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Lo riferisce l'ufficio del primo ministro – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:10
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La lista di 95 detenuti palestinesi da rilasciare
Il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicando una lista parziale di 95 detenuti palestinesi da rilasciare nella prima fase dell'accordo.
La lista include arrestati dal 2020, tra cui 66 solo nell'ultimo anno. Cinque sono sospettati di tentato omicidio, tre di omicidio e sette di aggressione.
Dieci sono già stati condannati, 31 sono detenuti senza processo e 51 sono in attesa di giudizio. Tra i nomi figurano Khalida Jarrar, deputata palestinese, e un minorenne autore di un attacco a Gerusalemme nel 2023. Nella lista anche Noel Abed Fattaha, cittadino israeliano accusato di tentato omicidio nel 2020 a Gerusalemme Est.
20:09
20:09
Domani i nomi dei primi ostaggi che saranno liberati domenica
Domani Hamas comunicherà a Israele i nomi dei primi tre ostaggi che saranno liberati domenica alle 16,00 nell'ambito dell'accordo. Lo riferisce la tv pubblica israeliana Kan. Secondo il programma, il settimo giorno verranno resi noti i nomi di altri quattro rapiti. Ogni settimana, i nomi di altri tre.
19:06
19:06
Centinaia di camion di aiuti pronti a entrare a Gaza
«Centinaia di camion di aiuti sono in fila nella città egiziana di Al-Arish, pronti per entrare nella Striscia». Lo ha scritto su Facebook l'emittente pubblica egiziana al-Qaera precisando che i veicoli trasportano «generi alimentari, tende e tutte le forniture e risorse essenziali per la vita» a Gaza.
L'emittente segnala inoltre «intensi preparativi da parte dello Stato egiziano nel governatorato del Sinai settentrionale per facilitare l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza», «in vista dell'apertura del lato palestinese del valico di Rafah. Gli ospedali egiziani nel Sinai settentrionale sono prontissimi ad accogliere i feriti provenienti dalla Striscia».
18:38
18:38
Ecco i 33 ostaggi che saranno rilasciati
Romi Gonen, Emily Tehila Damari, Arbel Yehud: tre giovani donne di neanche 30 anni, piene di vita nei post sui social, a Gaza da 469 giorni.
Potrebbero essere tra i primi 33 ostaggi a tornare a casa a cominciare da domenica, i cui nomi sono stati diffusi oggi per la prima volta, ma sottolineando che l'elenco non chiarisce chi è in vita e chi non lo è più.
Le prime due sono state viste per l'ultima volta a novembre del 2023, i rapiti liberati durante il primo cessate il fuoco hanno raccontato di averle viste nel luogo dove erano tenuti prigionieri insieme dai terroristi. Da allora nessuna notizia, come per Arbel.
Romi, 24 anni quando è stata rapita, era al festival Nova a Reem, tre degli amici che erano con lei sono state uccisi. Emily, 28 anni, invece è stata portata via dalla sua casa a Kfar Aza insieme a un amico. Arbel, 29 anni, quel sabato era nel kibbutz Nir Oz, dove viveva con il suo compagno Ariel Kunio.
I miliziani di Hamas hanno sparato al suo cane, poi hanno preso il fratello di Ariel, la moglie Sharon e le loro figlie gemelle Emma e Yuli, di 3 anni. Sharon, Emma e Yuli sono state liberate durante lo scambio di ostaggi il 23 novembre 2023.
Il fratello Dolev, inizialmente considerato rapito, è stato trovato morto sul territorio israeliano il 3 giugno 2024, ma probabilmente Arbel non lo sa, così come forse non sa - se è ancora in vita - che sta per tornare in Israele.
Ma a chi toccherà uscire per primo dai tunnel di Hamas è impossibile dire adesso: gli ostaggi non sono tutti in mano a un solo gruppo di terroristi, e ogni fazione ha nascondigli sottoterra dove li ha nascosti.
Le truppe dell'Idf sono a Gaza, spostare i rapiti in tempo per il rilascio non è sicuro per i miliziani. Sarà più facile per coloro che sono prigionieri nel sud di Gaza, vicino al valico di Rafah, al confine con l'Egitto. Dove dovrebbero essere consegnati all'esercito israeliano, che li trasporterà in ospedale in elicottero.
L'attesa più atroce è per i due bambini ancora prigionieri: Kfir, che domani compie due anni, la maggior parte della sua piccola vita trascorsa da sequestrato, e Ariel, il fratellino rapito a 4 anni insieme con la madre Shiri.
Se sono ancora vivi, saranno liberati nella prima fase dell'accordo, che dura 42 giorni. Nel frattempo le famiglie sperano e pregano. Come quelle delle cinque soldatesse osservatrici rapite dalla base militare di Nahal Oz. Liri Elbag portata via a 19 anni, era arrivata solo da due giorni, dopo aver completato il corso.
Karina Aryev, portata via a 20 anni. Nei video diffusi da Hamas la si vedeva insanguinata, terrorizzata, circondata da decine di miliziani che urlavano. Nelle stesse clip era vicina alle altre soldatesse, Agam Berger, Daniela Gilboa, Naama Levy, anche loro ferite, sotto shock. In un filmato Naama cerca di comunicare con i terroristi per dire che non è una loro nemica: «Ho amici in Palestina», grida.
Nella lista dei 33 ostaggi che saranno liberati nella prima parte del piano c'è anche Doron Steinbrecher, 31 anni, presa dai jihadisti dalla sua casa nel quartiere dei giovani nel kibbutz di Kfar Aza. Ha una malattia cronica e ha bisogno di una medicina salvavita, che non ha più assunto dal momento del rapimento.
Doron è un'infermiera veterinaria, il contatto con lei si è interrotto dopo che ha inviato un messaggio vocale alle sue amiche, dicendo che era stata catturata dai miliziani. Il 26 gennaio 2024, Hamas ha pubblicato un video in cui appariva insieme a Daniela Gilboa e Karina Aryev. Da allora nessuna notizia.
14:08
14:08
Israele, il gabinetto di sicurezza approva l'accordo su Gaza
«Dopo aver esaminato tutti gli aspetti politici, di sicurezza e umanitari, e comprendendo che l'accordo proposto sostiene il raggiungimento degli obiettivi della guerra, la Commissione dei Ministri per gli Affari di Sicurezza Nazionale (Gabinetto politico) ha raccomandato al governo di approvare il piano proposto. Il governo si riunirà più tardi oggi». Lo riferisce l'ufficio del primo ministro.
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha riferito durante la riunione di gabinetto che Israele «ha ricevuto garanzie inequivocabili da entrambi i presidenti Usa, sia Biden che Trump, che se i negoziati sulla fase due dell'accordo falliscono e Hamas non accetta le richieste di sicurezza, l'Idf tornerà a combattere intensamente a Gaza con il sostegno degli Stati Uniti», scrive Ynet.
11:03
11:03
Ufficio di Netanyahu: «Gli ostaggi liberi già da domenica»
«Soggetto all'approvazione del gabinetto e del governo, e all'entrata in vigore dell'accordo, il rilascio degli ostaggi potrebbe realizzarsi secondo il piano stabilito, con la possibilità che gli ostaggi vengano liberati già domenica». Lo rende noto l'ufficio di Benyamin Netanyahu.
Secondo fonti qualificate, l'attuazione dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, firmato nella notte a Doha, inizierà come previsto domenica e non subirà ritardi dovuti alla concomitanza con le riunioni del governo israeliano. Lo riferiscono i media israeliani aggiungendo che il primo rilascio, di tre donne civili, avverrà domenica alle 16, ora locale. La tregua dovrebbe entrare in vigore domenica alle 12.15.
Secondo indiscrezioni l'ufficio del primo ministro ha informato i parenti degli ostaggi che l'elenco dei detenuti palestinesi destinati al rilascio sarà reso pubblico dopo la riunione del governo di questa mattina.
06:37
06:37
Macron arrivato in Libano, vedrà i nuovi presidente e premier
Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato stamattina a Beirut per una visita di 12 ore volta a incontrare il nuovo presidente libanese Joseph Aoun e il primo ministro designato Nawaf Salam. L'aereo di Macron è atterrato allo scalo della capitale libanese intorno alle 6.45 ora locale (le 5.45 in Svizzera).
La visita vedrà il presidente francese offrire supporto ai leader libanesi mentre cercano di aprire un nuovo capitolo nella turbolenta storia del loro Paese. Dopo oltre due anni di vuoto politico al vertice, Aoun è stato eletto presidente il 9 gennaio e ha scelto Salam come premier. Ora devono affrontare l'arduo compito di guidare il Libano dopo una devastante guerra tra Israele e Hezbollah e anni di crisi economica. Macron dovrebbe incontrare a Beirut anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, con l'avvicinarsi della scadenza del 26 gennaio per implementare completamente un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. La visita del presidente francese mira ad «aiutare» Aoun e Salam «a consolidare la sovranità del Libano, garantire la sua prosperità e mantenere la sua unità», ha affermato Parigi.
06:33
06:33
G7: «L'accordo su Gaza è uno sviluppo significativo, ora si garantisca la piena attuazione»
I leader del G7 hanno definito l'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza «uno sviluppo significativo» e hanno esortato Israele e Hamas a lavorare per la sua «piena attuazione».
«Si tratta di uno sviluppo significativo», ha affermato il G7 in una dichiarazione esortando «tutte le parti a impegnarsi in modo costruttivo» nelle prossime fasi dei colloqui «per contribuire a garantire la sua piena attuazione e la fine permanente delle ostilità».
Il G7 ha inoltre ribadito il proprio sostegno alla sicurezza di Israele e ha esortato «l'Iran e i suoi alleati a cessare ogni ulteriore attacco contro» lo Stato ebraico. Il gruppo dei paesi più sviluppati ha anche chiesto di risolvere «la catastrofica situazione umanitaria a Gaza, dove le condizioni continuano a deteriorarsi. Esortiamo tutte le parti - si legge nel comunicato - a garantire il passaggio sicuro, rapido e senza ostacoli degli aiuti umanitari e ad assicurare la protezione dei civili, compresi gli operatori umanitari».
06:32
06:32
Biden: «Netanyahu soddisfi le legittime preoccupazioni dei palestinesi»
Il presidente americano uscente Joe Biden ha detto che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu «deve trovare un modo per soddisfare le legittime preoccupazioni» dei palestinesi, per la sostenibilità a lungo termine di Israele.
Che lo Stato ebraico «sarà in grado di sostenersi a lungo termine senza soddisfare la questione palestinese non accadrà», ha detto ieri sera Biden in un'intervista a Msnbc. «Continuavo a ricordare al mio amico Bibi Netanyahu, ed è un amico anche se ultimamente non andiamo molto d'accordo, che deve trovare un modo per soddisfare le legittime preoccupazioni di un vasto gruppo di persone chiamate palestinesi, che non hanno un posto dove vivere in modo indipendente», ha spiegato il presidente USA.
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
I negoziatori di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar hanno firmato ufficialmente a Doha l'accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani.
L'Ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato che è stato raggiunto un «accordo per liberare gli ostaggi» e che ha ordinato al gabinetto politico di sicurezza israeliano di riunirsi nella giornata odierna. «Netanyahu è stato informato dal team negoziale che sono stati raggiunti accordi sull'intesa per liberare gli ostaggi», ha affermato l'ufficio del premier israeliano in un comunicato aggiungendo che il governo si riunirà «per approvare l'accordo» dopo la riunione di oggi del gabinetto politico di sicurezza.