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Joe Biden: «Israele non ha fatto abbastanza per proteggere civili e operatori umanitari»

Il presidente statunitense commenta l'uccisione, da parte delle Forze israeliane di difesa, di sette collaboratori della ong World Central Kitchen: «Indignato e addolorato» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Joe Biden: «Israele non ha fatto abbastanza per proteggere civili e operatori umanitari»
Red. Online
03.04.2024 07:27
22:06
22:06
USA e Israele divisi sui tempi dell'evacuazione di Rafah

Israele e USA restano distanti sull'operazione militare a Rafah. Lo ha riferito Axios, dopo l'incontro virtuale di lunedì tra alti funzionari di entrambi i governi per discutere il dossier. Sulla tempistica dell'evacuazione di oltre un milione di palestinesi dal sud di Gaza, Israele ha affermato che ci vorranno circa quattro settimane. Per gli uomini di Biden presenti ai colloqui invece sarebbe irrealistico, perché le operazioni di evacuazione richiederebbero circa quattro mesi.

Gli americani, si aggiunge nel report, hanno detto alle loro controparti che la crisi umanitaria a Gaza, peggiorata negli ultimi mesi, non alimenta la fiducia nella capacità dell'Idf di portare a termine un'evacuazione sicura di così tanti palestinesi entro i tempi suggeriti dai militari.

22:05
22:05
Israele ha usato l'IA per individuare 37mila obiettivi di raid

L'Esercito israeliano «ha utilizzato un sistema di Intelligenza artificiale, chiamato 'Lavender', per individuare 37mila obiettivi collegati a Hamas e altre formazioni palestinesi grazie a un database». Lo scrive il Guardian, citando quanto riferito da sei ufficiali israeliani coperti da anonimato al giornalista Yuval Abraham, in un'inchiesta per il magazine israelo-palestinese +972.

Il sistema, si afferma, è stato sviluppato dalla divisione di intelligence d'élite delle forze di difesa israeliane, l'Unità 8200.

Inoltre, il Guardian sottolinea che «per alcune categorie di obiettivi, l'Idf ha applicato quote preautorizzate per il numero stimato di civili che potevano rimanere uccisi.

Due fonti hanno affermato che durante le prime settimane di guerra è stato »permesso loro di uccidere 15 o 20 civili durante attacchi aerei contro obiettivi di basso rango«.

21:40
21:40
Il Likud replica a Gantz: «Il governo va avanti»

«Gantz deve smetterla di occuparsi di 'piccola politica', il governo andrà avanti fino a che non raggiungerà tutti gli obiettivi della guerra». Questa la replica del Likud del premier Benyamin Netanyahu alla dichiarazione del ministro del gabinetto di guerra - e leader centrista - Benny Gantz che ha invocato elezioni anticipate per settembre.

21:35
21:35
Gantz: «Dobbiamo andare alle elezioni anticipate a settembre»

«Dovremmo concordare una data delle elezioni generali per settembre prossimo». Lo ha detto a sorpresa il leader centrista israeliano e ministro del Gabinetto di Guerra, Benny Gantz in una conferenza stampa. È la prima volta che Gantz, in testa ad ogni sondaggio, chiede le elezioni anticipate.

«Credo che la proposta che sto avanzando qui di andare ad una data elettorale concordata - ha spiegato Gantz - permetta che i combattimenti e gli sforzi nazionali continuino».

«Le elezioni permetteranno ai cittadini di Israele di sapere che presto si rinnoverà la fiducia tra noi e questo eviterà una spaccatura nella nazione», ha aggiunto.

21:34
21:34
Varsavia convoca l'ambasciatore israeliano

Varsavia ha convocato l'ambasciatore israeliano dopo l'uccisione di 7 operatori di World Central Kitche (Wck) ieri a Gaza, tra i quali un cittadino polacco. Lo rende noto il ministero.

Stamattina il primo ministro polacco, Donald Tusk, ha dichiarato che l'attacco e la reazione di Israele all'attacco stanno mettendo «alla prova» la solidarietà con questo Paese.

«Ho invitato l'ambasciatore (...) Voglio parlare con lui della nuova situazione nelle relazioni polacco-israeliane e della responsabilità morale, politica e finanziaria del recente incidente a Gaza», ha dichiarato il viceministro Andrzej Szejna, citato dall'agenzia Pap.

«La situazione è estremamente difficile, sia per la morte di un nostro cittadino che per le nostre relazioni e gli aiuti umanitari alla Palestina», ha sottolineato Szejna, aggiungendo che l'ambasciatore sarà convocato venerdì prossimo.

A una domanda sulla possibilità di un aumento dell'antisemitismo in Polonia, il capo della diplomazia polacca Radoslaw Sikorski ha affermato che «questo è già in atto». «Se è vero che un convoglio è stato deliberatamente attaccato perché avrebbe dovuto comprendere un terrorista e che quindi sono state sacrificate delle vite civili, non conosco nessun sistema in cui questo sarebbe giustificato», ha dichiarato Sikorski alla radio pubblica polacca Trojka.

«Se così fosse, Israele deve scusarsi e risarcire le famiglie delle vittime», ha proseguito. «Ho chiesto la piena collaborazione della nostra procura», ha aggiunto il capo della diplomazia polacca. «Non possiamo minimizzare questa vicenda dicendo che questo accade in tempo di guerra, come ha detto ieri (Benyamin) Netanyahu, il capo del governo israeliano», ha aggiunto.

21:33
21:33
Sanchez: «La risposta di Netanyahu sul raid è insufficiente»

La risposta fornita dal primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sul raid che ha ucciso sette operatori umanitari della World Central Kitchen a Gaza è stata finora «insufficiente e inaccettabile»: lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez, in conferenza stampa da Doha, dove ha incontrato il primo ministro e ministro degli esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani. «Stiamo attendendo spiegazioni molto più dettagliate del perché di questo bombardamento», ha aggiunto.

In risposta a una domanda su eventuali azioni diplomatiche della Spagna nei confronti di Israele dopo gli ultimi eventi, Sánchez ha detto: «Ci attendiamo una risposta molto più determinata e dettagliata su quanto accaduto. A partire da lì, valuteremo che azioni intraprendere rispetto al governo del primo ministro Netanyahu».

E ha sottolineato che, rispetto al raid contro gli operatori di World Central Kitchen a Gaza «va anche tenuto in conto che, stando a quanto emerso sinora, il governo israeliano sapeva conosceva azioni e itinerario sul terreno». In un intervento iniziale nel corso della conferenza stampa da Doha, il premier iberico ha poi anche confermato un'indiscrezione già lanciata in mattinata da El País, annunciando che la Spagna «appoggerà l'ingresso della Palestina come membro a pieno diritto delle Nazioni Unite».

Inoltre, ha evidenziato che «è necessario avanzare nel riconoscimento di Israele da parte dei suoi vicini». In quanto a soluzioni nell'immediato per fermare la «catastrofe umanitaria» in corso a Gaza, Sánchez ha insistito sulla necessità di un «cessate il fuoco» il prima possibile.

19:44
19:44
«Senza il ritiro di Israele da Gaza niente intesa»

Un «cessate il fuoco permanente, il ritiro globale e completo del nemico dalla Striscia di Gaza, il ritorno di tutti gli sfollati alle loro case, la rimozione del blocco». Queste le condizioni ribadite dal leader di Hamas Ismail Haniyeh, nel nuovo round di negoziati al Cairo, per l'accordo con Israele che porti al rilascio degli ostaggi e alla tregua a Gaza. Hanyeh ha parlato alla tv in occasione della «Giornata per Gerusalemme».

19:34
19:34
Gallant: «Stiamo espandendo le operazioni contro Hezbollah»

«Stiamo aumentando la preparazione, e allo stesso tempo stiamo anche espandendo le nostre operazioni contro Hezbollah e contro altri che ci minacciano. Colpiamo i nostri nemici in tutto il Medio Oriente». Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant.

Riferendosi agli Hezbollah in Libano, Gallant ha detto che è preferibile «un accordo che porti all'eliminazione della minaccia, ma dobbiamo prepararci alla possibilità di usare la forza in Libano che tenga conto dello scenario che è in corso e che è di guerra». «Dobbiamo essere preparati per questo problema e capire - ha aggiunto - che può accadere».

19:33
19:33
«Gli operatori britannici di WCK uccisi da un raid disumano»

Tre ex militari, reduci da teatri come l'ex Jugoslavia o l'Afghanistan, uccisi di fatto a tradimento durante una missione umanitaria concordata e autorizzata. È lo scenario tratteggiato oggi dai media del Regno Unito e dalle famiglie dei tre britannici rimasti vittime - con altri 4 volontari - del raid israeliano contro il convoglio della Ong americana World Central Kitchen (WCK) impegnata a portare aiuti alimentari ai civili palestinesi nella Striscia di Gaza.

Dopo la reazione dei parenti del 47enne James Kirby, che hanno denunciato l'episodio come frutto di una «violenza insensata», sono arrivate quelle di familiari, conoscenti ed ex commilitoni del 57enne John Chapman e del 33enne James Henderson: anche loro veterani dell'esercito di Sua Maestà assoldati dopo il congedo in Polonia dalla compagnia di sicurezza privata Social Global e chiamati a proteggere sul terreno gli attivisti di WCK in missione a Gaza; ma impotenti di fronte all'insistito lancio dei missili d'Israele dal cielo.

«John è morto mentre cercava di aiutare la gente, bersaglio di un'azione disumana», ha scritto in particolare la famiglia di Chapman, il più esperto del gruppo. Ricordando il congiunto ucciso alla stregua «di un eroe» (come fatto da parenti e amici degli altri caduti per i loro cari), ma ricordandone pure «il sorriso e il coraggio» ed evidenziando «lo shock devastante» per l'accaduto.

18:46
18:46
Sale a 16 il bilancio dei morti del raid israeliano a Damasco

L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha annunciato che il bilancio delle vittime dell'attacco aereo israeliano sul consolato iraniano a Damasco è salito a 16 morti. Il raid ha distrutto l'annesso consolare dell'ambasciata. Le vittime sono otto iraniani - tra cui due comandanti di alto livello della Guardia rivoluzionaria iraniana - cinque siriani, un membro del gruppo militante libanese Hezbollah e due civili, una donna e suo figlio, ha aggiunto l'Osservatorio.

L'attacco a Damasco è stato il quinto in una settimana a colpire la Siria, il cui presidente Bashar al-Assad è sostenuto dall'Iran, da lungo tempo acerrimo nemico di Israele. I combattenti di Hezbollah sono da tempo schierati in Siria a sostegno delle forze di Assad nella guerra civile del suo Paese. Il raid di Damasco è arrivato dopo che un altro raid israeliano venerdì scorso ha ucciso 53 persone in Siria, tra cui 38 soldati e sette membri di Hezbollah, secondo l'Ong.

16:05
16:05
Lo chef Andres: «Non è solo un errore, il cibo non è un'arma di guerra»

Netanyahu «ha detto che 'questo accade in guerra', ma gli attacchi aerei sul nostro convoglio non sono stati solo uno sfortunato errore accaduto nella nebbia del conflitto: si tratta di un attacco diretto contro veicoli chiaramente segnalati i cui movimenti erano noti a l'Idf. Il cibo non è un'arma di guerra». È quanto sottolinea lo chef Jose Andres fondatore di World Center Kitchen, l'Ong per cui lavoravano i sette operatori umanitari uccisi ieri da un raid israeliano, spiegando che «il governo israeliano dovrebbe smettere di uccidere civili e operatori umanitari e iniziare il lungo viaggio verso la pace».

«Nelle peggiori condizioni, dopo il peggiore attacco terroristico della sua storia, è giunto il momento che il meglio di Israele appaia: dovrebbe aprire vie terrestri per l'introduzione di cibo e medicine», prosegue Andres in una conversazione con il media israeliano Ynet. «Conosciamo gli israeliani, nel loro cuore sanno che il cibo non è un'arma di guerra. Israele è migliore del modo in cui viene condotta questa guerra. È migliore che negare cibo e medicine ai civili», insiste lo chef.

«Sumi Francom, Damian Sobol, Jacob Flickinger, Saif ad-Din Issam Eyad Abotha, John Chapman, James Kirby e James Henderson - aggiunge citando i nomi delle sette vittime - hanno rischiato tutto per l'attività umana più elementare di tutte: condividere il nostro cibo con gli altri. Il loro lavoro si basava su una semplice convinzione: che il cibo è un diritto umano universale. Non chiediamo a quale religione appartieni. Ti chiediamo solo di quanti pasti hai bisogno», prosegue ricordando l'attività di Wck che a Gaza ha portato, finora, «più di 43 milioni di pasti e preparato cibi caldi in 68 cucine comunitarie dove i palestinesi danno da mangiare ai palestinesi».

15:49
15:49
«I corpi dei 6 operatori del Wck sono in Egitto»

I media statali egiziani affermano che i corpi di sei operatori umanitari del World Central Kitchen (Wck), uccisi ieri da un attacco israeliano, sono stati trasportati fuori Gaza.

Sei ambulanze hanno evacuato le vittime verso l'Egitto, dove ci si aspetta che siano accolte da rappresentanti ufficiali dei loro Paesi. Una settima vittima palestinese, l'autista e interprete della squadra, è stata sepolta a Rafah.

13:44
13:44
Famiglie degli ostaggi protestano durante la riunione della Knesset

Le famiglie dei circa 130 ostaggi ancora in mano a Hamas a Gaza hanno inscenato una nuova protesta durante una pausa dei lavori di una riunione dell'aula della Knesset a Gerusalemme.

Lo hanno riferito i media secondo cui i manifestanti, che pressano il governo di Benjamin Netanyahu per arrivare ad un accordo sul rilascio degli ostaggi, hanno spruzzato di giallo (il colore che in Israele indica i rapiti) i vetri di protezione dell'aula. Tra gli slogan urlati «non andrete in pausa a nostre spese».

11:31
11:31
«A Gaza 33 mila palestinesi uccisi da inizio guerra»

Gli ultimi dati del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, affermano che 59 palestinesi sono stati uccisi e 83 feriti negli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore.

Dal 7 ottobre, almeno 32'975 palestinesi sono stati uccisi e 75'577 feriti negli attacchi israeliani su Gaza. Lo riporta il Guardian.

11:25
11:25
«Per Hamas nell'offerta di Israele mancano punti importanti»

Fonti di Hamas - citate da Haaretz - hanno fatto sapere che la nuova proposta presentata da Israele ai mediatori nei negoziati in corso al Cairo non presenta «una svolta» in alcuno dei temi che hanno impedito, nelle precedenti tornate, un intesa. Secondo le stesse fonti, non c'è assicurazione da parte di Israele che il cessate il fuoco sia accompagnato dal ritiro delle Forze di difesa israeliane (Idf) dalla Striscia.

Hamas - secondo il quotidiano - ha comunque confermato che sta analizzando la proposta e che darà un risposta ufficiale nei prossimi giorni.

10:58
10:58
«È stato Hezbollah a piazzare quell'ordigno»

L'esplosione avvenuta lo scorso 30 marzo a Rmeish in Libano a causa della quale rimasero feriti 4 osservatori Onu Untso a bordo di un veicolo "è stata causata da un ordigno esplosivo piazzato dagli Hezbollah". Lo hanno fatto sapere su X (ex Twitter) le Forze di difesa israeliane (Idf) in base a informazioni di "intelligence".

L'esercito aveva da subito smentito l'accusa - avanzata da fonti della sicurezza libanese - che a colpire l'auto con i quattro osservatori fosse stato un drone israeliano. Ora - secondo la stessa fonte - l'accusa nei confronti di Hezbollah.

10:57
10:57
«Israele e alleati saranno puniti per l'attacco a Damasco»

«Il regime israeliano e i suoi sostenitori saranno sicuramente puniti per il vergognoso attacco del regime alla sede consolare iraniana a Damasco e anche per i crimini che hanno commesso nella Striscia di Gaza», ha dichiarato il presidente iraniano Ebrahim Raisi in una conversazione telefonica con il suo omologo siriano Bashar al-Assad martedì sera. Lo riporta Mehr.

«Purtroppo, la passività di alcuni Stati arabi ha impedito al mondo islamico di adottare una posizione unitaria contro il regime sionista e ha fatto sì che questo regime diventasse più sfacciato nel commettere crimini», ha aggiunto. Da parte sua, Assad ha sottolineato la necessità di sostenere l'asse della resistenza e di punire il regime di Tel Aviv.

10:36
10:36
«La Spagna appoggerà l'entrata a pieno diritto della Palestina all'ONU»

Spagna non si limiterà a riconoscere lo Stato di Palestina nel primo semestre dell'anno, come ha annunciato il premier Pedro Sanchez durante il suo tour nella regione, ma sosterrà l'ingresso della Palestina come 194° membro di pieno diritto delle Nazioni Unite, secondo fonti diplomatiche citate oggi da El Pais.

È una delle priorità della presidenza rotatoria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ricoperta da Malta, stando a quanto annunciato dall'ambasciatrice dell'isola mediterranea davanti all'Onu, Vanessa Frazier, la scorsa settimana.

Malta - che ha già riconosciuto lo Stato palestinese alla fine del secolo scorso - è uno dei quattro Paesi che con la Spagna, Irlanda e Slovenia hanno sottoscritto il 22 marzo una dichiarazione congiunta per riconoscere congiuntamente lo Stato palestinese quando questo «possa apportare un contributo positivo e le circostanze siano adeguate». Anche se è prevedibile che l'iniziativa possa essere fermata dal veto dei Paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, le fonti diplomatiche indicano che «servirà perché la questione sia discussa nel principale foro di politica internazionale».

07:54
07:54
L'IDF ammette: «Un grave errore»

L'esercito israeliano ha ammesso oggi che l'attacco al convoglio della ong statunitense World Central Kitchen (Wck) in cui sono morti sette operatori umanitari è stato un «grave errore».

«Questo incidente è stato un grave errore», ha dichiarato il capo di Stato Maggiore israeliano, il generale Herzi Halevi, in un video messaggio. «È stato un errore che ha fatto seguito a un'errata identificazione di notte, durante una guerra, in condizioni molto complesse. Non sarebbe dovuto accadere», ha aggiunto.

07:27
07:27
Il punto alle 7.30

«Sono indignato e addolorato per la morte di sette operatori umanitari della World Central Kitchen, tra cui un americano, avvenuta ieri a Gaza. Fornivano cibo ai civili affamati nel mezzo di una guerra. Erano coraggiosi e altruisti. La loro morte è una tragedia»: lo afferma Joe Biden in una nota, ammonendo che «Israele non ha fatto abbastanza per proteggere gli operatori umanitari che cercano di fornire ai civili l'aiuto di cui hanno disperatamente bisogno» e «non ha fatto abbastanza neppure per proteggere i civili».

«Ancora più tragicamente - sottolinea Biden - questo non è un incidente isolato. Questo conflitto è stato uno dei peggiori degli ultimi anni in termini di quanti operatori umanitari sono stati uccisi. Questo è uno dei motivi principali per cui la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza è stata così difficile: perché Israele non ha fatto abbastanza per proteggere gli operatori umanitari che cercano di fornire ai civili l'aiuto di cui hanno disperatamente bisogno. Incidenti come quello di ieri semplicemente non dovrebbero accadere». «Israele - prosegue -non ha fatto abbastanza neppure per proteggere i civili. Gli Stati Uniti hanno ripetutamente esortato Israele a compensare le operazioni militari contro Hamas con operazioni umanitarie, al fine di evitare vittime civili». «Gli Stati Uniti - conclude - continueranno a fare tutto il possibile per fornire assistenza umanitaria ai civili palestinesi a Gaza, attraverso tutti i mezzi disponibili. Continuerò a fare pressioni su Israele affinché faccia di più per facilitare tali aiuti. E stiamo spingendo forte per un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo sugli ostaggi».

«Israele si è impegnato a condurre un'indagine approfondita sul motivo per cui i veicoli degli operatori umanitari sono stati colpiti dagli attacchi aerei. Tale indagine deve essere rapida, deve garantire la responsabilità e i suoi risultati devono essere resi pubblici»: lo afferma Joe Biden in una nota sul raid israeliano in cui sono morti sette operatori umanitari della World Central Kitchen.