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È quanto ha indicato il portavoce delle Forze israeliane di difesa: «Amir Haniyeh era un comandante di cellula delle Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas; Mohammad Haniyeh era un operativo militare di Hamas così come Hazem Haniyeh» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:15
20:15
USA: imminente l'attacco da Iran o gruppi vicini
Gli Stati Uniti e i loro alleati ritengono che un attacco con missili o droni da parte dell'Iran o da gruppi filo-iraniani a Israele sia «imminente». Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali il potenziale attacco - possibilmente usando missili ad alta precisione - potrebbe avvenire nei prossimi giorni. I target israeliani che potrebbero essere colpiti sono militari o governativi.
19:41
19:41
Israele conferma: uccisi 3 figli di Haniyeh, tutti operativi di Hamas
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato di aver ucciso i tre figli del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Gaza. Lo ha detto il portavoce dell'esercito spiegando che tutti e tre erano operativi militari» di Hamas.
«Amir Haniyeh - ha aggiunto - era un comandante di cellula delle Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas; Mohammad Haniyeh era un operativo militare di Hamas così come Hazem Haniyeh».
17:35
17:35
Haniyeh conferma ad al-Jazeera la morte dei 3 figli
Il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha confermato, in un'intervista ad al-Jazeera, l'uccisione di tre suoi figli - che ha identificato in Hazem, Amir e Mohammad - in un attacco israeliano nella Striscia di Gaza. Haniyeh ha aggiunto che sono stati colpiti anche alcuni suoi nipoti nello stesso attacco.
Haniyeh ha detto ad al-Jazeera che i suoi figli erano in visita ai parenti per l'Eid al-Fitr al campo di Shati, nel nord della Strsicia, quando sono stati presi di mira.
«Attraverso il sangue dei martiri e il dolore dei feriti - ha affermato, secondo la stessa fonte - creiamo speranza, futuro, l'indipendenza e la libertà per il nostro popolo e la nostra nazione».
Il capo di Hamas ha denunciato quella che ha descritto come «la brutalità di Israele», ma ha sottolineato che i leader palestinesi non si tireranno indietro se le loro famiglie e le loro case verranno prese di mira.
«Non c'è dubbio che questo nemico criminale è guidato dallo spirito di vendetta e dallo spirito di omicidio e di spargimento di sangue, e non osserva alcuna legge», ha accusato Haniyeh, aggiungendo che 60 membri della sua famiglia sono stati uccisi dall'inizio della guerra. «Abbiamo visto il nemico violare tutto nel territorio di Gaza. C'è una guerra di pulizia etnica e un genocidio in corso. C'è uno sfollamento di massa», ha aggiunto.
«L'uccisione dei miei figli non influenzerà le richieste di Hamas sul cessate il fuoco», ha ancora sottolineato Haniyeh, citato da «Haaretz». Poco prima una fonte israeliana, citata dallo stesso giornale, aveva sostenuto che l'attacco avrebbe potuto far deragliare le trattative al Cairo.
17:07
17:07
Tre figli di Haniyeh uccisi in un raid
Rapporti da Gaza hanno segnalato che tre figli del leader di Hamas all'estero Ismail Haniyeh sono stati uccisi in un attacco israeliano a Gaza. Lo riporta «Haaretz». Altri media riportano che si è trattato di un attacco a un'auto che avrebbe coinvolto anche i nipoti del capo di Hamas. Non si hanno al momento altre conferme.
16:35
16:35
CNN: Hamas non è in grado di rintracciare 40 ostaggi
Hamas ha affermato che al momento non è in grado di identificare e rintracciare i 40 ostaggi israeliani necessari per la prima fase dell'accordo di cessate il fuoco. Lo riporta la CNN che cita un funzionario israeliano e una fonte vicina ai negoziati, sollevando il timore che possano essere morti più ostaggi di quanti siano pubblicamente noti.
L'accordo prevedrebbe che durante una prima pausa di sei settimane nei combattimenti, Hamas dovrebbe rilasciare 40 degli ostaggi rimanenti, comprese tutte le donne, nonché uomini malati e anziani. In cambio, centinaia di prigionieri palestinesi sarebbero rilasciati dalle carceri israeliane.
14:51
14:51
Hamas: «Le vittime sono 33.482 dall'inizio della guerra»
Il numero delle vittime dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza ha raggiunto quota 33.482, con 76.049 feriti, secondo il ministero della sanità del territorio palestinese. Lo riporta al-Jazeera.
Il bilancio delle vittime è aumentato dopo che 122 persone sono state uccise e 56 ferite nelle ultime 24 ore, ha affermato il ministero guidato da Hamas.
09:43
09:43
Australia favorevole a uno Stato palestinese
La ministra degli Esteri australiana Penny Wong ha indicato che il governo di Canberra è disposto a riconoscere uno Stato palestinese nell'ambito di una spinta internazionale per mettere fine alla guerra tra Israele e Hamas, senza dover aspettare anni di negoziati con Israele su una soluzione di due Stati.
Parlando a una conferenza sulla sicurezza nell'Università Nazionale Australiana a Canberra, Wong ha sostenuto che la pace durevole può solo essere raggiunta con una soluzione di due Stati, con «uno Stato palestinese accanto allo Stato di Israele».
Wong ha sottolineato che una condizione di Stato potrà migliorare le prospettive di pace, «aprendo una strada verso un accordo fra due Stati». Secondo Wong, è nell'interesse di Israele rispondere alle richieste della comunità internazionale. La ministra ha tuttavia sottolineato che Hamas non potrà avere alcun ruolo in un futuro Stato palestinese e che Israele ha il diritto di difendersi.
Voci in questo senso arrivano anche dall'Europa. «La Spagna è preparata per riconoscere lo Stato palestinese», perché la soluzione dei due Stati per porre fine al conflitto israelo-palestinese possa «farsi strada», ha ribadito il premier spagnolo Pedro Sanchez.
Quest'ultimo ha ricordato l'accordo raggiunto con gli omologhi di Irlanda, Slovenia e Malta per promuovere il riconoscimento dello Stato palestinese e ha annunciato che nel suo prossimo tour, in programma venerdì, rinnoverà l'appello a riconoscere la Palestina ad altri leader europei. «Lo farò perché è la cosa giusta, è quello che reclama la maggioranza della società e per l'interesse geopolitico di Europa», ha detto il leader socialista. «La comunità internazionale non potrà aiutare lo Stato palestinese se non riconosce prima la sua esistenza», ha aggiunto.
08:42
08:42
Khamenei: «Israele sarà punito per l'attacco al consolato»
«Il malvagio regime di Israele, che ha commesso un errore attaccando i locali del consolato iraniano a Damasco, sarà sicuramente punito perché le sedi diplomatiche di Paesi di tutto il mondo sono considerate territorio di quei Paesi e l'attacco israeliano è stato in realtà un attacco contro il territorio iraniano». Lo ha ribadito oggi la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante la preghiera dell'Eid al-Fitr.
La replica di Israele non si è però fatta attendere: «Se l'Iran attacca dal suo territorio, Israele reagirà e attaccherà in Iran», ha risposto su X, in farsi, il ministro degli Esteri Israel Katz alle parole di Alì Khamenei. In una intervista radiofonica, Katz ha poi ribadito che «l'Iran è la testa del serpente».
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant avrebbe detto lunedì in una telefonata con il suo omologo americano Lloyd Austin che Israele non ha fissato una data per il lancio di un’offensiva di terra a Rafah, contraddicendo il primo ministro Benjamin Netanyahu. A scriverlo è il Times of Israel.
Sul fronte bellico, intanto, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno detto di aver colpito infrastrutture militari che secondo precise informazioni di intelligence venivano utilizzate da Hezbollah» in Siria. L’annuncio è stato fatto tramite un post su X dove si precisa anche di «ritenere il regime di Damasco responsabile di tutte le attività che si svolgono sul suo territorio» e che «non consentiranno alcun tentativo di azione che possa portare al radicamento di Hezbollah sul fronte siriano».
Un attacco aereo israeliano ha poi colpito ieri sera un’abitazione nel centro della Striscia di Gaza, uccidendo almeno 11 persone, tra cui sette donne e quattro bambini. Lo hanno affermato funzionari ospedalieri.
Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), infine, afferma che ieri ha condotto un lancio aereo di assistenza umanitaria nel nord della Striscia di Gaza, «per fornire aiuti essenziali ai civili colpiti dal conflitto in corso». In un comunicato pubblicato oggi sul suo account X il Centcom spiega che l'operazione è stata effettuata con quattro aerei C-130 dell'aeronautica americana «che hanno sganciato l'equivalente di circa 50.600 pasti». Ad oggi gli USA hanno lanciato sull'enclave palestinese circa 797 tonnellate di aiuti umanitari, rende noto il Centcom.