Iran, un anno di carcere all’attivista simbolo anti-hijab

TEHERAN - A dicembre del 2017 era diventata il simbolo della protesta contro il velo obbligatorio in Iran, sventolando il suo hijab bianco in viale Enghelab, il viale della Rivoluzione: la sua immagine aveva fatto il giro dei social spingendo molte altre donne a seguire il suo esempio, poi ribattezzate ‘le ragazze di viale Enghelab’. Era seguita un’ondata di decine di arresti. Ora per la sua protesta la giovane Vida Movahhed è stata condannata a un anno di carcere, con l’accusa di incoraggiare altri alla corruzione e alla prostituzione. La condanna è arrivata all’inizio di marzo ma se ne è avuta notizia solo ora dal suo avvocato, citato dall’agenzia Irna. Movahhed, 33 anni, era stata arrestata la prima volta nel dicembre 2017, quando aveva legato il suo velo a un bastone, agitandolo in aria. Era stata rilasciata un mese dopo. In seguito, è stata arrestata per la seconda volta dopo una nuova protesta pubblica contro il velo alla fine di ottobre 2018. Il suo esempio, che aveva avuto eco internazionale grazie alla foto, era stato seguito da molte donne iraniane che hanno iniziato a pubblicare foto e video sui social network, in cui sventolavano il loro hijab in luoghi pubblici.