Italia alle urne: code ai seggi e disguidi

L'affluenza alle 19 era intorno al 58,5%: registrato un incremento rispetto alle Europee - Voto rallentato dal bollino antifrode
Red. Online
04.03.2018 21:30

ROMA (articolo aggiornato) - Code ai seggi, ritardi, disguidi nella distribuzione delle schede. L'Italia alle urne col nuovo sistema elettorale - il Rosatellum - registra un po' ovunque lunghe file di elettori, soprattutto fuori dai seggi delle grandi città, Roma e Milano in testa. L'affluenza, alle 19 intorno al 58,5%, registra un incremento rispetto alle Europee quando alla chiusura delle urne (alle 23) aveva votato il 58,69% degli elettori.

A rallentare il voto, in particolare, le disposizioni circa il bollino antifrode, ovvero il talloncino apposto sulle schede per Camera e Senato che va rimosso richiedendo a scrutatori e presidenti di seggio delle operazioni in più. Tanto che per velocizzare l'attività dei seggi nel pomeriggio i vicepresidenti sono stati autorizzati a supportare i presidenti circa le operazioni connesse proprio al bollino.

Per evitare l'affollamento dei seggi in orario di chiusura gli elettori sono stati invitati "ad andare a votare il prima possibile". Si teme che i seggi non possano chiudere per le 23 a fronte di lunghe code di elettori. Ma non solo le file hanno caratterizzato la giornata. Ci sono stati anche ritardi e sbagli nella distribuzione delle schede. A Palermo sono state ristampate nella notte le schede elettorali di 200 sezioni dove, per un errore nella perimetazione dei collegi da parte del Comune, erano stati inseriti dei candidati di un altro collegio. Le schede sono state poi ridistribuite ma i seggi hanno aperto con ritardo tra le proteste degli elettori.

Problemi analoghi risolti nella notte a Mantova dove però le operazioni di voto sono partite regolarmente alle 7. Casi di schede con nomi dei candidati sbagliati si sono registrati anche nella Capitale e in Piemonte: in un seggio di Roma, nel quartiere Parioli, la presidente di seggio ha aperto e vuotato l'urna mettendo in una busta i voti degli elettori espressi fino a quel momento, 36, utilizzando le schede sbagliate, assicurando che gli elettori sarebbero stati ricontatti e fatti rivotare.

Stessa situazione nel collegio di Rivolta Bormida e Castelnuovo Bormida, in provincia di Alessandria. Nell'hinterland milanese, a Pioltello, nel napoletano e a Imperia alcune persone sono state denunciate perché sorprese a fotografare la scheda, mentre una Femen è comparsa a seno nudo mentre Silvio Berlusconi stava votando per "annunciargli" che "il suo tempo è scaduto", come aveva scritto sul suo corpo. La donna è stata indagata.

A Napoli la scrutatrice di un seggio ha improvvisamente iniziato a inveire contro i presenti e poi ha strappato l'elenco degli aventi diritto al voto. Voto all'esterno del giardino di una scuola invece per alcuni disabili di Padova a causa di un montascale rotto. E persino il presidente del Comitato Paralimpico, Luca Pancalli si sfoga in in un tweet: "la sezione al primo piano inaccessibile...io e tantissimi anziani costretti a votare in un seggio di fortuna. Vergogna!". E in serata anche la notizia di due anziani elettori morti per un malore al seggio, una donna di 85 anni a Matera ed un uomo di 88 anni a Pordenone.

Caos scrutinio voto all'estero

"Siamo nel caos, un terzo dei seggi qui non è stato ancora aperto". A parlare è uno scrutatore di Castelnuovo di Porto dove si trova il Centro Polifunzionale della Protezione Civile in cui hanno sede i 700 seggi che compongono il Collegio per l'Estero. Qui sono confluiti i pacchi con il voto degli italiani che vivono fuori dai confini nazionali. "Molti presidenti - racconta - non si sono presentati stamani e questo ha causato molti disagi. Adesso speriamo che, essendosi presentati molti volontari, vengano chiamati. Per ora sono tutti nell'Aula Magna". L'insediamento dei seggi doveva avvenire alle 11 di questa mattina ma le operazioni sono andate molto a rilento fino a tarda sera. Lo spoglio comincerà alle 23.