Iran: la polizia spara durante le celebrazioni del Nowruz
La polizia ha sparato nella notte contro alcune persone che hanno gridato slogan anti governativi durante le celebrazioni del Nowruz, il capodanno persiano, in varie città del Kurdistan iraniano e della vicina provincia dell'Azerbaigian occidentale. Lo rende noto la ong Hengaw secondo cui almeno nove persone sono rimaste ferite a Saqqez, la città di cui era originaria Mahsa Amini, 22.enne che ha perso la vita il 16 settembre a Teheran dopo essere stata messa in custodia perché non portava il velo in modo corretto, la cui morte ha scatenato proteste anti governative in varie città del Paese che ancora continuano.
Oltre 30 persone, tra cui donne e bambini, sono rimaste ferite dopo interventi della polizia a Mahabad. Lo slogan «donna, vita, libertà», simbolo delle proteste anti governative iniziate a fine settembre, è stato intonato anche in altre città nei distretti di Sanandaj e Urmia.
I talebani afghani vietano la festa del Nowruz
La festa del Nowruz, la ricorrenza tradizionale che si celebra intorno al 21 marzo in diversi paesi mediorientali dall'Iran al Pakistan, conosciuta anche come il Capodanno persiano, è stata vietata dal talebani in Afghanistan, in quanto «festa dei non musulmani e dei politeisti che i musulmani dovrebbero evitare di celebrare».
Lo riporta Bbc Persian ricordando che si tratta dell'ultimo divieto, in ordine di tempo, imposto dai governanti afghani, dopo i numerosi bandi legati in particolare alle donne. Uno dei funzionari del ministero degli Affari pubblici del governo, Mohammad Yahya Aref, ha spiegato che «coloro che celebrano il Nowruz e lo rispettano, devono lasciare la cerchia dell'Islam».
Nonostante il divieto, il Nowruz è stato celebrato in un santuario sciita a Kabul, mentre nessuna cerimonia si è tenuta nello storico luogo di pellegrinaggio nella città settentrionale di Mazar-e-Sharif, dove questa festa viene solitamente celebrata.
Il quotidiano indiano Republicworld parla di una «brusca retromarcia rispetto alle dichiarazioni fatte dai talebani lo scorso anno quando avevano annunciato che non avrebbero celebrato la festa, ma che non sarebbero interferiti se qualcun altro voleva farlo».