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Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha incontrato oggi il premier iracheno: domani sarà in Libano — L'Organizzazione mondiale della sanità torna sulla necessità di garantire ai civili della Striscia accesso a cibo e servizi medici — «Attentato vicino alla città vecchia di Gerusalemme» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:54
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Iran: «Pronta risposta a Israele se continuerà a bombardare i civili»
«Se Israele non ferma i suoi attacchi contro i civili a Gaza, la regione si troverà ad affrontare nuove situazioni. Israele non può imporre un assedio completo a Gaza, bombardare i civili e commettere crimini di guerra senza una risposta». Lo afferma il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, riferisce Al Jazeera. È necessario porre fine «all'uccisione di bambini e civili in Palestina», ha aggiunto Amirabdollahian che oggi ha incontrato a Baghdad il premier iracheno Mohammed Shia al-Sudani e domani è atteso a Beirut.
22:49
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Giordania: «Il rifiuto di Israele agli aiuti umanitari per Gaza viola diritto internazionale»
Il rifiuto di Israele di inviare aiuti a Gaza costituisce una violazione del diritto umanitario internazionale. Lo afferma il ministero degli Esteri giordano, Ayman Safadi, riferisce l'agenzia di Stato Petra. Secondo il ministro, l'assedio da parte di Israele dell'enclave dove ha tagliato acqua, carburante ed elettricità e ha impedito la consegna di aiuti attraverso i valichi di frontiera, è stata una violazione dei "valori e principi umanitari".
22:20
22:20
«A Gaza, 1.537 morti, 500 sono bambini»
È salito a 1.537 il bilancio delle vittime negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza tra cui 500 bambini e 276 donne. Lo afferma il ministero della Sanità palestinese. I feriti sono 6.612.
21:53
21:53
Il terzo volo di Swiss è atterrato a Zurigo-Kloten
Il terzo volo speciale Swiss per rimpatriare cittadini svizzeri da Israele è atterrato, come previsto, stasera poco dopo le 21.00 all'aeroporto di Zurigo-Kloten. Come per i precedenti due tutti i posti a bordo erano stati riservati.
Sebbene vi fosse il tutto esaurito, tre sedili sono rimasti vuoti per cancellazioni dell'ultimo minuto, ha indicato un portavoce di Swiss all'agenzia Keystone-ATS. Complessivamente a bordo dell'Airbus A321neo, di una capacità di 215 posti, vi erano 212 adulti e bambini nonché dodici bebè.
Due collegamenti precedenti - uno atterrato martedì sera e il secondo nella tarda serata di ieri - avevano già riportato in Svizzera 439 persone, fra cui 15 bebè.
Un quarto volo speciale di Swiss di andata e ritorno Zurigo-Tel Aviv, organizzato in collaborazione con il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), dovrebbe atterrare domani sera verso le 20.20 a Kloten. Ad operarlo sarà nuovamente un Airbus A321neo da 215 posti. Come già per i precedenti, i posti a bordo possono essere prenotati unicamente tramite una linea di emergenza comunicata dal DFAE.
Non è chiaro quanti cittadini svizzeri vogliano ancora lasciare Israele. Circa 600 persone con legami con la Confederazione hanno registrato la loro presenza in Israele tramite l'app ufficiale "Travel Admin".
21:46
21:46
Netanyahu mostra al mondo le foto dei bimbi carbonizzati
Israele ha mostrato al mondo le foto delle atrocità di Hamas, dei bambini carbonizzati, ed ha promesso che l'organizzazione terroristica sarà «schiacciata» come è avvenuto per l'Isis. Per un semplice motivo: Hamas, ha spiegato il premier Benyamin Netanyahu postando le immagini terrificanti sui canali social del governo, è «l'Isis di Gaza».
Al sesto giorno di guerra - con la frontiera libanese sempre in ebollizione e un raid israeliano che ha colpito l'aeroporto di Damasco - il segretario di Stato Usa Antony Blinken è arrivato a Tel Aviv ed ha ammesso che «le immagini di bambini e neonati massacrati, soldati decapitati, ragazzi bruciati vivi, sono al di là di ogni immaginazione. Quasi incomprensibili».
Poi ha aggiunto: «Mi hanno riportato alla memoria la violenza dell'Isis». In precedenza era stato il ministro della Difesa Yoav Gallant a mostrare i video dell'orrore ai suoi colleghi della Nato a Bruxelles. Del resto, l'esercito ha annunciato che bandiere dello Stato islamico sono state trovate nei kibbutz di frontiera riconquistati, soprattutto in quello di Sufa, così come manuali di al Qaida sul corpo dei terroristi uccisi. Mentre il Jerusalem Post ha scritto di poter «confermare, sulla base di foto verificate, che le notizie su bambini decapitati durante l'assalto di Hamas sono corrette».
L'attacco oltre frontiera che ha scatenato la guerra e la cattura di oltre 150 ostaggi israeliani, secondo quanto ha dichiarato Ali Baraka, un esponente della fazione, era in preparazione «da almeno due anni». Ma i Paesi alleati di Hamas, ha assicurato, sono stati informati solo dopo l'inizio dell'assalto. E «si potevano contare sulle dita di una mano» il numero di dirigenti che conoscevano con precisione il giorno.
Domani in Israele arriverà la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, mentre Blinken si sposterà ad Amman per vedere Abu Mazen. Il capo dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), incontrando re Abdallah nella capitale giordana, ha condannato «l'uccisione o gli abusi sui civili da entrambe le parti perché violano la morale, la religione e il diritto internazionale». Ma allo stesso tempo ha chiesto «la fine immediata dell'aggressione al popolo palestinese».
Gaza in tutto questo è sempre più sotto assedio. «Non sarà fornita elettricità, né acqua, né entreranno camion di benzina finchè gli ostaggi israeliani non torneranno a casa», ha avvertito il ministro dell'Energia israeliano Israel Katz.
Per dare l'idea della pressione militare sulla Striscia e su Hamas - che comunque continua a lanciare razzi nel sud e nel centro di Israele, compresa la zona di Tel Aviv e Ashkelon - basti pensare che da sabato scorso l'esercito israeliano ha compiuto raid contro 3.600 obiettivi usando più di 6.000 munizioni. Tanto da far dire al capo di Stato maggiore Herzi Halevi che «Gaza non sarà mai più quella di prima». Ma Halevi ha anche ammesso che l'esercito non onorato sabato scorso le «sue responsabilità nei confronti della sicurezza di Israele e dei suoi cittadini».
Nel mirino degli attacchi israeliani non ci sono soltanto le strutture organizzative e di comando di Hamas e delle altre fazioni palestinesi ma soprattutto i loro dirigenti. L'esercito oggi ha eliminato Yosef Abu Marzouk, fratello di Mussa, membro del politburo di Hamas e portavoce dell'organizzazione, raggiunto nella zona industriale di Rafah a sud dell'enclave palestinese. Allo stesso modo, altri due dirigenti di Hamas che erano stati liberati in cambio del rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit nel 2011.
Il bilancio dei morti sia in Israele sia a Gaza si alza sempre di più. Nello Stato ebraico sono più di 1.300 le vittime e 3.300 i feriti, di cui 28 in condizioni critiche. Nella Striscia, secondo il ministero della Sanità locale, si è arrivati a 1.417 morti con 6.268 feriti.
La situazione umanitaria è al collasso e ci sono trattative in corso, mediate dall'Egitto, per arrivare almeno ad aprire corridoi umanitari per i feriti e per la fornitura di medicinali. Se la posizione di Israele è nota, Hamas ha ribadito che concorda sui corridoi umanitari ma non sul passaggio della popolazione. Il valico di Rafah con il Sinai resta chiuso. Il Cairo ha sostenuto che è bloccato perché continua a bombardarlo Israele, che tuttavia non conferma.
Intanto i miliziani hanno chiamato per domani alla rivolta per celebrare il primo venerdì dall'Inondazione di Al-Aqsa, come Hamas ha chiamato il blitz in Israele. Polizia e esercito in Cisgiordania sono in stato di allarme.
21:07
21:07
ONU: «Focus sulla situazione umanitaria»
La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, le minacce alla sicurezza e alla pace nel mondo e gli sviluppi del conflitto in Medio Oriente, saranno i temi all'ordine del giorno della riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite convocata dal Brasile per venerdì a New York.
È quanto si legge in una nota del governo di Brasilia che dall'inizio di ottobre ha assunto la presidenza pro tempore della principale istanza di dialogo internazionale dell'Onu sui temi della Sicurezza.
Nella nota brasiliana si ricorda che il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha rivolto un appello al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e alla comunità internazionale in difesa dei bambini palestinesi e israeliani.
«Utilizziamo tutte le nostre risorse per porre fine alla più grave violazione dei diritti umani nel conflitto in Medio Oriente. I bambini non potranno mai essere presi in ostaggio, in qualunque parte del mondo. Hamas deve liberare i bambini israeliani rapiti dalle loro famiglie e Israele deve cessare i bombardamenti affinché i bambini palestinesi e le loro madri possano lasciare la Striscia di Gaza attraverso il confine con l'Egitto. Ci deve essere un minimo di umanità nella follia della guerra», ha affermato Lula.
Il Brasile occupa uno dei 10 posti vacanti nel Consiglio per i membri non permanenti con un mandato che durerà fino alla fine di quest'anno. Dalla creazione dell'organismo nel 1948, questo è l'undicesimo mandato del paese sudamericano.
21:06
21:06
L'OMS ribadisce: «A Gaza serve un corridoio umanitario»
«Molto preoccupato» per la situazione in Israele e Palestina, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ribadito oggi l'appello a creare un corridoio umanitario per portare aiuti nella Striscia di Gaza.
«Sono molto preoccupato», ha detto a margine di un viaggio a Lione, rivolgendo il suo pensiero alle vittime e alle loro famiglie «sia da Israele che dalla Palestina».
«Coloro che hanno bisogno di sostegno dovrebbero essere sostenuti e coloro che hanno bisogno di protezione dovrebbero essere protetti», ha aggiunto. «Abbiamo bisogno di un corridoio, per fornire servizi medici» e aiuti alimentari a Gaza, ha proseguito, scrive il Guardian.
20:26
20:26
«Netanyahu informato ad avvio attacco e non prima»
Il premier Benyamin Netanyau è stato informato dell'attacco di Hamas subito dopo il suo avvio e non prima. Lo ha spiegato l'ufficio del premier riferendosi a notizie stampa secondo cui Netanyahu era stato aggiornato poco prima delle ostilità in base a consultazioni telefoniche svoltesi nella notte tra venerdì e sabato tra i responsabili del sistema di sicurezza, motivate da informazioni preoccupanti di intelligence.
Appena saputo dell'avvio dell'attacco Netanyahu - secondo il suo ufficio - si è recato subito al ministero della difesa per una valutazione della situazione e con il Gabinetto di Sicurezza.
20:24
20:24
«Ha aperto il fuoco con un mitragliatore»
Le autorità israeliane hanno confermato la notizia di un attentato vicino alla città vecchia di Gerusalemme: un uomo ha aperto il fuoco ferendo due agenti della sicurezza, di cui uno gravemente.
Secondo la polizia israeliana, «il terrorista armato che con un mitragliatore ha aperto il fuoco contro alcuni agenti di polizia all'ingresso della stazione di polizia di Shalem, nel distretto di Gerusalemme», vicino alla porta di Erode, «è stato neutralizzato». «Dopo la sparatoria il terrorista ha tentato di fuggire, ma gli agenti lo hanno inseguito e neutralizzato».
«Ingenti forze di polizia sono state inviate sul posto e stanno conducendo perquisizioni nella zona per escludere eventuali complici», ha aggiunto la stessa fonte. Due gli agenti rimasti feriti nell'attentato.
Intanto le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato quattro terroristi nelle comunità di confine con Gaza e precisamente a Ein Hashlosha e Nahal Oz. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz.
20:20
20:20
Via libera dalla Knesset al governo d'emergenza israeliano
Via libera dalla Knesset al governo di emergenza nazionale: il parlamento israeliano ha approvato le nomine dei membri del partito di Unità Nazionale, Benny Gantz, Gadi Eisenkot, Gideon Saar, Chilli Tropper e Yifat Shasha-Biton a ministri senza portafoglio.
19:58
19:58
Voli per rimpatriare gli americani
Gli Stati Uniti organizzeranno voli per far rientrare i propri cittadini da Israele. Lo ha detto il portavoce della sicurezza nazionale americana, John Kirby, in una conferenza stampa.
19:51
19:51
«Attentato vicino alla città vecchia di Gerusalemme»
C'e' stato un attentato vicino alla città vecchia di Gerusalemme nei pressi della porta di Erode. Lo riportano i media israeliani parlando di una sparatoria in cui sono rimasti feriti due agenti della sicurezza, di cui uno gravemente.
18:28
18:28
«Situazione devastante a Gaza: acqua e cibo finiranno presto»
Il programma alimentare mondiale (Wfp) delle Nazioni Unite ha definito «terribile» la situazione nella Striscia di Gaza e ha avvertito che le forniture cruciali si stanno esaurendo pericolosamente dopo che Israele ha imposto un blocco totale sul territorio.
La situazione è «devastante» in questo momento a Gaza, ha detto il direttore del Wfp per la Palestina, Samer Abdeljaber, in un'intervista, scrive il Guardian. «Stiamo assistendo alla carenza di carburante, acqua o elettricità. Stiamo vedendo i nostri rifugi sovraffollati. Non abbiamo capacità. Molti negozi e mercati non sono operativi», ha aggiunto.
Ciò che è veramente allarmante è la mancanza di acqua potabile che influirà su molti problemi, aggiunge.
18:22
18:22
Amnesty: «Indagine sui crimini di guerra commessi da Hamas»
Amnesty International sta conducendo una indagine che riguarda «alcuni dei crimini di guerra e delle altre violazioni dei diritti umani commessi da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi dal 7 ottobre».
Lo rende noto l'organizzazione sottolineando di aver verificato in particolari alcuni video riguardanti gli assalti nei kibbutz di Be'eri, Kfar Aza e Re'im, lungo la strada 232 e in occasione del Rave nel deserto.
Amnesty International chiede, tra l'altro, «alle autorità israeliane e ai gruppi amati palestinesi di aderire rigorosamente al diritto internazionale umanitario, soprattutto assicurando umanità nella condotta delle ostilità, prendendo tutte le precauzioni necessarie per ridurre al minimo i danni a civili e strutture civili e astenendosi dal compiere attacchi illegali e dall'imporre punizioni collettive contro i civili».
17:27
17:27
L'esercito israeliano ha lanciato 6 mila bombe su Gaza
L'esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato da sabato l'enclave palestinese di Gaza, controllata dal movimento islamista Hamas, con 6 mila bombe, per un totale di 4 mila tonnellate di esplosivo. Lo riporta un comunicato. «Circa 6.000 bombe sono state sganciate sulla Striscia di Gaza, per un peso totale di 4.000 tonnellate di esplosivo», dall'inizio della risposta israeliana all'attacco lanciato sabato da Hamas, che ha ucciso «centinaia di terroristi», ha aggiunto la dichiarazione.
17:09
17:09
«La Svizzera deve impegnarsi di più in Medio Oriente»
Quattordici organizzazioni elvetiche riunite nel Forum per i diritti umani in Israele/Palestina hanno chiesto un maggiore impegno della Svizzera in Medio Oriente. L'alleanza, preoccupata di fronte all'escalation di violenza nella regione, dove metà dei suoi membri è attiva, chiede in particolare ulteriori aiuti umanitari per la popolazione locale e un maggiore impegno in generale nella regione.
Il Forum, un'alleanza di 14 organizzazioni non governative che si adoperano nell'ambito del conflitto del Medio Oriente per la promozione di un approccio basato sui diritti umani, ha accolto positivamente - in un comunicato odierno - il fatto che la Svizzera non metta in discussione i fondi per gli aiuti umanitari destinati alla regione. E, considerato l'aggravarsi della situazione, chiede un aumento dei fondi.
Gravissimi atti di violenza che violano il diritto internazionale e i diritti umani sono ancora una volta perpetrati da Hamas e dai suoi alleati, come anche dalle forze di sicurezza israeliane, indica il Forum che chiede alla Svizzera di impegnarsi espressamente per fare rispettare il diritto internazionale umanitario.
La Confederazione deve inoltre rafforzare le organizzazioni per i diritti umani e umanitari israeliane e palestinesi e proteggerle dalle misure di repressione adottate contro di loro dal governo israeliano e da varie entità palestinesi.
Per dare priorità a una vera e propria risoluzione del conflitto, piuttosto che a una semplice contrapposizione, la Svizzera deve impegnarsi pienamente per porre fine all'occupazione israeliana, puntualizza ancora il Forum. Solo questa via porterà a una pace giusta e duratura.
17:00
17:00
Abu Mazen: «Rigettiamo l'uccisione di civili da entrambe le parti»
«Rigettiamo le pratiche relative all'uccisione o agli abusi sui civili da entrambe le parti perché violano la morale, la religione e il diritto internazionale». Lo ha detto il presidente palestinese Abu Mazen incontrando al re Abdallah di Giordania, citato dalla Wafa.
Il leader ha anche chiesto «la fine immediata dell'aggressione al popolo palestinese». Abu Mazen ha anche chiesto «la fornitura di aiuti medici e umanitari, la fornitura di acqua ed elettricità e l'apertura di corridoi umanitari urgenti nella Striscia di Gaza». Abu Mazen ha poi confermato che incontrerà domani il segretario di stato Usa Antony Blinken ad Amman
16:30
16:30
Hamas: «Preparavamo l'attacco da due anni»
Due anni di preparazione per l'attacco di Hamas a Israele con modalità top secret e con la data di inizio dell'operazione a conoscenza di pochissimi tra i vertici del gruppo islamico.
Lo rivela a Russia Today tv un dirigente di Hamas, Ali Baraka, secondo il quale anche i Paesi 'alleati' sono stati informati solo dopo l'inizio delle azioni militari.
In un'intervista diffusa dall'emittente l'8 ottobre, Baraka rivela che «si poteva contare sulle dita di una mano» il numero di dirigenti che sapeva con precisione il momento di inizio dell'attacco e che era assai ristretto anche il numero di coloro che sapevano dell'operazione.
Negli ultimi «due anni Hamas ha adottato un approccio razionale» in quanto «non è stato coinvolto in alcuna guerra e non si è unito alla Jihad islamica nelle sue recenti battaglie» e «tutto ciò è stato parte della strategia di Hamas nella preparazione di questo attacco», ha spiegato Baraka. La strategia, nelle parole del dirigente, è stata quella più in generale della disinformazia, di far credere che Hamas «fosse impegnato a governare Gaza» e che «avesse abbandonato del tutto la resistenza».
Totale riservatezza anche per gli amici di Hamas all'estero e per le altre fazioni palestinesi che «non conoscevano l'ora zero». Dagli Hezbollah libanesi all'Iran, dalla Turchia alla Russia, tutti sono stati informati a invasione iniziata, ha affermato Baraka. Dopo una mezzora «tutte le fazioni della resistenza palestinese sono state contattate come pure i nostri alleati Hezbollah e in Iran, sono stati avvertiti i turchi. Tre ore dopo, alle 9 si è tenuto un meeting con loro». Baraka sostiene che «abbiamo aggiornato chiunque ci abbia contattato. Anche i russi hanno mandato un messaggio e sono stati aggiornati sulla situazione e sugli obiettivi della guerra».
Il dirigente di Hamas ha parlato anche di eventuali scambi di prigionieri, riferendosi a detenuti palestinesi anche fuori da Israele, nei Paesi europei e negli Usa. «Ci sono prigionieri negli Stati Uniti. Li vogliamo. Naturalmente».
15:29
15:29
Almeno 105 stranieri vittime dell'attacco di Hamas a Israele
Decine di stranieri sono stati uccisi, presi in ostaggio o scomparsi dopo l'attacco di sabato del movimento islamista Hamas contro Israele, che ha provocato più di 1.200 morti da parte israeliana.
Mentre, nella Striscia di Gaza, le autorità sanitarie hanno segnalato 1.417 morti negli attacchi di ritorsione israeliani. Sono almeno 105 le vittime straniere in Israele, molte con doppia nazionalità anche israeliana, secondo un calcolo dell'Afp confermato dalle autorità dei rispettivi Paesi.
Questo l'elenco aggiornato ai dati odierni. Stati Uniti: almeno 22 morti oltre ad ostaggi, secondo Washington. Il presidente Joe Biden ha indicato martedì che anche alcuni dei suoi connazionali erano tra coloro che sono «detenuti da Hamas».
Per la Thailandia i morti sono 21 in territorio israeliano e 16 ostaggi, secondo Bangkok. Circa 30.000 thailandesi lavorano in Israele, principalmente come lavoratori agricoli.
Francia: 12 morti, 17 dispersi, ha segnalato oggi il ministero degli Affari esteri francese.
Nepal: 10 morti, un disperso. Le 10 vittime uccise a Tel Aviv, altri 4 nepalesi ricoverati in ospedale, mentre «si è perso il contatto» con un quinto, secondo l'ambasciata nepalese a Tel Aviv. 265 studenti nepalesi sono ospitati in Israele, 17 dei quali alloggiavano nel Kibbutz Alumim (sud), preso di mira dall'attacco. Argentina: 7 morti, 15 dispersi. Fra questi ultimi, i fratelli Iair e Eitan Horn, che il padre teme siano stati «rapiti e portati a Gaza».
Ucraina: 7 morti, 9 dispersi, secondo le autorità di Kiev.
Regno Unito: 4 morti e dispersi. L'ambasciata israeliana a Londra ieri ha confermato la morte di un fotografo e di un uomo di 26 anni residente in Israele, addetto alla sicurezza al rave party nel deserto, mentre altri due decessi sono stati confermati dalle famiglie. Secondo la BBC, 17 cittadini britannici, compresi bambini, sono morti o dispersi, una cifra non confermata dal governo.
Russia: 4 morti, 6 dispersi, confermati martedì dall' ambasciata russa a Tel Aviv. Le vittime avevano doppia cittadinanza russo-israeliana.
Cina: 3 morti, 2 dispersi. Il ministero degli Esteri cinese ha annunciato oggi «che tre cittadini cinesi sono stati uccisi durante gli scontri», altri due risultano dispersi e diversi feriti.
Canada: 3 morti e 3 dispersi. Filippine: 2 morti, 3 dispersi. Perù: 2 morti, 3 dispersi. Brasile: 2 morti, 1 disperso. Portogallo: 1 morto, 4 dispersi. Austria: 1 morto, 2 dispersi. Cile: 1 morto, 1 disperso. Turchia: 1 morto, 1 disperso.
15:26
15:26
I parenti degli ostaggi pubblicano video dei loro bimbi: «liberateli»
Le famiglie degli ostaggi rapiti da Hamas durante l'attacco ad Israele hanno pubblicato oggi una serie di video con le immagini di bambine e bambini sequestrati dall'organizzazione terroristica.
Filmati di poche decine di secondi in cui viene chiesto il rilascio dei piccoli. «Questo è Nave - si legge in uno dei video, mentre scorrono le immagini di un bambino con i capelli neri lunghi e una maglia a righe -, ha 8 anni ed è stato rapito da casa sua. Sua sorella, i suoi genitori e i suoi parenti sono stati sequestrati insieme a lui».
«Lui è mio fratello, lui nipote, lui mio figlio. Riportate i nostri bambini a casa», si legge al termine del video sulle foto della famiglia rapita.
I video, pubblicati dal network israeliano N12, sono numerosi e raccontano ognuno la storia di un bambino, da Yahel - 3 anni - a Erez, 12 anni.
15:24
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Uni e Poli si distanziano dalla manifestazione pro Palestina
L'Università e il Politecnico di Zurigo non intendono tollerare una manifestazione di solidarietà per la Palestina nei loro locali organizzata da due organizzazioni marxiste.
Alcuni manifesti invitano all'evento «Solidarietà con la Palestina - Intifada fino alla vittoria» che dovrebbe svolgersi alle 18.00 sulla terrazza di fronte al Politecnico e dalle 19.00 in una sala seminari della vicina Università. Due organizzazioni marxiste sono indicate come organizzatrici.
I due atenei hanno preso le distanze dall'evento quando sono stati interpellati dall'agenzia di stampa Keystone-ATS. Entrambi considerano l'appello all'«Intifada fino alla vittoria» diffuso sul manifesto come un invito alla violenza e condannano l'attacco terroristico di Hamas contro Israele dello scorso fine settimana.
L'Università non metterà a disposizione dell'associazione studentesca «Studenti marxisti di Zurigo» i locali per l'evento, ha annunciato l'ufficio stampa. Il Politecnico di Zurigo non è stato avvisato in anticipo della manifestazione e «farà tutto ciò che è in suo potere per impedire che la manifestazione si svolga nei suoi locali e allontanerà le persone dalla terrazza dell'ateneo se queste continueranno a manifestare nonostante il divieto», ha dichiarato.
15:15
15:15
«Netanyahu non era pronto all'attacco di Hamas»
Donald Trump, che si dipinge come il maggiore alleato di Israele, critica Benjamin Netanyahu accusandolo di aver fatto un passo indietro nel piano contro il generale iraniano Qasem Suleimani - ucciso da un drone americano nel 2020 - e di «non essere stato pronto» per l'attacco di Hamas.
Nel corso di un comizio in Florida, l'ex presidente ha raccontato che Israele stava collaborando con gli Stati Uniti al piano contro Suleimani ma, all'ultimo momento, Netanyahu si è tirato indietro.
«Non dimenticherò mai che ci ha abbandonato», ha detto ai suoi sostenitori. In merito all'attacco di Hamas, Trump ha spiegato che gli Stati Uniti «devono proteggere Israele, non c'è altra scelta». Netanyahu - ha aggiunto - «non era preparato» all'attacco a sorpresa di Hamas, e non lo era neanche Israele. Con me non avrebbero avuto bisogno di essere preparati«.
15:11
15:11
Rafah mai chiuso, è inagibile per i raid israeliani
«Il valico di frontiera di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza è aperto al traffico e non è stato mai chiuso dall'inizio del crisi attuale». Lo precisa il ministero degli Esteri egiziano in una nota sottolineando che il valico è però inagibile perché «le strutture sul lato palestinese sono state distrutte a causa dei ripetuti bombardamenti israeliani».
L'Egitto chiede «a Israele di evitare di prendere di mira il lato palestinese del valico in modo che gli sforzi per le riparazioni abbiano successo» e permettano il transito, «un'ancora di salvezza per sostenere i fratelli palestinesi nella Striscia di Gaza»
«La Repubblica Araba d'Egitto - si legge nella nota del ministero degli Esteri - invita tutti i Paesi e le organizzazioni regionali e internazionali che desiderano fornire aiuti umanitari e di soccorso al popolo palestinese nella Striscia di Gaza» di utilizzare «l'aeroporto internazionale Al-Arish, che è stato designato dalle autorità egiziane per ricevere aiuti umanitari». L'Egitto - continua il comunicato - lancia poi un appello a «tutte le persone coscienziose» a fornire sostegno umanitario al popolo palestinese, «che attualmente è in grande pericolo».
«La situazione nella regione è molto complicata, nelle attuali circostanze è molto difficile mandare aiuti da quelle parti», ha dal canto suo affermato un funzionario del ministero della Difesa di Ankara, citato da Reuters sul suo sito, facendo sapere che le forze armate turche sono pronte ad inviare assistenza ai palestinesi nel caso il presidente Recep Tayyip Erdogan lo ordinasse.
Ieri, Erdogan aveva detto che la Turchia si stava preparando ad inviare aiuti umanitari nella regione ma senza dare ulteriori dettagli.
La prima spedizione di aiuti umanitari per Gaza è arrivata giovedì nel Sinai egiziano dalla Giordania, hanno riferito i media. L'aeroporto di El-Arish, a 50 chilometri (30 miglia) dal valico di Rafah verso Gaza, «è stato designato dalle autorità egiziane per ricevere aiuti umanitari internazionali da diverse parti e organizzazioni internazionali», ha annunciato il ministero degli Esteri egiziano in una dichiarazione. Non è chiaro quando gli aiuti potranno arrivare a Gaza.
Nelle prossime ore, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian si recherà a Baghdad per discutere della situazione in Palestina e a Gaza con funzionari iracheni. Lo ha annunciato su X il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, facendo sapere che la visita in Iraq fa parte di un tour a livello regionale.
14:48
14:48
«25 gli americani uccisi nell'attacco di Hamas»
«Ci sono almeno 25 americani morti» nell'attacco di Hamas a Israele. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in conferenza stampa a Tel Aviv, aggiornando un precedente bilancio che indicava 22 vittime statunitensi.
«Ci uniamo al dolore delle famiglie nel piangere questa tragica perdita», ha aggiunto.
Anche un cittadino con doppia cittadinanza turca e israeliana è morto «durante gli scontri in Israele e Palestina». Lo rende noto la tv di Stato turca Trt, citando fonti diplomatiche, senza aggiungere ulteriori dettagli.
14:43
14:43
«Nessuno agisca contro Israele»
«Ribadiamo il monito chiarissimo di Biden a tutti (gli Stati): non agite contro Israele». Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, durante la conferenza stampa congiunta a Gerusalemme con il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
«Abbiamo dispiegato portaerei nell'est del Mediterraneo e daremo altro supporto - ha continuato -. Garantiremo a uomini, donne e bambini presi in ostaggio che possano essere liberati».
«Il terrore di Hamas dev'essere sconfitto. Questo faranno gli Stati Uniti insieme con Israele. Lo faremo per garantire un futuro più pacifico e prospero per il Medio Oriente», ha aggiunto Blinken, precisando che «voi siete già abbastanza forti per difendervi da soli ma fino a quando gli Usa esisteranno, non dovrete farlo da soli».
«Hamas deve essere schiacciato come l'Isis», ha dichiarato dal canto suo il premier israeliano Benyamin Netanyahu nella corso della conferenza stampa.
Netanyahu ha poi ringraziato Blinken «per la sua visita e il sostegno suo e del presidente Biden nella nostra lotta contro i barbari di Hamas». «Lei viene da un popolo che soffre, di leoni che vogliono vincere le forze del male attorno», ha aggiunto il premier israeliano. «Sentiamo sempre più racconti orrendi ma anche di coraggio. Questo coraggio vincerà».
Sirene stanno intanto risuonando nella città di Beit Shemesh, nel Distretto di Gerusalemme. Lo riferiscono i media israeliani, proprio mentre si tiene la conferenza stampa congiunta tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il segretario di Stato americano Antony Blinken.
«Hamas non ha interesse del popolo palestinese, non rappresenta il suo futuro, il suo unico obiettivo è distruggere Israele e uccidere gli ebrei. Israele ha diritto di difendersi e garantire che tutto ciò non avvenga», ha dichiarato ancora Blinken. «Noi democrazie difendiamo gli stessi valori anche davanti al terrore», ha aggiunto.
14:39
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«Preoccupati dalla disinformazione anche su TikTok e Telegram»
«Siamo preoccupati e consapevoli dei contenuti che circolano» sulle piattaforme di social media «che glorificano o giustificano gli attacchi di Hamas contro Israele. Seguiamo da vicino» le evoluzioni. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea, non escludendo l'eventualità che, dopo le lettere di richiamo inviate alle due major del tech statunitensi X e Meta, l'esecutivo Ue proceda con ammonimenti formali anche nei confronti di TikTok e Telegram.
«Abbiamo regole molto rigide in vigore per quanto riguarda le piattaforme online, che consentono sia alle stesse piattaforme che ai Paesi membri di fermare la diffusione di contenuti terroristici e violenti», ha osservato il portavoce, ricordando i principi contenuti nel Digital Services Act e nel Codice di condotta Ue sulla lotta all'incitamento all'odio online.
I contenuti illegali «chiaramente associati ad Hamas» che circolano sui social media «devono essere rimossi», ha ribadito il portavoce.
14:20
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Israele: sale a 12 il bilancio dei francesi morti
È salito a dodici il bilancio dei cittadini francesi morti dall'inizio dell'offensiva di Hamas contro Israele: è quanto riferito dal ministero degli Esteri della Francia.
Il ministero degli Esteri di Parigi ha inoltre fatto sapere che la ministra Catherine Colonna accoglierà stasera i primi connazionali che rientrano con un volo speciale Air France da Israele. L'operazione di rimpatrio è coordinata dall'unità di crisi del Quai d'Orsay. Altri voli speciali verso la Francia sono previsti nei prossimi giorni. Il volo di oggi, ha precisato l'ambasciata di Francia in Israele, punta a rimpatriare i connazionali «identificati come più vulnerabili tra i francesi di passaggio o residenti in Israele».
Nel frattempo, Lufthansa ha iniziato a portare in Germania tedeschi provenienti da Israele sotto attacco da parte di Hamas. Un primo volo speciale è decollato nel primo pomeriggio locale da Tel Aviv con destinazione Francoforte, secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri di Berlino come riporta l'agenzia Dpa.
A bordo ci sono 372 cittadini tedeschi. Altri voli per conto del dicastero sono previsti nel pomeriggio e nella giornata di domani, venerdì. Indiscrezioni circa l'operazione circolavano da martedì ed erano state confermate ufficialmente ieri.
Intanto, i dieci italiani, tra cui una bambina, che si trovano a Gaza dove lavoravano o vivevano prima della guerra, sono - secondo quanto si apprende - in costante contatto con il Consolato italiano. La presenza dei dieci connazionali nella Striscia era stata annunciata nei giorni scorsi dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, nell'informativa alle Camere.
Si apprende, infine, che un attacco missilistico con 50 missili è stato lanciato sull'insediamento di Sderot. Lo hanno annunciato le Brigate Al-Qassam su Telegram.
14:07
14:07
«Porteremo la battaglia oltre Gaza»
«La battaglia non si limiterà alla Striscia di Gaza. Altri fronti si uniranno presto». Ad affermarlo, in un nuovo audio, è Abu Hamza, il portavoce delle Brigate Quds Brigades, l'organizzazione armata della Jihad islamica, citato dal network libanese Al Mayadeen.
Rivolgendosi alla resistenza in Cisgiordania, Abu Hamza ha lanciato un appello alla Brigata Jenin e alla Tana dei Leoni, nonché a tutti i palestinesi presenti sul posto, ad impegnarsi negli scontri contro l'occupazione israeliana. «Siamo venuti preparati fuori dalla Palestina così come lo eravamo dentro - ha detto -. Gli eventi di Gaza saranno replicati su altri fronti».
Frattanto, un attacco missilistico con 50 missili è stato lanciato sull'insediamento di Sderot. Lo hanno annunciato le Brigate Al-Qassam su Telegram.
Dal canto loro, gli Hezbollah libanesi filo-iraniani hanno avviato oggi nel sud del Libano, a ridosso della Linea di demarcazione con Israele, una campagna di ricostruzione delle case, delle infrastrutture agricole, dei veicoli e di altri beni privati e pubblici distrutti o danneggiate dai bombardamenti israeliani degli ultimi giorni.
Lo riferisce la tv al Manar del partito armato sostenuto da Teheran, secondo cui gli interventi sono eseguiti nelle località di Yarin, Dhahira, Marwahin.
Analisti commentano l'iniziativa di Hezbollah come un segnale del partito armato sciita di mantenere lo stato di calma e di relativa normalità presso le comunità sciite del sud del Libano, principale bacino di consenso popolare del Partito di Dio. E questo a conferma, affermano analisti, che per il momento Hezbollah non intende lanciare un'offensiva su ampia scala contro Israele.
13:34
13:34
Raid israeliano sugli aeroporti di Damasco e Aleppo
La televisione di Stato siriana segnala raid israeliani contro l'aeroporto di Damasco e quello di Aleppo.
I due principali aeroporti della Siria sono ora fuori servizio, segnalano i media statali.
I raid aerei contro gli scali siriani di Aleppo e Damasco hanno preso di mira depositi di armi iraniane custoditi dagli Hezbollah libanesi filo-iraniani presenti in Siria. Lo riferiscono media panarabi che citano fonti della sicurezza siriane.
13:10
13:10
«Morte 1.385 persone in Cisgiordania e a Gaza»
Il ministero della sanità dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), citato dalla Wafa, ha fatto sapere che i morti complessivi «dell'aggressione israeliana» in Cisgiordania e a Gaza sono 1'385 (31 nei Territori) e 6'229 i feriti. Lo stesso ministero, citato da Haaretz, ha detto di aver chiesto alla comunità internazionale di stabilire ospedali da campo e di fornire medicinali e aiuto medico a Gaza
Intanto, per la prima volta dal 1982 l'El Al, la compagnia di bandiera israeliana, volerà di sabato violando così il riposo sabbatico ebraico. Lo ho annunciato la stessa compagnia motivando la scelta con la necessità di riportare in patria gli israeliani richiamati dall'esercito nella lotta ad Hamas, così come le forze di sicurezza e di salvataggio bloccati all'estero.
Una calma tesa regna invece oggi nel sud del Libano all'indomani di tre giorni consecutivi di botta e risposta tra Hezbollah e Israele a ridosso della Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi.
Andrea Tenenti, portavoce del contingente Onu (Unifil) schierato nel sud del Libano, ha confermato che per ora «oggi non si sono registrati incidenti. Continuiamo a sorvegliare la situazione come sempre», ha aggiunto.
Fonti dell'intelligence militare libanese, interpellate dall'agenzia di stampa ANSA in maniera anonima perché non autorizzate a parlare con i media, hanno confermato che nel sud del Libano oggi la «situazione rimane calma».
13:05
13:05
«Non cominciamo con la retorica sui crimini di guerra, dobbiamo difenderci»
Momenti di tensione tra il presidente Isaac Herzog e alcuni media internazionali durante una conferenza stampa. Ad una domanda della Cnn sulla «punizione collettiva» da parte di Israele alla popolazione di Gaza definita «crimine di guerra», Herzog ha risposto «non avete visto (la carneficina nel sud di Israele, ndr)? Lo avete visto tutti. Quindi ora cominciamo con la retorica sui crimini di guerra. Ma davvero?»
Ad un altra domanda della britannica Channel 4's Matt Frei secondo cui Israele sembra ritenere «la gente di Gaza responsabile di Hamas», il normalmente compassato Herzog ha replicato con rabbia «con tutto il rispetto, se hai un missile nella tua maledetta cucina e vuoi spararmelo addosso, posso difendermi? Questa è la situazione».
Nel frattempo, Parigi organizzerà «diversi voli speciali» domani e sabato per rimpatriare da Israele i suoi connazionali, secondo quanto annunciato dal ministero degli Esteri. L'iniziativa consentirà di far rientrare in Francia anche coloro che non hanno ancora trovato posto su voli commerciali, ha aggiunto il Quai d'Orsay. Il primo volo speciale di Air Francia partirà oggi pomeriggio da Tel Aviv e arriverà in serata a Parigi.
12:51
12:51
Blinken a Netanyahu: «Non vi abbandoniamo»
«Siamo qui con voi, non andiamo da nessuna parte». Con queste parole il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha salutato il premier israeliano Benyamin Netanyahu all'inizio del loro incontro al ministero della Difesa a Gerusalemme.
Nel video si sente Blinken dire ripetutamente a Netanyahu «mi dispiace, mi dispiace, condoglianze» per le vittime. Il primo ministro d'Israele ringrazia e stringe ripetutamente la mano all'ospite americano.
Sono «migliaia» le persone appartenenti ad Hamas che si sono infiltrate in Israele dalla Striscia di Gaza durante l'assalto del 7 ottobre. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, durante un briefing con gli omologhi degli Stati membri della Nato. Lo riporta la Tass. «Migliaia di terroristi hanno attraversato il nostro confine meridionale lanciando migliaia di razzi contemporaneamente», ha dichiarato Gallant.
«Israele non è solo». E' questo il messaggio che il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha voluto inviare al ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, che in video collegamento ha aggiornato gli Alleati sugli sviluppi della guerra in Medio Oriente.
Gallant ha parlato nella prima parte della riunione dei ministri della Difesa della Nato. A lui, i rappresentanti dei Paesi alleati hanno assicurato la massima solidarietà, condannando con fermezza gli «orribili» attacchi di Hamas. I ministri della Nato, spiega l'Alleanza Atlantica, «hanno chiarito che ha il diritto di difendersi con proporzionalità da questi atti di terrore ingiustificabili. Hanno chiesto ad Hamas di rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi e di proteggere il più possibile i civili. Gli Alleati hanno anche chiarito che nessuna nazione o organizzazione deve cercare di trarre vantaggio dalla situazione o di inasprirla».
«Alcuni Paesi membri» della Nato, inoltre, «hanno spiegato che stanno fornendo un sostegno pratico a Israele».
Sarà possibile porre fine alle tensioni tra Israele e la Palestina attraverso azioni positive prese dalla comunità internazionale e soprattutto dai Paesi nella regione. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una telefonata con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohamed bin Zayed bin Sultan Al Nahyan. Lo fa sapere la presidenza della Repubblica di Ankara.
«Valori universali e dignità umana. Sempre e ovunque. Questo è il cuore dell'Ue. Il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale devono essere rispettati. Le forniture di base devono raggiungere i più vulnerabili». Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio Ue Charles Michel rilanciando, su X, le parole del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres sulla necessità di non lasciare senza forniture Gaza.
12:33
12:33
Hamas: «A Gaza 1.354 morti»
Il bilancio dei morti a Gaza sale a 1'354, secondo fonti ufficiali di Hamas.
Secondo il portavoce del governatorato del Nord Sinai, Mohamed Selim, è probabile che il valico di Rafah tra Egitto e la Striscia di Gaza venga aperto questa sera o domani mattina, per sei ore, per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari egiziani a Gaza, se Israele accetta una tregua. Il portavoce ha aggiunto all'agenzia di stampa italiana ANSA, che sono pronti a partire per la Striscia gli aiuti al momento fermi nelle città di al-Arish e Sheikh Zowaid nel Sinai.
Nel frattempo, la piattaforma X di Elon Musk, ha segnalato o rimosso «decine di migliaia» di post sull'attacco di Hamas. Lo riferisce la Ceo Linda Yaccarino.
«Dopo l'attacco terroristico a Israele, abbiamo preso provvedimenti per rimuovere o segnalare decine di migliaia di contenuti», ha scritto l'amministratore delegato Linda Yaccarino in una lettera di mercoledì in risposta alle critiche dell'Unione europea.
Intanto, al ministero della difesa di Tel Aviv è iniziato un incontro fra il premier Benyamin Netanyahu ed il segretario di Stato Usa Antony Blinken. Dopo un colloquio a quattr'occhi, informa un comunicato, Netanyahu e Blinken faranno dichiarazioni alla stampa. L'incontro proseguirà poi con la partecipazione del ministro della difesa Yoav Gallant e con i due nuovi ministri senza portafoglio nel nuovo governo ''di emergenza'' di Israele: Benny Gantz e Gadi Eisenkot, entrambi membri del partito centrista «Unione Nazionale» ed entrambi ex capi di Stato maggiore.
Dal canto suo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nel suo discorso in Parlamento, ha annunciato che «la settimana prossima» avrà un incontro a Berlino con il re di Giordania, Abdallah, il quale gioca «un ruolo speciale nelle relazioni israelo-palestinesi».
Il presidente tunisino Kaïs Saïed ha invece incaricato il ministro degli Esteri Nabil Ammar di presentare una riserva sulla risoluzione votata ieri dal consiglio della Lega Araba sulla guerra tra Israele e i Palestinesi. In un comunicato stampa, la presidenza scrive che «la Tunisia, che resta ferma nelle sue posizioni e che sostiene il diritto del popolo palestinese a fondare un proprio Stato indipendente su tutto il territorio palestinese, con capitale Al-Quds (Gerusalemme)». I ministri dei paesi arabi hanno condannato l'assedio israeliano a Gaza, con il taglio di tutte le forniture, e chiesto l'immediato accesso alla Striscia per gli aiuti umanitari.
Come riporta Mehr, il presidente iraniano Ebrahim Raisi durante una telefonata con l'omologo siriano Bashar al-Assad che «oggi tutti i Paesi islamici e arabi, come anche le popolazioni che vogliono la libertà nel mondo, devono trovare un accordo e raggiungere una cooperazione in un percorso per fermare i crimini del regime sionista contro la nazione palestinese oppressa».
«Di conseguenza, la Repubblica islamica dell'Iran tenterà di trovare questa convergenza il prima possibile, mettendosi in contatto con i Paesi islamici», ha aggiunto Raisi.
11:33
11:33
«Facciamo crollare la sovranità di Hamas»
«Ci stiamo preparando alla fase successiva della guerra'»: lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. «Noi facciamo crollare le capacità di Hamas di mantenere la sovranità e la governabilità», a Gaza. Secondo le valutazioni di Israele, in seguito agli intensi bombardamenti nelle fila di Hamas si sta creando adesso una grande confusione.
«Non inizieremo una guerra contro l'Iran», ha dal canto suo dichiarato in un briefing l'ambasciatore israeliano a Mosca, Alexander Ben Zvi, citato dalla Tass. «Ma se qualcuno si avvicina ai nostri confini, allora sicuramente ci sarà una risposta», ha avvertito l'ambasciatore.
Intanto, un primo volo speciale di Air France per rimpatriare i cittadini francesi bloccati in Israele partirà oggi, a fine pomeriggio, da Tel Aviv, con un arrivo previsto a inizio serata all'aeroporto parigino di Roissy-Charles-de-Gaulle. Il volo, ha precisato l'ambasciata di Francia in Israele, punta a rimpatriare i connazionali «identificati come più vulnerabili tra i francesi di passaggio o residenti in Israele». Un secondo volo speciale è previsto per domani.
Intanto, a Parigi, il presidente Emmanuel Macron ha convocato per oggi a mezzogiorno i capi degli undici partiti politici rappresentanti in Parlamento per fare il punto della situazione a cinque giorni dall'attacco di Hamas contro lo Stato ebraico. Convocati all'Eliseo anche i presidenti dell'Assemblea Nazionale e del Senato nonché del Consiglio economico e sociale.
Il leader francese prevede poi di rivolgersi alla nazione in un messaggio tv alle 20:00. Intervistata ieri da France Info, la ministra degli Esteri, Catherine Colonna ha annunciato che è cresciuto a 11 il bilancio provvisorio dei cittadini francesi uccisi dall'inizio degli attacchi in Israele. «Dinanzi a questi atti di terrorismo di cui i francesi sono stati vittime» il presidente auspica «fare un punto della situazione» e «raccogliere il parere dei capi di partito in un quadro costruttivo», dice un consigliere dell'Eliseo.
Secondo fonti presidenziali, il capo dello Stato intende favorire «l'unità» della nazione in un momento in cui, secondo un sondaggio realizzato dall'istituto Elabe per BFMTV, 68% dei francesi pensa che il conflitto in Medio Oriente rappresenta un rischio di tensioni in Francia.
11:22
11:22
«Sappiamo chi ha partecipato ai massacri»
Israele sta ricostruendo sulla base di filmati le identità di quanti sabato hanno preso parte agli orrori nei villaggi ebraici vicini a Gaza e assicura che saranno colpiti. Lo ha reso noto il portavoce militare Daniel Hagari in una conferenza stampa.
In merito ha spiegato che un combattente di Hamas di nome Mustafa Shahin, che era stato ripreso mentre compiva efferatezze in uno dei villaggi israeliani, è già morto nel bombardamento della sua casa a Gaza. Hagari ha anche avvertito gli abitanti di Gaza di non dare ospitalità a quanti hanno compiuto quelle efferatezze, perchè altrimenti saranno colpiti anch'essi.
«Hamas è l'Isis di Gaza, un'organizzazione selvaggia, finanziata e sostenuta dall'Iran. Hamas è l'Isis», ha detto intanto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant in una riunione a Bruxelles con i colleghi della Nato. «Siamo stati colpiti duramente. Ma non commetteremo errori: il 2023 non è il 1943. Siamo gli stessi ebrei, ma abbiamo capacità diverse». Gallant ha anche mostrato un video non censurato di alcuni degli atti orribili commessi da Hamas contro civili e soldati israeliani, nonché cittadini stranieri che sono stati rapiti o uccisi.
Nel franttempo, tre dei cinque impianti idrici di Gaza sono fuori servizio a causa dei bombardamenti e della mancanza di carburante. Lo sostiene il Comitato internazionale della Croce Rossa citato da Anadolu.
E sono tutti bambini tra i 10 e i 14 anni i feriti arrivati ieri nella clinica di Gaza City e trattati dalle équipe di Medici Senza Frontiere (Msf) , fa sapere l'organizzazione in un comunicato. I team di Msf, in azione dai primi giorni del conflitto, stanno continuando a curare i feriti nella clinica di Gaza City e nei vari ospedali che supportano nella Striscia di Gaza e a fornire farmaci e forniture di vario genere.
«Tutti i pazienti che sono arrivati ieri nella nostra clinica a Gaza City sono stati bambini tra i 10 e i 14 anni. La maggior parte dei feriti a Gaza, infatti, sono donne e bambini, ovvero coloro che più facilmente si trovano nelle case che vengono distrutte dai bombardamenti aerei», ha affermato Ayman Al-Djaroucha, vicecoordinatore delle attività di Msf a Gaza.
L'ospedale principale di Gaza City avrebbe solo quattro giorni di carburante di riserva per i suoi generatori: riporta dal canto suo la Bbc, che cita gruppi umanitari.
Con l'unica centrale elettrica spenta e Gaza immersa nell'oscurità, gli aerei da guerra israeliani hanno continuato a bombardare i quartieri la notte scorsa, scrive l'emittente britannica. L'assedio di Israele, sottolinea, significa che cibo e acqua potabile stanno finendo. E senza energia elettrica per le pompe, in alcune strade si stanno accumulando liquami grezzi, mentre il vicino Egitto chiede una tregua umanitaria di sei ore per portare aiuti.
Intanto, il ministero degli Affari esteri brasiliano ha ricevuto una richiesta di aiuto da Cile e Paraguay affinché anche i loro cittadini in Israele possano essere rimpatriati dall'Aeronautica militare brasiliana (Fab).
Secondo Cnn Brasil, i cittadini di questi Paesi sono in una sorta di lista d'attesa, ma l'aspettativa è che la Fab possa imbarcare anche cileni e paraguaiani. La priorità, però, sono i brasiliani (oltre 2.700, finora, i cittadini che hanno chiesto aiuto). Il governo brasiliano ha intanto reso noto che 13 brasiliani si sono rifugiati in una scuola in attesa di lasciare la Striscia di Gaza. La diplomazia ha chiesto che non vi siano bombardamenti sulla struttura. L'ambasciatore Alessandro Candeas, rappresentante del Brasile in Palestina, è in attesa dell'autorizzazione dell'Egitto per organizzare l'evacuazione dei brasiliani attraverso il valico di Rafah.
Intanto, la Russia e l'Egitto stanno lavorando insieme per evacuare i cittadini russi dall'area del conflitto israelo-palestinese. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca Maria Zakharova, citata dall'agenzia Tass.
Infine, decine di esperti indipendenti dell'Onu a Ginevra hanno condannato gli «orribili» crimini commessi da Hamas e la «punizione collettiva» inflitta da Israele su Gaza. «Condanniamo con forza gli orribili crimini commessi da Hamas», hanno scritto gli esperti di diritti umani, che sono incaricati dalle Nazioni unite ma non parlano a nome dell'organizzazione. «Condanniamo con forza anche gli attacchi militari indiscriminati di Israele contro il popolo palestinese a Gaza», aggiungono.
10:58
10:58
«Hamas con bandiere dell'Isis»
Hamas ha portato bandiere dell'Isis nell'attacco ai kibbutz di sabato scorso. Lo ha fatto sapere un portavoce dell'esercito israeliano, citando in particolare il kibbutz di Sufa.
Il portavoce militare Daniel Hagari ha precisato che in uno scontro a fuoco avvenuto ai bordi della linea di demarcazione con la striscia di Gaza «12 terroristi sono stati uccisi e altri 14 sono stati fatti prigionieri». Alcuni di loro avevano bandiere dell'Isis, secondo Hagari. «Hamas è come l'Isis», ha ripetuto più volte citando anche una espressione in merito del presidente Usa Joe Biden.
Il governo britannico ha intanto avviato un'evacuazione temporanea dei familiari dei suoi diplomatici in Israele come «misura precauzionale» di fronte all'intensificarsi del conflitto fra lo Stato e ebraico e Hamas, il movimento palestinese che controlla la Striscia di Gaza. Lo ha reso noto nelle ultime ore il Foreign Office.
Le sedi diplomatiche del Regno Unito restano tuttavia pienamente operative, con la presenza di tutto il personale che vi lavora, per «garantire i servizi consolari e dare assistenza a chi lo richieda», ha precisato il ministero degli Esteri da Londra. In Israele vivono numerosi britannici, soprattutto cittadini israeliani con passaporto anche britannico e legami familiari nel Regno Unito.
Il conflitto in corso tra Hamas e Israele «non ha avuto un impatto diretto sui flussi petroliferi» e la «prospettiva» di un rischio sugli approvvigionamenti di petrolio resta «attualmente limitato»: è quanto afferma l'Agenzia Internazionale dell'Energia (Aie). Secondo l'organismo, «non c'è stato alcun impatto diretto sull'offerta fisica (di petrolio)», ma «i mercati resteranno vigili a seconda dell'evolversi della crisi». Nel suo rapporto mensile, l'Aie si dice «pronta ad agire se necessario per garantire che i mercati abbiano forniture sufficienti».
«Nessun nuovo ordine a livello regionale può essere stabilito senza considerare i diritti dei palestinesi», ha dal canto suo affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi in una conversazione telefonica con l'omologo siriano Bashar al-Assad. Durante il colloquio, il presidente della Repubblica islamica ha criticato i Paesi che hanno normalizzato le relazioni con Israele.
Secondo quanto riporta Irna, Assad ha affermato che le recenti vittorie del movimento di resistenza contro i sionisti ha provato che Israele è molto più debole di quanto appaia e ha sottolineato la necessità di una posizione unita per sostenere i palestinesi.
10:55
10:55
«Ricevuta la risposta di X sulla disinformazione, al via l'esame»
La Commissione europea ha ricevuto la risposta di X alla lettera in cui esprimeva preoccupazione per la diffusione sul social media di contenuti illegali e disinformazione relativi all'attacco terroristico di Hamas contro Israele. Lo comunica il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton.
I funzionari incaricati per l'applicazione del Digital Services Act, le norme Ue relative alla moderazione dei contenuti online, analizzeranno ora la risposta e decideranno «i passi successivi», fa sapere il commissario.
10:47
10:47
Il Brasile convoca di nuovo il Consiglio di sicurezza dell'ONU
Il Brasile ha convocato per domani una nuova riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che questo mese è presieduto dal Paese sudamericano. L'obiettivo è discutere delle questioni umanitarie nella Striscia di Gaza. È la seconda riunione del Consiglio di sicurezza convocata per parlare del conflitto tra Israele e Palestina. Nel fine settimana il collegio si è riunito a porte chiuse e non è stata rilasciata alcuna dichiarazione.
Secondo il ministro della segreteria per la Comunicazione della Presidenza brasiliana, Paulo Pimenta, il presidente Luiz Inacio Lula da Silva è concentrato sul ritiro dei brasiliani dalla regione e anche sulla costruzione di un corridoio umanitario che colleghi Gaza all'Egitto. Il corridoio verrebbe utilizzato per l'uscita delle persone dalla regione e per il flusso di rifornimenti e medicinali.
10:31
10:31
In Israele sforzo di intelligence per gli ostaggi
Israele sta compiendo uno sforzo «di intelligence ed operativo» per mettere a fuoco la questione degli ostaggi israeliani a Gaza e dei dispersi. Lo ha reso noto il coordinatore speciale nominato dal governo, il gen. (riserva) Gal Hirsch.
«Le ricerche sul terreno proseguono - ha affermato Hirsch, in un comunicato. - Il riconoscimento degli uccisi prosegue ed ed è un lavoro molto complesso. Molti feriti sono ancora negli ospedali e noi diamo la caccia ad ogni dettaglio che ci aiuti a localizzare tutti i dispersi».
'«Lavoriamo 24 ore al giorno - ha assicurato Hirsch - per i dispersi, per gli ostaggi e per le loro famiglie».
10:27
10:27
Francia: oltre 100 atti antisemiti da sabato
Sono «oltre un centinaio gli atti antisemiti» perpetrati in Francia dall'attacco di Hamas contro Israele, sabato scorso, secondo quanto riferito dal ministro francese dell'Interno, Gérald Darmanin.
Darmanin ha precisato che «24 persone sono state fermate» nell'ambito di questi atti che includono scritte antisemite ed insulti contro la comunità ebraica di Francia. Pharos, la piattaforma francese per la segnalazione dell'odio on-line, ha ricevuto «oltre 2.000 segnalazioni», ha precisato il ministro.
Alla domanda su un «rischio di importazione del conflitto israelo-palestinese» in Francia, Darmanin ha risposto che «non c'è minaccia di terrorismo islamico» che colpirebbe la comunità ebraica in questo momento. Ha aggiunto che «secondo i servizi di intelligence, non viene segnalato nei quartieri, per strada alcun segno di importazione del conflitto in Francia».
10:24
10:24
«Vergognoso il silenzio di Abu Mazen»
«Dov'è la chiara condanna della violenza terroristica da parte dell'autorità autonoma (palestinese) e del suo presidente, Mahmoud Abbas? Io dico: il loro silenzio è vergognoso»: lo ha affermato, in una «dichiarazione di governo» fatta stamattina al Parlamento tedesco a Berlino, il cancelliere Olaf Scholz secondo il testo dei suo discorso diffuso dall'Ufficio stampa del governo.
«Abbiamo messo sotto esame tutta la nostra cooperazione allo sviluppo con i Territori palestinesi», ha aggiunto il cancelliere confermando dichiarazioni di una ministra del suo esecutivo.
«Sarebbe irresponsabile, in questa situazione drammatica, non utilizzare tutti i contatti che possono essere utili»: ha ancora dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in Parlamento a Berlino riferendosi esplicitamente al proprio essere «in stretto contatto» con il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi, con quello turco Recep Tayyip Erdoğan e con l'Emiro del Qatar che viene ricevuto oggi a Berlino.
«Tutti e tre possono svolgere un ruolo importante nella mediazione e nella de-escalation della situazione attuale», ha affermato Scholz secondo il testo del suo discorso diffuso dall'Ufficio stampa del governo.
«Finora non abbiamo prove tangibili che l'Iran abbia dato un sostegno concreto e operativo a questo vile attacco di Hamas. Ma è chiaro a tutti noi che senza il sostegno iraniano negli ultimi anni, Hamas non sarebbe stato in grado di compiere questi attacchi senza precedenti in territorio israeliano», ha aggiunto Scholz.
Dal canto suo, su X, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani ha scritto che «il regime di Israele che uccide bambini sta commettendo crimini di guerra a Gaza. Secondo Medici senza Frontiere il 100% dei pazienti curati mercoledì erano ragazzi». Nasser Kanani ha aggiunto che «circa 1 milione di bambini vivono a Gaza, i minori di 18 anni rappresentano circa la metà della popolazione».
10:20
10:20
«L'antisemitismo non è un'opinione, è un reato»
«L'antisemitismo non è un'opinione, è un reato»: lo ha detto il ministro della Giustizia francese, Eric Dupond-Moretti, intervistato questa mattina da BFM-TV dopo gli attacchi di Hamas contro Israele.
Il ministro ha «chiesto alle procure di essere severe e rapide» sugli atti antisemiti di questi giorni: «oggi è escluso che si possa fare impunemente l'apologia del terrorismo - ha sottolineato - si tratta di un reato punito con 5 anni di carcere e 7 quando è amplificato da una certa pubblicità. Non possiamo impunemente veder sviluppare l'antisemitismo in questo Paese».
Il guardasigilli se l'è presa poi con certi «irresponsabili politici», con allusione al partito della sinistra radicale de La France Insoumise, e al NPA, il Nuovo Partito anticapitalista di Philippe Poutou, al centro di un'inchiesta per apologia del terrorismo dopo aver diffuso un comunicato di sostegno alla «resistenza palestinese».
Jean-Luc Mélenchon, leader di LFI, da parte sua rifiuta di definire Hamas un'organizzazione terroristica, pur condannando i «crimini di guerra». Entrambi sono isolati da tutto il resto della classe politica: «giustificare Hamas - ha denunciato Dupond-Moretti - è chiaramente devastante. Per qualcuno, che forse aspetta soltanto questo, è una vera catastrofe».
09:50
09:50
«Niente luce, acqua e benzina fino al rilascio degli ostaggi»
«Non sarà fornita elettricità, né acqua, né entreranno camion di benzina (a Gaza) finché gli ostaggi israeliani non torneranno a casa»: lo ha detto il ministro dell'Energia israeliano, Israel Katz.
«Umanitarismo per umanitarismo. E nessuno - ha aggiunto - ci può fare prediche sulla moralità».
Intanto, «il Ministero tedesco degli Interni vieterà ad Hamas di operare nel Paese»: lo ha annunciato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in Parlamento secondo il testo di un suo discorso diffuso dall'Ufficio stampa del governo.
Dal canto suo, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha discusso del conflitto in Israele e Palestina con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. «Nella prima telefonata tra l'ayatollah Raisi e sua altezza Mohammed bin Salman, i due si sono dimostrati d'accordo sulla necessità di porre fine ai crimini di guerra contro la Palestina. È stata sottolineata l'unità islamica ed entrambi ritengono che i crimini del regime (di Israele) e il via libera dato dagli Usa porteranno insicurezza distruttiva per il regime e i suoi sostenitori», ha scritto a proposito della telefonata il vice capo del personale di Raisi per gli Affari Politici, Mohammad Jamshidi, come riporta Irna.
La telefonata rappresenta il primo colloquio diretto tra Raisi e Mohammed bin Salman. Teheran e Riad in marzo avevano trovato un accordo per la normalizzazione delle relazioni dopo che per sette anni i rapporti erano stati interrotti.
09:37
09:37
Il segretario USA Blinken è arrivato in Israele
Il segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken è arrivato in Israele in visita dopo gli attacchi di Hamas. Incontrerà il premier Benyamin Netanyahu, membri del governo e il presidente Isaac Herzog.
Blinken, vedrà in Giordania venerdì re Abdyllah II. Lo riferisce un responsabile americano.
Intanto, tre cittadini cinesi sono stati uccisi nell'escalation del conflitto tra Israele e Hamas. È quanto ha riferito il ministero degli Esteri cinese, secondo cui risultano esserci anche due dispersi e molti altri feriti.
Anche un membro del Comitato centrale del Fronte popolare per la liberazione della Palestina è rimasto ucciso oggi in un bombardamento israeliano nel nord della Striscia. Lo riferiscono fonti locali a Gaza secondo cui si tratta di Awad al-Sultan, che era responsabile nella sua organizzazione del Dossier dei prigionieri in Israele. Con lui, secondo le fonti, sono rimasti uccisi alcuni membri della sua famiglia.
09:30
09:30
Il CICR in contatto con Hamas per il rilascio degli ostaggi
Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) è in contatto con Hamas e le autorità israeliane per favorire la liberazione degli ostaggi che si trovano attualmente nella Striscia di Gaza.
Lo ha dichiarato lo stesso CICR in un comunicato odierno, esortando «entrambe le parti coinvolte a ridurre le sofferenze dei civili». Il direttore regionale del Comitato per il Vicino e il Medio Oriente, Fabrizio Carboni, ha sottolineato che «in qualità di intermediario neutrale, siamo pronti a effettuare visite a scopo umanitario, a facilitare la comunicazione tra gli ostaggi e i membri delle loro famiglie e a favorire un eventuale loro rilascio».
La presa di ostaggi è proibita dal diritto umanitario internazionale e qualsiasi persona detenuta deve essere liberata immediatamente, ha affermato Carboni. Decine di israeliani e stranieri, sia soldati che civili, oltre che bambini e donne, sono stati catturati da Hamas e portati con la forza nella Striscia di Gaza a seguito della violenta incursione nel territorio dello Stato ebraico.
Le autorità israeliane per ora contano 150 ostaggi, mentre centinaia di persone risultano ancora disperse e, al momento, non sussistono ancora notizie ufficiali sul rilascio di eventuali prigionieri. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avviato negoziati con Hamas per ottenere il loro rilascio, hanno dichiarato ieri sera all'agenzia di stampa AFP fonti ufficiali.
Il CICR si è inoltre detto preoccupato per la sorte dei civili all'interno della Striscia, in balia della rappresaglia bellica delle forze armate israeliane. Da sabato, il conflitto ha già mietuto migliaia di vittime.
Ora che lo Stato ebraico ha «staccato la corrente» a Gaza, anche i nosocomi rischiano di essere a corto di elettricità, mettendo in pericolo neonati, bambini, pazienti anziani e con malattie croniche, afferma il funzionario, che conclude: «Senza elettricità, gli ospedali rischiano di diventare obitori».
09:27
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Israele chiede alla Germania munizioni per navi da guerra
Israele ha chiesto alla Germania munizioni per le navi da guerra a causa degli attacchi terroristici di Hamas: il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius lo ha dichiarato stamattina a margine di una riunione della Nato a Bruxelles come scrive la Dpa.
All'agenzia tedesca risulta che sono state richieste anche sacche di sangue per trasfusioni e giubbotti antiproiettile. Le richieste saranno ora discusse con Israele, ha detto Pistorius dichiarando: «Siamo al fianco degli israeliani».
Intanto, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto ai suoi compatrioti di «garantire la sicurezza» della popolazione ebrea della Germania condannando gli eccessi durante le manifestazioni filo-palestinesi.
«Chiedo il sostegno di tutti i cittadini affinché insieme possiamo garantire la sicurezza dei nostri concittadini ebrei e per questo dobbiamo mostrare loro solidarietà», ha dichiarato Scholz alla televisione Ard.
08:56
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Taiwan: istituita una task force di studio sull'attacco di Hamas
Taiwan ha istituito una task force di studio sull'attacco a sorpresa di Hamas contro Israele. Lo ha riferito il ministro della Difesa Chiu Kuo-cheng, spiegando che l'intelligence è fondamentale per prevenire una guerra, quando l'isola è alle prese con le attività per contrastare le minacce militari della Cina.
«La lezione iniziale è che il lavoro di intelligence è molto importante: si possono adottare molte contromisure. Una guerra può anche essere evitata», ha osservato Chiu, parlando coi giornalisti in parlamento. I combattimenti tra Israele e Hamas, nel resoconto dei media locali, hanno dimostrato l'orrore della guerra e, malgrado l'esercito taiwanese stia lavorando per aumentare la prontezza al combattimento, non ci sarà conflitto con la Cina: «evitare una guerra è un'aspettativa condivisa da tutti», ha rilevato i ministro.
Il governo di Taipei ha condannato l'attacco di Hamas e la presidente Tsai Ing-wen ha ribadito che Taiwan resta «impegnata a lavorare coi Paesi che la pensano allo stesso modo per combattere le minacce e la violenza e per salvaguardare la libertà e la democrazia».
Il bilancio della difesa proposto dal governo di Taipei per il 2024 è pari al 2,5% del Pil di Taiwan. Mentre, secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), quest'anno il budget militare israeliano si è attestato al 4,5%.
08:54
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Rimpatriati altri 214 brasiliani, si lavora su Gaza
L'aeronautica militare brasiliana (Fab) ha imbarcato altri 214 brasiliani su un nuovo volo di rimpatrio da Israele a Rio de Janeiro. Il primo volo di rimpatrio, con 211 persone, era arrivato ieri a Brasilia.
Il governo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva ora cerca di venire in soccorso anche dei connazionali rimasti bloccati nella Striscia di Gaza.
Il ministro degli Esteri, Mauro Vieira, ha telefonato al suo omologo egiziano, Sameh Shoukry, per confrontarsi su una possibile mediazione del Cairo. La via d'uscita dall'area sarebbe il valico di Rafah, verso l'Egitto, ma è chiuso e non è prevista la sua riapertura.
Il governo brasiliano deve ancora rendere possibile il trasporto dei connazionali sul posto. Nella regione vivono 30 cittadini, provenienti da sette famiglie, tra cui 16 bambini.
08:08
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Sirene di allarme razzi nel centro di Israele
Le sirene di allarme per i razzi lanciati da Gaza stanno ora risuonando nella zona centrale di Israele. Lo ha detto l'esercito israeliano.
«Le Brigate al-Qassam hanno lanciato razzi contro Tel Aviv in risposta agli attacchi israeliani contro i civili nei campi di Al-Shati e Jabalyia», ha dichiarato Hamas in un messaggio ripreso dai media.
Intanto, l'esercito israeliano ha annunciato di aver dispiegato forze di riservisti lungo le città sul confine con il Libano. La mossa - è stato spiegato - è avvenuta nell'ambito del generale rafforzamento delle truppe nell'area nord del Paese dopo la situazione di tensione con Hezbollah.
«Queste forze - è stato spiegato - stanno conducendo compiti di difesa tra i quali pattugliamento e blocchi stradali in modo da assicurare la sicurezza dei residenti».
«La notte precedente all'attacco di Hamas dalla Striscia - che ha fatto 1.300 morti e 3.300 feriti in Israele secondo un ultimo bilancio - c'erano stati alcuni segnali ma non avvertimenti importanti di intelligence», ha detto dal canto suo il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari.
Intanto, il segretario di Stato Usa Antony Blinken è atteso per oggi in Israele dove incontrerà il premier Benyamin Netanyahu, membri del governo e il presidente Isaac Herzog.
Secondo i media, Blinken vedrà anche i familiari degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas e portati a Gaza. Blinken - secondo le informazioni - vedrà domani anche il presidente palestinese Abu Mazen.
06:00
06:00
Il punto alle 06.00
Almeno 51 morti e 281 feriti: questo è il bilancio dei raid aerei notturni di Israele sulla Striscia di Gaza. A darne notizia è il Ministero della Sanità palestinese citato dai media locali. Il bilancio negli ultimi sei giorni è così di 1.200 morti e circa 5.600 feriti.
Gli Stati Uniti stanno lavorando con Egitto e Israele al fine di creare un corridoio che permetta ai civili di Gaza di scappare; ad affermarlo è il portavoce del consiglio della Sicurezza nazionale John Kirby il quale ha anche detto che nei prossimi giorni invieranno ulteriori aiuti a Israele.
Dal canto suo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha fatto sapere nel corso di una telefonata a re Abdallah di Giordania che il suo Paese è pronto ad impegnarsi per mediare e porre fine alla situazione di tensione in Israele.
Secondo l'ambasciatrice israeliana a Pechino lrit Ben-Abba, la Cina dovrebbe assumere «un atteggiamento più equilibrato» sul conflitto tra Israele e Hamas. A raccogliere le parole della donna è stata Bloomberg TV. Ben-Abba ha poi aggiunto che «l’inviato speciale cinese avrà una conversazione telefonica con la parte israeliana».
Intanto la Germania avrebbe dato il via libera a Israele per utilizzare due dei suoi droni da combattimento Heron Tp negli attacchi contro Hamas nella Striscia di Gaza; a riportare la notizia sono i media tedeschi che citano il Ministero della Difesa di Berlino.
Sale il numero degli sfollati. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari il loro numero sarebbe di quasi 339.000 persone le quali hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni a Gaza.