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Incursioni israeliane in Cisgiordania, ci sono feriti

L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che le truppe israeliane hanno aperto il fuoco nella città di ar-Ram – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Incursioni israeliane in Cisgiordania, ci sono feriti
Red. Online
23.06.2024 07:00
17:29
17:29
«L'IDF controlla un avamposto di Hamas, Tel Sultan a Rafah»

L'Idf ha fatto irruzione e demolito un compound di addestramento di Hamas nel quartiere Tel Sultan di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza dove ha operato in questi giorni. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che si tratta del «cosiddetto avamposto di Abu Said, del battaglione Tel Sultan di Hamas» preso dalla 401esima Brigata corazzata.

Secondo la stessa fonte nella base di Hamas «è stato localizzato l'ufficio del comandante del battaglione Mahmoud Hamdan, oltre a un deposito di armi e diversi tunnel». Questi tunnel - ha continuato - sono ora ispezionati, prima di essere demoliti. Sempre nella base i tunnel vengono indagati e demoliti, dice l'esercito.

Sempre nell'avamposto, i soldati hanno «preso il controllo dell'ufficio di Yasser Natat, un comandante di Hamas responsabile del lancio di razzi della Brigata Rafah su Israele e sulle truppe a Gaza».

15:50
15:50
Hamas: «Il bilancio dei morti è salito a 37.598»

Il ministero della sanità di Hamas che governa la Striscia di Gaza ha annunciato oggi un nuovo bilancio di 37.598 vittime dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamico palestinese, più di otto mesi fa.

Almeno 47 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato Hamas in un comunicato, aggiungendo che 86.032 persone sono rimaste ferite nei territori palestinesi dall'inizio della guerra, il 7 ottobre, innescata dall'attacco di Hamas in Israele.

15:35
15:35
Nave israeliana fa sosta a Tangeri, è polemiche

Una nave da guerra israeliana fa discutere in Marocco, come riporta il sito di notizie Yabiladi. Un'organizzazione non governativa filo-palestinese ne denuncia il passaggio, nei giorni scorsi, nel porto di Tangeri.

«La nave Ins Komemiyut, battente bandiera israeliana - si legge nel comunicato del »Fronte marocchino a sostegno della Palestina« - ha attraccato al porto di Tangeri il 6 giugno 2024 per rifornirsi di carburante e cibo, prima di proseguire la sua rotta verso il porto di Haifa».

L'ong ritiene che autorizzare l'accoglienza della nave da guerra israeliana «sia una violazione della decisione della Corte internazionale di giustizia a seguito della causa intentata dalla Repubblica del Sudafrica contro Israele» e teme possa significare anche «un sostegno alla causa israeliana».

Il «Fronte marocchino a sostegno della Palestina» aveva già fatto notare all'inizio di giugno «il passaggio attraverso le acque marocchine di navi che trasportavano armi verso Israele».

«Globes», il giornale finanziario israeliano, conferma che «la nuova nave da sbarco della marina israeliana, la Ins Komemiyut, si è fermata a Tangeri per fare rifornimento mentre navigava tra gli Stati Uniti e Israele».

«Globes» riferisce che anche il primo dei due mezzi da sbarco acquistati da Israele, l'Ins Nachshon, aveva attraccato in Marocco nel settembre 2023. Marocco e Israele, del resto, hanno firmato un accordo di cooperazione militare nel novembre 2021.

15:34
15:34
«La Casa Bianca è preoccupata per il discorso di Netanyahu al Congresso»

Secondo Politico, la Casa Bianca è preoccupata per l'imminente discorso di Benyamin Netanyahu a una sessione congiunta del Congresso americano, ritenendo che il primo ministro israeliano potrebbe utilizzare il suo intervento per criticare il presidente Joe Biden per non aver sostenuto abbastanza la ritorsione contro Hamas a Gaza.

Il discorso, previsto per il mese prossimo, potrebbe creare uno spettacolo diplomaticamente complicato e politicamente rischioso per un presidente in corsa per la rielezione.

I timori sono cresciuti negli ultimi giorni quando Netanyahu ha rilasciato una serie di dichiarazioni pubbliche - inclusa una in un discorso video in inglese - accusando l'amministrazione americana di trattenere più aiuti militari di quanto sia stato pubblicamente divulgato.

14:49
14:49
Netanyahu: «Spero che il problema dell'invio di armi dagli USA si risolva»

Alla luce di quanto sentito negli ultimi giorni, il premier israeliano Benyamin Netanyahu spera che l'invio di armi da parte degli Usa «sia risolto nel prossimo futuro».

«Ma vorrei sottolineare, e l'ho detto anche ai nostri amici americani - ha dichiarato il primo ministro nella seduta di governo a Gerusalemme - che abbiamo un mezzo e questo ha sempre fatto pendere l'ago della bilancia: il coraggio e la determinazione dei nostri combattenti, e con quest'arma vinceremo».

Netanyahu ha quindi ribadito che nella polemica con gli Usa - innescata dal suo video di critica all'amministrazione Biden - egli è «pronto a subire attacchi personali per il bene della sicurezza di Israele».

Dopo aver ringraziato gli Usa per il sostegno dato finora ad Israele, il premier ha spiegato che «circa 4 mesi fa si è verificato un drammatico calo nella fornitura di armamenti in arrivo dagli Stati Uniti a Israele. Per settimane abbiamo chiesto ai nostri amici americani di accelerare le spedizioni. Lo abbiamo fatto più e più volte, e a tutti i livelli, e ci tengo a sottolinearlo, lo abbiamo fatto in riunioni chiuse. Abbiamo ricevuto ogni tipo di spiegazione, ma una cosa non l'abbiamo ottenuta: la situazione di base non è cambiata».

«Dopo mesi in cui questa situazione non era cambiata, ho deciso - ha proseguito - di darle un'espressione pubblica. L'ho fatto basandomi su anni di esperienza e sapendo che questo passaggio è essenziale».

«Mi aspettavo che ciò comportasse attacchi personali contro di me dal mio paese e dall'estero, come è successo quando mi sono opposto all'accordo sul nucleare con l'Iran, come è successo e continua a succedere quando mi sono opposto più e più volte alla creazione di uno Stato terrorista palestinese, e come è sta accadendo ora, quando mi oppongo alla fine della guerra lasciando intatta Hamas».

14:12
14:12
Wafa: «10 palestinesi uccisi in raid Israele nel centro»

L'agenzia Wafa - che cita fonti nella Striscia di Gaza - ha riferito di «10 palestinesi uccisi in raid» israeliani su una casa nel quartiere di Sabra a Gaza City e su un'altra a nord del campo profughi di Nuseirat, sempre nel centro della Striscia. Fonti mediche locali parlano invece di 8 morti. L'esercito israeliano non ancora commentato il fatto.

10:23
10:23
Hezbollah pubblica un nuovo video di strutture strategiche e militari israeliane

Hezbollah ha pubblicato un nuovo video - probabilmente ripreso da un drone - con immagini di strutture strategiche e militari israeliane, tra le quali le raffinerie di olio di Haifa, l'aeroporto Ben Gurion e il Porto di Ashdod, nel sud di Israele. Lo riporta «Haaretz» che cita l'emittente tv degli Hezbollah, Al-Manar.

Il gruppo sciita - alleato dell'Iran - aveva già diffuso un analogo video - che come quello attuale non si sa quando è stato girato - il 18 giugno.

Intanto Hezbollah - citata dai media israeliani - ha rivendicato di aver colpito con un drone «una base militare» a Beit Hillel, nel nord di Israele. Non si hanno conferme per ora da parte dell'esercito.

Nel frattempo, l'Idf ha sostenuto di aver centrato nella scorsa notte un complesso militare di Hezbollah e un posto di osservazione vicino al villaggio di Kafr Kila, nel Libano meridionale. Secondo la stessa fonte, alcuni membri di Hezbollah sono stati colpiti vicino al villaggio di Tayibe, nel sud del Libano.

10:22
10:22
Gaza: parte del molo USA si arena su una spiaggia di Tel Aviv

Una parte del molo temporaneo costruito dagli Stati Uniti a Gaza si è arenata sulla spiaggia Frishman di Tel Aviv. Lo riferiscono i media americani.

La struttura è stata danneggiata venerdì della settimana scorsa dal mare agitato per la seconda volta da quando ha iniziato ad essere operativa a maggio ed era stato ripristinato mercoledì.

Secondo il «New York Times», il molo potrebbe essere smantellato prima del previsto poiché ha fatto ben poco per contribuire a migliorare l'assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza.

09:12
09:12
«Sinwar prende tempo, vuole Israele in guerra col Libano»

Il leader di Hamas Yahya Sinwar sta prendendo tempo nei negoziati per un accordo di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi nella speranza che nel mentre scoppi una vera e propria guerra sul fronte libanese: lo riferisce «Haaretz» in base a informazioni fornite da un funzionario coinvolto nei colloqui.

«Hamas non vuole un accordo adesso», ha detto la fonte, «non vuole liberare gli ostaggi, ma piuttosto guadagnare tempo. Yahya Sinwar vuole che scoppi la guerra al confine settentrionale e quindi non si muoverà verso un cessate il fuoco», ha affermato.

09:11
09:11
Yemen: nave mercantile danneggiata da un drone nel Mar Rosso

Una nave mercantile è stata danneggiata questa mattina dall'attacco di un drone nel Mar Rosso, vicino allo Yemen, non sono stati segnalati feriti, secondo l'agenzia britannica per la sicurezza marittima (Ukmto).

«Il comandante di una nave mercantile riferisce di essere stato colpito da un sistema aereo senza equipaggio (Uas), con conseguenti danni alla nave. Tutti i membri dell'equipaggio sono stati dichiarati salvi e la nave sta procedendo verso il suo prossimo porto di scalo», si legge in un bollettino dell'Ukmto, gestito dalla Marina britannica.

09:10
09:10
«Gli incontri negli Stati Uniti saranno determinanti per il futuro della guerra»

«Gli incontri con gli alti funzionari americani saranno determinanti per il futuro della guerra». Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant prima di partire per gli Stati Uniti.

«Durante gli incontri - ha aggiunto - ho intenzione di discutere gli sviluppi a Gaza e in Libano. Siamo pronti per qualsiasi azione che possa essere necessaria a Gaza, in Libano e in altre aree».

Gallant vedrà il segretario di Stato Antony Blinken, il suo omologo Lloyd Austin, il direttore della Cia William Burns e l'inviato speciale del presidente Joe Biden in Medio Oriente, Amos Hochstein.

«La transizione alla 'Fase 3' a Gaza - ha detto Gallant - è di grande importanza. Discuterò di questa transizione con i funzionari statunitensi e so che raggiungeremo una stretta cooperazione con gli Stati Uniti anche su questo tema».

Tra gli aspetti della missione di Gallant negli Usa c'è anche il decisivo tema dello sblocco dell'invio di un carico di armi per Israele.

07:00
07:00
Il punto alle 7.00

L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che le truppe israeliane hanno aperto il fuoco nella città di ar-Ram, nella Cisgiordania occupata, ferendo almeno sei persone. Gli attacchi sarebbero avvenuti vicino al muro di separazione, costruito da Israele, che circonda la città palestinese situata a nord-est di Gerusalemme. Wafa ha anche riferito di incursioni israeliane nel campo di Ein el-Sultan a Gerico, nelle città di Anabta e Kafr al-Labad vicino a Tulkarem, e nella città di Tuqu vicino a Betlemme. Citando fonti locali, l'agenzia ha detto che i raid hanno innescato scontri a Tuqu, con le forze israeliane che hanno usato proiettili rivestiti di gomma e gas lacrimogeni e ferito decine di palestinesi.