Lugano

Internet ultraveloce per tutti: ancora tre anni di pazienza

Swisscom ha aggiornato la Città sull’espansione della sua rete, rallentata da vicissitudini legali - Per il 2025 dovrebbero finire i lavori a Barbengo, Cadro, Brè, Aldesago e in Val Colla, entro il 2026 negli altri quartieri
© Keystone/Reguzzi
Giuliano Gasperi
05.01.2024 06:00

Ma vi ricordate della connessione 56k? Sembravano interminabili, quei secondi passati ascoltando il rantolo meccanico del modem prima di entrare nel magico e per molti versi ancora sconosciuto mondo di Internet. Una volta online, poi, bisognava augurarsi di non incappare in un sito troppo «pesante», se non si voleva vederlo apparire una strisciolina alla volta. Altri interminabili secondi. Erano gli anni Novanta. Da allora, la tecnologia qualche passo avanti lo ha fatto e anche a Lugano si sta ampliando la rete in fibra ottica ad alta velocità – 10 gigabit al secondo: 178 mila volte più rapida della linea 56k – anche se con qualche incidente di percorso. L’inchiesta della Commissione della concorrenza sul progetto «Fiber To The Home» di Swisscom – si veda la scheda sotto – ha rallentato la diffusione di Internet ultraveloce in Val Colla, a Barbengo, Aldesago, Brè e Cadro. In questi quartieri Swisscom aveva cominciato i lavori utilizzando la tecnologia «punto a multipunto» che poi, in seguito alla decisione della ComCo, ha dovuto sostituire con quella «punto a punto». Iniziati nel 2022, i lavori nelle zone in questione dovrebbero terminare fra quest’anno e l’anno prossimo.

Il colosso della comunicazione sta portando la fibra ottica anche a Castagnola, Ruvigliana, Gandria, Carona, Carona, Carabbia, Pazzallo, Pambio, Pregassona, Cureggia, Soragno e Davesco, dove gli interventi, cominciati nel 2023 utilizzando fin da subito la tecnologia «punto a punto», dovrebbero essere portati a termine entro la fine del 2026. Situazione più complicata nelle località di Caprino e Pugerna, che attualmente sono servite da un cavo tradizionale in rame che passa dal lago. Swisscom lo sostituirà con uno a fibra ottica, ma ci vorrà del tempo: il cavo viene realizzato esclusivamente per questo progetto e i termini di consegna possono richiedere dai nove ai dodici mesi. L’azienda è comunque in contatto con la Città e le AIL: se anch’esse avessero una necessità simile, si potrebbe collaborare.

Solo trentesimi

«Stiamo realizzando in Svizzera la più grande rete in fibra ottica ad alta velocità, ed essa rappresenta una risorsa indispensabile per il Paese» ci scrive Swisscom, che annualmente investe circa 1,7 miliardi di franchi nell’infrastruttura digitale a banda larga coprendo tutte le spese necessarie per l’espansione della rete in fibra ottica. Il potenziamento dell’offerta a Lugano, per il quale l’azienda collabora con le società Cablex e Multinet Communications, è stato oggetto di un incontro con il Municipio lo scorso dicembre, durante il quale Swisscom ha ribadito obiettivi e scadenze. L’intenzione, a livello nazionale, è quella di portare i dieci gigabit al secondo nel 70-80 percento delle economie domestiche entro il 2030. Attualmente, come riporta il sito della Confederazione, la Svizzera non è fra i primi Paesi al mondo per diffusione della fibra ottica, anzi: siamo trentesimi (sul podio, calcolando la percentuale di connessioni ultra veloci sul totale degli abbonamenti a banda larga, ci sono Corea del Sud, Giappone e Spagna) anche se negli ultimi anni abbiamo recuperato qualche posizione.

Libero mercato

Swisscom non è l’unica azienda in Svizzera a offrire una connessione Internet ultraveloce. Fra i suoi concorrenti possiamo citare ad esempio Swiss4net, che in Ticino ha una propria rete a Massagno, Ascona e Chiasso. In alternativa, le società attive su questo mercato possono far capo alla rete dell’ex regia federale, che è tenuta a garantire l’accesso ad altri fornitori. Non vale invece il contrario: se una società costruisce una propria rete, può non condividerla con altri operatori.

Tre anni or sono, il progetto di Swisscom per la diffusione della fibra ottica era stato al centro di un’inchiesta della Commissione della concorrenza, al termine dalla quale l’ex regia federale aveva dovuto cambiare i suoi piani. I lavori iniziati basandosi sulla tecnologia «punto a multipunto» erano stati bloccati e la misura era stata confermata nel 2021 dal Tribunale amministrativo federale e l’anno successivo dal Tribunale federale. Swisscom era quindi passata a una tecnologia «punto a punto», consentita dalla ComCo. Da lì il ritardo nei lavori, che nel frattempo sono ripresi.
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