Immagini vere, notizie false: quando il contesto cambia il significato dei video
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Nelle ultime settimane sui social network circolano video che, secondo chi li ha condivisi, mostrerebbero assalti alle ambasciate israeliane, manifestazioni pro-Palestina o ancora proteste di massa contro l’invio di armi in Ucraina.
Sono filmati reali ma le informazioni che li accompagnano sono errate e veicolano notizie false. Si tratta di un filone di disinformazione molto diffuso in contesti come le guerre, su cui spesso circolano confusione e informazioni parziali.
Il falso assalto all’ambasciata israeliana
Su Facebook è stato condiviso un video che mostrerebbe l’ambasciata israeliana in Bahrain incendiata da alcune persone con delle bottiglie molotov.
La notizia è però infondata. La scena che si vede nel video infatti ritrae l’assalto a una stazione di polizia avvenuto il 3 novembre 2012 a Sitrah, città nel nord-est del Bahrain, dopo che si era diffusa la notizia del peggioramento delle condizioni di salute di Hassan Mushaima, leader di un partito di opposizione condannato all’ergastolo per la sua partecipazione alle proteste che infiammarono il Paese nel 2011.
Il presunto video delle proteste filo-palestinesi
Sempre su Facebook circola un video di una grande folla di persone che, secondo chi lo ha condiviso, starebbe manifestando in una città della Francia a favore dei bambini palestinesi.
Effettivamente il 28 ottobre si è svolta una manifestazione nella capitale francese, Parigi, a sostegno del popolo palestinese, ma il filmato non mostra questo evento. Le persone riprese nel video sono invece tifosi del Palmeiras, squadra di calcio brasiliana, che si dirigono alla semifinale della Copa Libertadores, la massima competizione calcistica sudamericana, giocata il 6 ottobre 2023 contro la squadra argentina Boca Juniors allo stadio Allianz Parque di San Paolo, in Brasile.
La manifestazione canadese (che non era contro l’Ucraina)
A settembre sui social media è stato pubblicato un filmato che ritrarrebbe «oltre 100mila dipendenti pubblici» radunati tra le strade di Montréal – città della provincia canadese del Québec – mentre protestano contro il primo ministro canadese Justin Trudeau perché non avrebbe concesso loro salari più alti, ma avrebbe invece promosso un pacchetto di aiuti all’Ucraina.
In quel periodo il ministro Trudeau ha realmente annunciato un piano di aiuti all’Ucraina pari a 482 milioni di dollari, ed è anche vero che c’è stata una protesta a Montréal. Ma questi due eventi non sono collegati tra di loro.
Quella che si vede nel filmato, infatti, è una manifestazione organizzata dall’unione intersindacale canadese Front Commun per protestare contro il ritardo nel rinnovo dei contratti collettivi da parte del governo di François Legault, premier del Québec, e per chiedere un generale miglioramento delle condizioni lavorative, tra cui l’aumento dei salari per i dipendenti del settore pubblico. Come confermato ad AFP da Eric Gingras, che fa parte di Front Commun, la manifestazione «non ha niente a che vedere con la guerra in Ucraina o i suoi finanziamenti».