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Lo ha dichiarato, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres durante una sessione di emergenza del Consiglio di sicurezza – Il Libano: «Israele sta violando la nostra sovranità» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:49
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Sirene d'allarme nel centro di Tel Aviv
Le sirene di allarme anti missile stanno suonando nel centro di Tel Aviv. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. La popolazione è corsa nei rifugi.
23:46
23:46
Sale a 92 il numero dei morti in Libano
Negli attacchi israeliani di oggi in tutto il Libano sono rimaste uccise 92 persone, mentre i feriti sono 153. Lo ha precisato il ministero della Sanità libanese. Secondo quanto riferito, i «raid del nemico israeliano» hanno causato la morte di 40 persone solo nel Libano meridionale, 25 nella regione di Baalbek-Hermel (est), 23 nella Bekaa (est) e 4 nella regione del Monte Libano (centro-orientale).
22:47
22:47
Nelle ultime 24 ore 40 morti nei raid israeliani nel sud del Libano
Negli attacchi israeliani delle ultime 24 ore nel sud del Libano sono rimaste uccise 40 persone, mentre i feriti sono 80: lo afferma il ministero della Sanità di Beirut.
22:13
22:13
«Israele era stato informato su una proposta di tregua, ma non ha mai accettato»
«Israele era stato informato della proposta americana» per un cessate il fuoco in Libano «ma non l'ha mai accettata». Lo sostiene un funzionario israeliano citato da Times of Israel, dopo che la Casa Bianca ha riferito che la richiesta di Usa e Francia, respinta poi dal premier Benyamin Netanyahu, era stata «coordinata» con Israele.
20:06
20:06
Sono 1.540 i morti in un anno negli scontri tra Israele e Hezbollah
Il Libano ha dichiarato oggi che più di 1.500 persone sono state uccise in quasi un anno di scontri transfrontalieri tra Hezbollah e l'esercito israeliano, che questa settimana sono degenerati in modo drammatico.
Secondo le cifre contenute in una dichiarazione rilasciata dall'unità di gestione dei disastri del paese, 1.540 persone sono state uccise, 60 delle quali nelle ultime 24 ore, e 5.410 sono rimaste ferite.
19:35
19:35
«La richiesta di una tregua in LIbano era coordinata con Israele»
La richiesta di cessate il fuoco in Libano avanzata da Stati Uniti e Francia era stata «coordinata» con Israele. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre in un briefing con la stampa.
La Casa Bianca sottolinea che l'appello internazionale guidato dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco in Libano è stato «coordinato» con Israele, nonostante il governo di Benyamin Netanhyau abbia poi rifiutato la tregua e promesso di continuare a combattere Hezbollah.
«La dichiarazione è stata coordinata con la parte israeliana», ha detto Jean-Pierre, aggiungendo comunque che i colloqui continuano all'Assemblea generale dell'ONU a New York.
19:01
19:01
Dagli USA 8,7 miliardi di dollari per la difesa di Israele
Il ministero della difesa israeliano ha dichiarato di essersi assicurato un pacchetto di aiuti da 8,7 miliardi di dollari dagli Stati Uniti per sostenere gli sforzi militari in corso, tra cui l'ammodernamento dei sistemi di difesa aerea.
«Il pacchetto include 3,5 miliardi di dollari per gli acquisti essenziali in tempo di guerra e 5,2 miliardi di dollari destinati ai sistemi di difesa aerea, tra cui Iron Dome, David's Sling e un sistema laser avanzato», ha affermato il ministero in una nota.
17:31
17:31
Quasi 100.000 gli sfollati in Libano da lunedì
Si avvicina ormai a 100.000 il numero di persone costrette a fuggire da casa in Libano da lunedì, in appena 4 giorni, sullo sfondo dei raid condotti da Israele. Lo riferisce la BBC britannica citando i dati aggiornati diffusi dal ministro dell'interno libanese, Bassam Mawlawi.
Il ministro ha detto che al momento si contano 70.100 sfollati interni, alloggiati in 535 ricoveri di fortuna, e 27.000 profughi scappati oltre confine, la metà dei quali risultano essere cittadini siriani residenti in Libano che sono tornati in patria.
17:21
17:21
Abu Mazen all'ONU accusa Israele: «Stop al genocidio»
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (ANP) Mahmud Abbas (Abu Mazen) è stato accolto da un lungo applauso prima che pronunciasse il suo discorso alla 79esima Assemblea generale dell'ONU.
«Non ce ne andremo, non ce ne andremo. La Palestina è la nostra terra, non ce ne andremo. Se qualcuno se ne andrà sono coloro che la occupano», ha detto accusando Israele di genocidio e chiedendone lo stop. A suo dire Israele «non merita» di essere membro dell'ONU.
Abu Mazen ha quindi rivolto un appello al mondo: «fermate il genocidio, smettete di mandare armi a Israele. Il mondo intero è responsabile di quel che succede alla nostra gente a Gaza», ha aggiunto.
«Mi rammarico che l'amministrazione USA, la più grande democrazia del mondo, abbia ostacolato tre volte, ponendo il veto, la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU che chiedeva il cessate il fuoco a Gaza. E oltre questo invia a Israele armi mortali per uccidere la nostra gente», ha affermato il presidente palestinese. «Non capisco - ha aggiunto - perché gli Stati Uniti ci continuano a privare dei nostri diritti legittimi».
Abu Mazen ha quindi esposto diverse richieste per il suo popolo. A partire da «un cessate il fuoco immediato, la consegna di aiuti umanitari a Gaza, dove non hanno nulla, e il ritiro completo di Israele». «Non vogliamo combattere Israele, ma vogliamo che la nostra gente, le nostre famiglie siano protette - ha aggiunto -. Lo Stato palestinese deve imporre la sua completa autorità su Gaza e la Cisgiordania. Non chiediamo di più ma non vogliamo di meno».
Quindi ha affermato: «cosa ci manca per essere il 194esimo paese membro dell'ONU? Abbiamo la terra, abbiamo la gente, abbiamo la cultura, non ci manca nulla». Inoltre, Abu Mazen ha domandato una «conferenza internazionale entro un anno per la soluzione dei due Stati. Vogliamo la sicurezza di entrambi i paesi».
17:21
17:21
Hamas: «Il bilancio dei morti sale a 41.534»
Il ministero della salute nella Striscia di Gaza gestita da Hamas ha affermato che ad oggi sono almeno 41.534 le persone uccise nella guerra tra Israele e i militanti palestinesi, giunta al suo 12° mese.
Il bilancio include 39 morti nelle 24 ore precedenti.
Il ministero ha anche affermato che 96.092 persone sono state ferite nella Striscia dall'inizio della guerra quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre.
16:45
16:45
«Il capo dell'unità aerea di Hezbollah è stato ucciso»
Il capo dell'unità dei droni di Hezbollah, Mohammad Srour, detto Abu Saleh, è stato ucciso in un attacco israeliano nella periferia meridionale di Beirut. Lo affermano le Forze di difesa israeliane (IDF) in una nota pubblicata su X, come riporta il «Guardian».
Secondo l'esercito, Srour era il capo delle operazioni per i lanci di droni, razzi e missili dal Libano verso Israele, si era unito a Hezbollah negli anni '80 e ha ricoperto vari incarichi, tra i quali nelle difese aeree del gruppo, nell'unità Aziz della Forza Radwan e come addetto di Hezbollah in Yemen, dove fu coinvolto nelle forze aeree degli Huthi.
Durante la guerra ha portato avanti numerosi attacchi con droni esplosivi contro Israele, oltre a droni di sorveglianza, afferma l'IDF.
15:48
15:48
«Almeno 15 morti in un raid israeliano su una scuola»
Almeno 15 persone sono state uccise e molte sono rimaste ferite in un attacco israeliano alla scuola Hafsa al-Faluja a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza: lo riferisce la difesa civile di Gaza, ripresa da Al-Jazeera. Tra le vittime anche donne e bambini.
15:21
15:21
Ben-Gvir: «Se verrà concordata una tregua permanente, lasceremo il governo»
Il ministro israeliano per la sicurezza nazionale, Itmar Ben-Gvir afferma che il suo partito - la formazione di estrema destra Otzma Yehudit - abbandonerà la coalizione di governo guidata da Benyamin Netanyahu se verrà concordato un cessate il fuoco permanente con Hezbollah.
Lo riferisce il «Guardian» citando media israeliani, secondo cui Ben-Gvir ha affermato che il suo partito voterà contro un cessate il fuoco temporaneo con Hezbollah e che il suo partito abbandonerà il governo di coalizione se verrà concordato un cessate il fuoco permanente.
15:17
15:17
Israele: «In corso attacchi mirati a Beirut»
L'esercito israeliano ha annunciato di aver compiuto attacchi mirati alla periferia meridionale di Beirut. Nel mirino, secondo fonti vicine a Hezbollah, un comandante del gruppo sciita libanese.
Secondo quanto riferito dal «Times of Israel», che cita fonti della difesa, l'obiettivo dell'attacco è il capo delle forze aeree di Hezbollah. Una fonte vicina al gruppo sciita sostiene che l'attacco ha preso di mira il capo dell'unità di droni.
Il ministero dell'informazione libanese afferma che tre missili sparati da un jet israeliano hanno centrato e distrutto una palazzina nella periferia sud di Beirut, nel quartiere di Jamus, poco lontano dalla moschea al-Qaem: si tratta della stessa zona colpita venerdì scorso e nel quale era stato ucciso un alto comandante di Hezbollah assieme a una cinquantina di civili, tra cui donne e bambini.
Il notiziario libanese Mayadeen, ripreso da «Haaretz», ha riferito di un morto e due feriti nell'attacco.
Da parte sua il ministero della salute libanese, che non parla del raid nella capitale, afferma che il numero delle vittime degli attacchi aerei israeliani di oggi è salito a 26: 20 persone sono state uccise a Younine, nel nord-est, di cui 19 siriani. Tre nelle città del distretto di Tiro. Una vittima è segnalata a Qana, nel Libano meridionale, e due a Cadmo, riferisce la BBC.
Mentre le Forze di difesa israeliane, citate dal «Guardian», affermano che nell'ultima ora «sono stati identificati circa 40 razzi provenienti dal Libano verso il territorio israeliano» nell'area dell'Alta Galilea. Non ci sono segnalazioni di vittime.
14:10
14:10
Idf: «Colpite infrastrutture al confine tra Siria e Libano»
Gli aerei da caccia israeliani hanno colpito infrastrutture al confine tra Siria e Libano che, secondo l'Idf, venivano utilizzate da Hezbollah per contrabbandare armi. Lo ha dichiarato l'esercito israeliano.
Secondo l'esercito dello Stato ebraico, le armi introdotte illegalmente in Libano dalla Siria vengono utilizzate contro Israele.
Il ministro dei trasporti libanese Ali Hamieh ha dichiarato che l'attacco ha colpito l'estremità siriana di un piccolo ponte che consente l'attraversamento del Libano.
L'esercito israeliano ha annunciato che da questa mattina sono stati lanciati 57 razzi dal Libano verso Israele. Lo riporta Haaretz.
La National News Agency del Libano, citando il ministero della Salute libanese, riferisce che gli attacchi israeliani nel distretto di Tiro in Libano hanno ucciso tre persone e ne hanno ferite altre 17. Lo riporta il Guardian.
Intanto, più di 22'000 persone in fuga dai bombardamenti israeliani in Libano sono entrate in Siria da lunedì scorso: lo hanno reso noto fonti della sicurezza siriana.
«Il numero totale di persone entrate attraverso il valico di Jdeidet Yabbous negli ultimi tre giorni e fino a giovedì mattina ammonta a più di 6'000 libanesi e circa 15'000 siriani», ha affermato una fonte che ha voluto mantenere l'anonimato. Una seconda fonte ha indicato che 1'000 libanesi e 500 siriani sono passati attraverso il valico di Jusiyah.
Dal canto suo, Hezbollah ha lanciato un pesante attacco missilistico dal Libano sul nord della Galilea. Almeno un razzo è esploso nella cittadina di Kiriat Shmona. Lo riferisce Ynet.
11:43
11:43
Israele: nuova ondata di raid contro obiettivi in Libano
L'esercito israeliano annuncia una nuova ondata di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah in Libano. Lo riportano i media israeliani.
Sono almeno 3 gli uccisi in Libano negli ultimi raid aerei israeliani nel sud del Libano e nella valle della Bekaa. Lo riferisce il ministero della salute, secondo cui tre persone sono state uccise nel distretto meridionale di Hasbaya.
Intanto, almeno 23 siriani, per la maggior parte donne o bambini, sono state uccisi in un attacco israeliano su un edificio di tre piani nella città libanese di Younine: lo ha detto il sindaco Ali Qusas, come riportano i media internazionali. Qusas ha detto che altre otto persone sono rimaste ferite.
L'Onu stima che ci siano circa 750'000 rifugiati siriani all'interno del Libano.
In precedenza il ministro degli Esteri Israel Katz ha dichiarato che «non ci sarà un cessate il fuoco nel nord del Paese. Katz ha aggiunto che »Israele continuerà a combattere contro Hezbollah con tutte le forze fino alla vittoria e fino a quando i residenti del nord non potranno tornare in sicurezza nelle loro case.« Lo riferisce Ynet.
Nel frattempo, il Qatar ha dichiarato di non essere a conoscenza di alcun »legame diretto« tra i colloqui per la tregua nella Striscia di Gaza e gli sforzi internazionali per assicurare un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano.
»Non sono a conoscenza di alcun legame diretto, ma ovviamente le due mediazioni si sovrappongono enormemente, con le stesse parti, per la maggior parte, coinvolte«, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, durante una conferenza stampa a Doha.
Dal canto suo, il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, prima di lasciare New York per Teheran, ha affermato che »il regime sionista e i suoi sostenitori sono i più grandi terroristi perché bombardano con facilità persone innocenti a Gaza e in Libano e distruggono le loro case con gli strumenti e il potere che hanno«.
Hezbollah sostiene, dal canto suo, di aver preso di mira i complessi industriali militari israeliani a nord di Haifa.
11:11
11:11
Netanyahu: «Nessun cessate il fuoco, avanti con i combattimenti»
«La notizia riguardante un cessate il fuoco è errata, il primo ministro Benyamin Netanyahu non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito all'annuncio». Lo ha dichiarato l'ufficio del premier.
Netanyahu ha dato ordini all'esercito a continuare i combattimenti con tutta la forza.
In precedenza, funzionari del governo israeliano avevano affermato che è stato dato il via libera al cessate il fuoco per la tregua e i negoziati con Hezbollah, mediati dai Paesi occidentali. Lo riporta Canale 12.
Tuttavia gli alti funzionari del governo avevano chiarito che Israele ha le sue condizioni per una tregua e si stima che difficilmente Nasrallah le accetterà.
L'ufficio del premier uscente libanese, Najib Miqati, ha confermato ai media locali a Beirut che Miqati non ha firmato alcun accordo di tregua con Israele, smentendo quanto era stato in precedenza riferito da alcuni media israeliani.
L'ufficio di Miqati ha confermato comunque di essere in contatto diretto, insieme al presidente del Parlamento Nabih Berri, alleato di Hezbollah, con il segretario di Stato Usa Anthony Blinken e con l'inviato speciale americano Amos Hochstein.
Intanto, decine di razzi sono stati lanciati nell'ultimo attacco missilistico contro San Giovanni d'Acri, cittadina costiera pochi chilometri a nord di Haifa. Lo riferisce Ynet che aggiunge che alcuni missili sono stati intercettati dal sistema Iron Dome e, per il momento, non ci sono segnalazioni di cadute o impatti diretti.
Nel frattempo, sono migliaia i cittadini britannici bloccati in Libano nonostante l'appello lanciato ieri dal premier Keir Starmer a «lasciare immediatamente» il Paese sullo sfondo dell'escalation militare fra Israele ed Hezbollah. E' quanto riporta Bbc News, secondo cui il loro numero è tra le 4 mila e le 6 mila persone, inclusi i familiari.
L'emittente pubblica del Regno Unito ha raccolto le testimonianze di alcuni di loro, che non sono riusciti a trovare voli disponibili all'aeroporto di Beirut dopo la sospensione dei collegamenti da parte delle principali compagnie aeree internazionali.
Dal canto suo, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un colloquio con il premier libanese, Najib Mikati, ha affermato che «la comunità internazionale deve mettere in pratica in modo urgente una soluzione che fermi l'invasione di Israele» in Libano.
Durante un incontro presso la Turkish House di New York, a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il leader turco ha sottolineato che «Israele viola i diritti umani fondamentali e commette un genocidio di fronte al mondo», riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.
11:01
11:01
Luce verde di Netanyahu a una tregua, ma con condizioni
Funzionari del governo israeliano affermano che è stato dato il via libera al cessate il fuoco per la tregua e i negoziati con Hezbollah, mediati dai Paesi occidentali. Lo riporta Canale 12.
Tuttavia gli alti funzionari del governo chiariscono che Israele ha le sue condizioni per una tregua e si stima che difficilmente Nasrallah le accetterà. Allo stesso tempo, nel contesto dei colloqui, Netanyahu ha ordinato all'esercito di moderare gli attacchi in Libano.
Intanto, decine di razzi sono stati lanciati nell'ultimo attacco missilistico contro San Giovanni d'Acri, cittadina costiera pochi chilometri a nord di Haifa. Lo riferisce Ynet che aggiunge che alcuni missili sono stati intercettati dal sistema Iron Dome e, per il momento, non ci sono segnalazioni di cadute o impatti diretti.
10:45
10:45
Iran: «Israele non merita di far parte dell'ONU»
«Questo regime (Israele, ndr) non merita di essere membro delle Nazioni Unite. Il suo rappresentante alle Nazioni Unite fa a pezzi spudoratamente la Carta dell'ONU davanti agli occhi della comunità internazionale». Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, durante un intervento al vertice di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
Araghchi ha criticato Israele, definendo lo Stato ebraico «una seria minaccia per la pace e la sicurezza internazionale», aggiungendo che «la regione è sull'orlo di un conflitto più ampio a causa dell'aggressione del regime e dei crimini atroci contro le nazioni della regione». Lo riferisce l'agenzia di stampa Irna.
Intanto, questa mattina, militanti palestinesi a Gaza hanno lanciato diversi razzi contro le truppe israeliane presenti all'interno della Striscia: lo riferisce l'Idf, aggiungendo che alcuni razzi sono stati intercettati, mentre altri sono caduti all'interno di Gaza, senza causare feriti. Lo riporta il Times of Israel.
Funzionari statunitensi hanno, nel frattempo, affermato a Sky News che c'è ottimismo su una tregua «nelle prossime ore» lungo il confine tra Israele e Libano parlando di febbrili negoziati dietro le quinte. Il cessate il fuoco, secondo fonti di Sky News, durerà 21 giorni lungo la linea blu, la linea di demarcazione che divide il Libano da Israele e dalle alture del Golan.
«Durante quei 21 giorni, le parti negozieranno per una possibile risoluzione del conflitto in corso da quando Hezbollah ha lanciato l'attacco l'8 ottobre e per raggiungere un accordo globale lungo la linea blu che consenta ai residenti di tornare alle loro case sia in Libano che in Israele».
Il funzionario ha sottolineato che questa proposta di cessate il fuoco riguarda solo il confine settentrionale e non si estende a Gaza.
10:10
10:10
Israele: «Colpiti nella notte 75 obiettivi a sud e nell'est»
L'esercito israeliano ha annunciato di aver attaccato nella notte 75 obiettivi militari del movimento islamista Hezbollah in Libano, nel sud del Paese e nella regione della Bekaa. L'aviazione israeliana sta attaccando in mattinata depositi di armi «appartenenti a Hezbollah» nei pressi di Tiro, nel sud del Libano.
Nel frattempo, l'emittente libanese «Al-Mayadeen», vicina a Hezbollah, ha riportato di attacchi aerei anche nella città di Anqoun, vicino Sidone, e nell'area di Tiro. Lo riferisce Ynet.
Nelle ultime 24 ore Israele ha ucciso 81 persone in Libano e ne ha ferite 403. Lo riferisce il ministero della salute libanese nel suo ultimo aggiornamento sui sanguinosi attacchi aerei israeliani in varie regioni del paese contro Hezbollah. Con i quasi 600 uccisi registratisi nei primi due giorni della nuova offensiva israeliana, in 72 ore di raid Israele ha ucciso circa 700 persone.
In particolare, un raid aereo israeliano ha nelle ultime ore distrutto un edificio di tre piani nella valle libanese della Bekaa. Lo riferisce il ministero della salute libanese, secondo cui l'edificio, abitato da diverse famiglie, è stato completamente raso al suolo, causando la morte di otto persone, tra cui donne e bambini.
Decine di feriti sono stati evacuati verso gli ospedali della regione dalla Croce Rossa libanese e dalla Protezione Civile. Questa incursione fa parte di un'escalation di attacchi aerei israeliani che, dalle prime ore di questa mattina, hanno colpito numerose località nel sud del Libano, sempre secondo il ministero libanese.
Tra le 5 e le 8 del mattino (tra le 4 e le 7 in Svizzera), sono stati bombardati i villaggi di Debbin, Deir Serian, Tayr Debba, Maarake, Bedias, Bazouriye e Majdel Zoun, Tebnin, Souane, Qabrikha, Nabatiyé el-Fawqa e Kfar Remmane. Poco prima, attorno alle 4.30 locali, violenti attacchi israeliani avevano colpito la regione di Nabatiye, provocando danni significativi alle zone residenziali.
In un attacco notturno sulla strada da Douris a Baalbeck, nove persone hanno perso la vita. A Baalbeck, secondo il ministero della salute libanese, circa 40 attacchi aerei hanno devastato i dintorni della città, nota per le rovine monumentali di epoca romana.
Nel villaggio di Shaat, un'intera famiglia è stata sterminata da un bombardamento israeliano, in quello che è stato definito un vero e proprio massacro. Altre località della Bekaa sono stati colpiti: Sohmor, Yohmor e Jlala, vicino a Shtura.
Nella tarda serata di ieri i jet israeliani avevano preso di mira le località di Tayr Felsay, Tayr Harfa, Srifa e Wadi el-Kfur nel sud del Libano. E bombardamenti al fosforo erano stati segnalati nei pressi di Naqura. Nelle stesse ore, i villaggi meridionali di Yater, Salaa e Habboush erano stati presi di mira, con un attacco che aveva colpito un edificio vicino a un'autostrada: due civili, un ingegnere e sua moglie, sono stati uccisi a Nabatiye al Fawqa.
06:00
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Il punto alle 6.00
Durante una sessione di emergenza del Consiglio di sicurezza, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato che «l'inferno si sta scatenando in Libano» e che è «sull'orlo del baratro».
Da parte sua, il primo ministro libanese Najib Mikati ha detto al Consiglio di sicurezza dell’ONU che Israele sta «violando la nostra sovranità» inviando «aerei da guerra e droni nei nostri cieli, uccidendo i nostri civili e distruggendo le case. Quella a cui stiamo assistendo oggi è una escalation senza precedenti. L'aggressore dice di colpire i combattenti e le armi, ma io assicuro che gli ospedali sono pieni di civili».
Intanto Francia e Stati Uniti hanno proposto all’ONU un piano per un cessate il fuoco di 21 giorni tra Israele e Hezbollah per consentire i colloqui fra le parti. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha dichiarato: «Contiamo che entrambe le parti la accettino senza indugio». Il Segretario di Stato Antony Blinken ha sottolineato che l'amministrazione statunitense è «intensamente impegnata con una serie di partner per smorzare le tensioni in Libano e lavorare per ottenere un accordo di cessate il fuoco che avrebbe molti benefici per tutti gli interessati».