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Joe Biden: «Gli Stati Uniti e i loro alleati non possono abbandonare l’Ucraina»

Il presidente uscente ha pure detto che il suo omologo russo Vladimir Putin «non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi strategici» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Joe Biden: «Gli Stati Uniti e i loro alleati non possono abbandonare l’Ucraina»
Red. Online
14.01.2025 06:00
19:41
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Per i combattimenti chiude la miniera ucraina di Pokrovsk

Il gruppo ucraino Metinvest ha annunciato la chiusura della miniera di Pokrovsk, pilastro economico fondamentale per l'industria siderurgica, e l'evacuazione del suo personale, a causa degli scontri con l'esercito russo che si sta avvicinando a questa località.

"Metinvest annuncia la sospensione delle operazioni nella miniera di Pokrovsk a causa (...) del deterioramento della situazione della sicurezza", ha affermato la società in una nota. È l'unica miniera sotto il controllo di Kiev a produrre coke, un carbone necessario per produrre acciaio, il secondo prodotto di esportazione dell'Ucraina.

Intanto, su X, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che lo scambio dialettico "tra i soldati nordcoreani catturati e gli investigatori ucraini continua. Stiamo accertando i fatti. Stiamo verificando tutti i dettagli. Il mondo scoprirà la verità su come la Russia sta sfruttando questi individui, cresciuti in un vuoto informativo totale, totalmente ignari dell'Ucraina, e che vengono usati dalla Russia solo per prolungare e intensificare questa guerra".

"Solo la Russia ha bisogno di questa guerra - ha aggiunto il leader ucraino -. Sono grato a tutti i nostri guerrieri che stanno difendendo le posizioni dell'Ucraina e sono anche grato a tutti nel mondo che ci stanno aiutando a proteggere le vite e la nostra indipendenza".

19:38
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«Abbiamo effettuato il più massiccio attacco contro le strutture militari russe da inizio guerra»

L'Ucraina ha rivendicato di aver effettuato «il più massiccio attacco contro le strutture militari» russe dall'inizio della guerra, colpendo il territorio nemico fino a una profondità di oltre mille chilometri con i droni. Ma i raid hanno preso di mira anche la regione frontaliera di Bryansk, dove sono stati impiegati missili americani e britannici, secondo quanto ha reso noto Mosca, minacciando una «risposta».

Nel frattempo, i comandi militari russi hanno detto di avere preso il controllo di altri due villaggi nella loro avanzata nell'est ucraino: quelli di Terny e Neskuchnoye, nella regione di Donetsk. La stessa dove è situata Pokrovsk, la città alla quale si avvicinano i soldati di Mosca e dove è stata annunciata la chiusura e l'evacuazione del personale della locale miniera utilizzata per la produzione del coke, un carbone impiegato nella filiera dell'industria siderurgica, colonna portante dell'economia nel Donbass.

I contendenti sembrano dunque impegnati nello sprint finale prima dell'insediamento alla Casa Bianca tra meno di una settimana di Donald Trump, che dovrebbe scoprire le carte sulla sua iniziativa di pace. La cautela mostrata oggi da Serghiei Lavrov nella sua tradizionale conferenza stampa di inizio anno è emblematica del clima di attesa che si respira a Mosca. In oltre due ore di domande e risposte, il ministro degli Esteri russo ha accuratamente evitato di sbilanciarsi in previsioni. Mosca, ha detto Lavrov, giudica positivamente alcuni cambi di tono nelle dichiarazioni di futuri membri dell'amministrazione Usa, come «il semplice fatto che si cominci a parlare di più delle realtà sul terreno» per la ricerca di una soluzione al conflitto.

Ma attende da Trump «iniziative concrete». Lavrov ha aggiunto che la Russia è pronta a discutere di «garanzie di sicurezza per il Paese che ora si chiama Ucraina», ma ciò dovrà avvenire in un più vasto «contesto euroasiatico» per la sicurezza collettiva. «Il punto non è l'Ucraina - ha affermato Lavrov -, il punto è che l'Ucraina viene utilizzata per indebolire la Russia». E la Russia continua a sentirsi vulnerabile per gli attacchi sul suo territorio anche mentre le sue truppe avanzano su quello ucraino.

In una nota, lo Stato maggiore di Kiev ha affermato di aver bombardato con i droni obiettivi militari «ad una distanza compresa tra 200 e 1'100 chilometri nel profondo della Federazione Russa», nelle regioni di Bryansk, Saratov, Tula e della Repubblica del Tatarstan, la più lontana.

Tra gli obiettivi, secondo la stessa fonte, «una base di stoccaggio del petrolio a Engels, nella regione di Saratov», utilizzata per rifornire i bombardieri strategici. Un impianto già colpito la settimana scorsa in un attacco che ha provocato un incendio durato diversi giorni. Secondo i media e il governo regionale, nella regione del Tatarstan, sul Volga, ricca di energia, un drone ha colpito un serbatoio di stoccaggio di gas liquefatto, facendo divampare fiamme e fumo denso nel cielo vicino alla città di Kazan. Gli attacchi ucraini hanno costretto la Russia ad imporre restrizioni temporanee ai voli civili in ben sette aeroporti.

Nella regione frontaliera di Bryansk gli ucraini hanno detto di aver colpito uno stabilimento chimico a Seltso, dove «vengono prodotte munizioni per artiglieria, sistemi di lancio di razzi, munizioni per l'aviazione, ingegneria e componenti per missili da crociera Kh-59». Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che nell'attacco le forze di Kiev hanno utilizzato sei missili americani Atacms lanciati da terra e sei Storm Shadow britannici lanciati da aerei, oltre a 31 droni. «Le azioni del regime di Kiev, sostenute dai suoi curatori occidentali, non rimarranno senza risposta», ha avvertito il dicastero russo.

Intanto, Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di avere «incontrato a Kiev il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius» e di avere discusso di alcune «priorità chiave: costruire uno scudo di difesa aerea completo, investire nell'industria della difesa ucraina, aumentare le capacità di difesa dell'Ucraina, addestrare e supportare i nostri soldati sul campo di battaglia».

Il leader ucraino si è detto «grato alla Germania per il suo incrollabile sostegno, che non solo ha rafforzato la difesa dell'Ucraina, ma ha anche svolto un ruolo cruciale nel migliorare la sicurezza dell'Europa nel suo complesso. La Germania ha dato uno dei maggiori contributi alla protezione dei cieli dell'Ucraina e al salvataggio di innumerevoli vite, fornendo circa il 16% di tutti gli aiuti che l'Ucraina ha ricevuto».

19:37
19:37
Al via missione NATO nel Baltico, anche con droni navali

Il Mar Baltico è sempre di più una frontiera di scontro con la Russia. Da che doveva essere il lago della Nato, dopo l'ingresso di Svezia e Finlandia nell'Alleanza, negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli incidenti sospetti alle infrastrutture sottomarine, prima con il coinvolgimento di navi cinesi e, da ultimo, un vascello della flotta ombra russa, che ha tranciato un cavo energetico sottomarino il giorno di Natale. Provocando l'immediata reazione della marina finlandese.

"Una risposta robusta è essenziale", ha assicurato il segretario generale Mark Rutte al vertice dell'area baltica annunciando l'avvio di una missione Nato di vigilanza - Baltic Sentry - che potrà contare anche su una piccola flotta di "droni navali", marini e sottomarini.

L'incidente del 25 dicembre è stata infatti la goccia in eccesso. Helsinki, non appena è stato riportato il danneggiamento al cavo Estlink 2, ha bloccato il vascello sospetto (individuato appunto come un elemento della flotta ombra di Mosca), lo ha costretto ad entrare in porto e lo ha ispezionato. Una risposta muscolare non riscontrata nel caso delle navi riconducibili alla Cina già coinvolte in altri danneggiamenti, sempre col metodo del trascinamento dell'àncora. "Se non fossimo intervenuti subito il danno sarebbe stato maggiore", ha affermato il presidente della Finlandia, Alexander Stubb, nel corso della conferenza stampa di fine vertice. D'ora in poi, insomma, la musica deve cambiare.

"Siamo determinati a scoraggiare, individuare e contrastare qualsiasi tentativo di sabotaggio e qualsiasi attacco contro le nostre infrastrutture sarà affrontato con una risposta forte e determinata", si legge nella dichiarazione congiunta firmata da Finlandia, Estonia, Danimarca, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Svezia alla presenza, appunto, di Rutte e della vicepresidente esecutiva della Commissione Europea Henna Virkkunen. "La Finlandia - si è complimentato Rutte - ha dimostrato che è possibile agire con fermezza nel rispetto della legge: i capitani delle navi devono capire che le potenziali minacce alle nostre infrastrutture avranno conseguenze, tra cui il sequestro e l'arresto".

Il sec-gen poi, senza voler scendere nei particolari "per non dare vantaggi al nemico", ha chiarito che Baltic Sentry utilizzerà una serie di mezzi, tra cui "fregate, aerei da pattugliamento marittimo e satelliti" nonché "nuove tecnologie", come appunto i droni marini. Nessuno, va detto, al momento ha ancora accusato formalmente Mosca - o Pechino - di alcunché ma Rutte parla apertamente di una "campagna per destabilizzare le nostre società" e alla Nato, in modo riservato, diversi funzionari fanno capire che nel Baltico c'è lo zampino di Russia e Cina. Il punto, quindi, è proprio come gestire la situazione evitando una possibile escalation, trincerandosi dietro il riserbo delle "indagini in corso".

Il vertice dell'area baltica è servito dunque a lanciare un segnale, da un lato, e trovare al contempo il minimo comun denominatore nella risposta, con alcuni Paesi determinati a non mostrare ulteriori tentennamenti (tutti tranne la Germania, per natura più prudente).

15:48
15:48
«Da Trump segnali positivi, ma aspettiamo proposte»

La Russia giudica positivamente alcuni cambi di tono nelle dichiarazioni di futuri membri dell'amministrazione di Donald Trump, ma attende dal presidente eletto americano "iniziative concrete" una volta che si sarà insediato alla Casa Bianca. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Serghiei Lavrov, nella tradizionale conferenza stampa di inizio anno.

Secondo Lavrov, "il semplice fatto che si cominci a parlare di più delle realtà sul terreno, è una cosa che probabilmente merita di essere bene accolta". Mosca continua ad assicurare di essere pronta a trattative per mettere fine al conflitto in Ucraina, ma sottolineando appunto che esse devono partire dalla "realtà sul terreno", che vedono attualmente le sue truppe occupare la Crimea e buona parte di altre quattro province ucraine: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Nel giugno dello scorso anno il presidente Vladimir Putin ha detto che Mosca è pronta a un cessate il fuoco solo se le truppe ucraine si ritirano completamente da queste quattro regioni e Kiev si impegna ufficialmente a non entrare nella Nato.

Lavrov ha tuttavia affermato che la Russia aspetta di vedere le "iniziative concrete" proposte da Trump, e ha sottolineato che finora non ci sono proposte da parte del presidente eletto per un vertice con Putin. "Quando Trump sarà presidente e illustrerà in modo formale la sua posizione in merito all'Ucraina, ovviamente la esamineremo", ha aggiunto il capo della diplomazia russa.

Lavrov ha aggiunto che la Russia è pronta a discutere di "garanzie di sicurezza per il Paese che ora si chiama Ucraina, o per una parte di questo Paese, che non è ancora determinata". Ma ciò dovrà avvenire in un più vasto "contesto euroasiatico" per la sicurezza collettiva. "Il punto non è l'Ucraina - ha affermato Lavrov - ma il punto è che l'Ucraina viene utilizzata per indebolire la Russia (...) nel sistema di sicurezza europeo. Naturalmente, le minacce sul fianco occidentale, sui nostri confini occidentali, devono essere eliminate".

14:53
14:53
Kiev rivendica «l'attacco più massiccio contro la Russia»

L'Ucraina ha rivendicato di aver effettuato questa notte «il più massiccio attacco contro le strutture militari» russe dall'inizio della guerra.

In una nota, lo Stato maggiore ucraino ha riferito di aver colpito «ad una distanza compresa tra 200 e 1.100 km nel profondo della Federazione Russa» le regioni di Bryansk, Saratov, Tula e della Repubblica del Tatarstan. Tra gli obiettivi colpiti ci sono «una base di stoccaggio del petrolio Kombinat Crystal a Engels, nella regione di Saratov», e «lo stabilimento chimico nella città di Seltso» a Bryansk, dove sono stati colpiti anche due complessi missilistici antiaerei nemici.

Il raid contro la base di stoccaggio del petrolio a Engels è avvenuto dopo che «era appena stato domato un incendio durato 5 giorni dopo l'attacco precedente», ricorda lo Stato maggiore ucraino sottolineando che l'attacco è stato realizzato «con successo dalle unità delle Forze dei sistemi senza pilota (droni) delle Forze armate dell'Ucraina e della Direzione principale dell'intelligence».

Lo stabilimento chimico di Bryansk nella città di Seltso colpito nei raid è «una struttura strategica del complesso militare-industriale russo» dove «vengono prodotte munizioni per artiglieria, sistemi di lancio di razzi, munizioni per l'aviazione, ingegneria e componenti per missili da crociera Kh-59», sostiene lo Stato maggiore.

«Nell'esecuzione di questa missione di combattimento» contro la Russia «sono state coinvolte unità delle forze dei sistemi senza pilota, delle forze per operazioni speciali, del servizio di sicurezza dell'Ucraina, delle forze missilistiche, delle forze aeree delle forze armate dell'Ucraina, nonché della direzione principale dell'intelligence del ministero della difesa. Inoltre, unità della Direzione principale dell'intelligence e del Servizio di sicurezza dell'Ucraina hanno attaccato obiettivi strategici del complesso militare-industriale della Federazione Russa: la raffineria di petrolio di Saratov e l'impianto di Kazanorgsintez. In entrambe le strutture è scoppiato un incendio».

«Il lavoro mirato e sistematico per distruggere gli oggetti che forniscono munizioni, equipaggiamento militare, carburante all'esercito di occupazione della Federazione Russa continuerà fino alla completa cessazione dell'aggressione armata della Federazione Russa contro l'Ucraina», conclude la nota.

13:58
13:58
Pistorius: «Se c'è il sostegno dell'Occidente, Kiev può trattare da pari»

Con il sostegno dell'Occidente Kiev avrebbe la possibilità di sedersi al tavolo elle trattative in una situazione di parità «per un negoziato ragionevole nel corso dell'anno». È quello che ha detto nella sua visita nella capitale ucraina il ministro della Difesa Boris Pistorius, secondo quanto riporta l'agenzia Dpa.

Un'effettiva possibilità di successo dell'Ucraina, ha aggiunto, dipenderà dal fatto che Europa e Usa continuino a collaborare anche dopo l'insediamento di Donald Trump. Il ministro ha anche annunciato di voler dare ancora una volta un segnale che Europa e Nato siano al fianco degli ucraini una settimana prima del 20 gennaio.

«Combattono con enorme coraggio e i rifornimenti vanno avanti», ha aggiunto, ribadendo il forte sostegno tedesco. Secondo Pistorius, il pericolo di una sconfitta dell'Ucraina «non è significativamente maggiore di quello di un anno fa. La differenza decisiva è che Putin sta ovviamente cercando di recuperare quanto più terreno possibile prima del 20 gennaio, nell'attesa che i negoziati per il cessate il fuoco gli vengano imposti».

La Germania continua a stare dalla parte dell'Ucraina, ha assicurato il ministro socialdemocratico, e la campagna elettorale in vista del 23 febbraio non cambia la circostanza che «un grande Paese europeo sta combattendo per la sua sopravvivenza, per la sua libertà».

13:56
13:56
Unicef: in Ucraina a dicembre uccisi o feriti 22 bambini

Sono 22 i bambini uccisi o feriti nel dicembre 2024 in Ucraina. Lo afferma l'Unicef spiegando che dall'inizio della guerra sono invece «più di 2500 i bambini uccisi o feriti». «Gli attacchi alle aree popolate - dice l'Unicef - devono cessare. I bambini devono essere sempre protetti. Non sono un obiettivo».

13:14
13:14
Vertice Baltico, risposta forte ad attacchi alle strutture

«Siamo determinati a scoraggiare, individuare e contrastare qualsiasi tentativo di sabotaggio e qualsiasi attacco contro le nostre infrastrutture sarà affrontato con una risposta forte e determinata». Lo si legge nel comunicato congiunto del vertice di Helsinki dell'area baltica.

«Siamo pronti ad attribuire le azioni ostili commesse da attori maligni e siamo lieti che la Nato abbia lanciato la missione di vigilanza 'Baltic Sentry' per migliorare la consapevolezza della situazione e scoraggiare le attività ostili», si legge ancora.

Al vertice hanno partecipato il presidente della Finlandia Alexander Stubb, il primo ministro dell'Estonia Kristen Michal, il primo ministro della Danimarca Mette Frederiksen, il cancelliere federale della Germania Olaf Scholz, il presidente della Lettonia Edgars Rinkēvičs, il presidente della Lituania Gitanas Nausėda, il primo ministro della Polonia Donald Tusk, il primo ministro della Svezia Ulf Kristersson, il Segretario generale della Nato Mark Rutte e la vicepresidente esecutiva della Commissione Europea Henna Virkkunen.

«Le nazioni coinvolte - si legge ancora - stanno coordinando l'impiego di diversi mezzi e opzioni. Ad esempio, il Comandante della Task Force-Baltic lavora per creare un quadro regionale integrato delle infrastrutture critiche nel Mar Baltico, che contribuisca al lavoro della Nato per la protezione delle infrastrutture critiche sottomarine. Restiamo pronti ad agire individualmente e collettivamente per proteggere le nostre infrastrutture critiche sottomarine e aumentare la resilienza, anche basandoci sulla cooperazione esistente tra Nato e Ue e ampliandola».

«Insieme, individueremo ulteriori misure in conformità con il diritto internazionale del mare, compresa la libertà di navigazione, per prevenire e rispondere efficacemente al danneggiamento intenzionale di infrastrutture critiche sottomarine o a comportamenti irresponsabili: ci riserviamo il diritto, in conformità con il diritto internazionale, di intervenire contro qualsiasi nave sospetta che aggiri le sanzioni e minacci la nostra sicurezza, le infrastrutture e l'ambiente», si conclude. «In stretta collaborazione con gli Stati costieri, stiamo aumentando la sorveglianza delle navi, comprese le ispezioni dei certificati di assicurazione delle navi».

13:09
13:09
Russia: «Conquistati altri due villaggi nell'Ucraina orientale»

Il ministero della Difesa russo sostiene che le sue truppe abbiano preso il controllo di altri due villaggi nell'est dell'Ucraina: quelli di Terny e Neskuchnoye, nella regione ucraina di Donetsk, in parte occupata dai soldati del Cremlino. Lo riporta l'agenzia Interfax.

13:08
13:08
Mosca: «Kiev ha lanciato missili occidentali in Russia»

L'esercito russo ha accusato l'Ucraina di aver lanciato missili occidentali contro la Russia in un attacco avvenuto nella notte. che «non rimarrà senza risposta», ha avvertito il ministero della Difesa. Lo riferiscono le agenzie russe.

Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che la scorsa notte gli ucraini hanno utilizzato sei missili americani Atacms lanciati da terra e sei Storm Shadow britannici lanciati da aerei, oltre che 31 droni, per cercare di colpire obiettivi nella regione di Bryansk. «Tutte le armi di attacco sono state abbattute dalla difesa aerea e non ci sono morti o feriti», aggiunge il ministero.

Secondo la stessa fonte altri due Storm Shadow sono stati abbattuti sul Mar Nero. «Le azioni del regime di Kiev, sostenute dai suoi curatori occidentali, non rimarranno senza risposta», afferma ancora il ministero della Difesa di Mosca.

10:42
10:42
Mosca: «Restrizioni ai voli in 7 scali per l'attacco di droni»

Restrizioni temporanee ai voli civili sono state introdotte negli aeroporti russi di Kazan, Kaluga, Saratov, Tambov, Penza, Ulyanovsk e Nizhnekamsk: lo riporta l'agenzia Tass, secondo cui si tratta di misure adottate per attacchi di droni in Russia, precisando che le limitazioni sono già state cancellate negli scali di Kaluga, Tambov e Penza.

10:24
10:24
Il ministro della Difesa tedesco Pistorius in visita a Kiev

Il ministro della Difesa tedesco, Boris Puistorius, è arrivato stamattina a Kiev per una visita a sorpresa, per assicurare sostegno e cooperazione continuati della Germania all'Ucraina nella guerra con la Russia, a una settimana dall'investitura di Donald Trump alla Casa Bianca e a un mese e mezzo dalle incerte elezioni tedesche.

Pistorius avrà colloqui bilaterali anche sull'industria della difesa ucraina.

10:22
10:22
Mosca: «Droni ucraini incendiano depositi di gas e fabbriche»

Droni ucraini hanno provocato incendi in un impianto di gas e in siti industriali a centinaia di chilometri di distanza l'uno dall'altro in Russia, hanno dichiarato le autorità russe.

Secondo i media e il governo regionale, nella regione del Tatarstan, sul Volga, ricca di energia, un drone ha colpito un serbatoio di stoccaggio di gas liquefatto, facendo divampare fiamme e fumo denso nel cielo vicino alla città di Kazan.

Ad Engels, a più di 600 chilometri a sud-ovest di Kazan, un «massiccio attacco di droni» ha danneggiato due siti industriali, secondo il governatore regionale di Saratov, Roman Bussargin. Entrambi i siti colpiti si trovano fra i 600 e i 700 km dai confini ucraini.

Secondo il governatore dell'oblast di Saratiov, l'attacco ha provocato un incendio a un impianto industriale di Engels ma non ci sarebbero vittime. Busargin ha inoltre annunciato che oggi le scuole delle due città effettueranno le lezioni online a causa dell'allarme per l'attacco di droni.

Vicino a Engels, che dista circa 700 chilometri dal confine russo-ucraino, c'è una base di bombardieri strategici russi e la settimana scorsa il governatore aveva annunciato danni a una «struttura industriale» dopo un attacco di droni.

L'Ucraina sostiene di aver colpito in quell'attacco un deposito petrolifero utilizzato per il rifornimento degli aerei strategici russi. L'incendio è durato cinque giorni e due vigili del fuoco sono morti nel tentativo di domarlo.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

Le difese aeree russe hanno abbattuto nella notte 16 droni nella regione di Tula: lo ha reso noto il governatore, Dmitry Milyayev, aggiungendo che diverse auto e un edificio residenziale sono stati danneggiati, come riporta la Tass. «I frammenti di droni caduti hanno danneggiato diverse auto e le finestre di un edificio residenziale. I sistemi di difesa aerea del ministero della Difesa russo in servizio hanno respinto l'attacco. Secondo i rapporti preliminari, sono stati abbattuti 16 droni», ha detto Milyayev.

Sul fronte opposto, invece, nella tarda serata di ieri si sono verificate esplosioni a Kiev e nella regione della capitale. Le difese aree si sono attivate, colpendo i droni russi. Lo riferisce Rbc-Ucraina, citando il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko. «Sulla parte sinistra della capitale, le forze di difesa aerea stanno lavorando contro i droni nemici. Restate nei rifugi», ha affermato il primo cittadino. L'aeronautica delle forze armate ucraine ha invitato i residenti della capitale e quelli di Brovary e Vyshgorod, a rimanere nei rifugi.

Intanto, il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che il suo Paese e i propri alleati non possono abbandonare l’Ucraina. Biden ha elogiato il sostegno americano e internazionale a Kiev dall'invasione di Mosca nel 2022 e ha assicurato che il presidente russo, Vladimir Putin, «non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi strategici».