La bella stagione

Benvenuti nella «bella stagione». È il titolo del docu-film della cavalvata che nel 1990 portò la Sampdoria di Vialli e Mancini alla conquista del primo storico scudetto, ma anche il titolo che possiamo dare al prossimo mese di calcio regionale. Nel senso che la speranza è quella di essersi lasciati alle spalle i diversi rinvii legati al maltempo. Ma anche perché i campionati di Seconda e Terza – comunque andrà – della stagione 24-25 saranno ricordati come una bella stagione.
Del Rapid Lugano sicuramente, mai spaventato dal blasone di un Chiasso in rincorsa e che, dalle parti di Cornaredo, sperano di lasciarsi alle spalle anche nel rush finale di un campionato che è, e rimarrà, aperto fino agli ultimi novanta minuti. Ma la bella stagione è anche quella che sta vivendo il Castello di Gioele Croci-Torti, capolista indiscussa in Seconda e che vede avvicinarsi il traguardo a suon di vittorie. L’ultimo turno ci ha detto anche che la primavera darà risposte più certe nel Gruppo 2 di Terza. Lo scivolone del Semine ha riaperto tutto e i Carassesi hanno tra le mani il jolly per riportarsi a -2 e lanciare un finale di campionato incandescente.
Castello, Rapid Lugano, Chiasso, Semine e Carassesi. Saranno loro – ma non solo – a contendersi l’ultima parola. Sei giornate ancora, poi sarà tempo di applausi o rimpianti, di abbracci o sguardi bassi. Sarà il campo, come sempre, a dire chi ha davvero avuto il coraggio di crederci fino in fondo. Perché (ricordate la Sampdoria?) – certe stagioni non si vincono soltanto con i punti. Si vincono con il coraggio di restare fedeli a sé stessi anche quando il traguardo sembra ancora lontano. E solo allora, voltandosi indietro, ci si accorge davvero di aver vissuto una bella stagione.