Criminalità

In Svizzera si moltiplicano gli assalti ai bancomat

Sono già 38 da inizio anno i distributori automatici di banconote presi di mira – Le banche intendono intervenire per arginare il fenomeno
©Chiara Zocchetti
Ats
16.09.2022 21:58

Dall'inizio dell'anno 38 bancomat sono stati scassinati in Svizzera, stando a un calcolo dell'Ufficio federale di polizia (fedpol) trasmesso all'agenzia Keystone-ATS. Nella Confederazione vi sono circa 7'000 distributori automatici di banconote.

I casi di attacchi dinamitardi ai bancomat si sono moltiplicati negli ultimi giorni. La scorsa notte un distributore è stato fatto esplodere a Schötz (LU), due giorni fa un caso analogo è stato segnalato a Sembrancher, in Vallese, mentre la settimana scorsa un bancomat è stato fatto saltare a Spreitenbach (AG).

In agosto, attacchi dinamitardi erano avvenuti a Nuglar (SO), a Büttikon (AG), nonché a Châble (VS). Quest'ultimo caso si era verificato il giorno della Festa nazionale.

Prima delle vacanze estive, esplosioni erano state registrate nella Svizzera romanda, rispettivamente a Lajoux (JU), Moutier (BE), Portalban (FR) e nella stazione di servizio autostradale della Gruyère (FR).

In precedenza, in maggio, episodi di questo tipo era avvenuti a Reconvilier (BE), Concise (VD) e Lohn-Ammansegg (SO). In marzo, ignoti avevano fatto esplodere un bancomat a Oberentfelden (AG).

Attacchi seriali

Dalle inchieste emerge «che diversi gruppi sono attivi in Svizzera e che commettono attacchi seriali mirati», precisa fedpol. Si tratta di «piccoli gruppi eterogenei di tre-quattro persone». I criminali provengono da diversi Paesi, in particolare dall'Europa dell'Est, dai Paesi del Benelux e dalla Francia.

Per l'attacco e la fuga, utilizzano spesso varie auto rubate e munite di targhe false o persino senza targhe. Inoltre, i criminali, «attraversano consapevolmente le frontiere nazionali».

Dal 2019, le autorità constatano una recrudescenza di questi attacchi. I motivi sono riconducibili alla ristrettezza del territorio e alla densità della rete di bancomat in Svizzera.

Fedpol suppone pure che le misure preventive prese dalle banche all'estero in materia di sicurezza dei distributori automatici incitano i criminali a venire nella Confederazione per i loro atti criminali.

Banche discrete

Interrogate da Keystone-ATS, le banche hanno risposto che, per ragioni di sicurezza, le loro strategie di protezione dei bancomat non sono destinate ad essere rese pubbliche.

UBS ha affermato che la tutela dei distributori automatici di banconote è una priorità assoluta. In questo senso sono state attuate norme di sicurezza il più elevate possibile. Dal canto suo, la Banca cantonale di Zurigo ha dichiarato di esaminare costantemente le possibilità di protezione dei suoi bancomat contro attività criminali. Ove è necessario, verranno attuate.

In passato, Raiffeisen ha affermato di mettere meno banconote nei suo distributori a disposizione degli utenti in seguito ad attacchi dinamitardi. Dal canto suo PostFinance, che dispone di una rete di 887 Postomat in Svizzera, ha pure affermato di accordare una grande importanza a standard di sicurezza elevati per i suoi apparecchi. Nessuno ha tuttavia subito un attacco di recente.

Ad occuparsi dei casi, come avviene ogni volta che vengono utilizzati degli esplosivi, è il Ministero pubblico della Confederazione (MPC). Alla metà di settembre, come detto, fedpol aveva registrato 38 furti a bancomat realizzati con le stesse modalità. Per l'intero 2021, gli attacchi erano stati 49, nel 2020 45, nel 2019 56 e nel 2018 18.