Polizia

In aumento i reati sessuali in Ticino: «Maggiore propensione a denunciare»

Lo scorso anno i casi registrati dalla Polizia cantonale sono stati una trentina in più - Il commissario Sebastiano Gysin: «Non riteniamo ci sia un problema di sicurezza, è cresciuta la consapevolezza» - In crescita anche il numero di rapine commesse da minorenni ai danni di coetanei
Martina Salvini
09.04.2024 21:45

Un reato sessuale commesso in Ticino ogni tre giorni. È questo, in estrema sintesi, il bilancio tracciato dalla Sezione reati contro l’integrità delle persone della Polizia cantonale. I reati di natura sessuale, infatti, nel 2023 hanno registrato un aumento considerevole, passando da 87 a 117. In particolare, sono state denunciate 24 violenze carnali (contro le 17 del 2022), 20 coazioni sessuali (erano state 13 l’anno precedente), 10 (contro i 4 del 2022) atti sessuali con persone incapaci di discernimento, 15 molestie e ben 47 (erano stati 42 del 2022) atti sessuali con fanciulli.

Numeri elevati, dunque, anche se, come spiega il commissario Sebastiano Gysin, responsabile della Sezione reati contro l’integrità delle persone della Polizia cantonale, devono essere contestualizzati: «Fare un confronto da un anno all’altro rischia di fornire una lettura non indicativa e occorre monitorare il fenomeno su più anni per comprendere se ci si trovi confrontati con una vera e propria tendenza».

Non solo. L’aumento del numero dei reati «è in buona parte riconducibile a una maggiore propensione a segnalare rispetto al passato». Insomma, oggi si denuncia di più. In quest’ambito, evidenzia Gysin, «è fondamentale l’attività di prevenzione che viene fatta a più livelli e con la collaborazione di diversi altri enti». In tutti i casi, chiarisce il commissario, «non riteniamo che vi sia un problema di sicurezza». Al contrario, «negli ultimi anni si è assistito a una crescente consapevolezza e sensibilità alla tematica, e ciò permette alle vittime di segnalare maggiormente questi fatti all’autorità penale».

Raddoppiate le molestie

Dalla statistica di Polizia emerge anche un numero raddoppiato di molestie sessuali, passate da 8 a 15 casi. «Sulla base dei dati a nostra disposizione – dice ancora Gysin – possiamo indicare che questo tipo di reati si verifica più frequentemente in situazioni con alta densità di persone (ad esempio locali notturni, manifestazioni, ecc.), in contesto soprattutto urbano, in prevalenza durante le fasce orarie serali-notturne». Ogni qualvolta vi sia una situazione in cui non ci si sente al sicuro, ci si sente minacciati o in difficoltà, il commissario raccomanda di rivolgersi alla polizia.

Delicato, poi, il tema degli atti sessuali con fanciulli. «Normalmente - spiega il commissario - il bambino si confida con un adulto di riferimento (un genitore o un docente) che poi ci segnala la situazione». Anche in questo caso, osserva però Gysin, «una maggiore consapevolezza e sensibilità si traduce in una maggiore propensione a segnalare». In questo senso, «l’ambito in cui è prioritario agire è quello della prevenzione. Le ricerche scientifiche dimostrano infatti una correlazione tra la prevenzione con i bambini e la diminuzione degli eventi. L’obiettivo è di dare ai bambini gli strumenti per riconoscere, bloccare, e rivelare quanto accaduto o sta accadendo a qualcuno che li può aiutare». Al contempo, però, «si tratta di fornire agli adulti gli strumenti per sapere come accogliere i bambini, i loro racconti, e cosa fare in questo genere di situazioni».

Pornografia sotto la lente

Dopo un forte aumento nel 2022 - quando i casi erano passati da 31 a 84 - sono invece calate le inchieste per il reato di pornografia. Lo scorso anno, sono stati registrati 66 casi, 47 dei quali hanno riguardato incarti provenienti dal monitoraggio svolto a livello internazionale e nazionale della rete. «In due casi - rileva la Polizia - le inchieste aperte hanno portato all’arresto di due autori sospettati anche di aver commesso atti sessuali con fanciulli». Centinaia i dispositivi elettronici analizzati dalla Polizia. Le inchieste, chiarisce comunque il commissario Gysin, «non hanno portato in luce sul nostro territorio alcuna rete composta da persone in collegamento tra loro o con legami di conoscenza».

Nessuna baby-gang

Dalla statistica emerge poi un altro dato allarmante: l’aumento delle rapine commesse da minorenni nei confronti di coetanei. Se da un lato il numero delle inchieste condotte dal Gruppo Minori (che si occupa di autori di reato minorenni e di prevenzione nelle scuole) - circa un centinaio - resta elevato ma sostanzialmente stabile nel suo complesso, a crescere in modo considerevole, arrivando a decuplicarsi, sono appunto le rapine che coinvolgono i giovanissimi. Da un singolo caso del 2022 si è passati a 11 nel 2023. «In Ticino - sottolinea però Gysin - non si riscontra la presenza di baby gang o di gruppi strutturati di minori». I casi emersi, infatti, «sono riconducibili a un numero limitato di minori che agiscono nei confronti di altri minorenni, sovente in maniera reiterata. Di norma questi reati vengono commessi mediante intimidazione, sfruttando magari la superiorità numerica, per mezzo della forza fisica e dietro minaccia. Solo in rari casi si è passati alle vie di fatto».

Prevenzione nelle scuole

Soprattutto per i minori, però, la Polizia ha puntato molto sulla prevenzione, in particolare nelle scuole. «Quando si parla di minorenni non vi è un percorso stabilito e univoco e tutte le situazioni vengono affrontate mettendo al centro il minore stesso con obiettivi educativi e protettivi», premette Gysin.

I primi strumenti, aggiunge, sono il dialogo e la prevenzione. «Questo con il fine di evitare che situazioni sensibili vadano a sfociare in una violazione delle norme (e quindi in reati). Il dialogo con la direzione dell’istituto scolastico è sicuramente essenziale per comprendere il contesto in cui il ragazzo si trova. In questo ambito, si prendono poi in considerazione altre variabili: la famiglia e le relazioni genitori-figli, il macro-fattore legato all’età anagrafica, come pure l’ambiente esterno in cui vive il giovane (gruppo dei pari, amici)».

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