L'incontro

Kamala Harris: «Non resterò in silenzio» di fronte alle sofferenze di Gaza

La vicepresidente, candidata democratica in pectore per la Casa Bianca, ha espresso il suo sostegno alla soluzione dei due Stati: «È tempo di concludere un accordo» – Israele: «Il danno ai civili palestinesi è davvero il problema in questo momento?»
© KEYSTONE (EPA/KENNY HOLSTON)
Red. Online
26.07.2024 06:51

Il presidente americano Joe Biden ha espresso al premier israeliano Benjamin Netanyahu la necessità di «finalizzare l'accordo di tregua il prima possibile e portare a casa gli ostaggi». Lo fa sapere la Casa Bianca riferendo dell'incontro fra i due leader a Washington. «Il presidente ha espresso la necessità di colmare le lacune rimanenti, finalizzare l'accordo il prima possibile, riportare a casa gli ostaggi e giungere a una fine duratura della guerra a Gaza. Ha anche sollevato il tema della crisi umanitaria a Gaza, la necessità di rimuovere qualsiasi ostacolo al flusso di aiuti e ripristinare i servizi di base per i bisognosi», insieme «all'importanza cruciale di proteggere le vite dei civili durante le operazioni militari». Biden ha anche «ribadito l'impegno ferreo degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele contro tutte le minacce provenienti dall'Iran e dai suoi alleati, tra cui Hamas, Hezbollah e gli Houthi».

Anche la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris – che sarà molto probabilmente dichiarata «nominee» entro il 7 agosto – ha incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. E ha ,espresso «seria preoccupazione» per le sofferenze a Gaza, assicurando che non resterà in silenzio. «Non possiamo voltare lo sguardo di fronte a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza e non resterò in silenzio», ha detto Harris.

La candidata democratica in pectore per la Casa Bianca ha espresso il suo sostegno alla soluzione dei due Stati. Si tratta, ha affermato dopo l'incontro con Netanyahu, «dell'unica strada che garantisce che Israele rimanga uno Stato ebraico e democratico sicuro e che garantisce che i palestinesi possano finalmente realizzare la libertà, la sicurezza e la prosperità che giustamente meritano».

«Israele ha il diritto di difendersi e il modo in cui lo fa è importante», ha aggiunto Harris. «Ciò che è accaduto a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante. Le immagini di bambini morti e di persone disperate e affamate che fuggono per mettersi in salvo, a volte sfollate per la seconda, terza o quarta volta» sono devastanti. «Non possiamo distogliere lo sguardo di fronte a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza e non resterò in silenzio».

«Come ho appena detto al premier Netanyahu, è tempo di concludere questo accordo», ha quindi concluso a margine dell'incontro la vicepresidente. «Quindi a tutti coloro che hanno chiesto un cessate il fuoco e a tutti coloro che desiderano la pace, vi vedo e vi sento».

Parla anche Trump

In una intervista a Fox News, Donald Trump ha invitato il premier israeliano a «concludere» la guerra a Gaza ammonendo che l'immagine di Israele nel mondo «si sta offuscando». «Bisogna finirla rapidamente. Non deve durare oltre, è troppo lunga», ha detto.

Nel frattempo, la campagna di Donald Trump afferma che «dato il continuo caos politico di Joe Biden e dei repubblicani, i dettagli per un dibattito non possono essere finalizzati fino a quando i democratici non formalizzeranno il loro candidato». Molti nel partito democratico – e «fra questi Barak Hussein Obama» – ritengono che Kamala Harris sia una «frode marxista che non può battere Trump e stanno quindi ancora aspettando per qualcuno "migliore". Per questo sarebbe inappropriato fissare "cose" con Harris, perché i democratici potrebbero ancora cambiare idea».

La reazione

Le dichiarazioni della vice presidente Kamala Harris sulla «grave crisi umanitaria» a Gaza e la necessità di «porre fine alla guerra» danneggiano le trattative per il rilascio degli ostaggi e sono «da respingere entrambe». Lo ha detto, citato dai media, un funzionario israeliano secondo cui nell'incontro il premier Benyamin Netanyahu ha offerto ad Harris un resoconto «dettagliato e fattuale» della situazione sul campo a Gaza che ha contraddetto le affermazioni della vice presidente «sulla crisi alimentare, la sofferenza dei civili e l'elevato numero di innocenti uccisi».

«Il danno ai civili palestinesi è davvero il problema in questo momento?», ha osservato il funzionario. Poi, sempre citato dai media, ha aggiunto: «Cosa dovrebbe pensare Hamas quando sente questo?». E ha sottolineato che le affermazioni di Harris condurranno il gruppo terroristico a inasprire le sue richieste: «Spero che non portino a una regressione nei colloqui, perché abbiamo fatto molti progressi».