Italia: bocciati, bruciano la scuola

Quattro studenti del liceo Socrate di Roma si sono costituiti in procura
AtseAnsa
16.07.2013 20:53

ROMA - Una bevuta al mare e poi all'alba tutti a bruciare la scuola. "Per vendicarci della bocciatura". L'hanno raccontata così, più o meno, i quattro studenti del liceo classico Socrate di Roma che oggi si sono costituiti in procura autoaccusandosi dell'incendio che sabato ha distrutto 8 aule dell'istituto.Due maggiorenni e due minorenni, tre dei quali appena bocciati, due per il secondo anno consecutivo. "Volevamo farla pagare alla scuola, ma non immaginavamo che l'incendio potesse provocare tutti quei danni", hanno raccontato agli investigatori della polizia, che a quanto pare li avevano già individuati.Dopo una serata alcolica a Torvajanica, sul litorale romano, i quattro sono tornati a Roma dopo le cinque del mattino e hanno deciso di "dare fuoco a qualche banco". Solo che le fiamme hanno distrutto tutto il primo piano: oltre 200 mila euro di danni.Ma oggi, raccontano i loro avvocati, i quattro "hanno capito di aver sbagliato, sono profondamente pentiti, disponibili a pagare i danni e anche a lavorare nel cantiere che dovrà riparare i guasti provocati dall'incendio".I quattro ragazzi, accompagnati da genitori e avvocati, sono stati interrogati in questura. Non ci sarebbero quindi collegamenti tra il rogo doloso e le scritte omofobe comparse nei mesi scorsi in almeno due occasioni sui muri della scuola. Né alcun motivo di ostilità particolare verso i progetti anti-discriminazione dei quali il Socrate va orgoglioso. Puro vandalismo.L'epilogo della storia chiama in causa però anche il ruolo delle famiglie - fa capire il preside Vincenzo Rudi - e porta gli educatori a interrogarsi. "È molto triste che degli studenti della nostra scuola, educati in un certo modo, abbiano compiuto un gesto così devastante. Dobbiamo interrogarci e riaggiustare il tiro sul nostro progetto educativo", dice Francesca Marzio, che al Socrate insegna lingue straniere. E parla di "potenziale di violenza inaudito, un atto criminale".Le indagini della Digos e del commissariato Colombo si erano subito orientate più sulla pista interna alla scuola che su quella politica. L'incendio non era stato né rivendicato né firmato, mentre le scritte omofobe dei mesi scorsi erano sempre state accompagnate da simboli e sigle di gruppi di estrema destra.Ora al Socrate si penserà solo alla ricostruzione. Domani alla Provincia di Roma si svolgerà un incontro per pianificare l'immediato avvio dei lavori. Obiettivo è far riaprire tutta la scuola il 2 settembre. Per le macerie morali che l'incendio ha lasciato sul terreno ci vorrà più tempo.