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Lo ha riferito una compagnia britannica specializzate in rischi marittimi, la Ambrey, aggiungendo che un incendio è scoppiato a bordo – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:40
20:40
UE: «Impegnati sul Mar Rosso, discuteremo eventuale risposta»
«L'Ue continua a impegnarsi attivamente e a coordinarsi con i partner in tutte le istanze per far fronte alla minaccia degli Houthi nei confronti delle imbarcazioni e delle navi commerciali. L'Ue accoglie la risoluzione dell'Onu che riconosce che gli Stati hanno il diritto di difendersi contro gli attacchi contro le loro navi».
«L'operazione Atlanta (guidata dall'Ue) condivide le proprie conoscenze con l'operazione Prosperity Guardian» guidata da Usa e Regno Unito. «Ulteriori opzioni saranno discusse al Consiglio europeo in merito alla risposta marittima dell'Ue». Lo ha detto il commissario Ue Nicolas Schmit in rappresentanza dell'esecutivo europeo, intervenendo al dibattito sulla crisi nel Mar Rosso all'Eurocamera.
«Tuttavia - ha precisato il commissario Ue - è improbabile che ci sarà un effetto deterrente immediato per gli Houthi vista la visibilità di cui hanno goduto delle loro azioni».
20:14
20:14
Houthi rivendicano attacco, «navi USA-GB obiettivi ostili»
Gli Houthi hanno rivendicato l'attacco alla nave mercantile di proprietà americana oggi al largo dello Yemen.
È stata «un'operazione militare contro una nave americana nel Golfo di Aden, con una serie di missili navali adeguati», ha annunciato il portavoce militare, Yahya Saree, definendo le navi americane e britanniche «obiettivi ostili».
19:40
19:40
Gallant fa appello alla coesione con Netanyahu e Gantz
Il mantenimento del governo di emergenza che guida Israele è una condizione necessaria per ottenere un successo nella guerra a Gaza. Lo ha affermato il ministro della difesa Yoav Gallant che, in un intervento televisivo, si è rivolto ai due membri principali del gabinetto di guerra Benjamin Netanyahu e Benny Gantz: 'Questo - ha detto, riferendosi ad una serie di screzi recenti - è il momento della coesione, della partnership. Senza più il nostro governo unitario - ha avvertito - l'unico a trarne vantaggio sarebbe Hamas''.
Gallant ha poi avvertito: «Sia i nostri nemici sia i nostri amici seguono l'esito della guerra. Ci stanno esaminando. Il futuro dello Stato d'Israele dipende dal suo risultato. Abbiamo di fronte un nemico crudele, che comprende solo il linguaggio della forza». Secondo Gallant Israele non ha altra scelta che perseverare nella guerra a Hamas finché non sarà sconfitto. «Il 2024 sarà l'anno della guerra, il 2024 sarà l'anno della vittoria», ha detto.
Saranno i palestinesi a governare a Gaza« dopo la guerra. »Il potere là deve essere una loro emanazione«: lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in un intervento televisivo.
»Saranno i palestinesi a governare a Gaza« dopo la guerra. »Il potere là deve essere una loro emanazione«, ha aggiunto»La fine di ogni campagna militare - ha affermato Gallant - deve essere collegata a un gesto politico. È il pensiero politico che guida quello militare«. »A Gaza - ha proseguito - vivono palestinesi e quindi i palestinesi vi governeranno in futuro«.
'Il potere futuro a Gaza - ha aggiunto - deve essere una emanazione dall'interno della Striscia di Gaza e basarsi su forze che non siano ostili a Israele e che rappresentino un'alternativa civile la quale si dedichi al benessere della popolazione locale''.
19:02
19:02
«Da Hamas tortura psicologica su famiglie ostaggi»
«Hamas esercita una tortura psicologica sulle famiglie degli ostaggi». Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant dopo l'ultimo video diffuso da Hamas con i corpi di due rapiti.
«L'esercito - ha aggiunto - è in contatto costante con le famiglie e inoltra loro informazioni verificate». L'esercito - ha spiegato - «fornirà ulteriori dettagli in seguito». «Se dovesse cessare - ha concluso - la pressione militare sul terreno, il destino degli ostaggi resterebbe incerto per anni».
18:55
18:55
Egitto a Israele, «non cederemo sull'asse Filadelfia»
Un funzionario della sicurezza egiziana ha ribadito all'agenzia Arab World che il Cairo non permetterà a Israele di controllare l'asse di confine cosiddetto Filadelfia (in arabo Salah al-Din) tra l'Egitto e la Striscia di Gaza.
Il funzionario, in condizione di anonimato, ha aggiunto che il controllo del confine con Gaza è responsabilità dell'Egitto, «e non permetteremo alcuna attività illegale», sottolineando che l'accordo di pace impedisce a Israele di effettuare movimenti militari sull'asse Filadelfia. Ha anche negato le accuse di contrabbando di armi attraverso il confine nella Striscia di Gaza.
18:54
18:54
Guterres: smettere di giocare con il fuoco oltre linea blu
«Le tensioni sono alle stelle anche nel Mar Rosso e oltre e potrebbero presto essere impossibili da contenere. Nutro serie preoccupazioni per gli scontri a fuoco quotidiani lungo la Linea Blu. Ciò rischia di innescare un'escalation più ampia tra Israele e Libano».
Lo ha detto il segretario generale Onu Antonio Guterres inviando un messaggio alle parti: «smettete di giocare con il fuoco oltre la Linea Blu, riducete l'escalation e ponete fine alle ostilità». «Non possiamo vedere in Libano ciò che vediamo a Gaza - ha aggiunto - serve un cessate il fuoco umanitario immediato per reprimere le fiamme di una guerra più ampia».
18:49
18:49
Hamas diffonde un video con i corpi di due ostaggi
Sono morti Yossi Sharabi e Itay Svirsky, due dei tre ostaggi del video diffuso da Hamas ieri sera. Lo fa intendere in un nuovo filmato pubblicato in serata Noa Argamani, la ragazza rapita che compariva nello stesso video messo su Telegram dal gruppo terroristico.
Nel filmato di oggi - che in Israele non è stato pubblicato - si vedono le immagini dei due ostaggi uomini privi di vita. Secondo il racconto di Argamani, che non è stato possibile verificare, i due «sono stati uccisi in due bombardamenti israeliani separati».
Nel video diffuso in serata da Hamas, Noa Argamani, 26enne rapita al rave party nel deserto del Negev il 7 ottobre, dice come sarebbero morti gli altri due ostaggi che erano con lei, Itay Svirski, 38 anni, e Yossi Sharabi, 53 anni, «in un primo momento tenuti in un edificio». «Quando l'edificio è stato bombardato dall'esercito israeliano - afferma Noa con voce incolore davanti alla camera - due razzi sono esplosi e uno no. I soldati di Al Qassam hanno recuperato me e Itay e ci hanno portato in un altro posto. Yossi non è sopravvissuto. Nell'altro posto c'è stato un ulteriore attacco aereo israeliano, Itay è stato colpito, io sono rimasta ferita alla testa e in altre parti del corpo (ma nelle immagini non si vedono ferite). Loro due sono morti per gli attacchi dell'esercito: fermate questa follia e riportateci a casa», conclude Noa.
Poi le immagini mostrano, ripresi da molto vicino, i cadaveri di Yossi, parzialmente chiuso in un sudario bianco, il viso in parte insanguinato, sul braccio una ferita, e quello di Itay, anche lui avvolto in un lenzuolo bianco, con le mani legate sul ventre.
All'inizio del filmato, Itay è vivo, chiede a Netanyahu «di fermare la guerra», di «riportarli a casa». Noa dice che «le milizie Al Qassam li trattano bene, ma le risorse sono poche e mancano cibo e acqua».
18:24
18:24
Guterres condanna attacco Hamas e punizione collettiva Gaza
«Sono trascorsi più di 100 giorni dai terribili attacchi di Hamas del 7 ottobre. Niente può giustificare l'uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili, e allo stesso tempo niente può giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese». Lo ha detto il segretario generale Onu, Antonio Guterres.
«La lunga ombra della fame incombe sulla popolazione di Gaza, insieme a malattie, malnutrizione e altre minacce alla salute - ha aggiunto - Sono profondamente turbato dalle evidenti violazioni del diritto internazionale umanitario a cui stiamo assistendo».
18:23
18:23
Sunak: «Non agire contro Houthi indebolirebbe la sicurezza»
Non agire contro la minaccia rappresentata dai ribelli Houthi «indebolirebbe la sicurezza internazionale e lo stato di diritto» oltre a danneggiare la libertà di navigazione e l'economia globale. Lo ha detto il premier britannico Rishi Sunak riferendo alla Camera dei Comuni sui raid compiuti nei giorni scorsi contro le milizie sciite nello Yemen dalle forze aeronavali di Londra e Washington.
Se gli attacchi sono stati «un'unica azione limitata», ha insistito Sunak, il Regno Unito non esiterà ad agire ancora per difendere gli interessi britannici e garantire la sicurezza delle rotte nel Mar Rosso.
Il primo ministro ha sottolineato che Londra è pronta a «far seguire le parole ai fatti» e allo stesso tempo ha negato con forza che l'intervento di Gran Bretagna e Usa sia l'inizio di una escalation nella regione mediorientale. Non solo, ha respinto qualunque collegamento diretto fra questi attacchi «mirati» e il conflitto israelo-palestinese in corso.
Il premier rispondendo alle domande dei deputati ha riconosciuto la necessità di aiuti per alleviare la drammatica situazione umanitaria dello Yemen, sottolineando che le forniture alimentari arrivano attraverso le stesse rotte marittime prese di mira dagli Houthi.
Da parte del leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer, oltre a un sostegno sostanziale al governo Tory su questo dossier, è arrivata un'ulteriore condanna dei ribelli per «mettere in pericolo il personale civile e militare» a bordo delle navi. Inoltre Starmer ha giustificato come «proporzionati» i raid condotti da Usa e Regno Unito.
17:51
17:51
«Sei petroliere si allontanano da Mar Rosso per attacchi Houthi»
Almeno sei petroliere si stanno allontanando dal Mar Rosso meridionale in seguito agli attacchi del gruppo yemenita Houthi sostenuto dall'Iran, l'ultimo in ordine di tempo alle 16, ora di Sanaa, contro un mercantile di proprietà Usa colpito da un missile balistico antinave.
Secondo la compagnia Intertanko, citata dal Times of Israel, in seguito agli attacchi, le Forze marittime combinate (Cmf) guidate dagli Stati Uniti con sede in Bahrein venerdì hanno avvertito tutte le navi di evitare lo stretto di Bab el-Mandeb, all'estremità meridionale del Mar Rosso.
Prima degli attacchi statunitensi e britannici allo Yemen, erano soprattutto le navi portacontainer ad evitare il Mar Rosso, con il traffico di petroliere sostanzialmente invariato nel mese di dicembre. Ma dopo l'avvertimento del Cmf, un numero crescente di petroliere sta evitando la regione, aumentando il rischio di interruzioni della fornitura di petrolio da est a ovest attraverso il Canale di Suez. Con le sei petroliere che hanno cambiato rotta oggi, un totale di almeno 15 navi ha allungato il percorso circumnavigando l'Africa ed evitato il Mar Rosso, come mostrano i dati di tracciamento di Lseg e Kpler, riferisce Times of Israel. La deviazione implica che la tratta allunga il percorso fino a 3 settimane.
I proprietari di navi cisterna, tra cui Torm, Hafnia e Stena Bulk, hanno affermato che eviteranno Bab el-Mandeb, mentre Euronav ha ribadito la sua sospensione temporanea dei transiti attraverso il Mar Rosso.
17:38
17:38
Saliti a 3 i palestinesi uccisi oggi in Cisgiordania
È salito a tre il numero dei palestinesi uccisi oggi in Cisgiordania in scontri con l'esercito israeliano. Lo afferma l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa secondo cui dopo gli incidenti avvenuti a Dura (Hebron) - in cui sono rimasti uccisi un giovane di 24 anni ed una giovane di 22 anni - un terzo palestinese è stato ucciso dal fuoco di militari al valico di Einav, presso Tulkarem, nella Cisgiordania centrale.
L'uomo è stato identificato in Fares Khalifa. Le circostanze della sua uccisione non sono ancora note.
17:00
17:00
«In Yemen nostro mercantile colpito da Houthi»
È stato un missile balistico antinave lanciato dagli Houthi in Yemen a colpire oggi alle 16 ora locale di Sanaa la Gibraltar Eagle, una nave portacontainer battente bandiera delle Isole Marshall, di proprietà e gestione Usa. Lo rende noto su X (ex Twitter) il comando centrale americano.
Il vascello non ha riportato feriti o danni significativi e sta proseguendo il suo viaggio. Due ore prima, informa l'Us Central Command, le forze statunitensi hanno intercettato un missile balistico antinave lanciato verso le rotte commerciali del Mar Rosso meridionale. Il missile è caduto in volo schiantandosi nello Yemen, senza causare feriti o danni.
16:15
16:15
«In Yemen colpito un mercantile di proprietà americana»
È un mercantile di proprietà degli Stati Uniti la nave colpita oggi da un missile al largo delle coste dello Yemen. Lo ha riferito una compagnia britannica specializzata in rischi marittimi, la Ambrey, aggiungendo che un incendio è scoppiato a bordo di una nave portainfuse di proprietà Usa e battente bandiera delle Isole Marshall, ma ma non ci sono stati feriti e il cargo è ancora in grado di navigare.
Secondo la compagnia britannica «l'attacco ha preso di mira interessi statunitensi in risposta agli attacchi Usa contro le posizioni Houthi nello Yemen».
16:03
16:03
Hamas: «A Raanana naturale risposta a massacri occupazione»
«L'operazione del commando a Raanana è una naturale risposta ai massacri dell'occupazione e alla sua continua aggressione contro il nostro popolo palestinese».
Lo ha detto su Telegram Hamas sull'attentato terroristico nella cittadina del centro di Israele aggiungendo che «gli eroi del popolo da Rafah a Jenin continueranno la difesa del popolo, della terra e dei luoghi santi di fronte al criminale nemico nazista» e «alla macchina di guerra sionista in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza».
15:27
15:27
Sunak: «Non esiteremo ad agire ancora contro gli Houthi»
Il Regno Unito «non esiterà ad agire ancora» contro i ribelli Houthi nello Yemen colpendo le loro basi come fatto nei giorni scorsi dalle forze aeronavali di Londra e Washington.
Lo ha detto ai giornalisti il premier britannico Rishi Sunak, prima di riferire in merito alla Camera dei Comuni questo pomeriggio, sottolineando che l'azione militare condotta in precedenza nei confronti della milizia sciita mirava a inviare «un messaggio forte» dopo gli attacchi dei ribelli alle navi commerciali nel Mar Rosso considerati «inaccettabili». L'intervento, secondo il primo ministro conservatore, era stato «l'ultima risorsa» dopo «un'esaustiva attività diplomatica».
Sunak ha concluso affermando che gli Houthi «devono riconoscere la condanna internazionale per ciò che stanno facendo e desistere».
15:27
15:27
«L'Iran difenderà con forza la navigazione e la sicurezza marittima nella regione»
L'Iran difenderà con forza la navigazione e la sicurezza marittima nella regione: lo ha detto il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, chiedendo a Stati Uniti e Regno Unito di fermare «immediatamente» i loro attacchi contro gli Houthi.
Amirabdollahian, in conferenza stampa con il collega indiano, rivolgendosi al segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato: «Vi abbiamo ripetutamente detto che la guerra non è una soluzione e vi abbiamo chiesto, dopo l'attacco di Hamas contro Israele, di non macchiarvi le mani con il sangue di persone innocenti a Gaza».
Poi «vi abbiamo chiesto di non legare il vostro destino a quello del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, la cui storia è giunta al termine. La Casa Bianca non dovrebbe legare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti all'occupante e al regime di apartheid di Israele», ha aggiunto il capo della diplomazia iraniana.
15:26
15:26
Due Navy Sail americani dispersi in mare nel Golfo di Aden
Due Navy Seal americani sono scomparsi dopo essere caduti in mare durante un'operazione di ricerca di armi destinate allo Yemen. Lo riporta Sky News sottolineando che, secondo quanto riferito da funzionari Usa alla Nbc, la scomparsa è avvenuta nel corso di un attacco ad una piccola nave al largo della Somalia.
I due marinai stavano perquisendo le imbarcazioni nel Golfo di Aden alla ricerca di beni illegali come armi o droga, ma non facevano parte della missione internazionale per proteggere le navi dagli attacchi degli Houthi yemeniti nel Mar Rosso.
I marinai stavano cercando di salire su una piccola imbarcazione tradizionale, conosciuta come dhow, lo scorso giovedì sera quando uno di loro è caduto, hanno detto i funzionari, parlando in forma anonima. Un secondo marinaio è intervenuto per salvare il primo, come prevede il protocollo, ed entrambi sono scomparsi.
Nel quarto giorno da quando i marinai sono finiti in mare, continuano le operazioni di ricerca e salvataggio via mare e via aerea sulle acque.
«Per motivi di sicurezza operativa, non rilasceremo ulteriori informazioni finché l'operazione di recupero del personale non sarà completata», sottolinea una dichiarazione del Comando Centrale degli Stati Uniti, che supervisiona le forze armate in Medio Oriente e in alcune parti dell'Asia. «In segno di rispetto per le famiglie colpite, al momento non rilasceremo ulteriori informazioni sul personale scomparso», aggiunge secondo quanto riporta Sky News.
15:26
15:26
Israele: morta una donna in un attentato
Una israeliana di circa 70 anni è morta per le ferite riportate in un attentato verificatosi con diverse modalità auto lanciate in corsa sui passanti e attacchi al coltello - a Raanana, nel centro di Israele. Lo ha confermato l'ospedale Meir di Kfar Sab dove la donna era stata portata.
Nello stesso ospedale sono ricoverati altri due israeliani le cui condizioni sono definite gravi. In totale, secondo i media, i feriti sarebbero ora saliti a circa 17.
La polizia israeliana ha confermato che gli attacchi avvenuti a Raanana nel centro di Israele «sono un attentato terroristico». Lo ha detto un ufficiale della polizia stessa in tv. Finora il bilancio degli attentati sono almeno 17.
La polizia ha arrestato due possibili autori degli attacchi, ha detto il capo della polizia Yaacov Shabtai aggiungendo che si stratta «di due parenti» e entrambi della zona di Hebron in Cisgiordania.
15:26
15:26
Una nave colpita da un missile al largo dello Yemen
Una nave è stata colpita da un missile al largo dello Yemen. Lo ha reso noto l'agenzia per la sicurezza marittima britannica.
Una nave «è stata colpita dall'alto da un missile» a sud-est alla città portuale di Aden nel sud dello Yemen, ha riportato sul proprio sito senza ulteriori dettagli la United Kingdom Maritime Trade Operations, che monitora in traffici nel Mar Rosso.
Ieri pomeriggio gli Houthi avevano lanciato un razzo verso una nave da guerra Usa in risposta ai raid anglo-americani in Yemen contro le postazioni del movimento filo-iraniano.
14:52
14:52
Hamas pubblica un nuovo video dei 3 ostaggi israeliani
Hamas ha pubblicato su Telegram un nuovo video dei 3 ostaggi già mostrato una prima volta ieri. In questo recente, i volti di Noa Argamani, Yossi Sharabi e Itay Svirsky, si muovono come nei giochi delle slot machine. E sono accompagnati dalla scritta «Che pensi? Ancora vivi? Tutti morti? o Alcuni vivi, Alcuni morti?». E subito dopo Hamas sostiene: «Stanotte vi informeremo del loro destino».
14:00
14:00
Esercito nel campo profughi di Nuseirat a Gaza
L'esercito ha cominciato ad operare sul terreno nel campo profughi di Nuseirat nella parte centrale della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui nel campo è stato trovato «un impianto di costruzione di mortai, di razzi e anche di armi nascoste in edificio appartenente ad un'organizzazione umanitaria». Non è stato specificato di quale organizzazione si tratti. I soldati - ha continuato - hanno anche fatto irruzione in una scuola dove sono «stati catturati 8 operativi di Hamas e portati in Israele»; nell'area della scuola è stato «anche rinvenuto un deposito di armi».
13:02
13:02
«Centinaia di persone assaltano i camion di aiuti umanitari a Gaza»
Centinaia di cittadini di Gaza sono stati filmati mentre danno l'assalto ai camion di aiuti umanitari a Gaza. Lo ha riferito Haaretz che cita al Jazeera allegando un suo filmato. La zona filmata dovrebbe essere quella di Moassi sulla costa di Rafah nel sud della Striscia dove sono ammassati gli sfollati dal nord.
12:16
12:16
«Decine di morti nei bombardamenti notturni»
Decine di persone, fra cui donne e bambini, sono rimaste uccise la scorsa notte in intensi bombardamenti israeliani avvenuti a Gaza City, a Khan Yunis (nel settore meridionale della Striscia) e nel vicino campo profughi di el-Bureij. Lo aggiorna la agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa.
Un portavoce della Mezzaluna Rossa, aggiunge la Wafa, ha descritto la situazione come "catastrofica". Quelli che la agenzia descrive come "massacri" avvengono mentre nella Striscia le comunicazioni telefoniche restano bloccate anche oggi, per il quarto giorno consecutivo, cosa che complica ulteriormente le operazioni di soccorso.
10:11
10:11
Il Qatar sospende le spedizioni di gas attraverso il Mar Rosso
Il Qatar ha sospeso l'invio di petroliere che trasportano gas naturale liquefatto attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb dopo che gli attacchi aerei guidati dagli Stati Uniti contro obiettivi Houthi nello Yemen hanno sollevato rischi nella vitale via d'acqua. Lo sostiene Bloomberg.
Almeno cinque navi Gnl gestite dal Qatar sono state fermate da venerdì, secondo i dati di tracciamento delle navi compilati da Bloomberg. Una pausa prolungata nelle forniture del secondo fornitore di Gnl in Europa aumenta i rischi proprio mentre il clima invernale attanaglia il continente.
08:25
08:25
Egitto: «Israele ha ostacolato l'invio degli aiuti a Gaza»
«L'esercito israeliano ha bombardato almeno quattro volte le strade che portano al valico dal lato palestinese, impedendo così qualsiasi passaggio verso la Striscia di Gaza, e l'Egitto le ha subito riparate. Il più grande ostacolo all'ingresso degli aiuti e al loro rapido arrivo in quantità sufficienti ai palestinesi in questi 100 giorni è stata l'ostinazione e l'intenzionalità delle autorità israeliane occupanti di ritardare l'ispezione degli aiuti». Lo ha detto il capo dell'ufficio stampa statale egiziano Diaa Rashwan, replicando ancora una volta alle accuse rivolte al Cairo da Israele alla Corte dell'Aja.
Rashwan ha aggiunto che l'ingresso degli aiuti attraverso il valico di Rafah dal lato egiziano «ha incontrato fin dall'inizio un ostacolo iniziale, cioè che il valico non era strutturalmente preparato per l'ingresso di merci, ma solo di persone, cosa che l'Egitto ha superato con interventi tecnici urgenti per consentire il passaggio dei camion».
Rashwan ha ribadito, infine, «la determinazione dell'Egitto a continuare i suoi massimi sforzi per accelerare il trasferimento di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e a impegnarsi per aumentarli, in modo da contribuire a limitare l'aggravamento della crisi umanitaria senza precedenti di cui soffrono i palestinesi».
06:19
06:19
Il punto alle 06.00
«Cento giorni di prigionia a Gaza sono davvero troppi. Gli Stati Uniti non avranno riposo finché tutti i rimanenti ostaggi, compresi sei americani, non saranno riuniti ai loro cari». Lo scrive su X il segretario di Stato americano Antony Blinken, facendo eco a una precedente dichiarazione del presidente Joe Biden.
Al Jazeera afferma che le forze israeliane hanno preso d'assalto il campus dell'Università nazionale An-Najah a Nablus, in Cisgiordania, arrestando almeno 25 studenti che stavano organizzando un sit-in di protesta. Citato dall'emittente araba, il rettore dell'ateneo ha affermato che tutte le comunicazioni erano state interrotte dentro e intorno al campus, e che tutti gli studenti presenti hanno ricevuto un messaggio di testo dalle forze israeliane che diceva loro di «arrendersi subito».
Il Comando centrale statunitense (Centcom) afferma che un missile da crociera antinave è stato lanciato ieri pomeriggio dalle aree dei militanti Houthi dello Yemen verso il cacciatorpediniere Uss Laboon nel Mar Rosso meridionale. In un post sul suo account X, il Centcom specifica che il proiettile è stato abbattuto in prossimità della costa di al-Hudayda da aerei da caccia americani e non sono stati segnalati feriti o danni.