi questa settimana, per l’avvio della procedura.
Il virus non frena in Turchia, al via il mini-lockdown
Nuovo mini-lockdown in Turchia per cercare di frenare la corsa del Covid, che nell’ultima settimana ha fatto registrare una media di oltre 60 mila contagi quotidiani. La chiusura generalizzata, già prevista per il fine settimana fino a lunedì mattina, verrà anticipata dalle 19 locali di oggi, sfruttando la festività di domani dedicata alla Sovranità nazionale e ai Bambini. Questo pomeriggio tornerà a riunirsi il comitato scientifico di Ankara per decidere le nuove misure da proporre al governo di Recep Tayyip Erdogan, tra cui possibili prolungamenti delle attuali restrizioni almeno fino alla fine del mese sacro islamico di Ramadan, a metà maggio. Prosegue intanto la campagna vaccinale, che da questa settimana è stata estesa agli over 55. In circa cento giorni, le somministrazioni sono state oltre 20 milioni, di cui quasi 8 milioni di richiami.
La Siria riceve i vaccini Covax
Il Governo siriano ha ricevuto i primi vaccini contro la COVID-19 destinati al Paese dal meccanismo internazionale di distribuzione Covax, si tratta di 200 mila dosi di siero AsraZeneca, fanno sapere funzionari ONU citati dal «Guardian». Un comunicato congiunto di UNICEF, Organizzazione mondiale della sanità e l’alleanza per i vaccini Gavi sottolinea come la consegna dei vaccini fosse «cruciale e opportuna» e aiuterà gli operatori sanitari «a continuare il loro servizio in un sistema sanitario già provato dalla guerra decennale».
In Brasile quasi 80 mila nuovi contagi
Il Brasile ha registrato 3.472 morti di COVID-19 e 79.719 contagi nelle ultime 24 ore. Lo rivela il Consiglio nazionale delle segreterie di salute (Conass). Il bilancio totale sale a 381.475 vittime e 14.122.795 casi accertati dall’inizio della pandemia.
Torna il Cirque du Soleil
Il Cirque du Soleil ha annunciato la ripresa, a partire da questa estate negli USA, di quattro dei suoi spettacoli più emblematici, interrotti per oltre un anno a causa della pandemia. Gli show «Mystère» e «O» torneranno a Las Vegas rispettivamente il 28 giugno e il primo luglio, seguiti da «Kooza» a Punta Cana, nella Repubblica domenicana, il 25 novembre, e da «Luzia» a Londra, il 12 gennaio.
In Argentina più di 60 mila morti
L’Argentina ha superato la barriera dei 60 mila decessi per COVID-19 dall’inizio della pandemia nel marzo del 2020, dopo aver registrato ieri la morte di altre 291 persone. Lo rende noto il Ministero della Salute a Buenos Aires. In un comunicato si precisa che il bilancio di vittime fatali costituisce un raddoppiamento della media di perdite giornaliere di vite umane registrata nelle ultime due settimane, che superava di poco quota 100. Per quanto riguarda i nuovi casi di contagio, si precisa nel bollettino del giorno, il sistema sanitario ne ha rilevati 25.932 che hanno portato il totale generale dei contagiati a 2.769.552.
Terzo stato di emergenza a Tokyo e Osaka
Il Governo giapponese si appresta a dichiarare un nuovo stato di emergenza - il terzo dall’inizio della pandemia - in due dei principali centri urbani dell’arcipelago, Tokyo e Osaka, mentre non si arresta l’ascesa dei contagi di coronavirus e la diffusione delle varianti. A livello nazionale sono stati segnalati oltre 5.200 infezioni, un livello che non si vedeva da fine gennaio. La prefettura di Osaka ieri ha aggiornato il record con 1.242 casi giornalieri, mentre Tokyo ha registrato 800 positività. Sebbene i valori siano molto più contenuti rispetto alle medie dei Paesi occidentali, le autorità si trovano ad affrontare una nuova incognita sulla reale espansione del virus a tre mesi dall’inizio previsto delle Olimpiadi, con la campagna vaccinale che ad oggi ha riguardato appena l’1% della popolazione. I dati del ministero della Salute confermano inoltre che l’80% delle nuove infezioni a Osaka sono attribuibili alle nuove varianti dell’agente patogeno, in prevalenza quella inglese, con 1.562 casi in tutto il Giappone. Secondo i media nipponici l’introduzione dello stato di emergenza sarà annunciata già da questo venerdì dal premier Yoshihide Suga - che si è già consultato con i membri dell’esecutivo e gli enti preposti. Oltre a Tokyo e Osaka, anche le prefetture di Kyoto e Hyogo, a ovest della capitale, hanno chiesto l’applicazione di misure più stringenti. Sebbene non si tratti di un lockdown sul modello italiano, le municipalità potranno chiedere alle autorità commerciali, tra cui bar e ristoranti, di anticipare alle ore 20 gli orari di chiusura, e limitare l’organizzazione di eventi che potrebbero generare eccessivi assembramenti di persone.
Record mondiale di contagi in India
L’India ha registrato quasi 315.000 nuove infezioni da COVID-19 in un giorno, cifra record a livello mondiale. Lo riporta oggi il Ministero della Salute indiano. I contagi registrati nelle ultime 24 ore nel Paese asiatico da 1,35 miliardi di abitanti sono stati 314.835, portando i casi totali a 15,9 milioni. I decessi sono stati invece 2.074 vittime, per un totale di quasi 185.000. Il numero di morti e contagi in India è tuttavia notevolmente inferiore in percentuale alla popolazione rispetto a molti altri Paesi del mondo.
Mercoledì 21 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 142 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 142.972.108, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.044.801 decessi.
La Grecia verso la riapertura da maggio
La Grecia riaprirà bar e ristoranti all’aperto all’inizio di maggio. Lo ha annunciato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis, illustrando la road map delle riaperture dopo mesi di restrizioni anche in vista della stagione turistica. In un discorso televisivo il premier ha dato il 15 maggio come data d’inizio della stagione turistica. «Il 3 maggio riapre la ristorazione all’aperto e il coprifuoco è prolungato fino alle 23:00», ha spiegato, aggiungendo che tutti gli studenti saranno tornati a scuola entro il 10 maggio. Niente da fare invece per l’allentamento delle misure in vista della Pasqua ortodossa che cade il 2 maggio: rimarranno in vigore le restrizioni ai viaggi non essenziali tra le regioni della Grecia. «Il nostro obiettivo è una Pasqua sicura e un’estate libera, ma la prima non può minare la seconda», ha scandito Mitsotakis.
L’Islanda approva Johnson&Johnson senza limiti d’età
L’Islanda ha approvato oggi l’uso del vaccino anti-Covid Johnson & Johnson senza limiti di età e inizierà a somministrarlo dalla prossima settimana. Lo ha annunciato in una conferenza stampa Kamilla Josefsdottir, infettivologa dell’Istituto della sanità islandese. Questa decisione arriva il giorno dopo il via libera dell’Ema, che ha dato un giudizio positivo sul rapporto rischi/benefici. «Si è deciso di non avere alcuna restrizione sul vaccino Janssen così com’è», ha spiegato Josefsdottir. Circa 2.400 dosi del J&J sono arrivate in Islanda il 14 aprile ma il loro uso era stato sospeso come altrove in Europa in attesa del parere dell’Ema.
Israele, con le nuove dosi Pfizer coperto il fabbisogno fino al 2022
Israele ha già dosi di vaccino a copertura del prossimo anno e per questo, d’intesa con AstraZeneca, sta cercando di inviare altrove, se possibile, un carico della compagnia anglo-svedese in arrivo. Lo ha fatto sapere il Commissario alla lotta al Covid Nachman Ash spiegando che dopo il nuovo accordo con Pfizer Israele è già coperto per il prossimo anno. «Stiamo cercando - ha detto alla Radio militare - di trovare una soluzione. Dopo tutto, non vogliamo che i vaccini arrivino qui e poi siano gettati nella spazzatura». Ash ha sottolineato che i 16 milioni di dosi fornite - come annunciato ieri dal premier Benyamin Netanyahu - copriranno il bisogno per tutto il 2022.
Putin alla popolazione: «Vaccinatevi tutti, vi prego, è l’unico modo»
«Dobbiamo vaccinarci per poter uscire dalla pandemia. Quindi chiedo a tutti i cittadini: andate a vaccinarvi, vi prego». Lo ha detto Vladimir Putin nel corso del suo discorso annuale all’Assemblea Federale. La Russia punta a raggiungere l’immunità di gregge, grazie alla campagna vaccinale, entro l’autunno, ha aggiunto Putin. «La svolta nella battaglia contro il coronavirus è arrivata proprio grazie ai nostri scienziati, oggi abbiamo tre vaccini già approvati, abbiamo fatto tutto da soli e questo è un segno della nostra capacità a livello scientifico».
L’India supera i 2000 morti in 24 ore
L’India ha registrato più di 2.000 morti per COVID e quasi 300.000 nuovi contagi in 24 ore, uno dei dati più drammatici al mondo nelle stime quotidiane della pandemia. Il ministero della Salute ha segnalato 295.000 nuovi casi in 24 ore, un dato simile a quelli visti negli Stati Uniti a gennaio, e 2.023 morti, portando il bilancio totale delle vittime nel Paese a 182.553. Ieri sera, in un discorso alla nazione, il primo ministro Narendra Modi ha affermato che il Paese di 1,3 miliardi di persone «sta combattendo ancora una volta una grande battaglia, ma questa seconda ondata è arrivata come una tempesta».
Martedì 20 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 142 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 142.097.803, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.029.811 decessi.
In Spagna più vaccinati con due dosi che contagiati
Il numero di vaccinati contro il covid con due dosi in Spagna ha superato quello dei contagi notificati ufficialmente. Lo si apprende dall’ultimo aggiornamento del Ministero della Sanità, dopo che lo aveva anticipato anche la titolare di questo dicastero, Carolina Darias. Le persone con due dosi del vaccino sono almeno 3.452.119 (il 7,3% della popolazione), mentre i casi positivi confermati sono 3.435.840. Un abitante della Spagna su cinque ha avuto almeno una dose (9.588.913 persone). Intanto, gli ultimi dati mostrano che l’incidenza dei contagi negli ultimi 14 giorni è rimasta stabile nelle ultime 24 ore: 230 contagi ogni 100.000 abitanti. I morti per coronavirus dall’inizio della pandemia sono 77.216.
In Francia «calo di contagi, ma la situazione resta fragile»
l ministro francese della Salute, Olivier Véran, ritiene che da cinque giorni «iniziamo una decrescita dell’epidemia» ma «questa diminuzione resta fragile», perché «siamo sempre ad un livello molto elevato». Intervistato dal quotidiano regionale Le Telégramme de Brest, Véran dichiara che «i casi quotidiani sono diminuiti: eravamo saliti a 40’000, oggi siamo intorno ad una media di 22’000 casi al giorno». «Ma questa diminuzione - avverte - resta fragile». «Siamo sempre ad un livello molto elevato dell’epidemia e la discesa non è ancora sufficientemente rapida e netta. Dobbiamo proseguire gli sforzi». Rispetto ad una revoca delle restrizioni a metà maggio, il ministro si limita a dire che questo «sarà oggetto di annunci a tempo debito». I dati di Santé Publique France indicano poco più di 29’000 nuovi casi domenica, circa 36’000 sabato e 36’500 venerdì. Ieri, la Francia contava 31’214 ricoveri da COVID-19, di cui quasi 6000 in terapia intensiva.
India al collasso, è boom di contagi
Per il sesto giorno consecutivo in India sono stati registrati oltre 200 mila nuovi casi di coronavirus in 24 ore. Lo riporta il «Guardian». Solo nelle ultime settimana il Paese ha riportato il numero record di 1,59 milioni di contagiati. In aumento anche le vittime, 1.761 nelle ultime 24 ore, per un totale di 180.530.
Viaggi negli USA: massima allerta per l’80% dei Paesi
Il Dipartimento di Stato americano si appresta ad aggiornare le sue indicazioni per i viaggi affinché riflettano al meglio le indicazioni del Centers For Disease Control and Prevention per la COVID-19. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, gli USA includeranno al livello 4, quello di massima allerta, l’80% dei Paesi del mondo in quello che è un «significativo aumento».
Lunedì 19 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 141 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 141.680.318, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.024.099 decessi.
Il Brasile autorizza i test di un potenziale nuovo vaccino cinese
L’Agenzia brasiliana di vigilanza sanitaria, Anvisa, ha autorizzato i test di un nuovo potenziale vaccino contro la COVID-19 prodotto in Cina dalla Sichuan Clover Biopharmaceuticals. Il vaccino verrà inoculato su 12 mila volontari brasiliani in due dosi, con un intervallo di 22 giorni. I volontari saranno tutti maggiorenni, precisa Anvisa. L’azienda cinese condurrà analoghi test anche Cina, Belgio, Corea del Sud, Sudafrica, Spagna, Polonia e Gran Bretagna. I test in Brasile saranno condotti negli stati di Rio de Janeiro, Rio Grande del Sud e Rio Grande del Nord.
L’OMS contro il passaporto vaccinale per i viaggi
Il Comitato per l’emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è contrario al passaporto vaccinale come condizione per i viaggi internazionali anche, ma non solo, perché una regola del genere renderebbe più profonde le diseguaglianze. Nel comunicato che riassume le indicazioni emerse dalla riunione del 15 aprile, ma che è stato diffuso solo oggi, il Comitato afferma che «non va richiesto il certificato di vaccinazione come condizione di entrata (in un Paese, ndr) data la limitata (seppur crescente) evidenza dell’efficacia del vaccino nel ridurre la trasmissione e la persistente iniquità nella distribuzione globale del vaccino». Il Comitato sottolinea inoltre che «gli Stati sono fortemente incoraggiati a rendersi conto di quanto il passaporto vaccinale approfondisca le diseguaglianze e promuova una diseguale libertà di movimento».
OMS: «Il mondo ha i mezzi per controllare la pandemia in pochi mesi»
«Abbiamo gli strumenti per tenere sotto controllo questa pandemia nel giro di pochi mesi, se li utilizziamo in modo coerente ed equo», lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus nel corso del consueto briefing a Ginevra. Tuttavia, il capo dell’OMS ha anche espresso preoccupazione per la «velocità allarmante» con cui il virus si sta diffondendo tra le persone di età compresa tra i 25 e i 59 anni in tutto il mondo, potenzialmente a causa di varianti più trasmissibili.
Boom di casi in India, New Delhi in lockdown
Un misto di panico e sconforto: è lo stato d’animo che regna in queste ore tra gli abitanti di Delhi. Che da questa sera sono costretti a chiudersi in casa e a limitare gli spostamenti, per almeno sette giorni. «Ma il lockdown sarà di certo prorogato», prevedono i tanti che oggi si sono messi in coda per procurarsi prodotti ‘non essenziali’, con le attese più lunghe davanti ai negozi di alcolici. Un gran brutto momento, e non solo per Delhi: l’intera India è travolta da una devastante seconda ondata di COVID-19, con un rapidissimo boom di nuovi casi giornalieri, oltre 273 mila il record di ieri. Un’ondata che nel giro delle ultime settimane è sfociata in un’emergenza sanitaria ormai insostenibile: ospedali sovraffollati, posti letto e terapie intensive al completo, personale sanitario allo stremo, file di ambulanze fuori dalle cliniche, stati locali che chiedono al governo di fornire ossigeno e medicinali, ormai introvabili, se non al mercato nero. Oltre a Delhi, la città più colpita, sono già in lockdown, o stanno per entrarci, altre megalopoli come Mumbai e numerosi Stati. E dire che a fine gennaio il Paese si era illuso di avere raggiunto l’immunità di gregge, grazie all’età media molto bassa, ad una forte immunizzazione acquisita e alla sua ampia popolazione rurale: i casi erano sotto i 10 mila al giorno. Da allora, dicono gli esperti, il governo ha fatto scelte contraddittorie, autorizzando elezioni e manifestazioni oceaniche in cinque grandi Stati, ha consentito incontri di cricket con 130.000 tifosi, ha autorizzato il mega pellegrinaggio indù del Khumba Mela, che ha fatto tuffare nel Gange centinaia di migliaia di fedeli e ne ha contagiati mille in 24 ore. Il governo, che oggi ha visto annullare la visita di Boris Johnson prevista per questo mese, ha dovuto invertire l’atteggiamento sui vaccini: il maggior produttore globale di sieri si era presentato come salvatore del mondo dalla pandemia, grazie ai suoi farmaci. Ma dopo avere spedito all’estero 60 milioni di vaccini e avere inoculato appena 12 milioni di connazionali, l’India si è arresa, per la ridotta capacità produttiva, ad importare le dosi per vaccinare al più presto tutti gli indiani, 1 miliardo 300 milioni. E i social sottolineano che la decisione di aprire da maggio la vaccinazione a tutti i maggiorenni è l’ennesimo proclama, che non avrà conseguenze: le dosi non ci sono. I quindici milioni di abitanti di Delhi, ormai chiusi in casa, si chiedono quanto durerà l’incubo.
Gran Bretagna a 10 milioni di richiami, solo 4 i morti
Il Regno Unito supera quota 10 milioni di richiami e 43 milioni di dosi di vaccino anti-COVID somministrate e fa registrare un nuovo minimo di morti conteggiati nelle ultime 24 ore censite (solo 4 in tutto il Paese), con meno di 3000 nuovi contagi su oltre 1,6 milioni di test e un numero di ricoveri totali in ospedali ridotti a circa 2000. Lo certificano i dati odierni del governo. Parlando ai Comuni, il ministro della Sanità, Matt Hancock, ha definito i 10 milioni di richiami «una pietra miliare» e «incredibile» il fatto che «il 94% degli over 50» del Regno abbia accettato il vaccino, mentre il Paese sta ora vaccinando i 40.enni.
Israele firma un accordo con Pfizer per milioni dosi
Israele ha firmato con Pfizer un accordo per l’acquisto di milioni di dosi di vaccino per l’anno 2022. Lo ha annunciato il premei Benjamin Netnayhu aggiungendo che è stata inoltre concordata un’opzione per l’acquisto di altre milioni dosi. I vaccini in questione - è stato detto - risultano efficaci nel combattere le varianti del virus. Netanyahu ha quindi auspicato di poter presto raggiungere un accordo anche con Moderna. «Israele - ha sottolineato il premier - continuerà a guidare la lotta mondiale conto la COVID. Non ci saranno più lockdown, sono finiti». Il significato di questo accordo - ha continuato Netanyahu che ha avuto colloqui sia con l’amministratore delegato (ad) di Pfizer sia con quello di Moderna - è che molto presto avremo più dei vaccini necessari sia per gli adulti sia per i bambini». Il ministro della sanità Yuli Edelstein, riferendosi alla situazione politica interna, ha evidenziato che l’intesa con Pfizer è stata raggiunta «nonostante difficoltà politiche non necessarie». «Israele - ha proseguito - sta uscendo dalla crisi pandemica grazie ai vaccini». Nel Paese circa il 53.5% della popolazione è stata pienamente vaccinata e da ieri non c’è più l’obbligo di indossare le mascherine di protezione all’aperto. Tutte le scuole di ogni grado sono state riaperte
Elogi dall’OMS per il piano vaccinale serbo
Elogi al programma vaccinale anti-COVID in via di attuazione in Serbia sono venuti dal direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l’Europa Hans Kluge, in visita oggi a Belgrado. «Sono rimasto colpito molto positivamente. Il mondo intero è a conoscenza della velocità con cui la Serbia procede nelle vaccinazioni, ma vedere il tutto con i propri occhi lascia un’impressione molto forte», ha detto Kluge che ha visitato il centro vaccinale nei padiglioni della Fiera di Belgrado, il più grande del Paese. Il funzionario ha commentato in termini molto positivi in particolare il sistema di prenotazione online attraverso il portale eUprava, che ha consentito di attuare il piano vaccinale in maniera ordinata e razionale. L’OMS, ha osservato Kluge, appoggia gli sforzi della Serbia, che a sua volta sta aiutando gli altri Paesi della regione donando migliaia di dosi di vaccino. In Serbia si somministrano quattro vaccini - il cinese della Sinopharm, il russo Sputnik V, AstraZeneca e Pfizer-BioNTech. I più diffusi sono tuttavia di gran lunga il cinese e il russo. Oggi intanto nel Paese è giunta una nuova fornitura di oltre 211 mila dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. Fino a ieri, su una popolazione di 7 milioni di abitanti, in Serbia erano state somministrate 3.068.643 vaccinazioni, delle quali 1.238.871 sono richiami.
L’Austria acquista lo Sputnik V, ma attende l’ok dell’EMA
Il governo austriaco ha deciso di acquistare il vaccino russo Sputnik V contro il coronavirus, ma lo userà solo dopo la registrazione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA). Lo ha detto il cancelliere Sebastian Kurz in una dichiarazione citata da Ria Novosti. «Abbiamo accettato di acquistare 1 milione di dosi di vaccino Sputnik, che è già utilizzato in più di 50 paesi. Non vediamo l’ora di una rapida registrazione da parte del regolatore europeo EMA, perché ogni vaccino aggiuntivo ci aiuterà a salvare vite, salvaguardare posti di lavoro e tornare alla normalità più velocemente», ha detto Kurz.
Nuova variante isolata in Bulgaria
Nel nord della Bulgaria è stata isolata una variante bulgara del coronavirus. Lo ha confermato Todor Kantardzhiev, direttore del Centro nazionale per le malattie infettive e parassitarie. La nuova variante è stata riscontrata nei campioni prelevati da due donne, una di 60 anni e l’altra di 65, infettate dalla versione britannica del coronavirus. Le due donne sono residenti in una città della Bulgaria settentrionale, che le autorità sanitarie non hanno voluto specificare. «Abbiamo osservato una mutazione della paraproteina e degli amminoacidi, nei quali la prolina è stata sostituita dalla fenilalanina», ha spiegato Kantardzhiev ai giornalisti. «Al momento, la versione bulgara viene monitorata ma è una di quelle che non destano preoccupazione, come quella britannica, nigeriana, sudafricana e brasiliana», ha aggiunto. «Non ci aspettiamo che la versione bulgara porti a ciò che spaventa la comunità mondiale: cercare un nuovo vaccino», ha rassicurato Kantardzhiev, secondo il quale la sostanza del virus nella sua variante britannica non è cambiata e quindi i vaccini che si somministrano al momento continueranno a funzionare anche per la variante bulgara. Intanto il ministero della Salute a Sofia ha riferito che il numero dei test positivi tra quelli effettuati nel Paese è diminuito in percentuale negli ultimi giorni. Nelle ultime 24 ore è risultato del 9% rispetto al circa 20% di due settimane fa. L’incidenza dell’infezione da coronavirus nel Paese negli ultimi 14 giorni è stata di 570 su 100mila persone. Secondo questo indicatore, la Bulgaria si colloca all’undicesimo posto nell’Ue, ha reso noto il ministero. Nelle ultime due settimane il tasso di mortalità è stato di 24 su 100mila persone, che pone la Bulgaria al secondo posto nell’Ue.
In Francia timore per la variante brasiliana
La variante brasiliana BR-P1 del coronavirus, che sta imperversando in Guyana, fa temere al Comitato tecnico-scientifico che affianca il governo francese nelle decisioni sulla pandemia che la mutazione dilaghi in Francia la prossima estate. Nel suo ultimo rapporto, il comitato afferma di temere che la variante, dal livello di trasmissione elevato ma di cui «non si conosce ancora» l’eventuale maggiore letalità, prenda il sopravvento in Francia sulla mutazione inglese. Gli scienziati confermano che la BR-P1 riesce parzialmente a sfuggire all’efficacia dei vaccini a RNA messaggero come Pfizer-BioNTech e Moderna. «Un rischio di estensione della variante BR-P1 - si legge nelle conclusioni del rapporto - deve essere presa in considerazione per l’estate 2021, se si osserverà un calo della variante inglese e una copertura vaccinale con i vaccini a RNA in aumento, ma a un livello ancora insufficiente». Lo stesso comitato rileva tuttavia che «attualmente, nessun segnale di una particolare evoluzione della variante brasiliana è stato osservato» sul territorio francese, dove la sua circolazione resta minima (0,3%).
In India nuovo picco di contagi: 273.810 casi in 24 ore
In India si registra un nuovo picco di contagi, con 273.810 nuovi casi in 24 ore, che portano a oltre 15 milioni il totale delle infezioni emerse dall’inizio della pandemia, dati che rendono il Paese secondo solo agli Stati Uniti per diffusione del virus. Lo riferisce il «Guardian». Anche il numero delle vittime continua a salire: sono 1.619 i morti nell’ultima giornata, per un totale di 178.769 da inizio pandemia,.
In Germania superati gli 80 mila morti
Sono 92 i decessi legati alla COVID-19 registrati nelle ultime 24 ore in Germania, dove dall’inizio della pandemia sono morte 80.006 persone. È quanto emerge dai dati diffusi dall’istituto Robert Koch, la struttura che monitora l’andamento della pandemia nel paese. Rispetto al giorno precedente si contano anche 11.437 nuovi casi, per un totale di oltre 3,1 milioni di infezioni.
In Perù record di morti e contagi dopo le elezioni
Il numero dei morti di COVID-19 in Perù ha superato per la prima volta i 400 in 24 ore, a pochi giorni dalle elezioni che il governo non aveva inteso rinviare nonostante la pandemia e con il Paese duramente colpito dalla variante brasiliana. Nelle ultime 24 ore, secondo il ministero della salute, sono stati registrati 433 decessi, portando il bilancio totale delle vittime a 57.230 in 13 mesi. I nuovi contagi di ieri sono stati 7.131, che porta il totale a 1.704.757. In Perù, Paese di 33 milioni di abitanti, finora il maggior numero di morti era stato segnalato il 10 aprile, con 384 decessi. Il Paese sta attualmente affrontando una seconda ondata di epidemia che sta spingendo gli ospedali ai limiti delle loro capacità. Attualmente ci sono circa 15 mila pazienti ospedalizzati, di cui oltre 2.600 in terapia intensiva. Inoltre, manca l’ossigeno e la campagna di vaccinazione procede molto lentamente. Le misure di confinamento erano state sospese per poter svolgere la campagna elettorale e le elezioni dell’11 aprile. In Perù il voto è obbligatorio e le autorità avevano escluso il rinvio delle elezioni. Nelle settimane che hanno preceduto il primo turno, i candidati, 18 in totale, hanno tenuto comizi davanti a diverse centinaia di persone. Il 25 aprile sarà ripristinato il confinamento domenicale obbligatorio a Lima e in 41 delle 196 province peruviane, principalmente nella regione andina e sulla costa del Pacifico. Il ballottaggio tra i due candidati che hanno vinto il primo turno, Pedro Castillo, candidato della sinistra radicale, e Keiko Fujimori, rappresentante della destra populista, si affronteranno al secondo turno il 6 giugno.
Domenica 18 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 140 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 140.807.653, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 3.012.839 decessi.
Fauci prevede il ritorno di J&J ma con avvertenze o limiti
Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e consulente medico della Casa Bianca per la pandemia, prevede che entro venerdì prossimo sarà presa una decisione sul vaccino anti Covid Johnson & Johnson. Fauci ipotizza che il preparato tornerà nel mercato accompagnato da restrizioni o avvertenze. Non voglio anticipare il Cdc o la Fda (le autorita’ regolatorie Usa su sanita’ e farmaci) e la commissione di esperti, ma immaginerei che quello che verrà detto è questo: che tornerà con delle avvertenze o restrizioni», ha affermato alla Cnn.
USA, la metà degli americani parzialmente vaccinata
La metà degli adulti americani ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid-19, secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’agenzia federale Usa per la protezione della salute. Il 50,4% degli ultra diciottenni sono parzialmente immunizzati e il 32% sono interamente vaccinati, una cifra che sale al 65,9% per gli ultra 65enni. In totale oltre 131,2 milioni di americani hanno ricevuto almeno una inoculazione.
15 milioni di vaccinazioni in Italia, «Immunità di gregge ad agosto o settembre»
È stata superata in Italia quota 15 milioni di vaccinazioni. L’annuncio odierno del commissario Francesco Figliuolo conferma l’accelerazione della campagna vaccinale. Tale accelerazione segna, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, «una fase diversa: sono stati somministrati in 3 giorni - ha detto - un milione di dosi di vaccino». Di questo passo, secondo la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, l’immunità di gregge - 70% della popolazione immunizzata - potrà essere raggiunta ad agosto o settembre. Complessivamente, sono oltre 10,6 milioni i cittadini italiani che hanno ricevuto almeno una dose, quasi il 18% della popolazione. Oltre 4,4 milioni (il 7,45% della popolazione) ha ricevuto anche la seconda dose. Il 53% circa degli over 70 - i più a rischio - hanno una copertura totale o parziale. E mentre è in corso la distribuzione delle oltre 400 mila dosi di Moderna arrivate ieri sera, la nuova settimana della campagna vaccinale anti-COVID in Italia sarà segnata martedì dalla cruciale decisione dell’Agenzia europea del farmaco (EMA) su Johnson&Johnson, il monodose bloccato dopo pochi casi di trombosi su sette milioni di somministrazioni negli Stati Uniti. Il probabile via libera al preparato dell’azienda USA, con raccomandazione magari di usarlo per gli over 60 come AstraZeneca, darebbe slancio alla fase di immunizzazione degli anziani e dei fragili. Proprio sul versante di Astrazeneca, il commissario per il mercato interno Thierry Breton ha detto che il contratto dell’UE con l’azienda, che scade il 30 giugno, è a rischio di rinnovo a causa dei ritardi di consegna accumulati.
Gran Bretagna, a maggio concerto di prova senza mascherine
Prove di ritorno alla normalità in Gran Bretagna, grazie agli ottimi risultati della campagna di vaccinazione contro la COVID. Il 2 maggio cinquemila persone potranno godersi un concerto senza obbligo di distanziamento e mascherina, a patto soltanto di presentare un test negativo. L’evento avrà luogo a Sefton Park, come parte di una serie di iniziative pilota decise dal governo. Ancora non è noto chi si esibirà. Dopo il concerto, spiega la BBC, bisognerà effettuare un altro test e fornire i propri contatti al servizio sanitario nazionale, per poter essere raggiunti nel caso altri spettatori dovessero poi risultare positivi al virus. Stasera intanto la semifinale della FA Cup di calcio tra Leicester City e Southampton, al Wembley Stadium di Londra, vedrà tra gli spalti 4 mila persone. Per il segretario alla cultura, Oliver Dowden, «siamo un passo avanti verso un’estate di eventi dal vivo, ora che il nostro programma di riaperture guidato dalla scienza è in corso».
Gran Bretagna a quota 42,8 milioni di vaccinati, solo 10 morti e 1.800 contagi
Nuova accelerazione nella corsa ai vaccini nel Regno Unito, che sfiora adesso quota 42,8 milioni di dosi somministrate (inclusi quasi 10 milioni di richiami), con quasi 700.000 iniezioni nelle ultime 24 ore censite. Lo certificano i dati odierni del governo di Boris Johnson, confermando per ora la tendenza al calo dei contagi quotidiani - ridotti a poco più di 1.800 - e del numero di morti, ai minimi di questi mesi (10 quelli conteggiati oggi).
Australia, «Nessuna fretta per la riapertura dei confini»
L’Australia «non ha nessuna fretta» di aprire i suoi confini internazionali e mettere in pericolo i risultati positivi ottenuti nella lotta al coronavirus. Lo ha detto il primo ministro Scott Morrison in un’intervista televisiva. Con meno di 30.000 casi di COVID-19 e 910 vittime, secondo i dati della Johns Hopkins University, l’Australia è uno dei paesi che ha avuto più successo nella gestione della pandemia. Soprattutto grazie all’immediata e duratura chiusura delle frontiere. «Non abbiamo fretta di riaprire quei confini, te lo assicuro: non metterò a rischio il modo in cui viviamo in questo paese che è così diverso dal resto del mondo oggi», ha detto Morrison, spiegando che la priorità sarà rendere possibile i viaggi dentro e fuori dall’Australia agli australiani vaccinati e poi aprire ai turisti alla fine del 2021. Da domani sarà invece possibile andare e venire liberamente dalla Nuova Zelanda, paese classificato come zona verde.
La Germania ricorda le sue 80.000 vittime
La Germania si riunisce oggi in un momento di commemorazione nazionale per le 80.000 vittime del coronavirus. La cancelliera Angela Merkel e il presidente Frank-Walter Steinmeier parteciperanno ad una messa presso la chiesa Kaiser Wilhelm di Berlino, completamente distrutta durante i bombardamenti del 1943 i cui resti sono stati inglobati in un memoriale contro la guerra. Poi si parteciperanno ad una cerimonia presso la Konzerthaus della capitale, dove il presidente terrà un discorso. Con le misure anti-COVID ancora in vigore che limitano gli assembramenti, le cerimonie saranno trasmesse in diretta dalla televisione pubblica. «In qualità di presidente, credo sia molto importante per noi fermarci e dire addio dignitosamente a coloro che sono morti durante la pandemia, compresi quelli che non sono stati vittime del virus ma che per via di esso sono morti da soli», ha detto Steinmeier annunciando la messa nazionale. «Dietro ogni numero, c’è un vita», ha detto ancora il presidente. I leader dei 16 Länder regionali hanno esortato i cittadini a unirsi al ricordo accendendo candele alle finestre per tutto il weekend.
A Gaza ieri 23 decessi, mai così tanti
Destano preoccupazione nelle autorità sanitarie di Gaza i dati aggiornati della diffusione della pandemia di coronavirus. Ieri - ha riferito il ministero della sanità - si sono avuti 23 decessi: un numero record dall’inizio della pandemia che nella Striscia ha mietuto finora 761 vittime. Elevato anche il numero dei nuovi contagiati nelle ultime 24 ore: 466, su 1131 tamponi. I malati attivi dei quali si è a conoscenza sono oltre 20 mila. Ma il loro numero reale, secondo gli osservatori, potrebbe essere molto più elevato. I malati gravi sono 305. Le vaccinazioni nella Striscia vanno peraltro a rilento: finora sono state vaccinate 33 mila persone su una popolazione di oltre due milioni di abitanti. Oggi intanto è terminato il blocco del traffico automobilistico fra le province di Gaza, imposto giovedì in un ulteriore tentativo di contenere la diffusione della malattia. Resta invece in vigore il coprifuoco notturno, dalle 21 di sera alle 6 del mattino successivo.
Israele dice addio alla mascherina all’aperto
Da oggi in Israele non è più obbligatorio indossare la mascherina all’aperto, mentre la norma resta in vigore per gli spazi al chiuso. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal ministero della sanità in accordo con gli esperti in base ai risultati della campagna vaccinale che hanno portato ad un drastico calo di tutti i segni della pandemia. Il Commissario per la lotta al virus Nachman Ash ha detto che «la grande sfida» sarà garantire che le mascherine siano utilizzate in spazi chiusi. «Spero - ha sottolineato - che possiamo contare sul fatto che ognuno tenga un mascherina in tasca e la usi quando serve». Da oggi hanno anche riaperto tutte le scuole.
In Germania la situazione è «sempre molto critica»
Nelle ultime 24 ore, secondo i dati dell’Istituto tedesco Robert Koch, in Germania sono stati registrati ulteriori 19’185 casi di contagio (in totale 3’142’262) e 67 ulteriori decessi legati alla pandemia di coronavirus (globalmente 79’914). A fronte di queste cifre, già ieri, sabato, la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva affermato che la situazione «è sempre più critica».
Sabato 17 aprile
Secondo Worldometer, sito web di dati statistici con base negli Stati Uniti tradotto in 34 lingue, il numero di decessi di Covid-19 nel mondo dall’inizio della pandemia hanno superato i tre milioni. I decessi causati dalla pandemia conteggiati dal sito al momento sono 3.011.440, i contagi totali 140.499.889, i guariti 119.320.746. I casi attivi sono 18.167.703, in massima parte (99,4%) non gravi, e i restanti (107.050, pari allo 0.6%) in condizioni critiche. Dei 122.332.186 casi risolti, il 2 per cento (3.011.440) hanno avuto un esito fatale. Oltre un milione di persone, ha confermato l’OMS nei giorni scorsi, sono morte in Europa.
In Brasile si scavano tombe giorno e notte
In Brasile, dove il Covid sta falcidiando migliaia di persone ogni giorno, nei cimiteri si scava senza sosta giorno e notte per seppellire tutti. A Vila Formosan vicino alla megalopoli di San Paolo, il più grande cimitero dell’intera America latina, si scavano fino a 200 tombe al giorno. Alle 18 subentra il turno di notte, che lavora con le scavatrici, con le pale illuminate da riflettori. I servizi cimiteriali brasiliani hanno assunto nuovo personale e acquistato nuovi macchinari. Un lavoratore di Vila Formosa, dove si fanno fino a 300 sepolture al giorno, ha spiegato che nel maggio dell’anno scorso si scavavano 60 tombe in un giorno. Ora ci sono sei escavatrici e se ne scavano 200 al giorno. Per trasportare le salme sono stati noleggiati 50 furgoni, che suppliscono alla carenza di carri funebri. II comune di San Paolo ha nel frattempo smentito voci che parlavano di scuolabus noleggiati per il trasporto bare.
Francia: AstraZeneca, nuove trombosi
Altri 9 casi di trombosi atipiche, più due di disturbi della coagulazione, successivi al vaccino AstraZeneca, si sono verificati in Francia fra il 2 e l’8 aprile, secondo le autorità sanitarie. Diverso da quello verificato finora il profilo delle persone colpite, in maggioranza uomini (5 contro 4 donne) e con una media di età non più giovane come nei casi precedenti (62 anni di media). Dall’inizio della vaccinazione con il farmaco anglo-svedese, sono stati 23 i casi di trombosi rare e anomalie della coagulazione registrati in Francia, con 8 decessi, su un totale di 2.725.000 iniezioni somministrate fino all’8 aprile. Ad attirare l’attenzione sono ora i 9 casi che presentano «un profilo diverso» da quelli precedenti, nota l’Agenzia sanitaria nazionale: «questi nuovi elementi saranno condivisi con l’EMA», l’agenzia europea del farmaco, hanno fatto sapere le autorità francesi. Il precedente bilancio in Francia era di 12 casi di trombosi con 4 morti dall’inizio della vaccinazione. La stessa agenzia fa sapere che sono emersi altri due «segnali» che «saranno oggetto di sorveglianza particolare»: si tratta di 5 nuovi casi di paralisi facciale per un totale di 15 dall’inizio della campagna vaccinale. Si tratta di un disturbo neurologico ma tutti i pazienti sono «in via di guarigione». Il disturbo è stato diagnosticato come «poliradicolonevrite acuta», un effetto secondario che si è verificato 5 volte dall’inizio della somministrazione di AstraZeneca in Francia.
Risalgono casi in Russia, mai così alti dal 20 marzo
Risalgono i contagi in Russia. Il quartier generale per la lotta al coronavirus, nel suo bollettino giornaliero, ha infatti comunicato che nelle 24 ore sono stati registrati 9.321 nuovi casi, ovvero il livello più alto dal 20 marzo. La situazione pare ancora più complicata a Mosca, dove le nuove infezioni sono state 2.822, ovvero il dato più alto dal 28 gennaio. I morti sono stati 398, per un totale di 105.193 vittime dall’inizio dei conteggi, secondo l’agenzia Interfax.
Brasile, oltre 3 mila morti nelle ultime 24 ore
Il Brasile ha registrato 3.305 morti di Covid-19 e 85.774 contagi nelle ultime 24 ore. Lo ha indicato il Consiglio nazionale della salute (Conass). Il bilancio totale è salito così a 368.749 vittime a fronte di 13.832.455 casi accertati.
Venerdì 16 aprile
(Aggiornato alle 13.06) Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 139 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 139.165.841, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.988.238 decessi.
Francia, mortalità due volte più elevata tra stranieri
Nel 2020, le persone nate all’estero hanno conosciuto un tasso di mortalità due volte superiore rispetto a quelle venute al mondo in Francia, accentuato da un fortissimo aumento dei decessi tra gli africani, durante la prima ondata del Covid-19: è quanto riferisce l’Insee, l’Istituto francese di statistica, nei dati pubblicati oggi.
«Durante la prima ondata della pandemia - afferma l’Insee - l’innalzamento dei decessi delle persone nate all’estero è stato mediamente 2,1 volte volte più forte rispetto a quello delle persone nate in Francia», con un aumento dei decessi del 17% rispetto al 2019 tra gli stranieri.
La pandemia ha inoltre avuto pesanti effetti sulle popolazioni migranti. I primi studi presentanti in Francia confermano ciò che si temeva. Il coronavirus ha rafforzato la loro fragilità, il loro isolamento, i problemi di salute mentale, e ci sono tutti gli elementi affinché alla crisi sanitaria segua una ulteriore crisi dell’integrazione. Sono valutazioni affrontate nel corso di una tavola rotonda organizzata dall’Observatoire de l’immigration et de l’asile de l’Ifri (Institut français des relations internationales) con il delegato interministeriale per l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati, Alain Régnier.
«È probabile che l’UE non rinnovi il contratto con AstraZeneca»
È «probabile» che l’Unione europea non rinnovi i suoi contratti sui vaccini anti-COVID-19 con il gruppo farmaceutico AstraZeneca: è quanto indicato oggi dalla ministra francese dell’industria, Agnès Pannier-Rinacher, intervistata dalla radio RMC. «La decisione non è stata ancora presa», ma dopo la scelta della Danimarca, mercoledì, di abbandonare il vaccino, c’è «la più grande probabilità» che l’Europa non faccia nuovi ordini, ha dichiarato.
Giovedì 15 aprile
Nel mondo i casi di contagio da coronavirus hanno superato i 138 milioni stando a quanto rileva la Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha inoltre provocato un totale di 2,97 milioni di decessi.
In 33 Stati americani si assiste a una nuova «ondata di primavera»
È una nuova «ondata di primavera» di infezioni di covid-19 quella che sta colpendo a macchia di leopardo gli Stati Uniti: si tratta di intensi focolai a livello di Stati e Regioni. E i dati non rassicurano: ben 38 Stati hanno registrato un aumento dei ricoveri per covid nell’ultima settimana secondo gli ultimi dati del ministero della sanità Usa.
In alcune realtà, inoltre, come in Michigan, la situazione è gravissima: 10.000 nuovi contagi in sole 24 ore. Altri 32 Stati hanno registrato una impennata di infezioni nelle ultime due settimane: tra questi si trovano varie aree del Nord dell’Unione o nella regione mid-atlantica. Al contrario - con l’eccezione di Florida and Georgia - la diffusione del virus al Sud sta scemando: i nuovi casi sono diminuiti drasticamente grazie all’aumento delle temperature. L’effetto «estivo», per cui la trasmissione del virus rallenta, si starebbe così confermando.
Ursula Von der Leyen vaccinata con Pfizer
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, 62 anni, ha ricevuto oggi la prima dose del vaccino prodotto dalla Pfizer-BioNTech. Lo si è appreso da fonti della stessa Commissione secondo le quali la somministrazione è avvenuta in base al piano vaccinale in atto in Belgio che da qualche giorno ha dato il via alla vaccinazione anche per gli over 60 dopo aver cominciato nei mesi scorsi dai più anziani. Secondo i media locali, anche tutti gli altri componenti dell’esecutivo europeo sarebbero già stati vaccinati.
Nuova impennata di vaccini in Gran Bretagna
Nuova impennata di vaccini anti Covid somministrati nel Regno Unito nelle ultime 24 ore censite, con un totale di dosi salito a quasi 41 milioni (quasi 500.000 fra l’altroieri e ieri), quasi 32,5 milioni di prime iniezioni e oltre 8,5 milioni di richiami: lo certificano i dati governativi di giornata che segnalano ancora un calo di morti (30 contro 38 di ieri), con contagi quotidiani (circa 2600 su quasi 1,2 milioni di tamponi) e totale dei ricoveri in ospedale stabili ai minimi. I test risultati positivi secondo il sistema di tracciamento sono calati intanto del 34% in una settimana; mentre l’Irlanda del Nord annuncia un’accelerazione nell’uscita a tappe dal lockdown sulla scia delle altre nazioni del Regno.
OMS: «In Europa 160 casi al minuto»
«La situazione in Europa è grave: ogni settimana vengono segnalati 1,6 milioni di nuovi casi. Sono 9500 ogni ora, 160 persone ogni minuto»: lo ha affermato il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge, oggi ad Atene per inaugurare, con il Ministro della Sanità greco, l’Ufficio locale per la qualità dell’assistenza. «È solo tra i più anziani - ha detto Kluge - che stiamo assistendo a una diminuzione dell’incidenza. Negli ultimi 2 mesi, la tendenza tra le persone con più di 80 anni di età si è discostata da quella generale, forse grazie all’elevato numero di vaccinazioni in questo gruppo ad alto rischio».
Decisione rinviata sulle vaccinazioni Johnson & Johnson
Un gruppo di esperti del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’agenzia sanitaria americana, ritiene necessario avere ulteriori dati e ha così rinviato la decisione sulla ripresa delle vaccinazioni con il Johnson & Johnson dopo lo stop cautelativo di ieri delle autorità regolatorie americane in seguito ai rari casi di trombosi su sei donne. Gli esperti si riuniranno nel giro di 7-10 giorni, secondo i media Usa. Alcuni scienziati della Fda avevano invece sostenuto che i rischi potrebbero essere mitigati con adeguati avvertimenti.
Mercoledì 14 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 137 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 137.544.208, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.961.963 decessi.
In Brasile mancano sedativi, pazienti intubati e legati
Mancano i sedativi negli ospedali di Rio de Janeiro, dove alcuni operatori sanitari hanno denunciato di aver dovuto intubare dei pazienti Covid da svegli. Un’infermiera dell’ospedale Albert Schweitzer di Realengo, nella zona orientale do Rio, ha raccontato al sito G1 che alcuni pazienti Covid in gravi condizioni sono intubati svegli e con le mani legate al letto a causa della mancanza di farmaci. Nell’ospedale sono ricoverati 118 pazienti Covid, di cui 40 in rianimazione. «Sono svegli, senza sedativi, intubati, con le mani legate al letto e ci implorano di non farli morire», ha detto l’infermiera, in forma di anonimato.
Il Paese ha superato le 360 mila vittime di Covid dall’inizio della pandemia. Lo rivela il Consiglio nazionale delle segreterie di salute (Conass), informando che nelle ultime 24 ore sono stati registrati 3.459 morti e 73.513 contagi. Il bilancio totale sale a 361.884 vittime a fronte di 13.673.507 casi accertati.
Francia: il vaccino di Johnson & Johnson solo agli over 55 come AstraZeneca
Il vaccino monodose di Johnson & Johnson «sarà distribuito e somministrato nelle stesse condizioni previste oggi per il vaccino AstraZeneca, cioè per le persone di oltre 55 anni»: lo ha detto il portavoce del governo francese Gabriel Attal al termine del Consiglio dei ministri.
Brasile, il Senato indaga il Governo sulla gestione pandemica
Il Senato brasiliano ha approvato la creazione di una Commissione parlamentare d’inchiesta (Cpi) sulla gestione della pandemia di coronavirus da parte del governo del presidente Jair Bolsonaro. La composizione della Commissione sarà nota tra dieci giorni, quando i partiti avranno indicato i loro rispettivi rappresentanti, dopodiché verrà fissata una data per l’inizio delle deliberazioni. Il Senato ha dunque seguito le indicazioni del giudice della Corte suprema, Roberto Barroso, che la scorsa settimana aveva sollecitato la creazione di una Cpi su eventuali «omissioni» dell’esecutivo di fronte all’emergenza coronavirus, che finora ha provocato 358’425 morti e 13’599’994 contagiati. Da parte sua, Bolsonaro ha accusato il magistrato di essere una persona senza «carattere», oltre a minacciare di promuoverne l’impeachment. La richiesta di una Cpi era stata avanzata dal senatore dell’opposizione, Randolfe Rodrigues, per il quale il capo dello Stato potrebbe aver commesso «reati di responsabilità». Il senatore Eduardo Gomes, leader del blocco governativo, ha proposto che la Cpi inizi la sessione solo quando tutti i suoi membri avranno ricevuto il vaccino contro la COVID-19.
Von der Leyen, «La COVID resta una grave minaccia»
«La pandemia di COVID rimane una grave minaccia per la salute e il sostentamento delle persone, siamo in una corsa contro il tempo. Prima raggiungiamo il nostro obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione adulta, maggiori sono le possibilità di contenere il virus». Lo ha detto la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen. La Commissione ha raggiunto un accordo con Pfizer per accelerare l’approvvigionamento di vaccini, con 50 milioni di dosi aggiuntive consegnate nel secondo trimestre, a partire da aprile, ha affermato von der Leyen, precisando che saranno distribuite sulla base della popolazione. La «buona notizia» è che «le vaccinazioni accelerano», gli stati membri «hanno ricevuto, a ieri, 126 milioni di dosi. Sono felice di annunciare che oggi abbiamo raggiunto i 100 milioni di vaccini somministrati, un traguardo di cui andare fieri. Di questi 100 milioni, più di un quarto sono seconde dosi», ha detto la presidente della Commissione UE.
La Danimarca sospende definitivamente AstraZeneca
La Danimarca sospenderà definitivamente l’uso del vaccino anti-COVID di AstraZeneca. Lo ha reso noto l’emittente televisiva pubblica Tv2, citando fonti anonime, secondo quanto riporta il Guardian. L’emittente pubblica danese ha aggiunto che oggi verrà diffuso un programma aggiornato delle vaccinazioni, nel quale il farmaco della compagnia anglo-svedese non sarà più incluso. Tv2, sul sito, spiega di aver ricevuto questa informazione da fonti anonime, ma ha deciso di pubblicarla ritenendola rilevante per il pubblico. L’utilizzo di AstraZeneca in Danimarca era stato sospeso l’11 marzo, per approfondire i possibili legami tra il vaccino ed episodi di coaguli, rari ma gravi. Con l’esclusione di AstraZeneca, secondo gli esperti citati dal Copenaghen Post, il programma di vaccinazione potrebbe non essere completato prima della fine dell’anno.
Variante britannica «più appiccicosa»: il 78% dei nuovi casi a NY
La cosiddetta variante inglese della COVID-19, la B1.1.7, è non solo oggi la più diffusa negli Stati Uniti ma rappresenta il 78% dei nuovi casi registrati a New York. Lo ha comunicato il dipartimento alla Sanità della città. La variante, classificata come di «particolare preoccupazione» dai Centri per il controllo e la diffusione delle malattie (CDC), appare essere più contagiosa, in quanto «più appiccicosa» e che colpisce con più facilità i giovani. Vari ospedali dell’Unione stanno osservando una crescita nelle ospedalizzazioni tra i più giovani adulti, ha detto Rochelle Walensky, direttore dei CDC, osservando che «molti di loro non erano stati vaccinati». La B.1.1.7 avrebbe una lieve differenza nella proteina a uncino che si «attacca» alle cellule da infettare: «Questa piccola diversità dal Sars-Cov2 originale renderebbe la variante inglese più infettiva in quanto più appiccicosa», ha spiegato di recente Megan Ranney, direttore del Brown-Lifespan Center for Digital Health. «Nella vita di tutti i giorni ciò significa che una breve esposizione al virus in un ambiente in cui è presente un carico virale basso può in realtà portare ad un contagio con questo tipo di mutazione virale».
27.000 casi in Argentina, nuovo record giornaliero
Le autorità sanitarie argentine hanno fornito ieri un nuovo bilancio di contagi da COVID-19 per le ultime 24 ore, e la cifra di 27.001 casi registrata costituisce un nuovo record assoluto da quando è scoppiata la pandemia lo scorso anno. Lo riferisce l’agenzia di stampa Telam. L’allarme è forte perché la maggior parte dei contagiati si trovano a Buenos Aires, e soprattutto nella sua provincia, dove il settore privato ha reso noto di aver raggiunto la pressoché totale saturazione delle unità di rianimazione. La situazione negli ospedali pubblici, invece, non ha raggiunto ancora il punto di allarme. Il governatore provinciale di Buenos Aires, Axel Kiciloff, sta studiando il da farsi e continua a confrontarsi con quello della capitale, Horacio Rodríguez Larreta, non escludendo una misura di emergenza di 15 giorni di lockdown rigido.
Il bilancio dei contagi dall’inizio dell’emergenza in Argentina è di 2.579.000, mentre i 217 morti dell’ultima giornata hanno portato il totale generale dei decessi a quota 58’174. La campagna di vaccinazione continua senza sosta, e secondo l’Osservatorio pubblico che segue in tempo reale il processo di immunizzazione, alle 18 di ieri 5.696.664 persone erano state vaccinate, di cui 4.946.226 con una dose e 750.438 con entrambe le dosi previste.
Pfizer, «Pronti ad aumentare del 10% le consegne di vaccini agli USA entro maggio»
«Pfizer ha accelerato la produzione del vaccino per la COVID e può consegnare il 10% in più di dosi agli Stati Uniti entro la fine di maggio rispetto» a quanto accordato in precedenza. Lo twitta Albert Bourla, l’amministratore delegato di Pfizer. «Possiamo consegnare tutti i 300 milioni di dosi accordate per la fine di luglio con due settimane di anticipo. Nella lotta alla COVID siamo insieme», ha aggiunto Bourla.
Martedì 13 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 136 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 136.727.030, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.947.846 decessi.
La Francia sospende tutti i voli con il Brasile
Parigi ha deciso di sospendere «fino a nuovo ordine» tutti i voli fra il Brasile e la Francia a causa dei timori per la cosiddetta variante brasiliana del coronavirus, secondo quanto annunciato dal premier, Jean Castex, di fronte all’Assemblée nationale. «Constatiamo - ha detto il primo ministro - che la situazione si aggrava e abbiamo quindi deciso di sospendere fino a nuovo ordine tutti i voli fra il Brasile e la Francia». L’opposizione aveva chiesto provvedimenti rigidi come la sospensione dei collegamenti con il Brasile o una quarantena molto stretta per chi arriva da quel paese.
A Osaka record di casi: sono più di mille per la prima volta
I contagi da coronavirus hanno superato per la prima volta a Osaka, in Giappone, quota mille in 24 ore, proprio nel giorno dell’arrivo della staffetta con la torcia olimpica, celebrato in un parco vuoto. Lo riporta The Japan Times. La prefettura di Osaka ha confermato oggi 1.099 nuovi casi di COVID-19: il record precedente, segnalato sabato scorso, era di 918 casi, scesi ieri a 603. Il governatore di Osaka, Hirofumi Yoshimura, ha definito la situazione «estremamente grave», aggiungendo che la prefettura chiederà al governo centrale di dichiarare lo stato di emergenza se la situazione non dovesse migliorare la prossima settimana. Osaka, e in generale l’area del Kansai, hanno visto un aumento dei contagi riferiti alle varianti più contagiose del virus, secondo le autorità locali. Anche la prefettura di Hyogo ha segnalato oggi un nuovo record, con 391 nuovi casi, e questo nonostante l’inasprimento delle misure di contenimento. Attualmente ristoranti e bar devono chiudere entro le 20:00, ma Yoshimura ha ventilato la possibilità di una chiusura totale. Nel frattempo, Tokyo ha segnalato 510 nuovi casi, tra crescenti timori di una quarta ondata. Dei nuovi casi, 156 sono stati rilevati tra i ventenni, 100 tra i quarantenni e 87 tra i trentenni. Quelli tra persone di età pari o superiore a 65 anni erano 47.
Israele apre a gruppi di turisti vaccinati
Dal 23 maggio prossimo Israele consentirà l’ingresso nel Paese a gruppi di turisti: il primo passo alla riapertura del Paese ai non cittadini. Lo hanno annunciato il ministro del turismo Orit Farkash-Hacohen e quello della sanità Yuli Edelstein, che hanno raggiunto un accordo in questo senso. Le scelta di favorire i gruppi è stata spiegata con il fatto che questi sono più controllabili. Ai turisti sarà chiesto, oltre la vaccinazione, un tampone negativo prima della partenza e all’arrivo in Israele e anche un test sierologico che dimostri la presenza di anticorpi. I due ministri hanno detto che il Governo continuerà a trattare con altri Paesi per il riconoscimento reciproco dei vaccini in modo da evitare il test sierologico.
Green pass vaccinale previsto per fine giugno
La Commissione europea punta all’entrata in vigore alla fine di giugno del certificato verde digitale che mira a facilitare la libera circolazione nell’Unione europea (UE) in vista delle vacanze estive. «Vogliamo poter iniziare con questo sistema prima dell’estate», ha affermato il commissario europeo alla giustizia Didier Reynders, che si occupa della libera circolazione nella UE, intervenendo alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del parlamento europeo sul green pass vaccinale. «La Commissione accoglie favorevolmente il fatto che il Parlamento europeo abbia accettato di attivare la procedura d’urgenza che permette un esame rapido di questa proposta per poter adottare prima dell’estate il certificato verde digitale - ha aggiunto Reynders. Un esame rapido non vuol dire un esame superficiale. Noi vogliamo facilitare il ritorno alla libera circolazione nell’Unione».
La Germania obbliga le imprese a offrire test a dipendenti
Le imprese in Germania saranno obbligate ad offrire i test anti-covid per i loro dipendenti che non lavorano da casa ma in azienda: lo ha deciso il Consiglio dei ministri riunito a Berlino stamattina, secondo quanto riferisce Dpa. «Le aziende devono offrire in linea di principio almeno una volta a settimana i test covid ai propri dipendenti e in via eccezionale due test a settimana», ha reso noto il ministero dell’economia tedesco. Si tratta di un dovere di offerta da parte dei datori di lavoro e non di un obbligo di test per i dipendenti, viene specificato.
Germania: inasprita la legge sulla pandemia
Il Consiglio dei ministri riunito a Berlino ha approvato la modifica della legge sulla protezione della salute, a quanto riferisce l’agenzia tedesca Dpa. In seguito a questa decisione in Germania ci si potrà aspettare restrizioni secondo le linee guida approvate a livello nazionale, come l’estensione del coprifuoco e un’ulteriore chiusura degli esercizi commerciali. Al superamento della soglia di incidenza settimanale del virus sopra i 100 nuovi contagi scatteranno delle misure automatiche. Il coprifuoco è previsto dalle 21.00 alle 05.00, esclusi motivi di lavoro e cura degli animali. All’aperto e al chiuso non sarà possibile incontrare più di una persona al di fuori del proprio nucleo familiare, bambini fino a 14 anni compresi. I negozi, la gastronomia, le attività del tempo libero torneranno a chiudere. Sarà fatta eccezione per alimentari, negozi per bambini, farmacie, negozi di forniture mediche, drogherie, ottici, benzinai, fioristi, negozi di forniture per animali e centri di giardinaggio.
Lunedì 12 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 135 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 135.877.350, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.935.460 decessi.
In Europa oltre un milione di morti per COVID
Più di un milione di morti in Europa per il coronavirus: è il tragico bilancio finora secondo un conteggio della France Presse. L’Europa è l’area più colpita del mondo davanti ad America Latina e Nord America. I 52 Paesi e territori della regione (che ad est arriva fino all’Azerbaigian e alla Russia) totalizzano almeno 1.000.228 decessi su 46.496.560 casi davanti all’America latina e Caraibi (832.577 decessi e 26.261.006 casi) e agli Stati Uniti e Canada (585.428 decessi e 32.269.104 casi).
Aumento dei casi in Spagna: «Effetto Settimana Santa»
Continua la tendenza ascendente dei contagi di coronavirus in Spagna: l’incidenza registrata negli ultimi 14 giorni è di 199 casi positivi ogni 100’000 abitanti, una crescita di quasi 17 punti rispetto a venerdì, secondo i dati del Ministero della Sanità. Fernando Simón, responsabile del team di risposta nazionale alla pandemia, ha detto in conferenza stampa che si tratta dei contagi che risalgono «più o meno al periodo della Settimana Santa». Simón ha aggiunto che «non si può frenare quello che è già successo», ma «ciò che può succedere di qui in poi». Nonostante ciò, la sua previsione è che i casi positivi continuino ad aumentare «fino alla prossima settimana». Secondo quanto osservato, ha detto ancora Simón, la trasmissione del virus attualmente è «più lenta», grazie all’effetto dei vaccini e di alcune misure restrittive.
La Russia sospende i voli con la Turchia
La Russia ha annunciato lunedì la sospensione dei suoi collegamenti aerei con la Turchia per un mese e mezzo, spiegando la decisione con il deterioramento della situazione epidemiologica nel Paese. I voli con la Turchia, ma anche la Tanzania, saranno sospesi «dal 15 aprile al 1 giugno», ha detto in un briefing televisivo la vicepremier con delega alla Sanità Tatiana Golikova spiegando che la situazione epidemiologica «continua a peggiorare lì dalla prima decade di marzo». Golikova ha aggiunto che l’80% dei russi risultati positivi al coronavirus al loro ritorno da un paese straniero dall’inizio della pandemia provenivano dalla Turchia. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha assicurato all’agenzia di stampa Ria Novosti che la decisione non è legata all’incontro del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sabato con il turco Recep Tayyip Erdogan, durante il quale quest’ultimo ha ricordato la sua opposizione all’annessione della Crimea da parte della Russia. La Turchia è una delle principali destinazioni turistiche per i russi, molti dei quali vi si recano ogni anno.
Spagna, prime dosi di Janssen per fascia 70-79 anni
Le prime dosi del vaccino monodose contro il Covid Janssen in Spagna saranno usate per immunizzare persone tra i 70 e i 79 anni d’età. Lo ha annunciato la ministra della Sanità Carolina Darias, che ha anticipato che il primo carico di questo preparato arriverà «mercoledì mattina». Le sue dichiarazioni sono state riportate dai media spagnoli. Inoltre, per queste persone si continueranno ad usare anche i vaccini di Pfizer e Moderna. Finora, solo il 13,3% della popolazione in questa fascia d’età ha già ricevuto una dose, secondo gli ultimi dati del Ministero della Sanità. Per quanto riguarda il gruppo degli over 80, invece, più del 90% ha già avuto una dosi e il 50% è già immunizzato con due dosi. Il vaccino di AstraZeneca in Spagna è usato attualmente per le persone tra i 60 e i 69 anni.
Vaccini: ispettori Ema a Mosca, visitate cliniche
Gli esperti dell’Ema, arrivati a Mosca il 10 aprile, hanno visitato due cliniche della capitale, «dove si sono tenuti gli studi di fase tre dello Sputnik V». A dirlo è una fonte informata dei fatti a Interfax. «Agli ispettori sono state date tutte le informazioni richieste», prosegue la fonte. Gli esperti «hanno parlato con i medici» e «consultato le carte». «Si può dire che è in corso un dialogo costruttivo». Gli esperti ora visiteranno centri di produzione del vaccino in Russia.
Riaprono i negozi nel Regno Unito
Lunghe file davanti ai negozi ed esercizi commerciali in diverse città del Regno Unito fin dalla mattina presto oggi, in attesa della riapertura dopo il lockdown deciso a dicembre dalle autorità britanniche per contrastare la pandemia da covid-19. Scatta infatti oggi la fase due della ‘road map’ stabilita dal governo britannico per la graduale riapertura del Paese e si comincia da pub (sebbene con il limite al servizio all’aperto), negozi di beni anche non essenziali, parrucchieri e centri estetici, anche palestre.
Così a Oxford Street a Londra, per esempio, una delle vie dello shopping più frequentate al mondo e lasciata deserta dalla pandemia, si sono formate lunghe file davanti ai negozi in attesa che aprano i battenti. Resta tuttavia l’incognita su come queste prolungate chiusure e il rischio covid che persiste possano aver già cambiato il modo in cui si fa shopping. Di questo tema ne fa subito uno slogan lo storico grande magazzino di Oxford Street, Selfridges, che in occasione della riapertura ha issato sulla sua facciata una scritta a lettere cubitali che recita «Let’s change the way we shop» (Cambiamo il modo in cui facciamo compere).
Obbligo di mascherina sui treni tedeschi
Deutsche Bahn (DB), l’azienda ferroviaria tedesca, ha imposto i primi divieti di trasporto a livello nazionale a ci si rifiuta di indossare la mascherina. Una portavoce della DB ha detto al giornale «Welt am Sonntag» che l’azienda ha emesso finora un «numero basso - a due cifre - di esclusioni dal trasporto». La DB aveva già annunciato alla fine dello scorso anno che avrebbe emesso tali esclusioni se avesse ripetutamente constatato la presenza di passeggeri senza maschere. Secondo un rapporto, i divieti ferroviari ora imposti si applicano per sei mesi e significano che coloro che si rifiutano di indossare una maschera non sono autorizzati a viaggiare con i treni regionali o entrare in una stazione ferroviaria durante questo periodo. È vero che una tale esclusione dal trasporto è difficile da controllare. Tuttavia, se le persone colpite dal provvedimento venissero beccate a viaggiare, la ferrovia potrà sporgere denuncia per violazione. Secondo il rapporto di «Welt am Sonntag», i divieti di circolazione sono stati imposti in casi particolarmente drastici di violazione del requisito della maschera. Alla fine di dicembre, alcune delle persone colpite appartenevano a un gruppo di negazionisti che hanno protestato vicino a Dresda molestando anche altri passeggeri.
Domenica 11 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 135 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 135.459.908, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.929.679 decessi.
In Cina test con un nuovo vaccino
Un nuovo vaccino anti-COVID sviluppato dalla cinese Sinopharm ha ricevuto l’approvazione per cominciare i test clinici, da parte dell’autorità nazionale di sorveglianza dei medicinali. Lo ha dichiarato oggi sul proprio account ufficiale Weibo il China National Biotec Group (CNBG), una controllata nel campo delle bioscienze della Sinopharm.
Negli USA preoccupa la crescita dei contagi
«Nelle ultime settimane negli Stati Uniti, dopo picchi molto alti di contagi, il plateau è stato raggiunto a livelli superiori a quelli auspicabili: si è attestato a 20-30 mila contagi al giorno. Ultimamente abbiamo assistito a una risalita fino a 30, 40, 50 mila casi, e la settimana scorsa negli ultimi tre giorni sono stati 63 mila. La nostra preoccupazione è che questa tendenza all’aumento possa portare a un notevole incremento del picco». È quanto dichiarato dal virologo Anthony Fauci, consigliere del presidente per le questioni sanitarie del presidente americano Joe Biden, ospite di «Mezz’ora in più/Il Mondo che verrà» su Rai 3. «Una notizia incoraggiante è che il programma vaccinale degli Stati Uniti sta andando molto bene: abbiamo 62 milioni di persone completamente vaccinate e oltre 100 milioni parzialmente vaccinate. Ogni giorno ne vacciniamo 3-4 milioni - ha spiegato -. Speriamo che con il passare delle settimane l’aumento del numero dei vaccinati impedirà questa crescita ma ancora non lo sappiamo con certezza: in alcuni Stati, come Michigan, New York e New Jersey, i contagi anziché stabilizzarsi sono tornati ad aumentare, e questo è preoccupante». Secondo Fauci, anche in Europa «è possibile che responsabile dell’aumento dei contagi sia la capacità della variante inglese: magari a cancellare gli effetti del lockdown è l’aumento di trasmissibilità del virus».
La Cina ammette: «I nostri vaccini hanno una bassa efficacia»
La Cina ha ammesso che «l’efficacia» dei propri vaccini «non è alta». Lo riferisce il South China Morning Post. Parlando in una conferenza stampa, ieri a Chendgu, il capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, Gao Fu, ha dichiarato che il Paese sta esaminando due strade per «risolvere il problema». Un’ipotesi sarebbe quella di aggiustare il dosaggio, l’intervallo tra le due dosi o aumentare il numero di dosi. La seconda opzione è invece quella di mischiare i vaccini che usano diverse tecnologie.
La lettera dell’UE ad AstraZeneca: «20 giorni per rispettare i patti»
L’ultimo capitolo, solo in ordine di tempo, delle ostilità tra l’Unione europea e AstraZeneca è stata una lettera partita da Bruxelles il 19 marzo in cui la Commissione Europea ha chiesto all’azienda anglo-svedese di rispettare i propri impegni contrattuali con l’Europa entro «un periodo di 20 giorni», termine dunque scaduto l’8 aprile. Della missiva, sette pagine in inglese firmate dal capo negoziatore dell’UE sui vaccini anti-COVID, Sandra Gallina, ha dato notizia due giorni fa il francese Les Echos.
Il testo elenca una lunga lista di elementi che hanno portato l’esecutivo comunitario «alla conclusione che AstraZeneca non ha rispettato, e continua a non rispettare, i suoi obblighi contrattuali di produzione e consegna» delle 300 milioni di dosi iniziali per l’UE. «Vi chiediamo formalmente e vi diamo preavviso di porre rimedio alle sostanziali violazioni contrattuali entro venti giorni da questa lettera - prosegue il testo -. Vi diamo preavviso di recuperare senza ulteriori ritardi sull’arretrato nella produzione e consegna delle dosi e di mitigare qualunque danno causato». «Sottolineiamo - si legge ancora nel messaggio - che la sostanziale violazione dell’accordo di acquisto da parte della vostra azienda può portare a conseguenze drammatiche per la vita, la salute e la libertà di milioni di cittadini europei nella crisi COVID-19».
Da AstraZeneca la Commissione europea aspetta ancora una risposta. «La lettera del 19 marzo - ha spiegato il portavoce dell’esecutivo europeo Johannes Bahrke - ci consente di avviare un confronto ufficiale con la società per risolvere il conflitto» apertosi «come previsto dall’articolo 18.5 del contratto». Ma «stiamo ancora aspettando» di acquisire «gli elementi necessari» per portare avanti questo processo. «Restiamo in contatto con AstraZeneca - ha concluso il portavoce - per assicurare la tempestiva consegna di un numero sufficiente di dosi».
India, 100 milioni di vaccinazioni in 85 giorni: «Siamo stati i più veloci»
L’India ha annunciato di essere diventato «il Paese più veloce del mondo» nella somministrazione di oltre 100 milioni di dosi di vaccino anti-COVID. Il ministero della Salute, citato dalla BBC, ha dichiarato di aver raggiunto l’obiettivo in 85 giorni di campagna vaccinale, mentre gli USA lo hanno raggiunto in 89 giorni e la Cina in 102. Il Paese asiatico tuttavia ha registrato oggi un aumento giornaliero di oltre 150 mila contagi e più di 800 morti. Almeno sei Stati inoltre lamentano la carenza di dosi, mentre il governo federale insiste di avere 40 milioni di dosi pronte per essere consegnate e che le «accuse» sulla mancanza di vaccini sono «assolutamente prive di fondamento». La campagna vaccinale mira a coprire 250 milioni di persone entro luglio, ma secondo gli esperti il ritmo di vaccinazioni dovrebbe accelerare per raggiungere questo obiettivo. Finora sono stati vaccinati lavoratori in prima linea e ultrasessantenni, ma da adesso tutti gli over 50 possono ricevere il vaccino nei centri di somministrazione e negli ospedali.
Nuovo balzo dei contagi negli USA, emergenza in Michigan
I casi di COVID negli Stati Uniti continuano ad aumentare: solo nelle ultime 24 ore sono stati oltre 80.000. L’emergenza è concentrata nel Midwest e soprattutto in Michigan, lo Stato con il maggior numero di contagi quotidiani. Il governatore del Michigan, Gretchen Whitmer, fa appello alla responsabilità dei cittadini perché «cambiare solamente le regole non basta a fermare l’ondata».
Sabato 10 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 134,69 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 134.691.669, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.915.400 decessi.
Quarta ondata in Iran, scatta il lockdown
«La variante inglese del coronavirus che sta circolando in Iran è arrivata dall’Iraq e ha prodotto l’inizio della quarta ondata pandemica nella nostra nazione». Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani, aggiungendo che i viaggi e gli incontri per il capodanno iraniano sono altre cause del peggioramento della situazione. Il governo ha annunciato un lockdown nazionale di dieci giorni per le strutture educative, culturali e religiose, incluse le moschee che avevano pianificato programmi per mercoledì per l’inizio del mese di digiuno del Ramadan. Inoltre, in 257 città iraniane a rischio molto alto e in 129 a rischio alto, per due settimane lavorerà in presenza solo il 50% del personale degli istituti importanti e un terzo nelle altre organizzazioni. Le uniche attività economiche aperte in queste zone saranno supermercati, cliniche mediche e centri di riparazione per le auto
Nessun legame tra il vaccino Johnson & Johnson e le trombosi
Nessun legame provato è stato rinvenuto fra il vaccino Johnson & Johnson e le trombosi. Lo affermano le autorità americane, secondo quanto riportato dai media USA.
Venerdì 9 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 134 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 134.035.138, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.904.504 decessi.
OMS, «Nessun dato adeguato che i vaccini siano intercambiabili»
Non c’è «alcun dato adeguato» sull’intercambiabilità dei vaccini: lo ha sottolineato l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Questa mattina la Francia ha reso noto che le persone con meno di 55 anni che hanno ricevuto una prima dose del siero di AstraZeneca riceveranno la seconda di un altro vaccino anti-coronavirus.
«Non ci sono dati adeguati per dire se questo è qualcosa che può essere fatto», ha detto Margaret Harris, portavoce dell’OMS, durante un briefing a Ginevra. Gli esperti dell’organizzazione, ha sottolineato, hanno concluso «che l’intercambiabilità dei vaccini non è qualcosa che possono raccomandare in questa fase». Harris ha ricordato che questa era la posizione assunta dal Gruppo consultivo strategico di esperti sulla vaccinazione a febbraio quando ha pubblicato le sue raccomandazioni sul vaccino anti-COVID-19 di AstraZeneca e prima delle informazioni su un possibile collegamento tra questo vaccino e effetti collaterali molto rari.
La Gran Bretagna apre ai viaggi estivi, ma con sistema a semaforo
Il governo britannico di Boris Johnson si prepara al possibile allentamento delle restrizioni legate al COVID-19 sui viaggi all’estero nella seconda metà di maggio evocando il meccanismo di un sistema a semaforo per la suddivisione dei vari Paesi a seconda del rischio: con una gradazione delle cautele e delle limitazioni fra rosso (allerta massima), arancione e verde. Lo ha confermato oggi il ministro dei trasporti, Grant Shapps, lasciando per ora aperta la questione della possibile introduzione - già delineata da Johnson - di una qualche forma di passaporto o certificazione vaccinale; ma ribadendo che l’obbligo di sottoporsi a test varrà comunque anche per gli spostamenti da e per le mete della lista verde. Al riguardo Shapps ha peraltro assicurato d’aver avviato iniziative per garantire l’accesso a test a basso costo ai viaggiatori, in risposta alle critiche sollevate dall’industria del turismo e del vettori aerei per i costi che i tamponi hanno nel Regno: dove il servizio sanitario pubblico li garantisce solo a chi abbia sintomi, obbligando chi viaggia a rivolgersi a laboratori privati con tariffe che possono superare le 300 sterline (388 franchi). Il ministro in ogni caso ha aperto uno spiraglio nel muro di prudenza sottolineando alla BBC di essere «in grado per la prima volta di non sconsigliare la prenotazione di vacanze all’estero in estate». Anche se resta da decidere la data dell’alleggerimento delle norme al riguardo, al di là della «revisione» promessa senza impegni entro il 17 maggio. Stando alle anticipazioni, i viaggi verso i Paesi della lista verde saranno possibili col solo obbligo di un doppio test (alla partenza e al ritorno) ma senza quarantena; mentre per quelli della lista arancione resterà la necessità di autoisolarsi precauzionalmente per dieci giorni al rientro; e per quelli della lista rossa (a elevato rischio per le varianti) di trascorrere la quarantena in hotel sorvegliati a proprie spese.
Merkel modifica la legge sulla pandemia in Germania
«Lunedì prossimo non si terrà alcun vertice fra il governo e i Länder. E il vertice non si terrà neppure nel corso della settimana prossima». Lo ha confermato in conferenza stampa Ulrike Demmer, portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel. Stato federale e Regioni hanno invece deciso oggi di modificare la legge sulla protezione della salute, stabilendo nel provvedimento «quali siano le misure da adottare nel caso in cui l’incidenza settimanale salga sopra i 100 nuovi contagi (ogni 100.000 abitanti). L’obiettivo è un’azione unitaria» nel contrasto alla pandemia, ha sottolineato Demmer. La portavoce ha anche affermato che «la decisione è stata presa in accordo con i Länder».
Norvegia, compleanno in un resort: multata premier
Si è chiusa con una multa di 20.000 corone norvegesi (2198 franchi) l’indagine sulla festa di compleanno organizzata dalla premier norvegese Erna Solberg nonostante le norme anti-coronavirus. Lo riporta il Guardian citando il capo della polizia Ole Saeverud. La prima ministra si era scusata per aver celebrato il mese scorso i suoi 60 anni con tredici membri della famiglia in un resort in montagna nonostante il limite di dieci persone imposto dal governo.
Germania: lite sul lockdown, salta il vertice Stato-Länder
Non si terrà in Germania il vertice fra Stato e Länder sulle misure anti-COVID-19 previsto per lunedì prossimo a Berlino. È quanto trapela da un documento di cui riporta l’emittente NTV.
In Germania è forte la tensione sull’ipotesi di un nuovo lockdown per frenare la terza ondata chiesto dalla cancelliera Angela Merkel, dal ministro della sanità Jens Spahn e dai politici dell’Unione cristiano democratica, mentre diversi Länder spingono per le aperture
Germania, in 7 giorni +20% di pazienti in terapia intensiva
Il Robert Koch Institut ha messo di nuovo in guardia dal sovraccarico del sistema sanitario tedesco, a causa della terza ondata della pandemia: attualmente sono 4500 i pazienti ricoverati per COVID-19 nelle terapie intensive in Germania, dove il numero dei posti letto occupati «continua a salire».
«La settimana scorsa sono stati registrati 700 nuovi arrivi, con un aumento del 20% in sette giorni», ha riferito il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, in conferenza stampa a Berlino con il ministro della sanità, Jens Spahn. L’85% di questi pazienti deve far ricorso alla respirazione artificiale, ha sottolineato. E aumenta sensibilmente il numero dei casi di ricoveri nella fascia fra i 35 e i 49 anni di età.
Il problema che si pone nel sistema sanitario tedesco «non è solo il sovraccarico delle strutture, con la questione dei posti letto e delle apparecchiature, ma anche l’affaticamento del personale sanitario, di medici e infermieri alle prese con la lotta alla pandemia».
Il Senato del Brasile aprirà un’indagine su Bolsonaro
Il Senato brasiliano aprirà un’indagine sulla gestione della pandemia di COVID-19, da parte del governo di Jair Bolsonaro. Ieri la Corte suprema ha ordinato al Senato di creare una commissione apposita in seguito alle richieste di 32 degli 81 senatori brasiliani. Bolsonaro ha sin da subito ignorato i consigli degli esperti sul contenimento della pandemia anche se i casi e le vittime in Brasile continuano ad aumentare, con oltre 4.200 morti per coronavirus nelle ultime 24 ore, per un totale di oltre 345.000, il secondo numero più alto al mondo in cifra assoluta per un paese, dopo gli Stati Uniti. L’inchiesta dovrebbe concentrarsi sulle «azioni e omissioni del governo federale, in particolare per quanto riguarda l’aggravarsi della crisi sanitaria nello stato di Amazonas», afferma la sentenza. A gennaio decine di persone sono morte a Manaus, la capitale dello Stato, quando gli ospedali hanno esaurito l’ossigeno per curare i pazienti con COVID-19.
Francia, la seconda dose con un altro vaccino agli under 55
Le persone con meno di 55 anni che hanno ricevuto in Francia una prima dose del vaccino anti-COVID-19 di AstraZeneca riceveranno la seconda di un altro vaccino. Lo ha detto il ministro della sanità Olivier Véran. «È del tutto logico», ha detto Véran, sottolineando tuttavia che l’annuncio ufficiale arriverà dall’Istituto superiore di sanità (Has) in una conferenza stampa alle 10.00. L’Has aveva sospeso il vaccino di AstraZeneca per i minori di 55 anni il 19 marzo.
Hong Kong ferma gli ordini di AstraZeneca, «Evitiamo sprechi»
Hong Kong ha annunciato di aver richiesto ad AstraZeneca di sospendere la consegna del suo vaccino anti-COVID-19 tra timori di gravi effetti collaterali e preoccupazioni per la sua efficacia contro nuove varianti del coronavirus. «Riteniamo che non sia necessario che ci arrivi AstraZeneca entro quest’anno. Vogliamo evitare sprechi perché i vaccini scarseggiano a livello globale», ha dichiarato il capo della sanità dell’ex colonia britannica Sophia Chan. Hong Kong ha già assicurato un vaccino a testa ai suoi 7,5 milioni di residenti firmando accordi con Pfizer-BioNTech e la società cinese Sinovac. La campagna tuttavia procede a rilento e soltanto 529’000 persone sono state vaccinate finora. Hong Kong è uno dei primi luoghi al mondo dopo la Cina ad essere stato colpito dal coronavirus. Grazie a rigorose misure di distanziamento e all’uso delle mascherine nell’ex colonia britannica ci sono stati solo 11.000 casi e 205 morti.
Giovedì 8 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 133,22 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 133.229.961, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.890.163 decessi.
Spiragli di libertà in Gran Bretagna: la Regina apre i suoi giardini
Dal prossimo luglio - pandemia permettendo - sarà possibile di nuovo regalarsi un pic-nic nei giardini della regina, che riaprono dopo oltre un anno di forzata chiusura in una Gran Bretagna. Nel Regno unito si vedono spiragli di luce in termini di tendenza al calo dei contagi e dei morti per Covid grazie a una campagna di vaccinazioni a passo spedito e agli effetti di tre mesi di lockdown nazionale tris. La visita al parco privato di Buckingham Palace - un’immersione nella natura più esclusiva, estesa su 39 acri che ospitano 350 tipologie di fiori selvaggi differenti - è prenotabile da oggi tramite il sito web del Royal Collection Trust (RCT), la charity che gestisce le dimore della Famiglia Reale.
Al prezzo di quasi 60 sterline (77 franchi) per gli adulti, e 33 sterline (42 franchi) per i bambini, i visitatori avranno diritto ad un tour guidato della reggia e dello stesso parco, dove - se vorranno - potranno anche pranzare su un plaid disteso sull’erba regale. Una prima volta assoluta rispetto alle tradizioni del passato: mai prima d’ora era stata infatti concessa una simile libertà al pubblico, autorizzato negli anni scorsi a un accesso decisamente più limitato ai giardini reali anche nei periodi di apertura. Un portavoce ha dichiarato alla Bbc che in migliaia si sono già prenotati e che le visite saranno consentite - se tutto andrà secondo i piani - da luglio a settembre.
Anthony Fauci: «Aumento inquietante e allarmante di contagi negli USA»
Il numero dei nuovi casi di COVID-19 negli Stati Uniti ha raggiunto negli ultimi giorni un livello inquietante e allarmante, e il Paese rischia seriamente una nuova ondata di contagi. Lo ha detto il virologo Anthony Fauci in una intervista alla CNN. «È quasi una corsa tra vaccinare più gente possibile e un nuovo balzo dei contagi peggiore del previsto dagli esperti», ha aggiunto Fauci.
Moderna, gli anticorpi persistono almeno 6 mesi dopo la seconda dose
Gli anticorpi indotti dal vaccino anti-COVID di Moderna persistono 6 mesi dopo la seconda dose del vaccino (mRNA-1273). Lo comunica l’azienda farmaceutica.
I dati sono pubblicati nella Letter to Editor del New England Journal of Medicine. I risultati più recenti, afferma Moderna, indicano che gli anticorpi attivati da mRNA-1273 sono presenti 6 mesi dopo la seconda dose. Lo studio ha analizzato 33 adulti sani che hanno partecipato allo studio di fase 1 guidato dal NIH sul vaccino COVID-19 di Moderna. Sono in corso studi che monitorano le risposte immunitarie oltre i 6 mesi.
«Siamo lieti che questi nuovi dati mostrino la persistenza degli anticorpi per 6 mesi dopo la seconda dose del nostro vaccino COVID-19», ha dichiarato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. Questo, ha sottolineato, «ci dà ulteriore fiducia nella protezione offerta dal nostro vaccino. Restiamo impegnati a continuare ad affrontare la pandemia da COVID-19». Moderna, afferma la stessa azienda in una nota, «sta anche perseguendo una strategia di sviluppo clinico contro le varianti emergenti». Inoltre, il NIAID, parte del National Institutes of Health (NIH), «condurrà una sperimentazione clinica di fase 1 per valutare i vaccini mRNA-1273 modificati monovalenti e multivalenti come serie primaria in individui naïve e come vaccino di richiamo in quelli precedentemente vaccinati con mRNA-1273».
Gran Bretagna, uno studio conferma l’impatto del vaccino sul calo dei decessi
Nuova conferma dell’impatto complessivamente decisivo delle vaccinazioni anti-COVID nel Regno Unito sulla diminuzione netta della mortalità: a cominciare dalla fasce di età più anziane - inizialmente più vulnerabili - inserite come prioritarie nella campagna vaccinale promossa dal governo di Boris Johnson e giunta a quasi 38 milioni di dosi somministrate (con la copertura dei 50.enni in via di completamento). Lo rivela uno studio aggiornato ai mesi di febbraio e di marzo stando al quale la stabilizzazione dei contagi britannici - seguita a diverse settimane consecutive di calo reso possibile anche dagli effetti del terzo lockdown nazionale dopo l’ondata di fine 2020 causata dalla cosiddetta variante inglese - non è stata accompagnata da un’analoga stabilizzazione dei decessi: che hanno invece continuato a scendere in particolare fra gli ultra 80.enni e 70.enni, fra i primi a essere vaccinati e ad aver quindi sviluppato una maggiore immunità. Parallelamente le elaborazioni statistiche dell’ONS, l’ufficio di statistica britannico, confermano per la terza settimana di fila un totale di morti sull’isola inferiore alla media pre pandemia degli ultimi 5 anni; nonché un aumento degli asintomatici a oltre la metà delle persone testate positive al coronavirus.
Per il ministro della Sanità, Matt Hancock, si tratta di testimonianze dell’efficacia dei vaccini usati finora - incluso AstraZeneca - specie contro i rischi di morte da COVID, di ospedalizzazione o comunque d’infezione acuta. Rischi largamente superiori, ha ribadito Hancock, rispetto a quelli dei casi di trombosi rare indicato come un potenziale, seppure non ancora provato, effetto collaterale di AstraZeneca su una piccola minoranza di pazienti (4 per milione nel Regno, con 79 episodi censiti e 19 morti): quota paragonabile a quella che si registra in rarissimi casi analoghi in conseguenza di «voli aerei a lungo raggio».
Le spiagge di New York riapriranno a fine maggio
La città di New York si prepara all’arrivo dell’estate. Il sindaco Bill de Blasio ha annunciato che tutte le sue otto spiagge riapriranno il prossimo 29 maggio in concomitanza con la festività del Memorial Day.
Circa un mese dopo, il 26 giugno, è prevista anche la riapertura delle 48 piscine pubbliche della Grande Mela. Sul calendario è il giorno successivo alla chiusura dell’anno scolastico. Lo scorso anno, in piena pandemia, l’amministrazione comunale era stata costretta a ritardare l’apertura delle spiagge e a limitare il numero di piscine all’aperto.
In Spagna allentamenti sull’obbligo della mascherina all’aperto
In Spagna non sarà obbligatorio mettersi la mascherina quando si fa il bagno al mare o in piscina, né quando si fa attività fisica da soli all’aperto: lo hanno deciso il Ministero della Sanità e le regioni del Paese iberico, approvando perciò eccezioni a una legge entrata in vigore la settimana scorsa, che impone l’uso della mascherina in qualsiasi spazio aperto anche se la distanza interpersonale è superiore a 1,5 metri. Lo ha reso noto in una conferenza stampa la ministra della Sanità, Carolina Darias, che ha spiegato che sono state stabilite le attività «compatibili» e «non compatibili» con l’uso della mascherina. Una passeggiata sulla spiaggia, per esempio, è considerata compatibile, quindi sarà obbligatorio indossarla, ha aggiunto.
Mercoledì 7 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 132 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 132.302.451, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.871.786 decessi.
Anche la Corea del Sud sospende AstraZeneca
La Corea del Sud sospenderà temporaneamente la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca alle persone sotto i 60 anni. Lo riferiscono diversi media asiatici in lingua inglese. Seul allo stesso tempo ha approvato il vaccino Johnson & Johnson.
Ancora in aumento l’incidenza dei contagi in Spagna
Aumenta ancora l’incidenza dei contagi in Spagna, secondo gli ultimi dati del Ministero della Sanità: oggi si segnalano 167,97 casi positivi ogni 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni, mentre ieri erano 164,71. La Navarra, Madrid e i Paesi Baschi, insieme alle città autonome di Ceuta e Melilla, sono considerate territori in fascia di rischio estremo, secondo i criteri stabiliti dalle autorità sanitarie nazionali: l’incidenza è superiore ai 250 contagi ogni 100.000 abitanti.
L’agenzia di stampa Efe segnala che in queste zone l’aumento dei contagi è più rapido che nelle altre regioni.
Il ministero della Sanità ha aggiunto oggi 126 morti al totale dall’inizio della pandemia, che sale così a 76.037.
Stop dal Belgio ad AstraZeneca
Il vaccino AstraZeneca non sarà più somministrato alle persone sotto i 56 anni: lo hanno deciso le autorità sanitarie del Belgio dopo il nuovo parere dell’Ema.
I casi mondiali aumentano per la sesta settimana consecutiva
A livello globale, i nuovi casi di Covid-19 sono aumentati per la sesta settimana consecutiva, con oltre 4 milioni di nuovi casi segnalati nella scorsa settimana, il 5% in più. E’ quanto emerge dall’aggiornamento settimanale dell’Oms, pubblicato sul sito dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Anche il numero di nuovi morti è aumentato dell’11% rispetto alla scorsa settimana, con oltre 71.000 nuovi decessi segnalati.
I maggiori aumenti nell’incidenza dei casi sono stati osservati nel sud-est asiatico (in particolare in India) e nelle regioni del Pacifico occidentale. Ovunque, ad eccezione dell’Africa, sono aumentati i morti, con un picco del 46% in più nella regione del sud-est asiatico.
In Brasile più morti che nascite nei primi di aprile
A causa della pandemia di coronavirus, nei primi giorni di aprile in Brasile il numero delle morti ha superato quello delle nascite: lo ha reso noto la ricercatrice dell’Università di Harvard, Marcia Castro.
«Più morti che nascite nei primi sei giorni di aprile: questo è senza precedenti, una catastrofe. Lockdown urgente!», ha affermato l’esperta.
In base ai dati, tra l’1 e il 6 aprile ci sono state 11.774 nascite contro 12.181 morti nel gigante sudamericano, che ieri ha registrato il record di vittime da Covid-19 in 24 ore, 4.195.
Castro ha inoltre pubblicato un rapporto con i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, dove è indicato come, tra il 27 marzo e il 2 aprile, il Brasile, che ha il 2,7% della popolazione mondiale, ha registrato il 30% dei decessi per Covid-19 avvenuti in tutto il pianeta.
L’EMA conferma il legame tra AstraZeneca e le «trombosi rare»
«Gli eventi rari» di trombosi cerebrale «sono effetti collaterali molto rari» del vaccino di AstraZeneca. Lo riferisce l’Ema, l’ente regolatorio europeo, che al termine della sua valutazione ha ribadito che «i benefici superano i rischi».
«L’Ema ricorda agli operatori sanitari e alle persone che ricevono il vaccino di rimanere consapevoli della possibilità che casi molto rari di coaguli di sangue combinati con bassi livelli di piastrine nel sangue si verifichino entro 2 settimane dalla vaccinazione», scrive l’Agenzia europea in una nota. «Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne di età inferiore a 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati». «Le persone che hanno ricevuto il vaccino devono cercare immediatamente assistenza medica se sviluppano sintomi di combinazione di coaguli di sangue e piastrine basse», scrive ancora l’Ema.
Il Nepal inizia a usare le dosi donate dalla Cina
ll Nepal ha iniziato oggi a somministrare i vaccini contro il Covid-19 donati dalla Cina, mentre i contagi nel Paese tornano a salire.
Un lotto di dosi sviluppate da Sinopharm è stato consegnato alla fine del mese scorso. Secondo il Ministero della Salute e della Popolazione, le dosi cinesi saranno somministrate da 23 ospedali situati in sette distretti, tra cui Kathmandu, la maggior parte dei quali si trovano nella capitale del Paese e nelle aree limitrofe.
«Il vaccino sarà somministrato alle persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni», ha detto ieri all’agenzia di stampa Xinhua Jhalak Sharma Gautam, capo del programma di immunizzazione nazionale guidato dal Ministero della Salute di Kathmandu.
In precedenza, il ministero aveva detto che sarebbero state vaccinate le persone comprese tra 40 e 49 anni di età.
In base alle fonti ministeriali, è emerso che saranno inoculati con la formulazione cinese gli operatori sanitari nel campo della distribuzione dei farmaci, dell’acqua e del latte, gli studenti che studiano in Cina ma che attualmente sono bloccati in Nepal a causa della pandemia, gli studenti nepalesi che si preparano a partire per la Cina per ricevere un’istruzione di livello superiore e le persone coinvolte nel commercio transfrontaliero tra Nepal e Cina.
Raj Kumar Paraajuli, 39 anni, è un dottorando nepalese che studia all’università di Qingdao, nella provincia cinese di Shandong. Dopo essere stato vaccinato all’ospedale civile di Kathmandu, lo studioso ha dichiarato all’agenzia di stampa Xinhua: «Sono molto felice. Spero di ottenere presto il passaporto per tornare in Cina».
Secondo il ministero, anche le persone che lavorano nei servizi postali e telefonici, negli alberghi e nei ristoranti, nei servizi di trasporto pubblico, nella fornitura di elettricità, nello stoccaggio e nel trasporto di beni di consumo rientrano nelle categorie da immunizzare.
Gautam ha affermato che, inizialmente, circa 400.000 persone saranno inoculate con la prima dose di vaccino cinese, dicendo che «un’altra dose sarà somministrata dopo 28 giorni».
Ieri, il Nepal ha riportato 260 casi di Covid-19. Nei primi giorni di marzo, il numero di contagi da coronavirus era sceso sotto le 50 unità.
I vaccini cinesi sono arrivati quando il Nepal aveva difficoltà a ottenere abbastanza dosi da altre fonti per proseguire la propria campagna di vaccinazione. Il ministero ha dichiarato che dall’avvio della campagna di immunizzazione avvenuto il 27 gennaio, il Nepal ha inoculato oltre 1,7 milioni di persone, in due fasi.
Dubai vaccinerà i rappresentanti dell’Expo
Dubai offrirà vaccini contro il Covid-19 a tutti i rappresentanti ufficiali dei Paesi partecipanti all’Expo 2020, che si terrà da ottobre 2021 a marzo 2022. Lo ha riferito l’agenzia di stampa statale degli Emirati Arabi Uniti Wam, secondo il Guardian, citando il principe ereditario di Dubai Hamdan Bin Mohammed Bin Rashid Al- Maktoum .
In Marocco coprifuoco notturno per il Ramadan
Il governo del Marocco annuncia misure anti-Covid più restrittive durante il mese di Ramadan. Il coprifuoco sarà esteso dalle 8 di sera alle 6 del mattino (ora scatta alle 21), si legge nel comunicato emesso dal Consiglio dei ministri. Gli spostamenti saranno autorizzati solo per casi speciali e resteranno in vigore le misure già disposte fin dal marzo 2020 e prorogate fin qui, di mese in mese.
Il Ramadan comincerà il 14 aprile, se i calcoli astronomici coincidono con l’apparizione della luna visibile a occhio nudo. La rottura del digiuno avverrà attorno alle 19, il che prevede che la preghiera straordinaria della sera debba essere recitata a casa, anche se non è specificato nel comunicato. A partire da domenica 11 aprile, inoltre, il Marocco sposta indietro di un’ora lancette dell’orologio e passa in regime di GMT, Greenwich mean time. Rispetto alla Svizzera ci saranno dunque due ore di differenza. .
La Spagna verso la modifica alle restrizioni in varie Regioni
Diverse regioni della Spagna hanno annunciato o stanno valutando modifiche alle restrizioni anti-Covid vigenti mentre la propagazione dei contagi avanza con un ritmo diseguale. Lo riportano i media spagnoli, i quali ricordano che venerdì scadono le misure decise a livello nazionale per il periodo delle festività pasquali. La Catalogna, per esempio, ha deciso di ripristinare gli spostamenti fra unità territoriali (chiamate comarche) a partire da venerdì, visto che la pressione sugli ospedali è di nuovo in aumento. Nei Paesi Baschi, da oggi la provincia di Àlava e il suo capoluogo, Vitoria, sono confinate a causa dell’incremento dell’incidenza dei contagi (adesso superiore ai 400 ogni 100.000 abitanti).
In Castiglia La Mancia e nelle Asturie, il coprifuoco è invece stato invece spostato avanti di un’ora (alle 24), una misura che entrerà in vigore sabato. In questa seconda regione, situata al nord, hotel e ostelli potranno riaprire.
In Galizia, d’altro canto, venerdì terminerà la proibizione delle riunioni tra non conviventi: saranno permessi gli incontri di un massimo quattro persone in spazi chiusi e di sei in spazi aperti. Madrid e la Navarra - due delle regioni con l’incidenza più alta, superiore ai 250 contagi ogni 100.000 abitanti - hanno invece annunciato il prolungamento delle misure in vigore (coprifuoco alle 23 e limiti alle riunioni sociali), che stavano per scadere. Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, ha detto ieri che il suo obiettivo è porre fine il 9 maggio allo stato d’allarme nazionale annunciato lo scorso ottobre. La decisione è stata criticata da alcuni responsabili regionali, che la considerano prematura.
La Baviera sta per firmare per lo Sputnik
La Baviera sta per firmare un precontratto per ottenere un rifornimento del vaccino Sputnik russo, nel caso in cui sarà approvato in Europa. Lo ha detto il presidente del Land tedesco Markus Soeder, annunciando l’intesa con una impresa che si occuperà dell’approvvigionamento. «Se lo Sputnik dovesse essere approvato in Europa, la Baviera otterrà già a luglio circa 2,5 milioni di dosi attraverso questa compagnia, per aumentare le dosi di vaccino a disposizione della regione», ha detto Soeder.
La portavoce di Merkel: «Troppi ricoveri nelle cure intense»
«Il numero dei pazienti ricoverati nelle terapia intensive per Covid cresce troppo velocemente. Un lockdown breve sarebbe auspicabile». Lo ha detto la portavoce di Angela Merkel in conferenza stampa a Berlino. «Ieri il ministro della Sanità ha spiegato che il numero dei pazienti in terapia intensiva è aumentato del 5% in un giorno. Questo mostra che il sistema sanitario rischia di finire sotto pressione», ha aggiunto. Demmer ha sottolineato che sulle misure ci sono colloqui in corso.
Nel Regno Unito si parte con Moderna, è il terzo vaccino
Parte oggi la somministrazione nel Regno Unito del terzo farmaco vaccinale, Moderna, approvato dalle autorità britanniche, dopo AstraZeneca e Pfizer-BioNTech. I primi a ricevere il siero prodotto dall’omonima casa farmaceutica statunitense saranno in Galles, dove ieri sono giunte 5.000 dosi. Lo riferisce la BBC. Non è ancora chiaro quando il siero americano verrà distribuito nel resto del paese, dove è stato approvato lo scorso gennaio e che ne ha ordinate 17 milioni di dosi. Anche la First Minister scozzese, Nicola Sturgeon, ha confermato che la Scozia ha ricevuto le prime dosi di Moderna. Si tratta del terzo dei sette vaccini ordinati da Londra.
Biden: «Progressi sui vaccini, ma i contagi aumentano»
«Stiamo facendo progressi» sui vaccini ma «i contagi stanno aumentando, e le nuove varianti si stanno diffondendo velocemente. La pandemia resta pericolosa». Lo afferma il presidente americano Joe Biden, sottolineando che «non siamo ancora al traguardo» nella lotta alla pandemia. «Ieri abbiamo superato 150 milioni» di dosi di vaccino somministrate: un obiettivo «toccato in 75 giorni e siamo in corsa» per superare l’obiettivo dei 200 milioni «nei miei primi 100 giorni alla Casa Bianca», ha aggiunto.
In Brasile un altro tragico record di morti
Ancora un tragico record di vittime di COVID-19 in Brasile. Nelle ultime 24 ore, sono stati registrati 4.195 morti e 86.979 contagi. Lo rivela il Consiglio nazionale delle segreterie di salute (Conass). È la prima volta in Brasile che in un giorno si superano i 4 mila morti. Il bilancio totale sale a 336.947 vittime a fronte di 13.100.580 casi accertati dall’inizio della pandemia.
Martedì 6 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 131 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 131.843.435, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.861.677 decessi.
Israele avrebbe già raggiunto immunità di gregge
Israele potrebbe già aver raggiunto l’immunità di gregge. Lo ha detto Gili Regev-Yochay, direttore dell’Unità di prevenzione delle infezioni dell’ospedale Sheba di Tel Aviv. In un’intervista alla televisione Kan - ripresa dal Jerusalem Post - Regev ha spiegato di «essere ottimista».
«Abbiamo finito - ha aggiunto - la fase dura del coronavirus». Tuttavia mentre il Paese sta tornando alla normalità in molti modi «non è del tutto salvo». Secondo Regev il «punto debole sono i bambini visto che non sono vaccinati. Ci vorranno ancora pochi mesi».
La Danimarca vara il pass Covid obbligatorio per alcuni servizi
La Danimarca ha varato un nuovo «pass Covid», obbligatorio per accedere a determinati servizi. È uno dei primi paesi europei a farlo. Il certificato, che sarà sia cartaceo sia in forma di app, attesterà che qualcuno è stato vaccinato, oppure che è risultato negativo a un test nelle 72 ore precedenti o ancora che ha avuto il Covid-19 tra le due e le dodici settimane prima e dunque ha gli anticorpi contro il virus.
La versione danese non sarà utilizzata subito per i viaggi, ma garantirà l’accesso a parrucchieri, saloni di bellezza, laboratori di tatuaggi e scuole guida. Sarà inoltre obbligatorio per il servizio di ristorazione all’aperto che apre oggi, e poi per il servizio al coperto, e ancora nei musei, nei teatri e nei cinema che apriranno il 6 maggio.
Biden accelera, tutti gli statunitensi vaccinabili entro 19 aprile
Il presidente USA Joe Biden rivede la tabella di marcia per le vaccinazioni e si appresta ad annunciare che tutti gli americani saranno dichiarati vaccinabili entro il 19 aprile, ovvero due settimane prima della precedente scadenza del 1 maggio. Lo riportano i media americani citando fonti dell’amministrazione.
UE, il 70% della popolazione vaccinata a fine giugno «un obiettivo realistico»
«Se prendiamo in considerazione le consegne» di dosi di vaccino «del primo trimestre, pari a circa 107 milioni, e le aggiungiamo a quelle previste per il secondo trimestre, 300-360 milioni di dosi pensiamo che su questa base avremo le dosi necessarie a raggiungere l’obiettivo molto importante di immunizzare il 70% degli europei adulti», in totale 255 milioni di persone. «Il calcolo viene fatto sulla base delle dosi in consegna e non sulle campagne vaccinali degli Stati membri. È un obiettivo realistico». Così il portavoce alla Salute della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker.
In Germania da oggi ci si potrà vaccinare dal medico di base
In Germania, da oggi, molti medici di famiglia potranno vaccinare contro la COVID e nei prossimi giorni saranno circa 35 mila i medici di base, che potranno somministrare il vaccino. Si tratta di una svolta molto attesa e molto discussa, nella campagna vaccinale tedesca, segnata da lentezze e polemiche. Finora si poteva infatti vaccinare soltanto nei 430 centri allestiti sul territorio federale, e stando ai dati del Robert Koch Institut, aggiornati fino a ieri, su tutto il territorio federale è stato vaccinato finora il 12,7% della popolazione con una prima dose, e il 5,5% anche con la seconda.
Anche l’avvio dei vaccini negli studi medici è stato motivo di critiche, nel mondo sanitario: i medici di base potranno somministrare inizialmente soltanto 26 dosi a settimana. La disponibilità dei vaccini dovrebbe però progressivamente aumentare, e dal 26 aprile è previsto uno scatto consistente con circa 3 milioni di dosi a disposizione. La seconda tappa della campagna vaccinale era già partita con progetti «pilota» in alcuni studi di Berlino e in Baviera.
New York apre le vaccinazioni a chi ha 16 anni o più
I residenti nello Stato di New York che abbiano compiuto 16 anni possono da oggi mettersi in lista per ottenere il vaccino anti-COVID. Lo scrive il Guardian. Il governatore Andrew Cuomo aveva la scorsa settimana esteso l’accesso ai vaccini agli over 30, annunciando che la fascia di età fra i 16 e i 29 anni avrebbe potuto iscriversi al programma di vaccinazione a partire dal 6 aprile. I ragazzi di 16 e 17 anni potranno ricevere soltanto il siero Pfizer-BioNTech in quanto è l’unicio farmaco autorizzato per gli under18. Per i minorenni inoltre sarà necessario il consenso dei genitori, ad eccezione di 16 e 17.enni sposati o genitori a loro volta. Circa un residente su cinque nello Stato di New York è stato completamente vaccinato contro la COVID-19. Poco più di un terzo dei residenti ha ricevuto almeno una dose di vaccino.
Australia-Nuova Zelanda, al via viaggi quarantena-free
La Nuova Zelanda ha approvato oggi i viaggi senza quarantena con l’Australia, con il primo ministro Jacinda Ardern che ha annunciato un corridoio a doppio senso tra le due nazioni - in gran parte prive di COVID-19 - dal 18 aprile. «Posso confermare che i viaggi quarantena-free inizieranno tra poco meno di due settimane, alle 23:59 del 18 aprile», ha detto Ardern dopo che la data è stata confermata dal suo gabinetto. La bolla dei viaggi arriva più di un anno dopo che la Nuova Zelanda ha chiuso i battenti di fronte alla pandemia di coronavirus e sei mesi dopo che l’Australia ha permesso ai neozelandesi di volare in stati selezionati senza la necessità di quarantena. Ardern l’ha descritta come una mossa leader a livello mondiale tra la Nuova Zelanda, con solo 26 morti su una popolazione di cinque milioni di abitanti, e l’Australia, con meno di 1.000 morti su una popolazione di 25 milioni.
Israele non paga le dosi, Pfizer sospende la fornitura vaccini
Pfizer ha sospeso la consegna di 700.000 dosi di vaccino anti-COVID a Israele che sarebbe dovuta avvenire questa sera, accusando il governo israeliano di non avere pagato 2,5 milioni di dosi già fornite. Lo scrive il Jerusalem Post. Dirigenti di Pfizer citati dal quotidiano hanno detto di temere che il governo di transizione non effettui i pagamenti dovuti, e hanno aggiunto che la compagnia non intende lasciare che ci si approfitti di essa. Le stesse fonti hanno aggiunto di non capire come tutto questo possa avvenire in un Paese organizzato come Israele.
Pfizer ha detto al Jerusalem Post di avere completato le forniture di vaccini in base all’accordo iniziale firmato nel novembre scorso e che ora sta «lavorando con il governo israeliano per aggiornare l’intesa per fornire ulteriori vaccini al Paese».
Lunedì 5 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 131 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 131.401.449, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.854.665 decessi.
Alcune regioni in Spagna induriscono le regole
Lasciati alle spalle i giorni di festa della Settimana Santa, alcune regioni della Spagna hanno decretato, oppure hanno in programma, l’applicazione di misure anti-Covid più restrittive. Lo riportano i media iberici. Così lo ha fatto la Comunità di Madrid, che ha annunciato il confinamento perimetrale di 15 tra quartieri e piccoli municipi, dove l’incidenza dei contagi notificati è superiore ai 400 ogni 100.000 abitanti. Queste zone si aggiungono a quelle in cui la stessa misura è già in vigore. La Castiglia e León ha invece deciso di chiudere gli spazi interni di bar e ristoranti in cinque delle principali città, tra cui Valladolid, e vari comuni. La Cantabria e i Paesi Baschi hanno fatto sapere che domani annunceranno misure più severe. La ministra della Sanità, Carolina Darias, ha detto che la tendenza dei contagi «è in crescita», secondo l’agenzia di stampa Efe.
Gran Bretagna, atteso oggi l’annuncio di Johnson sull’uscita dal lockdown
Il premier britannico Boris Johnson terrà una conferenza stampa alle 18.00 sui prossimi passi per l’uscita della Gran Bretagna dal lockdown anti-COVID. Secondo le anticipazioni dei media britannici il primo ministro dovrebbe confermare la riapertura dal 12 aprile dei negozi non essenziali, di ristoranti e locali all’aperto e dei parrucchieri. In quella data dovrebbero riaprire anche i parchi a tema e il limite di persone che possono partecipare a matrimoni e funerali dovrebbe essere portati a 15. Resteranno vietate le riunioni al chiuso tra persone che non abitano sotto lo stesso tetto. Oggi Johnson dovrebbe anche dare maggiori informazioni sulle regole per i viaggi all’estero dal 17 maggio. Stando a quanto riferito da Sky news, Downing street sta preparando un piano per le vacanze che prevede una classificazione a «semaforo» dei Paesi basato sulle vaccinazioni e i casi di coronavirus. I britannici che si recheranno in quelli «verdi» non dovranno stare in quarantena al rientro nel Regno Unito.
Francia, 2 milioni di vaccinati in 7 giorni
Il ministro della Salute francese, Olivier Véran, ha detto oggi ai microfoni del TG di TF1 che la campagna di vaccinazione nel paese procede bene e che 2 milioni di francesi hanno ricevuto una dose del vaccino durante la settimana scorsa. Véran ha aggiunto che i «vaccinodromi» che saranno aperti a Marsiglia, Saint-Denis (Parigi) e altrove saranno «un complemento» ai centri di vaccinazione. Olivier Véran ha ribadito la sua speranza che il picco della terza ondata dell’epidemia sia raggiunto «questa settimana».
Al via in Belgio la vendita dei test «fai da te»
In Belgio sarà avviata da domani la vendita al pubblico dei test COVID «fai da te». Si potranno acquistare nelle farmacie. Per il momento, l’Agenzia federale per i medicinali e i prodotti sanitari belga, ha approvato gli «autotest» prodotti da due case farmaceutiche. Lo si legge sulle pagine online dei media locali
Il Portogallo riapre musei, bar e scuole secondarie
Il Portogallo ha riaperto oggi i musei, i bar con terrazze e le scuole secondarie, quasi due mesi dopo la stretta anti-COVID seguita a un’impennata di casi di contagio nelle settimane successive alle festività di Natale e Capodanno. Dall’inizio della pandemia il Paese registra quasi 16.900 decessi legati al coronavirus a fronte di 823.335 infezioni. L’allentamento odierno prevede comunque alcuni paletti: solo un massimo di quattro persone potranno sedersi insieme ai tavoli dei bar all’aperto, mentre i musei saranno liberi di cambiare i loro orari di apertura. Allo stesso tempo, gli allenamenti di gruppo nelle palestre e nei centri sportivi rimangono vietati. Il governo prevede di riaprire i licei, le università e le sale da concerto alla fine di questo mese, mentre i ristoranti dovranno aspettare fino a maggio. Le scuole primarie sono state riaperte il 15 marzo scorso.
Ieri Lisbona ha annunciato l’estensione delle restrizioni ai valichi di frontiera per i turisti fino al 15 aprile, una misura che era stata messa in atto alla fine di gennaio. La misura non si applica al trasporto di merci, ai lavoratori frontalieri e ai servizi di emergenza. Il divieto, inoltre, non impedisce il ritorno nel paese dei cittadini portoghesi e delle persone con un permesso di soggiorno, né l’uscita dei cittadini stranieri.
Francia, al via la produzione nazionale di vaccini in subappalto
Comincia questa settimana in Francia la produzione autonoma di vaccini contro la COVID-19 grazie a diverse fabbriche subappaltatrici. In programma la produzione di 250 milioni di dosi entro la fine dell’anno. L’obiettivo di questa produzione nazionale è quella che il presidente francese Emmanuel Macron ha definito «una questione di indipendenza».
I primi flaconi ‘made in France’ usciranno dai laboratori della Delpharm, che ha firmato da tempo un contratto con Pfizer e BioNTech. Grazie a un investimento di diversi milioni, finanziato in parte dallo Stato, e 5 mesi di preparazione, tutto è pronto. A metà aprile si attiveranno anche Recipharm e la sua fabbrica che ha un accordo con Moderna. Poi, Sanofi che, in attesa di produrre il proprio vaccino, ha firmato una partnership con Janssen. Lo stabilimento di Fareva, infine, metterà in produzione entro l’estate dosi di Curevac, da quando il nuovo vaccino tedesco avrà ottenuto l’omologazione europea.
Tutti questi farmaci non saranno destinati soltanto al mercato francese ma a tutti i Paesi europei.
Gran Bretagna, da venerdì test rapidi offerti a tutti
Il governo britannico offrirà da venerdì prossimo all’intera popolazione la possibilità di effettuare due test rapidi anti-COVID alla settimana nell’ambito di un rafforzamento del piano nazionale di prevenzione contro il coronavirus. Secondo quanto riporta la BBC,, l’iniziativa contribuirà a sopprimere qualsiasi focolaio del virus nel momento in cui il Paese esce gradualmente dal suo lungo periodo di lockdown. I test rapidi, che forniscono un responso entro 30 minuti, saranno disponibili gratuitamente in appositi centri, nelle farmacie e saranno anche inviati per posta. Questi test vengono già offerti ai bambini nelle scuole e alle loro famiglie, oltre a tutti coloro che devono uscire di casa per recarsi al lavoro. Eseguire «test rapidi su base regolare è più importante che mai per assicurarci che gli sforzi» fatti finora non siano sprecati, ha commentato il premier britannico Boris Johnson.
L’Italia proroga la stretta sui viaggi all’estero
L’Italia mantiene e prolunga le sue severe restrizioni sui viaggi all’estero almeno fino alla fine di aprile. Lo ha stabilito tramite un’ordinanza dello scorso 2 aprile il ministro della Salute, Roberto Speranza. Per gli italiani sarà anche una Pasquetta blindata. Speranza ha prorogato fino alla fine del mese le limitazioni disposte dall’ordinanza 30 marzo per tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei quattordici giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno o più Stati e territori UE: tra questi, da come si legge nel nuovo elenco di Paesi, viene invece inclusa dal 7 aprile anche l’Austria, Israele, il Regno Unito e l’Irlanda del Nord, dove dunque sarà possibile viaggiare senza motivazioni specifiche, così come avviene per gli altri Paesi dell’Europa. Chi rientra in Italia da uno di questi Paesi o da quelli UE dovrà comunque obbligatoriamente sottoporsi a tampone (molecolare o antigenico) effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia e il cui risultato sia negativo, sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e ad isolamento fiduciario per cinque giorni e al termine dell’isolamento effettuare un altro test. Queste disposizioni prevedono però anche specifiche deroghe, come ad esempio per chi effettua ingressi mediante voli ‘COVID-tested’.Gli italiani, oltre alle importanti limitazioni sui viaggi all’estero, dovranno sottostare nuovamente anche a severe restrizioni in patria. Con le regioni in rosso, l’obiettivo delle autorità italiane è una Pasquetta blindata, con controlli a tappeto per evitare le tradizionali gite fuori porta. Sono infatti state intensificate le verifiche in città, ville, giardini e sulle spiagge, nonché pattuglie ai caselli e sulle direttrici di uscita ed entrata delle località solitamente più gettonate. Nel frattempo, da domani tornano i colori per le regioni: a passare in zona arancione saranno Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto e Province autonome di Bolzano e Trento.
Domenica 4 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 130 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 130.784.257, mentre dall’inizio dalla pandemia la COVID-19 ha provocato un totale di 2.846.403 decessi.
USA: nuovo record, oltre 4 milioni di dosi in 24 ore
Le autorità sanitarie statunitensi hanno reso noto che sabato oltre 4 milioni di dosi di vaccino sono state somministrate agli americani in sole 24 ore, un nuovo record nella campagna di vaccinazione dell’amministrazione Biden che punta a vaccinare 200 milioni di persone nei primi cento giorni del mandato del nuovo presidente. Le dosi finora somministrate negli Usa sono oltre 161 milioni. Ma nel Paese ci sono ancora forti resistenze, con un zoccolo duro No Vax soprattutto tra i repubblicani, come emerge da diversi sondaggi delle ultime settimane. Come quello condotto dalla televisione pubblica Pbs, secondo cui il 41% degli elettori conservatori ancora oggi non prevede di vaccinarsi.
Portogallo: frontiere chiuse con la Spagna fino al 15 aprile
Il Portogallo ha deciso di estendere le restrizioni ai valichi di frontiera per i turisti fino al 15 aprile, una misura che è stata messa in atto alla fine di gennaio per far fronte all’esplosione nei casi Covid-19. Lo ha annunciato oggi il ministero degli Affari esteri. D’accordo con la Spagna, il Portogallo ha deciso di estendere «i controlli alle frontiere terrestri e fluviali» fino al 15 aprile, fa sapere il governo portoghese, aggiungendo che anche il trasporto ferroviario resta sospeso. Questa misura non si applica al trasporto di merci, in particolare ai lavoratori frontalieri e ai servizi di emergenza. Il divieto, inoltre, non impedisce il ritorno nel paese dei cittadini portoghesi e delle persone con un permesso di soggiorno, né l’uscita dei cittadini stranieri, sottolinea il ministero. Dopo due mesi di reclusione generale per fronteggiare una violenta terza ondata di pandemia, il Portogallo ha avviato a metà marzo uno sblocco graduale e differenziato a seconda dei diversi settori che proseguirà lunedì prossimo con la riapertura di musei, college e caffè con terrazze. Dopo un record di quasi 16.500 nuovi casi giornalieri a fine gennaio, la situazione sanitaria in questo Paese di poco più di 10 milioni di abitanti è notevolmente migliorata. Secondo l’ultimo rapporto ufficiale pubblicato oggi, il Portogallo ha registrato 4 morti e 193 nuovi casi confermati di contaminazione nelle ultime 24 ore. Le autorità portoghesi, tuttavia, restano caute ed hanno deciso di mantenere le restrizioni per i viaggiatori in Portogallo. I voli con Brasile e Regno Unito sono attualmente sospesi, in particolare per limitare la diffusione di nuove varianti. Per chi viaggia in Portogallo via terra, da paesi in cui il tasso di incidenza del Covid-19 è uguale o superiore a 500 casi ogni 100.000 abitanti, come Francia, Italia, Ungheria, Polonia o Svezia, vale ancora ola regola dell’isolamento per 14 giorni all’arrivo.
Argentina, il test molecolare conferma: presidente positivo
Un test molecolare (PCR) ha confermato oggi che il presidente argentino Alberto Fernández ha contratto il Covid-19, come avevano mostrato i sintomi di febbre e mal di testa manifestati il 2 aprile, giorno del suo 62/o compleanno.
Fernández, emerge da una statistica pubblicata da Infobae, portale di notizie basato a Buenos Aires, è stato il 18/o capo di Stato al mondo a risultare positivo al virus, ma il primo che lo è dopo essersi vaccinato, in gennaio. Il medico personale dell’ospite della Casa Rosada, Federico Saavedra, ha pubblicato oggi un bollettino in cui si conferma la positività, dopo il primo test antigenico di ieri ed i risultati del PCR resi disponibili nella giornata odierna.
Dopo aver assicurato che tutte le persone che sono state in contatto con Fernández nelle 48 ore prima della presenza dei sintomi sono state controllate dai sanitari e si trovano in isolamento, Saavedra ha rassicurato sulle condizioni di salute del suo assistito. «Voglio rendere noto - ha scritto - che oggi ho visitato il capo dello Stato che è in condizioni stabili, asintomatico, con parametri nei limiti della normalità».
La diagnosi di infezione da Covid-19 «è confermata - ha concluso - dai risultati del Pcr, da cui emerge anche chiaramente che il quadro clinico è lieve a causa in gran parte dell’effetto protettivo del vaccino ricevuto».
Da parte sua l’Istituto Gamaleya, produttore del vaccino Sputnik V utilizzato da Fernández, ha diffuso una nota ricordando che per i vaccinati «la possibilità di contagiarsi esiste».
«Sputnik V - ha sottolineato - è efficace al 91,6% contro il virus e al 100% nei casi gravi. Se una infezione si conferma e si produce, la vaccinazione garantisce un recupero rapido senza sintomi gravi».
Brasile, bilancio vittime supera quota 330mila
Il bilancio dei morti provocati dal coronavirus in Brasile ha superato quota 330mila: è quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University.
Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia il Paese ha registrato un totale di 330.193 decessi accertati dovuti al Covid a fronte di 12.953.597 casi di contagio.
Il Brasile, che aveva superato la soglia dei 300mila morti lo scorso 24 marzo, è il secondo Paese al mondo dopo gli Stati Uniti sia per numero di infezioni, sia per numero di vittime in termini assoluti.
Sabato 3 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 130 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana l’attuale bilancio complessivo dei contagi nel mondo è di 130.260.529, mentre dall’inizio dalla pandemia il Covid ha provocato un totale di 2.838.162 decessi.
Festa in spiaggia a Barcellona
Decine di ragazzi hanno partecipato ieri sera ad una festa sulla spiaggia di Barceloneta, la più famosa della capitale catalana, incuranti delle restrizioni anti-coronavirus ancora in vigore in tutta la Spagna. Alla festa è intervenuta la polizia che ha messo in guardia i partecipanti sul rischio di essere multati. In Catalogna sono vietate le riunioni con più di sei persone in luoghi pubblici, con sanzioni che vanno da 300 ai 600 euro. «I nostri agenti intervengono dove ci sono grossi gruppi di persone che stanno violando le restrizioni e non indossano le mascherine», ha spiegato un portavoce della polizia catalana senza precisare se siano state effettuate delle multe.
L’Olanda sospende AstraZeneca per tutti
L’Olanda ha sospeso temporaneamente l’uso del vaccino AstraZenca per tutte le età per evitare uno spreco di dosi: lo riporta il quotidiano nazionale De Telegraaf. La decisione giunge all’indomani dell’annuncio di sospendere l’uso del siero per gli under 60 anni dopo nuove segnalazioni di gravi effetti collaterali. Tra gli over 60 anni, che da ieri erano gli unici a poter essere vaccinati con il siero anglo-svedese, rimanevano solo 700 persone da immunizzare, prosegue il giornale spiegando che la sospensione degli appuntamenti anche per loro è legata alla necessità di evitare lo spreco del farmaco che sarebbe rimasto nelle fiale. La decisione di sospendere completamente la somministrazione del vaccino AstraZeneca è stata presa dai centri sanitari municipali del Paese (i GGD) insieme con il ministero della Sanità e l’Agenzia per la salute pubblica RIVM, ha detto una portavoce della GGD GHOR, un’organizzazione che raggruppa questi enti. La portavoce ha poi spiegato che le 700 persone di età superiore ai 60 anni in attesa di ricevere il vaccino si sarebbero recate in 70-80 centri «nei prossimi giorni. Ciò significa da una a cinque persone per ogni centro ogni giorno. Dato che otteniamo 10, 11 o 12 iniezioni da ogni fiala - ha sottolineato -, questo avrebbe portato a sprechi e abbiamo cancellato (i loro appuntamenti) tramite messaggi di testo».
Gran Bretagna: sette morti per coaguli di sangue dopo vaccinazione con AstraZeneca
Sette persone sono morte nel Regno Unito a causa di coaguli di sangue dopo essere state vaccinate contro il coronavirus con il siero di AstraZeneca: lo ha reso noto oggi la Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency (MHRA). Ieri la stessa MHRA aveva detto di avere identificato 30 casi di eventi avversi riguardanti la coagulazione del sangue su oltre 18 milioni di somministrazioni dello stesso vaccino. L’MHRA ha spiegato di avere ricevuto, al 24 marzo scorso, segnalazioni di 22 casi di trombosi venosa cerebrale e altri otto casi di trombosi associati a mancanza di piastrine, su un totale di 18,1 milioni di dosi somministrate. I sette decessi rientrano nei 30 casi segnalati. «Il nostro esame approfondito di questi casi prosegue», ha detto il direttore dell’MHRA, June Raine. Secondo i dati resi noti dall’EMA mercoledì scorso, sono stati registrati finora 62 casi di trombosi venosa cerebrale nel mondo, di cui 44 nei 30 Paesi dello Spazio economico europeo (UE, Islanda, Norvegia, Liechtenstein) su 9, 2 milioni di dosi di vaccino somministrate. Tra gli altri Paesi, in Germania sono stati registrati 31 casi sospetti di trombosi venosa cerebrale e 9 decessi, in Francia vi sono stati 12 casi e quattro decessi su 1,9 milioni di dosi somministrate e in Norvegia cinque casi e tre decessi su 120.000 di dosi.
Positivo il presidente argentino Fernandez
Il presidente argentino Alberto Fernández ha reso noto di essere risultato positivo ad un test antigenico del Covid-19 nel giorno in cui festeggiava il suo 62mo compleanno. Via Twitter il capo dello Stato ha detto fra l’altro: «Volevo raccontarvi che alla fine della giornata, dopo aver verificato di avere 37,3 di febbre e di avvertire un leggero mal di testa, mi sono sottoposto ad un test antigeno il cui risultato è stato positivo». L’équipe medica ha sottoposto l’ospite della Casa Rosada ad un test molecolare (Pcr), i cui risultati saranno noti in giornata. Aggiungo, ha precisato in un secondo tweet, che «sto fisicamente bene e, anche se avrei voluto terminare il giorno del mio compleanno senza questa notizia, sono sereno. Ringrazio dal profondo del cuore le molte manifestazioni di affetto che ho ricevuto in ricordo della mia nascita». Fernández è stato il primo presidente latinoamericano che si è vaccinato, nel gennaio scorso, con il farmaco russo Sputnik V.
Venerdì 2 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 129 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 129.803.473 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.830.518. I guariti sono oltre 96 milioni.
L’Olanda sospende il vaccino AstraZeneca sotto i 60 anni
I Paesi Bassi sospendono temporaneamente la vaccinazione delle persone di età inferiore ai 60 anni con il vaccino AstraZeneca. Lo ha annunciato oggi il ministero della Salute olandese, stando a quanto scrive l’agenzia stampa Anp. Il quotidiano olandese Volkskrant riferisce che la misura è stata adottata per precauzione, dopo che sono stati registrati alcuni casi di effetti collaterali, con trombosi estesa in combinazione con un basso numero di piastrine dopo la vaccinazione con il vaccino AstraZeneca. L’effetto indesiderato si è verificato da 7 a 10 giorni dopo la vaccinazione in donne di età compresa tra 25 e 65 anni. Ciò ha spinto il ministero della Salute a prendere la decisione odierna. Recentemente Berlino ha sospeso la somministrazione del vaccino di AstraZeneca per gli under 60 dopo nuovi casi «gravi» di trombosi cerebrale.
Gran Bretagna, 30 trombosi su 18 milioni di vaccinazioni AstraZeneca
Le autorità di controllo britanniche hanno identificato 30 casi di eventi avversi riguardanti la coagulazione del sangue su oltre 18 milioni di somministrazioni del vaccino anti-COVID AstraZeneca. Lo ha comunicato la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency, secondo cui i benefici continuano a superare i rischi. Nel monitoraggio precedente l’agenzia aveva rilevato cinque casi su 11 milioni di somministrazioni. Il tasso di questo tipo di incidenti arriva quindi a 1 su circa 600 mila, sottolineano gli esperti britannici, mentre non ci sono stati report delle stesse reazioni con i vaccini Pfizer, gli altri usati in Gran Bretagna. «Sulla base di questa revisione - conclude l’agenzia - i benefici dei vaccini contro la COVID-19 continuano a superare ogni rischio, e le persone dovrebbero continuare a fare il vaccino quando vengono invitate. I vaccini AstraZeneca e Pfizer hanno mostrato livelli molto alti di protezione, e tutti i vaccini e i farmaci mostrano qualche effetto collaterale».
USA, i vaccinati potranno celebrare Pasqua senza mascherine
Le persone completamente vaccinate contro la COVID negli Stati Uniti potranno celebrare la Pasqua con altre persone che hanno anche loro ricevuto le due dosi, incontrandosi anche al chiuso e senza indossare le mascherine. Lo hanno annunciato i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, la massima autorità sanitaria federale negli Stati Uniti. Coloro che non sono completamente vaccinati, invece, dovrebbero limitarsi a riunioni virtuali ed evitare di viaggiare, se possibile, per ridurre la diffusione del virus in pieno allarme negli Usa perla quarta ondata.
Italia: tasso nazionale occupazione intensive al 41%
Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale in Italia è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica del 30%: è pari al 41% contro 39% della scorsa settimana. Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento da 3.546 (23/03/2021) a 3.716 (30/03/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche in aumento e sopra la soglia critica (44%) con un aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 28.428 (23/03/2021) a 29.231 (30/03/2021). Lo evidenzia l’Istituto superiore di sanità (Iss) in merito al monitoraggio settimanale della Cabina di regia.
Stretta anti-varianti, la Gran Bretagna vieta i viaggi verso altri 4 Paesi
Il governo britannico di Boris Johnson annuncia un’ulteriore estensione della stretta ai confini per contenere il rischio dell’importazione di varianti minacciose del Covid come quelle cosiddette ‘brasiliana’ o ‘sudafricana’, inserendo da venerdì 9 aprile nella lista rossa dei Paesi da cui è fatto divieto di viaggio nel Regno Unito il Bangladesh, le Filippine, il Kenya e il Pakistan: tutte nazioni con fortissimi legami d’immigrazione sull’isola. L’annuncio è stato dato oggi dal ministro dei Trasporti, Grant Shapps. In totale i Paesi sottoposti a questa misura cautelare diventano ora una quarantina, quasi tutti africani, latinoamericani, mediorientali e asiatici. Restano consentiti i rientri da tali destinazioni per i cittadini britannici o le persone residenti nel Regno, che tuttavia saranno tenuti a una quarantena obbligatoria in hotel sorvegliati a proprie spese. I viaggi dagli altri Paesi non inclusi nella lista continuano a essere invece possibili se giustificati, fatta salva la necessità di un certificato di test negativo all’ingresso e di una quarantena in autoisolamento domiciliare di 10 giorni nonché l’obbligo di sottoporsi a due ulteriori tamponi da pagare di tasca propria durante la quarantena nel Regno. I viaggi in partenza dalla Gran Bretagna verso qualunque meta estera rimangono infine al momento vietati in nome delle restrizioni del lockdown se non per esigenze essenziali da giustificare sotto la propria responsabilità e pena multe da 5000 sterline (circa 6450 franchi).
Turchia, parte il turismo dei vaccini in Russia
Un volo a Mosca per ricevere in anticipo il vaccino anti-Covid e godersi al contempo il fascino della capitale russa: a lanciare l’iniziativa sono alcune agenzie turistiche turche, che propongono ai clienti un pacchetto tutto compreso di viaggio, somministrazione e visita della città. Se in Turchia la campagna vaccinale prosegue con il siero cinese Sinovac, con oltre 16 milioni di iniezioni già effettuate, in attesa di impiegare a breve anche le prime dosi di Pfizer-BioNTech, i più benestanti potranno ora sfruttare l’occasione di recarsi in Russia per una visita espressa della capitale, accompagnata dalla somministrazione dello Sputnik V. L’operazione è il frutto di un accordo tra tour operator di Ankara e alcune cliniche di Mosca. I turisti del vaccino lo riceveranno appena sbarcati, in modo da avere più tempo per girare la città, nell’ipotesi in cui dopo alcune ore insorgano effetti collaterali. Il giro prevede tappe al Cremlino, alle iconiche stazioni della metropolitane e alla tomba del famoso poeta turco Nazim Hikmet, morto in Russia in esilio. Il pacchetto, che costa 1.099 euro più gli extra, prevede anche un secondo viaggio per ricevere il richiamo, ogni volta con due pernottamenti. Alla fine, il turista riceve anche un certificato per comprovare l’immunizzazione.
Rt in Italia scende a 0,98
Scende a 0,98 sotto la soglia d’allarme di 1 il valore dell’Rt nazionale in Italia che la scorsa settimana era a 1,08. L’incidenza si attesta a 232 casi ogni 100mila abitanti contro i 240 della scorsa settimana. Sono questi i valori che i tecnici dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute stanno esaminando e che dovrebbero essere confermati nel Monitoraggio settimanale che sarà presentato oggi.
Bozza commissione vaccini Berlino: seconda dose non con AstraZeneca
La Commissione vaccinale permanente tedesca (Stiko) consiglia alle persone sotto i 60 anni che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca di farsi inoculare per la seconda dose un vaccino diverso. È quanto si legge in una «bozza di decisione» presentata ieri sera tardi dall’autorità vaccinale tedesca. In particolare la Stiko consiglia che per la seconda dose sia utilizzato un vaccino con mRNA. Al momento in Germania gli unici altri vaccini disponibili che usano la tecnologia RNA messaggero sono Biontech-Pfizer e Moderna. «I dati sulla sperimentazione animale mostrano che la risposta immunitaria è uguale dopo la (seconda) vaccinazione eterologa», ha detto il presidente della Stiko Thomas Mertens a Spiegel. «Adesso bisogna chiarire con dati scientifici quanto sia valida la protezione per l’uomo. Spero che avremo presto dati disponibili» ha proseguito. Il 30 marzo la Commissione permanente aveva consigliato lo stop alla vaccinazione con AstraZeneca sotto i 60 anni di età.
Johnson & Johnson: «Rispetteremo l’impegno con l’UE»
«Rimaniamo fiduciosi della nostra capacità di rispettare l’impegno di fornire 200 milioni di dosi del nostro vaccino contro la COVID-19 a dose singola alla Commissione europea e agli Stati membri nel 2021, iniziando le consegne nella seconda metà di aprile, come precedentemente comunicato». Lo comunica l’azienda farmaceutica Johnson & Johnson dopo il blocco di un lotto di principio attivo non conforme agli standard di qualità presso la Emergent Biosolutions in Usa. «Continuiamo a prevedere di consegnare oltre un miliardo di dosi del nostro vaccino contro la COVID -19 entro la fine del 2021», afferma l’azienda.
In Ucraina quasi 20 mila contagi
In Ucraina nelle ultime 24 ore sono stati registrati 19.893 nuovi contagi di coronavirus e 433 decessi provocati dalla malattia: entrambi i livelli sono i più alti registrati dall’inizio dell’epidemia: lo riferisce il ministro della Sanità, Maksim Stepanov, ripreso dall’agenzia Interfax. Secondo i dati ufficiali, nel complesso nel Paese finora si contano 1.711.630 casi di contagio, inclusi 33.679 morti.
Giovedì 1 aprile
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 128 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 128.791.500 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.814.899. I guariti sono oltre 96 milioni.
Francia, dimessa dall’ospedale la ministra della Cultura
La ministra della Cultura, Roselyne Bachelot, è stata dimessa dall’ospedale dove era ricoverata dal 24 marzo per l’aggravarsi delle sue condizioni. La Bachelot, 74 anni, era risultata positiva al Covid-19 il 20 marzo.
Durante il suo soggiorno in ospedale, la ministra è stata posta sotto «ossigenoterapia rafforzata», un trattamento che consiste nel fornire dosi di ossigeno massicce a persone in difficoltà respiratorie per diverse patologie.
I medici avevano spiegato alla Bachelot che il suo contagio era avvenuto appena prima che alla ministra fosse somministrata la prima dose di vaccino.
Produzione di Sputnik V in Cina
Il Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif) annuncia di aver raggiunto un accordo con la società cinese TopRidge Pharma «per cooperare nella produzione di oltre 100 milioni di dosi l’anno» in Cina del vaccino russo Sputnik V contro la COVID-19. «Questa quantità di vaccino sarà sufficiente per oltre 50 milioni di persone», dichiara Rdif in una nota ripresa dall’agenzia Interfax, precisando che «TopRidge Pharma sarà in grado di distribuire il vaccino nella Cina continentale così come a Hong Kong, Macao e Taiwan».
Rovinate 15 milioni di dosi di Johnson & Johnson
Un errore umano in uno stabilimento di Baltimora «rovina 15 milioni di dosi di vaccino Johnson & Johnson», causando ritardi nelle consegne negli Stati Uniti. Lo riporta il New York Times citando fonti federali. L’impianto in causa è gestito da Emergent BioSolutions, partner di Johnson & Johnson e AstraZeneca. Gli ingredienti dei due vaccini sarebbero stati per errore uniti, rovinando milioni di dosi J&J e mettendo in dubbio le consegne del prossimo mese negli Stati Uniti, che dovevano arrivare proprio da Baltimora. Le autorità rassicurano sui vaccini J&J già distribuiti negli USA perché sono stato prodotti in Olanda.
In Brasile nuovo record di morti in un giorno
Continua a correre l’epidemia di coronavirus in Brasile. Nelle ultime 24 ore, sono stati registrati 3.869 morti e 90.638 contagi. Si tratta della cifra più alta di vittime in un giorno dall’inizio della pandemia. Il bilancio totale sale a 321.515 morti a fronte di 12.748.747 casi accertati.
Mercoledì 31 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 128 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 128.158.699 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.803.368. I guariti sono oltre 95 milioni.
Macron, tutta la Francia in zona rossa
La Francia passa tutta in zona rossa: lo ha annunciato il presidente Emmanuel Macron, in un discorso alla nazione trasmesso su tutte le tv. Le regole di «allerta rafforzata» disposte per la regione di Parigi e altri 18 territori «saranno estese in tutto il Paese», compresa la chiusura dei negozi non essenziali e il coprifuoco dalle 19. Inoltre la Francia, dopo un anno, richiude le scuole, ha indicato Emmanuel Macron, parlando in diretta tv ai francesi.
Da martedì prossimo sono previste una settimana di insegnamento a distanza, poi due settimane di vacanze per tutti (come era previsto ma senza diversificazioni regionali), quindi dal 26 aprile il rientro per materne ed elementari con medie e licei a distanza. Dal 3 maggio, tutti di nuovo in classe. Il presidente francese ha anche lanciato un appello alla «mobilitazione generale nel mese di aprile», 30 giorni durante i quali «si giocherà molto» nella battaglia contro la pandemia.
«Se restiamo uniti e solidali, se sapremo organizzarci, vedremo la fine del tunnel»: ha detto Emmanuel Macron, aprendo il suo discorso in tv dinanzi alla nazione per annunciare nuove misure contro il coronavirus. Nei prossimi mesi, ognuno deve fornire uno sforzo supplementare» per sconfiggere il Covid-19, ha dichiarato il presidente francese sottolineando che la variante britannica ha fatto «apparire un’epidemia nell’epidemia». Un virus più «contagioso e anche più letale».
Dopo le polemiche sullo scarso aumento dei posti in letto in rianimazione, il presidente francese ha poi detto che questo numero è già stato fatto salire a 7’000 e verrà presto portato a 10’000. inoltre, la Francia, dopo un anno, richiude le scuole. Lo ha annunciato il presidente Emmanuel Macron, parlando in diretta tv ai francesi. Da martedì prossimo sono previste una settimana di insegnamento a distanza, poi due settimane di vacanze per tutti (come era previsto ma senza diversificazioni regionali), quindi dal 26 aprile il rientro per materne ed elementari con medie e licei a distanza. Dal 3 maggio, tutti di nuovo in classe.
Italia supera i 10 milioni di dosi somministrate
L’Italia ha superato la soglia dei 10 milioni di dosi di vaccini anti-Covid somministrate, secondo quanto apprende l’Agenzia di stampa ANSA, tra Pfizer, AstraZeneca e Moderna. Alle 14.50 erano esattamente 10’018’265.
Cina: «Dati condivisi con Oms, ora serve guardare altrove»
È «infondata» l’affermazione sulla «non condivisione» dei dati con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sull’origine del coronavirus durante le indagini di gennaio a Wuhan degli esperti internazionali.
L’epidemiologo Liang Wannian, a capo del pool cinese che affiancò il team dell’Oms, ha detto in conferenza stampa che «cinesi ed esperti internazionali hanno lavorato assieme. Se si assume che le informazioni non siano state condivise, non è fondato», ha aggiunto all’indomani della pubblicazione del rapporto della missione presentato a Ginevra. La Cina ritiene conclusa la propria parte dello studio sull’origine del Covid-19 e sostiene che ora «occorra che le ricerche guardino altrove».
Parigi, sindaca Hidalgo chiede chiusura scuole
La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo (Partito socialista), ha chiesto stamattina la chiusura delle scuole nella capitale francese, vista la situazione sanitaria «gravissima» e la «grandissima disorganizzazione» negli istituti. Hidalgo ha detto all’emittente televisiva BFM TV che «circa 20’000 studenti» oggi «non sono in classe o perché sono malati o perché le loro classi sono chiuse». Le classi chiuse sono attualmente 850 a Parigi. Il tasso di incidenza del Covid-19 fra i ragazzi di 15-19 anni è di 850 per 100’000 abitanti a Parigi, secondo la sindaca.
Australia: campagna vaccinale in grave ritardo
L’Australia è indietro dell’85% sul suo piano di vaccinazioni anti-Covid-19 che prevedeva la somministrazione di 4 milioni di dosi entro il 31marzo. Un dato, riporta la Bbc, che arriva due giorni dopo l’annuncio di un nuovo lockdown a Brisbane a causa di un focolaio locale partito da un medico e un infermiere di uno stesso ospedale che non erano stati ancora vaccinati. La campagna in Australia è iniziata il 22 febbraio con la somministrazioni di soli due vaccini, di Pfizer-BioNTech e AstraZeneca. L’obiettivo del governo a gennaio era quello di vaccinare entro marzo 4 milioni di persone e l’intera popolazione, 25 milioni di persone, entro ottobre. Qualche settimana fa il premier Scott Morrison è stato costretto ad ammettere i ritardi e a spostare ad aprile l’obiettivo dei 4 milioni. L’opposizione laburista accusa il primo ministro di aver sottovalutato l’importanza della campagna vaccinale. «Morrison è sempre bravo ad annunciare ma scarso nel realizzare», ha dichiarato il capo del Labour Anthony Albanese. Il governo non ha spiegato le ragioni del ritardo. Da una parte problemi nel sistema di prenotazione, dall’altra il rifiuto di molti a farsi vaccinare. Disastri naturali come i recenti allagamenti hanno sicuramente avuto un peso. Non sembra invece aver influito il blocco sull’esportazione di 250’000 dosi di AstraZeneca deciso dall’Ue.
Studio, gravi strascichi su un paziente su tre
Un paziente su tre malati di Covid-19, secondo uno studio in Australia, combatte ancora con i sintomi otto mesi dopo essere stato contagiato. E la giovane età non è una protezione dagli effetti debilitanti del «long Covid». La ricerca condotta dal grande ospedale St. Vincent’s di Sydney e dal Kirby Institute, indica che il 32% di 81 pazienti affetti di Covid-19 diagnosticati nelle cliniche di quell’ospedale, hanno riferito di sentirsi ancora male 240 giorni dopo l’infezione, accusando stanchezza, respiro laborioso, oppressione toracica. E un 19% soffre del debilitante «long Covid» ancora dopo otto mesi. Lo riferisce oggi il Sydney Morning Herald, precisando che lo studio è stato appena pubblicato dal server pre stampa medRxiv, ma non ancora sottoposto a revisione paritaria. L’età avanzata peraltro non risulta associata a un rischio accresciuto di «long Covid», «il che significa che la sindrome può colpire a qualsiasi età» - scrive il principale autore dello studio, lo specialista di pneumologia David Darley. I pazienti inoltre non hanno mostrato segni significativi di miglioramento, fra gli esami a quattro mesi e a otto mesi dal contagio. «Questo ci preoccupa (...) perché questo non è come ogni altro virus, da cui le persone guariscono in due o tre settimane. Questo virus deve essere preso molto sul serio, perché non solo ha gravi effetti acuti, ma sembra che un gruppo considerevole di pazienti accusi sintomi persistenti, che non comprendiamo», aggiunge Darley. Lo studio indica inoltre che le donne hanno una maggiore probabilità di sviluppare il «long Covid». «Un’ipotesi è che le donne tendono ad avere un rischio accresciuto di condizioni autoimmuni e infiammatorie e questo può essere legato al sistema immunitario femminile che le ronde più vulnerabili al long Covid», scrive lo studioso. Le donne hanno inoltre maggiore probabilità degli uomini di cercare consiglio medico mentre gli uomini tendono a sottovalutare ed evitano le cure, aggiunge.
Nuova ascesa dei contagi, il Giappone teme la quarta ondata
Nuova ascesa dei contagi da coronavirus in Giappone, nei maggiori centri urbani ma anche nelle aree rurali dell’arcipelago, a una settimana dal termine dello stato di emergenza. La prefettura di Osaka, a ovest della capitale, ha segnalato oltre 400 casi giornalieri martedì, il livello più alto in oltre un mese, per molti dei quali non c’è tracciabilità. Un elemento, quest’ultimo, che ha portato il governatore della prefettura, Hirofumi Yoshimura, a decretare il possibile «arrivo della quarta ondata» dell’agente patogeno. Yoshimura ha inoltre detto che intende chiedere al governo centrale maggiore autorità per implementare misure più stringenti alle attività commerciali, tra le quali l’obbligo di una chiusura serale anticipata dei ristoranti e dei bar. Analogo discorso per Tokyo, con il governo metropolitano che ha registrato 364 positività, in rialzo per l’undicesimo giorno consecutivo. Preoccupazione è stata espressa dai governatori delle prefetture di Miyagi e Yamagata, a nord est del Paese, dove le strutture ospedaliere sono in sofferenza. Nel frattempo la campagna vaccinale procede a rilento. Il governo ha deciso di partire con il personale sanitario da metà febbraio, e ad oggi sono state eseguite poco più di 800’000 inoculazioni. Dal 12 aprile si procederà con l’immunizzazione dei cittadini con più di 65 anni, circa 34 milioni di persone, e successivamente i pazienti con gravi patologie cliniche. Attualmente soltanto il vaccino di Pfizer-BioNTech ha ricevuto il via libera del ministero della sanità, mentre quelli di Moderna e AstraZeneca sono ancora in attesa della approvazione. Il ministro alla guida del piano nazionale di vaccinazione, Taro Kono, prevede un’accelerazione nella somministrazione dei vaccini in maggio con l’autorizzazione dell’antidoto di AstraZeneca. A differenza di Pfizer-BioNTech, ha spiegato Kono, le 120 milioni di dosi acquistate verranno prodotte in Giappone, facilitandone la distribuzione. In più di un’occasione il governo di Tokyo ha puntato l’indice sulle scelte dell’Ue di restringere le forniture dallo stabilimento in Belgio di BioNTech, controllato dalla statunitense Pfizer, piuttosto che criticare le scelte dell’alleato Usa di restringere gli approvvigionamenti per dare priorità alla vaccinazione della propria popolazione. Dall’inizio della pandemia il Giappone ha registrato 472’325 contagi di coronavirus, con 9120 decessi accertati.
Martedì 30 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 127,58 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 127.587.110 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.791.718. I guariti sono oltre 95 milioni.
Ministri Laender, da domani stop AstraZeneca agli under 60
I ministri della Salute dei Laender tedeschi hanno concordato che a partire da domani il vaccino AstraZeneca dovrà essere impiegato solo per gli over 60, mentre per quelli che hanno meno di 60 anni l’uso sarà «a discrezione del medico e sulla base di un’analisi individuale del rischio». Lo riferisce l’agenzia DPA.
Francia torna sopra quota 5000 terapie intensive
La Francia ha superato oggi la soglia delle 5.000 persone in terapia intensiva per Covid-19, secondo le ultime cifre di Santé Publique France. Con 569 nuovi ingressi in 24 ore, sono 5.072 i pazienti nei reparti intensivi, un livello che non si toccava dall’aprile di un anno fa, in piena prima ondata. I ricoverati in altri reparti sono 28.510, i nuovi casi in 24 ore 30.702, i morti in ospedale 337.
AstraZeneca cambia nome in Vaxzevria
Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ha cambiato il nome, in «Vaxzevria». Il cambio di denominazione è stato all’approvato dall’EMA il 25 marzo a seguito di una richiesta da parte del gruppo farmaceutico anglo-svedese, si legge nel sito dell’agenzia europea del farmaco, in cui è stato pubblicato anche il nuovo bugiardino del farmaco. Tra gli effetti collaterali, vengono aggiunti i rarissimi casi di trombosi.
Berlino ferma AstraZeneca per tutti gli under 60
La città di Berlino ha fermato le vaccinazioni non solo per le donne ma anche per gli uomini under 60, rende noto l’agenzia DPA. Anche il Land del Brandeburgo, attorno alla capitale tedesca, ha preso la stessa decisione, riferisce il ministero della Salute del Land. Intanto per stasera alle 18 è prevista una nuova conferenza dei ministri della Salute dei 16 Laender per discutere delle imminenti decisioni su AstraZeneca alla quale interverrà il ministro della Salute Jens Spahn.
L’Austria ha avviato colloqui con la Russia per acquistare un milione di dosi di Sputnik
L’Austria ha avviato colloqui con la Russia per acquistare un milione di dosi del vaccino Sputnik. Lo ha annunciato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz secondo quanto riportato dal Guardian. Kurz è attaccato dai partiti d’opposizione che accusano il suo governo di non aver acquistato tutti i vaccini anti-Covid che avrebbe potuto ottenere con il programma di acquisti collettivi dell’Ue. «Non ci devono essere paraocchi geopolitici riguardo ai vaccini», ha detto il cancelliere a proposito delle trattative con Mosca sottolineando che «l’unica cosa che conta è se il vaccino sia efficace e sicuro.»
Il Land di Berlino interrompe AstraZeneca per le donne sotto i 60 anni
Il Land di Berlino interrompe le vaccinazioni con AstraZeneca per le donne sotto i 60 anni. Lo ha annunciato la Senatrice responsabile della Sanità berlinese Dilek Kalayci, riferendo di nuovi dati sugli effetti collaterali. Secondo il Paul Ehrlich Institut, l’istituto nazionale per le vaccinazioni, sono 31 in Germania fino ad oggi i casi di trombosi cerebrale dopo il vaccino AstraAzeneca.
L’ospedale di Berlino ferma AstraZeneca per collaboratrici sotto i 55 anni
L’ospedale Charité di Berlino ferma le vaccinazioni delle sue collaboratrici sotto i 55 anni di età. Lo riferisce l’agenzia di stampa tedesca Dpa. «Questo passo si rende necessario per la Charité perché nel frattempo ci sono stati altri casi di trombosi cerebrale di donne in Germania», ha detto la portavoce della clinica universitaria Manuela Zingl. Nessuna complicazione ha riguardato le vaccinazioni alla Charité, ha specificato la portavoce. Anche il distretto di Euskirchen in Nordreno-Vestfalia ha sospeso la vaccinazione con AstraZeneca alle donne sotto i 55 anni dopo che la settimana scorsa un’altra donna di 47 anni era morta in seguito alla vaccinazione.
BioNTech aumenterà del 25% la produzione
Il laboratorio tedesco BioNTech ha annunciato che intende produrre nel 2021 fino a 2,5 miliardi di dosi del suo vaccino sviluppato con l’americana Pfizer, ovvero il 25% in più rispetto a quanto inizialmente annunciato. Le capacità produttive, secondo l’azienda, aumenteranno a causa «dell’ottimizzazione dei processi produttivi», «ampliamento della rete di produzione», nonché dell’autorizzazione a prelevare sei dosi da una fiala, spiega l’azienda in un comunicato.
Germania, stretta alle frontiere terrestri
La Germania annuncia un rafforzamento dei controlli alle frontiere terrestri nel pieno della terza ondata di pandemia. La Germania rafforzerà per i prossimi «8-14 giorni», quindi per tutto il periodo di Pasqua e oltre, i controlli ai confini terrestri, in particolare con Francia, Danimarca e Polonia, ha annunciato il ministro degli interni tedesco Horst Seehofer. «Non importa da dove si arrivi, Polonia, Francia o Danimarca, tutti devono aspettarsi di poter essere controllati», ha detto Seehofer in conferenza stampa, precisando che questi controlli casuali potranno avere luogo anche in territorio tedesco, dopo il passaggio della frontiera. La Germania smetterà a partire da mercoledì di fare controlli rafforzati ai confini con il Tirolo austriaco, ha poi aggiunto Seehofer.
GB, calati del 90% i decessi fra gli anziani
Decessi per Covid calati del 90% fra gli ultraottantenni residenti nel Regno Unito a marzo, rispetto al picco dell’ondata di fine gennaio alimentata dall’aggressiva ‘variante inglese’. Lo certifica l’Ons, l’ufficio di statistica nazionale, indicando 536 morti fra gli over 80 nella settimana del 12 marzo contro i 5349 del 22 gennaio. Calo dell’87-88% pure fra gli over 70, dell’83% fra gli over 60, a conferma dell’effetto di una campagna di vaccini rapida condotta dando priorità esclusiva alle fasce di età più anziane e ai vulnerabili, con il solo inserimento iniziale dello staff sanitario e delle case di riposo in prima fila.
Italia, superati 3 milioni vaccinati con seconda dose
Superata la soglia dei tre milioni di vaccinati con seconda dose in Italia. Secondo il report di Palazzo Chigi, il numero di persone immunizzate ha raggiunto quota 3.037.122, mentre sono 9.658.927 le somministrazioni totali pari all’85,8% di quelle finora distribuite alle regioni pari a 11.247.180.
USA, i morti superano quota 550mila
Il bilancio dei decessi provocati dal coronavirus negli Stati Uniti ha superato quota 550mila: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel Paese sono morte 550.003 persone a causa del Covid a fronte di un totale di 30.331.025 casi accertati. Gli Usa sono il Paese con il maggior numero di infezioni e di vittime in termini assoluti a livello mondiale.
Record di nuovi contagi in Argentina e Venezuela
L’Argentina ha registrato ieri 14.014 nuove contaminazioni da Covid-19, il massimo da fine di ottobre, mentre un rapporto ufficiale ha confermato la circolazione delle varianti brasiliana e californiana. Il Paese sudamericano da 44 milioni di abitanti ha riportato finora un totale di 2.322.594 casi e 55.611 morti per coronavirus, 163 dei quali segnalati nelle ultime 24 ore. E record di casi giornalieri in Venezuela: 1.288 nuovi contagi, per il Paese che affronta una seconda ondata di coronavirus «più virulenta» secondo le autorità.
Altri 1.660 morti in Brasile
Il Brasile ha registrato 1.660 morti per Covid-19 e 38.927 contagi nelle ultime 24 ore. Lo rivela il Consiglio nazionale delle segreterie di salute (Conass). Il bilancio totale sale a 313.866 vittime a fronte di 12.573.615 casi accertati.
Lunedì 29 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 127 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 127.285.692 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.785.365. I guariti sono oltre 95 milioni.
La Gran Bretagna sigla un accorto per gli antitodi Novavax
Il Regno Unito ha concluso un nuovo contratto con il colosso farmaceutico GlaxoSmithKline per la produzione sull’isola di vaccini anti-Covid realizzati dai laboratori americani Novavax, Nei prossimi mesi ciò dovrebbe garantire a Londra una disponibilità di approvvigionamento nazionale ulteriore pari ad altri «50-60 milioni» di dosi. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson nel briefing di giornata sulla pandemia e sull’avvio dell’alleggerimento del lockdown tenuto nella nuova sala stampa di Downing Street. I vaccini Novavax, al cui sviluppo iniziale il Regno ha pure contribuito finanziariamente, saranno infialati in un impianto di Barnard Castle, nel nord-est dell’Inghilterra, ha precisato Johnson. Al momento i vaccini Novavax e Johnson&Johnson sono in via di approvazione da parte dell’autorità di regolazione britannica sui farmaci (Mhra), che nei mesi scorsi ha già dato il via libera agli antidoti Pfizer/BioNTech e AstraZeneca/Oxford (in uso nella campagna vaccinale nazionale) nonché al siero Moderna, le cui prime forniture oltre Manica sono attese da aprile.
In Francia i malati in rianimazione sono oltre la seconda ondata
Il numero di malati di Covid-19 in rianimazione in Francia è aumentato oggi a 4.974 unità, superando così il picco che era stato registrato nella seconda ondata dell’epidemia. E’ quanto emerge dalle cifre dell’agenzia sanitaria Santé Publique France. Il picco della seconda ondata in rianimazione fu toccato il 16 novembre, con 4.903 malati di Covid. Al picco della prima ondata, nella primavera 2020, il numero salì fino a 7.000.
«Trasmissione del virus ridotta nelle persone vaccinate»
Le «reinfezioni» da Covid sono «piuttosto rare» per cinque-sette mesi e «le prime indicazioni» sono «che il rischio di trasmissione sembra essere ridotto in coloro che sono vaccinati». Lo scrive il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in una nota che riassume la relazione tecnica sul rischio di trasmissione del virus da individui infettati di recente, con precedente infezione o vaccinazione documentata. Secondo l’Ecdc, le evidenze scientifiche raccolte fino a oggi dimostrano che le reinfezioni sono rare. Alcuni studi hanno seguito persone per 5-7 mesi dopo il recupero da un’infezione da Covid-19, e stimano l’effetto protettivo della precedente infezione tra l’80 e il 100%. La prova dell’impatto della vaccinazione sul rischio di trasmissione è disponibile da un solo studio, spiega l’Ecdc, ma vi sono anche prove di una minore carica virale negli individui vaccinati rispetto agli individui non vaccinati, «il che potrebbe tradursi in una trasmissione ridotta». Va notato, avverte tuttavia l’Ecdc, che «molte di queste ricerche sono state condotti prima dell’emergere delle varianti preoccupanti» del nuovo coronavirus.
Record i casi nelle Filippine: oltre 24 milioni di persone in quarantena
Per la prima volta le Filippine hanno registrato, oggi, oltre 10’000 contagi da coronavirus, esattamente 10’016, il terzo picco giornaliero record nel Paese negli ultimi cinque giorni. Lo ha riferito il ministero della salute precisando, nel suo bollettino quotidiano, che il totale dei casi confermati è così salito a quota 731’894, mentre i decessi da coronavirus sono in tutto 13’186, di cui 16 vittime solo nella giornata di oggi. Lo riferisce il Guardian. Proprio oggi a Manila e dintorni entra in vigore un nuovo lockdown che interessa 24 milioni di persone, nel tentativo di allentare la pressione sugli ospedali ormai al collasso. Secondo GMA News, un network locale, i casi attivi totali nel Paese in questo momento sono 115’495.
Positivo il presidente del Pakistan
Il presidente del Pakistan, Arif Alvi, è risultato positivo al coronavirus. Lo ha annunciato lo stesso capo di Stato su Twitter. «Sono positivo. Che Allah possa proteggere tutte le persone malate di Covid-19. Avevo ricevuto la prima dose di vaccino, ma gli anticorpi cominciano a svilupparsi dopo la seconda che dovevo ricevere tra una settimana. Per cortesia fate attenzione», ha twittato. Anche il premier pachistano Imran Khan e la moglie Bushra Bibi sono risultati positivi al coronavirus la settimana scorsa ma sono in buone condizioni.
In oltre 20 stati americani balzo del 10% dei casi da settimana scorsa
Oltre 20 stati Usa hanno segnalato un aumento dei casi di covid di almeno il 10% rispetto alla settimana precedente. Lo rivelano i dati della Johns Hopkins University. A livello nazionale, il numero medio di nuovi contagi ha registrato un aumento del 7% rispetto ai sette giorni prima e anche il numero medio di nuovi ricoveri correlati al virus è in leggero aumento. Tra gli stati dove è in corso una nuova ondata di coronavirus c’è il Michigan, dove i casi aumentano soprattutto tra i soggetti di età compresa tra i 10 e i 19 anni. Intanto, però, venerdì gli Stati Uniti hanno registrato il record di vaccinazioni in un solo giorno, con 3,4 milioni di dosi somministrate, secondo i dati rilasciati dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc).
Johnson&Johnson approderà in Italia dal 16 aprile
«Il commissario per l’emergenza covid Francesco Paolo Figliuolo mi ha detto che i vaccini Johnson & Johnson arriveranno in Italia dal 16 aprile». Lo rivela il presidente del Consiglio regionale della Liguria, Gianmarco Medusei, a margine dell’inaugurazione del maxi hub vaccinale della Fiera di Genova. «Inutile negare che ci siano ancora tante problematiche, ma bisogna accelerare con i vaccini per poter ripartire», dice Medusei.
Guterres critica i paesi sviluppati per la «scorta» di vaccini
Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha criticato i paesi sviluppati per aver creato una «scorta» di vaccini anti-covid, e li ha invitati a condividere i farmaci con il resto del mondo per contribuire a porre fine alla pandemia. «Sono molto preoccupato per questa distribuzione ingiusta di vaccini nel mondo», ha detto Guterres in un’intervista alla rete canadese CBC. «È nell’interesse di tutti assicurarsi che il più presto possibile e in modo equo, tutti vengano vaccinati ovunque e che i vaccini siano considerati un bene pubblico veramente globale», ha aggiunto Guterres, criticando «l’interesse personale» dei paesi ricchi per la creazione di scorte di vaccini oltre i bisogni delle loro popolazioni.
«Primo, non accumulate vaccini», ha chiesto il segretario generale, ribadendo che «non ha senso». «Abbiamo fatto appello ai paesi sviluppati perché condividano alcuni dei vaccini che hanno acquistato - ha spiegato - e in molte situazioni hanno acquistato oltre il bisogno». Sul passaporto vaccinale, invece, Guterres è stato cauto, affermando che prima di prendere qualsiasi decisione ci deve essere una discussione seria per garantire l’equità e un’efficace cooperazione globale: «La cosa peggiore sarebbe che alcuni paesi lo abbiano e altri no... sarebbe devastante se questo significasse che le persone possono muoversi all’interno del mondo sviluppato, ma non all’interno delle nazioni in via di sviluppo».
Regno Unito, «La priorità è vaccinare i britannici»
Il governo di Boris Johnson non intendere condividere i suoi vaccini anti-COVID con altri Paesi come l’Irlanda - rimasta indietro nella campagna vaccinale rispetto al Regno al pari di tutti gli Stati dell’UE - fino a quando non avrà completato la copertura dell’intera popolazione britannica adulta almeno con una dose. «La nostra prima priorità è proteggere la popolazione britannica; la campagna di vaccinazione prosegue verso questo obiettivo e al momento non abbiamo un surplus di vaccini», ha detto oggi un portavoce di Downing Street, incalzato dai giornalisti sull’argomento nel tradizionale briefing di fine mattinata. «Comunque valuteremo come distribuire qualsiasi surplus al meglio quando questo sarà disponibile», ha poi aggiunto il portavoce di Downing Street interpellato nello specifico sull’Irlanda, non senza insistere che l’obiettivo attuale è arrivare a offrire una dose a tutti gli ultracinquantenni residenti sull’isola entro il 15 aprile e all’intera popolazione adulta over 18 entro il 31 luglio.
Il portavoce non ha peraltro inserito in questa puntualizzazione gli impegni presi da Londra in sede internazionale per contribuire al Covax, il programma di distribuzione di vaccini ai Paesi poveri del mondo promosso dall’ONU. Mentre ha rilanciato l’appello alla «cooperazione internazionale» come elemento cruciale nella sfida vaccinale, confermando in particolare che l’impegno a proseguire i negoziati con l’UE sul braccio di ferro relativo alle esportazioni di AstraZeneca.
Nessun morto di COVID a Londra
Zero morti conteggiati per COVID ieri a Londra, come non succedeva da sei mesi: lo confermano i dati disaggregati diffusi da Public Health England ripresi dai media del Regno, dopo che le cifre nazionali diffuse domenica su un totale di decessi giornalieri ridotto a 19 in tutto il Regno Unito. L’indicazione si giova del ritardo statistico su parte dei dati del week-end, ma comunque conferma una tendenza al calo delle vittime ai minimi da inizio pandemia. I medici londinesi parlano di risultato «fantastico» notando la parallela riduzione dei ricoveri, con non più di una media di «1 o 2 morti ogni due giorni» nelle terapie intensive.
Australia: Brisbane in lockdown per 7 casi
La città australiana di Brisbane sarà in lockdown per i prossimi tre giorni per la scoperta di un focolaio locale di sette casi di coronavirus. A gennaio la capitale dello stato del Queensland, che ha oltre due milioni di abitanti, aveva chiuso sempre per tre giorni per un solo caso. Il focolaio di Brisbane, scoperto sabato, è il primo gruppo di casi locali da circa un mese. Le autorità sanitarie devono ancora determinare come si sia formato. E’ probabile che sia partito da un medico ospedaliero che era positivo due settimane fa. Dopo l’annuncio del lockdown, la gente del posto si è precipitata nei negozi a fare scorta di cibo e altri prodotti nonostante le autorità avessero indicato chiaramente che non era necessario. Un video circolato sui social media ha mostrato i passeggeri di un volo da Sidney a Brisbane che, alla notizia della chiusura nella città, che si accalcavano per sbarcare dall’aereo. L’Australia ha avuto dall’inizio della pandemia di COVID-19 solo 909 decessi e circa 29.200 casi.
La prima dose di vaccino funziona, calo del 62% dei contagi negli ospizi britannici
Si conferma l’impatto significativo dei vaccini anti COVID utilizzati in questi mesi su milioni di persone nel Regno Unito (Pfizer e AstraZeneca) già dopo una singola dose. Lo rilevano i ricercatori britannici che - dopo aver verificato nelle scorse settimane un’efficacia fra l’80% e oltre il 90% dei 2 sieri contro le forme acute d’infezione e contro il rischio di morte - rilevano ora un effetto di riduzione del 62% di tutti i contagi (inclusi quelli lievi) anche fra una delle categorie più vulnerabili, gli ospiti delle case di riposo, dove nella prima fase della pandemia si sono registrati focolai micidiali di diffusione del virus.
Lo studio, condotto stavolta da un team della prestigiosa University College London (UCL) su una campione di 10.000 anziani di 86 anni d’età media, indica un risultato pressoché identico per Pfizer e AstraZeneca: con un calo secco del 56% dei contagi dopo 4 settimane dalla prima dose e del 62% dopo 5 settimane. E questo nel pieno dell’impennata della diffusione dell’aggressiva ‘variante inglese’ del coronavirus. «I nostri dati suggeriscono dunque che entrambi i vaccini sono efficaci anche tra le persone più fragili e più anziane» già con la prima iniezione, ha notato la dottoressa Maddie Shrotri, una delle responsabili della ricerca, evidenziando aspettative ancor maggiori dopo i richiami (che il Regno ha deciso di rinviare a dopo 12 settimane per ottimizzare l’uso delle forniture vaccinali disponibili e somministrare inizialmente quante più prime dosi possibile, secondo una strategia che si sta rivelando vincente).
Primi allentamenti in Gran Bretagna, sono 34 milioni le dosi di vaccino somministrate
Torna in vigore da oggi in Inghilterra la cosiddetta ‘regola del 6’, che allarga la possibilità dei contatti sociali fino a 6 persone di due nuclei familiari diversi, nell’ambito dell’allentamento graduale e a tappe del lockdown (in vigore da ormai tre mesi) annunciato da Boris Johnson nelle scorse settimane: allentamento che resta comunque cauto e condizionato all’andamento «dei dati, non a date» prestabilite, come ribadito nelle scorse ore dallo stesso premier Tory britannico, malgrado il Regno Unito continui a correre sul fronte dei vaccini con quasi 34 milioni di dosi somministrate (oltre 30 milioni di persone sottoposte alla prima iniezione, secondo l’aggiornamento di ieri, e oltre 3 milioni e mezzo di richiami). L’altra novità odierna - dopo la riapertura delle scuole d’inizio marzo - riguarda la ripresa delle attività sportive individuali all’aperto (tennis o golf). Mentre restano per ora chiusi negozi non essenziali, pub, ristoranti (salvo asporto), cinema, teatri, piscine e luoghi d’intrattenimento. Per negozi e parrucchieri la riapertura, se la tendenza al calo dei contagi da COVID proseguirà, è fissata per il 12 aprile, quando tornerà ad essere consentito anche il servizio solo all’aperto in pub e ristoranti; mentre per cinema, teatri e locali al chiuso se ne riparlerà nella seconda metà di maggio, quando potrebbero essere riviste pure alcun vincoli sui viaggi interni. Per i viaggi internazionali, l’attività alberghiera e gli eventi pubblici collettivi una speranza di normalizzazione è indicata non prima del 21 giugno.
Albania, morto per COVID l’ex premier Fino
L’ex premier albanese Bashkim Fino è deceduto oggi, all’età di 59 anni, in un ospedale di Tirana dove era ricoverato da alcune settimane dopo aver contratto il coronavirus. Fino è stato alla guida del Paese nel 1997, in un momento delicato, quando il collasso delle finanziarie piramidali provocò una rivolta armata contro il potere dell’allora presidente Sali Berisha. La sua nomina a capo del governo di Riconciliazione nazionale fu seguita dall’arrivo in Albania della missione militare multinazionale «Alba», guidata dall’Italia. Negli anni successivi, Fino ha ricoperto altri incarichi importanti, da vice premier a ministro in vari esecutivi socialisti fino al 2005, per proseguire poi, fino ad oggi, la sua carriera da parlamentare. Il partito socialista del premier Edi Rama ha inizialmente annunciato di sospendere tutte le attività elettorali, in vista delle politiche del prossimo 25 aprile, mentre ha poi proclamato per oggi la giornata di lutto nazionale.
OMS: «Fuga da laboratorio estremamente improbabile»
L’ipotesi di una fuoriuscita del virus Sars-CoV-2 in un incidente di laboratorio è «estremamente improbabile». Lo sostiene il rapporto degli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità dopo la loro missione in Cina, di cui l’AFP ha preso visione. La trasmissione del virus all’uomo da un animale intermediario viene invece giudicata una ipotesi da «probabile a molto probabile».
Il rapporto dell’OMS sulle origini della COVID, redatto al termine di una visita in Cina avvenuta secondo alcuni in un contesto fortemente ‘controllato’, avvalora, insomma, l’ipotesi di trasmissione del virus all’uomo tramite un animale infettato a sua volta da un pipistrello rispetto alla tesi di una fuoriuscita da un laboratorio cinese, pur senza escluderla del tutto. Conclusioni che coincidono con le ipotesi più accreditate fin dall’inizio della pandemia, a quindici mesi dalla comparsa dei primi casi di nuovo coronavirus diagnosticati alla fine di dicembre 2019 a Wuhan. Se non risolve il mistero delle origini del SARS-CoV-2, il rapporto, di cui Afp ha avuto visione, sottolinea la necessità di realizzare altri studi, in Cina e altrove, per individuare l’animale che ha trasferito il virus all’uomo, ancora ignoto. Un’informazione ritenuta particolarmente importante per combattere questa ed eventuali nuove epidemie. Tuttavia, la trasmissione diretta del virus attraverso l’animale serbatoio è considerata «da possibile a probabile» dagli esperti e non si esclude del tutto l’ipotesi di una trasmissione del virus attraverso la carne congelata, tesi prediletta da Pechino, che resta altrettanto «possibile». Riguardo alla terza ipotesi, quella di una fuoriuscita da un laboratorio cinese, gli esperti dicono di non aver considerato affatto una fuga volontaria e di ritenere un incidente «estremamente improbabile». Raccomanda infine di proseguire gli studi sulla base di queste tre ipotesi. Per quanto riguarda la diffusione del virus, il rapporto afferma che gli studi sulla catena di approvvigionamento del mercato di Huanan (e di altri mercati a Wuhan) non hanno fatto rilevare «prove della presenza di animali infetti, ma l’analisi della catena di approvvigionamento ha fornito informazioni utili per studi di monitoraggio mirati, soprattutto nelle regioni limitrofe». Gli esperti invitano inoltre a «non trascurare i prodotti di origine animale provenienti dalle regioni al di fuori del sud-est asiatico».
Maduro propone l’acquisto di vaccini in cambio di petrolio
Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha proposto che il suo Paese sia autorizzato a pagare forniture di vaccini contro la COVID-19 con petrolio, dato che ingenti risorse finanziarie all’estero sono state bloccate dalle sanzioni unilaterali degli USA. «Noi - ha detto in un intervento televisivo - siamo pronti e preparati a realizzare questo scambio. Abbiamo anche clienti che sono disposti ad acquistare il nostro greggio e in cambio a saldare il costo dei farmaci per immunizzare la popolazione venezuelana. Ma non supplicheremo nessuno». Il Venezuela, ha insistito, non si inginocchierà davanti a nessuno al mondo. Abbiamo dignità e risorse per risolvere i nostri problemi. E questo potrebbe essere proprio uno scambio di ‘petrolio contro vaccini’. Se questa richiesta riceverà il via libera, ha spiegato, «potremmo garantire il 100% dei vaccini per la nostra popolazione, ed anche il pagamento delle 2.400.000 dosi di vaccino che ci deve fornire il meccanismo Covax dell’Organizzazione mondiale della salute (OMS). Maduro ha quindi ribadito che il Venezuela «ha le petroliere ed i clienti pronti ad acquistare il petrolio da noi. E noi consacreremmo una parte della produzione per finanziare l’acquisto dei vaccini necessari al contrasto della COVID-19». Da anni importanti risorse finanziarie e in oro sono state bloccate negli Stati Uniti e in Europa, mentre le sanzioni unilaterali statunitensi hanno praticamente quasi paralizzato la capacità produttiva della compagnia petrolifera Pdvsa e ridotto il margine di export di greggio per il rischio che corrono i Paesi e gli armatori decidendo di facilitare l’export di greggio venezuelano.
Domenica 28 marzo
I decessi provocati dal coronavirus a livello globale hanno superato quota 2,78 milioni. È quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia il virus ha ucciso nel mondo almeno 2.780.015 persone. La soglia dei due milioni di vittime era stata superata il 15 gennaio. Allo stesso tempo, il bilancio complessivo dei casi di contagio accertati è salito a 126.911.173. Finora sono guarite oltre 95 milioni di persone.
Caso Sputnik, il premier slovacco annuncia le dimissioni
Il primo ministro slovacco Igor Matovic ha annunciato l’intenzione di dimettersi, dopo le forti critiche per la gestione della crisi sanitaria e per la decisione di acquistare dosi del vaccino russo Sputnik V senza informare i partner al governo. Matovic ha tuttavia affermato di voler restare come ministro delle Finanze. Il politico slovacco non ha specificato quando si dimetterà, dicendo di voler fare uno scambio di posti con l’attuale titolare delle Finanze, Eduard Heger.
L’Europa punta all’immunità di gregge a metà luglio
Da buon francese, il commissario europeo Thierry Breton avrà pensato alla presa della Bastiglia: fatto sta che il responsabile del Mercato interno, messo anche a capo della task force europea sui vaccini, ha individuato un giorno preciso entro cui il Vecchio Continente dovrà raggiungere l’immunità di gregge contro il coronavirus, ed è proprio il 14 luglio. Per quella «data simbolica», ha assicurato, l’Europa avrà «la capacità di immunità collettiva» verso il Covid-19. Nei palazzi di Bruxelles confidano su una produzione industriale finalmente a regime «con 52 stabilimenti che lavorano 24 su 24, sette giorni su sette», dopo i ritardi nelle consegne e dopo che questa settimana l’Ue ha aumentato i suoi poteri per bloccare le esportazioni di vaccini. E contano su un’accelerazione delle campagne nazionali di vaccinazione. Per le quali, ha ammonito Breton, «tocca ora agli Stati membri organizzarsi».
In un’intervista rilasciata a Rtl e Le Figaro, il commissario francese ha affermato «con certezza» che altre 360 milioni di dosi saranno consegnate in Europa alla fine del secondo trimestre, vale a dire entro giugno, e 420 milioni a metà luglio. Quantità «necessarie per iniziare a parlare di questa immunità collettiva», ha sottolineato. Quanto ai ritardi nelle consegne del vaccino AstraZeneca, la società anglo-svedese «si è impegnata a fornire 70 milioni di dosi per i nostri concittadini europei e sono tutte prodotte in Europa», ha sottolineato Breton. E «finché AstraZeneca non avrà adempiuto ai propri obblighi - ha aggiunto -, tutto ciò che viene prodotto sul suolo europeo è destinato agli europei».
Intanto, in vista della stagione estiva e con l’obiettivo di aiutare la ripresa del turismo e gli spostamenti tra un Paese e l’altro, prendono ritmo i lavori per sviluppare il cosiddetto ‘passaporto sanitario’ armonizzato a livello europeo. Il lancio di questo strumento, voluto soprattutto da alcuni stati del Sud a maggiore vocazione turistica - Grecia e Spagna - ma accompagnato finora anche da non poche perplessità, è previsto per il 15 giugno, ha annunciato Breton mostrando un prototipo del documento.
Il certificato dovrebbe essere disponibile sia in formato cartaceo sia digitale in ogni Paese dell’Ue. Funzionerà così: dotato di un codice QR, conterrà l’indicazione sul tipo di vaccino ricevuto. Non sarà però un passaporto strettamente vaccinale: in alternativa, il documento segnalerà infatti se si ha già avuto la malattia e si hanno dunque gli anticorpi contro il Covid.
Il documento potrà essere richiesto per prendere un aereo, per partecipare a eventi o per entrare in un luogo pubblico. Non sarà tuttavia obbligatorio, ha promesso Breton. In mancanza del certificato basterà presentare, ove richiesto, un test negativo al Covid, come peraltro già oggi succede per molti spostamenti all’interno dell’Unione europea. Anche l’America di Joe Biden d’altra parte sta lavorando ad un progetto simile. Dopo lo Stato di New York, primo a lanciare un pass vaccinale, ora si sta studiando un documento valido a livello federale per cercare di tornare anche lì alla normalità per la loro data simbolo: il 4 luglio, che negli auspici del presidente quest’anno dovrà segnare l’indipendenza dal virus.
In Slovenia lockdown generale 1-12 aprile
In Slovenia il governo ha deciso il lockdown in tutto il Paese dall’1 al 12 aprile, accogliendo così le indicazioni giunte dal comitato scientifico consultivo. In una riunione straordinaria dell’esecutivo, riunito nel pomeriggio a Brdo pri Kranju, dopo un incontro che il presidente Borut Pahor ha avuto con i rappresentanti dei partiti, il premier Janez Janša e i suoi ministri hanno deciso all’unanimità di introdurre una chiusura generalizzata a partire da giovedì prossimo.
Janša si è detto consapevole delle difficoltà che una tale scelta comporta, ma le nuove misure sono necessarie per contenere la terza ondata di contagi. Già domani verranno intensificati i controlli ai confini e reintrodotto l’obbligo di mascherina anche all’aperto, mentre l’amministrazione pubblica avrà qualche giorno di tempo per organizzare il lavoro interamente da remoto. Il ministro dell’Economia Zdravko Počivalšek in conferenza stampa ha detto di aver espresso i suoi dubbi in merito a una chiusura generalizzata, ma «l’unità della politica deve prevalere in questo momento difficile per poter riaprire il prima possibile»
Sabato 27 marzo
I decessi provocati dal coronavirus a livello globale hanno superato quota 2,76 milioni. È quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia il virus ha ucciso nel mondo almeno 2.769.853 persone. La soglia dei due milioni di vittime era stata superata il 15 gennaio. Allo stesso tempo, il bilancio complessivo dei casi di contagio accertati è salito a 126.265.724. Finora sono guarite oltre 95 milioni di persone.
24 milioni di persone in lockdown a Manila
Da lunedì nella capitale delle Filippine, Manila, entrerà in vigore un lockdown nel tentativo di allentare la pressione sugli ospedali che stanno combattendo con un’impennata di casi di coronavirus. La misura coinvolgerà 24 milioni di persone, tra città e periferie. «Il virus è il nemico, non il governo», ha detto il portavoce della presidenza Harry Roque, aggiungendo che il lockdown è previsto per una settimana.
Superato il mezzo miliardo di vaccinazioni nel mondo
In tutto il mondo è stato superato il mezzo miliardo di dosi di vaccino anti-Covid somministrate. In particolare, sono quasi 513 milioni, soprattutto negli Stati Uniti (133 milioni) e in Cina (91 milioni). A seguire l’India (55 milioni). In Europa il Regno Unito è nettamente più avanti rispetto agli altri, con oltre 31 milioni di dosi. La Germania è quasi a 12 milioni, la Francia a 10, l’Italia a 9.
Venerdì 26 marzo
I decessi provocati dal coronavirus a livello globale hanno superato quota 2,75 milioni. È quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia il virus ha ucciso nel mondo almeno 2.754.935 persone. La soglia dei due milioni di vittime era stata superata il 15 gennaio. Allo stesso tempo, il bilancio complessivo dei casi di contagio accertati è salito a 125.431.910. Finora sono guarite oltre 95 milioni di persone.
La Germania «potrebbe raggiungere 100 mila casi al giorno»
La diffusione del coronavirus in Germania «potrebbe anche raggiungere i 100.000 nuovi casi al giorno»: lo ha dichiarato oggi il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, in conferenza stampa con il ministro della Salute Jens Spahn, a Berlino. «Ci sono chiari segnali che questa ondata sarà ancora peggiore delle due precedenti» ha proseguito Wieler. Dobbiamo essere preparati al fatto che «più persone si ammaleranno di nuovo gravemente, che le cliniche saranno sovraccariche e che molte persone moriranno» ha continuato il presidente dell’istituto federale di Salute pubblica.
«Immunità al 99% già dopo la prima dose di Pfizer»
Il vaccino anti Covid di Pfizer/BioNTech è in grado di generare una robusta risposta immunitaria sul 99% delle persone già dopo una singola dose. Lo indica uno studio reso noto oggi e realizzato dopo milioni di somministrazioni in Gran Bretagna: Paese che ha scommesso su un iniziale ampliamento dell’intervallo fra prima dose e richiamo fino a 11-12 settimane nella sua campagna vaccinale, per massimizzare l’utilizzo delle forniture al momento disponibili, malgrado l’intervallo consigliato per questo specifico antidoto sia di 4 settimane.
Lo studio - condotto su campioni di dati incrociati fra il 9 dicembre e il 9 febbraio scorsi dalle università di Sheffield, Oxford, Liverpool, Newcastle e Birmingham - suggerisce in particolare una protezione pressoché totale contro il rischio di sviluppare forme acute o mortali dell’infezione già con una singola dose, a partire da due settimane dopo l’iniezione.
Per il momento non si tratta ancora d’una ricerca vagliata da scienziati esterni, ma questo passaggio è atteso a breve.
«Le poche vaccinazioni sono causate dalle consegne insufficienti di AstraZeneca»
«Se non fosse stato per le consegne insufficienti da AstraZeneca, i tassi di vaccinazione dell’Ue avrebbero potuto essere quasi il doppio». Così la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides. «Alcuni dei nostri Stati membri sono stati gravemente colpiti dalla deludente riduzione delle consegne di vaccini di AstraZeneca - osserva Kyriakides -. Le campagne di vaccinazione nazionali si basavano sulle consegne che avevamo concordato con tutte le aziende per proteggere i loro cittadini. Ogni giorno conta, ogni dose di vaccino conta e le consegne devono essere effettuate il più rapidamente possibile».
Via libera dall’EMA al sito olandese di AstraZeneca
L’Agenzia europea del farmaco (EMA) ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’UE dei vaccini prodotti nello stabilimento olandese di Halix, subappaltatore di AstraZeneca. «Accolgo con favore l’approvazione da parte dell’EMA del sito di produzione di AstraZeneca ad Halix, nei Paesi Bassi. Ora ci aspettiamo che i vaccini prodotti da questo sito vengano consegnati agli Stati membri dell’UE nei prossimi giorni come parte dell’obbligo contrattuale e dell’impegno assunto da AstraZeneca nei confronti dei cittadini europei», ha commentato la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides.
La Norvegia proroga la sospensione di AstraZeneca
La Norvegia ha prorogato oggi la sospensione dell’uso del vaccino anti COVID di AstraZeneca nel Paese fino al 15 aprile: lo hanno reso noto le autorità sanitarie nazionali. Ieri la Danimarca aveva esteso la sua sospensione per «altre tre settimane» spiegando di non avere escluso un possibile collegamento tra questo vaccino ed i i casi di trombosi segnalati nel mondo. Le autorità sanitarie norvegesi hanno ritenuto necessario studiare ulteriormente i possibili effetti collaterali del vaccino di AstraZeneca dopo la comparsa di gravi casi di trombosi. «È una decisione difficile ma giustificata quella di prolungare la pausa per il vaccino AstraZeneca», ha spiegato in un comunicato un funzionario dell’Istituto norvegese di sanità pubblica (FHI), Geir Bukholm. «Crediamo che ci sia bisogno di ulteriori studi su questi casi», ha aggiunto.
Il Madagascar fa marcia indietro e approva il vaccino
Il presidente del Madagascar, Andry Rajoelina, ha fatto oggi una parziale marcia indietro sull’uso di un infuso di erbe locali contro il coronavirus aprendo la porta anche ai vaccini per combattere la pandemia che nel Paese ha provocato finora oltre 360 morti a fronte di oltre 23’000 contagi. Il 46.enne Rajoelina era stato bersagliato dalle critiche lo scorso fine settimana per aver detto che non si sarebbe vaccinato e di non avere alcuna fretta ad avviare un piano di immunizzazione nazionale.
Il leader è ancora convinto che l’infuso di erbe basato sulla pianta anti malaria artemisia sia una «cura» valida, ma in un comunicato diffuso oggi il suo ufficio ha sottolineato che il governo «cercherà e utilizzerà vaccini efficaci» contro il virus. La decisione è stata annunciata dopo un incontro tra il presidente e l’accademia nazionale medica: «È stato deciso che prendere il vaccino è una scelta e non dovrebbe essere obbligatoria», recita la nota senza citare i nomi dei vaccini che verranno acquistati. Allo stesso tempo, il governo ha continuato ad esaltare i poteri curativi della terapia a base di erbe - conosciuta come Covid-Organics o CVO - che viene venduta in capsule o sotto forma di bevanda. «L’uso del prodotto malgascio Covid-Organics... nell’ambito del trattamento di prevenzione e cura del Covid-19 viene mantenuto e rimane in vigore», aggiunge la nota.
Il Madagascar è attualmente alle prese con una seconda ondata di infezioni provocata soprattutto dalla variante sudafricana.
Terzo record giornaliero di casi in India
L’India ha registrato 59.118 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, il livello più alto dal 18 ottobre scorso e il terzo record giornaliero consecutivo: è quanto emerge dai conteggi della Cnn basati sui dati del ministero della Sanità del Paese. Secondo il direttore del All India Institute of Medical Sciences, Randeep Guleria, si tratta «dell’inizio di una seconda ondata» di Covid. Il nuovo dato porta il bilancio complessivo delle infezioni dall’inizio della pandemia a oltre 11,8 milioni, inclusi oltre 160 mila morti. Finora nel Paese sono state distribuite oltre 55 milioni di dosi di vaccini anti Covid.
In Germania oltre 21 mila casi
Continua ad aumentare il bilancio quotidiano dei contagi da Coronavirus in Germania: stando al Robert Koch Institut, in 24 ore sono state rilevate 21.573 nuove infezioni e 183 nuovi decessi. La settimana scorsa i dati erano di 17.482 contagi e 126 morti. L’incidenza settimanale dei nuovi positivi in sette giorni su 100 mila abitanti è salita oggi a 119,1 (ieri era 113,3). In Germania quota 100 è la soglia per far scattare il freno di emergenza e tornare indietro a livello locale sulle aperture previste nel piano di graduale uscita dal lockdown.
L’Argentina sospende i voli da Brasile, Cina e Messico
L’Argentina ha annunciato che sospenderà tutti i voli provenienti dal Brasile, dal Cile e dal Messico a partire da domani: lo riporta la CNN, che cita l’agenzia di stampa statale Telam. La decisione è stata presa «a causa di un aumento dei casi di coronavirus in quei Paesi». La misura si tradurrà inoltre in un rafforzamento dei protocolli per i cittadini argentini che rientrano nel Paese. Per loro è previsto un periodo di quarantena di 10 giorni all’arrivo. Inoltre, dovranno presentare un tampone anti Covid negativo alla partenza, dovranno sottoporsi ad un secondo tampone al loro arrivo e ad un terzo sette giorni dopo il loro ingresso nel Paese. Nel caso in cui il tampone dovesse risultare positivo è previsto un periodo di isolamento in un luogo designato dal governo. L’Argentina aveva già sospeso i voli provenienti dal Regno Unito.
In Germania più controlli al confine con la Francia
La Germania rafforzerà le misure sanitarie anti Covid per i viaggiatori in arrivo dalla Francia, con «test obbligatori» e «controlli a campione»: lo ha annunciato oggi il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian. «Questo significa controlli sanitari a campione più rigidi di quelli che esistevano fino ad ora, con test obbligatori e quarantena consigliata», ha spiegato il ministro a radio France Info.
Il Messico supera la soglia delle 200 mila vittime
Il Messico supera i 200 mila morti per coronavirus diventando il terzo Paese al mondo per numero di vittime, dietro solo a Stati Uniti e Brasile. Il numero esatto delle vittime in Messico è di 200.211, come riportato dal ministro della Salute nel bollettino quotidiano.
La Francia verso nuove misure
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che «nuove misure» per combattere la pandemia saranno prese «nei prossimi giorni e settimane». In una conferenza stampa all’Eliseo dopo il vertice europeo Macron ha anche detto di ritenere di aver «fatto bene a non riconfinare» i francesi a fine di gennaio e di rifiutarsi di fare un qualsiasi «mea culpa» nonostante l’attuale fase di recrudescenza epidemica. «Posso dirti che non ho nessun rimorso, nessun senso di fallimento», ha detto
Giovedì 25 marzo
I decessi provocati dal coronavirus a livello globale hanno superato quota 2,74 milioni. È quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia il virus ha ucciso nel mondo almeno 2.744.045 persone. La soglia dei due milioni di vittime era stata superata il 15 gennaio. Allo stesso tempo, il bilancio complessivo dei casi di contagio accertati è salito a 124.894.108. Finora sono guarite oltre 94 milioni di persone.
In Germania test antiCOVID obbligatorio per chi arriva in aereo
Da domenica in Germania sarà obbligatorio un test antiCOVID generalizzato per chiunque entri nel Paese per via aerea. Lo ha reso noto il ministero della Salute tedesco oggi.
La Svezia torna a vaccinare gli over 65 con AstraZeneca
La Svezia ha deciso di riprendere le vaccinazioni con il siero AstraZeneca, ma solo per gli over 65. Lo ha deciso l’Agenzia per la Salute del Paese. Resta invece sospeso, riporta il Guardian, per i cittadini più giovani. Continuano infatti le ricerche sui potenziali legami tra somministrazioni e casi, sia pure rari, di trombosi. «Il vaccino è perfetto per i più anziani, tra i quali molti si ammalano gravemente ogni giorno», ha spiegato il direttore generale Johan Carlson. «Non abbiamo rilevato rari e seri effetti collaterali tra gli anziani. In base a queste premesse rimuoviamo la sospensione per le persone che hanno più di 65 anni».
UE, in totale 88milioni di dosi distribuite
Alla fine di questa settimana saranno in totale 88milioni le dosi anti-Covid distribuite nell’Ue grazie alla strategia guidata da Bruxelles. Di queste 62 milioni sono state inoculate. Complessivamente sono 18,2 milioni gli europei che hanno ricevuto le due iniezioni, pari al 4,1% del totale dell’Ue. È quanto si legge nelle diapositive che la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen ha presentato ai leader dei 27, alla videoconferenza, e pubblicate su Twitter. Sono 77 milioni le dosi esportate dall’Unione dal primo dicembre ad oggi. In particolare, 31 milioni di sieri sono stati consegnati in 54 Paesi che rientrano nell’iniziativa Covax.
L’UE: «La situazione Covid è grave, si mantengano le restrizioni»
«La situazione epidemiologica del Covid resta grave, anche alla luce delle sfide poste dalle varianti. Le restrizioni, anche per quanto riguarda i viaggi non essenziali, devono quindi essere mantenute per il momento, mentre deve continuare a essere garantito il flusso senza ostacoli di merci e servizi all’interno del mercato unico, anche utilizzando i corridoi verdi». Si legge nella bozza di conclusioni della videoconferenza dei leader Ue, appena iniziata di cui l’agenzia italiana ANSA ha preso visione.
«L’accelerazione della produzione, consegna e diffusione dei vaccini resta essenziale per superare la crisi. Gli sforzi a tal fine devono essere ulteriormente intensificati. Sottolineiamo l’importanza della trasparenza e dell’estensione del regime di autorizzazione all’esportazione. Riaffermiamo che le aziende devono garantire la prevedibilità della loro produzione di vaccini e rispettare le scadenze contrattuali di consegna».
L’UE pronta ad azioni legali contro AstraZeneca
La Commissione Ue è intenzionata a proseguire sulla via legale nei confronti di AstraZeneca se non otterrà risultati soddisfacenti sul rispetto del contratto per la consegna delle dosi del vaccino anti-Covid.
E’ quanto si apprende a Bruxelles da fonti Ue a poche ore dall’inizio del vertice dei leader Ue. «Non vogliamo vincere una causa legale per il fatto di vincerla, ma per ottenere più dosi», soprattutto per il secondo trimestre, sul quale c’è preoccupazione, spiegano le stesse fonti, aggiungendo che c’è ancora «un grande divario» sulle dosi concordate, oltre a «confusione su quali lotti vanno a chi».
Danimarca proroga la sospensione di AstraZeneca
La Danimarca ha prorogato oggi la sospensione dell’uso del vaccino anti Covid di AstraZeneca nel Paese per «altre tre settimane» spiegando di non avere escluso un possibile collegamento con i casi di trombosi nonostante l’Ema abbia affermato che è sicuro.
«Più pressione sui Big Pharma»
«Mentre Unione europea e Regno Unito discutono sulle forniture dei vaccini anti Covid e sulle regole relative all’export, i monopoli delle aziende sui brevetti e la mancata condivisione della tecnologia sono la vera causa dell’attuale insufficienza di dosi, soprattutto nei Paesi a basso reddito che allo stato attuale saranno in grado di vaccinare solo il 3% della popolazione entro metà anno e il 20% entro la fine del 2021». È l’allarme lanciato in una nota da Oxfam ed Emergency, membri della People’s Vaccine Alliance in vista del Consiglio Ue di oggi.
«Chiediamo ai leader europei di agire immediatamente per sospendere i monopoli farmaceutici, che limitano artificialmente la disponibilità di dosi e impediscono ad altre aziende in tutto il mondo di unirsi allo sforzo produttivo, mettendo così in pericolo innumerevoli vite e lasciando alle varianti del virus il tempo di moltiplicarsi, con il rischio di vanificare l’efficacia degli attuali vaccini», hanno detto Sara Albiani, responsabile salute globale di Oxfam Italia, e Rossella Miccio, Presidente di Emergency. «L’Italia, come attore fondamentale negli equilibri europei, terza maggiore economia nell’Ue e presidente di turno del G20, può giocare un ruolo determinante nell’individuare strade politiche coraggiose per uscire dalla situazione attuale di scarsità e accesso ineguale ai vaccini», prosegue la nota.
«Europa e Regno Unito fino ad oggi hanno attinto alle già scarse quantità di vaccini inizialmente destinate ai Paesi più poveri dal Serum Institute, che in India produce il vaccino di AstraZeneca. Una corsa inaccettabile all’accaparramento dei vaccini, che non vedrà nessun vincitore a meno che non si agisca sulle aziende farmaceutiche, affinché rinuncino ai diritti di proprietà intellettuale dei brevetti, anche in virtù degli oltre 100 miliardi di dollari di finanziamenti pubblici ricevuti a livello globale». «Per questo è assolutamente prioritario sostenere il trasferimento di know-how attraverso il Covid Technology Access Pool (Ctap) dell’Oms. Sempre più produttori si stanno facendo avanti da Pakistan, Bangladesh, Senegal, Danimarca e Canada per produrre i vaccini, ma al momento sono bloccati perché i brevetti e la tecnologia rimangono esclusivi e non sono condivisi».
Bisogna quindi che i governi facciano «pressione - aggiungono Albiani e Miccio - sui colossi farmaceutici perché trasferiscano i piani di sviluppo, la tecnologia e i brevetti dei vaccini all’Oms. Questo punto deve essere in cima all’agenda europea».
Terza ondata in Turchia
Contagi e vittime di Covid-19 in rapido aumento in Turchia, dove i casi confermati hanno superato i 3 milioni e i decessi sono saliti a 30.462. Negli ultimi giorni, indicano i dati del ministero della Salute, il Paese ha registrato una significativa crescita dei nuovi malati quotidiani, giunti ieri a sfiorare la quota di 30 mila, mentre nell’arco di una settimana i morti sono raddoppiati, arrivando a 146 in un giorno. Secondo gli esperti, il Paese è nel pieno di una terza ondata, destinata a proseguire almeno fino ad aprile inoltrato. Nel frattempo, prosegue la campagna di vaccinazione con il siero cinese Sinovac. Finora, le dosi somministrate sono 14,2 milioni, con oltre 6 milioni di richiami, previsti a 28 giorni dalla prima iniezione. Il percorso di immunizzazione, iniziato a metà gennaio, prosegue quindi con una media di circa 200 mila inoculazioni al giorno. Un’ulteriore accelerazione potrebbe arrivare dalla prossima settimana, quando Ankara inizierà a utilizzare anche il vaccino Pfizer-BioNTech, di cui ha ricevuto finora 1,4 milioni di dosi.
In Israele oltre 50% vaccinato con 2 dosi
Il 50.07% della popolazione israeliana è stata vaccinata con due dosi. Lo ha detto il ministro della sanità Yuli Edelstein, citato dai media. Ad avere avuto almeno una dose è stato invece il 55.96%.
La forte campagna vaccinale ha ridotto drasticamente le nuove infezioni. Il tasso di positività nelle ultime 24 ore - secondo il ministero della sanità - è stato dell’ 1.1%, mentre questa mattina dell’ 1.3%: il primo è il più basso da aprile scorso; il secondo, da giugno. Il Fattore R - quello che indica la capacità di infettare altri da parte di un positivo - è sceso a 0.55.
In Usa superati i 30 milioni di casi
I casi di Covid negli Stati Uniti superano quota 30 milioni, attestandosi per l’esattezza a 30.001.245. E’ quanto emerge dai dati della John Hopkins University.
Mercoledì 24 marzo
I decessi provocati dal coronavirus a livello globale hanno superato quota 2,73 milioni. È quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia il virus ha ucciso nel mondo almeno 2.734.932 persone. La soglia dei due milioni di vittime era stata superata il 15 gennaio. Allo stesso tempo, il bilancio complessivo dei casi di contagio accertati è salito a 124.153.278. Finora sono guarite oltre 94 milioni di persone.
Il Brasile supera i 300 mila morti
Il Brasile supera i 300 mila morti di Covid-19. Lo rivelano i media locali, citando fonti delle segreterie di salute di 10 stati su 27. Secondo i dati parziali, le vittime sono 300.015 a fronte di 12.183.338 contagi accertati dall’inizio della pandemia.
Il ministero della Salute ha intanto annunciato di aver ritirato il contestato sistema di raccolta dei dati su contagi e morti annunciato oggi, che nelle intenzioni del governo sarebbe servito per abbassare i numeri della pandemia.
Lussemburgo riapre i caffè dal 7 aprile
Mentre il Belgio si appresta a implementare nuove restrizioni anti-Covid, il vicino Lussemburgo ha annunciato che caffè e ristoranti, chiusi dalla fine di novembre, potranno accogliere nuovamente i clienti sulle loro terrazze dal 7 aprile.
Il primo ministro Xavier Bettel ha detto che i bar potranno restare aperti fino alle 18, una misura tesa a dare una boccata d’ossigeno alle imprese mentre continuano a salire i contagi da Covid-19 nel granducato.
In Belgio un mini lockdown sarà in vigore da sabato prossimo al 25 aprile ma le scuole riapriranno il 19.
Olanda pronta a bloccare l’export di vaccini su richiesta dell’Ue
I Paesi Bassi sono pronti a «bloccare» l’esportazione di vaccini «se la Commissione Ue lo richiede». Così il premier olandese, Mark Rutte, rispondendo a una domanda dei media nazionali sulla revisione del meccanismo per l’autorizzazione all’export presentata dalla Commissione Ue. «Bisogna essere misurati nell’interrompere gli scambi internazionali di merci, ma ci possono essere buone ragioni per farlo», ha sottolineato. Il premier è poi tornato sul coinvolgimento dello stabilimento olandese Halix nei contratti stipulati da AstraZeneca con Ue e Regno Unito: «Sostengo la Commissione nei suoi sforzi per ottenere la massima trasparenza».
India: in arrivo nuovi vaccini Covid, pillola e spray nasale
Un vaccino anti Covid-19 per uso orale: lo ha messo a punto la farmaceutica indiana Premas Biotech, in collaborazione con l’israeliana Oramed Pharmaceuticals.
Il comunicato della Premas Biotech, uscito sulla piattaforma indiana Businesswire, informa che la pillola, chiamata «Oravax», ha mostrato di indurre sia l’immunità sistemica attraverso la produzione di anticorpi (IgG) sia la risposta immunitaria (IgA), che protegge dall’infezione le vie respiratorie e gastrointestinali; e aggiunge che ha dimostrato di essere efficace dopo una sola dose, in uno studio pilota sugli animali.
Nadav Kidron, Direttore esecutivo di Oramed ha detto che i test su esseri umani dovrebbero partire all’inizio di giugno. «Se approvata», ha concluso,«Oravax renderà molto più snella e accessibile la vaccinazione, perché le pastiglie, che non devono essere conservate a temperature molto basse, eliminano tutti i passaggi richiesti per garantire la catena del freddo».
Da parte sua, la Bharat Biotech, il laboratorio che produce il vaccino indigeno Covaxin, annuncia l’arrivo prossimo di un vaccino spray nasale, elaborato in collaborazione con l’Università del Wisconsin, del quale sono già in corso i test.
Cuba punta a vaccinare tutta L’Avana entro maggio
Il governo di Cuba sta pianificando di immunizzare quasi tutta la popolazione della capitale L’Avana entro maggio con i due candidati vaccini sviluppati localmente, Soberana 2 e Abdala. La campagna, spiega il sito della rivista Granma, dovrebbe riguardare 1,7 milioni di persone, da immunizzare entro maggio.
La capitale cubana registra al momento 292 casi per 100mila abitanti, contro i 103 del resto del paese, e il programma di vaccinazione rientrerà nella fase 3 della sperimentazione dei due candidati, per cui dovrebbe essere chiesta l’autorizzazione in giugno.
«Con l’approvazione per l’uso di emergenza - ha affermato la dirigente del ministero della Salute cubana Ileana Morales - saremo sulla buona strada per una vaccinazione massiccia della popolazione».
Nel paese le immunizzazioni inizieranno dagli over 60 e dagli operatori sanitari. Entro agosto dovrebbero essere vaccinate 6 milioni di persone, mentre entro l’anno l’obiettivo è immunizzare gli 11 milioni di abitanti del paese. I vaccini cubani hanno suscitato l’interesse anche di altri paesi, dall’Iran al Venezuela alla Giamaica.
La Spagna ai turisti: «Non venite»
La ministra dell’Industria, Commercio e Turismo spagnola, Reyes Maroto, ha chiesto ai turisti stranieri che «siano prudenti» e «nei limiti del possibile, non viaggino» nel periodo di Pasqua, per il rischio che aumentino i contagi di Covid. Lo riportano i media spagnoli.
«Stiamo raccomandando di non venire, e lo stanno facendo anche il governo tedesco e francese», ha detto Maroto, che ha parlato in un evento organizzato nella sede delle fiere industriali più grande di Madrid, Ifema. «Non possiamo rischiare», ha aggiunto.
Le sue parole arrivano mentre in Spagna c’è polemica per il fatto che le misure restrittive decise dalle autorità impediranno gli spostamenti tra le regioni del paese dal 26 marzo al 9 aprile, mentre sarà permesso l’arrivo dai paesi europei di chi presenta un test del Covid negativo. Secondo il governo, questo è per rispettare la «raccomandazione europea» di non chiudere lo spazio Schengen.
Nelle ultime settimane è stato sottolineato dai media locali l’arrivo di turisti stranieri, in particolare a Madrid, attratti - secondo quanto dichiarato da diversi di loro - dal fatto che nella capitale spagnola le restrizioni sanitarie sono più blande che nei loro luoghi di residenza.
Per Maroto, il numero di arrivi dall’estero in questo momento è «limitato» e, nella Settimana Santa, più della metà sarà di cittadini spagnoli che rientrano in patria.
L’UE accelera sull’ok ai vaccini adattati alle varianti
La Commissione europea accelera sull’autorizzazione dei vaccini Covid-19 adattati alle varianti. «Stiamo consentendo all’Ema di approvare più velocemente vaccini aggiornati per affrontare nuove varianti. L’approvazione più rapida significa più vaccini in circolazione e più europei protetti dal virus», ha commentato la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen in una nota.
Scoperta una nuova variante in India
Il ministero della Sanità indiano ha annunciato oggi che nel Paese è stata scoperta una nuova variante del coronavirus. Lo riporta il Guardian. Si tratta, ha precisato, di una «doppia mutazione», diversa da quelle già individuate in altri Paesi come quella britannica o quella sudafricana. Tuttavia, ha precisato il ministero in un comunicato, «le nuove varianti non sono state rilevate in numero sufficiente per stabilire una relazione diretta o spiegare il rapido aumento dei casi in alcuni Stati» dell’India.
Negli Stati Uniti 600 milioni di dosi entro fine maggio
Gli Usa avranno a disposizione 600 milioni di dosi di vaccino anti Covid entro la fine di maggio: lo ha annunciato il presidente Joe Biden. Con questo numero di dosi ci saranno «abbastanza vaccini per tutti gli americani», confermando così il limite temporale della sua precedente promessa.
Hong Kong e Macao bloccano il vaccino Pfizer
Hong Kong e Macao hanno annunciato lo stop all’uso del vaccino contro il coronavirus di Pfizer/BioNTech, dopo essere stati informati di un problema di imballaggio di un lotto di fiale. «Per motivi precauzionali l’attuale vaccinazione deve essere sospesa durante la fase delle indagini», ha riferito il governo di Hong Kong in una nota. La mossa è maturata dopo la segnalazione di Fosun, la società farmaceutica cinese che distribuisce in Cina il vaccino Pfizer/BioNTech. Le fiale del lotto 210102 hanno un imballaggio difettoso, hanno detto le autorità, senza specificarne la natura. Hong Kong e Macao hanno escluso rischi per la salute.
Martedì 23 marzo
I decessi provocati dal coronavirus a livello globale hanno superato quota 2,72 milioni. È quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia il virus ha ucciso nel mondo almeno 2.722.715 persone. La soglia dei due milioni di vittime era stata superata il 15 gennaio. Allo stesso tempo, il bilancio complessivo dei casi di contagio accertati è salito a 123.635.513. Finora sono guarite oltre 94 milioni di persone.
La Corte suprema brasiliana ha respinto il ricorso di Bolsonaro contro il lockdown
Il giudice Marco Aurelio Mello della Corte suprema brasiliana ha respinto il ricorso presentato dal presidente Jair Bolsonaro contro i lockdown imposti da alcuni governatori per contrastare l’impennata di contagi e morti di Covid-19. Negli stati di Bahia, Rio Grande do Sul e nel Distretto federale della capitale Brasilia restano pertanto in vigore le misure di distanziamento sociale e le chiusure degli esercizi pubblici ritenuti non essenziali. Bolsonaro ha presentato il ricorso contro i lockdown imposti da alcuni stati lo scorso 19 marzo, ritenendo che non spetti ai governatori imporre le misure di distanziamento sociale contro il Covid-19 ma solo al governo federale. Il giudice Mello ha ritenuto invece che il presidente non possa rivolgersi direttamente alla Corte suprema ma debba farlo attraverso l’Avvocatura generale dello stato.
Merkel: «Con blocco a Pasqua vorrei evitare collasso ospedali»
«Il carico degli ospedali negli altri Paesi è estremo. Questo io vorrei risparmiarcelo». Con queste parole la cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto sostegno alle misure annunciate in nottata contro il Covid, parlando al gruppo parlamentare dell’Unione, secondo quanto riportano fonti citate dalla Dpa. Il lockdown rafforzato per i giorni di Pasqua ha suscitato forti polemiche in Germania, e la cancelliera ha giustificato le decisioni, ribadendo ancora una volta la gravità della situazione, a causa della crescita esponenziale dei contagi. «C’è la luce alla fine del tunnel. E diventerà via via più chiara», ha assicurato la cancelliera tedesca, che nel corso dell’incontro virtuale con il gruppo parlamentare dell’Unione ha chiesto sostegno alle misure anticovid annunciate in nottata ai colleghi parlamentari. Tanto più bassi saranno i casi di contagio, tanto più efficace sarà l’effetto del vaccino sulla pandemia, ha aggiunto. E nelle prossime settimane, con il coinvolgimento dei medici di base, la campagna vaccinale procederà più velocemente, ha assicurato. Nel frattempo, la conferenza Stato-Regioni - che ha deciso in nottata le nuove misure anti-covid - ha invitato le chiese tedesche a celebrare la messa pasquale «soltanto on line», per contenere i contagi in un momento di crescita esponenziale. Ma questa posizione ha incontrato resistenza: «la richiesta ci ha sorpreso», hanno fatto sapere i vertici della chiesa cattolica e di quella evangelica. «Pasqua è la festa cristiana più importante, non un’occasione marginale, e non vogliamo rinunciarci», ha detto il capo della conferenza episcopale Georg Batzing.
UE, nessun divieto a export dosi ma vogliamo reciprocità
«Vediamo molte restrizioni nell’export delle dosi di vaccino verso l’Unione europea, servono reciprocità e proporzionalità. Non vogliamo introdurre divieti alle esportazioni dall’Unione, ma gli altri partner internazionali devono mostrare la nostra stessa apertura e le aziende farmaceutiche devono rispettare i contratti». Così il vicepresidente dell’Esecutivo comunitario, Maros Sefcovic, al termine della videoconferenza del consiglio Affari generali. «L’Ue ha esportato 41,5 milioni di dosi verso 33 Paesi - ha ricordato - ma non è stato fatto altrettanto verso i 27. Questi dati sono rivelatori. Vogliamo la nostra giusta quota». La revisione del meccanismo Ue per la trasparenza e l’autorizzazione all’export dei vaccini introdurrà dunque i principi di reciprocità e proporzionalità tra gli elementi da valutare per l’ok europeo all’export. Tra gli altri punti che dovranno essere presi in considerazione per dare la luce verde alle esportazioni anche la situazione di avanzamento delle immunizzazioni nel Paese di destinazione delle dosi e se la casa farmaceutica stia rispettando i contratti stipulati con l’Ue. Nella valutazione degli sforzi fatti dai Paesi partner verso l’Ue in termini di reciprocità sui vaccini saranno presi in considerazione anche i materiali grezzi, e gli investimenti, ha spiegato Sefcovic ad una domanda. «Vogliamo avviare una discussione molto aperta e invitare i Paesi terzi a fare quello che facciamo noi. L’Ue ha bisogno di questi sieri adesso». Nel frattempo il governo britannico non esclude di poter lasciare all’Ue, almeno in parte, i vaccini AstraZeneca prodotti nell’impianto olandese di Halix - nei mesi scorsi ha rifornito solo il Regno Unito poiché non aveva chiesto il permesso a Bruxelles di distribuire sul territorio dei 27 - per allontanare la minaccia europea di possibili limitazioni all’export contro il colosso farmaceutico anglo-svedese accusato da tempo dalla Commissione europea di inadempienze contrattuali. Lo ha detto un portavoce di Downing Street nel briefing di giornata, confermando che trattative sono in corso con l’ex ambasciatore Tim Barrow, attuale direttore degli Affari Politici del Foreign Office, ma rifiutandosi di entrare nei dettagli. Il portavoce ha peraltro ricordato che AstraZeneca fornisce vaccini al Regno anche da due impianti con sede in Gran Bretagna e da altri in India. L’ipotetico blocco dell’esportazioni dall’Ue avrebbe un impatto molto limitato su Londra, fanno del resto notare vari esperti d’Oltremanica, se riguardasse solo l’azienda anglo-svedese, poiché la quasi totalità delle forniture di questo vaccino all’isola è garantita al momento dai laboratori britannici e indiani, con spedizioni marginali dall’Olanda. Mentre sarebbe molto più pesante se coinvolgesse anche Pfizer, che tuttavia finora non è accusata di alcuna inadempienza verso Bruxelles.
Germania, scuole aperte con test-antigenici ogni 15 giorni
In Germania le scuole e gli asili rimarranno aperti, al momento, con l’ausilio dei test-antigenici veloci per il covid-19 da fare due volte a settimana. E’ quanto si legge nel documento concordato la scorsa notte nel corso della video-conferenza tra i rappresentanti dei Laender e il governo federale.
«I test del personale docente e non docente e degli alunni dovranno essere estesi con l’obiettivo di arrivare a due test a settimana» anche negli asili. Dal 22 febbraio in Germania sono tornati a scuola per tappe gli studenti fino alla sesta classe (11-12 anni) e in modo parziale, con didattica a settimane alterne o parziale qualche ora al giorno. Per gli altri alunni, eccetto che per le classi che si preparano al cambio di ciclo o agli esami di maturità, continua la didattica a distanza. Le scuole rimangono in ogni caso competenza esclusiva dei Laender che possono decidere in autonomia.
Ucraina, record di 333 morti nelle ultime 24 ore
L’Ucraina ha registrato un record di 333 morti provocati dal coronavirus nelle ultime 24 ore: è la prima volta dall’inizio della pandemia che questo bilancio giornaliero supera quota 300. Lo ha reso noto il ministro della Sanità, Maksym Stepanov, secondo il quale il Paese - con il suo sistema sanitario pubblico fatiscente - sta entrando in «un periodo molto difficile».
Il nuovo dato porta il bilancio complessivo delle vittime di Covid a oltre 32’000, a fronte di oltre 1,6 milioni di casi accertati. L’Ucraina ha iniziato a vaccinare la propria popolazione di circa 40 milioni di abitanti solo il 24 febbraio scorso e finora ha ricevuto solo 500 mila dosi del vaccino AstraZeneca. Secondo Stepanov, nel primo mese della campagna di immunizzazione sono state vaccinate oltre 120 mila persone.
Francia, al via le prenotazioni dei vaccini per le persone tra 65 e 74 anni
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato oggi l’avvio da sabato prossimo della vaccinazione per chi ha oltre 70 anni ed è senza altre patologie. Il presidente ha parlato a margine di una visita a Valenciennes, nel nord. Finora, potevano prenotarsi per la vaccinazione i cittadini della fascia 65-74 anni con almeno una patologia.
Johnson a un anno dal lockdown: «Ne usciremo con cautela»
La pandemia da Covid ha avuto un costo «enorme» e ha rappresentato uno dei periodi «più difficili nella storia» del Regno Unito. Lo scrive il premier britannico Boris Johnson in un messaggio in occasione del primo anniversario del lockdown numero uno imposto sull’isola dal 23 marzo 2020, evocando ancora una volta cautela nell’uscita graduale dall’attuale confinamento, il terzo a livello nazionale, che il governo ha fissato secondo un percorso a tappe condizionate comprese fra il 12 aprile e non prima del 21 giugno. Nel testo Johnson rinnova il suo «sincero cordoglio a tutti coloro che hanno perduto persone amate». E nello stesso tempo esalta «il grande spirito» con cui «la nostra nazione ha affrontato l’anno trascorso»: ricordando fra l’altro il ruolo di «infermieri e addetti ai servizi di emergenza, il lavoro per lo sviluppo e la distribuzione dei vaccini» o anche solo il contributo di chi «previene la diffusione del virus restando a casa».
«E’ grazie all’aiuto di ogni singola persona - conclude il premier Tory - che sono state salvate delle vite, che l’Nhs (il servizio sanitario nazionale) è stato protetto e che abbiamo avviato un piano di cauto allentamento delle restrizioni una volta per tutte».
Vaccino, in Francia al via le prenotazioni tra i 65 e i 74 anni
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato oggi l’avvio da sabato prossimo della vaccinazione per chi ha oltre 70 anni ed è senza altre patologie. Il presidente ha parlato a margine di una visita a Valenciennes, nel nord. Finora, potevano prenotarsi per la vaccinazione i cittadini della fascia 65-74 anni con almeno una patologia.
EMA: «Con Sputnik V stessi standard degli altri vaccini»
Con Sputnik «siamo impegnati ad applicare gli stessi standard» di controllo «come per tutti gli altri»: lo ha detto la direttrice generale dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, Emer Cook, parlando al Parlamento Ue.
Stati Uniti, AstraZeneca potrebbe aver fornito dati «obsoleti»
La società AstraZeneca potrebbe avere incluso dati «obsoleti» nell’informativa inviata alle autorità americane durante le sperimentazioni del proprio vaccino anti Covid condotte negli Stati Uniti: lo ha reso noto nella tarda serata di ieri l’Istituto nazionale per le malattie infettive e le allergie citando le preoccupazioni di un consiglio di monitoraggio. Il consiglio di monitoraggio, ha reso noto in un comunicato l’Istituto nazionale per le malattie infettive e le allergie, «ha espresso la preoccupazione che AstraZeneca possa avere incluso informazioni obsolete da quello studio, che potrebbero avere fornito una visione incompleta dei dati sull’efficacia» del suo vaccino.
Arrivate 500 mila dosi del vaccino Sputnik V in Argentina
Un velivolo della compagnia aerea Aerolineas Argentinas, è atterrato oggi nell’aeroporto internazionale di Ezeiza, in provincia di Buenos Aires, con a bordo un carico di 500.000 dosi del vaccino russo contro il coronavirus, Sputnik V. La fornitura, ha precisato un comunicato della presidenza della Repubblica, era composta da «300.000 dosi della prima vaccinazione, e da 200.000 della seconda che dopo le operazioni di sdoganamento, controllo termico, conteggio e ripartizione, saranno inviate nelle 24 province del Paese». Con questo arrivo, l’Argentina ha accumulato da dicembre 4.880.540 dosi di differenti vaccini. Oltre a Sputnik V, infatti, il ministero della Salute argentino ha ricevuto anche oltre 900.000 dosi del cinese Sinopharm e altre di AstraZeneca/Oxford, prodotto con il nome di Covishield dal Serum Institute of India.
La Germania «è entrata in una nuova pandemia»
La Germania è entrata in una «nuova pandemia» a causa della diffusione delle varianti del Covid-19, ha detto oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel annunciando misure restrittive più severe al termine di una maratona di colloqui con i leader regionali. «Abbiamo un nuovo virus. E’ molto più letale, molto più infettivo e contagioso per molto più tempo», ha detto la Merkel in una conferenza stampa a Berlino.
La cancelliera tedesca avrebbe raggiunto un accordo a 4 per un lockdown ancora più duro, con la chiusura totale dei negozi, compresi i supermercati, per almeno 5 giorni nella prima settimana di aprile. Questa soluzione prevede di estendere la chiusura dei supermercati oltre i giorni delle festività pasquali. Lo scrive Spiegel, citando indiscrezioni a margine del vertice Stato-Regioni, in corso a Berlino. Merkel avrebbe raggiunto l’intesa col presidente bavarese Markus Soeder, col vicecancelliere Olaf Scholz e con il sindaco di Berlino, che presiede la conferenza dei Laender. La misura non è ancora stata approvata da tutti i governatori. Inoltre, la cancelliera ha dichiarato oggi di sostenere la minaccia della Commissione europea di bloccare le esportazioni del vaccino AstraZeneca se l’Ue non ricevesse le consegne programmate. «Abbiamo un problema ben noto con AstraZeneca», ha osservato in conferenza stampa a Berlino la Merkel, affermando di «appoggiare» le pressioni esercitate sul laboratorio britannico dal presidente della commissione Ursula von der Leyen, che ha recentemente minacciato di vietare le esportazioni del vaccino dall’Ue.
Lunedì 22 marzo
I decessi provocati dal coronavirus a livello globale hanno superato quota 2,7 milioni. È quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia il virus ha ucciso nel mondo almeno 2.715.292 persone. La soglia dei due milioni di vittime era stata superata il 15 gennaio. Allo stesso tempo, il bilancio complessivo dei casi di contagio accertati è salito a 123.215.294. Finora sono guarite oltre 93 milioni di persone.
Germania, confermato il lockdown fino al 18 aprile
Le misure di lockdown per lottare contro la diffusione del coronavirus verranno prorogate fino al 18 aprile in Germania. La decisione è stata concordata dai partecipanti alla riunione tra autorità federali e regionali tedesche ancora in corso, secondo la Bild.
In Brasile altri 1.259 morti per coronavirus
In Brasile nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 1.259 morti per coronavirus, secondo i dati ufficiali. Un numero che ha portato la media dell’ultima settimana a 2.255 decessi giornalieri. Sempre ieri ci sono stati anche 47.107 nuovi casi di COVID-19, portando la media di contagi a 73.344 al giorno. Nel gigante sudamericano, che conta circa 215 milioni di abitanti, la pandemia ha finora causato 294.115 morti e 11.996.442 contagiati. Il Brasile ha vaccinato finora 11,8 milioni di persone contro il coronavirus e il governo ha annunciato un’accelerazione nelle immunizzazioni per tutta questa settimana, quando si prevede che si raggiungeranno i 300 mila decessi causati dalla pandemia. La vaccinazione è iniziata il 17 gennaio e finora ha riguardato il 5,58% della popolazione. Il ministero della Salute ha intanto disposto che solo questa settimana vengano somministrate circa cinque milioni di dosi a persone che non hanno ancora ricevuto la prima, mentre 7,6 milioni di persone resteranno in attesa della seconda. Ieri sono arrivate 1.022.400 di dosi del vaccino Oxford/AstraZeneca, inviate dall’OMS nell’ambito dell’accordo COVAX. Il governo di Jair Bolsonaro stima che l’OMS invierà altri lotti con 1,9 milioni di dosi entro fine marzo, mentre nei prossimi giorni dovrebbero arrivare anche ulteriori milioni di dosi del vaccino cinese CoronaVac e dello stesso AstraZeneca, il primo dei quali prodotto presso l’Istituto Butantan di San Paolo e il secondo presso l’Istituto Fiocruz di Rio de Janeiro.
Gli USA promuovono AstraZeneca: sicuro ed efficace
Il vaccino contro la COVID-19 di Oxford-AstraZeneca è sicuro e altamente efficace. Lo dicono i risultati della tanto attesa sperimentazione effettuata negli Stati Uniti, secondo quanto riporta la BBC. Il vaccino è risultato efficace al 79% nell’arresto della malattia da COVID sintomatica e al 100% nel prevenire che le persone si ammalassero gravemente. Non sono stati constatati problemi di sicurezza per quanto riguarda i coaguli di sangue. Alla sperimentazione hanno partecipato più di 32.000 volontari, principalmente in America, ma anche in Cile e Perù. Circa un quinto dei volontari in questo studio - riporta la BBC - aveva più di 65 anni e il vaccino, somministrato in due dosi, a quattro settimane di distanza l’una dall’altra, ha fornito loro la stessa protezione rispetto ai gruppi di età più giovane. I risultati di questa sperimentazione dovrebbero aprire negli Stati Uniti la strada all’approvazione del vaccino Oxford-Astrazeneca da parte delle autorità di regolamentazione entro il prossimo mese o due. Il ricercatore capo della sperimentazione del vaccino dell’Università di Oxford, il prof. Andrew Pollard, ha dichiarato: «Questi risultati sono una grande notizia in quanto mostrano la notevole efficacia del vaccino in una nuova popolazione e sono coerenti con i risultati degli studi condotti da Oxford. Possiamo aspettarci un forte impatto contro la COVID-19 in tutte le età e per persone di ogni diversa estrazione dall’uso diffuso del vaccino». La professoressa Sarah Gilbert, co-progettista del vaccino, ha a sua volta osservato: «In molti paesi diversi e in tutte le fasce d’età, il vaccino fornisce un alto livello di protezione contro la COVID-19 e speriamo che questo porterà a un uso ancora più diffuso del vaccino nei tentativi globali di porre fine alla pandemia». «È davvero importante avere la possibilità di proteggere le persone il più rapidamente possibile. Questo vaccino salverà vite umane», ha aggiunto Gilbert.
Il vaccino russo sarà prodotto in India
«Il Russian Direct Investment Fund (RDIF, il fondo sovrano russo), e Virchow Biotech Private Limited (parte di Virchow Group), uno dei principali produttori di vaccini e farmaci indiani, annunciano l’accordo per produrre in India fino a 200 milioni di dosi all’anno di Sputnik V». Secondo una nota di RDIF, «il trasferimento di tecnologia dovrebbe essere completato nel secondo trimestre del 2021 seguito dalla produzione commerciale su larga scala di Sputnik V. Le capacità di Virchow Biotech contribuiranno a facilitare la fornitura globale di Sputnik V ai partner internazionali di RDIF», scrive il fondo.
In India record di contagi da inizio novembre
L’India ha registrato 212 decessi provocati dal coronavirus nelle ultime 24 ore, il livello più alto dall’inizio di gennaio: lo riporta il Guardian. Allo stesso tempo, i nuovi casi sono stati 46.951, un record giornaliero dall’inizio di novembre. Nel complesso il Paese conta finora 159.967 morti dovuti alla COVID-19 e oltre 11,65 milioni di casi di contagio.
Il Libano riapre negozi e casinò, ma le scuole restano chiuse
In Libano riaprono i negozi e anche il casinò dopo un rigido lockdown di gennaio e febbraio, mentre le scuole rimangono chiuse. A causa delle proteste popolari anti-governative scoppiate dall’autunno del 2019 e delle ripercussioni della pandemia, si stima che più di un milione di studenti libanesi, bambini e adolescenti, hanno perso circa 12 mesi di scolarizzazione tra questo anno scolastico e quello passato. Intanto oggi a Beirut e nelle altre città del Libano riaprono ristoranti, palestre, cure diurne, sale giochi e lo stesso casinò, che prima della crisi politica ed economica e della guerra nella vicina Siria e un punto di attrazione per giocatori di professione, turisti e curiosi provenienti da Europa, Golfo e Russia. In Libano la pandemia ha cominciato a registrare dati preoccupanti a partire dallo scorso autunno, con picchi verificatisi a gennaio, dopo che per le feste natalizie e di Capodanno le autorità avevano di fatto consentito ai cittadini di organizzare feste, concerti pubblici di artisti, assembramenti in strada senza limiti. In assenza di una chiara politica da parte del governo dimissionario e per un lassismo nei controlli in particolare nelle aree periferiche del Paese, si teme che si possano registrare nuovi picchi di contagio a seguito delle imminenti feste religiose di aprile (Pasqua cattolica, Pasqua ortodossa, inizio e fine di Ramadan). Le scuole rimarranno di fatto chiuse almeno fino alla fine di questo anno scolastico.
Via libera alla produzione del vaccino di AstraZeneca in Australia
L’ente regolatore dei farmaci in Australia ha dato il via libera alla produzione locale del vaccino AstraZeneca, con le prime dosi attese nei prossimi giorni, mentre parte la seconda fase del programma di immunizzazione. L’approvazione della Therapeutic Goods Administration (Tga), annunciata ieri, permetterà alla Commonwealth Serum Laboratory (Csl) di produrre il vaccino nei suoi due laboratori di Melbourne. «L’approvazione segna una tappa critica nella risposta dell’Australia alla pandemia di COVID-19», dichiara la Tga in un comunicato. «L’approvazione della nostra produzione in Australia era cruciale per assicurare che il vaccino prodotto localmente abbia esattamente la stessa composizione ed efficacia dei vaccini prodotti all’estero, che abbia la stessa qualità e sia libero da contaminanti», aggiunge. Da oggi oltre 1000 medici di famiglia si uniscono al programma di vaccinazione che entra nella fase B1, con l’obiettivo di inoculare sei milioni di persone vulnerabili, inclusi gli over 70, gli aborigeni sopra i 55 anni e gli operatori sanitari. Oltre 200 mila dosi sono riservate ai medici attorno al paese, oltre a 50 mila destinate alle cliniche respiratorie. La fase iniziale del programma continuerà per le prossime sei-otto settimane finché tutte le persone nel gruppo avranno ricevuto la seconda iniezione. Le massicce inondazioni che hanno messo a dura prova le regioni orientali del continente avranno certamente ripercussioni anche nel progresso del programma di vaccinazione. Inevitabili i ritardi, secondo le autorità sanitarie, per le aree più colpite dalle alluvioni, in molte delle quali le popolazioni sono state costrette a evacuare.
Restrizioni per i viaggiatori che arrivano in Giappone
Il Governo giapponese ha allo studio la richiesta di un esame supplementare per tutti i viaggiatori in arrivo nel Paese, per accertare il contagio da eventuali nuove varianti del coronavirus. Secondo il ministro della Salute nipponico Norihisa Tamura, le autorità stanno inoltre considerando il supporto di società di sicurezza private per monitorare l’effettivo rispetto delle regole per le persone sottoposte ad auto-isolamento. In base al sistema attuale, tutte le persone che arrivano da 24 nazioni designate a rischio, dove sono state riscontrate delle varianti, devono sottoporsi a un ulteriore esame specifico 3 giorni dopo l’arrivo, anche se risultano negative al primo tampone. L’annuncio arriva in concomitanza del termine dello stato di emergenza, avvenuto ieri, a Tokyo e nelle tre prefetture adiacenti, Chiba, Kanagawa e Saitama. Le autorità hanno comunque mantenuto la richiesta ai bar e ai ristoranti di anticipare la chiusura serale, e le aziende dovranno incentivare il lavoro dei dipendenti da casa. Tamura ha anche detto che il governo punta ad autorizzare l’uso dei vaccini di Moderna e AstraZeneca entro la fine di maggio. Attualmente solo Pfizer ha ricevuto l’approvazione delle autorità sanitarie nipponiche, e la campagna di vaccinazione contro il coronavirus ha preso il via a metà febbraio, con le inoculazioni che hanno riguardato il personale medico. Da metà aprile dovrebbe iniziare la campagna di immunizzazione delle persone con più di 65 anni di età, circa il 28% della popolazione, in ritardo di due settimane rispetto ai piani iniziali. Nella giornata di domenica si sono registrati 1.100 casi di positività a livello nazionale, che portano il totale dall’inizio della pandemia a 457.000, con 8.830 morti accertate.
Morto di COVID l’oppositore congolese Guy-Brice Parfait Kolelas
L’oppositore congolese Guy-Brice Parfait Kolelas, principale rivale dell’uscente Denis Sassou Nguesso nelle elezioni presidenziali tenutesi ieri nella Repubblica del Congo (Congo-Brazaville), è morto di COVID-19 durante il suo trasferimento medico in Francia. Lo ha reso noto oggi il responsabile della sua campagna elettorale, Christian Cyr Rodrigue Mayanda. «È morto sull’aereo sanitario che lo aveva prelevato ieri pomeriggio a Brazzaville - specifica la fonte -. Continueremo a contare le schede elettorali. Era in testa in un certo numero di località», ha aggiunto il responsabile della campagna invitando i sostenitori di Kolelas a una manifestazione stamattina. L’oppositore 60.enne era risultato positivo al coronavirus venerdì pomeriggio e non era stato in grado di tenere il suo ultimo comizio a Brazzaville. Poche ore prima del voto aveva pubblicato un video in cui affermava di «lottare contro la morte».
Domenica 21 marzo
I decessi provocati dal coronavirus a livello globale hanno superato quota 2,7 milioni. È quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia il virus ha ucciso nel mondo almeno 2.709.821 persone. La soglia dei due milioni di vittime era stata superata il 15 gennaio. Allo stesso tempo, il bilancio complessivo dei casi di contagio accertati è salito a 122.825.490. Finora sono guariti più di 92 milioni di persone. Gli Stati Uniti restano il paese con il maggior numero di morti (541.914), seguiti dal Brasile (292.752) e dal Messico (197.827).
La Merkel verso una stretta sul coprifuoco notturno
Non solo la proroga del lockdown fino al 18 aprile: la nuova bozza, in vista del vertice di domani fra Stato federale e Länder sul Covid-19 a Berlino, prevede anche restrizioni sulla possibilità di uscire di casa da un orario imprecisato della sera fino alle 5.00 nelle zone in cui l’incidenza settimanale dei nuovi contagi supera i 100 su 100’000 abitanti. Situazione in cui si trovano 180 su 401 fra distretti rurali e urbani. Lo si legge su Bild in linea. Anche le misure sulle scuole, stando alla bozza della cancelleria citata dal tabloid, dovrebbero essere più rigide, arrivando alla chiusura se non si dovessero poter garantire due test settimanali a insegnanti, educatori e alunni. A dettare provvedimenti così duri è l’esigenza di far calare i casi di fronte a una «crescita decisamente esponenziale».
«L’UE non avrà bisogno del vaccino Sputnik V»
Il commissario europeo incaricato della campagna dei vaccini, Thierry Breton, ha detto stasera al telegiornale dell’emittente TF1, in Francia, che l’Europa non avrà bisogno del vaccino russo: «Priorità ai vaccini fabbricati sul territorio europeo», ha sottolineato il commissario. «Non avremo assolutamente bisogno del vaccino Sputnik V. I russi hanno grandi difficoltà a produrlo e noi li aiuteremo nel secondo semestre se ne avranno bisogno», ha aggiunto.
In Gran Bretagna somministrate 870 mila dosi in un giorno
Il Regno Unito stabilisce il terzo record consecutivo di vaccinazioni anti-Covid giornaliere. Sabato sono state somministrate 873’784 dosi, ha reso noto su Twitter il ministro Nadhim Zahawi, che si occupa della campagna. Sempre sabato il Governo ha annunciato che la metà della popolazione adulta è stata vaccinata.
Vaccini: Londra, blocco export controproducente per l’UE
Il blocco delle esportazioni dei vaccini da parte dell’Unione europea sarebbe «controproducente». Lo ha detto il segretario alla difesa britannico Ben Wallace, ancora nel pieno delle tensioni tra Bruxelles e AstraZeneca per il ritardo nelle forniture. Ieri la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ha nuovamente minacciato l’azienda farmaceutica anglo-svedese di imporre il divieto di esportazione se non avesse rispettato le consegne delle dosi previste nel contratto. «Interrompere i contratti sarebbe una cosa estremamente dannosa per un blocco commerciale (l’Ue) che difende lo stato di diritto», e sarebbe «controproducente» nella misura in cui gli accordi con le aziende sono stati fatti all’insegna della «collaborazione», ha detto il ministro britannico. Lo strappo dell’Ue, secondo Wallace, «farebbe un danno ai propri cittadini che sarebbero privati di un programma adeguato di vaccinazioni, e ci sarebbe anche un danno d’immagine all’estero difficile da riparare nel breve termine».
La Germania pensa alla quarantena per i rientri dall’estero
Quarantena per tutti coloro che rientrano in Germania dall’estero e test Covid-19 negativo. È una delle ipotesi contenute nella bozza del piano per il prolungamento delle restrizioni che sarà discusso domani dal governo e dai Länder. In ogni caso, resterebbe l’obbligo di limitare al massimo i viaggi oltreconfine. Nei giorni scorsi la cancelleria Angela Merkel aveva esortato la popolazione a non andare nell’isola spagnola di Maiorca, una delle mete turistiche preferite dai tedeschi, in occasione delle vacanze di Pasqua, dopo che le compagnie aeree avevano segnalato molte prenotazioni. Nella bozza del piano, tra le altre cose, si legge che per i cittadini tedeschi che continueranno ad andare al posto di lavoro si pensa ad «almeno due test rapidi a settimana». Mentre i contatti all’interno degli edifici «devono essere evitati ove possibile a causa dell’aumentato rischio di infezione».
Germania: diversi Länder favorevoli a prolungare il lockdown
Diversi Stati tedeschi sono sulla linea della cancelliera Angela Merkel per il prolungamento del lockdown. Le restrizioni in Germania dovrebbero essere prolungate fino ad aprile, in una data ancora da definire, secondo una bozza del piano che sarà discusso domani dal governo e le autorità regionali. Il prolungamento della stretta, è scritto nel documento, si deve all’alto tasso dei contagi, «accelerato dalle varianti del Covid-19».
Germania: lockdown esteso ad aprile?
La cancelliera tedesca Angela Merkel intende prolungare il lockdown anche per il mese di aprile. È quanto emerge dalla bozza che presenterà domani al vertice sul coronavirus con i rappresentanti dei Länder, ottenuta dalla «Bild». Il piano anti-Covid fissava la fine delle misure per arginare il virus al 28 marzo.
Giovedì vertice dell’UE a causa della nuova ondata
Il vertice europeo di giovedì prossimo si terrà in videoconferenza a causa della nuova ondata di coronavirus in molti Stati membri. Lo ha reso noto Barend Leyts, portavoce del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, con un Tweet. «Il presidente - ha aggiunto - nel frattempo proseguirà le consultazioni con tutti i leader».
Miami: folla per lo spring break
Il sindaco di Miami Beach, in Florida, ha dichiarato lo stato di emergenza per le folle che hanno invaso la popolare località balneare per lo spring break. Il primo cittadino Dan Gelber ha annunciato un coprifuoco dalle 20.00 nel South Beach entertainment district e chiuso le strade lungo la costa. Entrambe le misure resteranno in vigore per almeno 72 ore. Le folle di ieri sera sembravano quelle di un concerto rock, hanno riferito alcuni dirigenti dell’amministrazione.
Sabato 20 marzo
(Aggiornato alle 15.27) I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 122 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 122.374.789 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.702.694. I guariti sono oltre 92 milioni.
I contagi in Europa saliti del 34% in tre settimane
La terza ondata di Covid-19 sommerge l’Europa e in tre settimane i contagi sono aumentati del 34%. Lo scrive «El Pais» ricordando che le varianti, più contagiose del ceppo originario del virus, sono in gran parte responsabili di questo dato. Due giorni fa l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva annunciato che la variante inglese è predominante in Europa, essendo presente in 48 paesi su 53. Aveva inoltre lanciato un’allerta sulla necessità di non allentare le misure restrittive per evitare un ulteriore incremento dei contagi.
In Gran Bretagna vaccinati metà degli adulti
«Ieri abbiamo vaccinato più persone che in qualsiasi altro giorno. Sono lieto di poter dire che ora abbiamo vaccinato la metà di tutti gli adulti nel Regno Unito». Lo scrive su Twitter il ministro della salute britannico Matt Hancock sottolineando: «il vaccino è una storia di successo nazionale e la nostra via d’uscita da questa pandemia. Quando ricevi la chiamata, vaccinati».
L’EMA richiama AstraZeneca sulle esportazioni
«Abbiamo la possibilità di vietare un’esportazione pianificata. Questo è il messaggio ad AstraZeneca: rispetti il suo contratto con l’Europa prima di iniziare a consegnare in altri paesi». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un’intervista al gruppo media tedesco Funke.
Venerdì 19 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 122 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 122.086.638 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.695.945. I guariti sono oltre 91 milioni.
Boris Johnson si è vaccinato con AstraZeneca
In Europa continentale si tratta di ricostruire la fiducia in una partita vaccinale ancora tutta da vincere; nel Regno Unito di evitare che la stessa fiducia venga scalfita facendo perdere slancio a una campagna in piena corsa con numeri da record. E quando il gioco si fa duro, è ai leader che tocca mettere la faccia, come ha fatto oggi il premier britannico Boris Johnson, presentatosi in serata a farsi vaccinare a Londra di fronte alle telecamere con una prima dose del siero che è sulla bocca di tutti: quello sviluppato a Oxford e prodotto da AstraZeneca, che nei giorni scorsi diversi Paesi dell’Ue avevano sospeso sulla base d’allarmi legati a singoli episodi di presunti effetti collaterali più gravi. Allarmi giudicati sin dall’inizio «infondati» Oltremanica e ridimensionati infine ieri anche dal nuovo via libera dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Johnson, 56 anni, ha atteso il suo turno per la somministrazione, nel St. Thomas Hospital, lo stesso in cui era stato ricoverato l’anno passato in terapia intensiva dopo un drammatico contagio da Covid, a una settimana dall’annuncio dell’ampliamento della copertura anche agli ultracinquantenni in un Paese nel quale le iniezioni fatte finora a partire dai più anziani e dai più vulnerabili hanno intanto superato quota 28 milioni (650’000 solo ieri, nonostante qualche preoccupazione sul marchio del vaccino disponibile e qualche episodico rifiuto). Ma ha tenuto a ricevere una dose di AstraZeneca, deciso a dare l’esempio e a testimoniare in prima persona il valore delle rassicurazioni ripetute all’unisono con le autorità sanitarie di controllo sul fatto che questo antidoto, al pari di Pfizer o degli altri approvati in giro per il mondo, è non solo «efficace» ma «sicuro». «Ricevere il vaccino è la miglior cosa che si possa fare per avere indietro le nostre vite, che ci mancano così tanto», ha scritto subito dopo Boris Johnson su Twitter, aggiungendo a mo’ di conclusione una riedizione dello slogan (Get Brexit done) che lo ha portato a Downing Street e al trionfo elettorale del dicembre 2019: «Let’s get the jab done». Il primo ministro Tory non è del resto l’unica personalità a essersi fatta iniettare l’antidoto di Oxford nello scenario attuale, segnato in un Paese in controtendenza da una frenata dei contagi dopo l’impennata causata dalla ‘variante inglese’ del virus e da un calo dei ricoveri. Nel Regno lo hanno seguito o preceduto fra i tanti l’ex tribuno della Brexit Nigel Farage, politici di ogni tendenza come il leader dell’opposizione laburista Keir Starmer, autorità del sistema medico-sanitario, figure del mondo della cultura, dello sport, dei media e incluso della famiglia reale: con Camilla, consorte dell’erede al trono, pronta a sottolineare nei giorni scorsi di aver ricevuto a sua volta proprio AstraZeneca quando era toccato a lei assieme al principe Carlo, un mese dopo la 94enne regina Elisabetta e il 99enne duca di Edimburgo, Filippo. In Francia, in un clima improntato invece all’inseguimento del tempo perduto, a farsi inoculare una dose di Oxford/AstraZeneca alla ripresa, come rappresentante delle istituzioni, è stato il primo ministro Jean Castex, anche lui in diretta tv dall’ospedale Begin di Saint-Mandé di Parigi. «Mi lascerei vaccinare con AstraZeneca, ma voglio aspettare il mio turno», ha annunciato la cancelliera tedesca Angela Merkel. Mentre nella piccola Slovenia, uno dei Paesi europei più colpiti dal virus in rapporto alla popolazione, a offrire il braccio al vaccino ritrovato è stato il vertice dello Stato al gran completo: tutti in parata all’Istituto nazionale per la salute pubblica, dal presidente Borut Pahor al premier Janez Janša.
L’Europa divisa su AstraZeneca
L’Europa è divisa sull’uso del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, anche dopo dopo le rassicurazioni da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA): in Italia vi è stato oggi il nuovo via libera al vaccino anglo svedese. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha infatti revocato il divieto d’uso: il vaccino è sicuro, non è dimostrato il nesso causale con gli eventi trombotici e sarà impiegato senza limitazioni d’età o restrizioni. La Francia ne ha invece circoscritto la somministrazione solo agli over-55 e la Finlandia ne ha deciso la sospensione. Il nuovo via libera di Aifa e ministero della Salute si basa sul pronunciamento dell’Agenzia europea dei medicinali EMA, secondo cui i benefici del vaccino AstraZeneca «continuano ad essere superiori ai rischi nonostante un possibile collegamento con rari casi di trombi associati a bassi livelli di piastrine nel sangue». L’EMA ritiene quindi che il rapporto beneficio/rischio del medicinale rimanga «positivo» e non vi sia alcuna associazione con i disturbi tromboembolici complessivi. Tuttavia, verranno adottate misure per aggiornare il foglio illustrativo del vaccino con informazioni sui casi di trombosi rare (trombosi dei vasi venosi cerebrali CVST e coagulopatia intravascolare disseminata CID) che si sono verificati. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha ribadito oggi che al momento non è stata stabilita alcuna relazione causale tra questi eventi rari di trombosi e il vaccino, che «continua ad avere un profilo positivo di rischi-benefici, con un enorme potenziale per prevenire le infezioni e ridurre i decessi da COVID in tutto il mondo». È comunque necessario, rileva l’OMS, continuare ad indagare e monitorare i casi di effetti indesiderati. Posizione condivisa dall’Aifa. Un «nesso causale con eventi rari trombotici - ha spiegato il direttore generale dell’Agenzia, Nicola Magrini, alla conferenza stampa organizzata dal ministero della salute all’indomani del parere EMA - non è dimostrato ma saranno avviati ulteriori studi». La notizia principale da sottolineare, ha ribadito Magrini, è dunque che «i benefici superano ampiamente i rischi e quindi il vaccino è sicuro senza limitazioni di età e senza sostanziali controindicazioni per l’uso. Non è associato ad un aumento del rischio trombotico, né ci sono problematiche rispetto ai lotti». Magrini, invitando chi è già vaccinato a stare tranquillo, ha anche affermato che non vanno utilizzati farmaci antinfiammatori o anticoagulanti - come aspirina, tachipirina o eparina - prima o dopo la vaccinazione. E non c’è preoccupazione, ha aggiunto, neanche rispetto all’utilizzo della pillola anticoncezionale. In tutto, ha sottolineato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, «ci sono 25 casi trombotici su 20 milioni di vaccinati: non è dimostrabile un nesso di causalità e ricordiamo che l’infezione COVID è assai più pericolosa anche in relazione a questo tipo di eventi trombotici». Ad ogni modo, ha precisato, se una persona viene chiamata per il vaccino di AstraZeneca e rifiuta di vaccinarsi, verrà successivamente considerata per altri tipi di vaccini. Secondo il direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza, però, la voglia di vaccinarsi dei cittadini è alta e ci sono liste di attesa in varie Regioni. Dopo questa «battuta d’arresto», ha detto, l’obiettivo è raddoppiare il ritmo delle vaccinazioni giornaliere arrivando a 4-500mila. Sul vaccino AstraZeneca, tuttavia, le posizioni restano differenti e la Francia lo ha raccomandato solo agli over-55 dopo che la stessa EMA ha identificato un possibile aumento di rischio di trombosi rare nelle persone sotto i 55 anni. La Finlandia ha invece sospeso oggi il suo utilizzo dopo 2 casi di trombosi cerebrale. Le autorità regolatorie nazionali, ha chiarito Locatelli a questo proposito, «hanno un loro grado di autonomia per decidere restrizioni. Noi non riteniamo che sussistano motivi per una restrizione di impiego del vaccino sotto i 55 anni». La maggioranza delle vaccinazioni con AstraZeneca «sono state fatte proprio in questa fascia di età ed è dunque consequenziale - ha concluso - che gli eventi rari segnalati si siano verificati in tale fascia».
L’Irlanda riparte con AstraZeneca senza limitazioni
L’Ireland’s National Immunisation Advisory Committee, l’organismo tecnico che assiste il governo di Dublino sull’emegenza Covid, ha raccomandato oggi la ripresa dell’utilizzo dei vaccino AstraZeneca/Oxford, sospeso nei giorni scorsi come in altri Paesi Ue a scopo precauzionale, senza alcuna limitazione per fasce di età. Il siero potrà essere somministrato dunque a tutte le persone coinvolte al momento nella campagna vaccinale, ossia a tutti gli adulti dai 18 anni in su, come hanno indicato gli esperti nel referto trasmesso al governo irlandese di Micheal Martin.
Macron: frenare il virus senza lockdown
Il presidente francese Emmanuel Macron - il giorno dopo l’annuncio del nuovo «lockdown» nella regione di Parigi da parte del premier Jean Castex - è tornato sulla vicenda sottolineando che la parola «lockdown» non è adatta a descrivere le nuove misure di restrizione che riguardano 16 dipartimenti. Macron ha detto che si tratta di «frenare il virus senza chiuderci»: «Credo che la strategia presentata ieri non sia riassumibile con la parola lockdown. Si tratta di convivere con il virus, lo dico da un anno, senza fatalismo». «Quello che ho capito da un anno a questa parte - ha proseguito parlando con alcuni giornalisti a margine di un incontro all’Eliseo - è che non bisogna moltiplicare gli incontri. In parte è una responsabilità individuale. L’unico modo è frenare i propri contatti per evitare che il virus si diffonda. Ma camminare fuori non è sbagliato». In questa logica, «il termine di lockdown non è quello giusto. Oggi parliamo di nuove misure di freno».
Bolsonaro: la gente ha fame, sta per scoppiare caos
Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, oggi ha affermato che nel suo Paese «sta per scoppiare il caos», riferendosi all’aumento della disoccupazione e dell’inflazione alimentare, nel momento più critico della pandemia di coronavirus, che nelle ultime 24 ore ha fatto registrare altri 2.724 morti e 86’982 contagiati per COVID. «La gente non ha più nemmeno le zampe di gallina da mangiare. Sto avvisando: sta per scoppiare il caos. La fame porterà le persone fuori di casa. Avremo problemi che non ci saremmo mai aspettati di avere, problemi sociali molto gravi», ha detto il capo dello Stato in un video divulgato dai media locali. «Il terreno fertile per la dittatura è la miseria, la fame, la povertà, dove l’uomo bisognoso perde la ragione. Che cosa state aspettando? Che quel momento arrivi? Vorrei che non arrivasse, ma quel momento arriverà», ha aggiunto Bolsonaro.
Il governo brasiliano intanto ha firmato contratti con le aziende farmaceutiche Janssen (del gruppo Johnson & Johnson) e Pfizer, che prevedono, in tutto, la consegna di 138 milioni di dosi del vaccino delle aziende contro la COVID-19. Di questo totale, 100 milioni di dosi proverranno da Pfizer e 38 milioni da Janssen. L’ex ministro della Salute, Eduardo Pazuello, nel frattempo dimessosi, aveva già annunciato nei giorni scorsi che l’esecutivo di Jair Bolsonaro stava per firmare gli accordi. In Brasile, i vaccini che, finora, hanno ottenuto la registrazione definitiva da parte dell’Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria (ANVISA) per l’uso nella popolazione sono Pfizer e Oxforf/AstraZeneca, ricorda il portale di notizie G1. Il vaccino di Janssen non ha l’autorizzazione per l’uso di emergenza. Attualmente, il Paese sudamericano somministra alla popolazione i vaccini CoronaVac (che per il momento ha solo l’autorizzazione di emergenza) e AstraZeneca. I vaccini Pfizer e Janssen sono già stati approvati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l’uso di emergenza. Il farmaco di Janssen è l’unico che richiede una sola dose per persona.
Merkel, «vogliamo diventare più veloci e flessibili nel vaccinare»
«Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo diventare più veloci e flessibili nel vaccinare». Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel a Berlino, in conferenza stampa, dopo il vertice Stato-Regioni. «Dal secondo trimestre vogliamo essere flessibili e veloci quanto si può». La linea è «vaccinare, vaccinare e vaccinare». Con i tre vaccini a disposizione, Biontech, Moderna e AstraZeneca abbiamo una buona base, ha aggiunto. «Dopo Pasqua anche i medici di famiglia dovranno iniziare le vaccinazioni contro il coronavirus», ha annunciato la cancelliera tedesca anche se nella prima settimana avranno a disposizione solo circa un milione di dosi. La decisione è stata presa con l’obiettivo di accelerare il lento avvio delle vaccinazioni, fino ad ora effettuate solo in centri appositi a causa dei ritardi nelle consegne. Dal secondo trimestre vogliamo essere flessibili e veloci quanto si può». La linea è «vaccinare, vaccinare e vaccinare». Con i tre vaccini a disposizione, Biontech, Moderna e AstraZeneca abbiamo una buona base, ha aggiunto. Cinque land tedeschi riceveranno una maggior numero di dosi di vaccino anti coronavirus, anche per prevenire l’ingresso in Germania di nuove varianti della COVID-19. Il provvedimento riguarda la Saar e la Renania-Palatinato al confine con la Francia, la Baviera e la Sassonia, al confine con la Repubblica Ceca, ma anche la Turingia, poco distante dal confine ceco. «Ogni vaccino che viene autorizzato dall’EMA (l’Agenzia europea per i medicinali, ndr) può essere utilizzato e per la Germania è «preferenziale» che gli acquisti siano coordinati a livello europeo. Ma «se non ci fosse un ordine europeo, eventualità di cui non ho indicazioni, sarebbe possibile percorrere una strada tedesca». Lo ha detto Angela Merkel, in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sullo Sputnik. «La situazione sta diventando molto difficile. Abbiamo una crescita esponenziale e siamo molto vicini a un’incidenza settimanale di 100 nuovi contagi (su 100 mila abitanti) su base federale», ha poi detto Merkel. «È un bene che abbiamo concordato un freno di emergenza e purtroppo dovremo anche usarlo», ha aggiunto. «Purtroppo dovremo usare il freno di emergenza» sulle riaperture, «avrei voluto che non ce ne fosse bisogno», ha poi detto Merkel sottolineando come la situazione dei contagi «stia diventando molto difficile, abbiamo una crescita esponenziale e siamo molto vicini ad un’incidenza settimanale di 100 nuovi contagi (ogni 100 mila abitanti).
Oltre un milione di morti in Europa
I morti per COVID in Europa hanno superato il milione, secondo un conteggio dell’agenzia di stampa Reuters riportato sul suo sito online. Il Vecchio Continente ha circa il 35,5% dei decessi nel mondo e il 30,5% del totale dei contagi. Dall’inizio della pandemia i morti sono stati 1.000.062 e le infezioni 37.221.978.
In Croazia si indaga su tre morti sospette dopo somministrazione di AstraZeneca
In Croazia la locale Agenzia per il farmaco (Halmed) ha fatto sapere oggi che si indaga su altre tre morti sospette avvenute dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Come riferiscono i media regionali, si tratta di tre persone di 89, 79 e 69 anni decedute poco dopo essere state vaccinate con quel siero. Finora in Croazia erano state 12 le segnalazioni di decessi sospetti messi in correlazione con AstraZeneca. In nove di tali casi non è stato possibile stabilire un nesso di causa-effetto in relazione al vaccino, e sono state disposte indagini supplementari, mentre in tre casi il nesso è stato escluso. La Croazia non ha mai sospeso la somministrazione del vaccino AstraZeneca, come fatto da numerosi altri Paesi europei nei giorni scorsi prima delle rassicurazioni date ieri dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema).
OMS, nessuna relazione causale tra trombosi e AstraZeneca
«Al momento non è stata stabilita alcuna relazione causale tra questi eventi rari» di trombosi e il vaccino AstraZeneca. Lo dichiara l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in una nota. I dati disponibili non suggeriscono alcun aumento complessivo» di eventi «di coagulazione come la trombosi venosa profonda o l’embolia polmonare in seguito alla somministrazione di vaccini COVID-19. I tassi riportati di eventi tromboembolici dopo i vaccini sono in linea con il numero previsto di diagnosi» nella normalità, aggiunge la nota. «Entrambe le condizioni - sottolinea ancora l’OMS - si verificano naturalmente e non sono rare. E si verificano anche come risultato di COVID-19».
«Sebbene eventi tromboembolici molto rari siano stati segnalati anche a seguito della vaccinazione con AstraZeneca in Europa, non è certo che siano stati causati dalla vaccinazione», precisa ancora l’OMS, raccomandando «un’informazione adeguata agli operatori sanitari e alle persone che vengono vaccinate per riconoscere i segni e i sintomi di tutti gli eventi avversi gravi dopo le vaccinazioni con tutti i vaccini contro la COVID-19». Il comitato dell’OMS per la sicurezza dei vaccini (GACVS) concorda con l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) sulla necessità di continuare a indagare e monitorare i casi di effetti indesiderati dei vaccini contro la COVID-19, si legge nella nota, che «raccomanda che i Paesi continuino a monitorare la sicurezza di tutti i vaccini COVID-19 e promuovano la segnalazione di eventi avversi sospetti». Il vaccino AstraZeneca continua ad avere un profilo positivo di rischi-benefici, con un enorme potenziale per prevenire le infezioni e ridurre i decessi in tutto il mondo» per COVID-19, viene sottolineato.
Germania, in terapia intensiva ci sono più giovani
«Vediamo nelle terapie intensive che i pazienti già stanno cambiando, diventano più giovani». È quello che ha detto il vicepresidente del Robert Koch Institut, Laus Schaade, oggi in conferenza stampa a Berlino con il ministro della Salute Jens Spahn. I numeri non sono ancora così alti come forse ci si sarebbe aspettati, ma con l’aumento dei contagi cresceranno: «A quel punto avremo decisamente più pazienti giovani nelle terapie intensive. Sono quelli meno protetti al momento». Schaade ha messo in guardia: «Se pensiamo che adesso possiamo far correre la pandemia perché i più anziani sono vaccinati, vedremo una svolta nelle terapie intensive e nei casi di morte con molti più giovani coinvolti».
Giornata record nel Regno Unito, solo ieri vaccinato l’1% dei britannici
Gli allarmi innescati sul vaccino di Oxford/AstraZeneca, sospeso per alcuni giorni in diversi Paesi UE fino al nuovo via libera di ieri, non risultano aver avuto impatto - salvo casi di episodici rifiuti - nel Regno Unito, dove la somministrazione di questo siero - destinato a essere iniettato oggi pure al premier Boris Johnson - non è mai stata interrotta. E dove ieri sono state inoculate in totale - fra AstraZeneca e Pfizer - ben 647.378 dosi, record assoluto giornaliero dall’inizio della campagna vaccinale: pari all’1% dell’intera popolazione britannica, riferisce Sky News citando il servizio sanitario nazionale.
La Finlandia sospende le vaccinazioni con AstraZeneca
La Finlandia sospende la somministrazione del vaccino AstraZeneca nonostante il via libera di ieri dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA). Lo riferiscono le autorità sanitarie finlandesi. La Finlandia, che fino ad ora era l’unico Paese fra i nordici a non aver sospeso la somministrazione di AstraZeneca, ha deciso oggi di interrompere la vaccinazione «per precauzione», in seguito a due casi di trombosi cerebrale, nonostante il parere favorevole dell’EMA, che ha giudicato il vaccino «sicuro ed efficace».
Rio chiude spiagge, ‘È ora di stare a casa’
Il Comune di Rio de Janeiro ha pubblicato oggi sulla gazzetta ufficiale locale un decreto che determina la chiusura delle spiagge per contenere l’avanzata della COVID in città.
Nella metropoli carioca, dove è ancora estate, con temperature oltre i 30 gradi, da questo fine settimana sarà proibito restare in spiaggia, anche solo per attività sportive, nonché fare il bagno e persino parcheggiare sul lungomare. Il sindaco, Eduardo Paes, ha detto che, oltre alla chiusura delle spiagge, aumenterà «notevolmente le restrizioni in città la prossima settimana». «È ora di restare a casa», ha aggiunto Paes.
«O siamo coscienti di ciò che stiamo vivendo e rispettiamo le vite, o nei prossimi giorni vivremo in una situazione ingestibile. Faccio questo appello alla popolazione di Rio, sapendo che si tratta di una misura dura, difficile», ha concluso il sindaco, in dichiarazioni riportate dai media.
Francia, AstraZeneca solo per chi ha più di 55 anni
L’Alta autorità per la Salute francese ha raccomandato l’uso del vaccino AstraZeneca soltanto per chi ha più di 55 anni. L’organismo francese ha aggiornato le raccomandazioni sul vaccino dopo la sospensione per tre giorni a causa di un possibile legame con i casi di trombosi emersi in Europa.
AIFA: revocato il divieto per AstraZeneca
«Il comitato di Aifa ha ratificato e Aifa ha poco fa revocato il divieto d’uso per il vaccino di AstraZeneca». Lo ha detto il direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), Nicola Magrini, durante la conferenza stampa organizzata dal ministero della Salute in seguito al pronunciamento dell’Ema sul vaccino AstraZeneca. «La notizia principale da sottolineare è che i benefici del vaccino AstraZeneca superano ampiamente i rischi e quindi il vaccino è sicuro senza limitazioni di età e senza sostanziali controindicazioni per l’uso. Non è associato ad un aumento del rischio trombotico, né ci sono problematiche rispetto ai lotti», ha aggiunto Magrini. «Il nesso causale con eventi rari trombotici non è dimostrato ma saranno avviati ulteriori studi. La preoccupazione giustificata nata dalla segnalazione di questi pochi casi di una certa gravità ha portato alla sospensione della campagna vaccinale in Ue. Ma gli eventi rari si possono conoscere meglio solo dopo l’utilizzo. Non c’è ad oggi un legame causale», ha poi affermato.
Francia, a scuola soltanto 0,5% di contagi bambini
I bambini si ammalano di Covid soprattutto in famiglia, il tasso di contaminazioni - stando ai primi risultati dei test salivari che da 3 settimane vengono condotti negli istituti - rivela che in media è soltanto lo 0,5% degli allievi che si contagia a scuola, circa 500 su 100’000, al di sotto del tasso di incidenza. Lo ha detto il ministro dell’Educazione francese, Jean-Michel Blanquer, invitato questa mattina negli studi di BFM-TV. «Il virus vive ovunque nella società - ha detto Blanquer - i bambini che si contagiano, quando si risale la catena di contaminazione, non lo prendono a scuola ma in famiglia. Il problema è piuttosto che arrivano contagiati da casa e possono contaminare a scuola». Per spiegare che - anche in questo terzo lockdown che comincia alla prossima mezzanotte - le scuole rimarranno aperte, Blanquer ha spiegato»: «Innanzitutto, cosa succede se i bambini non vanno a scuola? La maggior parte del tempo la occupano in attività sociali, dove si contagiano di più». «Poi, il fatto che a scuola li si sottoponga a tampone consente di risalire e spezzare le catene di contagio che altrimenti non si riuscirebbero a interrompere. Infine, abbiamo nelle scuole un protocollo molto più rigido e questo ha un merito pedagogico, poiché i bambini diventano poi ambasciatori di questi protocolli stretti nel resto della società». Senza contare, «i danni educativi enormi» provocati nei bambini nel fatto di non andare più a scuola.
Berlino, vaccino in UE non basta per fermare terza ondata
«Non c’è in Europa vaccino sufficiente per fermare una terza ondata solo con la vaccinazione». Lo ha detto il ministro tedesco della salute Jens Spahn in conferenza stampa a Berlino. «Anche se le distribuzioni dalla Ue dovessero essere affidabili, passeranno ancora settimane finché i gruppi a rischio saranno vaccinati completamente», ha proseguito il ministro tedesco. L’aumento dei contagi «è chiaramente esponenziale», ha rincarato il vice-presidente del Robert Koch Institut, Lars Schaade, mentre il virologo ed esperto di salute del Spd Karl Lauterbach ha sottolineato che «siamo all’inizio di una fulminante terza ondata». Nelle ultime 24 ore la Germania ha registrato oltre 17’000 nuovi casi, il tasso di incidenza del contagio nella popolazione è cresciuto a 95,6, mentre il giorno precedente era a 90.
Siria, a Damasco terapie intensive sature al 100%
A Damasco, capitale della Siria, non ci sono più letti in terapia intensiva a causa dell’aumento dei ricoveri per Covid. Lo riferisce un alto funzionario del ministero della sanità siriana, Tawfiq Hassab, citato dall’agenzia governativa siriana Sana.
«Il tasso di occupazione dei letti di terapia intensiva dedicati ai pazienti affetti da coronavirus negli ospedali pubblici a Damasco ha raggiunto il 100%», ha affermato Hassab, direttore del dipartimento dei servizi di pronto soccorso del ministero siriano.
«Un certo numero di pazienti con Covid-19 che necessitavano di cure intensive sono stati trasferiti in ospedali di altre regioni», ha detto Hassab, sottolineando il fatto che si sta registrando un aumento dei contagi non solo nella capitale ma anche in altre aree del Paese.
Nei giorni scorsi la presidenza siriana aveva detto che il presidente Bashar al-Assad e sua moglie stavano guarendo dal Covid-19, contratto all’inizio di marzo.
La Siria, Paese devastato da un conflitto scoppiato 10 anni fa e territorialmente frammentato in diverse aree di controllo militare, ha registrato finora ufficialmente 16’776 casi di Covid-19, inclusi 1120 decessi in aree controllate dal governo.
Ma si ritiene che i numeri del contagio siano più alti a causa della limitata capacità delle autorità di effettuare tamponi in maniera capillare e delle difficoltà logistiche di un sistema amministrativo e sanitario messo a dura prova da 10 anni di guerra.
La Siria è divisa in tre macro-aree politico-militari diverse e il governo non controlla il nord-ovest, sotto controllo turco, né il nord-est, in mano alle forze curdo-siriane.
Sul fronte dei vaccini, l’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) aveva riferito mercoledì che in Siria arriveranno presto, tramite la piattaforma Covax, vaccini di AstraZeneca. «La prima assegnazione di vaccini è prevista entro la fine del primo trimestre del 2021, o al più tardi entro il prossimo trimestre», riferiva l’Oms.
A febbraio organizzazioni umanitarie internazionali avevano lanciato un appello perché la somministrazione di vaccini avvenga in maniera equa a tutti i siriani indipendente dall’area militare in cui si trovano.
India, quasi 40mila casi nelle ultime 24 ore
L’India ha registrato 39’726 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, il dato giornaliero più alto dall’inizio dell’anno e circa il doppio rispetto al picco della settimana scorsa: lo ha reso noto il ministero della Sanità.
Il Paese torna così ai livelli di infezione dello scorso novembre, mentre continua a salire il numero dei casi nel più ricco Stato indiano, Maharashtra, di cui è capitale Mumbai: nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati 25’833, il livello giornaliero più alto dall’inizio della pandemia (2877 a Mumbai).
Record di casi nelle Filippine
Le Filippine hanno registrato 7.103 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, il livello giornaliero più alto dall'inizio della pandemia: lo ha reso noto il ministero della Sanità, secondo quanto riportano i media internazionali. Allo stesso tempo, sono stati segnalati ulteriori 13 decessi provocati dalla malattia.
Vaccini: von der Leyen, senza contratti unità Europa devastata
Se alcuni Stati avessero avuto il vaccino e altri no, «sarebbe stato devastante per l’unità europea e avrebbe distrutto il mercato unico». Così la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen su ‘La Repubblica’ difende i contratti sui vaccini, annuncia che AstraZeneca è stata «messa in mora» per i ritardi nelle forniture e chiede «reciprocità» sull’export di vaccini, rivolgendosi in particolare al Regno Unito.
È «estremamente fiduciosa» che si possa vaccinare il 70% della popolazione entro l’estate. Non chiude a Sputnik, il vaccino russo. I pass verdi, spiega, sono un «certificato neutrale, non è discriminatorio».
Venezuela, via libera all’uso di fondi congelati per vaccini
Il leader dell’opposizione venezuelana Juan Guaidó autorizzerà l’uso di fondi congelati nell’ambito delle sanzioni Usa contro il Paese per l’acquisto di vaccini anti-Covid.
«Approveremo la bozza di accordo per finanziare l’accesso del Venezuela al meccanismo Covax per i vaccini contro il Covid-19» con i fondi del Paese bloccati all’estero a causa delle sanzioni finanziarie, ha annunciato Guaidó su Twitter. L’autoproclamato presidente del Venezuela, appoggiato da Washington, controlla i beni venezuelani bloccati negli Stati Uniti.
Non si conoscono i dettagli dell’operazione, ma secondo una fonte vicina a Guaidó, si tratta di un primo pagamento di circa 100 milioni di dollari, per la consegna di 12 milioni di vaccini nell’arco di un anno.
Il Venezuela, che per il momento sta utilizzando il vaccino russo Sputnik V, ha prenotato tra 1,4 e 2,4 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca attraverso il meccanismo Covax dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ma non ne ha ancora ricevuta neanche a causa dei debiti che il Paese ha con l’Oms.
Giovedì 18 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 121 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 121.382.067 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.683.209. I guariti sono oltre 90 milioni.
AstraZeneca, Norvegia e Svezia temporeggiano
Nonostante l’Agenzia europea per i farmaci (EMA) abbia dichiarato «sicuro ed efficace» il vaccino di Astrazeneca, la Norvegia e la Svezia ritengono prematuro riprendere le vaccinazioni e rimandano di almeno una settimana la decisione in merito, alla luce delle informazioni che usciranno dagli ulteriori studi che sta conducendo l’EMA. «La vaccinazione con AstraZeneca rimarrà sospesa fino a quando non avremo un quadro completo della situazione», ha detto in conferenza stampa il direttore dell’Istituto di salute pubblica norvegese Camilla Stoltenberg. La Norvegia era stato il primo Paese a segnalare casi trombo-embolici gravi.
Biden esulta: «In 58 giorni di presidenza 100 milioni di vaccinazioni»
«Sono lieto di annunciare che domani, nel 58esimo giorno della mia presidenza, raggiungeremo il traguardo dei 100 milioni di vaccinazioni anti-COVID»: lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca. Il presidente americano aveva promesso inizialmente questo obiettivo nei suoi primi 100 giorni. Il 65% delle persone di 65 anni o oltre hanno già ricevuto la prima dose di vaccino, ha detto Biden. Questi ha poi confermato che entro la fine di maggio gli Usa dovrebbero avere abbastanza vaccini per tutti gli americani. «È tempo di ottimismo ma non di abbassare la guardia», ha ammonito il presidente, rinnovando il suo appello ad usare la mascherina e a rispettare le misure contro la pandemia.
La Germania pronta a riprendere con AstraZeneca
«Il nostro obiettivo è che già domani durate la giornata si possa ricominciare a vaccinare con AstraZeneca» in Germania. Lo ha detto il ministro della salute tedesco Jens Spahn, dopo il via libera dato dall’Agenzia europea per i farmaci (EMA) al vaccino di AstraZeneca.
Nuove restrizioni in Francia
Sedici dipartimenti della Francia, tra cui quelli dell’Ile-de-France, la regione di Parigi, saranno oggetto di nuove restrizioni contro il coronavirus da domani a mezzanotte e per le prossime quattro settimane. Lo ha detto il premier Jean Castex, in conferenza stampa a Parigi. «La progressione dell’epidemia accelera nettamente», ha avvertito il premier, aggiungendo che questa ripresa assomiglia sempre di «più a una terza ondata», in un contesto in cui ci «avviciniamo ai centomila morti». Di qui, la decisione di «frenare massicciamente» il virus. Nei 16 dipartimenti oggetto della nuova stretta solo i negozi di prima necessità resteranno aperti, ha dichiarato Castex, precisando che ci sarà, tra l’altro, la possibilità di uscire per una durata limitata in un raggio di 10 chilometri. Verrà inoltre decretato il divieto di spostamenti interregionali. Le scuole resteranno aperte. Commentando poi il via libera odierno dell’Agenzia europea per i farmaci, il premier ha poi affermato che il vaccino AstraZeneca «non è solo efficace» contro il coronavirus ma è anche «sicuro», e ha confermato che si farà lui stesso vaccinare, domani pomeriggio, con tale siero.
La Turchia lancia la vaccinazione per gli addetti del turismo
La Turchia ha incluso nella sua campagna di vaccinazione contro la COVID-19 gli addetti del turismo per cercare di rilanciare il settore in vista della stagione che sta per cominciare. L’iniziativa rientra nel «Programma di certificazione Safe Tourism», lanciato da Ankara per favorire l’accoglienza dei viaggiatori internazionali. Nell’ambito del programma verranno immunizzati i dipendenti di strutture ricettive e ristoranti, guide turistiche e agenti di viaggio. La Turchia è stato tra i primi Paesi ad adottare un protocollo di sicurezza anti-COVID obbligatorio per gli hotel con più di 30 camere. Ad oggi, sono oltre 8.000 le strutture alberghiere che hanno ottenuto questa certificazione. Intanto, la campagna vaccinale prosegue in tutto il Paese. In poco più di due mesi le dosi somministrate sono state 12,6 milioni, di cui 4,6 milioni di richiami del vaccino cinese Sinovac. Il ministro della salute Fahrettin Koca ha inoltre annunciato l’arrivo oggi delle prime 58.000 dosi Pfizer-BioNTech, che verranno testate nei prossimi giorni, in vista dell’arrivo entro fine mese del lotto complessivo di 4,5 milioni di dosi. Dall’inizio della pandemia Ankara ha registrato oltre 2,9 milioni di casi e 29.696 vittime, con un nuovo aumento dei contagi da inizio marzo, quando sono state eliminate diverse restrizioni.
OMS, più morti in Europa rispetto allo stesso periodo del 2020
«Il numero di persone che muoiono a causa della COVID-19 in Europa è più alto ora rispetto allo scorso anno in questo periodo, il che riflette la vasta diffusione del virus». Lo ha detto il direttore dell’OMS Europa, Hansk Kluge, nel consueto punto sul coronavirus.
«La scorsa settimana, i nuovi decessi nella regione hanno superato i 900.000. Ogni settimana, più di 20.000 persone in Europa perdono la vita a causa del virus», ha aggiunto.
Brasile, più morti di COVID in un anno che per AIDS in 23
Le vittime causate in Brasile dal Covid-19 in un anno di pandemia hanno già superato quelle per Aids registrate negli ultimi 23 anni.
Le morti per COVID-19 sono ad oggi 284.775 mentre quelle causate dall’AIDS dal 1996 al 2019 sono 281.156. Lo rivela il ministero della Salute, che monitora le vittime per Aids solo dal 1996, anche se la Sindrome da immunodeficienza acquisita è presente in Brasile dal 1982.
La media annua di vittime causate dall’AIDS in Brasile oscilla tra 10 e 12 mila, precisa il ministero.
Mercoledì 17 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 120 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 120.831.732 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.672.959. I guariti sono oltre 88 milioni.
Più di 3 mila morti in un giorno in Brasile
Superata per la prima volta la soglia di 3 mila morti di COVID-19 in un giorno in Brasile. Nelle ultime 24 ore, le vittime sono state 3.149 ed i contagi 99.634. Lo rivela il Consiglio nazionale delle segreterie di salute degli stati (Conass). Il bilancio dall’inizio della pandemia sale a 284.775 morti a fronte di 11.693.838 casi accertati.
In Francia oltre 38 mila casi
La Francia è tornata oggi a superare i 38 mila casi, un livello di contagi giornalieri sconosciuto dalla metà dello scorso novembre. Le cifre di Santé Publique France sono particolarmente pesanti questa sera, alla vigilia dei nuovi annunci sulla imminente stretta ulteriore a Parigi e nell’Ile-de-France. Gli indici dell’epidemia sono in crescita su quasi tutto il territorio. Fanno eccezione, oggi, i ricoveri - 25.314, quasi 200 in meno di ieri - e le rianimazioni, che erano in rialzo da oltre una settimana e sono stasera 4219, venti in meno di ieri.
Nel Regno Unito 27 milioni di dosi di vaccino somministrate
Prosegue al ritmo dei giorni precedenti, nonostante gli allarmi rimbalzati da alcuni Paesi UE su AstraZeneca, la corsa del Regno Unito alle vaccinazioni anti-COVID: aggiornata, in base ai dati di ieri diffusi oggi dal governo, a quota 27 milioni di dosi totali somministrate (una dozzina di milioni delle quali AstraZeneca, il resto Pfizer), con quasi 25,3 milioni di prime dosi e oltre 1,7 milioni di richiami. In parallelo i morti censiti nelle 24 ore scendono a 141, i nuovi contagi si fermano a 5700 su ben 1,5 milioni di tamponi giornalieri, i ricoveri complessivi negli ospedali si riducono a poco più di 7200 e quelli in terapia intensiva a meno di mille, come confermato a margine del briefing di giornata del ministro della Sanità, Matt Hancock, e del deputy chief medical officer inglese, professor Jonathan Van-Tam. I media, citando singoli medici di base, hanno riferito ieri di un 10% di mancate risposte in qualche ambulatorio alle convocazioni per il vaccino da parte di persone che in alcuni casi avevano chiesto di essere vaccinate con Pfizer e non con AstraZeneca. Ma al momento si tratta d’indicazioni episodiche in un Paese nel quale la risposta positiva alla campagna vaccinale - pur indicata in questi mesi a ben oltre il 90% circa delle persone invitate - ha pur sempre un 5-6% medio standard di rifiuti. Mentre altri due medici di base di Londra, interpellati dall’agenzia italiana Ansa, hanno assicurato che nei loro ambulatori la disponibilità quotidiana di vaccini è stata esaurita anche oggi, sia per le fiale AstraZeneca sia per le Pfizer.
Brasile, a San Paolo situazione «gravissima»
Il coronavirus avanza in Brasile, dove si sono superati i 280 mila morti, ed è ad uno stadio «gravissimo» nello Stato di San Paolo, il più colpito dalla pandemia, dove si sta studiando l’adozione di nuove misure per rafforzare ulteriormente il lockdown in vigore da lunedì. «Siamo di fronte a un quadro molto grave e drammatico, non solo a San Paolo, ma in tutto il Brasile», ha dichiarato oggi il governatore di San Paolo, Joao Doria. Il governatore, acerrimo avversario politico del presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, che ha accusato di «genocidio», ha annunciato che oggi stesso potrebbe far adottare restrizioni ancora più rigide e ha poi criticato il neo ministro della Salute, il cardiologo Marcelo Queiroga, nominato questa settimana da Bolsonaro. «Penso che il ministro abbia iniziato male dicendo che chi comanda il ministero è il presidente, visto che il presidente non è un medico», ha detto Doria, partecipando a una cerimonia presso l’Istituto Butantan di San Paolo, dove sono stati prodotti due milioni di dosi del vaccino cinese, CoronaVac, da inviare al governo federale.
In Polonia scatta il lockdown
Il governo della Polonia ha annunciato l’imposizione del lockdown su tutto il territorio nazionale a partire da sabato prossimo fino al 9 aprile causa un’impennata nei casi di coronavirus, che oggi sono stati oltre 25 mila, il 45% in più rispetto alla settima scorsa. Resteranno quindi chiusi in tutto il Paese centri commerciali, cinema, teatri, centri sportivi. Anche i bambini delle scuole elementari resteranno a casa e seguiranno le lezioni online. Prosegue intanto la campagna di vaccinazione con tre tipi di farmaco, incluso AstraZeneca. Al momento i vaccinati sono 4,6 milioni, di cui 1,6 hanno già ricevuto la seconda dose.
La Repubblica Ceca continua le vaccinazioni con AstraZeneca
La Repubblica Ceca non intende sospendere la vaccinazione contro la COVID-19 con il vaccino anglo-svedese AstraZeneca. Lo ha reso noto il ministro della Sanità ed ematologo Jan Blatny.
«Secondo le informazioni di cui disponiamo e che per noi sono decisive, nessun nesso causale tra il vaccino AstraZeneca e i problemi di coaguli di sangue è stato ancora confermato. Quindi non c’è motivo di mettere in dubbio la sicurezza del vaccino, e di sospendere o interrompere la vaccinazione», ha detto Blatny. Secondo Irena Storova, direttrice dell’Istituto del controllo dei farmaci (Sukl), gli effetti secondari legati alla vaccinazione sono rari. «Dall’inizio della vaccinazione abbiamo registrato quattro casi sospetti di problemi tromboembolici dopo l’applicazione di diversi vaccini. Ma nessuno di questi casi è stato fatale», ha spiegato Storova. La Repubblica Ceca sta attualmente portando avanti la campagna di vaccinazione con i vaccini Pfizer/BioNTech, AstraZeneca e Moderna, in attesa delle prime consegne del vaccino Johnson & Johnson all’inizio di aprile. Il vaccino AstraZeneca è stato somministrato a circa 130’000 persone, principalmente anziani. Gli specialisti cechi stimano che il rischio di possibili effetti collaterali dei vaccini sia molto inferiore a quello delle complicazioni legate alla COVID-19.
Secondo un sondaggio condotto a febbraio dall’agenzia CVVM, il 59% dei cechi desidera essere vaccinato, contrario è un terzo degli interrogati.
USA, per eventuale export vaccini prima Canada e Messico
Joe Biden intende dare la precedenza ai vicini Canada e Messico per le eventuali esportazioni di vaccini per la COVID. Lo affermano fonti della Casa Bianca all’agenzia Bloomberg. L’amministrazione Biden non intende comunque esportare e condividere vaccini fino a quando non ne avrà abbastanza per vaccinare la popolazione americana.
Aumentano i contagi in Germania
Continua ad aumentare il contagio da Covid in Germania, dove oggi il Robert Koch Institut ha registrato 13.435 nuove infezioni in 24 ore. Sale ancora anche l’incidenza settimanale (dato decisivo di riferimento per le aperture dopo il lockdown in vigore da metà dicembre) che è arrivato a 86,2 nuove infezioni su 100 mila abitanti (un mese fa era 57). Il Covid si diffonde molto più di prima fra i più giovani, in questa terza ondata, con molti contagi nella fascia fra 0 e 45 anni. Gli esperti hanno più volte segnalato che ci sono molti focolai negli asili infantili e nelle scuole, dove le lezioni sono tornate in presenza da metà febbraio.
Brasile, coprifuoco e lockdown anche a Minas Gerais
Il governatore dello Stato del Minas Gerais, il secondo più popoloso del Brasile, con 22 milioni di abitanti, ha decretato il lockdown per i prossimi giorni per cercare di frenare l’avanzata del coronavirus nella regione. «Se chiedo a qualunque ‘mineiro’ (abitante di Minas Gerais, ndr) se vuole vedere la gente morire per le strade, risponderà di no. Quello che stiamo facendo con questa misura è evitare quel tipo di scena che si vede nei film dell’orrore», ha dichiarato Romeu Zema.
«Questo è il motivo per cui stiamo adottando questa misura dura ma necessaria», che include un coprifuoco tra le 20 e le 5 ore e la sospensione delle attività non essenziali nella «fase rossa» , ha aggiunto il governatore. Il lockdown riguarderà gli 853 comuni di Minas Gerais, situato nella regione sud-orientale. Identica situazione anche a San Paolo, lo Stato più ricco e popoloso del gigante sudamericano, dove il lockdown è scattato lunedì. Secondo l’Istituto Fiocruz, 25 dei 27 Stati del Paese hanno oltre l’80% delle unità di terapia intensiva occupate.
Johnson si farà vaccinare con AstraZeneca
Boris Johnson ha rivelato nel Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni d’aver ricevuto la convocazione per vaccinarsi contro il Covid, rientrando nella fascia di età degli ultracinquantenni inserita ora nella nuova fase della campagna vaccinale britannica e di essere pronto.
Riceverò la prima dose del vaccino «molto presto», ha detto il primo ministro Tory, imbeccato dalla domanda di un deputato sulla necessità di rassicurare i britannici. E «sarà certamente AstraZeneca», ha tenuto a precisare come a rispondere alla sospensione cautelare di questo siero decisa temporaneamente da alcuni Paesi Ue, ma non condivisa da Londra. Ne suo breve passaggio dedicato alla questione Covid - nell’ambito di un Question Time incentrato principalmente sul tema della sicurezza delle donne dopo l’uccisione a Londra della 33enne Sarah Everard - Johnson ha rivendicato ancora una volta il risultato raggiunto dal Regno Unito sul fronte delle vaccinazioni, con un numero di somministrazioni fissato finora largamente a livelli record in Europa. Si è però detto anche «dispiaciuto» per il picco di vittime fatto registrare nel Paese dall’inizio della pandemia, a margine del primo anniversario dall’esplosione dell’emergenza sanitaria. Incalzato al riguardo dal deputato laburista Richard Burgon, che lo ha sfidato a chiedere scusa, il premier conservatore non si è sottratto: affermando di essere «profondamente, profondamente dispiaciuto» per il bilancio di morti per Covid sull’isola, non senza ribadire che il governo assume doverosamente «tutte le responsabilità» del caso.
Johnson ha poi confermato la disponibilità a dar vita a un’inchiesta indipendente su quanto è successo e sui possibili errori in modo da poter trarre le lezioni necessarie: inchiesta che andrà tuttavia condotta «a tempo debito», a bocce ferme e quando l’emergenza sarà superata.
Pechino riapre agli stranieri, ma solo a chi è stato somministrato un vaccino cinese
Pechino ha deciso di riaprire le sue frontiere ai cittadini di una ventina di Paesi, ma il loro ingresso sarà autorizzato solo se avranno ricevuto un vaccino cinese.
Secondo quanto riporta il Guardian, circa 20 ambasciate cinesi in altrettanti Paesi (inclusi Stati Uniti, Regno Unito, India e Australia) si sono impegnate a riprendere le attività di emissione dei visti a livelli pre-pandemia per questi gruppi di persone, in modo da riavviare «gli scambi interpersonali in maniera ordinata». L’iniziativa ha sollevato dubbi sulle motivazioni di questa scelta, dato che i vaccini ‘Made in China’ non sono disponibili in molti Paesi della lista e il governo non accetterà alcun vaccino straniero, inclusi quelli già approvati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Secondo il piano, i cittadini stranieri che vorranno entrare in Cina dovranno dimostrare di avere ricevuto i vaccini nazionali almeno 14 giorni prima del loro arrivo. Inoltre, rimangono in vigore sia l’obbligo di mostrare un test anti-Covid negativo, sia quello di sottoporsi a un periodo di quarantena.
Von der Leyen, 100 milioni di dosi nel primo trimestre
«AstraZeneca distribuirà 30 milioni di dosi di vaccino entro fine marzo. Se lo farà, ne avremo distribuite in UE 100 milioni entro fine marzo». Così la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen davanti alla stampa. «La situazione epidemiologica - ha detto von der Leyen - sta peggiorando. L’UE sta cercando di collaborare con le esportazioni ma le strade corrono in entrambe le direzioni, ci deve essere reciprocità e proporzionalità. Se la situazione non cambia, dovremo riflettere di far dipendere l’export sul livello di apertura dei Paesi» riceventi. E «rifletteremo se con i Paesi che hanno tassi più alti di vaccinazioni c’è proporzionalità». «L’UE è la regione che ha esportato di più, 41 milioni di dosi a 33 Paesi, ma vogliamo vedere reciprocità. Non sta tornando niente verso l’UE», ha inoltre detto la presidente della Commissione, precisando che «dall’UE abbiamo esportato dieci milioni di dosi» alla Gran Bretagna, che «è il primo Paese per l’export dall’UE», senza contare che il Regno Unito produce il vaccino AstraZeneca. «Stiamo ancora aspettando che arrivino dosi dal Regno Unito in modo che ci sia reciprocità». «AstraZeneca ha annunciato che purtroppo nel secondo trimestre consegnerà all’Unione europea 70 milioni di dosi rispetto ai 180 milioni che aveva contrattualmente promesso di fornire», ha dichiarato Ursula von der Leyen nella conferenza stampa.
L’UE lancia il pass COVID, viaggi consentiti con vaccino o test
I cittadini europei potranno tornare a viaggiare quest’estate fornendo la prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di essere risultati negativi a un test o di essere guariti dalla COVID-19 ed avere sviluppato gli anticorpi. Sono i contenuti chiave del nuovo pass COVID presentato oggi dalla Commissione UE per rilanciare i viaggi in Europa.
Il certificato, che dovrebbe essere disponibile da giugno in formato digitale o cartaceo, sarà legalmente vincolante per gli Stati membri e ammetterà tutti i vaccini disponibili sul mercato, ha spiegato il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders.
Il nuovo pass COVID UE «non è un passaporto vaccinale, ma un certificato verde per evitare divisioni e blocchi» tra i Paesi UE, «facilitare gli spostamenti dei cittadini europei» e far ripartire il turismo in vista dell’estate, ha detto il commissario Reynders in un’intervista a un gruppo di media internazionali, tra cui l’agenzia italiana ANSA.
L’iniziativa - ha aggiunto - fa parte di un pacchetto più ampio che riguarda la revoca coordinata e in sicurezza delle misure anti-virus. Tra queste, una cornice europea sulle aperture dei settori, in situazioni comparabili; uno strumento per il monitoraggio delle acque reflue; ed un progetto affinché cultura e turismo siano volano delle riaperture.
Gran Bretagna, tre trombosi cerebrali con AstraZeneca: «Coincidenza, non causa-effetto»
Sono tre i casi di trombosi cerebrale più rari individuati nel Regno Unito fra oltre 11 milioni di persone sottoposte al vaccino AstraZeneca, «nessuno dei quali mortale». Lo riporta la BBC.
Si tratta di casi analoghi ai 7 segnalati per primi in Norvegia e poi a quelli in Germania, la cui comparsa ha indotto l’effetto a catena della sospensione di AstraZeneca in diversi Paesi UE, Italia inclusa.
Per gli esperti britannici la quota è talmente bassa nel Regno da suggerire «una coincidenza e non un rapporto di causa effetto» e non supera la percentuale statistica di questi casi registrata normalmente nella popolazione non vaccinata.
Parigi a rischio lockdown
Lockdwon o non lockdown? A un anno dal primo confinamento della Francia, il presidente Emmanuel Macron è chiamato a decidere su un nuovo giro di vite per rispondere alla «terza ondata» della pandemia, mentre la campagna di vaccinazione rallentata a causa dei dubbi sul vaccino AstraZeneca. Una scelta difficile, per il presidente, discussa proprio in queste ore nel quadro del Consiglio di Difesa sanitario convocato dalle 9:00 all’Eliseo con Macron, il premier Jean Castex e i principali ministri coinvolti nella guerra sanitaria. In attesa degli annunci ufficiali, Castex ha cominciato a preparare gli spiriti: «E’ arrivato il momento di prevedere disposizioni per la regione di Parigi», ha dichiarato ieri sera ai microfoni di BFM-TV, aggiungendo che l’introduzione di un nuovo «lockdown nel fine settimana è una ipotesi», come già avviene a Nizza e Dunkerque. Macron ha respinto fino all’ultimo l’idea di confinare nuovamente Parigi ed ha optato per il trasferimento dei malati in altre regioni di Francia, per alleggerire il carico sugli ospedali della capitale. Il trasferimento di malati in altre regioni si sta tuttavia rivelando più complicato del previsto. Negli ultimi tre giorni, solo dieci pazienti sono stati trasferiti all’esterno dell’Ile-de-France, secondo il direttore generale di Assistance publique-Hôpitaux de Paris, Martin Hirsch. L’esperto ha spiegato che appena il 10% dei malati in rianimazione sono «sufficientemente stabili» per poter fare il viaggio ed ha aggiunto che molte famiglie sono reticenti al trasferimento in treno o per via aerea. Lo scorso fine settimana, il governo aveva puntato su un centinaio di trasferimenti in settimana, ma non è avvenuto nulla di tutto ciò. Nella regione parigina i dati sono più che allarmanti. Il tasso di incidenza è nuovamente salito a 418 nuove infezioni per 100.000 abitanti negli ultimi sette giorni. Molto al di sopra della soglia di «allerta massima» di 250 stabilita dalle autorità sanitarie.
Austria e 5 Paesi UE a Michel: preoccupano ritardi vaccini
Il cancelliere austriaco e i primi ministri di Lettonia, Bulgaria, Repubblica ceca, Slovenia e Croazia hanno espresso oggi le loro preoccupazioni al presidente del Consiglio europeo Charles Michel riguardo le possibili lacune nella distribuzione del vaccino tra gli Stati membri sullo sfondo del mancato rispetto degli impegni da parte di un’azienda farmaceutiche. Lo riferiscono fonti europee. La questione sarà dibattuta oggi in seno al Coreper a livello di ambasciatori.
I neonati di madri vaccinate hanno gli anticorpi
I bimbi appena nati di mamme vaccinate contro il coronavirus hanno gli anticorpi pronti a combattere questo virus: è quanto emerge da una ricerca dell’ospedale Hadassah di Gerusalemme.
Lo studio ha preso in esame il sangue del cordone ombelicale di 40 neonati e ha trovato che tutti avevano una forte presenza di anticorpi. Allo stesso modo delle loro madri vaccinate con Pfizer.
OMS: vaccino J&J funziona contro le varianti
«Il vaccino di Johnson & Johnson è consigliato anche nei Paesi in cui stanno circolando le diverse varianti del Covid». Lo assicurano gli esperti dell’Oms.
Regno Unito: avanti con gli over50 e AstraZeneca
Il Regno Unito non solo non si ferma nella campagna vaccinale anti-Covid, a dispetto del ‘caso AstraZeneca’, ma rilancia: dopo gli over 70 e le persone malate e vulnerabili, da oggi la platea delle persone invitate a vaccinarsi è allargata a tutti gli over 50 del Paese. La decisione è stata confermata dal ministro della Sanità, Matt Hancock: «Sono felice e determinato nessuno deve perdere la chance di proteggere se stesso e gli altri». Con gli over 50 si arriverà a vaccinare un 99% di persone ritenute statisticamente a rischio di morte per Covid.
Ennesimo record in Brasile
Il Brasile ha registrato ieri un ennesimo record giornaliero di morti provocati dal coronavirus ed ha inoltre superato la soglia degli 11,6 milioni di casi di contagio accertati: lo ha reso noto il ministero della Sanità, secondo quanto riporta la Cnn. Nella giornata di martedì sono stati segnalati altri 2.841 decessi, il livello più alto dall’inizio della pandemia, che portano il bilancio complessivo delle vittime da Covid nel Paese a quota 282.127. Allo stesso tempo, le nuove infezioni sono state 83.926, per un totale dei casi che sale a 11.603.535.
In Israele casi in netto calo
Continua la discesa dei nuovi casi di coronavirus in Israele dopo la campagna vaccinale di massa. Insieme a questi anche tutti gli altri indici della malattia, come i casi gravi e i decessi, sono in netto calo. Nelle ultime 24 ore le nuove infezioni sono state 1.472, con un tasso di positività del 2.1%: il più basso dal primo dicembre scorso. A gennaio si era arrivati a più del 10%.
Nove mila contagi in Russia, il minimo da 1. ottobre
In Russia nelle ultime 24 ore sono stati accertati 8.998 nuovi casi di Covid-19, il livello più basso di contagi registrati in un giorno dal primo ottobre dello scorso anno: lo riporta il centro operativo nazionale anti coronavirus, ripreso dalla Tass. Stando ai dati ufficiali, nel corso dell’ultima giornata 427 persone sono morte in Russia a causa del Covid, facendo salire a 93.364 il bilancio delle vittime accertate dall’inizio dell’epidemia. Nel complesso, i casi di Covid in Russia dal marzo dello scorso anno sono 4.418.436.
Quasi 29 mila contagi in India in ventiquattro ore
L’India ha registrato un record di 28.903 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, il livello più alto dal 13 dicembre scorso: lo ha reso noto il ministero della Sanità, secondo quanto riporta il Guardian. Il dato porta il bilancio complessivo delle infezioni a quota 11.438.734 milioni, inclusi 159.044 morti (di cui 188 nelle ultime 24 ore).
Il virus priva ancora l’Irlanda di San Patrizio
Per il secondo anno consecutivo, le frenetiche celebrazioni dedicate al santo patrono d’Irlanda sono state annullate a causa dell’epidemia di Covid-19. Vera festa nazionale, il giorno di San Patrizio è uno dei giorni più importanti dell’anno per gli irlandesi. Folle affollano i centri della città, celebrando la festa da un pub all’altro con alcol e costumi verde trifoglio. Ma la crisi sanitaria ha fermato i festeggiamenti già lo scorso anno: a seguito del primo caso di Covid-19 rilevato il 29 febbraio, il governo ha chiesto a tutti i pub di cessare le loro attività dopo il 15 marzo, solo 24 ore prima della festa del patrono.
Manila chiude i confini
Le Filippine chiuderanno i confini agli stranieri e ridurranno il numero di cittadini autorizzati a entrare nel Paese, a causa di un aumento dei casi di infezione da coronavirus nell’arcipelago. La misura, temporanea, è stata adottata dopo che il numero di nuovi casi nell’arco di 24 ore ha raggiunto il livello più alto in sette mesi, 5.404, una cifra che secondo gli esperti potrebbe raddoppiare entro la fine del mese. La maggior parte di questi casi sono stati registrati nella capitale Manila e nella sua regione, dove sono state ordinate chiusure mirate e coprifuoco notturno. Ai bambini è fatto divieto di uscire. Il divieto di ingresso nel territorio è stato deciso ieri sera ed entrerà in vigore il 20 marzo. Non riguarderà i filippini che lavorano all’estero ma il numero di arrivi sarà limitato a 1.500 al giorno.
Le autorità hanno attribuito l’aumento del numero di contagi alla mancanza di rispetto delle disposizioni per il distanziamento sociale e all’arrivo di varianti più contagiose. Un anno dopo il primo lockdown, che ha messo in ginocchio l’economia, fatto perdere il lavoro a tre milioni di persone e aggravato i problemi di malnutrizione, il presidente filippino Rodrigo Duterte ha esortato i suoi connazionali a non cedere alla «disperazione». «Abbiamo affrontato cose molto più difficili», ha detto. Parole che hanno scatenato scalpore sui social e nelle file dell’opposizione che ha accusato il Capo dello Stato di sminuire le sofferenze della popolazione e gli sforzi dei servizi sanitari. Dall’inizio della pandemia più di 630.000 persone sono state infettate dal coronavirus. E quasi 13.000 decessi sono stati attribuiti al Covid-19. Il governo spera di vaccinare 70 milioni di persone entro quest’anno. Nelle ultime due settimane sono state consegnate all’arcipelago oltre un milione di dosi di vaccini Sinovac e AstraZeneca.
L’Australia vuole un milione di dosi di AstraZeneca per la Papua Nuova Guinea
L’Australia ha chiesto ad AstraZeneca e all’Unione Europea l’accesso d’emergenza a un milione di dosi del vaccino che ha acquistato per consegnarle in Papua Nuova Guinea, di fronte a un’ondata di Covid -19. Il primo ministro Scott Morrison ha dichiarato di voler utilizzare queste dosi, che l’Australia ha ordinato e pagato per sé, per aiutare la Papua Nuova Guinea, situata appena a nord dell’Australia, a combattere il coronavirus.
Martedì 16 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 120 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 120.338.070 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.662.995. I guariti sono oltre 87 milioni.
Brasile: record di morti a San Paolo, 679 in 24 ore
Lo Stato di San Paolo, il più ricco e popoloso del Brasile, ieri ha registrato 679 nuovi decessi da coronavirus, il totale più alto nelle 24 ore dall’inizio della pandemia: lo rendono noto i media locali, sottolineando che nello Stato sono morte finora per Covid 64.902 persone. In tutto il Paese, i morti sono stati 2.340 con 74.595 nuovi contagi. Il bilancio dall’inizio della pandemia sale a 281.626 vittime a fronte di 11.594.204 casi accertati. Secondo il portale di notizie G1, il numero non significa necessariamente che i decessi siano avvenuti da un giorno all’altro, ma che sono stati calcolati nel sistema durante questo periodo. Le notifiche sono generalmente inferiori nei fine settimana, nei giorni festivi e il lunedì, a causa del ritardo nella contabilità. Anche la media mobile dei decessi, ovvero quella relativa agli ultimi sette giorni, ieri ha battuto il record nello Stato di San Paolo, con 400 morti giornalieri. Il dato è superiore del 50% a quello registrato 14 giorni fa.
Francia, ok a test fai da te
Via libera dell’alta autorità francese per la salute all’introduzione dei test fai-da-te con prelievo nasale anti-coronavirus. I test fai-da-te, precisa la Haute Autorité de Santé (Hasi), potranno essere usati dagli asintomatici di oltre 15 anni. Ogni test risultato positivo dovrà poi ottenere conferma con un tampone RT_PCR, in grado, tra l’altro, di identificare il tipo di virus o variante. Il risultato dei test fai-da-te per intercettare il coronavirus si visualizza come un test di gravidanza. Test fai-da-te sono già disponibili in Germania, Austria e Olanda e da qualche giorno in Inghilterra, ha precisato Mathieur Carbonneil, responsabile dell’Alta autorità per la Salute.
Al via fase 3 di test del vaccino Medicago-GSK
È iniziato l’arruolamento per la sperimentazione di fase 3 di un candidato vaccino contro la COVID-19 messo a punto da Medicago, una società biofarmaceutica canadese, e GlaxoSmithKline. Lo hanno annunciato le due aziende. La sperimentazione riguarda il candidato vaccino COVID-19 di origine vegetale di Medicago combinato con l’adiuvante pandemico di GSK. La sperimentazione ha ricevuto l’approvazione dalle autorità regolatorie canadesi e statunitensi: 30.000 soggetti inizialmente composti da adulti sani (18-65 anni) seguiti da adulti anziani (dai 65 anni in su) e adulti con comorbidità, e si svolgerà in 10 paesi. «Siamo lieti di compiere il passo significativo dell’avvio della sperimentazione clinica di fase 3 in siti di tutto il mondo - ha affermato Takashi Nagao, CEO e presidente di Medicago - questo ci porta un passo avanti verso la fornitura di un nuovo importante vaccino COVID-19 e nel contributo alla lotta globale contro la pandemia insieme al nostro partner GSK».
Il candidato vaccino di origine vegetale di Medicago utilizza la tecnologia Coronavirus-Like-Particle (CoVLP), e in combinazione con l’adiuvante pandemico, ha ottenuto la designazione Fast Track dalla Food and Drug Administration (Fda) statunitense il 17 febbraio 2021, che permette di accelerare la revisione per l’approvazione. «Questo avanzamento verso i test clinici di fase avanzata - ha spiegato Thomas Breuer, Chief Medical Officer, GSK Vaccines - rafforza ulteriormente la nostra fiducia nel potenziale del candidato vaccino adiuvato di fare la differenza nella lotta continua contro la COVID-19. Non vediamo l’ora di condividere i risultati in corso d’anno».
Berlino rinvia il vertice sui vaccini
Il vertice sui vaccini previsto per domani sera a Berlino è stato rimandato. Lo ha reso noto il portavoce del governo, Steffen Seibert. La decisione di rimandare l’incontro, convocato per affrontare la questione del coinvolgimento dei medici di famiglia nella campagna vaccinale tedesca, è stata presa a causa della sospensione temporanea della somministrazione di AstraZeneca. Visti gli sviluppi della situazione, si vuole attendere la valutazione dell’Agenzia europea dei farmaci (EMA) a riguardo. Ieri il ministro della salute Jens Spahn ha annunciato a sorpresa lo stop temporaneo per il vaccino britannico-svedese, sulla base delle indicazioni del Paul Ehrlich Institut, che ha consigliato ulteriori verifiche sugli eventuali effetti collaterali.
Iran presenta il suo vaccino, dedicato allo scienziato nucleare ucciso
L’Iran ha presentato oggi un nuovo vaccino di produzione nazionale in fase di sperimentazione, che è stato ribattezzato Fakhra, in omaggio allo scienziato nucleare Mohsen Fakhrizadeh, ucciso lo scorso novembre in un raid nei pressi di Teheran. Il nuovo siero è stato sviluppato dal centro di ricerca Sepand del ministero della difesa, che era diretto proprio dallo scienziato assassinato. Il primo volontario a riceverlo è stato il figlio di Fakhrizadeh. La campagna vaccinale nella Repubblica islamica è iniziata il mese scorso, immunizzando finora circa un milione di persone, per lo più medici e operatori sanitari, utilizzando principalmente il vaccino russo Sputnik V. Teheran ha denunciato forti difficoltà nell’approvvigionamento di farmaci dall’estero a causa delle sanzioni americane.
Secondo le stime del ministero della salute, per raggiungere l’immunità di gregge dovranno essere vaccinati almeno 56 milioni di iraniani, pari a circa il 70% della popolazione.
Serbia, salgano i casi, il Paese chiude per una settimana
La Serbia, interessata da una sensibile ripresa di contagi e decessi al pari degli altri Paesi della regione, ha annunciato oggi nuove misure restrittive per contenere la diffusione del coronavirus.
La premier Ana Brnabic, al termine di una nuova riunione stamane dell’unità di crisi per la lotta alla COVID, ha detto che da questa sera e fino a lunedì prossimo resteranno chiusi caffè, ristoranti, centri commerciali, negozi e altre attività commerciali non essenziali, ad eccezione di supermercati, alimentari, farmacie e distributori di carburante. Non vi sarà comunque alcun tipo di coprifuoco né una drastica limitazione alla libertà di movimento e circolazione. Si tratta, ha osservato la premier, di una soluzione di compromesso dal momento che la componente medico-scientifica dell’unità di crisi resta da tempo a favore di una chiusura di almeno due settimane, unico modo per ottenere un qualche risultato positivo. Una chiusura analoga a quella imposta oggi era stata decisa in Serbia limitatamente ai due ultimi fine settimana. La premier ha aggiunto che gli asili nido continueranno a operare a regime di presenza, mentre probabilmente da lunedì prossimo passeranno all’insegnamento a distanza anche le prime classi della scuola di base, adeguandosi a quanto già avviene per le classi superiori. Continueranno a restare operative le istituzioni statali come pure banche e poste, mentre saranno rafforzati i controlli nelle due stazioni sciistiche del paese (Kopaonik e Zlatibor), dove gli impianti saranno aperti ma con ristoranti e caffè chiusi, ad eccezione di quelli negli hotel, aperti solo per gli ospiti. La premier ha rinnovato l’appello a vaccinarsi, unico modo per uscire dal tunnel della pandemia. Rispetto a medici e specialisti, le autorità politiche sono state sempre più restie a misure drastiche di chiusura e limitazioni, temendo conseguenze pesanti su economia e occupazione. Da giorni in Serbia il bilancio quotidiano supera i 4.000 contagi con una ventina di decessi in media. Finora nel paese balcanico, che ha 7 milioni di abitanti, sono state somministrate poco più di 2 milioni di vaccinazioni, con quasi 800.000 seconde dosi.
Francia, isolata nuova variante in Bretagna
Una nuova variante del coronavirus è stata individuata in Bretagna, nel nord della Francia: lo ha annunciato la Direzione generale della sanità (DGS), precisando che indagini sono in corso per valutarne la contagiosità e la gravità. In attesa, le autorità hanno inserito la variante bretone nel gruppo «da sorvegliare» delle migliaia di varianti che appaiono nel mondo e di cui soltanto una piccola parte pone poi problemi sanitari reali. La Sanità francese parla di diversi casi di pazienti con sintomi della COVID-19 «riconducibili ad un cluster» ma i cui test molecolari erano negativi. Si tratta di un cluster individuato in un ospedale di Lannion. Il 13 marzo sono stati identificati 79 casi, di cui 8 portatori della variante, confermata da un sequenziamento. Analisi condotte dall’Istituto Pasteur hanno «messo in evidenza una nuova variante portatrice di 9 mutazioni nella regione».
Il Brasile cambia ancora ministro della salute, il quarto da inizio pandemia
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha indicato Marcelo Queiroga quale nuovo ministro della salute al posto del generale Eduardo Pazuello. Queiroga Egli sarà il quarto a ricoprire l’incarico dall’inizio della pandemia. «Ho deciso di indicare un medico, il dottor Marcelo Queiroga, per il ministero della salute. È il presidente della Società brasiliana di cardiologia. La conversazione che abbiamo avuto è stata eccellente, credo che farà bene proseguendo nel lavoro fatto fino ad oggi da Pazuello», ha detto Bolsonaro. Ancora poco prima Pazuello aveva annunciato che non intende dimettersi, ma aveva ammesso che Bolsonaro «sta cercando un sostituto». «Non mi dimetto, non è una mia caratteristica. Non sono malato e non intendo dimettermi», aveva detto Pazuello in una conferenza stampa smentendo le voci circolate da ieri circa imminenti dimissioni per motivi di salute. Intanto il Brasile ha registrato 1.057 morti di COVID-19 e 36.239 nuovi contagi in 24 ore, secondo il Consiglio nazionale delle segreterie di salute (Conass). Il bilancio totale sale a 279.286 vittime a fronte di 11.519.609 casi accertati.
Mentre il sito G1, citando un documento del Dipartimento della salute americano (HHS) del 2020, scrive che l’amministrazione Trump avrebbe fatto pressioni sul governo brasiliano per dissuaderlo dall’acquistare il vaccino di produzione russa Sputnik V. Nel documento citato vi sono indicazioni per «evitare influenze malevole nelle Americhe» e si sostiene che l’ufficio affari globali del Dipartimento della salute «ha usato le proprie relazioni diplomatiche nella regione per mitigare gli sforzi» di Cuba, Venezuela e Russia «per aumentare la propria influenza nella regione a detrimento della sicurezza degli Stati Uniti».
Ancora proteste in Giordania, record di casi
La capitale giordana Amman ha vissuto la sua seconda serata consecutiva di proteste, mentre il Paese ha registrato un numero record di casi di COVID-19, con quasi 10.000 nuove infezioni. Circa 400 persone, per lo più giovani, hanno marciato per il centro della città prima di essere bloccate dalla polizia. I manifestanti hanno incendiato pneumatici e bidoni della spazzatura e hanno lanciato pietre contro gli agenti, che hanno risposto con lacrimogeni. Manifestazioni si sono svolte anche a Madaba e Irbid. Nel mirino delle proteste c’è il coprifuoco introdotto alle 19.00 per combattere la pandemia e che, secondo loro, paralizza l’attività economica e costringe a rimanere senza lavoro molte persone. A fare infuriare molta gente è stata anche la morte, sabato, di sette pazienti affetti da COVID-19 in terapia intensiva in un ospedale vicino ad Amman a seguito della mancanza di ossigeno.
Anche Lettonia sospende l’uso del vaccino AstraZeneca
Le autorità sanitarie lettoni hanno sospeso temporaneamente l’uso del vaccino anti COVID-19 di AstraZeneca, seguendo l’esempio di altri paesi che hanno preso analoghe decisioni in via cautelativa dopo l’insorgenza di coaguli di sangue in alcuni soggetti dopo la somministrazione. «Le autorità sanitarie della Lettonia chiedono ai medici di non utilizzare le fiale aperte del vaccino AstraZeneca e di non aprirne di nuove», hanno affermato in una dichiarazione congiunta le agenzie sanitarie dello Stato baltico, precisando che nessun caso del genere è stato segnalato in Lettonia. La misura sarà in vigore per un massimo di due settimane, hanno aggiunto.
Lunedì 15 marzo
I casi di coronavirus a livello globale stanno per superare la soglia dei 120 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 119.874.650 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.653.644. I guariti sono oltre 87 milioni.
EMA: nessun problema nell’uso di AstraZeneca
«Il rapporto tra benefici e rischi» per il vaccino anti-Covid-19 di AstraZeneca «è considerato positivo e non vediamo alcun problema nel proseguire le vaccinazioni utilizzando questo vaccino». Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile per la strategia vaccinale dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), in audizione all’europarlamento. «Stiamo esaminando i dati e gli eventi letali riportati per tentare di capire se ci sono cluster specifici di casi» legati «a certi tipi di patologie o allo status medico dei soggetti», ha aggiunto Cavaleri, sottolineando che finora non vi sono evidenze che «dimostrino un rischio emergente che influenzi il rapporto benefici/rischi».
Accordo fra J&J e la tedesca IDT Biologika per dosi in Europa
Accordo di collaborazione fra la società tedesca IDT Biologika e Johnson & Johnson, per aumentare la disponibilità dei vaccini in Europa. Ne ha dato notizia IDT Biologika in un comunicato. Stando alla nota, il gruppo destinerà la fabbrica di Dessau (Sassonia-Anhalt, D), finora riservata alla casa farmaceutica Takeda candidata per il vaccino contro la Dengue, al vaccino Johnson & Johnson. L’accordo, siglato anche con Takeda Pharmaceutical, prevede che il gruppo farmaceutico giapponese sostituirà «per tre mesi» la sua capacità produttiva per il vaccino contro la dengue nello stabilimento di Dassau con quella delle monodosi anti-Covid-19 della Johnson & Johnson. Alla fine del trimestre - si legge in una nota di Takeda - si riprenderà la produzione per il lancio del farmaco anti-dengue, soggetto alle approvazioni normative. «Siamo lieti di lavorare con IDT per supportare gli sforzi di Janssen per rendere il suo vaccino Covid-19 disponibile e accessibile a quanti più possibile nel mondo», ha affermato Rajeev Venkayya, presidente della Global Vaccine Business Unit di Takeda.
Johnson: «Garantisco che AstraZeneca è sicuro»
Il premier del Regno Unito Boris Johnson può rassicurare i cittadini britannici dal timore di effetti collaterali gravi dei vaccini anti-Covid-19 di AstraZeneca? «Sì, posso farlo, perché la Mhra (agenzia del farmaco britannica) ha addetti ai controlli fra i più severi ed esperti al mondo ed essi non vendono motivi di sospendere alcuno dei vaccini che stiamo usando». Così il premier conservatore a un reporter a Coventry (Inghilterra, GB). «La Mhra ha verificato l’efficacia di questi vaccini - ha proseguito Johnson - non solo nel ridurre i ricoveri, ma in generale i contagi gravi e la mortalità: per questo noi andiamo avanti con fiducia» e «a grande velocità» nelle somministrazioni.
Anche la Germania sospende AstraZeneca
Anche la Germania ha deciso di sospendere le vaccinazioni con il siero di AstraZeneca. Lo rende noto il governo tedesco. Il ministero della sanità tedesco segue così l’indicazione del Paul Ehrlich Institut, che in via precauzionale consiglia «ulteriori approfondimenti» in relazione ai nuovi casi di trombosi che si sono verificati. Nei giorni scorsi Berlino aveva criticato invece lo stop danese e finlandese.
OMS: non ci sono le condizioni per i pass vaccinali
«Attualmente non c’è una raccomandazione sanitaria internazionale sull’utilizzo di passaporti vaccinali per viaggi internazionali, né ci sono le condizioni per proporlo». Lo ha detto Katherine O’Brien, direttrice del dipartimento d’immunizzazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in audizione al parlamento europeo. O’Brien ha precisato che l’Oms è a favore dei pass elettronici «per i singoli», ma a livello internazionale «non ci sono le condizioni» per proporli perché «mancano le prove su quanto i vaccini proteggano» e si pongono problemi «per gli spostamenti, tenendo presente che per il momento vengono somministrate dosi solo alle persone vulnerabili».
EMA: «Pfizer, Moderna e J&J efficaci contro le varianti»
Dai primi studi fatti, i vaccini a RNA messaggero (Moderna e Pfizer-BioNTech) hanno «un’ottima efficacia contro le nuove varianti del Covid». Allo stesso modo, anche «il vaccino Johnson&Johnson di recente approvato dall’Ema», l’Agenzia europea per i medicinali, è risultato efficace. Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’Ema, in audizione alla commissione della sanità del parlamento europeo. «Secondo un piccolo studio su duemila casi, il vaccino di AstraZeneca è risultato invece non efficace» contro la variante sudafricana, ha spiegato Cavaleri, indicando tuttavia che sarà necessario attendere «studi più ampi» per verificarne la reale efficacia.
UE: su Sputnik nessun negoziato, ma è sempre possibile avviarlo
«Non ci sono discussioni in corso con la società» che produce lo Sputnik , «ma la Commissione europea e gli Stati membri possono in ogni momento decidere di estendere il portafogli di vaccini. È una procedura congiunta tra Commissione e Stati membri, che avviene a livello di Steering board». Così il portavoce della Commissione europea per la Salute, Stefan de Keersmaecker, a chi domanda se l’Esecutivo abbia ricevuto richieste di includere lo Sputnik V nel portafoglio dei vaccini UE. Quanto alle dichiarazioni del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) sull’avvio della produzione del siero in Spagna, Francia e Germania, il portavoce spiega: «Non ci pronunciamo su dichiarazioni fatte da società» che sono dietro lo Sputnik V sulla produzione di questo vaccino in Europa». «Ciò che è importante nel caso della valutazione di un nuovo contratto, sono tutta una serie di criteri che sono stati stabiliti nella nostra strategia - conclude -. Tra questi sono incluse le questioni di budget, di tecnologia, il metodo scientifico usato per arrivarci e le capacità di produzione nell’Ue».
Proteste contro il lockdown in Brasile
Migliaia di simpatizzanti del presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, si sono concentrati ieri nelle principali capitali del Paese sudamericano per protestare contro i lockdown decretati dalla maggioranza dei governatori. A San Paolo, la città più ricca e popolosa del Brasile, i manifestanti si sono dati appuntamento vicino a un’unità dell’esercito nel Parco Ibirapuera, dove hanno gridato slogan contro le misure decise dal governatore locale, Joao Doria, uno dei principali avversari politici del capo dello Stato. A Rio de Janeiro, la seconda metropoli più importante del Paese, i dimostranti si sono radunati nei pressi della spiaggia di Copacabana, mentre a Brasilia la concentrazione è avvenuta nell’Asse Monumentale, il viale in cui si trovano il Congresso e la Presidenza della Repubblica. Proteste sono state registrate anche a Belo Horizonte, capitale di Minas Gerais, e a Maceiò, capitale di Alagoas. Nel frattempo, il Foro nazionale dei governatori ha diffuso una nota in cui si chiede al governo federale di sostenere i lockdown decretati in diversi Stati e Comuni. Il Brasile ha superato i 278 mila morti e 11,4 milioni di contagiati. Nello Stato di San Paolo è entrato in vigore oggi un coprifuoco notturno (dalle 20.00 alle 5:00) valido fino al 30 marzo. Sono state sospese le lezioni nelle scuole pubbliche e le messe e vietate tutte le attività sulle spiagge e gli sport come calcio e basket. Nell’ambito dei controlli anti-assembramenti ieri è stato arrestato anche il giocatore del Flamengo, Gabigol, mentre si trovava in un casinò clandestino nella Zona Sud di San Paolo.
UE: Timmermans ammette errori sugli ordini dei vaccini
«È vero che sono stati commessi degli errori nella ordinazione dei vaccini, a Bruxelles, come negli Stati membri». Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, parlando al Tagesspiegel. «Sono pronto alla fine della pandemia a fare un bilancio. A quel punto si potrà vedere cosa abbiamo fatto di giusto e cosa di sbagliato». Nella situazione attuale la questione sul tavolo è che «tutta l’Europa riceva il vaccino».
AstraZeneca: «Nessun incremento di trombosi nel Regno Unito»
«Non esiste alcuna differenza dimostrabile» nel numero dei casi di trombosi fra le oltre 11 milioni di persone già vaccinate nel Regno Unito con il siero prodotto da AstraZeneca e quello riscontrato fra chi non lo ha ricevuto. Lo ha ribadito oggi alla Bbc il professor Anthony Harnden, immunologo all’Università di Oxford e vicepresidente del Joint Committee on Vaccination and Immunisation, organismo medico-scientifico indipendente che assiste il governo di Boris Johnson sul fronte della campagna britannica di vaccinazioni anti-Covid. «Dobbiamo ricordare che ogni mese (nel Regno) vengono individuati 3.000 casi di trombosi nella generalità della popolazione, casi che occorrono naturalmente», ha aggiunto l’accademico inglese. Harnden ha quindi assicurato che se vi fosse un rischio specifico per la popolazione britannica, essa verrebbe immediatamente allertata, ma ha insistito che al momento non è il caso. Quanto agli «effetti collaterali lievi» dei vaccini, ha citato dati freschi secondo cui con AstraZeneca essi appaiono più frequenti dopo la prima dose e più diffusi fra le donne (in particolare quelle meno anziane) rispetto agli uomini. Mentre nel caso di Pfizer risultano più ricorrenti dopo la seconda dose di richiamo. In ogni modo - ha concluso lo studioso - tutte le indicazioni attuali confermano che «i rischi di non vaccinarsi contro il Covid sovrastano quelli» dei potenziali effetti collaterali legati all’assunzione di questi antidoti come di qualunque altro farmaco.
India: Biological E produrrà un miliardo di dosi
Sarà l’azienda farmaceutica Biological E Ldt, che ha il quartiere generale a Hyderabad, a produrre il miliardo di dosi di vaccino anti-Covid-19 finanziato dall’iniziativa globale lanciata venerdì scorso nell’incontro della quadrilaterale tra India, Usa, Giappone e Australia. I media indiani scrivono che i vaccini includeranno anche quello sviluppato dalla Johnson & Johnson. La Biological E Ltd, della famiglia Datla, è il più grande produttore al mondo di vaccini antitetano e di antidoti contro il veleno dei serpenti in India. L’azienda fu creata nel 1953 dal nonno dell’attuale Amministratrice Delegata, Mahima Datla, e fu la prima compagnia indiana ad entrare nel settore dei vaccini nel 1962. Dal 2019 vende i suoi prodotti negli Stati Uniti, e dall’inizio della pandemia ha avviato collaborazioni con quattro laboratori statunitensi per altrettanti vaccini anti Covid-19: la Johnson & Johnson, la Dynavax Technologies Corporation, il Baylor College of Medicine di Houston e l’Ohio University.
Sputnik verrà prodotto in Italia, Spagna, Francia e Germania
La Russia ha raggiunto accordi per avviare la produzione del vaccino Sputnik V «in Italia, Spagna, Francia e Germania». Lo fa sapere il Fondo Russo per gli Investimenti Diretti (RDIF), notando che «sono in corso negoziati con un certo numero di altri produttori per aumentare la produzione nell’Ue». «Questo permetterà l’inizio della fornitura attiva di Sputnik V al mercato europeo dopo aver ricevuto l’approvazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (EMA), con la quale è ora in corso un dialogo nel quadro della rolling review», ha annunciato RDIF citato da Interfax.
Israele da domani riapre i voli per il rientro dei cittadini
Il governo israeliano ha deciso la riapertura dell’aeroporto Ben Gurion per i voli da tutte le destinazioni a partire da domani, martedì 16 marzo, in modo da consentire ai propri cittadini all’estero di tornare nel Paese per le elezioni politiche del 23 marzo. Tuttavia ha mantenuto la quota massima di 3mila ingressi al giorno. Ad oggi le regole stabilivano il rientro solo partendo da alcune destinazioni. Invariato l’obbligo per chi torna di entrare in quarantena a meno che, con alcune procedure aggiuntive, non si sia vaccinati o guariti dal Covid. Intanto, secondo i media, da aprile - visto il calo degli indici di infezione - potrebbe essere abolito l’obbligo di mascherina all’aperto. Lo sta valutando il ministero della sanità. Secondo i dati dello stesso dicastero, nelle ultime 24 ore, le nuove infezioni sono ulteriormente scese assestandosi a 1.399 con un tasso di positività, in calo, al 2.4%.
La Turchia verso una nuova stretta
La Turchia si prepara a una possibile nuova stretta delle misure anti-Covid, a due settimane dall’avvio del percorso di «normalizzazione controllata» che ha portato alla riapertura di bar e ristoranti e alla riduzione o eliminazione dei lockdown nei fine settimana. Una riunione di gabinetto presieduta questo pomeriggio dal presidente Recep Tayyip Erdogan è convocata per affrontare gli sviluppi della pandemia. «Cercheremo il più possibile di mantenere le decisioni che abbiamo preso», ha assicurato il capo dello Stato. Si attende comunque un cambiamento della mappa di rischio del Paese, che prevede la distinzione in 4 aree. Attualmente, le province a rischio basso e medio, indicate con i colori blu e giallo, sono 42 su 81, mentre 22 sono a rischio alto (arancioni), tra cui Istanbul, e 17 a rischio molto alto, cioè con oltre 100 casi per 100 mila abitanti. E proprio a Istanbul entra oggi in vigore un nuovo obbligo di mostrare il codice di tracciamento fornito dallo Stato per entrare in bar, palestre, hammam o usufruire di servizi alla persona come i barbieri. Negli ultimi giorni, i casi quotidiani confermati sono giunti alla soglia dei 15 mila, in netto aumento rispetto a inizio marzo. Per gli esperti, si tratta delle conseguenze prevedibili dell’allentamento delle restrizioni. Secondo le stime, il picco verrà raggiunto intorno a fine mese, per poi calare dalla seconda metà di aprile. Dall’inizio della pandemia, in Turchia sono stati confermati oltre 2,8 milioni di contagi e 29.489 vittime. Intanto, a due mesi dall’inizio della campagna vaccinale, sono 11,2 milioni le dosi somministrate del siero cinese Sinovac, con oltre 3,3 milioni di richiami.
Papua Nuova Guinea in «fase rossa»
La Papua Nuova Guinea è entrata in «fase rossa», con un totale di 2.269 casi di coronaviurs dall’inizio della pandemia, di cui 97 nelle ultime 24 ore: lo ha detto il premier James Marape, secondo quanto riporta la Abc. Il premier ha inoltre annunciato una «strategia di isolamento nazionale» di due giorni, i cui dettagli verranno resi noti mercoledì. Non sarà un «lockdown totale», ha spiegato Marape, ma misure che limiteranno la circolazione dei cittadini senza «fermare le attività commerciali o il governo». Il premier ha quindi invitato la popolazione a «rimanere nelle vostre province, nei vostri villaggi, nei vostri distretti». Nel frattempo, la premier del Queensland, Annastacia Palaszczuk, ha espresso preoccupazione sull’aumento dei casi in Paua Nuova Guinea, vista la vicinanza del Paese all’Australia.
I medici di terapia intensiva chiedono di tornare al lockdown in Germania
I medici di terapia intensiva in Germania chiedono di tornare subito al lockdown. «Alla luce dei dati del contagio, che mostrano un aumento delle infezioni da COVID e la diffusione della variante britannica, noi peroriamo con forza la causa di un ritorno al lockdown per evitare una terza ondata forte della pandemia», affermano.
Austria: proseguono le vaccinazioni di massa in Tirolo
In Tirolo proseguono le vaccinazioni di massa nel distretto amministrativo di Schwaz, nei pressi di Innsbruck. Nell’ambito di un progetto pilota Bruxelles ha messo a disposizione 100.000 dosi di Biontech-Pfizer. Fino a ieri sono state somministrate 39.500 dosi. La prima fase della campagna, che è stata estesa anche sui Comuni limitrofi di Schwaz, terminerà questa sera.
In Russia 3,5 milioni di vaccinati
In Russia, 3,5 milioni di persone hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino anti-Covid Sputnik V: lo ha detto il direttore del Fondo russo di Investimenti diretti (Rdif), Kirill Dmitriev, secondo cui la Russia è «leader in Europa per numero di vaccinati contro l’infezione da coronavirus». Il Paese ha una popolazione di circa 145 milioni di abitanti. «Nessun altro Paese europeo ha finora vaccinato completamente tre milioni di persone. La Russia insieme a Cina, Usa, India e Israele è tra i primi cinque Paesi al mondo per numero di persone vaccinate», ha proseguito Dmitriev, citato dalla Tass.
Il Venezuela chiede al Regno Unito di usare l’oro bloccato per avere vaccini
Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha nuovamente chiesto alla Gran Bretagna di rispondere ad una sua proposta riguardante l’utilizzazione di una parte dell’oro venezuelano sequestrato nella Banca d’Inghilterra per pagare una fornitura urgente di vaccini al sistema Covax dell’Organizzazione mondiale della salute (Oms). In un intervento ieri sera alla tv statale Vtv, Maduro ha precisato che il suo governo sta ancora aspettando la risposta alla richiesta fatta di liberare 300 milioni di dollari per acquisire i vaccini contro il Covid-19 di cui la popolazione venezuelana ha bisogno. La Banca d’Inghilterra ha custodito per anni 31 tonnellate di oro in lingotti depositate dal governo di Caracas, ma dall’inizio del 2019, quando una cinquantina di Paesi, fra cui la Gran Bretagna, hanno riconosciuto come presidente legittimo venezuelano il leader dell’opposizione Juan Guaidó, si è rifiutata di rispondere alle richieste del governo di Maduro riguardanti quei lingotti, non riconoscendone più l’autorità. «Stiamo aspettando una risposta alla nostra proposta - ha sottolineato il capo dello Stato venezuelano - in modo che 300.000.000 di dollari di quel nostro oro vengano resi disponibili per poter pagare una importante fornitura di vaccini da parte dell’Oms». Si tratta - ha concluso - di una rivendicazione di natura umanitaria (...) non ha nulla a che fare con il confronto politico, geopolitico, ideologico. E’ umano - ha concluso - e di fronte all’aumento dei contagi che registriamo riguarda solo la necessità che i vaccini arrivino alle persone e alle famiglie venezuelane».
Quarantena a Singapore prima dell’Australia
L’Australia si prepara a concludere un accordo con Singapore perché la città-Stato diventi una base per la quarantena e le vaccinazioni a favore dei suoi cittadini di ritorno dall’estero, per gli studenti internazionali e per i viaggiatori d’affari tra i due Paesi. Il ministro australiano del Commercio Dan Tehan ha confermato di aver avviato colloqui con la controparte di Singapore Chan Chun Sing - riferisce il Sydney Morning Herald. «Singapore è molto interessata a collaborare con l’Australia su un certificato internazionale di vaccinazione e abbiamo concordato di collaborare alla formazione di un ‘bolla’ di libertà di movimento tra i due Paesi», ha aggiunto Tehan. L’accordo consentirebbe di sbloccare la condizione di circa 40.000 australiani bloccati all’estero, di far ripartire il mercato multimiliardario degli studenti internazionali che studiano nelle università australiane, e di potenziare il turismo tra un Paese e l’altro. Della ‘bolla’ potrebbe entrare a far parte entro luglio o agosto anche la Nuova Zelanda. Secondo il piano, i cittadini di Singapore che abbiano ricevuto la vaccinazione potranno recarsi in Australia per lavoro, studio o vacanze senza completare le due settimane di quarantena in albergo. Potrebbe anche essere possibile per persone di Paesi terzi entrare in Australia attraverso Singapore, dopo aver completato due settimane di quarantena nella città-Stato. La disponibilità di Singapore come transito di quarantena, inoltre, ridurrebbe significativamente la pressione sugli hotel per la quarantena in Australia.
Anche l’Olanda sospende AstraZeneca fino al 28 marzo
In via precauzionale l’Olanda sospende fino al 28 marzo incluso l’utilizzo del vaccino anti-Covid di Astrazeneca in seguito alla segnalazione di «possibili effetti collaterali» segnalati in Danimarca e Norvegia. «Sulla base di nuove informazioni, l’Autorità olandese per i farmaci ha consigliato, come misura precauzionale e in attesa di ulteriori indagini, di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca» contro Covid-19. Lo ha annunciato il ministero della Salute in un comunicato stampa. «La questione cruciale è se si tratta di reclami dopo la vaccinazione o dovuti alla vaccinazione. Non dovrebbero esserci dubbi sui vaccini», ha detto il ministro della Salute olandese Hugo de Jonge, citato nel comunicato. «Dobbiamo sempre stare attenti, motivo per cui è saggio premere il pulsante di pausa ora, come precauzione», ha aggiunto. La Norvegia, come l’Islanda e la Danimarca, hanno annunciato giovedì scorso la sospensione delle vaccinazioni con AstraZeneca invocando il principio di «precauzione» a causa dei timori legati alla formazione di coaguli di sangue. La Bulgaria ha seguito l’esempio venerdì e la Thailandia ha ritardato la sua campagna vaccinale. Alle persone che hanno ricevuto il vaccino Astrazeneca in Olanda è stato consigliato di contattare il proprio medico in presenza di sintomi «imprevisti e / o sconosciuti» dopo tre giorni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha assicurato che «non c’è motivo di non utilizzare» il vaccino sviluppato dal laboratorio svedese-britannico AstraZeneca e dall’Università di Oxford. AstraZeneca , da parte sua, afferma che il suo vaccino è sicuro.
Domenica 14 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 119 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 119.755.449 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.651.442. I guariti sono oltre 86 milioni.
AstraZeneca: 15 trombosi e 22 embolie su 17 milioni di vaccinati
Finora in tutta l’Europa e nel Regno Unito, su un totale di 17 milioni di soggetti vaccinati con il vaccino anti-COVID di AstraZeneca, «ci sono stati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 eventi di embolia polmonare segnalati tra coloro a cui è stato somministrato il vaccino, in base al numero di casi che la Società ha ricevuto all’8 marzo».
Lo afferma la stessa AstraZeneca, sottolineando che tale numero di eventi «è molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni ed è simile per altri vaccini COVID-19 autorizzati».
Inoltre, precisa l’azienda, «negli studi clinici, anche se il numero di eventi trombotici era piccolo, questi erano inferiori nel gruppo dei soggetti vaccinati» e «non ci sono state prove di un aumento del sanguinamento negli oltre 60.000 partecipanti arruolati».
«Circa 17 milioni di persone nell’UE e nel Regno Unito - ha affermato Ann Taylor, Chief Medical Officer - hanno ricevuto il nostro vaccino e il numero di casi di coaguli di sangue segnalati in questo gruppo è inferiore alle centinaia di casi che ci si aspetterebbe tra la popolazione generale. La natura della pandemia ha portato a una maggiore attenzione nei singoli casi e stiamo andando oltre le pratiche standard per il monitoraggio della sicurezza dei medicinali autorizzati nella segnalazione di eventi vaccinali, per garantire la sicurezza pubblica».
Sabato 13 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 119 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 119.187.414 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.641.763. I guariti sono oltre 86 milioni.
Giordania: va via la corrente, muoiono 6 malati di COVID
Sei pazienti di COVID sono morti nell’ospedale di Salt in Giordania per «ipossia» dopo che una mancanza di corrente di un’ora ha messo fuori uso i macchinari di aiuto alla respirazione nel reparto di medicina intensiva dove erano state ricoverate.
Lo riporta l’agenzia ufficiale Petra che cita il Direttore del Centro nazionale di medicina forense Adnan Abbas. Sul posto, riferisce la Petra, si è immediatamente recato re Abdallah. A seguito dell’incidente il ministro della Sanità Natheir Obeidat ha annunciato le dimissioni assumendosi la responsabilità di quanto accaduto. Obeidat ha spiegato che l’interruzione è stata il risultato dell’esaurimento delle bombole di ossigeno. Ed ha aggiunto che l’ospedale è passato ad altre procedure alternative per sopperire alla mancanza di ossigeno ma che le morti si erano già verificate.
Le nuove infezioni di COVID nel Regno, secondo i dati di ieri, sono state 7.705 per un totale, da inizio pandemia, di 464.856. Il tasso di positività, a fronte di oltre 50.545 tamponi, si aggira ad oltre il 15%. Il numero complessivo dei decessi, compresi i 15 di ieri, è di 5.224.
Problemi di consegne AstraZeneca dovuti in parte ad un impianto olandese
Le difficoltà di AstraZeneca di accelerare le forniture di vaccini all’Unione Europea sono in parte legate a uno dei suoi impianti di produzione europei che non ha ancora consegnato neanche una dose a sei mesi dalla firma del contratto. Si tratta dell’impianto olandese gestito da Halix che non ha ancora ricevuto il via libera dell’UE a rifornire il Vecchio Continente pur essendo citato nell’accordo siglato da AstraZeneca e la Commissione Europea in agosto. Lo riporta il Financial Times, secondo il quale «il mistero dell’impianto» solleva domande sulla gestione di AstraZeneca del suo contratto con l’Europa e sulla supervisione europea.
UE: 5 leader a Michel, «disparità sulle dosi, si convochi un summit»
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha ricevuto una lettera da parte dei leader di Austria, Repubblica Ceca, Slovenia, Bulgaria e Lettonia in cui viene sollecitato a convocare un vertice per discutere delle «grosse disparità» nella distribuzione dei vaccini. Nel documento, indirizzato anche alla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, si afferma che «le distribuzioni delle dosi da parte delle aziende farmaceutiche agli Stati membri non vengono attuate su basi eque». Lo confermano fonti UE, ricordando che Michel ha già convocato un vertice per il 25 e 26 marzo, che si occuperà di nuovo del coordinamento sulla COVID È intenzione del presidente del Consiglio europeo tenere il summit di persona - viene spiegato - anche se questo non è ancora ufficialmente confermato.
In Giappone trovata la variante delle Filippine
Una nuova variante della COVID, inizialmente segnalata dalle Filippine, è stata individuata per la prima volta su un uomo arrivato all’aeroporto di Narita, a Tokyo.
Lo ha comunicato il ministro della Salute nipponico, spiegando che il passeggero di circa 60 anni, era giunto in Giappone il 25 febbraio dal Paese del Sud-est asiatico, risultando positivo ai controlli, sebbene asintomatico. Un ulteriore esame all’Istituto nazionale di malattie infettive ha rivelato che si tratta dello stesso ceppo dell’agente patogeno già segnalato nelle Filippine. L’istituto avverte che la variante potrebbe essere più infettiva dell’originale e potrebbe presentare elementi di aggressività nel livello di diffusione delle mutazioni pervenute dalla Gran Bretagna, Brasile, e dal Sud Africa.
Le autorità mediche della Filippine hanno registrato 34 casi di infezioni legate a quella specifica variante fino al 3 marzo.
Prime vaccinazioni in Tunisia
È partita questa mattina la campagna di vaccinazioni anti-COVID in Tunisia. La prima ad essere vaccinata al palazzetto dello Sport del Menzah di Tunisi è stata un’operatrice sanitaria.
La priorità, ha annunciato il ministero della Sanità del paese nordafricano sarà infatti assicurata a medici ed infermieri in prima linea, cui seguiranno gli anziani e le persone con malattie croniche.
I centri di vaccinazione nell’intero Paese sono 25. La Tunisia ha ricevuto in settimana il primo lotto di di 30.000 dosi del vaccino russo Sputnik V, ha dichiarato il ministro della Sanità Faouzi Medhi, precisando che 93.600 dosi dei vaccini Pfizer-Biontech saranno consegnate la prossima settimana nell’ambito del programma internazionale Covax, coordinato dall’OMS. Come è noto, il Paese riceverà inoltre un totale di 500.000 dosi di vaccini russi che saranno consegnati a breve, oltre a 137.000 dosi del vaccino AstraZeneca e una donazione di 200.000 dosi di quello cinese Sinovac. Nell’ultima settimana di marzo, la Tunisia dovrebbe ricevere un nuovo lotto di 100.000 dosi di vaccini Pfizer-Biontech. La Tunisia ha registrato dall’inizio dell’epidemia 240.617 casi confermati di coronavirus e 8.329 morti, secondo il ministero della Sanità. I ricoverati sono attualmente 1.085, di cui 269 in terapia intensiva e 101 in respirazione assistita.
Francia, 10 milioni di vaccinati entro metà aprile, «nonostante i dispetti delle forniture»
La Francia spera di superare l’obiettivo dei 10 milioni di persone vaccinate contro la COVID-19 a metà aprile, e questo «nonostante i dispetti che ci fanno i laboratori che si occupano delle forniture»: lo ha detto il primo ministro, Jean Castex, in visita in un centro vaccinale di Saint-Maixent-L’Ecole, nell’ovest del Paese. «Ad aprile avremo una sfida pesante da raccogliere - ha detto Castex - perché avremo molti vaccini. Ci siamo fissati l’obiettivo di 10 milioni di vaccinazioni il 15 aprile e non dispero di poterlo superare. Ma - ha detto poco dopo la diffusione della notizia dei nuovi rinvii di AstraZeneca nelle forniture - bisogna essere prudenti, visto che i laboratori ci fanno qualche dispetto nel rispettare i termini di consegna. Bisogna adattarsi».
AstraZeneca conferma: nuovi tagli alle forniture di vaccini all’UE
AstraZeneca ha annunciato nuovi tagli alle forniture del suo vaccino contro il coronavirus all’UE confermando quando anticipato dall’agenzia Reuters ieri. «AstraZeneca è dispiaciuta di annunciare carenze nelle spedizioni pianificate di vaccini contro la COVID-19 all’Unione europea, nonostante il lavoro instancabile per accelerare le forniture», si legge in una nota del gigante anglo-svedese.
Venerdì 12 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 118 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 118.625.333 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.630.841. I guariti sono oltre 86 milioni.
Il Brasile compra 10 milioni di dosi di Sputnik V
Il ministero della Salute brasiliano ha firmato un contratto per l’acquisto di 10 milioni di dosi del vaccino anti Covid-19 russo Sputnik V. Il contratto prevede la fornitura al Brasile di 400 mila dosi nel prossimo aprile, due milioni a maggio e 7,6 milioni di dosi a giugno. Il vaccino Sputnik V non ha ancora ottenuto l’autorizzazione dall’Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria (Anvisa). Il contratto non prevede ancora l’annunciata produzione in Brasile in collaborazione con l’azienda farmaceutica ‘Uniao Quimica’.
Italia: via libera dell’Aifa al vaccino Johnson & Johnson
Via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) al vaccino anti-Covid dell’azienda Johnson & Johnson per l’autorizzazione all’immissione in commercio in Italia e all’utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Ieri il vaccino J&J ha ottenuto l’approvazione dall’Agenzia europea dei medicinali Ema. Si tratta del quarto vaccino anti-Covid approvato in Italia dopo quelli di Pfizer-BionTech, Moderna e AstraZeneca. AIFA ha autorizzato il vaccino Janssen di Johnson&Johnson per la prevenzione della malattia COVID-19 per i soggetti al di sopra dei 18 anni, come da indicazione EMA. La Commissione tecnico-scientifica (CTS) dell’Agenzia si è riunita oggi ed ha confermato la valutazione dell’EMA sull’efficacia del vaccino che nelle forme gravi arriva fino al 77% dopo 14 giorni dalla somministrazione e all’85% dopo 28 giorni dalla somministrazione. I dati attualmente disponibili, rileva l’Aifa in una nota, «hanno mostrato che nei soggetti over 65 non si è notata alcuna flessione nella efficacia. Il vaccino Janssen, il quarto approvato, si aggiunge come un’altra utile opzione con un beneficio rilevante nel contrasto alla pandemia».
Regno Unito: cala ancora l’indice Rt
Prosegue la tendenza verso il calo nazionale dei contagi da Covid nel Regno Unito dopo oltre due mesi di lockdown seguito all’impennata aggressiva della cosiddetta variante inglese del virus. Secondo i dati governativi di giornata, i casi sono a 6.609 su un record assoluto di tamponi pari a 1,6 milioni nelle ultime 24 ore, mentre scendono anche i morti (a 175, una decina meno di ieri) e i ricoveri negli ospedali (a meno di 8.500 totali in tutto il Paese). I consulenti medico-scientifici del governo di Boris Johnson hanno intanto abbassato ulteriormente l’indice Rt dell’infezione a 0,6-0,8, un ulteriore decimale in meno sotto la soglia di rischio 1 di diffusione esponenziale del contagio: anche se qualche segnale di possibile rimbalzo si registra in Scozia, Irlanda del Nord e alcune contee dell’Inghilterra meridionale (Londra esclusa). Gli esperti, sulla base degli ultimi dati, confermano comunque l’effetto crescente sull’abbassamento della curva delle vittime e dei ricoveri della campagna di vaccinazioni: avviata nel Regno post Brexit di buon passo e in anticipo sui Paesi dell’Ue, e arrivata ieri a un totale di oltre 23,3 milioni di persone vaccinate con la prima dose, oltre che a un progressivo aumento dei richiami (inizialmente rinviati nella strategia britannica) fino a circa un milione e mezzo.
Brasile: approvato il remdesivir per curare i ricoverati
L’Agenzia nazionale per la vigilanza sanitaria del Brasile (Anvisa) ha annunciato oggi l’approvazione del primo farmaco per i pazienti ricoverati con Covid-19, l’antivirale remdesivir, che è ancora in fase di studio. Secondo il portale di notizie G1, in Brasile il farmaco sarà utilizzato negli adulti e negli adolescenti oltre i 40 kg ospedalizzati per polmonite e non potrà essere somministrato a pazienti in ventilazione meccanica. Negli Stati Uniti il remdesivir è utilizzato da novembre 2020. L’Oms, invece, ne ha sconsigliato l’uso. Secondo gli esperti Oms, non si può dire che il farmaco non abbia risultati benefici, ma il fatto che questa efficacia non sia stata clinicamente dimostrata, sommata ai suoi possibili effetti collaterali e costi, ha portato l’Organizzazione a non raccomandarne l’uso.
L’Oms approva l’uso d’emergenza del vaccino Johnson&Johnson
L’Oms ha approvato il vaccino Johnson & Johnson per l’utilizzo d’emergenza. Tale passaggio, così com’era già avvenuto nel caso di altri vaccini, apre la strada alla distribuzione di centinaia di milioni di dosi ai Paesi che non hanno enti regolatori. La procedura dell’autorizzazione d’emergenza aiuta i Paesi che non hanno i mezzi per determinare da soli l’efficacia e la sicurezza di un farmaco ad avere un accesso più rapido alle terapie e consente al dispositivo Covax, impostato per garantire un accesso equo al vaccino, di iniziare la distribuzione. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in questi termini, aveva già autorizzato i vaccini Pfizer ed AstraZeneca. «Ogni nuovo strumento sicuro ed efficace contro il Covid-19 è un altro passo avanti verso il controllo della pandemia», ha affermato in una nota il capo dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
AstraZeneca: nessuna prova di aumento del rischio di coaguli
AstraZeneca oggi ha reso noto che «non ci sono prove di un aumento del rischio» di un coagulo di sangue a causa del vaccino anti-Covid. «I numeri su questo tipo (di problema medico) sono molto più bassi in coloro che sono vaccinati rispetto a quanto ci si aspetterebbe nell’insieme della popolazione», ha spiegato il gruppo anglo-svedese in un comunicato, dopo che alcuni Paesi hanno sospeso a scopo precauzionale la somministrazione di quel vaccino.
Il Brasile approva il vaccino di AstraZeneca
L’Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria del Brasile (Anvisa) ha annunciato oggi l’approvazione dell’uso definitivo del vaccino di Oxford. Così, il farmaco del laboratorio britannico AstraZeneca è diventato il secondo a ricevere un’autorizzazione permanente, dopo quella concessa il 23 febbraio al vaccino Pfizer. Il registro definitivo risulta da una «valutazione completa basata su dati più robusti degli studi di qualità, efficacia e sicurezza, nonché al riguardo della mitigazione del rischio», ha affermato Gustavo Mendes, direttore dei Prodotti biologici di Anvisa. Finora in tutto il gigante sudamericano sono stati immunizzati 9,2 milioni di persone.Intanto è emerso che il governo americano starebbe valutando di inviare in Brasile milioni di dosi del vaccino di Oxford che sono conservate negli Stati Uniti, secondo quanto riporta oggi il quotidiano Folha de S. Paulo citando il New York Times. «La destinazione che verrà assegnata è oggetto di un intenso dibattito alla Casa Bianca» e finora non è stato deciso se il Brasile sarà uno dei Paesi che lo riceveranno, scrive Folha.
Messico: anziana muore dopo dose Sinovac, indagini
Un’anziana messicana di 75 anni è morta ieri nello Stato messicano di Hidalgo poco dopo aver ricevuto una dose di Sinovac, un vaccino cinese contro il coronavirus. Lo riferisce la tv Milenio. Il decesso, ha precisato l’emittente, è stato confermato dal sottosegretario alla Salute del Messico, Hugo López-Gatell, che ha presentato le sue condoglianze alla famiglia e reso noto che è stata immediatamente disposta una autopsia per determinare le cause di quanto avvenuto. López-Gatell ha indicato che la donna «è rimasta sotto osservazione per 30-40 minuti poi però, al momento di alzarsi ed uscire dall’infermeria, è improvvisamente morta». Il responsabile governativo ha poi aggiunto che, «sebbene non siano ancora disponibili tutti i risultati dell’autopsia, e non vi siano quindi riscontri diretti sull’eventuale responsabilità del vaccino nel decesso, è emerso che la defunta soffriva di una cardiopatia cronica». Gli studi continueranno in questi giorni, ha proseguito, e l’opinione pubblica verrà messa a conoscenza dei risultati, per evitare che «si sviluppino teorie cospirative, intrighi o informazioni distorte che possano danneggiare la credibilità di un intervento fondamentale come quello delle vaccinazioni contro il Covid.19». «Fino ad ora, in tutto il mondo, compreso il Messico - ha concluso - non ci sono prove che colleghino i vaccini a malattie, condizioni gravi che potrebbero mettere a rischio la vita;. Si tratta di vaccini sicuri ed efficaci. Essi continueranno ad essere utilizzati e nello stesso tempo sarà preso in considerazione con estrema cura ogni studio su eventuali effetti avversi».
Milioni di dosi AstraZeneca accumulate negli Stati Uniti: chiesto invio all’UE
Milioni di dosi del vaccino AstraZeneca sono accumulate nei magazzini americani e il loro destino è «oggetto di un intenso dibattito fra la Casa Bianca e le autorità sanitarie». Secondo quanto riportato dal New York Times, il dibattito - nel quale è coinvolta anche AstraZeneca - è centrato sulla possibilità di consentire alle dosi di raggiungere Paesi che ne hanno maggiormente bisogno. Diversi funzionari sono favorevoli, altri invece fanno resistenza. Il vaccino AstraZeneca non è ancora stato approvato negli Stati Uniti, dove si attendono ancora i risultati dei test e il via libera d’emergenza delle autorità. «AstraZeneca ha chiesto all’amministrazione Biden di consentire l’invio delle dosi americane all’Unione Europea. L’amministrazione, per ora, ha negato la richiesta», riferisce una fonte al New York Times. L’esitazione dell’amministrazione Biden sarebbe in parte legata all’incertezza sulle forniture, dato che la produzione dei vaccini è notoriamente complessa e delicata.
Italia: Draghi, si impone massima cautela, limitare morti
«A più di un anno dall’inizio dell’emergenza purtroppo c’è una nuova ondata di contagi: nell’ultima settimana più di 150mila infezioni contro le 131mila della settimana precedente, un incremento di ricoverati quasi di 5000 persone, della terapia intensiva di seicento unità. Questi numeri impongono massima cautela» per «limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie». Lo dice il premier italiano Mario Draghi nel suo intervento nel corso della visita al centro vaccinale di Fiumicino.
Brasile: le agenzie di pompe funebri piene di lavoro a causa dei morti
Le agenzie di pompe funebri in Brasile traboccano di lavoro a causa dell’aumento dei decessi legati alla pandemia COVID-19, secondo il presidente dell’Associazione brasiliana delle imprese e dei direttori del settore funerario (Abradif), Lourival Panhozzi. «Prima, il Brasile aveva una media di 100.000 morti al mese, questo è aumentato molto, diverse aziende stanno lavorando con il doppio delle morti normali, il nostro settore sta raggiungendo il limite della sua capacità», ha affermato Panhozzi a Cnn Brasil. Il presidente di Abradif ha poi commentato che vorrebbe che il presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, lavorasse come «becchino per un giorno, per avere un’idea reale di ciò che sta accadendo in Brasile». «Se non verranno prese misure contro l’aumento dei casi, avremo uno scenario molto preoccupante, siamo sull’orlo del collasso», ha aggiunto Panhozzi.
Tra marzo e dicembre 580 mila decessi in più nell’UE
Tra marzo e dicembre 2020 ci sono stati 580.000 decessi in più nell’UE rispetto allo stesso periodo negli anni 2016-2019. Lo rende noto l’Eurostat nella serie di dati che misura l’impatto della pandemia guardando alle morti in eccesso rispetto al passato. Dallo scoppio della pandemia, la mortalità in eccesso ha raggiunto il suo primo picco nell’aprile 2020, con un aumento del 25% rispetto alla media dello stesso mese nel 2016-2019. L’Italia ha raggiunto ad aprile il suo massimo, quando l’eccesso di mortalità è salito sopra il 40%. È poi disceso gradualmente, e risalito di nuovo sopra il 40% a novembre, quando tutta l’Ue registrava le morti della seconda ondata (+41%).
AstraZeneca taglia ancora le forniture all’UE
AstraZeneca ha ridotto ulteriormente la sua previsione di forniture di vaccini anti-Covid-19 all’Unione europea nel primo trimestre a circa 30 milioni di dosi, pari a un terzo dei suoi obblighi contrattuali iniziali previsti per 90 milioni di dosi. È quanto si legge sul sito dell’agenzia di stampa Reuters, che cita un documento dell’azienda datato 10 marzo e condiviso con esponenti dell’Ue. La casa anglo-svedese prevede ora di consegnare 30,1 milioni di dosi entro la fine di marzo, quasi dieci milioni in meno rispetto anche a quanto assicurato a Bruxelles a fine febbraio dal direttore generale Pascal Soriot.
Galles e Scozia allentano le restrizioni
Accelerazione del Galles e della Scozia nell’uscita dal lockdown anti-COVID-19 rispetto all’Inghilterra, seppure a piccoli passi. Le due nazioni minoritarie della Gran Bretagna - flagellata nei mesi scorsi dalla più contagiosa «variante inglese» del virus, ora apparentemente riportata sotto controllo - hanno annunciato in queste ore un allentamento delle restrizioni ulteriore nei confronti dell’assai più popolosa Inghilterra, su cui ha competenza il governo centrale Tory di Boris Johnson e per la quale l’unico alleggerimento sostanziale concesso finora - a oltre due mesi dell’introduzione del terzo confinamento nazionale - è stato quello della riapertura delle scuole dal 9 marzo. La Scozia si è limitata ad aggiungere per il momento un rilassamento delle limitazioni sui contatti sociali e familiari, tornando alla regola che permette incontri fino a due nuclei non conviventi contro il massimo di due persone consentito tuttora (solo all’aperto) in Inghilterra. Mentre il Galles ha approvato da domani anche la riapertura di parrucchieri e saloni di bellezza (ma non dei negozi non essenziali in genere, che come in Inghilterra non ripartiranno prima del 12 aprile), oltre al via libera ad attività sportive all’aperto come il golf. Galles e Scozia sono guidate a livello locale dall’opposizione laburista e da quella nazional-indipendentista e i rispettivi primi ministri, Mark Drakeford e Nicola Sturgeon, sono titolari dei poteri della devolution su materie come l’emergenza sanitaria.
«AstraZeneca non sta facendo del suo meglio»
«Sulla consegna dei vaccini» in Europa, AstraZeneca sta facendo «sforzi» ma «non del suo meglio», come previsto dai contratti con l’UE. Lo ha scritto il commissario europeo per il mercato unico, Thierry Breton, su Twitter. «Vedo degli sforzi» da parte della casa farmaceutica anglo-svedese «ma non il ‘massimo sforzo possibile’. Questo non basta per rispettare gli obblighi assunti nel primo trimestre», ha evidenziato Breton, aggiungendo che «è tempo che il board di AstraZeneca si assuma la sua responsabilità fiduciaria e faccia ciò che serve per adempiere agli impegni».
Berlino deplora i Paesi che hanno interrotto il vaccino AstraZeneca
«Deploro che sulla base delle valutazioni attuali alcuni Paesi abbiano interrotto la somministrazione (del vaccino anti-COVID-19) di AstraZeneca». Lo ha detto il ministro della sanità tedesco Jens Spahn a Berlino in conferenza stampa. «Bisogna trovare il giusto bilanciamento fra l’attenzione e il fatto di evitare di suscitare allarme», ha affermato.
Giovedì 11 marzo
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 118 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 118.318.924 contagi. Il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.624.609.
Francia: occupato l’80% delle terapie intensive
La situazione in Francia è «tesa e preoccupante», questa sera «sono stati superati i 4.000 letti di rianimazione occupati da malati COVID, pari all’80% delle capacità iniziali. Lo ha detto il ministro della salute, Olivier Véran, nel consueto punto stampa del giovedì, sottolineando che la situazione «è destinata a peggiorare nelle prossime settimane». Preoccupa «in particolare l’Ile-de-France», la regione di Parigi, e soprattutto per quanto riguarda gli ingressi in rianimazione, ha aggiunto il ministro. «Prepariamo importanti trasferimenti di pazienti verso altre regioni», ha annunciato Véran, precisando che questi trasferimenti potrebbero scattare già da questo fine settimana. «Parliamo di decine, se non di centinaia di pazienti che potrebbero essere evacuati dall’Ile-de-France verso altri ospedali del territorio nazionale», ha precisato. Complessivamente la situazione nel Paese è «tesa e le varianti, che oggi rappresentano il 67% dei casi in Francia, sarebbero responsabili anche di «casi più gravi», oltre che del maggior numero di contagi, ha detto Véran dando una spiegazione all’aumento delle terapie intensive. «Non sappiamo dove si situa il picco di questa ondata», ha affermato il ministro, ma «se la situazione dovesse diventare «ingestibile», il governo sarebbe «costretto ad adottare misure più rigide per salvare delle vite». Rispondendo a una domanda dei giornalisti circa AstraZeneca, Véran ha poi affermato che «secondo l’Agenzia nazionale per la sicurezza del farmaco, che segue le raccomandazioni dell’Agenzia europea del farmaco - ha spiegato -, non c’è motivo di sospendere la vaccinazione con AstraZeneca. Delle inchieste vengono condotte sistematicamente ogni volta che emerge un effetto collaterale grave. Su 5 milioni di europei, 30 persone hanno lamentato disturbi della coagulazione». «Questo - ha proseguito Véran - non rappresenta un aumento statistico del rischio. Su 5 milioni di europei non vaccinati, ci si può anche aspettare che 30 di loro presentino disturbi della coagulazione. Quello che viene definito il rapporto rischi-benefici vede i benefici superiori ai rischi. Ma indagini sono in corso». Ad una successiva domanda sullo stesso argomento, Véran ha portato un esempio: «supponiamo - ha detto il ministro - che tutti i francesi si vaccinino oggi. Domani ci sarebbero comunque quelli che morirebbero di infarto, di ictus, o di trombosi».
La Germania non interrompe l’utilizzo del vaccino AstraZeneca
La Germania non interrompe la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Lo ha reso noto il Paul Ehrlich Institut, sottolineando che fino ad ora non vi è alcun indizio che vi sia un collegamento fra il decesso avvenuto in Danimarca e il vaccino. L’istituto inoltre sottolinea che dopo una prima verifica l’EMA «ha mantenuto la sua valutazione positiva del vaccino autorizzato di AstraZeneca». In Germania, nei giorni scorsi, è stato annunciato che le dosi AstraZeneca sono consigliate anche per gli ultrasessantacinquenni.
Vaccini, «Non ci attendiamo export dagli USA a breve»
Le trattative di Bruxelles con gli Stati Uniti di Joe Biden per avere più dosi del vaccino di Johnson & Johnson non decollano, almeno per il momento.
Secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche europee, ieri alla riunione degli ambasciatori dei 27 è stato riferito che non ci si attende che gli Stati Uniti esportino dosi verso l’Unione nell’immediato futuro. Ma oltre ad un problema legato alla capacità di produzione della multinazionale in Europa, a complicare la partita sta il fatto che il prodotto deve essere infialato negli USA. Per questo si stanno valutando stabilimenti di «fill and finish» europei.
USA, app per vaccini «last minute» con dosi avanzate
Negli USA una app permette di prenotarsi per delle vaccinazioni «last minute», per cui si viene chiamati se alcune dosi già scongelate avanzano, ad esempio perché non si presenta chi doveva riceverle. Il sistema, chiamato «Dr. B», riporta il «New York Times», è ancora sperimentale ma ha già l’adesione di oltre 500.000 persone. Alcuni vaccini in uso, come quello di Pfizer/BioNTech, devono essere scongelati prima dell’utilizzo, e se non sono utilizzati entro poche ore devono essere gettati. Al momento, riporta il quotidiano, sono solo due i centri che stanno sperimentando la app, ma già 200 hanno chiesto di essere ammessi. Chi si iscrive al servizio deve fornire i dati di base, età, indirizzo ed eventuali malattie preesistenti. Se un centro vaccinale nelle vicinanze ha delle dosi extra l’utilizzatore, scelto da un algoritmo in base ai criteri locali di priorità, viene avvertito tramite un messaggio a cui deve rispondere entro 15 minuti, per poi andare il più velocemente possibile a vaccinarsi. L’ideatore è Cyrus Massoumi, un imprenditore già noto per aver ideato ZocDoc, un servizio che aiuta i pazienti a trovare appuntamenti con i medici, e Shadow, una compagnia che riunisce gli animali scomparsi ai possessori attraverso la tecnologia e una serie di volontari locali. «Alla fine i pazienti hanno bisogno del vaccino - afferma Massoumi -, e ci sono centri che hanno bisogno di aiuto per fornirli a chi ne ha bisogno».
Vaccini, anche Ungheria e Repubblica ceca vogliono allearsi con Israele
Anche l’Ungheria e la Repubblica Ceca intendono far parte dell’alleanza sui vaccini che Israele ha stretto con Danimarca e Austria. «Siamo interessati - ha detto il premier ungherese Viktor Orban in conferenza stampa a Gerusalemme - a investimenti comuni qui in Israele per sviluppare vaccini. Saremo lieti di partecipare a questa iniziativa. Israele è un paese modello nella lotta all’epidemia e noi che siamo ora indietro, cercheremo di essere i primi in Europa». Da parte sua Babis ha ringraziato Israele per i vaccini inviati alla Repubblica Ceca e poi ha sottolineato «di essere venuto a studiare nuovi metodi di lotta al virus».
«Il vaccino di AstraZeneca si può usare in attesa indagini sui coaguli»
L’Agenzia europea del farmaco (EMA) ha affermato che si può continuare a utilizzare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca in attesa delle indagini sui coaguli di sangue. L’EMA, si legge in un comunicato, «è a conoscenza del fatto che l’Autorità sanitaria danese ha sospeso la sua campagna di vaccinazione con AstraZeneca. Ciò è stato deciso come misura precauzionale mentre è in corso un’indagine completa sulle segnalazioni di coaguli di sangue nelle persone che hanno ricevuto il vaccino, incluso un caso in Danimarca in cui una persona è morta. Anche alcuni altri Stati membri hanno sospeso la vaccinazione con questo vaccino». Allo stesso tempo, aggiunge l’EMA, «attualmente non ci sono indicazioni che la vaccinazione abbia causato queste patologie, che non sono elencate come effetti collaterali con questo vaccino. La posizione del comitato per la sicurezza dell’Ema (PRAC) è che i benefici del vaccino continuano a superare i suoi rischi e il vaccino può continuare a essere somministrato mentre sono in corso le indagini sui casi di eventi tromboembolici». Nella nota si aggiunge che il PRAC «sta già esaminando tutti i casi di eventi tromboembolici e altre condizioni correlate a coaguli di sangue, segnalati dopo la vaccinazione con il vaccino AstraZeneca». «Il numero di eventi tromboembolici nelle persone vaccinate non è superiore al numero osservato nella popolazione. Al 10 marzo 2021, sono stati segnalati 30 casi di eventi tromboembolici tra quasi 5 milioni di persone vaccinate con il vaccino COVID-19 AstraZeneca nello Spazio economico europeo».
Morte militare: la Procura di Catania ipotizza omicidio colposo
La Procura di Catania ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati e ipotizzando l’omicidio colposo, sulla morte di Davide Villa, 50 anni, agente della squadra mobile di Catania, deceduto 12 giorni fa dopo l’inoculazione del vaccino. Al poliziotto è stata somministrata una dose proveniente dallo stesso lotto ABV2856 del vaccino anti Covid di AstraZeneca di cui l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale.
La sospensione di AstraZeneca in Danimarca dovuta anche a morte sospetta
La sospensione temporanea dell’uso del vaccino AstraZeneca in Danimarca è legata a «segnalazioni di gravi casi di coaguli nel sangue tra le persone vaccinate», una delle quali è morta. Lo hanno riferito le autorità sanitarie nazionali, chiarendo che «non è stato determinato, al momento, che ci sia un legame tra il vaccino e i coaguli di sangue». La premier Mette Frederiksen ha comunque spiegato che bisogna «fare ulteriori ricerche su questo punto». «È con rammarico che riceviamo questa notizia ed è troppo presto per dire cosa significherà per la nostra tabella di marcia sulle vaccinazioni», ha spiegato la premier. La sospensione è programmata per due settimane. Il 22 marzo si farà una nuova valutazione. Ora la fine del programma di vaccinazione slitta alla metà di agosto, rispetto all’inizio di luglio come previsto inizialmente. La Danimarca ha somministrato più di 142’000 vaccinazioni con AstraZeneca, pari a circa un quarto della popolazione che ha già ricevuto la prima dose.
La Francia allenta le norme per i viaggi extra UE
La Francia ha annunciato oggi l’allentamento delle norme per i viaggi da e verso 7 paesi al di fuori dell’Unione europea, fra i quali la Gran Bretagna, abolendo in particolare l’obbligo del «motivo imperativo». Ciò, si è appreso dalle autorità sanitarie, in considerazione della circolazione ormai molto forte anche in Francia della variante britannica del Covid-19. A partire da domani - ha indicato il Quai d’Orsay - «non sarà più necessario giustificare con un motivo imperativo gli spostamenti da o verso Australia, Corea del Sud, Israele, Giappone, Nuova Zelanda, Gran Bretagna e Singapore, in considerazione della diffusione molto vasta della variante britannica in Francia e della situazione sanitaria specifica di questi paesi». Restano in vigore le altre restrizioni, come la presentazione di un tampone molecolare negativo di almeno 72 ore prima della partenza, precisa il testo, secondo il quale resta «fortemente consigliato limitare al massimo gli spostamenti internazionali». La Francia ha anche deciso di aggiungere tutte le relazioni familiari e nuove situazioni particolari (come il Pacte Civil de Solidarité, Pacs) alla «lista dei motivi imperativi e personali». Sono ormai inclusi in questi motivi relativi ai viaggi le coppie sposate e unite da Pacs in cui uno dei membri risiede all’estero, i minori che frequentano la scuola in Francia mentre la famiglia ha base all’estero e le coppie separate con figli in cui uno dei partner risiede in Francia e l’altro all’estero. Consentito viaggiare anche agli studenti che devono presentarsi ad un concorso e chiunque faccia ritorno in Francia qualora la propria residenza principale si trovi in territorio francese.
AstraZeneca: militare italiano morto in Sicilia dopo una dose del lotto ABC2856
Un caso sospetto, legato alla decisione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) di vietare l’utilizzo sul territorio nazionale le dosi del lotto ABV2856 del vaccino anti Covid di AstraZeneca dopo la segnalazione di alcuni «eventi avversi gravi», sarebbe stato registrato in Sicilia. Un militare in servizio ad Augusta (Siracusa), Stefano Paternò, 43 anni, originario di Corleone, ma residente a Misterbianco (Catania) è morto ieri mattina per un arresto cardiaco nella sua abitazione. Il militare il giorno precedente si era sottoposto alla prima dose di vaccino dello stesso lotto a cui fa riferimento l’Aifa. Sul caso la Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia.
Anche Norvegia e Islanda sospendono AstraZeneca
Poco dopo la Danimarca, anche Norvegia e Islanda hanno sospeso temporaneamente l’uso del vaccino AstraZeneca per il Covid-19 a causa dei timori legati alla formazione di coaguli di sangue, malgrado le rassicurazioni dell’Agenzia europea del farmaco e del produttore. La decisione danese, così come quella dell’Islanda e della Norvegia, riguardano tutti i vaccini AstraZeneca a loro disposizione.
Unicef, 13% dei 71 milioni di contagiati sotto i 20 anni
Ad un anno dalla dichiarazione di pandemia, il 13% dei 71 milioni di contagi in 107 Paesi sono tra bambini e giovani sotto i 20 anni (a marzo 2021). Lo afferma l’Unicef denunciando che in questo lasso di tempo «sono stati fatti passi indietro su quasi tutti i più importanti indicatori per l’infanzia». Secondo i dati forniti da Unicef aggiornati a marzo, nei Paesi in via di sviluppo, ci si aspetta che la povertà dei bambini aumenterà di circa il 15%. Oltre al fatto che le scuole per oltre 168 milioni di bambini a livello globale sono state chiuse per circa 1 anno e almeno 1 studente su 3 non ha potuto accedere all’apprendimento da remoto mentre le scuole erano chiuse. A tutto ciò si aggiunge il fatto che circa 3 miliardi di persone nel mondo non hanno strutture di base per lavare le mani con acqua e sapone a casa. «Un anno dopo la pandemia da covid-19, sono stati fatti passi indietro su quasi tutti i più importanti indicatori per l’infanzia - ha commentato Henrietta Fore, Direttore generale dell’Unicef - Il numero dei bambini affamati, isolati, abusati, ansiosi, che vivono in povertà e costretti a matrimoni precoci è aumentato. Allo stesso tempo, il loro accesso all’istruzione, alla socializzazione e a servizi essenziali compresi quelli per la salute, la nutrizione e la protezione sono diminuiti. I segnali che i bambini porteranno le cicatrici della pandemia per gli anni a venire sono inequivocabili». «I bambini devono essere al centro degli sforzi di recupero, - ha aggiunto Fore - . Questo significa dare priorità alle scuole nei piani di riapertura. Significa fornire protezione sociale, compreso il trasferimento di denaro alle famiglie. Significa raggiungere i bambini più vulnerabili con servizi fondamentali. Solo allora potremo proteggere questa generazione dal diventare una generazione perduta».
UE: su stop AstraZeneca in Danimarca seguiremo l’EMA
«Seguiremo le indicazioni e il parere dell’Ema, che sta monitorando da vicino l’uso dei vaccini nei diversi Paesi». Così un portavoce della Commissione europea ha risposto alle domande circa la sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca in Danimarca. Il portavoce ha anche ricordato che «ieri l’autorità ha già emesso un parere sul caso di un decesso in Austria, dicendo che non c’erano specifiche indicazioni che la causa fosse il vaccino». «Uno dei vantaggi dell’autorizzazione centralizzata a livello Ue - ha ricordato il portavoce - è il monitoraggio e seguiremo le indicazioni dell’Ema. Nel prendere la decisione, le autorità danesi hanno spiegato che non si tratta di un’esclusione del vaccino dalla campagna, ma di una «sospensione» dovuta a «segnalazioni di casi gravi di coaguli di sangue in persone vaccinate con il medicinale AstraZeneca».
Dopo quasi due mesi di lockdown il Portogallo allenta le misure
In lockdown da metà gennaio, il Portogallo - a fronte di un forte calo di nuovi contagi dopo un picco di quasi 16.500 casi giornalieri il 28 gennaio scorso - presenterà oggi un piano per un allentamento graduale delle misure restrittive anti Covid-19. Si tratta di un sistema, secondo le anticipazioni, di allentamento differenziato per settori di attività e flessibile secondo l’evoluzione degli indicatori di rischio. «Attualmente abbiamo alcuni dei livelli di contagio più bassi in Europa», ha detto ieri il ministro dell’Economia Pedro Siza Vieira. Secondo gli esperti, le condizioni consentono una riapertura «prima di Pasqua», ha detto il ministro dopo un incontro con le parti sociali , ma senza fornire maggiori dettagli. Secondo i media portoghesi, questo piano per il ritorno alla normalità , si adatterebbe alla situazione epidemiologica di ciascuna regione e sarebbe posto a riesame ogni due settimane. Potrebbe iniziare la prossima settimana con la riapertura degli asili nido e l’allentamento di alcune misure restrittive, come richiesto da molte attività chiuse da gennaio. Risparmiato dalla prima ondata della pandemia, il Portogallo ha trovato più difficile arginare la seconda, limitandosi a contenimenti parziali. Dopo l’allentamento delle restrizioni a Natale e l’arrivo della più contagiosa variante britannica, il Portogallo è stato a gennaio il Paese al mondo più colpito dalCovid-19, rispetto ai suoi 10 milioni di abitanti. Grazie alla stretta reclusione adottata a gennaio, la situazione è migliorata rapidamente. Ieri il paese ha registrato 22 morti e 642 nuovi casi in 24 ore, mentre il numero di pazienti in terapia intensiva è sceso per la prima volta in quattro mesi sotto la soglia dei 300 ricoveri.
Israele è il primo esercito con immunità di gregge
L’esercito israeliano (Idf) è il primo al mondo a raggiungere l’immunità di gregge per il covid. Lo ha annunciato il generale Itzik Turgeman, direttore di logistica e tecnologia. «Dopo 10 settimane - ha detto - posso affermare che l’Idf è il primo al mondo a raggiungere l’immunità di gregge» con l’81% immunizzato o guarito dall’infezione. Nella prossima settimana la percentuale salirà oltre l’85%. Il capo medico dell’Idf generale Alon Glasberg ha detto che l’immunità di gregge consentirà ai soldati un ritorno alla routine, anche se sarà loro chiesto ancora di indossare mascherine, osservare il distanziamento sociale e altre regole.
La Danimarca sospende l’uso del vaccino AstraZeneca
La Danimarca ha sospeso per precauzione l’uso del vaccino anti Covid di AstraZeneca nel Paese a causa di problemi di coagulazione del sangue in alcuni pazienti. Lo hanno reso noto le autorità.
Corea del Nord: le drastiche misure di prevenzione violano i diritti umani
In Corea del Nord le drastiche misure di prevenzione per contenere la diffusione del Covid violano i diritti umani ed hanno esacerbato le difficoltà economiche della popolazione, con sempre più persone ridotte alla fame. Lo denuncia il relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nella Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), Tomás Ojea Quintana.
Il Paese, che non ha ancora segnalato casi confermati di Covid-19, ha imposto dallo scorso anno la chiusura delle frontiere, vietato la maggior parte dei viaggi internazionali e fortemente limitato i viaggi interni. Ma non solo: Quintana riferisce che «rapporti non confermati indicano che le autorità hanno autorizzato le forze dell’ordine a sparare a vista su chiunque tenti di attraversare i confini del paese». I media, aggiunge il rappresentante dell’ONU, riportano diversi casi di «severe sanzioni» contro coloro che violano le misure di prevenzione anti-coronavirus. «Un nuovo centro di detenzione per le persone che violano le misure di quarantena è stato costruito nella provincia di North Hwanghae», ha aggiunto.
Queste misure draconiane hanno portato a un «drastico declino del commercio e a gravi difficoltà economiche per la popolazione, oltre che ad una pericolosa insicurezza alimentare». «Sono stati segnalati decessi per mancanza di cibo, così come un aumento del numero di bambini e anziani che ricorrono all’accattonaggio perché le famiglie non sono in grado di sostenerli», ha detto il relatore speciale. Il rappresentante speciale ha quindi esortato Pyongyang a garantire che «le conseguenze negative delle misure di prevenzione non diventino sproporzionate rispetto all’impatto della pandemia stessa». Mentre gli aiuti umanitari alla Corea del Nord rimangono bloccati per mesi al confine con la Cina a causa delle restrizioni all’importazione, le limitate attività di mercato, la mancanza di sostegno umanitario alla popolazione, i disastri naturali che hanno danneggiato l’agricoltura ‘’potrebbero portare a una grave crisi alimentare», ha avvertito. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ricorda, infine, che la Corea del Nord rientra nel meccanismo di solidarietà COVAX e dovrebbe dunque ricevere 1,9 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca/Oxford nella prima metà di quest’anno.
Istituto Koch: la terza ondata in Germania è già iniziata
«Ci sono segnali chiari: la terza ondata della pandemia è già iniziata in Germania». Lo ha detto il capo dell’istituto Robert Koch, Lothar Wieler, parlando ai giornalisti dell’Associazione dei corrispondenti accreditati alle Nazioni Unite (ACANU) di Ginevra. «Sono molto preoccupato. Distanziamento e mascherine sono ancora necessari». Wieler ha affermato che l’obiettivo è che in autunno sia vaccinato l’80% della popolazione. «A quel punto tutte le misure potrebbero essere revocate».
Nuovo record di morti in Brasile
Ancora un record di morti di Covid-19 in Brasile. Le vittime nelle ultime 24 ore sono state 2.286 con 79.876 contagi. Lo rivela il Consiglio nazionale delle segreterie di salute (Conass). Il bilancio totale dall’inizio della pandemia sale a 270.656 morti a fronte di 11.202.305 casi accertati.
Biden: «Se avremo un surplus di vaccini lo condivideremo con il resto del mondo»
«Se avremo surplus di vaccini lo condivideremo col resto del mondo»: lo ha detto ieri sera il presidente USA Joe Biden in una conferenza stampa alla Casa Bianca. Biden ha ribadito che si prenderà cura prima degli americani, ma che «non saremo definitivamente sicuri finché tutto il mondo non lo sarà». Joe Biden ha annunciato che nel suo discorso alla nazione questa sera lancerà la nuova fase della battaglia contro la pandemia: «parlerò della fase successiva», ha spiegato nella conferenza stampa alla Casa Bianca, sottolineando che «c’è una luce in fondo a questo tunnel scuro dello scorso anno». Biden ha poi confermato di aver ordinato l’acquisto di altri 100 milioni di dosi del vaccino Johnson &Johnson «perché abbiamo bisogno del massimo della flessibilità» in caso di sfide impreviste. Il presidente ha parlato insieme ai CEO di J&J e Merck per celebrare la loro alleanza per accelerare la produzione del vaccino. «Uno sforzo eroico, patriottico, una collaborazione storica quasi senza precedenti, come in tempi di guerra», ha detto. Possono succedere molte cose, molte cose possono cambiare. E noi dobbiamo essere pronti», ha spiegato.
Mercoledì 10 marzo
(Aggiornato alle 22.50) Superano i 117,76 milioni i contagi da coronavirus registrati in tutto il mondo in base ai dati forniti dalla Johns Hopkins University, di cui più di 85 milioni già guariti. Le persone infette che invece sono decedute sono oltre 2,61 milioni.
Nuovo record di morti in Brasile
Ancora un record di morti di COVID-19 in Brasile. Le vittime nelle ultime 24 ore sono state 2.286 con 79.876 contagi. Lo rivela il Consiglio nazionale delle segreterie di salute (Conass). Il bilancio totale dall’inizio della pandemia sale a 270.656 morti a fronte di 11.202.305 casi accertati.
Malta chiude negozi e scuole
A fronte della impennata di contagi registrata negli ultimi giorni, Malta torna alle misure di marzo scorso. Il governo ha deciso la chiusura delle scuole, di tutti i negozi e servizi non essenziali, ha vietato ogni forma di attività sportiva, il rinvio di tutti gli interventi chirurgici non urgenti e proibito tutte le cerimonie religiose ad eccezione dei funerali fino all’11 aprile. La decisione è stata annunciata con una conferenza stampa del premier Robert Abela e del vicepremier nonché ministro della salute Chris Fearne. Quest’ultimo ha specificato che il nuovo picco è «dovuto alla diffusione della variante britannica» del virus ed ha reso noto che il policlinico universitario Mater Dei ha in funzione tre reparti di terapia intensiva mentre è in allestimento un quarto, ed un quinto è tenuto di riserva.
Le vaccinazioni, ha aggiunto, procedono al tasso più rapido della UE. Quasi un quarto della popolazione (110 mila persone) ha già ricevuto la prima dose, l’8% anche la seconda.
Merkel: «Ancora 3-4 mesi difficili»
«Abbiamo davanti a noi ancora tre, quattro mesi difficili, marzo, aprile, maggio e giugno». Lo ha detto Angela Merkel, incontrando oggi virtualmente gli operatori che prestano aiuto telefonico per diverse associazioni, che hanno riferito dei principali disagi di cui soffrono gli utenti. «Poi la situazione diventerà chiaramente migliore», ha aggiunto la cancelliera. «Al momento però ogni giorno risulta pesante, questo lo notiamo tutti», ha affermato. La politica fa fatica a far fronte alle incognite della pandemia, ha anche spiegato. «Noi al momento stiamo costruendo i ponti, ma non vediamo ancora l’altra sponda - ha detto la cancelliera -. Questo è il problema più difficile di una pandemia, non si sa quando finisce».
Germania, frode da 15 milioni sugli aiuti alle imprese
Una frode da 15 milioni di euro sugli aiuti alle imprese per il coronavirus ha portato il ministero dell’Economia ad interrompere momentaneamente l’erogazione, suscitando le critiche dei Laender. Ne riferiscono oggi i media e in particolare Handelsblatt, che riporta l’esatta cifra della frode, appresa da fonti di governo. Al momento si indaga su tre sospettati, accreditati come intermediari (consulenti fiscali, avvocati, revisori dei conti) per conto di diverse aziende. I soldi degli aiuti sarebbero poi confluiti direttamente nei loro conti e non in quelli delle aziende. L’erogazione degli aiuti è stata bloccata già venerdì scorso e una portavoce del ministero guidato da Peter Altmaier ha confermato che «in alcuni casi c’è il sospetto che il denaro degli aiuti statali sia stato ottenuto illegalmente».
Italia, la variante britannica domina sulle altre
La variante inglese (VOC 20212/01) del virus SarsCoV2 domina nettamente rispetto alle varianti brasiliana (P1) e sudafricana (501.V2), con una stima di prevalenza a livello nazionale del 54% (con una forchetta, ossia un intervallo di confidenza, che va dallo 0% al 93,3%). La stima per la variante brasiliana è del 4,3% (0%-36,2%) e per la sudafricana dello 0,4% (0%-2,9%). È quanto emerge dall’indagine annunciata il 17 febbraio dal ministero italiano della Salute e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione Regioni e Province autonome italiane. L’indagine è stata condotta in 101 laboratori delle 21 Regioni e province autonome; da un totale di 3.132 campioni risultati positivi al test molecolare, ne sono stati selezionati 1.296 dei quali è stata ottenuta la sequenza genetica o dell’intero gene che controlla la proteina Spike con il virus di aggancia alle cellule, o di parte dello stesso gene o ancora è stato fatto il sequenziamento in parallelo con la tecnica NGS (Next Generation Sequencing). Dei 1.296 campioni sequenziati, 658 sono risultati riconducibili alla variante inglese, 63 a quella brasiliana e 6 a quella sudafricana.
Il Texas riapre al 100%, ma a Austin restano le mascherine
Il Texas riapre al 100%. Da oggi non c’è più l’obbligo di mascherina e tutte le attività possono riaprire a piena capacità. Unica eccezione è la città di Austin che, sfidando il governatore repubblicano Gregg Abbott, mantiene l’obbligo della mascherina. La riapertura del Texas ha sollevato le critiche degli esperti sanitari perché prematura, considerato che lo stato ha in media 5.500 nuovi casi al giorno e uno dei tassi più+ bassi di vaccinazione negli Stati Uniti. Abbott però non si è piegato dando il via libera alla rimozione di tutte le restrizioni imposte per la COVID-19.
Risalgono i contagi nei Balcani
In Macedonia del Nord, che al pari degli altri Paesi della regione registra una sensibile ripresa dei contagi da coronavirus, scatta da questa sera il coprifuoco notturno imposto dalle autorità unitamente ad altre misure restrittive per contenere la diffusione del virus. Il coprifuoco, dalle 22 alle 5, resterà in vigore in tutto il Paese fino al 22 marzo. Nuovi provvedimenti restrittivi sono stati adottati in Montenegro, dove la capitale Podgorica e altre dieci città fra cui Budva e Kotor sono state poste in un sostanziale lockdown per una settimana. Si tratta di località che registrano oltre 800 contagi per 100 mila abitanti. Chiusi caffè, ristoranti, negozi non essenziali, centri commerciali, palestre, centri fitness, sale da gioco. In tutta la regione balcanica da alcune settimane la curva dei contagi ha ripreso a salire, con le autorità che cercano di correre ai ripari, badando tuttavia a non chiudere del tutto le attività per non danneggiare l’economia. È il caso della Serbia, dove ci si limita a chiudere per il solo fine settimana. Forte aumento dei contagi si segnalano in Croazia, Bulgaria, Kosovo, Bosnia-Erzegovina. In quest’ultimo Paese i ristoratori, gestori di caffè e gruppi musicali che suonano nei locali sono sul piede di guerra, e hanno già organizzato proteste per chiedere ristori e indennizzi. Nella regione, ad eccezione dei Paesi membri della UE, solo la Serbia ha avviato con successo un piano di vaccinazione di massa. Gli altri sono in attesa delle forniture nell’ambito del programma internazionale Covax.
Calano ancora i morti nel Regno Unito, preoccupano gli aeroporti
Si confermano sotto quota 6 mila, e con ben oltre 1,3 milioni di test quotidiani, i nuovi contagi da coronavirus registrati nelle ultime 24 ore nel Regno Unito dopo oltre due mesi di lockdown seguiti all’impennata della cosiddetta variante inglese del virus e sullo sfondo di una campagna di vaccinazioni che supera ora i 24 milioni di dosi somministrate. Lo indicano i dati odierni del governo, confermando numeri da primato europeo nei tamponi dopo il via anche nelle scuole di un programma di test volontari riservati ai docenti, al personale scolastico e agli studenti delle secondarie nel quadro della riapertura della didattica in aula in tutta l’Inghilterra. I morti registrati scendono intanto a 190, dai 231 di ieri, con un calo pure dei ricoveri negli ospedali. A preoccupare è invece la situazione nell’aeroporto londinese di Heathrow, dove la stretta sui controlli di confine introdotta dal governo nelle ultime settimane per cercare di prevenire l’importazione delle più temute nuove varianti straniere del coronavirus, e le parallele misure precauzionali sulla concentrazione massima di personale ai varchi, stanno causando code record. Con assembramenti fra i passeggeri, malgrado il numero relativamente ridotto di voli e ingressi autorizzati in regime di lockdown, e timori per lo stesso staff secondo alcuni sindacati di categoria. Emma Gilthorpe, chief operating officer ai controlli di frontiera dello scalo, ha parlato di una situazione «inaccettabile», con attese medie fino a 3 ore e punte di 7 ore di fila denunciate da un passeggero alla BBC.
L’Alaska è il primp Stato USA a vaccinare gli under 16
L’Alaska è diventato il primo stato americano a somministrare il vaccino anti-Covid dai 16 anni in su. Tuttavia solo il vaccino Pfizer è stato autorizzato per i minorenni, gli altri due, Moderna e Johnson & Johnson, posso invece essere inoculati dai 18 anni in su. Secondo il CDC (Centers for Disease Control and Prevention, l’ente governativo che si occupa della salute pubblica), l’Alaska ha il tasso più alto di vaccinazione negli Stati Uniti e il 16% della popolazione è stato completamente coperto. Il governatore repubblicano Mike Dunleavy ha sottolineato che in alcune aree, il 90% degli anziani è stato vaccinato.
Israele: niente effetti collaterali gravi per gli under 16 vaccinati
Non sono stati registrati effetti collaterali seri in decine di ragazzini under 16 a cui è stato somministrato in Israele il vaccino Pfizer fino ad ora riservato ai maggiori di quella età. E questo sembra un indice positivo per i trial che le aziende farmaceutiche di vaccini stanno conducendo per l’immunizzazione dei più piccoli. La vaccinazione in questione - ha spiegato il sito Ynet - è stata tuttavia approvata dalla autorità sanitarie in quanto i soggetti coinvolti (di cui non è stata specificata l’età) presentavano tutti specifiche situazioni cliniche a forte rischio una volta contratto il virus. Tra questi fattori, ci sono quelli dell’obesità, del diabete, serie malattie cardiache e polmonari, tumori e immunodepressione. Ogni caso individuale - ha spiegato il sito Ynet - ha ricevuto prima della vaccinazione finale l’approvazione non solo del medico curante ma anche del dello speciale Comitato Vaccini del Ministero della sanità. Il ministero del resto - è stato ricordato - aveva già raccomandato la vaccinazione di ragazzini tra 12 e i 15 anni in presenza di particolari patologie.
Il Portogallo approva il vaccino di AstraZeneca per gli over 65
Il Portogallo, seguendo una serie di altri Paesi europei, ha approvato il vaccino COVID-19 di AstraZeneca per le persone di età pari o superiore a 65 anni. Lo ha dichiarato l’autorità sanitaria nazionale della DGS. «Questa decisione tiene conto dei dati pubblicati negli ultimi giorni che indicano che il vaccino AstraZeneca-Oxford è efficace per le persone di età superiore ai 65 anni», ha affermato l’autorità in una nota. Il vaccino di fabbricazione anglo-svedese era stato precedentemente approvato in Portogallo per tutti gli over 18, ma «preferibilmente» per le persone di età inferiore ai 65 anni. Il governo mira a vaccinare il 70 per cento della popolazione entro l’estate. In lockdown da metà gennaio, il Portogallo ha registrato un forte calo del numero di nuovi contagi dopo un picco di quasi 16’500 casi giornalieri il 28 gennaio scorso. Il Paese con 10 milioni di abitanti ha registrato 30 nuovi decessi e 847 nuovi casi nelle ultime 24 ore.
Los Angeles riapre i cinema
Los Angeles riapre le sale cinematografiche dopo un anno dalla chiusura a causa della pandemia. I cinema aprono di nuovo i battenti dal 19 marzo anche se con la capienza al 25%. Torna quindi il principale mercato dell’industria cinematografica degli Stati Uniti nonché lo stato dove ha casa il cosiddetto «entertainment business». Il cinema torna a Los Angeles dopo un paio di settimane dall’apertura delle sale a New York. Con la riapertura dei due principali mercati del paese il settore spera in una ripresa confidando anche nel fatto che gli studio torneranno a distribuire i film rispettando il passaggio prima in sala e poi su piattaforma streaming e nonostante la finestra dei tempi si sia ridotta dopo dai tradizionali 90 giorni a poco più di due settimane.
In Brasile gli ospedali rischiano il collasso
È di nuovo allarme per il rischio di ospedali al collasso in Brasile, che nelle ultime 24 ore ha registrato il numero più alto di vittime in un solo giorno dall’inizio della pandemia di coronavirus (1.972). Secondo l’istituto Fiocruz, in 25 delle 27 capitali statali è già occupato oltre l’80% dei posti nelle unità di terapia intensiva destinati ai pazienti affetti da COVID-19. Nella capitale federale, Brasilia, il tasso di occupazione nelle unità di terapia intensiva è addirittura del 98%, secondo quanto riporta il portale di notizie locale Metropoles. Sempre a Brasilia, nell’Ospedale delle forze armate, dove vengono curati alcuni funzionari governativi, la capienza ha già raggiunto il 90%. Qui, il gruppo di media Globo riferisce che i medici hanno anche deciso di far installare una cella frigorifera per i corpi a causa della mancanza di spazio nell’obitorio. Sale la tensione anche a San Paolo, lo Stato più ricco e popoloso del gigante sudamericano: 19 nosocomi pubblici hanno già raggiunto un tasso di occupazione del 100%, una situazione che dall’inizio del mese ha portato al decesso di 30 pazienti rimasti in attesa di essere trasferiti nelle unità di terapia intensiva.
Il Brasile vive forse il suo peggior momento della crisi sanitaria scoppiata oltre un anno fa con il primo caso ufficiale di COVID nel Paese: secondo indiscrezioni giornalistiche, il ministero della Salute si starebbe preparando allo scenario peggiore, con un’esplosione di contagi e decessi che potrebbero arrivare fino a tremila al giorno nel corso di questo mese, anche a causa della particolare aggressività della cosiddetta variante amazzonica, la P1. Una situazione così esplosiva che nei giorni scorsi ha portato il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, a definirla come una «minaccia globale».
Biden ordina altre 100 milioni di dosi del vaccino Johnson & Johnson
Joe Biden raddoppia l’ordine di vaccini Johnson & Johnson. Secondo quanto riportato dai media americani, il presidente annuncerà a breve un ordine per ulteriori 100 milioni di dosi, che si vanno ad aggiungere alle 100 milioni già ordinate e che dovrebbero essere consegnate prima della fine di giugno.
Un altro week-end di lockdown a Nizza
Il lockdown durante il fine settimana nelle Alpi Marittime, la regione di Nizza (sud della Francia), in vigore da 2 settimane, è stato prorogato al prossimo sabato e domenica prima di una possibile riapertura. Lo ha annunciato il portavoce del governo, Gabriel Attal, al termine del Consiglio dei ministri. «E’ stato deciso, ed è una decisione difficile - ha detto Attal - di prorogare il lockdown per questo week-end. Sarà fatto il punto della situazione la prossima settimana se la dinamica di diminuzione dell’incidenza e dell’epidemia nel dipartimento proseguirà», così da consentire «in quel caso, di poter ipotizzare di ritirare questa misura». Attal ha anche annunciato «alcune evacuazioni sanitarie nei prossimi giorni di pazienti ricoverati, in particolare nell’Ile-de-France» dove «la situazione è preoccupante». «Succede già in altre regioni» ha precisato il portavoce, insistendo sulla necessaria mobilitazione di «tutte le forze disponibili per accogliere malati», in particolare nel settore privato.
Il Giappone sospende i voli con i Paesi a rischio
Le aerolinee giapponesi incrementano i controlli sui voli di rientro dalle principali nazioni a rischio diffusione delle varianti del coronavirus, su richiesta del governo, per limitare il traffico passeggeri nel Paese. Lo riferiscono i media nipponici, segnalando che la All Nippon Airways (Ana) ha sospeso le prenotazioni su tutti i voli internazionali diretti in Giappone fino al 21 marzo, e il provvedimento potrebbe essere esteso, ha detto il vettore. Un’analoga decisione è stata presa dalla Japan Airlines (Jal), che non accetterà nuove prenotazioni sui voli provenienti da Gran Bretagna, Francia e Germania fino a quando il quadro dell’emergenza sanitaria sarà più chiaro. Le due maggiori aerolinee del Paese hanno deciso la sospensione in risposta alle ulteriori restrizioni all’ingresso adottate dall’esecutivo su 13 Paesi, inclusa l’Italia, che prevede per i passeggeri un periodo di osservazione supplementare di 3 giorni in un struttura separata, anche in caso del risultato negativo del tampone Covid, oltre alle due settimane di quarantena. A inizio marzo il governo di Tokyo ha esteso di due settimane lo stato di emergenza per quattro prefetture, inclusa la capitale Tokyo, fino al 21 marzo, dalla data iniziale del 7 marzo.
Anche la Spagna si candida a produrre il vaccino Sputnik
Anche la Spagna è uno dei Paesi candidati a produrre il vaccino russo Sputnik V. Lo hanno confermato a El Pais fonti del Ministero della Salute. L’Agenzia spagnola per i medicinali e i prodotti sanitari, riferisce il quotidiano, è in trattative con diverse aziende che hanno la capacità di produrlo.
Brasile, terapie intensive all’80% in molte città
I sistemi sanitari nella maggior parte delle città più grandi del Brasile sono vicini al collasso a causa dei casi di Covid-19: è quanto emerge da un rapporto dell’istituto Fiocruz, riportato dalla Bbc. Secondo l’istituto di Rio de Janeiro oltre l’80% dei letti delle unità di terapia intensiva sono occupati nelle capitali di 25 dei 27 stati del Brasile. Ieri il Paese ha registrato 1.972 morti per Covid, un nuovo record quotidiano.
I decessi nel mondo superano quota 2,6 milioni
I decessi provocati dal coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 2,6 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University.
Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia nel mondo sono morte 2.608.231 persone a causa del Covid-19. Il bilancio complessivo dei casi di contagio ha raggiunto quota 117.424.768.
Martedì 9 marzo
(Aggiornato alle 23.14) Superano i 117 milioni i contagi da coronavirus registrati in tutto il mondo in base ai dati forniti dalla Johns Hopkins University, di cui più di 85 milioni già guariti. Le persone infette che invece sono decedute sono oltre 2,6 milioni.
Record di morti in Brasile
Il Brasile ha registrato 1.972 morti di COVID-19 e 70.764 nuovi contagi nelle ultime 24 ore. Lo rivela in Consiglio delle segreterie di salute (Conass). Si tratta del numero più alto di vittime in un giorno dall’inizio della pandemia. Il bilancio totale delle vittime sale a 268.370 a fronte di 11.122.429 casi accertati.
Il Marocco chiude gli aeroporti per latri 6 Paesi
Il Marocco chiude gli aeroporti ai voli in arrivo o in partenza per ulteriori sei Paesi. Norvegia, Libano, Finlandia, Grecia, Kuwait e Polonia sono finiti sulla lista nera per la COVID-19. In totale così salgono a 26 i paesi con i quali il Marocco ha chiuso i collegamenti aerei. La sospensione è temporanea, fino al 21 marzo e riguarda la Svizzera oltre a Italia, Turchia, Belgio, Germania, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Svezia, Ucraina, Repubblica Ceca, Australia, Irlanda, Nuova Zelanda, Africa del Sud, Danimarca, Algeria, Egitto, Brasile e Regno Unito. Tra le misure adottate da Rabat per contenere l’epidemia da coronavirus c’è anche l’estensione dello stato di emergenza sanitaria fino al 10 aprile. Dal 28 gennaio, in tutto il Marocco è in corso una campagna di vaccinazione che ha ormai raggiunto 4 milioni di cittadini. I casi di COVID-19 sono circa 490 mila inclusi 470 mila ricoveri; il numero dei morti è salito a 8.683.
UE: lo Sputnik resta fuori dalla nostra strategia
«Attualmente non sono in corso colloqui per integrare lo Sputnik V nella strategia UE sui vaccini». Lo ha detto un portavoce della Commissione UE replicando all’annuncio dell’avvio della produzione del vaccino russo Sputnik in un impianto in Italia. Gli Stati membri, ha ricordato il portavoce, possono sempre «concedere l’approvazione del vaccino Sputnik» nell’ambito dell’autorizzazione per uso di emergenza, ma «in questo caso la responsabilità spetterà allo Stato membro e non all’azienda, come sarebbe se il vaccino ottenesse l’autorizzazione all’immissione in commercio dell’UE». Il portavoce ha poi osservato che «la strategia dell’UE sui vaccini è una strategia comune della Commissione e degli Stati membri. Quindi - ha concluso - la Commissione e gli Stati membri possono sempre decidere insieme di diversificare ulteriormente il proprio portafoglio vaccini».
Lunedì 8 marzo
(Aggiornato alle 18.34) Sfiorano i 117 milioni i contagi da coronavirus registrati in tutto il mondo in base ai dati forniti dalla Johns Hopkins University, di cui più di 85 milioni già guariti. Le persone infette che invece sono decedute sono quasi 2,6 milioni.
Il Brasile riceverà 14 milioni di dosi Pfizer entro giugno
Il governo brasiliano oggi ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la multinazionale Pfizer per ricevere circa 14 milioni di dosi del suo vaccino anti-Covid entro giugno. Secondo il ministro dell’Economia Paulo Guedes, e il consigliere speciale del ministero della Salute, Airton Soligo, l’accordo è avvenuto durante un incontro virtuale tra il presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. Guedes ha informato che cinque milioni di dosi del vaccino che sarebbero state consegnate nel secondo semestre sono state anticipate ai mesi di maggio e giugno, per un totale di 14 milioni di dosi. il ministro ha anche detto di aspettarsi che i 61 milioni di dosi previsti entro la fine dell’anno vengano anticipati al terzo trimestre. A gennaio, la farmaceutica americana aveva reso noto di aver presentato una proposta lo scorso agosto al governo brasiliano per vendergli 70 milioni di dosi, che sarebbero state consegnate a partire da dicembre 2020. Tuttavia, l’esecutivo di Bolsonaro avrebbe rifiutato perché contrario alle clausole contrattuali sulla responsabilità civile in caso di effetti collaterali.
L’India regala delle dosi al Nicaragua
Il Nicaragua ha ricevuto ieri una partita di 200’000 dosi del vaccino Covishield contro il Covid-19, donata dal governo dell’India. Lo riferisce oggi il quotidiano La Prensa di Managua. Il container con il vaccino prodotto dal Serum Institute of India su licenza del laboratorio britannico-svedese AstraZeneca è stato ricevuto all’aeroporto della capitale nicaraguense dalla ministra della Salute, Martha Reyes, e dal segretario generale del ministero, Carlos Sáenz. Il giornale ha poi precisato che oltre alla quantità donata, il Nicaragua si è impegnato a pagare una seconda fornitura di 300’000 dosi dello stesso vaccino.
Da parte sua la ministra Reyes ha assicurato che sono in corso discussioni fra le parti per arrivare all’acquisto dal laboratorio indiano Serum di «una grande quantità» di dosi di vaccino per immunizzare la popolazione nicaraguense. Il programma governativo di vaccinazioni è cominciato martedì scorso in due ospedali di Managua con l’utilizzazione di una donazione ricevuta dal laboratorio russo Gamaleya che produce lo Sputnik V. Secondo il giornale sono persone con patologie gravi i destinatari di questo vaccino, ma non il personale sanitario di prima linea.
Si ritorna sui banchi di scuola
Ritorno a scuola dopo quasi tre mesi di chiusura a causa della COVID-19 oggi per milioni di bambini e ragazzi in Inghilterra, primo passo della graduale e condizionata road map fissata dal premier Boris Johnson per l’uscita del Regno dal terzo lockdown: percorso che non prevede peraltro la riapertura dei negozi non essenziali prima del 12 aprile, quella dei ristoranti e pub indoor e dei primi luoghi d’intrattenimento prima di metà maggio, e un alleggerimento generalizzato di movimenti e viaggi prima del 21 giugno. La ripresa, in tutti gli istituti di ordine e grado, chiusi in territorio inglese dal 18 dicembre, è accompagnata dall’istituzione di una rete di test ad hoc su base volontaria e dalla raccomandazione dell’uso della mascherina esteso agli studenti delle secondarie nelle aule e negli ambienti comuni, oltre che a insegnanti e personale. Il clima, secondo i media, appare di sollievo diffuso tra ragazzi e famiglie, ma non mancano polemiche o timori d’intoppi e incertezze rispetto alle linee guide governative da parte di alcuni genitori, presidi, docenti e soprattutto organizzazioni sindacali. Il premier Johnson, in un messaggio diffuso alla vigilia, ha comunque garantito sulle condizioni di sicurezza sanitaria delle scuole, incoraggiando tutti a tornare in classe come passo iniziale verso la riconquista di «un senso di normalità». Pur insistendo che occorre ancora cautela e che - mentre la campagna di vaccinazioni prosegue a ritmo accelerato sull’isola - è prematuro pensare di poter abbassare la guardia sul grosso delle restrizioni del lockdown.
Domenica 7 marzo
(Aggiornato alle 20.07) - Secondo i dati della Johns Hopkins University, sono più di 116,51 milioni i contagi da COVID-19 registrati ufficialmente nel mondo dall’inizio della pandemia, di cui più di 85 milioni già guariti. Sono oltre 2,58 milioni i morti nel mondo per la pandemia di COVID-19.
L’Austria sospende la somministrazione di un lotto di vaccini AstraZeneca
L’Ufficio federale per la sicurezza sanitaria in Austria ha reso noto di aver sospeso la somministrazione di un lotto di vaccini AstraZeneca in seguito al decesso di una donna ed il ricovero di un’altra per un’embolia polmonare (ma è in via di guarigione) dopo la somministrazione di due dosi del vaccino. Entrambe le donne, si precisa, avevano ricevuto dosi dello stesso lotto della casa anglo-svedese nel distretto di Zwettl anche se non ci sono prove che sia stato il vaccino a provocare le patologie. In base ai dati clinici la trombosi, che ha causato la morte della donna «non risulta essere tra gli effetti collaterali noti o tipici del vaccino. E anche le analisi internazionali immediatamente avviate non hanno evidenziati altri casi simili», si legge sul sito dell’ufficio federale. «Allo stato attuale - prosegue - tutte le indagini necessarie, con il coinvolgimento dei rispettivi esperti sono in corso a pieno ritmo per poter escludere completamente un possibile collegamento. Per sicurezza, le scorte rimanenti del lotto di vaccino interessato non verranno più distribuite e vaccinate».
Gran Bretagna: nuovo minimo dei contagi dall’estate
Nuovo minimo record di contagi da Covid nel Regno Unito dal dopo estate: lo confermano i dati di giornata del governo britannico, che indicano non più di altri 5177 casi, circa mille meno di ieri, e su un totale colossale di tamponi che nelle 24 ore censite ha sfiorato quota un milione, picco europeo assoluto. L’aggiornamento solo parziale dei decessi dovuto alla raccolta statistica ritardata del weekend lascia invece a zero i morti registrati oggi, che in realtà dovranno essere recuperati nei prossimi giorni. Comunque anche sulle vittime la tendenza è in calo da diversi giorni, fino a una media quotidiana attorno a 200 nell’ultima metà settimana, mentre continuano a scendere i ricoveri negli ospedali con l’indice Rt di diffusione dell’infezione sceso stabilmente nel Regno sotto la soglia di rischio 1 (0,7-0,9) dopo i contagi dilaganti di dicembre alimentati dall’aggressività della cosiddetta variante inglese del virus. Sul quadro pesano in positivo gli effetti sia del lockdown, sia d’una campagna di vaccinazioni che ha toccato ormai i 23,5 milioni di iniezioni fatte, con oltre 22,2 milioni di persone cui è stata somministrata la prima dose (inclusa la stragrande maggioranza di tutti gli over 60 del Paese) e oltre 1,2 milioni di richiami.
Cina: vaccino con proteine ricombinanti
Il vaccino cinese contro la Covid-19 con proteine ricombinanti , recentemente autorizzato in Uzbekistan, sarà un’altra «arma potente» nella lotta contro la pandemia globale. Lo ha detto Gao Fu, a capo del Centro Cinese per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, a margine della sessione annuale attualmente in corso del massimo organo politico consultivo del Paese. Gao, membro del 13° Comitato Nazionale della Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese, ha detto che il vaccino ha un processo di produzione relativamente semplice, alti livelli di produzione ed è facile da conservare e trasportare grazie ai requisiti relativamente bassi per lo stoccaggio. Gao ha detto che il vaccino con proteine ricombinanti, sviluppato congiuntamente dall’Istituto di Microbiologia dell’Accademia Cinese delle Scienze e da Anhui Zhifei Longcom Biopharmaceutical, è il terzo contro il Covid-19 che la Cina ha fornito ad altri Paesi, dopo i vaccini inattivati e quelli con vettori adenovirali. L’alto funzionario cinese ha detto che il nuovo vaccino contribuirà ad aumentare la capacità globale di vaccini contro Covid-19, aggiungendo che nei test di laboratorio è stato in grado di produrre anticorpi neutralizzanti per le varianti del nuovo coronavirus trovate in Sud Africa, Gran Bretagna e Brasile. «Ma sono necessari ulteriori sperimentazioni cliniche per testare la sua efficacia contro le nuove varianti», ha affermato. La Cina, ha detto Gao, ha adottato cinque approcci tecnologici per sviluppare vaccini contro il Covid-19: vaccini inattivati, vaccini con proteine ricombinanti, vaccini con vettori adenovirali, vaccini basati su acidi nucleici e vaccini che utilizzano virus influenzali attenuati come vettori. Tra questi, i primi tre sono stati autorizzati all’uso.
Israele: il vaccino protegge dai casi gravi
Dei pazienti vaccinati in Israele con due dosi solo il 2,87% ha poi sofferto gravi casi di Covid-19. Lo rivelano nuovi dati diffusi dal ministero della sanità a testimonianza della capacità del vaccino di proteggere dall’infezione. Secondo la statistica, su 6905 malati gravi solo 175 erano quelli che erano stati immunizzati con due dosi. Inoltre, sempre secondo il ministero, nessuno dei decessi verificatisi a febbraio ha riguardato pazienti immunizzati.
Italia: domani una circolare per l’ok ad AstraZeneca per gli over 65
«Ci sono nuove evidenze che dimostrano che anche il vaccino di AstraZeneca può essere usato su tutte le fasce generazionali quindi noi abbiamo ricevuto un parere che va in questa direzione dal Css (Consiglio superiore di sanità) e già da domani o dopodomani ci sarà una circolare del ministero della salute che andrà in questa direzione» per il vaccino AstraZeneca alla popolazione di oltre 65 anni. Lo ha detto il ministro della salute italiano, Roberto Speranza, all’emittente pubblica Rai3. Speranza ha poi indicato di pensare che «il prossimo trimestre sia quello decisivo per le vaccinazioni. Dal primo aprile inizia il secondo trimestre in cui ci aspettiamo l’arrivo di oltre 50 milioni di dosi, e puntiamo a raggiungere almeno metà della popolazione. Tra queste dosi ci sarà anche il vaccino di J&J (Johnson & Johnson) che è monodose. Quindi alla fine del secondo trimestre dell’anno ci troveremo in una situazione in cui la maggioranza sarà vaccinata e entro l’Estate conto che tutti gli italiani che lo vorranno potranno essere vaccinati».
Israele riapre da oggi, ridotte le restrizioni
Israele riapre. A partire da oggi, come stabilito dal governo a tarda sera di ieri, gran parte delle attività economiche, inclusi ristoranti, caffè, scuole (in alcune aree a bassa tasso di infezione), eventi culturali, attrazioni turistiche e ristorazione negli hotel, saranno di nuovo in funzione.
Anche l’aeroporto Ben Gurion attuerà una parziale riapertura consentendo dalle prossime ore - senza alcuna autorizzazione necessaria da parte delle autorità - il rientro di 3000 israeliani al giorno e la quarantena per i non immunizzati sarà a casa propria.
Con quasi 5 milioni di israeliani vaccinati almeno con una dose (3’800’000 anche con la seconda) e un numero di casi sotto controllo, le restrizioni si sono dunque allentate. Elemento decisivo è il Green Pass (doppia immunizzazione o guarigione dal virus) che consente ai possessori di accedere ad un maggior numero di servizi rispetto a chi ancora lo deve ottenere. Ad esempio, i ristoranti potranno ospitare al chiuso fino al 75% della propria capacità di avventori con Green Pass e sino al 100% all’aperto, anche se ovviamente distanziati.
Per le sale di eventi, culturali e non, la percentuale è del 50% e fino a 300 persone con Green Pass: in più potranno entrare anche il 5% di individui con tampone negativo recente. Di nuove aperte - quasi con le stesse modalità - le sale ricevimento degli hotel (e le strutture stesse) per i detentori del Green Pass. Lo stesso per i luoghi di culto con regole precise. Le autorità sanitarie tuttavia non hanno escluso per la festa della Pasqua ebraica (fine marzo) nuove restrizioni.
Migliaia in piazza a Vienna contro le misure anti-Covid
Migliaia di persone sono scese in piazza a Vienna per protestare contro le misure anti-Covid-19. Molti manifestanti erano senza mascherina e non hanno rispettato il distanziamento.
La polizia ha effettuato diversi arresti per violazione delle leggi sulla pandemia. I dimostranti hanno attraversato il centro della città fino ad arrivare nel parco dove l’estrema destra del Partito della libertà (Fpö) aveva indetto la manifestazione.