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«Israele spara ancora contro una postazione dell'UNIFIL»

Ad affermarlo è una fonte delle Nazioni Unite – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Israele spara ancora contro una postazione dell'UNIFIL»
Red. Online
11.10.2024 07:30
22:58
22:58
«In azione il sistema di difesa contro un drone»

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno reso noto che le esplosioni sentite a Tel Aviv e nel centro di Israele sono dovute alle intercettazioni del sistema di difesa dopo che un drone è entrato in territorio israeliano.

22:53
22:53
«Drone dalla Siria cade in un'area aperta del Golan»

«Un Uav è entrato dalla Siria in territorio israeliano ed è caduto in un'area aperta nel Golan settentrionale». Lo riferisce l'Idf in un messaggio su Telegram sottolineando che «non sono stati segnalati feriti. Le sirene sono state attivate in conformità al protocollo».

22:52
22:52
«230 proiettili lanciati da Hezbollah in Israele oggi»

Fino alle ore 23 israeliane, «circa 230 proiettili sparati dall'organizzazione terroristica Hezbollah sono stati lanciati dal Libano in Israele oggi». Lo riferisce l'Idf in un messaggio su Telegram.

22:50
22:50
Hamas: «30 morti nei raid israeliani a Jabalya»

La protezione civile di Gaza, controllata da Hamas, riferisce di 30 morti a seguito degli attacchi israeliani di oggi a Jabalya, nel nord della Striscia.

22:49
22:49
«Una bimba di 2 anni e una 16.enne uccise nel raid di Israele a Sidone»

Una bambina di due anni e una ragazza di 16 anni sono state uccise da un attacco israeliano nei pressi della città di Sidone, nel Libano meridionale. Lo afferma il ministero della Salute Pubblica del Libano citato da Sky News.

Una terza persona è stata uccisa nell'attacco ad al-Bissariyeh e tre persone sono rimaste ferite, ha affermato il Centro operativo di emergenza per la salute pubblica libanese.

22:39
22:39
«Attacco dal Libano, danni a edificio a nord di Tel Aviv»

«In seguito agli allarmi attivati poco tempo fa nel centro del Paese, sono stati rilevati due velivoli senza pilota mentre attraversavano il territorio libanese. I velivoli erano sotto sorveglianza dal momento in cui hanno attraversato il confine dal Libano».

Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf) su X, aggiungendo che «l'aeronautica ha intercettato con successo un velivolo» e «ci sono danni ad un edificio a Herzliya», città a nord di Tel Aviv. «Al momento non si ha notizie di vittime».

Channel 12 riferisce che l'impatto ha innescato un incendio e che alcune parti della città sono senza elettricità.

21:43
21:43
Allarme aereo a nord Tel Aviv: «Sospetto velivolo nemico»

Sirene d'allarme sono suonate a nord di Tel Aviv, con l'esercito israeliano che sospetta «un velivolo nemico».

Alcuni boati si sono sentiti intorno alle 22 (le 21 in Svizzera) a Tel Aviv. Lo ha constatato l'agenzia di stampa italiana Ansa sul posto. Israele è in massimo stato di allerta per il pericolo di attacchi in concomitanza con lo Yom Kippur che è iniziato nel pomeriggio.

21:20
21:20
Ritrovato il corpo del generale iraniano Nilforoushan ucciso in Libano

L'Iran ha annunciato di aver ritrovato il corpo del generale delle Guardie Rivoluzionarie, Abbas Nilforoushan, ucciso insieme al capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah in un attacco israeliano il mese scorso a Beirut.

"Il corpo del martire Abbas Nilforoushan è stato ritrovato grazie a sforzi continui", hanno annunciato in un comunicato le Guardie della Rivoluzione, precisando che la data del rimpatrio della salma e dei funerali sarà annunciata più avanti.

Nilforoushan, uno dei principali comandanti della Forza Quds, l'unità d'élite delle Guardie rivoluzionarie, è rimasto ucciso in un attacco israeliano, il 27 settembre nella periferia sud di Beirut insieme a Nasrallah. Il 1. ottobre, le Guardie Rivoluzionarie hanno lanciato circa 200 missili contro Israele come rappresaglia per l'uccisione del generale, così come di Nasrallah e Ismail Haniyeh, il leader politico di Hamas, assassinato a Teheran a fine luglio.

20:52
20:52
ONU: «Nessun riposizionamento di Unifil per ora»

«Al momento» non ci sono ripensamenti al Palazzo di Vetro su un riposizionamento della forza di pace Unifil sotto tiro nel Libano meridionale. Lo ha detto il portavoce dell'Onu Farhan Haq rispondendo alle domande dei giornalisti.

Haq ha rinviato a quanto detto oggi dal segretario generale Antonio Guterres in Laos - «i caschi blu devono essere protetti da tutte le parti» - ricordando «la rilevanza e il ruolo» delle forze di peacekeeping: «Unifil continuerà a svolgere i compiti indicati dal suo mandato», ha aggiunto il portavoce replicando, a proposito di un possibile riposizionamento, che «questa è la posizione adesso».

Oggi a Vientiane, parlando ai margini del vertice dell'Asean, Guterres aveva ribadito che gli spari israeliani contro i caschi blu sono «una violazione del diritto internazionale umanitario». Ieri, dopo i primi tiri contro due basi italiane e il quartier generale di Naqoura, il sottosegretario dell'Onu per il peacekeeping Jean Pierre Lacroix aveva fatto il punto su una situazione «sempre più allarmante» in cui «la sicurezza dei caschi blu è sempre più in pericolo».

Le attività operative di Unifil - aveva detto il capo del peacekeeping - si sono di fatto fermate da quando, il 23 settembre, Israele ha lanciato l'operazione Northern Arrows: «I caschi blu sono stati confinati nelle loro basi con significanti periodi nei bunker. Questo grave ostacolo alla libertà di movimento della missione all'interno della sua zona di operazioni ne ha gravemente limitato le sue capacità di monitoraggio». Dopo aver protestato perché «le attività di Hezbollah nei pressi delle posizioni Onu offrono il potenziale di invitare reazioni da parte di Israele», Lacroix aveva aggiunto che «ora ci troviamo in una situazione simile perché le Idf (le Forze di difesa israeliane, ndr) hanno istallato le loro posizioni accanto alle nostre».

La situazione di sicurezza ha posto inoltre sfide ai rifornimenti logistici di carburante, cibo e acqua alle basi Onu: «La deconflittualizzazione dei movimenti delle unità logistiche Unifil resta indispensabile», ha detto Lacroix, osservando che gli ultimi sviluppi hanno avuto un impatto anche sul personale civile, «quasi tutto spostato a Beirut o fuori dal Libano».

20:47
20:47
Guardian: «Munizione USA utilizzata nel raid sul centro di Beirut»

Una munizione di fabbricazione statunitense è stata utilizzata in un attacco al centro di Beirut che ha ucciso 22 persone e ne ha ferite 117, secondo un'analisi delle schegge trovate dal Guardian sulla scena dell'attacco, che ha colpito un complesso di appartamenti nel quartiere densamente popolato di Basta, radendo al suolo l'edificio e distruggendo auto e gli interni delle residenze vicine. È stato l'attacco più mortale sulla capitale del Libano da quando sono iniziati i combattimenti tra Hezbollah e Israele un anno fa.

Il Guardian ha trovato resti di un 'Joint Direct Attack Munition' (Jdam) di fabbricazione statunitense tra le macerie del condominio crollato. Le Jdam sono kit di guida costruiti dalla società aerospaziale statunitense Boeing che si collegano a grandi «bombe a caduta libera» fino a 900 kg, convertendole in bombe guidate. I resti delle armi sono stati verificati dalla divisione crisi, conflitti e armi di Human Rights Watch (Hrw) e da un ex tecnico di bombe dell'esercito statunitense.

«Il modello del bullone, la sua posizione e la forma del residuo sono coerenti con la pinna caudale di un kit di guida Jdam di fabbricazione statunitense per munizioni lanciate dall'aria serie Mk80», ha affermato Richard Weir, ricercatore senior di Hrw, dopo aver visto una fotografia del frammento. La serie Mk80 comprende tre classi di bombe, la più piccola delle quali è da circa 220 kg e la più grande da 900 kg.

Le armi statunitensi sono state fondamentali per la guerra di Israele a Gaza e in Libano, con le Jdam in particolare che sono una delle munizioni più richieste da Israele agli Stati Uniti.

L'attacco di giovedì segna la prima volta che si conferma che una munizione di fabbricazione statunitense è stata utilizzata in un attacco al centro di Beirut dal 2006, scrive il Guardian.

20:18
20:18
«Gli attacchi di Israele finiscano subito»

«Contiamo sull'impegno di Israele per la sicurezza delle missioni Onu e bilaterali di mantenimento della pace in Libano, nonché delle organizzazioni internazionali attive nella regione». Lo afferma una dichiarazione congiunta dei leader di Italia, Francia e Spagna, sugli attacchi alle truppe Unifil.

Nella dichiarazione siglata a margine del summit dei Paesi Med9, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron e Pedro Sanchez esprimono condanna e «indignazione», sottolineando che gli attacchi «costituiscono una grave violazione degli obblighi di Israele ai sensi della risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu 1701 e del diritto internazionale umanitario. Questi attacchi sono ingiustificabili e dovranno finire immediatamente».

19:43
19:43
Austin a Gallant: «Garantire la sicurezza di Unifil»

Il segretario alla Difesa USA Lloyd Austin ha riferito su X di aver parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e di aver «sollecitato a garantire la sicurezza delle forze Unifil e di coordinare gli sforzi per passare dalle operazioni militari a un percorso diplomatico il prima possibile».

«Ho chiarito - prosegue Austin - che gli Stati Uniti sono ben posizionati per difendere il personale, i partner e gli alleati statunitensi dagli attacchi dell'Iran e dei sui alleati. Il ministro Gallant e io abbiamo ribadito il nostro impegno a impedire a qualsiasi attore di sfruttare le tensioni o espandere il conflitto nella regione. Abbiamo anche discusso di misure urgenti per affrontare la terribile situazione umanitaria a Gaza».

19:40
19:40
Sanchez: «Attacchi israeliani a Unifil inaccettabili e pericolosi»

«Sulla grave situazione in Medio Oriente, faccio mie le parole del presidente della Repubblica francese, per condannare nel modo più fermo quanto accaduto al quartier generale di Unifil in Libano, dove truppe israeliane hanno sparato ferendo dei caschi blu: è totalmente inaccettabile e pericoloso. Chiediamo di mettere fine a tutta la violenza di cui sono vittime i caschi blu. Ci sono anche oltre 40mila vittime a Gaza, circa 2 milioni di sfollati e quasi un milione in Libano a pochi giorni dall'incursione israeliana. Faccio un appello a mettere fine al ciclo della violenza». Lo ha dichiarato il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, al termine del Med9 a Cipro.

19:38
19:38
Meloni: «Inaccettabili gli attacchi di Israele a Unifil»

«Torno a condannare quanto accaduto contro il contingente Unifil da parte dell'esercito israeliano, non è accettabile, viola la risoluzione 1701 dell'Onu. Il governo ha protestato con decisione. Con Macron e Sanchez abbiamo deciso di stilare una dichiarazione comune». Lo ha detto la premier italiana Giorgia Meloni nelle dichiarazioni dei leader al termine del summit dei Paesi Med9 a Pafo, a Cipro.

19:10
19:10
Macron: «Non si ripetano gli attacchi di Israele a Unifil»

«È inaccettabile vedere le truppe dell'Unifil prese nel mirino dall'esercito israeliano, non lo tolleriamo e non vogliamo che ciò si ripeta». Lo ha detto il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron nelle dichiarazioni al termine del summit dei Paesi Med9 a Pafo, a Cipro.

«Ne abbiamo parlato insieme al primo ministro italiano e spagnolo. Siamo i Paesi che contribuiscono storicamente a Unifil - ha aggiunto -. I nostri soldati rappresentano il segno di un sostegno incrollabile a Unifil e del sostegno a Libano».

19:08
19:08
Unifil, Madrid convoca l'incaricato d'affari di Israele

Il governo spagnolo ha espresso una nuova «ferma condanna» agli attacchi israeliani al quartiere generale di Unifil a Naqura, in cui sono rimasti feriti altri due caschi blu della missione di peacekeeping. «Il governo esige che Israele ponga fine subito a questi attacchi, e che osservi i suoi doveri derivati dal Diritto Internazionale Umanitario e dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza», segnala un comunicato del ministero degli Esteri.

Madrid ha convocato l'incaricato di affari dell'ambasciata di Israele in Spagna per una protesta ufficiale dopo che le truppe dell'esercito israeliani hanno attaccato per la seconda volta le forze di pace dell'Onu in Libano, seguendo i passi compiuti ieri dal governo italiano e oggi da quello francese, che hanno convocato gli ambasciatori israeliani per protestare contro l'aggressione,

Il ministero degli Esteri ha chiamato l'incaricato di affari perché il nuovo ambasciatore israeliano, Zvi Vapni, ancora non ha assunto l'incarico a capo dell'ambasciata di Israele a Madrid, vacante dallo scorso maggio, dopo che il governo di Benjamin Netanyahu ha richiamato a consultazione la precedente ambasciatrice, Rodica Radian-Gordon, in segno di protesta per il riconoscimento dello Stato della Palestina da parte della Spagna.

18:30
18:30
«Lanciati 85 razzi dal Libano sul nord di Israele»

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che circa 85 razzi sono stati lanciati dal Libano nel nord di Israele negli ultimi minuti, alcuni dei quali sono stati intercettati.

18:28
18:28
«I soldati hanno sparato verso una minaccia vicino alla base Unifil»

«In mattinata, i soldati dell'Idf che operavano nel Libano meridionale hanno identificato una minaccia immediata contro di loro. I soldati hanno risposto con il fuoco verso la sua direzione. Un esame iniziale indica» che una postazione di Unifil si trovava «a circa 50 metri dall'origine della minaccia» ed è stata «colpita durante l'incidente», con il «conseguente ferimento di due membri della forza Onu». Lo riferisce l'esercito israeliano in una nota, ribadendo di aver dato «ore prima» istruzioni all'Unifil di «entrare in spazi protetti e di rimanervi».

18:23
18:23
Amman condanna gli attacchi israeliani contro la base Unifil

Il ministero degli Esteri giordano condanna fermamente gli attacchi israeliani contro la base delle forze di pace dell'Unifil nell'area di Naqoura, nel Libano meridionale, che oggi hanno causato il ferimento di due soldati Onu. Il ministero, scrive l'agenzia Petra, ha descritto i bombardamenti come una evidente violazione del diritto umanitario internazionale, del diritto internazionale e della Risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza.

L'ambasciatore Sufian Qudah, portavoce ufficiale del ministero, ha sottolineato la necessità di porre immediatamente fine all'aggressione israeliana nei confronti del Libano e di proteggere la regione dai suoi effetti negativi, che la stanno spingendo verso un abisso. Ha inoltre ribadito il sostegno incrollabile del Regno al Libano, alla sua sicurezza, stabilità, sovranità e alla sicurezza dei suoi cittadini, e ha respinto l'aggressione israeliana contro il Paese.

17:44
17:44
Israele chiude per lo Yom Kippur

Da questo pomeriggio tutti i servizi sono chiusi in Israele per lo Yom Kippur, il Giorno dell'Espiazione, il più sacro del calendario ebraico: quest'anno è la prima volta che Israele si trova in stato di guerra durante questa data dal 1973, quando fu attaccato dagli eserciti di Egitto e Siria.

Il Paese rimane in stato di massima allerta a causa dei combattimenti a Gaza e in Libano. Alla luce della situazione di sicurezza, il comando del fronte interno delle Forze di difesa israeliane (Idf) ricorda alla popolazione che è possibile accendere una stazione radio che trasmetterà in silenzio ad eccezione delle sirene di allarme per i razzi, che saranno trasmesse ad alto volume, in tempo reale.

Il servizio di ambulanze Magen David Adom è in stato di massima allerta in tutto Israele per lo Yom Kippur in base all'allarme sulla sicurezza legato alla possibilità di attacchi nella data più sacra del calendario ebraico. I servizi sono stati rinforzati con medici e paramedici. Il servizio ha fatto appello alla popolazione chiedendo di non interrompere il movimento delle ambulanze in caso di emergenza.

I voli in entrata e in uscita dal Paese si sono fermati venerdì pomeriggio e riprenderanno solo una volta terminato lo Yom Kippur, sabato sera. Le strade sono praticamente vuote per tutta la durata del giorno.

17:32
17:32
«Soldato ucciso in uno scontro a sud di Gaza»

L'esercito israeliano ha annunciato che il sergente maggiore Ittai Fogel della 401ma Brigata «Iron Tracks» è stato ucciso in uno scontro nella Striscia di Gaza meridionale. Fogel, 22 anni, era originario di Yakir, in Cisgiordania, e prestava servizio come comandante di carri armati nel 46mo battaglione corazzato della brigata.

17:09
17:09
Israele: «Unifil colpito per errore negli scontri con Hezbollah»

Alle Forze di difesa israeliane (Idf) è stato notificato che due peacekeeper dell'Unifil sono stati «inavvertitamente feriti durante i combattimenti dell'esercito contro Hezbollah» nel sud del Libano. Lo riferisce l'esercito israeliano esprimendo «profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo».

«L'Idf prende ogni precauzione per ridurre al minimo i danni ai civili e alle forze di pace. Dato il complesso e difficile ambiente operativo in cui Hezbollah usa strutture civili e Unifil come scudi, l'Idf continuerà a fare sforzi per mitigare il rischio che tali sfortunati incidenti si ripetano», aggiunge.

«È fondamentale - spiega l'esercito - notare che l'Idf sta operando nel Libano meridionale nell'ambito di un conflitto in corso con Hezbollah, i cui terroristi e le cui infrastrutture si trovano nelle immediate vicinanze delle posizioni Unifil e rappresentano un rischio significativo per la sicurezza delle forze di pace».

«È un peccato che dal 2006 la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu non sia stata pienamente applicata e che Hezbollah l'abbia violata stabilendo una vasta presenza militarizzata nel sud del Libano che richiede all'Idf di operare contro le armi, i beni e il personale di Hezbollah nell'area. L'Idf rimane impegnato a proteggere le comunità israeliane lungo il confine e continuerà a impegnarsi con tutte le parti interessate per garantire la sicurezza dei civili e delle forze di pace in questa regione instabile. Siamo impegnati in un attento esame di questi incidenti e in un dialogo continuo con l'Unifil e gli Stati nazionali», ha concluso Tsahal.

16:53
16:53
Esercito libanese: «Due soldati uccisi in un raid israeliano»

L'esercito libanese ha comunicato che gli israeliani hanno colpito una sua postazione uccidendo due militari.

«Il nemico israeliano ha preso di mira una postazione militare a Kafra, nel sud, provocando due morti e tre feriti», ha annunciato l'esercito in un comunicato. Salgono così a quattro i soldati libanesi uccisi dal 23 settembre, quando Israele ha iniziato a intensificare i bombardamenti sul Libano.

16:51
16:51
UNICEF: «Preoccupano gli ordini di evacuazione improvvisi a Gaza nord»

«Gli ordini di evacuazione improvvisi nel nord di Gaza e nei governatorati di Gaza sono profondamente preoccupanti e ancora una volta costringono decine di migliaia di civili vulnerabili a mettersi in strada». Lo afferma la direttrice regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa Adele Khodr. «Alle famiglie, compresi i bambini, è stato ordinato di spostarsi a sud, in un'area già fortemente sovraffollata, inquinata, insicura e priva di beni di prima necessità per la sopravvivenza», prosegue.

Secondo Khodr, «le evacuazioni, anche di neonati prematuri che lottano per la sopravvivenza nelle incubatrici e di bambini ricoverati in unità di terapia intensiva, insieme alle continue restrizioni all'accesso degli aiuti al nord e ai bombardamenti incessanti, hanno conseguenze devastanti e inconcepibili, che abbiamo visto ripetutamente. I bambini sono condannati, ancora una volta, a sofferenze, orrori e morte inimmaginabili».

«Tre grandi ospedali, tra cui Kamal Adwan, l'unico ospedale con un'unità pediatrica nel nord, sono interessati da questi ordini. La sopravvivenza di pazienti gravemente malati, tra cui 18 bambini secondo il ministero della Sanità palestinese, è messa a rischio.

Con l'intensificarsi delle operazioni militari nel nord di Gaza, i bambini sono esposti a gravi rischi di essere uccisi, mutilati, detenuti o separati dai genitori e da chi si prende cura di loro in mezzo al pericolo e al caos costanti», aggiunge.

«Questa è la quarta volta in un anno che alle famiglie di Jabalia è stato ordinato di lasciare le loro case. Molti sono tornati dopo ogni spostamento, incapaci di trovare sicurezza altrove. Essere costretti a fuggire più volte in mezzo a ricorrenti operazioni militari, senza che se ne intraveda la fine, priva i bambini della poca sicurezza e stabilità rimasta loro. Questi bambini rischiano di subire profonde conseguenze per tutta la vita sul loro benessere fisico e psicologico. L'Unicef e le altre agenzie umanitarie stanno facendo tutto il possibile per arginare le sofferenze, ma stiamo lottando contro sfide senza fine, una spirale di morte, sfollamento e disperazione. Ora più che mai, imploro le parti in conflitto di concordare un cessate il fuoco immediato per evitare ulteriori sofferenze e salvare le vite dei bambini. Senza di esso, non è in gioco solo la loro sopravvivenza, ma anche i resti della nostra stessa umanità», conclude.

16:48
16:48
«Confermato il secondo ciclo di vaccinazione antipolio a Gaza»

Il secondo ciclo di vaccinazione antipolio nella Striscia di Gaza è stato confermato: inizierà il 14 ottobre per vaccinare circa 590.000 bambini sotto i 10 anni. Lo ha annunciato la rappresentante speciale dell'Unicef nello Stato di Palestina, Jean Gough, in una conferenza stampa al Palazzo delle Nazioni di Ginevra.

«Desidero sottolineare le sfide logistiche che una campagna di vaccinazione di questo tipo rappresenta. Il primo ciclo di vaccinazioni, avviato con successo a settembre, ha sottoposto gli operatori umanitari a difficoltà enormi, tra cui quella di operare in mezzo a infrastrutture devastate», ha affermato. «Per risolvere il problema, oltre a 1,6 milioni di dosi di vaccini, l'Unicef ha dovuto portare frigoriferi, congelatori, borse termiche e contenitori per il trasporto dei vaccini».

«Un'altra sfida importante è stata rappresentata dagli infiniti movimenti di popolazione. Nel nord della Striscia di Gaza sono stati emessi diversi ordini di sfollamento che hanno interessato migliaia di bambini. Ancora una volta, sarà assolutamente fondamentale non solo rispettare le pause umanitarie localizzate nel nord, ma anche evitare che le persone siano costrette a spostarsi da un'area all'altra. Questo sarà essenziale per riuscire a vaccinare almeno il 90% dei bambini sotto i 10 anni tra la popolazione del nord», ha proseguito.

«Durante questo secondo ciclo, coglieremo anche l'occasione per somministrare ai bambini la vitamina A, che aiuta a rafforzare il loro sistema immunitario. Assicurarsi che le famiglie siano adeguatamente informate su questo secondo ciclo di vaccinazioni è un altro elemento molto importante. Più di 800 attivisti sociali raggiungeranno le famiglie per sensibilizzarle sull'importanza di sottoporsi alla seconda dose, oltre che sulle date e sui luoghi».

Come nel primo ciclo, «saranno trasmessi anche spot radiofonici, sms e tutti i canali digitali disponibili a Gaza per amplificare questi messaggi. Questa attività di sensibilizzazione continuerà fino alla conclusione del secondo ciclo. Ancora una volta, i team locali saranno dispiegati nelle aree che necessitano di un coordinamento speciale per raggiungere i bambini, compresi quelli che non hanno potuto ricevere il vaccino durante il primo ciclo», conclude Gough.

16:18
16:18
«L'attacco all'Unifil approda al Consiglio Esteri»

La questione dell'attacco alle forze Onu dell'Unifil da parte d'Israele sarà sul tavolo dei 27 ministri degli Esteri Ue riuniti lunedì al Consiglio del Lussemburgo.

Al momento, dice un alto funzionario europeo, è allo studio una dichiarazione di condanna a 27 sull'accaduto. L'alto rappresentante Josep Borrell ha già definito inaccettabile il bombardamento. «Aspettiamo di vedere cosa diranno gli Stati membri, se verrà giudicato un passo troppo azzardato da parte di Israele», ha aggiunto. «Ci sono migliaia di Caschi Blu dislocati nel mondo, basta pensare a quali potrebbero essere le conseguenze di questa escalation».

16:02
16:02
«In Cisgiordania plotoni di combattimento aggiuntivi»

L'esercito israeliano ha reso noto che la presenza in Cisgiordania sarà rafforzata con diversi plotoni di combattimento aggiuntivi.

«Il Comando centrale dell'Idf, responsabile della supervisione delle operazioni militari in Cisgiordania, sarà rafforzato con diversi plotoni di combattimento aggiuntivi in seguito ai risultati di una recente valutazione della situazione», hanno dichiarato le Forze di difesa israeliane (Idf). Le truppe aggiuntive garantiranno la «difesa degli insediamenti nella zona e della barriera di sicurezza e prepareranno le forze per vari scenari nel settore».

15:47
15:47
La Francia convoca l'ambasciatore d'Israele a Parigi

Dopo gli attacchi alle basi dell'Unifil in Libano Parigi ha convocato oggi l'ambasciatore d'Israele in Francia al ministero degli Esteri.

«La Francia - ha detto uno dei portavoce del Quai d'Orsay nel suo quotidiano punto stampa - condanna la prosecuzione degli attacchi israeliani deliberati contro l'Unifil. Due caschi blu sono stati feriti oggi, secondo un bilancio provvisorio, dopo un nuovo attacco israeliano contro una postazione Unifil a Naqura. Uno di loro è in gravi condizioni».

«Questi attacchi - ha detto ancora il portavoce - rappresentano gravi violazioni del diritto internazionale e devono cessare immediatamente. Le autorità israeliane devono dare spiegazioni: la Francia, quindi, convoca oggi l'ambasciatore d'Israele al ministero degli Esteri».

«La Francia - ha continuato il portavoce - ricorda che la protezione dei caschi blu è un obbligo che si impone a tutti. Tutte le parti devono rispettarlo e consentire all'Unifil di continuare a svolgere il suo mandato, rispettando anche la sua libertà di movimento». La Francia «rende omaggio a tutto il personale Unifil, al nostro contingente francese, a tutti i contingenti, per il loro impegno continuo e la loro professionalità in queste difficili condizioni». Infine, Parigi «ricorda l'urgenza di una cessazione delle ostilità e di una soluzione diplomatica basata sull'applicazione integrale della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza».

15:28
15:28
Unifil conferma: «2 caschi blu feriti oggi in 2 esplosioni»

L'Unifil conferma che due peacekeepers dell'Onu sono rimasti feriti oggi in due esplosioni nel sud del Libano.

15:27
15:27
L'addetto militare israeliano incontrerà i vertici dell'esercito italiano

«Come promesso, Israele ha aperto un'indagine sugli ultimi casi e trasmetterà i risultati in maniera trasparente all'Italia. A questo proposito, l'addetto militare israeliano incontrerà oggi i vertici dell'esercito italiano per illustrare i dettagli dell'indagine. Israele agisce in modo trasparente e in stretta collaborazione con l'Italia e con Unifil che opera sul campo, e si rammarica per qualsiasi danno all'Onu e alle forze non coinvolte»: lo si legge in comunicato dell'ambasciata di Israele in Italia.

«Purtroppo - si legge nella nota - l'organizzazione terroristica Hezbollah ha installato indisturbata le sue capacità militari vicino alle basi Unifil. Da tempo Hezbollah attacca Israele operando nei pressi di queste basi, sparando sul territorio israeliano e scavando tunnel nelle vicinanze delle suddette basi per trascinare Israele in qualche provocazione. Israele è costretto a rispondere a questi attacchi, per proteggere le proprie forze e l'incolumità dei propri cittadini. Israele ribadisce che non è interessato a un'escalation in Libano, ma è tenuto a proteggere i propri cittadini in conformità con il diritto internazionale».

Nella nota dell'ambasciata si sottolinea inoltre che «Israele apprezza gli sforzi dell'Italia per prevenire l'escalation nelle nostre aree e il suo contributo all'Unifil», ma «la comunità internazionale deve esigere il disarmo e il ritiro delle forze di Hezbollah in conformità con la risoluzione Onu 1701».

15:06
15:06
Dopo l'attacco d'Israele a Unifil, gli osservatori svizzeri stanno bene

Dopo gli spari odierni delle truppe israeliane contro una postazione della missione delle Nazioni Unite Unifil nel sud del Libano, che ha ferito due soldati dell'ONU, i tre osservatori militari svizzeri sul posto sono sani e salvi.

L'attacco è avvenuto nella base principale dell'Unifil, a Naqoura, ha riferito Daniel Seckler, responsabile delle comunicazioni di Swissint, il centro di competenza dell'esercito svizzero per il promovimento della pace a livello internazionale.

I tre ufficiali svizzeri presenti nel sud del Libano lavorano come osservatori militari e fanno parte dei cosiddetti berretti blu. A differenza dei caschi blu, sono disarmati.

Complessivamente ci sono 13 berretti blu elvetici dislocati in tutto il Medio Oriente. Oltre che in Libano, sono presenti in Israele, Siria ed Egitto. Sono dispiegati anche in Giordania, ma secondo Seckler non si tratta di membri dell'esercito svizzero.

15:02
15:02
Premier libanese: «Ci impegniamo ad applicare integralmente la risoluzione 1701»

Il premier uscente libanese Najib Mikati ha detto che il Libano si impegna a un'«attuazione integrale» della risoluzione Onu n.1701 del 2006 che prevede, tra l'altro, il dispiegamento dell'esercito libanese nel sud del Libano e il conseguente disarmo e ritiro di Hezbollah.

Al termine del consiglio dei ministri odierno, Mikati ha detto ai media: «Sottolineiamo l'impegno del governo libanese ad attuare la risoluzione n. 1701 del Consiglio di Sicurezza in tutte le sue disposizioni, soprattutto nella parte relativa allo spiegamento dell'esercito nel sud del Libano e al rafforzamento della sua presenza al confine libanese, che ne garantirebbe l'attuazione».

14:57
14:57
«Bisogna proteggere i civili»

«Ribadiamo la nostra più forte condanna dei brutali attacchi terroristici condotti da Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023. Deploriamo tutte le perdite di vite umane e siamo profondamente preoccupati per l'impatto del conflitto sui civili a Gaza e nella regione, che necessitano di interventi efficaci, assistenza umanitaria e accesso al cibo. Ribadiamo l'assoluta necessità che la popolazione civile di Gaza sia protetta e l'accesso umanitario deve essere completo, rapido, sicuro e senza ostacoli, come questione di assoluta priorità». Così i ministri della Salute del G7 nel documento finale congiunto pubblicato al termine del vertice di Ancona.

«Siamo anche profondamente preoccupati - si legge - per la situazione in Libano. Rimaniamo seriamente preoccupati anche sui conflitti armati che ancora colpiscono molti altri paesi, come ad esempio il Sudan. Invitiamo le parti ad adottare misure attive per ridurre le tensioni e garantire la sicurezza di tutti i civili, compreso il personale umanitario». «Condanniamo con la massima fermezza - si evidenzia ancora nel documento finale - l'illegalità e l'ingiustificabilità della Russia e la guerra di aggressione immotivata contro l'Ucraina, che ha causato impatti devastanti per il popolo ucraino, compreso lo sfollamento di massa e un grave bisogno umanitario. Sottolineiamo le significative interruzioni del sistema sanitario ucraino. Ci impegniamo a sostenere il governo dell'Ucraina nel suo continuo impegno per proteggere la salute dei cittadini».

13:44
13:44
Il presidente iraniano a Putin: «I sionisti non rispettano la legge»

«Il regime sionista non rispetta alcun quadro legale e umanitario internazionale e la situazione nella regione è terribile». Lo ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, durante il suo primo incontro con l'omologo russo, Vladimir Putin, ad Ashgabat, capitale del Turkmenistan.

«I Paesi europei e gli americani non vogliono che le relazioni tra gli Stati della regione proseguano in modo calmo», ha aggiunto il leader iraniano, come riferisce Mehr, definendo la relazione tra Teheran e Mosca «sincera e strategica».

«Economicamente e culturalmente, le nostre relazioni stanno diventando sempre più forti con il passare del tempo. La crescente tendenza alla cooperazione tra Iran e Russia dovrebbe essere accelerata, in conformità con la volontà dei massimi leader dei due Paesi e la necessità di rafforzare queste relazioni», ha detto il presidente iraniano durante il colloquio con Putin.

«Le nostre posizioni nel mondo sono molto più vicine tra loro rispetto a quelle di qualsiasi altro Stato», ha aggiunto Pezeshkian, affermando che si augura che il documento per il partenariato strategico tra Teheran e Mosca venga finalizzato durante il prossimo vertice dei Brics - l'organizzazione delle economie emergenti di cui fanno parte oltre a Russia e Iran anche Cina, Sudafrica, India, Brasile, Emirati Arabia Uniti, Etiopia ed Egitto - in programma a Kazan in Russia tra il 22 e il 24 ottobre.

Dal canto suo, Putin ha affermato che le relazioni con l'Iran sono una «priorità» per la Russia, dopo aver incontrato oggi Pezeshkian. Da parte sua il presidente iraniano, citato dalle agenzie russe, ha detto che «le relazioni tra Iran e Russia sono strategiche e sincere». Il colloquio, durante il quale è stata affrontata anche la situazione in Medio Oriente, è durato un'ora.

13:42
13:42
Nuovo attacco alla base italiana Unifil, abbattuti i muri

Le basi italiane della missione Unifil nel sud del Libano sono state nuovamente prese di mira dall'esercito israeliano. Secondo qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier e sono in contatto con i vertici della missione dell'Onu, l'attacco è avvenuto alla base 1-31 - già colpita nei giorni scorsi - e sono stati abbattuti due muri di demarcazione della base. Si tratta dunque di un ulteriore attacco rispetto a quello in cui sono rimasti feriti due militari cingalesi, avvenuto nei pressi del quartiere generale della missione Unifil a Naqoura

«I militari italiani non abbandoneranno la base», come richiesto da Israele, è stato intanto ribadito dal contingente italiano dell'Unifil all'Idf dopo l'attacco israeliano che ha preso di mira la base 1-31 nel sud del Libano.

Stando alle stesse fonti, la posizione è stata ribadita in un incontro nella notte - autorizzato dai vertici Unifil - tra gli italiani, che gestiscono le basi del settore Ovest fuori dal quartier generale della missione, e gli israeliani proprio nella base che è stata colpita.

Frattanto, il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha raggiunto le truppe nel sud del Libano. «Non ci fermeremo fino a che non riporteremo i residenti del nord di Israele nelle loro case», ha detto parlando ai soldati.

«Se qualcuno ricostruirà questi villaggi nel sud del Libano deve sapere che se ci saranno di nuovo strutture terroristiche, l'Idf le distruggerà», ha detto Halevi. «Stiamo operando nella valle della Beqaa e a Beirut, a nord e a sud del fiume Litani» - ha aggiunto - «attualmente abbiamo sette divisioni che stanno operando sul terreno: tre a Gaza, e quattro nel Libano meridionale. Oltre alle operazioni speciali su altri fronti».

13:41
13:41
«Israele ci nega il carburante, i bambini ricoverati nell'ospedale sono a rischio»

La situazione all'ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia di Gaza ha raggiunto un livello «catastrofico», con la vita di molti bambini in terapia intensiva a rischio nelle prossime ore. Lo afferma, al Guardian, il direttore della struttura, la più grande del nord della Striscia, affermando l'impossibilità di evacuare il nosocomio in 24 ore come richiesto da Israele.

La struttura - osserva da parte sua l'ufficio stampa del governo di Hamas, ripreso da Anadolu - sta affrontando «un grave sovraffollamento, esacerbando l'urgente necessità di risorse mediche».

«Le prossime ore saranno cruciali per la vita di molti bambini all'interno del reparto, poiché le scorte di carburante sono esaurite e le forze di occupazione israeliane hanno bloccato l'accesso al carburante agli ospedali del nord», hanno aggiunto le autorità di Gaza.

Nella nota si chiede un intervento internazionale «immediato e urgente» per salvare quante più vite possibili, condannando al contempo le azioni delle forze israeliane.

Intanto, oltre 100 medici e operatori di soccorso sono stati uccisi nel conflitto in Libano da quando è iniziato un conflitto tra Israele e Hezbollah un anno fa: lo afferma l'ufficio per i Diritti umani delle Nazioni Unite, secondo quanto riporta la Reuters sul suo sito.

«In totale, oltre 100 operatori sanitari e di emergenza sono stati uccisi in tutto il Libano dall'ottobre dell'anno scorso», ha detto la portavoce Ravina Shamdasani in un briefing delle Nazioni Unite, citando cifre che ha detto essere state compilate dall'ufficio umanitario delle Nazioni Unite.

«Abbiamo ricevuto anche diverse segnalazioni di attacchi aerei che hanno preso di mira altri centri medici e di paramedici e vigili del fuoco uccisi», ha detto.

Il portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Christian Lindmeier ha detto che dal 17 settembre ci sono stati 18 attacchi a strutture sanitarie in Libano, in cui sono rimasti uccisi 72 operatori sanitari.

13:01
13:01
«Il ministro della Difesa di Hezbollah ferito gravemente a Beirut»

Il cosiddetto «ministro della Difesa» di Hezbollah e negoziatore per conto di Hasan Nsrallah (nonché suo cognato) Wafik Spa sarebbe stato ferito molto gravemente nell'attacco israeliano di ieri sera a Beirut ovest. Lo riferisce Sky news Arabia.

Intanto, almeno 10 palestinesi, tra cui una donna e un bambino, sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti questa mattina in attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo quanto riferito da fonti mediche dell'agenzia turca Anadolu.

Una fonte medica all'ospedale di Al-Aqsa a Deir al-Balah ha confermato ad Anadolu che una donna è stata uccisa e altri, tra cui un bambino, sono rimasti feriti, dopo che gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato una casa nel centro di Gaza.

In un altro attacco, sempre a Deir al-Balah, un giovane e un bambino sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti, dopo che un drone israeliano ha preso di mira una casa. Quattro palestinesi sono stati uccisi e altri otto sono rimasti feriti a causa dei bombardamenti di artiglieria israeliani che hanno preso di mira le case nell'area di Al-Faluja nella Striscia di Gaza settentrionale, hanno riferito i paramedici ad Anadolu.

Nel campo profughi di Maghazi, sempre nella Striscia di Gaza centrale, un drone israeliano ha colpito un raduno di civili, uccidendo due palestinesi e ferendone altri due, secondo una fonte medica. Quattro palestinesi sono rimasti feriti anche in un attacco di droni su una casa nel campo profughi di Nuseirat, secondo una dichiarazione dell'ospedale di Al-Awda.

12:33
12:33
Israele contro UNIFIL: la conferma di Beirut

Una fonte delle Nazioni Unite afferma che Israele ha nuovamente aperto il fuoco contro un posto di osservazione delle Nazioni Unite nel Libano meridionale, ferendo due caschi blu cingalesi. La notizia è stata confermata da Beirut.

Secondo il Times of Israel, il fuoco israeliano è stato aperto contro un posto di osservazione della forza di mantenimento della pace UnifilL nella sua base principale a Naqoura, nel Libano meridionale.

L'esercito israeliano dichiara di aver ricevuto segnalazioni di danni a un avamposto dell'Unifil e di feriti tra due soldati delle forze di peacekeeping: «l'incidente è in fase di indagine e i suoi dettagli sono in fase di esame». «Da poco abbiamo ricevuto un report di danni all'Unifil nell'area di A-Nakura», ha detto l'Idf al Times of Israel, «due membri della forza di Pace dell'Onu sono rimasti feriti. L'incidente è in fase di indagine».

Secondo la tv libanese Al Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ripreso da Haaretz, uno dei due «peacekeepers» feriti dagli spari israeliani, sarebbe in gravi condizioni.

Nel frattempo, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha sottolineato come «gli spari israeliani contro i peacekeepers dell'Onu siano »una violazione del diritto internazionale umanitario«.

»Israele ha il diritto di difendersi ma l'attacco all'Unifil è inaccettabile«, ha detto dal canto suo un portavoce del ministero degli esteri tedesco, a Berlino, rispondendo a una domanda in conferenza stampa. »La protezione delle truppe dell'Onu deve avere massima priorità«, ha aggiunto. A una domanda se l'attacco sia ritenuto intenzionale, il portavoce ha aggiunto di non partecipare a speculazioni.

Anche la Russia ha espresso »indignazione« per gli attacchi israeliani ai caschi blu dell'Unifil. Lo afferma il ministero degli Esteri, citato dalla Tass.

A sua volta, la Cina ha »duramente condannato« Israele per l'attacco alla torre di osservazione dell'Unifil che ha ferito le forze di peacekeeping dell'Onu in Libano, esprimendo »preoccupazioni« per l'evoluzione della situazione. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato che »qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza«, affermando che »tali atti sono inaccettabili e devono essere fermati immediatamente«.

11:07
11:07
OMS: «Due convogli di aiuti verso il nord di Gaza bloccati da Israele»

Due missioni umanitarie dell'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) dirette verso il nord di Gaza sono state nuovamente bloccate dalle autorità israeliane che hanno negato l'autorizzazione al passaggio. Lo dice la stessa agenzia dell'Onu in una nota.

L'OMS fa sapere che «nella parte settentrionale di Gaza non ci sono quasi più servizi sanitari. La gente non ha dove andare». Esorta perciò Israele a «fermare gli ordini di evacuazione e proteggere gli ospedali», oltre che a facilitare le missioni umanitarie.

«Le vite dipendono da questo», rimarca nella nota.

Occorre poi «lavorare per un cessate il fuoco. Tutte le persone intrappolate in questo conflitto hanno bisogno di pace», conclude l'OMS.

10:52
10:52
«Israele spara ancora contro una postazione dell'UNIFIL»

Una fonte delle Nazioni Unite afferma che Israele ha nuovamente aperto il fuoco contro un posto di osservazione delle Nazioni Unite nel Libano meridionale, ferendo due caschi blu cingalesi. La notizia è stata confermata da Beirut.

Secondo il Times of Israel, il fuoco israeliano è stato aperto contro un posto di osservazione della forza di mantenimento della pace UNIFIL nella sua base principale a Naqoura, nel Libano meridionale.

L'esercito israeliano dichiara di aver ricevuto segnalazioni di danni a un avamposto dell'UNIFIL e di feriti tra due soldati delle forze di peacekeeping: «l'incidente è in fase di indagine e i suoi dettagli sono in fase di esame». «Da poco abbiamo ricevuto un report di danni all'UNIFIL nell'area di A-Nakura», ha detto l'Idf al Times of Israel, «due membri della forza di Pace dell'Onu sono rimasti feriti. L'incidente è in fase di indagine».

Secondo la tv libanese Al Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ripreso da Haaretz, uno dei due «peacekeepers» feriti dagli spari israeliani, sarebbe in gravi condizioni.

Nel frattempo, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha sottolineato come «gli spari israeliani contro i peacekeepers dell'Onu siano »una violazione del diritto internazionale umanitario«. Lo sottolinea il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

A sua volta, la Cina ha »duramente condannato« Israele per l'attacco alla torre di osservazione dell'UNIFIL che ha ferito le forze di peacekeeping dell'Onu in Libano, esprimendo »preoccupazioni« per l'evoluzione della situazione. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato che »qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza«, affermando che »tali atti sono inaccettabili e devono essere fermati immediatamente«.

10:11
10:11
Sdegno delle famiglie degli ostaggi per la candidatura dell'Unrwa al Nobel Pace

Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha dichiarato forte sdegno per la candidatura al Nobel per la pace dell'Unrwa (l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi) poiché diversi membri dell'organizzazione sono stati coinvolti nei fatti del 7 ottobre.

«Presto sarà annunciato il Premio Nobel per la Pace e l'Unrwa è uno dei candidati: l'idea che questa organizzazione possa vincere un premio Nobel per la pace è impensabile», dichiara il Forum.

«Nell'ultimo anno, dopo i terribili eventi del 7 ottobre, le prove contro l'Unrwa si sono moltiplicate. Tra queste, il filmato di un assistente sociale dell'Unrwa che trascina il corpo del ventunenne israeliano Yonatan Samerano ucciso il 7 ottobre, le registrazioni di insegnanti dell'Unrwa che rapiscono donne e l'ammissione da parte della stessa agenzia che 9 dei suoi dipendenti sarebbero coinvolti negli attacchi del 7 ottobre», conclude il Forum.

Intanto, l'ambasciatore dell'Iran presso le Nazioni Unite, Saeed Iravani, ha affermato che una risoluzione per la crisi in Medio Oriente «richiede il riconoscimento della sovranità e dell'indipendenza del Libano, la fine dell'occupazione illegale e dell'aggressione da parte di Israele e il rispetto del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite».

«Condanniamo fermamente la continua complicità degli Stati Uniti, del Regno Unito e di alcuni Stati occidentali nel consentire i crimini di guerra sistematici e la guerra genocida di Israele contro il popolo della Palestina e del Libano attraverso la fornitura di armi avanzate», ha aggiunto Iravani, durante una riunione presso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla situazione in Medio Oriente, come riferisce Irna.

Nel frattempo, sul terreno, un lavoratore thailandese di 27 anni è stato ucciso da un missile anticarro nel kibbutz Yiron, nell'Alta Galilea, vicino al confine con il Libano, come riferisce il servizio ambulanze Magen David Adom, aggiungendo che un'altra persona è rimasta ferita.

09:59
09:59
«Israele, salta il voto del governo sulla risposta all'Iran»

La riunione del gabinetto di governo che si è tenuta dalla tarda serata di ieri, durata quattro ore, si è conclusa senza arrivare alla votazione sul piano di risposta di Israele all'attacco missilistico dell'Iran del primo ottobre. Lo riferiscono i media israeliani. Il ministro della Difesa Yoav Gallant non potrà quindi partire per Washington, dove era previsto un incontro con l'omologo Lloyd Austin, poiché il premier Benyamin Netanyahu ha posto il veto finché il governo non voterà il piano di ritorsione.

08:48
08:48
La Svizzera condanna gli attacchi israeliani all'UNIFIL

La Svizzera condanna con la massima fermezza gli attacchi delle Forze armate israeliane (IDF) compiuti ieri contro le unità delle Nazioni Unite nel sud del Libano in cui sono rimasti feriti almeno due Caschi blu dell'UNIFIL.

«È necessario avviare un'inchiesta», ha dichiarato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in un commento pubblicato su X ieri in tarda serata. «Ci aspettiamo che l'IDF e Hezbollah garantiscano la sicurezza delle truppe UNIFIL in qualsiasi momento», aggiunge.

A margine di una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU, la rappresentanza svizzera ha chiesto nuovamente «che tutte le ostilità cessino immediatamente», si legge in un secondo post. «Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato da tutte le parti e in tutte le circostanze», precisano i servizi di Ignazio Cassis.

Stando all'ONU, ieri l'esercito israeliano ha preso di mira la forza di pace delle nazioni unite nel suo quartier generale a Naqura, dove sono rimasti feriti due militari indonesiani.

08:43
08:43
«Necessaria un'inchiesta ONU sugli attacchi israeliani all'Unifil»

Gli attacchi dell'esercito israeliano contro le unità di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Libano sudoccidentale sono «in violazione delle leggi di guerra», e L'Onu «dovrebbe stabilire urgentemente, e i Paesi membri dell'Onu dovrebbero sostenere, un'indagine internazionale sulle ostilità in Libano e Israele con il mandato di denunciare pubblicamente le violazioni». Lo afferma Human Rights Watch (Hrw) in un rapporto.

«In una dichiarazione pubblica - ricorda Hrw -, la Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) ha affermato che ieri un carro armato israeliano ha sparato e colpito una torre di osservazione presso il quartier generale dell'Unifil, ferendo due forze di peacekeeping.

L'Unifil ha inoltre affermato che l'altro ieri le forze israeliane hanno deliberatamente sparato e disattivato le telecamere di monitoraggio del quartier generale. Secondo le leggi di guerra, il personale Onu coinvolto nelle operazioni di peacekeeping, compresi i membri armati, è costituito da civili e gli attacchi deliberati contro di loro e le strutture di peacekeeping sono illegali e costituiscono crimini di guerra».

In questo contesto, aggiunge Hrw, «le forze israeliane dovrebbero cessare gli attacchi illegali e consentire alla missione Onu di adempiere ai propri doveri di protezione civile e umanitari come previsto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite».

07:30
07:30
Il punto alle 7.30

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato oggi di aver ucciso il comandante supremo della Jihad islamica palestinese Mohammad Abdullah nel raid aereo che ieri ha colpito il campo profughi di Nur Shams a Tulkarem, in Cisgiordania.

Abdullah era stato nominato capo della milizia a Tulkarem dopo che il suo predecessore Mohammed Jabber era stato ucciso in uno scontro a fuoco a fine agosto ed era responsabile dell'organizzazione delle attività della Jihad islamica tra cui «molti attacchi» con l'utilizzo di esplosivi contro le truppe israeliane, spiegano le Idf in un comunicato citato dai media locali.

Abdullah è stato ucciso nell'attacco aereo insieme a un secondo terrorista, aggiungono i militari di Israele. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma da parte sua che la seconda vittima era Awad Omar della vicina città di Bal'a e che i corpi dei due sono stati sequestrati dalle truppe israeliane. Le Idf sottolineano di aver trovato fucili semiautomatici e giubbotti antiproiettile sulle due vittime.

L'Idf afferma stamattina di aver abbattuto un drone che aveva sorvolato Israele, dopo che nella notte gli allarmi antiaerei erano risuonati ad Ashkelon e in altre città non lontane dal confine con il nord della Striscia di Gaza.

Dal canto suo, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha condannato gli attacchi alle operazioni di pace delle Nazioni Unite, dopo che i peacekeeper dell'Unifil hanno dichiarato che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sul loro quartier generale nel Libano meridionale.

«Un attacco contro una missione di pace delle Nazioni Unite è irresponsabile e non è accettabile, ed è per questo che invitiamo Israele e tutte le parti a rispettare pienamente il diritto umanitario internazionale», ha detto Michel a margine del vertice dell'Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) in Laos.

Intanto, Joe Biden e Benjamin Netanyahu si sarebbero avvicinati a un'intesa sulla portata della rappresaglia di Israele contro l'Iran durante la loro telefonata di mercoledì. Lo riferisce Axios, citando funzionari statunitensi e israeliani.

L'amministrazione americana, secondo le fonti, accetterebbe che Israele lanci presto un grande attacco contro l'Iran, ma teme che l'operazione sia eccessivamente aggressiva e possa inasprire la guerra nella regione. Tuttavia, secondo un funzionario americano «ci stiamo muovendo nella giusta direzione».