Festival

John Travolta non è l'unico: ricordate Dustin Hoffman?

L'attore americano, protagonista di un inspiegabile Balletto del qua qua, è in «buona» compagnia: vent'anni fa la star del Laureato infarcì la performance di parolacce e battute surreali
Dustin Hoffman nel 2004 a Sanremo.
Marcello Pelizzari
08.02.2024 12:00

Probabilmente, gli spettatori di Sanremo hanno la memoria corta. No, la comparsata di John Travolta – parafrasando Fiorello – non è la gag più terrificante della storia della televisione italiana. Quantomeno, l'attore statunitense – protagonista di un siparietto non esattamente riuscito (eufemismo) con Amadeus e Fiorello sulle note del Balletto del qua qua –  è in buona, buonissima compagnia. Tradotto: il Festival della canzone italiana ha avuto altri momenti trash o, se preferite, cringe in passato, dove per cringe si intende tutto ciò che suscita imbarazzo e al tempo stesso disagio in chi osserva.

In questo senso, proprio mentre l'Italia intera sta discutendo la performance dell'oramai ex Tony Manero si celebra il ventennale di un'altra, storica controprestazione. Quella che Dustin Hoffman, diventato icona grazie al Laureato nel 1967 e protagonista, in seguito, di una carriera fenomenale a Hollywood, fornì sul palco dell'Ariston. A riproporre il tutto, in queste ore, è stato il giornalista Giuseppe Pastore, tramite un suo vecchio tweet. Parentesi: l'edizione del 2004 andò in onda dal 2 al 6 marzo, con nientepopodimeno che Tony Renis quale direttore artistico e Simona Ventura nelle vesti di presentatrice, spalleggiata da Gene Gnocchi, Paola Cortellesi e Maurizio Crozza. Un'edizione particolare, visto che la conduzione inizialmente era stata assegnata a Paolo Bonolis: gli impegni precedentemente presi dallo stesso Bonolis e le divergenze artistiche con Renis, tuttavia, costrinsero i vertici RAI a virare su Simona Ventura. La vittoria, alla fine, andò a Marco Masini – già vincitore della sezione Nuove proposte nel 1990 – con la canzone L'uomo volante.  

Chiusa la parentesi, vi chiederete: ma come andarono, esattamente, le cose? Riassunto breve: parolacce in serie, una proposta di matrimonio, una gag mutuata dal Laureato da mettere i brividi e quella che Raffaella Carrà avrebbe definito una carrambata con Stefania Sandrelli, sua partner nel film Alfredo Alfredo del 1972. «Ti voglio sposare, ti voglio sposare» esordì l'attore, rivolgendosi a Simona Ventura. «Ci devo pensare» la replica della presentatrice. «Tua moglie sta lì...». E ancora: «A mia moglie sta benissimo, poi è di Hollywood». Quindi, imitando Benjamin, il protagonista del Laureato, Gene Gnocchi lanciò dalla platea un potentissimo «noooooooooo». Una volta sul palco e buttatosi in ginocchi davanti a Hoffman, la filippica: «Passerai tutta la vita a mangiare le minestre in busta, lei vive con Dolce e Gabbana appollaiati come falchetti».

Il bello, o il brutto, doveva però ancora venire. Alla domanda di Simona Ventura se avesse gradito o meno la prova attoriale di Gene Gnocchi, Dustin Hoffman rispose con un laconico «vaffanculo». Anzi, con storpiatura tipicamente americana: «Vafancullo». Infine, a chiudere una reunion (anche) strappalacrime con Stefania Sandrelli, dopo trent'anni da Alfredo Alfredo, un incomprensibile «fare una cacca» detto all'attrice. Beccandosi l'inevitabile rimprovero da Sandrelli: «Voglio vedere se dicevi una cosa del genere all'Oscar. Hai detto un sacco di parolacce. Ma chi te le ha insegnate?». Storia della televisione. Al contrario, ma sempre storia.

Ah, tornando a Travolta. L'attore, riporta Repubblica, non ha firmato la liberatoria per consentire la diffusione del video: il balletto non verrà mai più trasmesso in televisione. Ma la frittata, oramai, è bella che fatta.

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