Piazza finanziaria

Julius Bär-EFG: un potenziale matrimonio che aleggia da qualche anno

Le trattative per una possibile fusione tra i due istituti bancari sono state evocate da congetture giornalistiche, ma non smentite ufficialmente - Già nel dicembre del 2019 c’erano stati abboccamenti tra i dirigenti della banca zurighese e la famiglia azionista Latsis senza però portare ad accordi
Generoso Chiaradonna
27.05.2024 23:00

Per ora sono solo rumours, come si dice in gergo. Voci di corridoio ritenute se non vere al 100%, almeno verosimili. Di fusione e acquisizione tra Julius Bär e EFG International si era già «vociferato» quasi quattro anni fa, nel del 2019. All’epoca il CEO di Julius Bär Philipp Rickenbacher e rappresentanti della famiglia greco-elvetica Latsis, uno dei due grandi azionisti di EFG International con il oltre il 43% delle azioni (l’altro è la banca di investimento brasiliana Banco BTG Pactual con il 27%), si sarebbero incontrati proprio per valutare i passi di una possibile fusione. In quel frangente le azioni dei due istituti quotati alla Borsa di Zurigo si erano mosse al rialzo: +6% per EFG e +3% per Julius Bär. Anche oggi, alla ripresa delle contrattazioni dopo le ipotesi del fine settimana di negoziati tra Julius Bär ed EFG, i titoli sono mossi: in calo dell’1,54% a 55 franchi per Julius Bär, +0,98% a 12,36 franchi per EFG.

Solo colloqui preliminari

Stando a due agenzie di stampa - Bloomberg e Reuters - Julius Bär avrebbe messo gli occhi sul concorrente EFG International. Per Bloomberg nelle ultime settimane Julius Bär ha avuto colloqui preliminari con EFG sulla possibilità di una fusione, ma secondo Reuters i negoziati sono stati nel frattempo interrotti. Entrambe le agenzie fanno riferimento a persone a conoscenza del tema.

In base alla ricostruzione di Reuters, i contatti tra le due società ben conosciute anche in Ticino - EFG ha rilevato BSI, l’ex Banca della Svizzera italiana e Julius Bär è presente da tempo sulla piazza luganese - sono stati allacciati nel momento in cui Julius Bär si era separata dal CEO Philipp Rickenbacher. Questo era avvenuto all’inizio di febbraio, in seguito alle pesanti perdite subite a causa dei prestiti a Signa, gruppo immobiliare austriaco con importanti interessi in Svizzera ora in bancarotta. L’istituto avrebbe preso in considerazione il numero uno di EFG Giorgio Pradelli come capo di un’unità combinata.

Gli istituti avrebbero però intanto annullato le trattative: Reuters non è stata in grado di determinarne il motivo. Contattata dall’agenzia AWP, una portavoce di Julius Bär non ha voluto rilasciare dichiarazioni sul tema. Un «no comment» è giunto anche da EFG, chiamata in causa da Reuters. Oggi EFG comunicherà un aggiornamento (business update) sull’andamento degli affari dei primi quattro mesi.

«Un player nazionale più grande e solido»

Come detto sono speculazioni e voci di mercato che spesso lasciano il tempo che trovano. Una fusione tra due attori nazionali, comunque ben presenti in Ticino, che impatto potrebbe avere sulla piazza finanziaria? Per Alberto Petruzzella, presidente dell’Associazione bancaria ticinese, «un’eventuale fusione tra EFG e Julius Bär creerebbe un player nazionale più importante e solido». Con quali conseguenze per il Ticino? «È difficile dirlo ora, dipende da chi condurrebbe l’operazione. Nel caso fosse EFG International ci sarebbero meno rischi di eventuali doppioni per il Ticino. EFG, infatti, dopo l’acquisizione di BSI ha lasciato al sud delle Alpi funzioni storiche di quella banca. Ma siamo nel campo delle speculazioni».

Testate altre strade per crescere

Altro rumour che qualcosa si stava per muovere sul mercato del private banking svizzero era arrivato due anni fa, nell’agosto del 2022. In quel frangente voci insistenti davano in trattative EFG con la banca privata basilese J. Safra Sarasin. Come spesso accade quando ci sono valutazioni del genere, non se ne fece nulla e si sciolse come una bolla di sapone nell’aria. Nell’aprile di quell’anno, però, Boris Collardi, ex CEO di Julius Bär e per un breve periodo partner della banca ginevrina Pictet & Cie, è entrato nel capitale di EFG International acquisendo il 3,6% delle azioni per 80 milioni di franchi. Nel frattempo il nuovo socio è diventato anche membro del Cda di EFG International. Julius Bär guidata da Boris Collardi, nel 2012 rilevò le attività estere di gestione patrimoniale di Merril Lynch.

In Borsa allo SMI di Zurigo

EFG International è controllata dalla famiglia greca Latsis, attraverso EFG Bank European Financial Group, dall’ex CEO di Julius Bär Boris Collardi e da ex azionisti di BSI. Un terzo del capitale è invece quotato allo SMI di Zurigo. Alla fine del 2023 EFG aveva in gestione patrimoni per 142 miliardi di franchi, Julius Bär per 471 miliardi. La capitalizzazione di mercato è di circa 4 miliardi per una e di circa 12 miliardi per l’altra. A titolo di confronto UBS è a 91 miliardi.