In calo i risultati dei Cantoni ma l’avanzo supera il miliardo

Malgrado i mancati versamenti degli utili da parte della Banca nazionale e un aumento delle spese più o meno generalizzato, la maggior parte dei Cantoni ha chiuso il 2024 con un avanzo d’esercizio: l’eccedenza complessiva è di 1,06 miliardi di franchi, a fronte di un deficit a preventivo di circa 1,2 miliardi. I conti sono migliorati in 17 Cantoni (tra cui il Ticino) e peggiorati in nove. È il terzo anno consecutivo che l’avanzo diminuisce: nel 2023 l’eccedenza era stata di 2,3 miliardi di franchi e l’anno precedente di 3,5. Ma in questo caso Cantoni e Confederazione avevano ancora potuto beneficiare di una ridistribuzione di 4 miliardi di franchi da parte della BNS. Era poi seguito uno stop di due anni. La decisione dell’istituto di emissione, comunicata a gennaio, di versare ai Cantoni 2 miliardi di franchi nel 2025, porterà ancora una volta a risultati più positivi di quanto preventivato. Il Ticino, come noto, vedrà migliorare i propri conti di un’ottantina di milioni, che permetteranno di ridurre notevolmente il disavanzo d’esercizio inizialmente vicino ai cento.
Alla fine hanno chiuso nelle cifre nere sedici cantoni, anche grazie ai buoni gettiti fiscali. Per il secondo anno consecutivo Ginevra ha fatto registrare il miglior risultato in assoluto. L’avanzo è di 541 milioni di franchi, a fronte di un deficit a preventivo di 48. Il cantone lemanico è destinato a diventare il maggior contribuente alla perequazione finanziaria federale nel 2028, superando Zugo e Zurigo. Anche quest’ultimo può vantare un risultato positivo, con un avanzo di 150 milioni e un miglioramento rispetto alle previsioni secondo solo a Ginevra. Quanto a Zugo, ha chiuso i conti nelle cifre nere per 311 milioni. Avanzi consistenti sono stati fatti segnare anche da Lucerna (293 milioni), Argovia (143), Basilea Campagna (157), Basilea Città (106) e Grigioni (88 contro il deficit di 50 a preventivo), unitamente a Neuchâtel (56) e Svitto (55). Sostanziale pareggio, per contro, a Friburgo (+1 milione), Obvaldo (+0,5), Vallese (+0,4) e Appenzello Interno (+0,3). Quanto a Berna, è l’unico ad aver previsto cifre nere (+8 milioni) e chiuso con un deficit (-11). In particolare, tre Cantoni sono risultati in difficoltà. La maglia nera spetta a Vaud, che accusa un deficit di 369 milioni. È la seconda volta consecutiva che Losanna chiude in rosso. Ma l’anno prima il disavanzo d’esercizio era stato di soli 39 milioni. È dal 2004 che non si registrava un andamento così negativo per un cantone abituato a ben altri standard. «L’ora è grave. La situazione si è degradata seriamente negli ultimi tre anni» ha detto la settimana scorsa la presidente del Consiglio di Stato Christelle Luisier (PLR), futura responsabile delle Finanze dopo l’esautorazione parziale di Valérie Dittli (Centro). A preventivo il deficit era di 249 milioni. Il Governo ha già preannunciato un piano di rientro immediato con tagli per 79 milioni nel preventivo 2025. Nelle cifre rosse navigano anche San Gallo (-243 milioni) e Turgovia (-122), che hanno chiuso ancora peggio del previsto. Anche i piccoli Appenzello Esterno (-13), Glarona (-9) e Uri (-12) hanno accusato un deficit. Soletta, dal canto suo, ha limitato i danni passando da un disavanzo di 112 milioni a preventivo a uno di 9 milioni.