In Bulgaria scoperti brogli elettorali nel voto di ottobre

In Bulgaria si sta profilando uno scandalo senza precedenti dopo le rivelazioni di numerosi brogli elettorali nel conteggio delle schede delle ultime elezioni parlamentari svoltesi il 27 ottobre scorso.
A conclusione dello spoglio la commissione elettorale centrale aveva annunciato che otto partiti avevano superato la barriera del 4% per entrare nel Parlamento unicamerale composto da 240 seggi. Al partito nazionalista «Velicie» («Grandezza») sarebbero mancati, secondo la commissione, solo 21 voti per superare la barriera, cosa che ha scatenato accuse di irregolarità elettorali, portando «Velicie», ma anche altri partiti, pur entrati nel Parlamento, a contestare i risultati del voto davanti alla Corte costituzionale.
I magistrati hanno deciso di ispezionare i risultati rilevati in 2.204 seggi elettorali dei 12.920 in tutto il Paese. Lo scandalo è scoppiato nei giorni scorsi quando i periti, dopo aver visionato oltre 45 mila schede, hanno riscontrato in quasi il 50% dei seggi forti differenze tra il numero delle schede nei contenitori sigillati e il loro numero iscritto nei rispettivi verbali. Risultano, inoltre, contraffatti i risultati a favore o a scapito di determinati partiti. I contenitori provenienti da sette dei seggi ispezionati non contenevano schede elettorali ma varie carte e addirittura oggetti come accendini, forbici ed altro.
La Corte costituzionale ha chiesto alla commissione elettorale centrale di rivedere, alla luce delle rivelazioni, la composizione del Parlamento. Domani dovrebbero essere annunciati i nuovi risultati ma ormai appare scontato che «Velicie» dovrebbe entrare nel Parlamento con almeno dieci deputati. In questo caso le rispettive poltrone saranno prese dalle altre otto forze parlamentari.
Intanto oggi nella capitale Sofia e in altre grandi città bulgare sono scese in piazza migliaia di persone per protestare contro l'inettitudine delle istituzioni gridando slogan come «no all'insolenza dei governanti», «chi ha rubato le elezioni?», «vogliamo elezioni libere ed eque».