La ricorrenza

L'8 marzo tra mimose, diritti, parità e lotta

Oggi è la Giornata internazionale della donna – A Bellinzona, alle 18.30, è prevista un'azione simbolica: il «processo al patriarcato»
© KEYSTONE (AP Photo/Christophe Ena)
Red. Online
08.03.2024 09:00

No, non è la «festa della donna». L'8 marzo si celebra la Giornata internazionale della donna («United Nations Day for Women’s Rights and International Peace»), la lotta per i diritti, l'emancipazione, portando l'attenzione su questioni come uguaglianza di genere, diritti riproduttivi, violenza e abusi perpetrati contro il genere femminile (ecco perché viene associata alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che cade il 25 novembre). Ma qual è l'origine dell'8 marzo?

Women’s Rights and International Peace

La Giornata viene celebrata negli Stati Uniti d'America a partire dal 1909, in Europa (non in tutti i Paesi) dal 1911. Il 3 maggio 1908, la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata «Woman's Day», il giorno della donna. Si discusse dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne. Quell'iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell'anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare l'ultima domenica di febbraio 1909 all'organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. Fu così che negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909. Verso la fine dell'anno, il 22 novembre, a New York incominciò un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910. La successiva domenica 27 febbraio, alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il «Woman's Day». Le delegate socialiste americane, forti dell'ormai consolidata manifestazione della giornata della donna, proposero alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi nella Folkets Hus di Copenaghen dal 26 al 27 agosto 1910, di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. Mentre negli Stati Uniti continuò a tenersi l'ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi europei – Germania, Austria, Svizzera e Danimarca – la giornata della donna si tenne per la prima volta domenica 19 marzo 1911 su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste.

L’8 marzo fu stabilito come ricorrenza definitiva soltanto nel 1921, dalla Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, per onorare il ruolo delle donne durante la Rivoluzione di Febbraio: lo sciopero delle operaie e delle soldatesse a San Pietroburgo del 23 febbraio 1917 per chiedere il ritorno degli uomini dalla guerra e pane. Le Nazioni Unite ricordarono questa data per la prima volta nel 1975, e due anni dopo chiesero a tutti i Paesi del mondo di introdurre una «United Nations Day for Women’s Rights and International Peace». Adottando questa risoluzione, l'Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l'urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro Paese.

La leggenda

Ma c'è anche una «leggenda» che fa riferimento all'8 marzo. Leggenda, perché non c'è traccia storica dell'evento, un fatto drammatico. Si narra che l'8 marzo del 1908 o 1910, in un incendio in una fabbrica di New York morirono molte operaie. Ma è probabile che si faccia confusione con quanto accaduto il 25 marzo 1911 negli stabilimenti della Triangle Shirtwaist Factory di New York, che prese fuoco mentre più di cento lavoratrici, soprattutto immigrate, vi erano state rinchiuse per impedirne uno sciopero. Oggi il significato centrale di questa data non è più incentrato sul diritto di voto per le donne, ma si combatte per le pari opportunità nel mondo del lavoro, e contro la violenza nei confronti delle donne.

Il simbolo della mimosa fu introdotto nella vicina Italia nel 1946. Con la fine della guerra, l'8 marzo fu celebrato in tutta l'Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo – secondo un'idea di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei –, fiore scelto perché povero e reperibile ovunque.

Il viola

Il colore ufficiale della Giornata Internazionale della donna è, tra gli altri, il viola. Colore che rappresenta la dignità e la giustizia sociale per le donne. E proprio il viola è stato utilizzato dal collettivo femminista Io l’8 Ogni Giorno per organizzare un «processo al patriarcato». Un'azione simbolica e un momento di riflessione e consapevolezza collettiva sulle numerose discriminazioni e violenze contro cui ancora oggi le donne devono lottare ogni giorno. L'azione – alle 18.30 in Piazza Governo, a Bellinzona – «è aperta alla partecipazione di tutte e tutti: chi vorrà, potrà portare la propria testimonianza e il verdetto finale sarà nelle mani della corte popolare presente in piazza».

In questo articolo: