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Tel Aviv avrebbe ricevuto garanzie da Washington sulla libertà d'azione in caso di violazione dell'accordo – Channel 12: «Netanyahu ha ignorato per diversi anni l'allerta riguardo al pericolo costituito da Hamas» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:25
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Voci di tregua in Libano, ma scuole chiuse nell'area di Beirut
Il Libano ha sospeso le lezioni in presenza nell'area di Beirut fino alla fine di dicembre, ha annunciato oggi il ministero dell'Istruzione, citando preoccupazioni per la sicurezza dopo una serie di attacchi aerei israeliani questa settimana. Il ministro dell'Istruzione Abbas Halabi ha annunciato in un comunicato «la sospensione dell'insegnamento in presenza» nelle scuole, negli istituti tecnici e negli istituti privati di istruzione superiore a Beirut e in alcune parti dei vicini distretti di Metn, Baabda e Shouf a partire da lunedì «per la sicurezza degli studenti, delle istituzioni educative e dei genitori, alla luce delle attuali condizioni di pericolo».
21:53
21:53
Iran respinge le accuse di un coinvolgimento nella morte del rabbino
L'Iran respinge le accuse secondo cui sarebbe coinvolto nell'omicidio del rabbino israelo-moldavo Zvi Kogan negli Emirati Arabi Uniti, ha affermato oggi l'ambasciata iraniana ad Abu Dhabi in una dichiarazione alla Reuters riportata da Haaretz.
21:32
21:32
Israele: «L'accordo per la tregua in Libano è chiuso»
Fonti del governo israeliano hanno detto alla tv pubblica israeliana Kan, che l'accordo per la tregua in Libano «è chiuso». Secondo l'emittente il primo ministro Benyamin Netanyahu sta studiando come spiegarlo all'opinione pubblica.
In serata Netanyahu avrà una consultazione sulla sicurezza con i ministri. Al centro della discussione ci sarà la libertà d'azione dell'Idf nella zona di confine tra Siria e Libano.
Secondo fonti vicine alla delegazione americana, afferma la tv, Israele ha ricevuto garanzie da Washington sulla libertà d'azione in caso di violazione dell'accordo.
21:00
21:00
«Hezbollah ha lanciato più di 250 razzi»
Secondo quanto riferito dall'esercito israeliano oggi diverse persone sono rimaste ferite a causa del lancio di razzi da parte del gruppo terroristico Hezbollah, che ne ha lanciati più di 250, compresi anche droni, nel corso della giornata verso il nord e il centro di Israele. Lo riporta Times of Israel.
19:39
19:39
Hezbollah: distrutti 6 carri armati israeliani Merkava nel sud del Libano
Il gruppo Hezbollah, sostenuto dall'Iran, ha dichiarato di aver distrutto sei carri armati israeliani Merkava nel sud del Libano, cinque dei quali nella strategica zona costiera di Bayada.
I combattenti di Hezbollah hanno «distrutto» cinque carri armati israeliani «alla periferia orientale della città di Bayada», tra cui uno che aveva «tentato di avanzare per ritirare uno dei carri armati distrutti», mettendo fuori uso anche un sesto carro armato Merkava nella zona di Deir Mimas, vicino al confine, ha dichiarato il gruppo in dichiarazioni separate.
19:06
19:06
Emirati, arrestati i presunti assassini del rabbino Zvi Kogan
Gli Emirati arabi uniti hanno confermato la morte del rabbino israelo-moldavo Zvi Kogan, aggiungendo che i tre presunti responsabili sono stati arrestati.
Il Ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti ha affermato che l'operazione è stata eseguita a tempo di record. Nella nota diffusa, riportata dai media israeliani, si sottolinea la «capacità del Paese di trattare con fermezza chiunque tenti di minare la sicurezza e la stabilità della società».
Kogan era un cittadino israeliano-moldavo, ma la dichiarazione degli Emirati Arabi Uniti lo definisce «cittadino moldavo». Dopo che la famiglia di Kogan ha presentato una denuncia sulla sua scomparsa, si legge nella dichiarazione, è stata avviata un'indagine. I risultati completi dell'indagine saranno annunciati al suo completamento.
«Gli Emirati Arabi Uniti, con tutte le sue istituzioni, non risparmieranno alcuno sforzo per prevenire qualsiasi attacco ai suoi cittadini, residenti e visitatori», afferma il ministero dell'Interno, aggiungendo che «tutte le agenzie di sicurezza lavorano 24 ore su 24 per proteggere la stabilità della società e garantire la sostenibilità dei più alti livelli di sicurezza e protezione che sono stati stabiliti sin dalla fondazione dello Stato».
18:06
18:06
Da Kerem Shalom passano 70 camion di aiuti umanitari
Israele ha fatto entrare stamattina a Gaza 70 camion con aiuti umanitari, tra cui dieci autocisterne con carburante: lo ha detto il vice-presidente della Mezzaluna Rossa egiziana nel Sinai settentrionale, Mohamed Radwan.
Come di consueto ne erano stati autorizzati dieci in più, che però poi sono stati respinti dovendo tornare nei depositi, risulta dalle dichiarazioni rese all'ANSA dal responsabile. Delle dieci autobotti quattro trasportavano diesel, altrettante gas e due benzina.
Lo scarico degli aiuti a Gaza è avvenuta «in cooperazione con le Nazioni Unite, l'Unrwa e la Mezzaluna Rossa palestinese a Gaza», ha precisato inoltre Radwan.
18:05
18:05
Israele nomina Yechiel Leiter ambasciatore negli USA
Il governo israeliano ha nominato Yechiel Leiter, amico intimo del primo ministro Benjamin Netanyahu, ad ambasciatore negli Stati Uniti. «Il governo ha approvato all'unanimità la nomina del dottor Yechiel Leiter ad ambasciatore negli Stati Uniti», annuncia una nota stampa del ministero degli Esteri israeliano.
Leiter, 65 anni, ex consigliere di Netanyahu, è di origine americana e vive in una colonia nella Cisgiordania occupata. Vicino al Partito repubblicano americano, è stato uno dei leader del consiglio Yesha, una delle principali organizzazioni di coloni negli anni '90. Membro del Likud, il partito di Netanyahu, Leiter è attualmente consigliere strategico. In precedenza ha ricoperto diversi incarichi, anche nell'amministrazione israeliana, in particolare quello di capo dell'autorità portuale. Suo figlio, Moshe Leiter, un ufficiale dell'esercito israeliano, è stato ucciso nel novembre 2023 nella Striscia di Gaza.
Succede a Mike Herzog, fratello del presidente israeliano Isaac Herzog, nominato nel 2021. Leiter entrerà in carica a Washington dopo l'insediamento del presidente eletto Donald Trump.
14:56
14:56
L'Idf si scusa per l'attacco che ha provocato la morte di un soldato libanese
L'esercito israeliano ha chiesto scuse formali per aver colpito oggi una postazione dell'esercito libanese nel sud del Paese, uccidendo un soldato e ferendo altri 18.
«L'incidente è avvenuto in una zona dove sono in corso combattimenti contro l'organizzazione terroristica Hezbollah», ha affermato l'Idf parlando con il Times of Israel.
L'attacco ha colpito un centro dell'esercito libanese nella città di Al-Amiriya, sulla strada Al-Qalila-Tyre. «L'Idf si rammarica dell'incidente e chiarisce che sta combattendo contro Hezbollah, e non contro l'esercito libanese», afferma l'esercito, aggiungendo che l'incidente è sotto inchiesta.
13:35
13:35
«In 12 ore 150 razzi verso Tel Aviv e il nord di Israele»
Dalla scorsa mezzanotte l'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah ha lanciato 150 razzi verso l'area di Tel Aviv, la principale città israeliana, e il nord dello Stato ebraico.
Secondo i soccorritori, cinque persone sono rimaste ferite in un attacco avvenuto intorno alle 13.30 ora israeliana (le 12.30 in Svizzera) nella zona centrale del paese.
Le sirene d'allarme stanno suonando incessantemente da ore nel nord di Israele.
12:22
12:22
Borrell in Libano: «Il cessate il fuoco è l'unica soluzione»
«La sola via possibile da percorrere» in Medio Oriente «è il cessate il fuoco immediato e la piena attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite», ha detto l'alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell durante un punto stampa nella capitale libanese Beirut.
Il Libano è «sull'orlo del collasso», ha affermato il capo della diplomazia dell'Ue, chiedendo di fare pressioni sia su Israele che sull'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah affinché «accettino la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco».
Questa proposta «è in attesa di una risposta definitiva del governo israeliano e dobbiamo lavorare con tutta la comunità internazionale per rispettare il diritto internazionale», ha proseguito Borrell, elogiando «gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti e dalla Francia» per raggiungere il cessate il fuoco e l'attuazione della risoluzione 1701 dell'Onu.
L'obiettivo, ha ribadito, deve essere «il ritiro dei combattenti di Hezbollah e delle truppe israeliane e il ripristino della piena sovranità del Libano».
Il responsabile della diplomazia dell'Ue si è anche espresso sulla Forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite: «L'Unifil ha un ruolo chiave in un contesto sempre più difficile. Ha 10'000 uomini dispiegati nel sud del Libano. Tredici sono rimasti feriti» nelle ultime settimane, «quattro italiani soltanto qualche giorno fa: questi attacchi sono del tutto inaccettabili».
«L'Unifil ha il forte supporto dell'Ue e vorrei anche ribadire il sostegno all'Unrwa (l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente), che ha un ruolo insostituibile a Gaza ma anche qui in Libano», ha sottolineato Borrell, ribadendo la condanna dell'Ue alla messa al bando dell'agenzia dell'Onu approvata dal parlamento dello Stato ebraico (Knesset) e tornando a fare appello al governo israeliano di Benyamin Netanyahu a «non implementarla».
L'Ue è «pronta a stanziare 200 milioni di euro (185 milioni di franchi al cambio attuale) alle forze armate libanesi», ha poi indicato Borrell, riferendo di aver chiesto al premier del Libano, Najib Mikati, come l'Ue può supportare «l'esercito non solo finanziariamente ma anche tecnicamente».
«Come Unione europea supportiamo i cittadini del Libano, le sue forze armate e le sue istituzioni», ha evidenziato Borrell, precisando tuttavia che la possibilità di «un cessate il fuoco» e di «una soluzione di lungo termine è nelle mani delle parti».
«I leader del Libano devono assumersi la loro responsabilità iniziando a eleggere un presidente e ponendo fine a un vuoto di potere durato due anni», ha ammonito Borrell, dopo aver incontrato anche il presidente del parlamento libanese Nabih Berri.
11:49
11:49
Hezbollah: «Lanciati missili su obiettivo militare a Tel Aviv»
L'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah annuncia di aver lanciato missili e droni verso un «obiettivo militare» a Tel Aviv, la principale città israeliana. Afferma inoltre di aver lanciato droni su una base navale nel sud dello Stato ebraico.
Intanto l'esercito libanese ha indicato che un attacco israeliano nella parte meridionale del paese oggi ha ucciso un soldato dell'esercito regolare e ne ha feriti altri 18. «Un soldato è stato martirizzato e altri 18 sono rimasti feriti, tra cui alcuni in modo grave, a seguito di un attacco israeliano che ha preso di mira un centro dell'esercito libanese ad Amriyeh», scrivono le forze armate libanesi.
09:40
09:40
Israele: «Morto rabbino negli Emirati, è terrorismo antisemita»
Israele afferma che negli Emirati Arabi Uniti è stato trovato il corpo di un rabbino israelo-moldavo scomparso da giovedì. Tel Aviv ritiene che sia stato un omicidio e afferma che si tratta di un episodio di «terrorismo antisemita» e promette di usare tutti i mezzi a sua disposizione per portare gli assassini davanti alla giustizia.
Lo riferiscono media israeliani fra cui il quotidiano in linea The Times of Israel. Si tratta del rabbino Zvi Kogan, che si trovava ad Abu Dhabi da quando Israele ha normalizzato i legami con gli Emirati Arabi Uniti alla fine del 2020.
Kogan era imparentato con il rabbino Gavriel Holtzberg, che è stato assassinato insieme alla moglie in un attacco terroristico alla Nariman Chabad House di Mumbai (India) nel 2008, ha riferito il canale televisivo israeliano Channel 12 (Keshet 12).
«Questo vile attacco antisemita ci ricorda l'inumanità dei nemici del popolo ebraico», scrive sulla rete sociale X il presidente israeliano Isaac Herzog, stando a quanto riporta The Times of Israel. «Non ci impedirà di continuare a far crescere la comunità fiorente negli Emirati Arabi Uniti o altrove».
Herzog ringrazia anche gli Emirati Arabi Uniti per la loro «rapida azione» e afferma di confidare che faranno tutto il possibile per assicurare alla giustizia gli assassini.
09:21
09:21
«Per anni Netanyahu ignorò l'allerta riguardo al pericolo costituito da Hamas»
Un rapporto approfondito del canale televisivo israeliano Channel 12 (Keshet 12) sostiene che il premier israeliano Benyamin Netanyahu per anni abbia ignorato gli avvertimenti dei vertici della sicurezza sulla crescente minaccia rappresentata da Hamas a Gaza e abbia rifiutato ripetute proposte di uccidere i leader del movimento islamista Yahya Sinwar e Muhammad Deif.
L'ufficio di Netanyahu nega categoricamente le accuse. Secondo il servizio realizzato dalla televisione, citato dal quotidiano in linea Times of Israel, Netanyahu ricevette nel 2014 informazioni dettagliate sui piani di Hamas di entrare sul territorio israeliano. Negli anni successivi, gli operativi di Hamas si avvicinarono ripetutamente alla recinzione di confine, ma il primo ministro bloccò qualsiasi risposta significativa da parte di Israele.
Invece, Netanyahu scelse una strategia basata sulla difesa e sul pagamento ad Hamas, secondo il rapporto. Investì miliardi di shekel in una nuova barriera di confine per bloccare i tunnel verso Israele, solo il 3% dei quali fu investito nella parte sopraelevata della barriera, che Hamas penetrò facilmente il 7 ottobre.
Nel 2018, secondo Channel 12, Netanyahu respinse una proposta del servizio di sicurezza interno dello Stato ebraico Shin Bet e dell'allora ministro della difesa Avigdor Liberman di uccidere leader di Hamas, tra cui Sinwar e Deif, scegliendo invece di inviare l'allora capo del Mossad (il servizio segreto focalizzato sulle operazioni all'estero) Yossi Cohen in Qatar per convincere l'emirato del Golfo a inviare denaro ad Hamas in cambio della quiete nel sud.
Secondo il rapporto, Netanyahu scelse anche di ignorare le informazioni secondo cui il Qatar stava anche inviando fondi al braccio militare di Hamas. In effetti, nel 2020 inviò l'allora capo del Comando Sud dell'esercito Herzi Halevi in Qatar per convincere i suoi leader a continuare a finanziare Hamas dopo che Doha aveva indicato di voler interrompere il finanziamento del gruppo.
Dopo che un operativo dell'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah condusse un attentato con bomba nel nord di Israele nel marzo 2023, Halevi avvertì Netanyahu che le probabilità di una guerra erano alte e che avrebbe dovuto agire in modo offensivo contro i leader terroristici, riporta Channel 12. Anche in questo caso Netanyahu rifiutò.
Sei giorni prima dell'attacco del 7 ottobre, Halevi affermava che Israele doveva prepararsi alla guerra con il gruppo terroristico palestinese. Netanyahu esitò e il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi andò alla radio per dire che Hamas era stato dissuaso.
In una dichiarazione, l'Ufficio del primo ministro definisce il rapporto «un riciclo di menzogne infondate che sono state smentite in passato e che sono intese a screditare il primo ministro Netanyahu, che sta portando Israele a risultati senza precedenti su sette fronti».
07:00
07:00
Il punto alle 7.00
Il Governo israeliano sarebbe pronto ad approvare la proroga dell'ordinanza speciale che autorizza l'Idf a richiamare 320.000 riservisti fino al 2 marzo 2025. A riferirlo è Walla. «A breve, il Governo approverà di nuovo l'estensione del servizio di riserva per 320.000 riservisti, le stesse persone che hanno già prestato servizio per 250 o 300 giorni. Se il Governo arruolasse migliaia di giovani haredim, sarebbe possibile alleggerire il peso su coloro che prestano servizio e lavorano», ha affermato il leader dell'opposizione Yair Lapid in una dichiarazione su X.
Intanto, sul fronte militare, Israele ha attaccato il valico di Jusiyah ad al-Qusayr, nel governatorato di Homs, tra Siria e Libano. Lo riporta l'agenzia di stampa statale siriana SANA. Dall'inizio della guerra in Siria nel 2011, Israele ha effettuato centinaia di attacchi aerei in Siria, prendendo di mira l'esercito e i gruppi sostenuti dall'Iran.