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Colpita la Valle del Beqaa – A riportarlo è il canale televisivo locale Al Mayadeen, citando il Ministero della Sanità libanese
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22:18
22:18
Hezbollah annuncia la morte di un altro miliziano
Hezbollah ha annunciato la morte di un suo miliziano, ucciso «sulla strada per Gerusalemme», termine con cui il gruppo definisce gli agenti uccisi negli attacchi israeliani.
Il suo nome è Muhammad Ubaid ed è originario del villaggio di al-Ansar, nel distretto di Baalbek. Con la sua morte, il bilancio delle vittime del gruppo durante i combattimenti in corso con Israele sale ad almeno 502. Lo scrive The Times of Israel, precisando che le circostanze della morte non sono state rese pubbliche da Hezbollah.
19:04
19:04
Biden parlerà in serata con Netanyahu: «Sia più flessibile»
In serata il presidente Usa Joe Biden parlerà con il primo ministro Benjamin Netanyahu per esortarlo a mostrare maggiore flessibilità per concludere l'accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il sito di Walla.
La richiesta di Netanyahu, secondo cui le forze dell'Idf restano schierate lungo l'asse di Filadelfia, è diventata un ostacolo significativo sulla via dell'accordo per la tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi.
17:01
17:01
Israele elimina in Libano un leader di Fatah
Nuovo omicidio mirato di Israele in Libano. Ma questa volta non si tratta di un esponente di Hezbollah o Hamas, bensì di Fatah, il partito del presidente palestinese Abu Mazen. Un caccia con la stella di David ha lanciato un razzo contro l'auto su cui viaggiava Khalil al Maqdah, riducendola ad un ammasso di rottami inceneriti, davanti al campo profughi palestinesi di Ain al-Helweh, alla periferia di Sidone, giusto una quarantina di km a sud di Beirut.
E' la prima volta dall'inizio della guerra il 7 ottobre che nel mirino di Israele finisce un membro di Fatah, o meglio, della sua ala militare, la Brigata dei martiri di al Aqsa. Un evento che da Ramallah, in Cisgiordania, è stato subito stigmatizzato da Tawfiq Tirawy, del comitato centrale di Fatah, il partito acerrimo rivale di Hamas. «L'assassinio» di al Maqdah è «un'ulteriore prova che Israele vuole incendiare la regione e gettarla in una guerra su vasta scala», ha affermato, aggiungendo con enfasi che «le forze di occupazione stanno usando il sangue palestinese per aggiungere benzina sul fuoco della guerra» nella striscia di Gaza.
Secondo Israele però sullo sfondo dell'operazione c'è invece proprio la Cisgiordania. Nel confermare l'attacco, l'esercito israeliano ha affermato che al Maqdah con suo fratello Mounir comandava la Brigata dei martiri di Al-Aqsa e li ha accusati entrambi di «dirigere attacchi terroristici e contrabbandare armi» nella Cisgiordania occupata da Israele, ed ha descritto i due come «collaboratori» delle Guardie rivoluzionarie iraniane.
Di certo i due fratelli sono sulla black list israeliana da molto tempo. Già nell'operazione Furore del lontano aprile 1996 Israele aveva tentato di eliminare Munir al Maqdah, lanciando un razzo contro la sua abitazione, sempre nel campo profughi di Ain al-Helweh a Sidone. Nell'esplosione il modesto edificio rimase completamente distrutto, ma l'esponente palestinese ne uscì praticamente indenne.
E proprio nel campo di Ain al-Helweh oggi una folla di inferociti sostenitori di Fatah si è radunata per chiedere vendetta, sparando numerosi colpi di arma da fuoco in aria. A loro ha indirettamente risposto Munir al Maqdah, che nel confermare all'emittente Al-Mayadeen che suo fratello Khalil è stato ucciso, ha giurato che il suo gruppo «risponderà all'interno di Israele».
Ma l'uccisione di al Maqdah oggi è stato solo l'evento di maggior clamore per quanto riguarda il Libano, perché sullo sfondo è intanto andato avanti il continuo scambio di missili, droni esplosivi e artiglieria tra Hezbollah e Israele. Lo stato ebraico ha tra l'altro colpito nella valle orientale della Bekaa un deposito di armi del Partito di Dio, che ha reagito lanciando una pioggia di almeno 50 razzi sulle alture occupate del Golan. Allo stesso tempo, Hezbollah ha annunciato la morte di uno dei suoi combattenti «sulla strada per Gerusalemme», intendendo che è stato colpito in un attacco israeliano. Una notizia che ha indotto Al Jazira online a scrivere che «ormai le uccisioni mirate israeliane in Libano stanno diventando un evento quasi quotidiano».
14:29
14:29
Idf: «Il terrorista ucciso in Libano operava anche per l'Iran»
L'esercito israeliano ha confermato l'operazione a Sidone, in Libano, in cui un aereo dell'Aeronautica ha colpito il «terrorista Khalil Hussein Khalil Al-Maqdah, che opera per conto dell'organizzazione terroristica Hezbollah e del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (Irgc) e continua a tentare di compiere attacchi terroristici». Insieme con il fratello, Mounir Al-Maqdah, collaborano per conto dell'Irgc e sono coinvolti nella direzione di attacchi terroristici e nel contrabbando di armi e fondi destinati ad attività terroristiche in Giudea e Samaria (Cisgiordania).
Nel marzo 2024, è stato rivelato che le armi contrabbandate in Cisgiordania sono state distribuite a cellule terroristiche reclutate e dirette dalle infrastrutture terroristiche di Khalil e Mounir in Libano.
Gli ufficiali responsabili della direzione e dell'esecuzione del contrabbando di armi in Israele e della direzione degli attacchi terroristici sono iraniani, guidati da Jawad Jaafari, capo dell'Unità 4000, un'unità di operazioni speciali dell'ala di intelligence dell'IRGC, insieme ad Ashgar Bakari, comandante dell'Unità 840, un'unità di operazioni speciali della Forza Quds iraniana.
L'Idf e lo Shin Bet stanno operando per identificare e sventare i tentativi di contrabbando di armi iraniane in Cisgiordania e le cellule terroristiche reclutate da funzionari iraniani e dai loro alleati.
11:56
11:56
Comandante palestinese Fatah ucciso da Israele in Libano
In un attacco con un drone israeliano a Sidone è stato ucciso Khalil el-Moqdah, fratello di Mounir el-Moqdah, un comandante delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Fatah palestinese, secondo quanto scrive il quotidiano L'Orient le Jour online citando un annuncio fatto nel campo palestinese di Ain el-Héloué, nei pressi di Sidone.
Suo fratello Mounir è uno dei leader palestinesi di Fatah in Libano. È stato ripetutamente accusato da Israele di contrabbando di armi alle Brigate dei Martiri di al-Aqsa nella Cisgiordania occupata.
10:25
10:25
L'accordo tra Israele e Hamas è sull'orlo del fallimento
L'accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco è sull'orlo del fallimento e non esiste uno schema alternativo che possa essere presentato al suo posto. Lo hanno riferito a Politico due alti funzionari Usa e due israeliani.
«Non sappiamo se Sinwar vuole l'accordo», ha detto una fonte, «se non lo vuole, c'è la possibilità che l'Iran attacchi e la situazione degeneri». Mentre gli Usa spingono per un vertice al Cairo venerdì, un funzionario israeliano ha affermato: «Non è affatto sicuro che ci sarà un vertice, se ci fosse, non ci sarebbe nulla di cui parlare finché Israele resterà sulla sua posizione».
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
Almeno una persona è stata uccisa e altre 20 sono rimaste ferite a seguito di attacchi dell'esercito israeliano che nella tarda serata di ieri hanno colpito la Valle del Beqaa, nell'est del Libano: lo riporta il canale televisivo locale Al Mayadeen, citando il Ministero della Sanità libanese. Tra i feriti ci sarebbero almeno otto bambini sotto i 10 anni e una donna incinta. Uno di loro è stato portato in ospedale in condizioni critiche.