«Kamala Harris è brat»: come, e perché, la Gen Z sta appoggiando la vicepresidente
Alla fine, siamo tutti un po' boomer. Persone, cioè, che mostrano «atteggiamenti o modi di pensare ritenuti ormai superati dalle nuove generazioni» e che, in sostanza, spesso non capiscono cosa sta succedendo. Prendete il sostantivo brat. Dizionario alla mano, significa monello, ragazzaccio, peste. Domanda: che cosa c'entra con brat o, meglio, con il concetto di brat summer Kamala Harris, l'oramai (quasi) certa candidata del Partito Democratico alle presidenziali 2024 in sostituzione di Joe Biden? Bella domanda. Proviamo, non senza fatica, a fare un po' di chiarezza.
La campagna dell'attuale vicepresidente degli Stati Uniti, sui social, sta cavalcando uno dei trend del momento. Basato sull'ultimo album di Charli XCX. Brat, appunto. Si tratta della sesta fatica della popstar britannica, uscita lo scorso 7 giugno. La copertina dell'album, invero, è semplicissima: uno sfondo verde-lime e la parola brat scritta in nero, con un carattere Arial allungato verticalmente come ha sottolineato la NBC. Il titolo richiama una parola cara, molto cara all'artista. Una parola che, ha spiegato in un'intervista su TikTok, la descrive perfettamente. Brat, detto in altri termini, è «quella ragazza un po' disordinata cui piace fare festa». Quella ragazza che, magari, «a volte dice cose stupide» ma che «si sente se stessa». Che, in definitiva, potrebbe pure «avere un esaurimento». Esaurimento «da attraversare». Charli XCX ha aggiunto che una Brat è «molto onesta, molto schietta, un po' volubile».
In men che non si dica, la fanbase di Charli XCX, composta principalmente da esponenti della cosiddetta Generazione Z e da Millennial, ha abbracciato questo stile Brat. Augurandosi e dichiarando che, questa, sarà una brat summer. Sembrano lontani, insomma, i tempi dell'estetica rosa bubblegum ispirata dal film Barbie. No, è arrivato il tempo di un'estate più sporca, se vogliamo, disordinata e festaiola. Bene, benissimo anzi. Resta da capire, tuttavia, come questo trend sia arrivato a Kamala Harris. E come, di riflesso, la campagna della vicepresidente l'abbia in un qualche modo inglobato.
Semplice, oseremmo dire semplicissimo: è stata la stessa Charli XCX a includere la candidata dei Democratici al suo personalissimo, ma globale, party estivo. Pubblicando un post su X, poco dopo l'annuncio del ritiro di Joe Biden dalla corsa, piuttosto eloquente: «Kamala Harris È brat». Boom. Il post, in poche ore, ha superato i 30 milioni di visualizzazioni e consentito alla squadra social di Kamala Harris di avviare un vero e proprio rebranding. Chiamatelo pure assist. L'account su X della campagna, precedentemente nominato Biden-Harris HQ, è stato ribattezzato Kamala HQ con tanto di copertina verde-lime e scritta per richiamare l'album, e il concetto che lo sorregge, di Charli XCX.
Non finisce qui: i fan dell'artista, saliti sul carro verrebbe da dire, hanno creato video virali che combinano clip di Harris che parla con il testo di una canzone dell'album: Von Dutch. Il discorso «scelto» per questo mash-up risale al 2023 ed era legato a un evento per ampliare le opportunità per gli ispano-americani. Harris, a un certo punto, prese in prestito una frase di sua mamma. «Mia madre, a volte, ci metteva alle strette e ci diceva: ''Non so cosa c'è che non va in voi giovani, pensate di essere appena caduti da un albero di cocco?''». Di qui, appunto, l'espressione coconut trees che sta accompagnando l'ondata di post.
Il punto di tutto ciò? Proviamo a buttarla lì: Harris, al di là dei meme, dei post virali e degli agganci all'universo di Charli XCX, sembra avere slancio. Un aspetto, questo, sottolineato da Bloomberg. Uno slancio che starebbe spaventando, o potrebbe farlo, i Repubblicani. Abituati com'erano a sfottere Joe Biden per l'età e le sue ripetute gaffe ma ritrovatisi, ora, a gestire una vicepresidente in corsa che può contare sull'appoggio della Generazione Z. E chissà, alla fine un'attività apparentemente frivola – come la condivisione di questi contenuti sui social – potrebbe rivelarsi decisiva per la conquista della Casa Bianca.