Territorio

Impianti, il Ticinopass è realtà

Via libera del Cantone al progetto dell’abbonamento unico per le destinazioni sciistiche - Il presidente della neonata società promotrice, Denis Vanbianchi: «La parola d’ordine è sinergia tra i vari comprensori e l’offerta sarà modulabile secondo le esigenze dell’utente»
©Gabriele Putzu
Francesco Pellegrinelli
19.01.2024 06:00

Si chiamerà Ticinopass e, nelle intenzioni dei suoi ideatori, servirà a promuovere il nostro cantone quale meta turistica legata, in primo luogo, alla montagna e, in seconda battuta, allo sport invernale, ma non solo.

Impropriamente potremmo definirlo un abbonamento unico per le stazioni sciistiche del cantone. Attenzione, però, ci spiega il presidente della neonata società Ticinopass, Denis Vanbianchi: «La tecnologia oggi ci permette di affinare l’offerta, proponendo un abbonamento modulabile su misura delle richieste degli utenti». Un esempio? «Il pensionato potrà decidere di sottoscrivere un abbonamento valido dal lunedì al venerdì. Viceversa, una famiglia con i bambini potrà scegliere di andare solo nel fine settimana, concentrandosi magari sulle piccole stazioni per principianti».

Sulla prezzistica è ancora presto, spiega Vanbianchi, ma il concetto è chiaro: «Vogliamo offrire un prodotto flessibile per incentivare il Ticino come meta turistica invernale». Oltre al tradizionale bacino di utenti locali, il Ticinopass intende strizzare l’occhio anche alla Lombardia, un mercato estremamente vasto e appetibile.

Le raccomandazioni del Parlamento

Il progetto nasce sulle ceneri di Inverno in tasca e sulla spinta del credito cantonale approvato dal Parlamento nel 2021 per la manutenzione ordinaria degli impianti. «Il Gran Consiglio in quell’occasione aveva espressamente chiesto alle stazioni di trovare maggiori sinergie tra i vari comprensori sciistici».

Ecco fatto. La carta, come detto, servirà per sciare nelle cinque principali stazioni sciistiche (Airolo, Carì, Nara, Campo Blenio, Bosco Gürin) e nelle otto più piccole (Lüina, Cioss Prato, Alpe di Neggia, Mogno, Bedea Novaggio, Prato leventina, Piano di Peccia e Bedrina-Dalpe). «L’obiettivo a tendere è di estendere la carta anche agli impianti che sfruttano solo l’estate», spiega ancora Vanbianchi. In questo modo si realizzerebbe anche la seconda raccomandazione fatta dal Parlamento, ossia di destagionalizzare il più possibile l’offerta. «Adesso partiamo con la prima tappa del progetto. Dovremo capire che cosa funziona e cosa no, ma l’obiettivo è di creare un prodotto valido per tutte le destinazioni, invernali e puramente estive».

Marketing centralizzato

«Sarà importante offrire un abbonamento accattivante e attrattivo», spiega ancora Vanbianchi. Per questo, il progetto non si limita solo alla possibilità di sottoscrivere un abbonamento flessibile ma prevede anche la creazione di un centro comune per la gestione dell’offerta. Il marketing, insomma, sarà centralizzato, a favore - ancora una volta - della sinergia tra le stazioni e i comprensori. «Verrà creato un centro di competenza destinato all’elaborazione e alla promozione dell’offerta», spiega Vanbianchi.

Meno di un anno

Per quanto attiene alle tempistiche, l’obiettivo è partire con l’offerta l’inverno prossimo, dunque 2024 - 2025. «A livello di abbonamenti inizieremo con una prima scelta, dando priorità alle tipologie più attrattive. Poi, in un secondo momento, amplieremo la paletta degli abbonamenti affinando l’offerta con altre tipologie».

Meno di un anno quindi per mettere in pratica un prodotto affinato nei minimi dettagli grazie anche al sostegno dell’Ufficio per lo sviluppo economico (USE) e che il Cantone ha deciso di sostenere al 50%. «Il costo preventivato su quattro anni è di 1,8 milioni di franchi. La metà sarà sostenuto dal Cantone», spiega Vanbianchi, il quale aggiunge: «Dovremo assumere personale, comprare la tecnologia necessaria oltre a elaborare tutta la piattaforma digitale e di marketing».

Il punto chiave, ribadisce il presidente, sarà la sinergia tra i vari comprensori: Vogliamo creare un prodotto per i ticinesi (ma non solo), dove l’elemento centrale sarà la possibilità di conoscere meglio il territorio, passando da un impianto all’altro». Un volano turistico formidabile dunque da far valere, come detto, anche in Lombardia e in Svizzera interna. Non a caso, le Organizzazioni turistiche regionali (OTR) e l’organizzazione turistica ticinese hanno partecipato alle discussioni e sono pronte a entrare nel merito di un eventuale sostegno per la promozione del progetto", osserva ancora Vanbianchi.

Con il piede giusto

Come sempre, però, a fare la differenza e a decretare quindi il successo di una formula simile saranno le condizioni meteorologiche. Quest’anno, per la maggior parte delle stazioni la stagione invernale in Ticino è iniziata con il piede giusto. Dopo una partenza incerta legata (anche) alle temperature elevate di dicembre, i numeri delle affluenze sulle piste premiano le stazioni ticinesi. Rispetto al 2022 sono cresciuti, in alcuni casi, del 30%. Per cantare vittoria è ancora presto, ma dopo due anni di magra, finalmente, le stazioni hanno ingranato la marcia giusta, quella che consente agli impianti di tenere aperto e di stare economicamente in piedi.