Guerra

Kfir Bibas «è morto», era l'ostaggio più piccolo

Secondo le Brigate al Qassam lui, il fratello e la madre sono «stati uccisi in un precedente bombardamento dell'esercito» – Le IDF «stanno esaminando l'attendibilità dell'informazione»
© KEYSTONE (AP Photo/Ariel Schalit)
Red. Online
29.11.2023 23:20

Le Brigate al Qassam, ala militare di Hamas, hanno fatto sapere oggi che tre ostaggi a Gaza, due fratelli israeliani di dieci mesi e quattro anni e la loro madre, sono «stati uccisi in un precedente bombardamento dell'esercito». Il bimbo di dieci mesi è Kfir Bibas, divenuto uno dei simboli del dramma degli ostaggi. È morto con la madre Shiri Silverman Bibas e il fratello Ariel. Il comunicato delle Brigate non fa cenno a Yarden, padre dei bambini e marito di Shiri, sequestrato con loro.

La famiglia Bibas viveva nel kibbutz Nir Oz, una comunità israeliana molto vicina a Gaza. Kfir era l'ostaggio più piccolo nelle mani di Hamas. I capelli rossi lo aveva reso tra i più riconoscibili. Il giorno della cattura, il 7 ottobre, circolava un video della donna che teneva i figli in braccio, avvolti in una coperta. In questi giorni di tregua, i familiari avevano detto di temere per la salute dei loro cari: «Tutti gli altri bambini sono già stati rilasciati. Non sappiamo dove siano tenuti e come stanno». Secondo un portavoce dell'esercito israeliano, Avichai Andraee, la famiglia era stata inizialmente rapita da Hamas, ma poi trasferita a un altro gruppo armato palestinese, che l'avrebbe tenuta nella zona di Khan Younis.

«L'organizzazione terroristica Hamas continua ad agire in modo crudele e disumano», ha affermato un portavoce delle forze armate dello Stato ebraico, citato dal Jerusalem Post. Ma le IDF hanno pure fatto sapere che «stanno esaminando l'attendibilità dell'informazione». Il portavoce ha quindi ribadito che «la responsabilità della sicurezza di tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza ricade interamente sull'organizzazione terroristica Hamas. Hamas mette in pericolo gli ostaggi, compresi nove bambini. Hamas è tenuta a restituirli immediatamente a Israele».

In questo articolo: