Ticino

Importati illegalmente, con i pulcini arriva anche la malattia di Newcastle

L’Ufficio del veterinario cantonale: «Presumibile che i pulcini fossero stati vaccinati in Italia, il rischio di contagio è contenuto»
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Red. Online
20.05.2022 15:22

Il 12 maggio 2022 un privato ha importato illegalmente trenta pulcini in Ticino. Il giorno successivo, l’Ufficio del veterinario cantonale (UVC), valutati i rischi legati alla possibilità d’introduzione di epizoozie, ha sottoposto gli animali a eutanasia e li ha inviati al laboratorio di riferimento per le analisi: i risultati hanno rilevato la presenza del virus della malattia di Newcastle. È l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) a comunicarlo, aggiungendo di aver posto sotto sequestro l’azienda per evitare un’ulteriore diffusione. 

«Il rischio di contagio è ritenuto fortunatamente contenuto - fa sapere l'UVC -, in considerazione del fatto che i pulcini importati non hanno avuto contatti diretti con altro pollame.

Le indagini nell’azienda sono tuttora in corso. «Poiché gli animali erano molto giovani e senza sintomi della malattia, è presumibile che il rilevamento del virus sia dovuto alla vaccinazione dei pulcini in Italia». La vaccinazione contro la malattia di Newcastle è vietata in Svizzera, in quanto la Svizzera è ufficialmente riconosciuta come esente da questa malattia. Importare illegalmente animali costituisce una seria minaccia per la salute degli animali locali.  

Nei confronti della persona che ha importato illecitamente i pulcini sarà aperta una procedura contravvenzionale.

La malattia di Newcastle colpisce principalmente i gallinacei ma interessa anche oche, anatre, piccioni, uccelli ornamentali e selvatici. È considerata una zoonosi perché può contagiare, anche se raramente, gli esseri umani. Nella maggior parte dei casi si tratta di avicoltori. LA MALATTIA NEGLI ANIMALI: Un contagio può avere un decorso privo di sintomi ma anche ripercussioni gravi sulla salute degli animali infetti. Quando presenti, le manifestazioni sintomatiche sono disturbi nutrizionali, aumento della temperatura corporea, sonnolenza e sete. Spesso inoltre gli animali infetti stanno seduti in angoli bui col becco aperto, respirano con fatica e starnutiscono spesso. La gravità della malattia può variare a seconda del ceppo virale. Nella forma acuta il tasso di mortalità è del 90 – 100 %. LA MALATTIA NELL'ESSERE UMANO: Le infezioni nell’essere umano sono rare e riguardano solitamente avicoltori, personale di laboratorio e veterinari. Il contagio avviene per via aerea o attraverso la congiuntiva dopo il contatto diretto con pollame infetto, soprattutto polli. I sintomi sono congiuntivite monolaterale o bilaterale e, spesso, gonfiore dei linfonodi preauricolari. FONTE: Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria.