Migranti

In consultazione il ricongiungimento familiare «agevolato»

Ridurre da tre a due anni il periodo di attesa: è quanto prevede una modifica della legge federale sugli stranieri e la loro integrazione, che applica una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo
© CdT/ Chiara Zocchetti
Ats
01.05.2024 11:36

Ridurre da tre a due anni il periodo di attesa per il ricongiungimento familiare per le persone ammesse provvisoriamente. È quanto prevede una modifica della legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) inviata oggi in consultazione.

La riforma applica una sentenza di principio della Corte europea dei diritti dell'uomo (Corte EDU) concernente un caso avvenuto in Danimarca. I giudici, nel luglio 2021, avevano definito «non compatibile con il diritto al rispetto della vita familiare sancito dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU)» il periodo di attesa di tre anni.

Nella decisione, afferma il rapporto esplicativo del governo, la Corte sottolineava «la necessità di un giusto equilibrio tra gli interessi privati e il benessere economico dello Stato in questione» e ciò nonostante il margine discrezionale concesso agli Stati per definire il periodo di attesa.

Nel caso in questione non è insomma stato raggiunto »un giusto equilibrio tra l'interesse del ricorrente a condurre con la moglie una vita familiare sotto lo stesso tetto in Danimarca e l'interesse della società a controllare l'immigrazione e a provvedere al benessere del Paese«.

Essendo una sentenza di principio, questa va applicata anche dalla Svizzera. Secondo la giurisprudenza, »in caso di contenzioso le norme del diritto internazionale che vincolano la Svizzera prevalgono in linea di principio sulle norme del diritto nazionale in conflitto«, spiega il governo.

Per questo motivo il Tribunale amministrativo federale (TAF) in una sua sentenza di principio del 24 novembre 2022 ha imposto alla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) di verificare l'adempimento delle condizioni per il ricongiungimento familiare già al termine di un periodo di attesa di due anni.

Con la modifica della LStrI il governo vuole quindi trasporre nella legislazione la nuova prassi garantendo così la certezza del diritto. Da notare che il ricongiungimento familiare può essere autorizzato anche anticipatamente - ossia senza aspettare due anni - in determinate circostanze, come nel caso in cui i figli si trovino in condizioni molto precarie.

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