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Israele: «Tre ostaggi uccisi per un tragico errore a Gaza»

Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari spiegando che i soldati li hanno scambiati per sospetti e hanno sparato – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Israele: «Tre ostaggi uccisi per un tragico errore a Gaza»
Red. Online
15.12.2023 06:18
22:00
22:00
Oltre 90 giornalisti e operatori media uccisi a Gaza

Sono più di 90 i giornalisti e gli operatori dei media uccisi a Gaza dall'inizio del conflitto fra Israele e Hamas. Lo denuncia Al Jazeera che «ha condannato nei termini più forti l'attacco israeliano con droni contro una scuola a Gaza che ha provocato l'uccisione del cameraman Samer Abudaqa».

La rete satellitare aggiunge di «ritenere Israele responsabile di aver preso di mira e ucciso sistematicamente i giornalisti di Al Jazeera».

La tv satellitare precisa inoltre che «nel bombardamento odierno a Khan Yunis, i droni israeliani hanno lanciato missili contro una scuola dove i civili cercavano rifugio, provocando vittime indiscriminate.

Samer, rimasto ferito, è stato lasciato morire dissanguato dopo oltre 5 ore» di agonia, «poiché le forze israeliane hanno impedito alle ambulanze e ai soccorritori di raggiungerlo, negandogli le tanto necessarie cure di emergenza».

21:42
21:42
Hamas: «Il bilancio dei morti a Gaza è salito a 18.800»

Hamas ha annunciato stasera che le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno causato la morte di 18.800 persone dall'inizio della guerra, il 7 ottobre. I palestinesi morti, per lo più uccisi in attacchi aerei, sono per il 75% bambini (8.000) e donne (6.200), si legge nel comunicato diffuso dall'ufficio stampa di Hamas, che stima a 7.500 il numero dei dispersi nel 70° giorno della guerra con Israele. I feriti sono 51mila.

21:34
21:34
«L'uccisione degli ostaggi da parte di Israele una tragedia»

«L'uccisione degli ostaggi da parte di Israele è una tragedia che spezza il cuore». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby, in un briefing precisando che il presidente USA Joe Biden non ha parlato dell'incidente con il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

21:20
21:20
Netanyahu: «Israele intera questa sera piange»

«Una tragedia insopportabile. Israele intero piange questa sera». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu ricordando i tre ostaggi uccisi dai soldati israeliani per «un tragico errore» a Gaza.

«Il mio cuore va alle famiglie in lutto in questo loro difficile momento». Intanto è stato reso noto il nome del terzo ucciso: si tratta di Alon Lulu Shamriz di 26 anni del kibbutz Kfar Aza.

19:45
19:45
«3 ostaggi uccisi per un tragico errore a Gaza»

Israele ha ucciso «per un tragico errore» tre ostaggi durante i combattimenti a Shujaia nel centro della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari spiegando che i soldati li hanno scambiati per sospetti ed hanno sparato.

Probabilmente - ha aggiunto - i tre si erano o liberati o erano rimasti incustoditi durante i combattimenti.

«Durante combattimenti - ha detto Hagari - un'unità dell'esercito ha identificato per errore tre israeliani come una minaccia. L'unità ha aperto il fuoco in loro direzione ed essi sono rimasti uccisi. Subito - ha aggiunto - si è creato un sospetto. I loro corpi sono stati trasferiti in Israele per il riconoscimento».

«Sono stati identificati in Yotam Haim (che era stato rapito a Kfar Aza il 7 ottobre), Samer Talalka (rapito a Nir Am il 7 ottobre) ed un terzo ostaggio la cui famiglia per ora chiede che il nome non sia pubblicato».

Hagari ha detto che l'esercito si assume in pieno la responsabilità dell'accaduto, rilevando che l'incidente è avvenuto durante duri combattimenti a Shujaya in cui i soldati hanno combattuto contro «molti terroristi». Hamas ha inoltre inviato contro di loro, secondo Hagari, terroristi suicidi che sembravano disarmati e ha cercato di farli entrare in una trappola con ordigni esplosivi.

In risposta alle domande dei giornalisti, Hagari ha ipotizzato che i tre fossero riusciti a liberarsi o che fossero rimasti incustoditi. Secondo la televisione pubblica Kan, è possibile che dopo 70 giorni di prigionia i tre ostaggi indossassero capi di abbigliamento tipici della popolazione palestinese.

18:30
18:30
Abu Mazen a Sullivan, «fermate l'aggressione israeliana»

Occorre «fermare l'aggressione israeliana in corso contro il popolo palestinese attraverso un cessate il fuoco immediato e la guerra genocida, soprattutto nella Striscia di Gaza, per risparmiare ai civili la piaga dei bombardamenti, delle uccisioni e la distruzione portata avanti dalla macchina omicida israeliana».

Lo ha detto il presidente palestinese Abu Mazen al Consigliere per sicurezza Usa Jack Sullivan che ha ricevuto a Ramallah. Dopo aver ribadito che Gaza è «parte integrante della Palestina», Abu Mazen - citato dalla Wafa - ha sottolineato la necessità che sia «convocata una Conferenza internazionale di pace» visto che «la pace e la sicurezza non possono essere raggiunte se non attraverso l'attuazione della Soluzione a 2 stati, con un territorio di uno stato, la Palestina, in Cisgiordania con Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza».

18:28
18:28
Gli Houthi rivendicano un attacco a due navi dirette in Israele

Il governo yemenita degli Houthi, sostenuto dall'Iran, ha rivendicato l'attacco oggi contro due navi cargo nel Mar Rosso nei pressi di Bab al Mandab. Lo riferisce il portavoce delle forze ribelli che controllano da quasi 10 anni la capitale dello Yemen, Sanaa, e ampie regioni del paese.

«La marina militare yemenita ha attaccato con due missili due navi, Msc Alanya e Msc Palatium, dirette verso Israele perché i loro equipaggi non hanno risposto agli ordini delle nostre forze armate», ha detto il portavoce dell'esercito di Sanaa.

18:12
18:12
L'esercito israeliano punisce i due soldati che profanarono moschea

L'esercito israeliano ha annunciato oggi di aver punito due militari dopo la diffusione ieri di un video che li mostrava all'interno di una moschea di Jenin, in Cisgiordania, mentre utilizzavano gli altoparlanti del minareto per diffondere una preghiera ebraica.

L'episodio ha destato un'ondata di sdegno negli ambienti islamici in Israele ed altrove ed è stato subito condannato dai vertici militari. Oggi la radio militare ha fatto sapere che i due hanno ricevuto una nota di biasimo e che sono stati espulsi dalla loro unità della riserva.

17:55
17:55
Razzi su Gerusalemme, per Hamas «risposta ai massacri di civili»

Il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, afferma di aver lanciato una raffica di razzi in direzione di Gerusalemme in risposta al «massacro di civili» con accuse per questo a Israele. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera.

17:54
17:54
Raid su scuola e casa a Khan Yunis, 17 morti

È di almeno 17 morti e decine di feriti il bilancio di un raid israeliano contro una scuola e una casa di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.

Lo ha detto alla Cnn Nahedd Abu Etaimah, uno dei responsabili dell'ospedale Al-Nasser, secondo cui 12 persone, «la maggior parte dei quali bambini», sono rimaste uccise nell'attacco di artiglieria contro la scuola Haifa, mentre altri 5 contro una casa nella parte occidentale di Khan Yunis.

17:53
17:53
Swiss prevede di riprendere i voli per Tel Aviv l'8 gennaio

Swiss intende riprendere i voli passeggeri per Tel Aviv a partire dall'8 gennaio 2024. La compagnia aerea offrirà cinque voli diretti settimanali tra Zurigo e la città israeliana. Swiss opererà la rotta con aeromobili della famiglia Airbus A320neo. Dopo un approfondito esame della situazione, fa sapere la compagnia tramite una nota, Swiss ritiene che siano state fornite sufficienti garanzie di sicurezza per riprendere i servizi aerei. Le prenotazioni riapriranno lunedì 18 dicembre.

Come previsto, Swiss riprenderà anche i voli per Beirut da domani. Servirà il Libano due volte alla settimana, il mercoledì e il sabato. Su questa rotta, Swiss utilizzerà aeromobili delle famiglie Airbus A320 e A220. Beirut sarà servita fino al 13 gennaio 2024. La rotta sarà poi sospesa nei mesi invernali (fino al 22 marzo 2024).

17:23
17:23
Razzi su Gerusalemme, Hamas rivendica

Il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, rivendica la responsabilità per la raffica di razzi lanciati in direzione di Gerusalemme, dove sono tornate a suonare le sirene per l'allarme antiaereo. Lo riferisce il Times of Israel dopo le notizie secondo cui almeno tre razzi sarebbero stati intercettati dal sistema Iron Dome.

16:50
16:50
Almeno 3 razzi intercettati dal sistema Iron Dome.

Sarebbero almeno tre i razzi intercettati dal sistema Iron Dome a Gerusalemme. Lo riferisce il Times of Israel che cita testimonianze dalla città dove poco fa sono tornate a suonare le sirene per l'allarme antiaereo.

16:25
16:25
A Pechino Riad e Teheran «preoccupati per Gaza»

Arabia Saudita e Iran confermano il «pieno impegno» rispetto all'accordo per la normalizzazione dei rapporti raggiunto a marzo con la mediazione della Cina e ribadiscono «preoccupazione» per la situazione a Gaza. Lo fanno dopo un trilaterale a Pechino a cui hanno partecipano i vice ministri degli Esteri.

Secondo l'agenzia ufficiale saudita Spa, l'incontro è servito per fare il punto sui «risultati positivi raggiunti nei rapporti» tra la monarchia del Golfo e la Repubblica Islamica e dal gigante asiatico è arrivata la «disponibilità a sostenere» Riad e Teheran affinché procedano con «ulteriori passi verso il rafforzamento delle relazioni».

I tre Paesi, aggiunge ancora la Spa, hanno insistito sulla «necessità di fermare immediatamente le operazioni militari nella Striscia di Gaza» e ribadito che qualsiasi accordo sul futuro dei Territori Palestinesi deve rispettare «la volontà del popolo palestinese». Il prossimo trilaterale a livello di ministri degli Esteri è stato annunciato per il prossimo giugno e si terrà in Arabia Saudita.

15:57
15:57
Feriti due giornalisti di al-Jazeera a Khan Yunis

Due giornalisti della tv satellitare al-Jazeera sono rimasti feriti a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv satellitare precisando che si tratta di Wael al-Dahdouh, responsabile dell'ufficio a Gaza, e del cameraman Samer Abudaqa, che sarebbero rimasti feriti a seguito di un'operazione di un drone israeliano.

Secondo il Committee to Protect Journalists (Cpj), sono almeno 63 i giornalisti e gli operatori dei media (56 palestinesi, quattro israeliani e tre libanesi) rimasti uccisi dall'attacco del 7 ottobre in Israele.

15:39
15:39
La situazione umanitaria a Gaza peggiora sempre più

La situazione umanitaria a Gaza sta «peggiorando di giorno in giorno», ha detto a Sky News un portavoce dell'Unicef, James Elder, che è stato di recente a Gaza e in precedenza aveva messo in guardia sulla pericolosa situazione in cui si trovano i palestinesi. Elder ha affermato che i bombardamenti israeliani sono stati «inesorabili» e che ora c'è una «grave minaccia di malattie» nella Striscia di Gaza dopo un periodo di pioggia.

«Senza servizi igienici, le persone della classe media che in precedenza avevano una casa con tre camere da letto e due bagni ora non hanno un posto dove andare in bagno», esemplifica sostenendo che ora ci sono un milione di bambini sfollati.

«Il sistema fognario è guasto e i bambini si ritrovano con meno di un litro di acqua pulita e sicura. La malattia si diffonde con l'acqua, la diarrea è fuori scala e non possono andare negli ospedali perché stanno curando i bambini con ferite», afferma Elder.

15:38
15:38
A Gaza disinnescata una trappola di Hamas tramite bambole esplosive

Una 'trappola esplosiva' di Hamas che includeva bambole deposte sul terreno ed anche un altoparlante che simulava il pianto di bambini e rilanciava canzoni in ebraico è stata scoperta per tempo e disinnescata da un reparto dell'esercito israeliano nel nord della striscia di Gaza, secondo quanto riferisce il sito delle forze armate.

L'incidente, ha precisato il sito, è avvenuto in un vicolo stretto fra Jabalya e Beit Lahia. Al centro del vicolo si notavano per terra bambole dai colori sgargianti e zainetti scolastici di bambini.

Un altoparlante diffondeva musica in ebraico, dando l'impressione che nelle immediate vicinanze - fra cui una scuola, una moschea ed una infermeria - ci potessero essere ostaggi.

Secondo il portavoce dell'esercito, Hamas aveva disposto una vedetta all'ingresso del vicolo, mentre da due edifici vicini miliziani di Hamas erano pronti ad aprire il fuoco sui militari israeliani e ad attivare potenti cariche esplosive che erano nascoste nelle bambole. Ma gli artificieri dell'esercito sono riusciti a fiutare il pericolo e ad uscire indenni dal vicolo.

15:18
15:18
«Israele ha distrutto almeno sei cimiteri a Gaza»

Le forze israeliane hanno danneggiato o distrutto almeno sei cimiteri nel nord di gaza. È quanto emerge da immagini satellitari e video del New York Times.

A Shajaiye, vicino Gaza City, le forze israeliane hanno raso al suolo parte del cimitero tunisino per allestire una loro posizione militare temporanea. Fra gli altri cimiteri danneggiati ci sarebbero quello di Al-Faluja e di Beit Hanoun.

13:06
13:06
«Il valico Kerem Shalom aperto per sostenere il flusso di aiuti a Gaza»

Nell'intento di accrescere il volume degli aiuti umanitari destinati agli sfollati della Striscia il governo israeliano ha approvato oggi la apertura del valico di Kerem Shalom per i camion provenienti dall'Egitto e diretti verso Gaza.

Questo valico affiancherà così le attività del vicino valico di Rafah, fra Egitto e la Striscia. Dopo le ispezioni preliminari di sicurezza a Kerem Shalom le merci entreranno così direttamente nella Striscia, senza passare più da Rafah. Lo ha riferito la radio pubblica israeliana Kan.

12:39
12:39
«Israele è sempre più solo, rischia l'isolamento»

"Israele sta andando verso l'isolamento e questo isolamento aumenterà persino di più in futuro". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, facendo riferimento agli oltre 150 Paesi che hanno votato a favore di un cessate il fuoco a Gaza durante la recente riunione dell'Assemblea generale dell'Onu.

"L'America dovrebbe intervenire a Gaza", ha aggiunto Erdogan, parlando con i giornalisti dopo la preghiera del venerdì in una moschea di Istanbul, affermando di avere discusso nei dettagli la situazione nella Striscia durante una telefonata con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

12:39
12:39
«Colpiti obiettivi di Hezbollah in Libano»

Aerei israeliani hanno colpito e distrutto "infrastrutture terroristiche di Hezbollah in Libano". Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo è stato colpito anche "un terrorista che stava operando in territorio libanese vicino 'area di Zarit nel nord di Israele". Colpiti anche "due terroristi armati che agivano vicino l'area di Yaroun in Libano".

12:36
12:36
«Colpiti obiettivi di Hamas al confine Egitto-Gaza»

Postazioni militari, magazzini di armi, sale operative di comando e torrette di avvistamento di Hamas sono stati bombardati oggi al confine fra la striscia di Gaza e l'Egitto da elicotteri e da aerei da combattimento israeliani. Lo ha riferito il portavoce militare.

Quelle installazioni militari di Hamas, ha aggiunto il portavoce, erano funzionali per le operazioni di contrabbando verso la Striscia di mezzi di combattimento.

Con i bombardamenti odierni - avvenuti a breve distanza dalla città di Rafah, all'estremità meridionale della Striscia - Israele ritiene di aver colpito in maniera significativa quelle capacità di Hamas. Secondo il portavoce militare, oltre ad occuparsi del contrabbando di armi l'ala militare di Hamas è impegnata anche a prelevare per i propri fini le risorse umanitarie destinate alla popolazione della Striscia.

12:22
12:22
Leader di Hamas in Turchia: «Siamo pronti per un lunga guerra»

«Attualmente le Brigate Qassam contano 35mila combattenti, hanno munizioni di lunga durata e si sono preparati per una guerra che potrebbe durare per mesi, continuano a combattere come se fosse il primo giorno». Lo ha affermato Khaled Meshaal, uno dei leader di Hamas, in un'intervista pubblicata dal quotidiano turco Yeni Safak, in occasione di una sua visita ad Istanbul.

«Il nostro obiettivo non è diffondere la guerra in diverse regioni», ha aggiunto l'ex capo dell'ufficio politico di Hamas affermando che «le Brigate Qassam hanno raccolto informazioni e dati molto importanti appartenenti al Mossad», i servizi segreti di Israele, durante l'attacco del 7 ottobre.

«Vogliamo riunire tutti i gruppi che si oppongono all'occupazione israeliana sotto una bandiera palestinese che includa Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme», ha detto Meshaal, aggiungendo che gli Usa puntano alla distruzione di Hamas ma le immagini dei civili palestinesi uccisi preoccupano Washington perché «ci saranno le elezioni negli Usa e temono che i voto per (Joe) Biden diminuiscano».

11:49
11:49
I russi hanno intensificato gli attacchi nel Donbass

Negli ultimi tre giorni l'esercito russo ha intensificato gli attacchi nel Donbass: 80 assalti al giorno sono stati lanciati dalle truppe del Cremlino, in particolare nel Donetsk. Lo ha riferito il comandante del gruppo operativo delle truppe Tavria Oleksandr Tarnavsky, citato da Unian.

«I gruppi d'assalto russi sono composti da un massimo di 20 persone. Operano, in particolare, con il supporto di veicoli blindati. Ieri c'è stato un nuovo aumento del numero degli attacchi aerei, il nemico usa le bombe aeree», ha detto Tarnavsky, affermando che «le perdite totali del nemico lo scorso giorno ammontano a 414 persone».

11:37
11:37
Volantini di Israele nel sud del Libano contro Hezbollah

Nell'ambito della guerra psicologica di Israele contro la popolazione del sud del Libano dove operano gli Hezbollah, sono stati rinvenuti poco fa nelle regioni a ridosso della linea di demarcazione tra Libano e Israele dei volantini, scritti in arabo, dell'esercito israeliano.

Il messaggio si rivolge ai civili libanesi affermando che Hezbollah «approfitta della situazione per insinuarsi nelle vostre case e nelle aree del vostro lavoro dal quale traete sostentamento, è un vero pericolo». Dallo scoppio del conflitto tra Hezbollah e Israele l'8 ottobre scorso sono 27 i civili libanesi uccisi da Israele.

Circa 60mila i civili libanesi che sono stati costretti ad abbandonare le loro case per via dei bombardamenti dello Stato ebraico.

Nel volantino si definiscono le azioni di Hezbollah come «terrorismo» e si afferma che la loro presenza nell'area «è un vero pericolo» che «può danneggiarvi».

11:37
11:37
«La campagna contro Hamas ha molti mesi davanti»

«Occorre continuare a pressare il nemico, ucciderlo e distruggerlo. La campagna ha molteplici piani e mesi davanti». Lo ha detto il capo dell'Intelligence dell'esercito israeliano (Idf) visitando le truppe al fronte.

10:02
10:02
«Distrutti a Shujaia quartieri generali Hamas»

L'esercito israeliano ha «distrutto i quartieri generali del Battaglione Shujaia» nel nord di Gaza. Lo ha riferito il portavoce militare secondo cui «durante l'operazione è stato anche distrutto un imbocco di tunnel da cui operativi di Hamas hanno lanciato ordigni esplosivi verso i soldati».

In un'altra operazione a Khan Yunis, nel sud dell'enclave palestinese, è stato neutralizzato - secondo la stessa fonte - «un deposito di munizioni e un imbocco di tunnel dove sono state scoperte moto usate durante l'assalto dello scorso 7 ottobre».

09:35
09:35
Erdogan ha chiesto agli USA di ritirare il loro sostegno «incondizionato» a Israele

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto agli USA di ritirare il loro sostegno «incondizionato» a Israele in modo tale da assicurare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

«Erdogan ha affermato che la tragedia umanitaria a Gaza deve essere immediatamente fermata e che il ritiro del sostegno incondizionato degli Usa a Israele potrebbe assicurare rapidamente il cessate il fuoco», durante una telefonata con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.

Secondo il leader turco, «è responsabilità storica degli Usa raggiungere un cessate il fuoco duraturo nella regione senza ritardi». Durante la telefonata, Erdogan ha ribadito l'idea della Turchia rispetto ad un meccanismo con vari Paesi che siano garanti di una soluzione con due Stati. L'ingresso della Svezia nella Nato, che deve ancora essere ratificato dal Parlamento turco, e la vendita di caccia F-16 ad Ankara da parte di Washington, sono state altre questioni discusse dai due presidenti durante la telefonata.

09:35
09:35
Il capo del Mossad incontra Jake Sullivan

Il capo del Mossad David Barnea e il Consigliere per la Sicurezza nazionale USA Jake Sullivan - che si trova in Israele - hanno discusso della guerra a Gaza e delle minacce dell'Iran. Sulla guerra nella Striscia i due, in particolare, hanno parlato del tema degli ostaggi a Gaza. Haaretz ha riferito anche della possibilità di riprendere i negoziati per il loro rilascio.

09:31
09:31
Recuperati a Gaza i corpi di due ostaggi 19.enni

L'esercito israeliano ha annunciato di aver recuperato durante un'operazione a Gaza e portato in Israele i corpi di altri due soldati che erano stati rapiti il 7 ottobre scorso. Secondo il portavoce militare si tratta del caporale Nik Beizer e del sergente Ron Sherman, entrambi avevano 19 anni.

09:28
09:28
Entrati a Gaza da Rafah 55 camion di aiuti

Sono entrati ieri a Gaza, dal valico di Rafah, 55 camion di aiuti, più 5 autocisterne di carburante e gas, e sono arrivate dalla Striscia 250 persone, tra stranieri ed egiziani. Lo hanno riferito fonti della Mezzaluna Rossa del Nord Sinai.

Sono stati portati nella Striscia in tutto circa 90'000 litri di carburante e 75 tonnellate di gas.

Il valico di Rafah era stato aperto ieri mattina per consentire l'entrata in Egitto di 330 persone, in gran parte egiziani e giordani e l'ingresso a Gaza di 4 membri di organizzazioni internazionali provenienti da Sudafrica, Australia, Irlanda e Stati Uniti.

La Mezzaluna rossa aveva annunciato ieri mattina di essere in attesa di 140 camion che dovevano passare dal valico di Rafah nella Striscia dopo essere stati ispezionati. Cento camion di aiuti erano stati consegnati per le ispezioni al valico terrestre di al-Awja, altri 40 erano stati inviati a Karam Abu Salem.

09:26
09:26
10 morti in un raid su Deir al-Balah

La Mezzaluna rossa palestinese ha dichiarato su X (ex Twitter) che le sue ambulanze hanno trasportato 10 persone uccise e altre 15 ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito ieri Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza.

06:33
06:33
Recuperati i resti del franco-israeliano Elya Toledano

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato oggi di aver recuperato nella Striscia di Gaza e di aver riportato in Israele i resti del franco-israeliano Elya Toledano, preso in ostaggio da Hamas durante il sanguinoso attacco del 7 ottobre. «Durante l'operazione a Gaza il corpo dell'ostaggio Elya Toledano, 28 anni, è stato recuperato dalle forze speciali dell'esercito e rimpatriato in Israele», hanno riferito in un comunicato le Idf precisando che i medici forensi avevano correttamente identificato i resti.

06:19
06:19
Il punto alle 06.00

L'indicazione temporale che l'Amministrazione Biden ha indicato al governo israeliano per concludere l'operazione di terra su larga scala nella Striscia di Gaza e passare a una fase più specifica della guerra contro Hamas, è fine anno, secondo quanto hanno riferito quattro alti funzionari statunitensi al New York Times. Secondo l'Amministrazione Biden, questa nuova fase comporterebbe l'utilizzo di gruppi ristretti delle forze di élite israeliane che si sposterebbero dentro e fuori i centri abitati di Gaza, svolgendo missioni mirate per trovare e uccidere leader di Hamas, salvare ostaggi e distruggere tunnel.

Il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha detto al premier israeliano Benjamin Netanyahu che è necessaria nel giro di «settimane e non di mesi» una transizione dalla fase di alta intensità della guerra «alla prossima fase a più bassa intensità». Lo riporta Axios citando alcune fonti. Nel corso dell'incontro tra il consigliere americano per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, il premier israeliano e i componenti del gabinetto di guerra di Tel Aviv, si è discusso «della continuazione della guerra fino alla vittoria e del raggiungimento degli obiettivi, che sono innanzitutto: l'eliminazione di Hamas, il rilascio di tutti i sequestrati, lo smantellamento delle capacità militari di Hamas e la fine del suo governo a Gaza». Lo scrive l'ufficio di Netanyahu in un comunicato. «Entrambe le parti hanno ribadito il loro impegno per il rilascio di tutti i rapiti rimasti a Gaza», prosegue la nota. «Parallelamente al raggiungimento di questi obiettivi, abbiamo continuato a discutere sugli aiuti umanitari per la popolazione non coinvolta», aggiunge il comunicato.

Il presidente israeliano, Isaac Herzog, si è pronunciato contro la soluzione dei due Stati dopo la guerra a Gaza, almeno per ora. In un'intervista con l'Associated Press, Herzog ha detto che non è il momento di parlare di creazione di uno Stato palestinese indipendente quando il dolore del Paese per l'attacco di Hamas del 7 ottobre è ancora fresco. «Ciò che voglio sottolineare è di non parlare semplicemente di una soluzione a due Stati. Perchè? Perchè qui c'è un capitolo emotivo che deve essere affrontato. La mia nazione è in lutto. La mia nazione è traumatizzata», ha detto Herzog. «Per tornare all'idea di spartizione della terra, di negoziare la pace o di parlare con i palestinesi, bisogna fare i conti innanzitutto con il trauma emotivo che stiamo attraversando e con la necessità e la richiesta di un pieno senso della sicurezza per tutti». Herzog, il cui ruolo è in gran parte cerimoniale, è un ex leader del Partito laburista israeliano, che sostiene la soluzione a due Stati con i palestinesi.

L'esercito israeliano ha annunciato oggi che un soldato è morto ieri combattendo nella Striscia di Gaza, portando a 117 il bilancio dei militari rimasti uccisi nell'offensiva di terra contro Hamas. L'ultima vittima è il sergente 19.enne Oz Shmuel Aradi, morto in azione nel sud dell'enclave palestinese Striscia. Altri quattro soldati riservisti sono rimasti gravemente feriti negli scontri di ieri nella Striscia, secondo le Forze di difesa israeliane (Idf).

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato ieri la presidente del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr), Mirjana Spoljaric Egger, chiedendo che l'organizzazione «adempia alla sua missione» di raggiungere gli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza dal 7 ottobre e garantire il loro benessere. Lo riportano i media israeliani. In un momento dell'incontro apparso in tv, Netanyahu ha incalzato la Spoljaric dicendole che la Croce rossa ha «tutto il diritto di esercitare pressioni pubbliche su Hamas» per accedere agli ostaggi israeliani. «Non funzionerà, perché maggiore sarebbe la pressione pubblica che noi eserciteremmo e più loro chiuderebbero la porta», risponde la presidente del Cicr. Spoljaric ha incontrato ieri anche il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen. Sugli ostaggi israeliani «ogni giorno che passa è un altro fallimento per la Croce rossa», ha accusato Cohen.