Il caso

Incriminati cinque agenti della polizia cantonale bernese

Nel maggio del 2020 un 44.enne svizzero è rimasto ucciso in occasione di un'operazione delle forze dell'ordine
Ats
19.07.2024 11:40

Il ministero pubblico bernese ha incriminato cinque uomini, membri della polizia cantonale nel 2020, per l'uccisione di un 44.enne svizzero nel maggio di quell'anno ad Adelboden, nell'Oberland, in occasione di un'operazione delle forze dell'ordine. In un primo tempo la procura aveva archiviato il caso, ma il Tribunale cantonale ha poi parzialmente accolto ricorsi dei famigliari della vittima.

L'agente che ha esploso i colpi fatali dovrà rispondere di omicidio intenzionale e abuso di autorità davanti al Tribunale regionale dell'Oberland a Thun. Quattro suoi superiori sono invece stati incriminati per omicidio colposo e abuso di autorità.

Christof Scheurer, supplente del procuratore generale cantonale, ha confermato un'informazione pubblicata oggi dai quotidiani Berner Zeitung e Bund. La data dell'udienza in tribunale non è ancora stata fissata. Al centro del dibattimento ci sarà la questione di sapere se l'uomo, che si trovava in una situazione psicologica instabile, abbia costituito una minaccia per gli agenti, scrive il Bund.

Il 21 maggio 2020 la polizia aveva ricevuto la segnalazione che un uomo si comportava in modo strano in un appartamento di Adelboden e aveva manifestato l'intenzione di farsi del male. Era stata fatta intervenire un'unità speciale delle forze dell'ordine.

Il 44enne si trovava in una camera da letto chiusa a chiave, secondo quanto riportato da documentazione giudiziaria pubblicata in rete. La polizia aveva sfondato la porta. Stando a dichiarazioni concordanti, l'uomo era in piedi nella stanza con una pistola alzata. Un agente ha quindi esploso cinque colpi, di cui tre hanno centrato l'uomo. Secondo i medici legali, il 44enne è stato colpito alla testa.

Nel luglio del 2021, la procura aveva archiviato il caso contro l'autore degli spari e due suoi superiori. La madre e due fratelli del defunto hanno inoltrato ricorsi contro la decisione.

Il Tribunale cantonale bernese ha poi parzialmente accolto i loro reclami. Il ministero pubblico ha quindi ripreso le indagini, estendendole ad altri due responsabili ad alto livello operativo.