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Israele: «Nessuna svolta nelle trattative con Hamas»

A dirlo è una fonte israeliana rimasta anonima – In precedenza il Wall Street Journal, citando fonti egiziane, aveva detto che Hamas si sarebbe dimostrata aperta al rilascio di alcuni ostaggi – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Israele: «Nessuna svolta nelle trattative con Hamas»
Red. Online
24.01.2024 06:00
22:58
22:58
L'IDF indaga sull'attacco al rifugio dell'Unrwa: «Forse è stato un razzo di Hamas»

Le forze di difesa israeliane (Idf) stanno indagando sull'attacco al rifugio dell'Unrwa a Khan Yunis, che ha provocato 9 morti e 75 feriti, ma aggiungono di avere il sospetto che la strage sia stata provocata da un razzo lanciato da Hamas. Lo scrive Times of Israel.

Secondo Thomas White, direttore a Gaza dell'agenzia dell'Onu per gli aiuti ai profughi palestinesi, l'edificio che ospita 800 persone è stato colpito da «due proiettili anticarro». Invece, dopo un esame approfondito dell'attività delle forze di terra, «l'Idf ha ora escluso che l'incidente sia stato provocato da un raid aereo o dal fuoco di artiglieria israeliani» e sta quindi «esaminando la possibilità che a colpire sia stato il fuoco di Hamas». Times of Israel ricorda che in quella zona i soldati israeliani sono stati esposti dal fuoco di razzi e mortai.

18:24
18:24
«Gli Houthi hanno lanciato tre missili contro due navi nel Mar Rosso»

Gli Houthi hanno lanciato tre missili contro due navi nel Mar Rosso: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby.

18:23
18:23
Esplosioni nel Mar Rosso, due navi Maersk USA deviano la rotta

Due navi appartenenti ad una filiale americana del colosso danese di spedizioni Maersk dirette verso il Mar Rosso hanno cambiato rotta dopo alcune esplosioni nelle vicinanze.

La Maersk Detroit e la Maersk Chesapeake stavano transitando nello stretto di Bab al-Mandeb scortate dalla Marina americana. «Durante il viaggio, entrambe le navi hanno riferito di aver visto esplosioni nelle vicinanze mentre la Marina americana ha intercettato numerosi missili», ha detto Maersk in una nota. «L'equipaggio, la nave e il carico sono sani e salvi e illesi».

18:21
18:21
Proteste al valico di Kerem Shalom, respinti 51 camion per Gaza

Centinaia di dimostranti hanno bloccato per l'intera giornata il valico commerciale di Kerem Shalom, fra Israele e la Striscia di Gaza, e solo 9 camion dei 60 previsti hanno potuto varcarlo. Gli altri 51 sono tornati indietro, in territorio israeliano.

Lo riferisce il sito Ynet secondo cui la protesta è stata organizzata dai familiari degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri a Gaza, che condizionano il passaggio di aiuti umanitari alla Striscia alla liberazione immediata e completa di tutti gli ostaggi. Alla protesta hanno aderito anche i familiari di soldati caduti nei combattimenti a Gaza, secondo quali ''non c'è ragione che Israele faciliti l'ingresso di aiuti al nemico''.

Ynet precisa che la polizia e l'esercito hanno tentato di bloccare i dimostranti prima che giungessero a Kerem Shalom, ma essi hanno saputo aggirare la zona passando per i campi.

Il 7 ottobre decine di miliziani di Hamas diedero l'assalto a Kerem Shalom. Membri del kibbutz, organizzati in una unità di pronto intervento e sostenuti da alcuni soldati, riuscirono ad impedire che Hamas penetrasse fra le case. In quella battaglia, protrattasi a lungo, rimasero uccisi due membri del kibbutz.

17:49
17:49
«Eliminate decine di terroristi a Khan Yunis»

L'esercito israeliano ha eliminato oggi a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, «decine di terroristi». Lo ha reso noto il portavoce militare. Ai combattimenti hanno preso parte forze di terra della brigata Givati, carri armati e l'aviazione.

Obiettivo dei militari - ha proseguito il portavoce - erano «fortini di Hamas» disposti nella zona. Nelle successive perlustrazioni i militari hanno trovato al loro interno armi, missili, razzi Rpg e bombe a mano.

Nel settore centrale della Striscia, ha aggiunto il portavoce, è stato distrutto piazzando della dinamite un tunnel di Hamas che, a 20 metri di profondità, collegava il settore nord della Striscia con quello sud.

Nel tunnel sono stati trovati razzi antiaerei, sale per la produzione di razzi e decine di testate di razzi. Quel tunnel, ha precisato il portavoce, era situato ad un chilometro circa dalla linea di demarcazione con Israele.

15:33
15:33
«Gli USA hanno chiesto aiuto alla Cina per tenere a freno gli Houthi»

Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Cina di esortare l'Iran a tenere a freno i ribelli Houthi, allineati con Teheran, che attaccano le navi commerciali nel Mar Rosso, registrando pochi segnali di aiuto da parte di Pechino. Lo riporta il Financial Times che, in base a quanto appreso da funzionari americani, aggiunge che gli Usa hanno ripetutamente sollevato la questione con Pechino negli ultimi tre mesi.

Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan e il suo vice, Jon Finer, hanno trattato la questione negli incontri avuti a Washington a inizio gennaio con Liu Jianchao, a capo del dipartimento di collegamento internazionale del Partito comunista cinese e indicato come il più probabile candidato ad assumere a marzo la carica di ministro degli Esteri.

Anche il segretario di Stato Antony Blinken ha sollevato il tema con le sue controparti, ha aggiunto il quotidiano della City, rilevando però che i funzionari Usa ritengono che ci siano poche prove che la Cina abbia esercitato pressioni sull'Iran per frenare gli Houthi al di là di una lieve dichiarazione rilasciata da Pechino la scorsa settimana. Gli attacchi Houthi stanno creando problemi al trasporto marittimo globale, tra i timori di una nuova ondata di inflazione generale.

14:58
14:58
Attacchi nel Mar Rosso: «Le consegne di GNL potrebbero subire ritardi»

Le consegne di gas naturale liquefatto (Gnl) del Qatar potrebbero subire dei ritardi a causa degli attacchi nel Mar Rosso. Lo ha indicato oggi la compagnia statale QatarEnergy, sottolineando che la produzione non ha invece avuto un impatto su questa crisi.

«Gli sviluppi in corso nell'area del Mar Rosso potrebbero influire sulla programmazione di alcune consegne poiché prendono rotte alternative», ha aggiunto la società, spiegando che le spedizioni «vengono gestite con i nostri acquirenti».

14:25
14:25
UK: «Non abbiamo partecipato agli ultimi raid contro gli Huthi»

Il Regno Unito non ha preso parte ai raid condotti la notte scorsa dalle forze aeronavali statunitensi contro obiettivi dei ribelli Huthi nello Yemen: lo ha chiarito Downing Street in un comunicato dopo che alcuni media britannici avevano riportato la notizia di un terzo attacco congiunto di Londra e Washington seguito a quello della notte fra lunedì e ieri.

Non c'è stata «alcuna nuova azione» congiunta con gli Stati Uniti, si legge nel comunicato del governo di Rishi Sunak, contro obiettivi Huthi dopo quella lanciata nella notte tra il 22-23 gennaio.

14:19
14:19
La Corte dell'Aja dovrebbe decidere venerdì riguardo alla denuncia del Sudafrica

La Corte di giustizia dell'Aja renderà nota la sua decisione sulla denuncia del Sudafrica contro la guerra di Israele a Gaza venerdì. Lo riportano i media israeliani che citano fonti giornalistiche del Sudafrica.

Ynet ha anche riferito che funzionari di Israele hanno detto di non aver ancora ricevuto una notifica ufficiale da parte della Corte.

Il Sudafrica ha chiesto all'Aja di imporre a Israele un cessate il fuoco immediato.

13:03
13:03
A Gaza proteste contro Hamas

Due manifestazioni spontanee di protesta contro Hamas sono state segnalate nel sud della Striscia di Gaza da fonti locali.

Nella prima, a Rafah, i dimostranti hanno invocato ieri l'abbattimento del regime di Hamas e hanno denunciato che i suoi membri si comportano come «pescecani di guerra» in quanto - è stato affermato - si appropriano di aiuti umanitari per rivenderli poi a prezzi maggiorati alla popolazione.

La seconda manifestazione è avvenuta all'ingresso di un ospedale a Deir el-Ballah, a breve distanza da Khan Yunis. I dimostranti hanno scandito a lungo slogan in cui esigevano di tornare alle loro abitazioni nel nord della Striscia, a Jabaliya e a Beit Lahiya. Rivolgendosi poi contro Hamas hanno affermato: 'Voi avete creato il nostro problema, adesso voi dovete risolverlo''.

Nel corso di queste proteste non sono stati segnalati incidenti.

11:49
11:49
Netanyahu: «Difendiamo la nostra casa dalla malvagità di Hamas»

«Questa è una guerra per la casa. Si concluderà solo dopo che avremo respinto l'aggressione e la malvagità dei nuovi nazisti»: lo ha affermato oggi il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un intervento alla Knesset nel 75. anniversario della sua fondazione.

«Gli obiettivi della guerra restano gli stessi: demolire il regime di Hamas, riportare indietro tutti gli ostaggi e garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per Israele. Non c'è né ci sarà mai alcun compromesso riguardo la garanzia della nostra sicurezza per le generazioni a venire».

«Rafforzeremo - ha proseguito Netanyahu - la posizione di Israele come guardiano dell'Occidente nel Medio Oriente. Ho detto ai leader del mondo: se Israele, Dio non voglia, uscisse sconfitto, voi sarete i prossimi della lista. Il pericolo arriverà quasi certamente prima che voi pensiate. Israele - ha concluso - non si arrenderà mai al terrorismo guidato dall'Iran».

11:40
11:40
Hamas: «Le vittime della guerra sono 25.700»

Secondo il ministero della sanità di Gaza, gestito da Hamas, il bilancio delle vittime della guerra nella Striscia è di 25.700 morti.

11:29
11:29
Una protesta blocca gli aiuti al valico di Kerem Shalom

Centinaia di manifestanti stanno bloccando il valico israeliano di Kerem Shalom con la Striscia impedendo ai camion degli aiuti di entrare a Gaza. Lo ha riferito il sito di Ynet secondo cui i manifestanti hanno sostenuto che «nessun aiuto verrà inviato. Fino al ritorno dell'ultimo dei rapiti, nessun equipaggiamento sarà trasferito al nemico».

Tra i partecipanti alla protesta - secondo la stessa fonte - ci sono membri delle famiglie dei soldati caduti nelle battaglie di Gaza e rappresentanti delle famiglie dei rapiti, nonché riservisti rilasciati e civili evacuati dal nord e dal sud.

I manifestanti - che innalzano bandiere israeliane davanti ai camion - ritmano slogan contro «l'aiuto ai nemici». «È una follia - ha detto uno dei dimostranti, citato da »Times of Israel -: mentre il popolo in Israele aspetta la vittoria, il governo sta nutrendo, vestendo e rifornendo il nemico anche se questi cerca di uccidere i nostri soldati e i civili con i razzi e tortura i nostri ostaggi affamati».

Israele sta facendo passare tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza inviati dall'Egitto dentro la Striscia attraverso il territorio israeliano. A Kerem Shalom le forze di sicurezza effettuano controlli sugli aiuti per impedire che arrivino ad Hamas mezzi per proseguire la guerra.

10:09
10:09
Israele: «Nessuna svolta nelle trattative con Hamas»

Non c'è alcuna svolta nelle trattative per un accordo con Hamas sul rilascio di ostaggi in cambio di una tregua temporanea.

«Le informazioni di progressi nei negoziati e di una svolta - ha detto una fonte israeliana riferendosi con tutta probabilità a media internazionali che parlano di una tregua di 30 giorni - non sono corrette e restano ancora molte distanze».

«È tutto molto complicato e c'è un continuo inasprimento delle posizioni di Hamas. Nessuno - ha concluso - deve essere ingannato: ci vorrà molto tempo».

Secondo tre fonti citate dalla Reuters, ripresa dai media israeliani, Israele e Hamas avrebbero concordato in via di principio che lo scambio tra ostaggi ancora a Gaza e detenuti palestinesi nelle carceri israeliani dovrebbe avvenire durante una tregua di 30 giorni, anche se l'intesa è ancora da perfezionare viste le differenze su come arrivare ad una fine della guerra nella Striscia.

09:59
09:59
Cameron oggi in Israele, vedrà Netanyahu e Katz

Inizierà oggi da Israele e proseguirà nei Territori palestinesi, in Qatar e in Turchia il viaggio in Medio Oriente del ministro degli esteri britannico David Cameron.

Cameron terrà «colloqui ad alto livello» con i leader regionali per porre fine a quella che ha descritto come una situazione «disperata» a Gaza, spiega un comunicato del ministero degli esteri britannico. Cameron concentrerà le discussioni sull'invio di maggiori aiuti a Gaza, sul rilascio di più ostaggi e sul raggiungimento di un «cessate il fuoco sostenibile e permanente».

Il ministro degli esteri britannico incontrerà il premier Benyamin Netanyahu e il suo omologo israeliano Israel Katz per parlare degli aiuti umanitari e delle vittime civili nella Striscia, precisa Londra.

Cameron incontrerà anche il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen) per ribadire il sostegno del Regno Unito alla soluzione dei due Stati «in modo che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace», si legge nella dichiarazione.

Pure il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani sarà oggi e domani in Medio Oriente, con tappe a Beirut, Tel Aviv, Gerusalemme e Ramallah, rende noto la Farnesina in un comunicato. Da parte sua il capo della diplomazia spagnola, José Manuel Albares, ha cominciato un giro nella regione che lo porterà dapprima in Libano e poi in Iraq, indica una nota del ministero degli esteri spagnolo.

08:18
08:18
USA e Regno Unito attaccano altri obiettivi Huthi

Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno condotto ulteriori attacchi contro 8 obiettivi nelle aree dello Yemen controllate dagli Huthi. Lo riporta il «Guardian».

Gli Stati Uniti hanno distrutto due missili antinave degli Huthi che erano diretti nel Mar Rosso ed erano pronti al lancio, afferma lo US Central Command, sottolineando che le forze americane hanno identificato le armi nelle aree dello Yemen controllate dai ribelli e hanno determinato che rappresentavano una minaccia.

Le forze Usa hanno distrutto i missili in «autodifesa. Questa azione proteggerà la libertà di navigazione e renderà le acque internazionali più sicure», si legge in un comunicato del Centcom.

08:17
08:17
Nuovo scontro all'ONU su Gaza

Nuovo scontro all'ONU su Gaza, con Israele isolata soprattutto per il rifiuto del premier Benyamin Netanyahu della soluzione a due Stati, sostenuta anche da USA ed Europa.

«Una fine duratura del conflitto israelo-palestinese può avvenire solo attraverso una soluzione a due Stati. Il rifiuto ai massimi livelli del governo israeliano è inaccettabile e prolungherebbe indefinitamente un conflitto diventato una grave minaccia per la pace e la sicurezza globali», è il duro monito del segretario generale Antonio Guterres al Consiglio di sicurezza sottolineando che la negazione del diritto alla statualità del popolo palestinese da parte di Tel Aviv rischia di esacerbare la polarizzazione e incoraggiare gli estremisti ovunque.

«Il ruolo della comunità internazionale è chiaro - ha continuato Guterres -. Dobbiamo unirci per sostenere israeliani e palestinesi affinché intraprendano azioni determinate per far avanzare un processo di pace significativo». E rilanciando l'appello per un cessate il fuoco umanitario immediato, ha denunciato che «l'intera popolazione di Gaza sta subendo una distruzione ad una scala e ad una velocità senza eguali nella storia recente».

Anche gli Stati Uniti sostengono che «bisogna seguire la strada verso uno Stato palestinese. L'obiettivo è un futuro in cui Gaza non sarà più usata come base per il terrorismo, i palestinesi avranno un proprio Stato e Israele potrà vivere in sicurezza», ha detto il sottosegretario di Stato americano per la sicurezza civile, la democrazia e i diritti umani Uzra Zeya, sottolineando che avere «due Stati con la sicurezza di Israele garantita è l'unica via».

«Abbiamo bisogno di uno Stato palestinese», ha affermato da parte sua il nuovo ministro degli esteri francese Stéphane Séjourné, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, sottolineando che Parigi «è amica di Israele così come è amica del popolo palestinese», e avvertendo che il «rischio di un'esplosione regionale è reale».

Ma il sostegno degli USA allo Stato palestinese non risparmia loro l'attacco del ministro degli esteri russo Serghei Lavrov. A suo parere gli USA hanno impedito al Consiglio di Sicurezza di fare passi verso la fine delle violenze, poiché «salvare la vita dei palestinesi non è tra le loro priorità». «Il Consiglio deve trovare una strada verso la creazione di uno Stato palestinese, non solo affermare che deve esistere - ha incalzato Lavrov - e i palestinesi dovrebbero decidere da soli il proprio futuro (...). Penso che sia ciò che i nostri colleghi occidentali chiamano democrazia».

Un duro attacco a Israele è arrivato dal ministro degli esteri palestinese Ryad al-Maliki, secondo il quale «ci sono solo due strade: una che inizia con la libertà palestinese e porta pace e sicurezza nella nostra regione e una che la nega la e porta conflitto e violenza. Il mondo arabo ha scelto la prima, ma Netanyahu vuole prevenire la pace e sicurezza nella regione».

Moniti a cui l'ambasciatore israeliano ha risposto ribadendo l'opposizione ad un cessate il fuoco: «ecco cosa succederebbe: Hamas rimarrebbe al potere e Israele dovrebbe affrontare un altro Olocausto. Finché Hamas rimane al potere, davanti a noi c'è un futuro buio».

07:43
07:43
Hamas pubblica il video dell'attacco contro i 21 soldati israeliani

Hamas ha pubblicato in serata un video che ritrae l'attacco dove sono rimasti uccisi 21 soldati israeliani nel campo profughi di al-Maghazi, nel centro di Gaza. Lo riporta al-Jazeera.

Il video inizia con un combattente di Hamas che spara un colpo di mortaio contro una casa, poi raccoglie una granata e la lancia contro la parte anteriore di un carro armato parcheggiato fuori dall'edificio, che in quel momento era stato avvolto dal fumo.

Poi appare una didascalia che recita: è questo «il momento in cui un campo minato viene fatto esplodere» prendendo di mira «le forze israeliane. Speriamo siano morti».

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

Hamas apre al rilascio di alcuni ostaggi israeliani - donne civili e bambini - in cambio di una pausa significativa dei combattimenti. Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti egiziane, secondo le quali Hamas avrebbe comunicato la sua apertura a trattare ai mediatori.

Sarebbero intanto oltre cento i miliziani di Hamas uccisi dai militari israeliani nelle ultime ventiquattro ore durante l’assedio di Khan Younis. A fornire il dato sono le forze di difesa israeliane.

Gli Stati Uniti, dal canto loro, hanno fatto sapere di aver distrutto due missili antinave degli Houthi nello Yemen. Le armi erano dirette nel Mar Rosso per essere utilizzate.

Sempre il Paese a stelle e strisce, infine, attaccato tre impianti usati da gruppi affiliati all'Iran in Iraq. Questi attacchi sono in risposta alla serie di attacchi contro il personale americano e della coalizione in Iraq e in Siria. Lo riferisce il US Central Command. Secondo indiscrezioni ci sarebbero due morti.