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John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, ha confermato che l'assistenza americana all'Ucraina nella guerra contro la Russia «si è interrotta» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:42
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La Casa Bianca: «Sono finiti i fondi, stop agli aiuti a Kiev»
L'assistenza americana all'Ucraina nella sua guerra contro la Russia «si è interrotta»: lo ha confermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby dopo l'esaurimento dei fondi stanziati dal Congresso, mentre a Washington continuano i negoziati tra democratici e repubblicani su un nuovo pacchetto di aiuti, che potrebbe essere legato a nuove misure di sicurezza al confine col Messico contro la crisi migratoria.
A fine anno Joe Biden aveva sollecitato al Congresso una serie di fondi supplementari, di cui una sessantina di miliardi solo per Kiev, ma i repubblicani avevano bocciato la richiesta nonostante a fine anno scadessero gli ultimi fondi.
Nei giorni scorsi i leader del Congresso hanno concordato un' intesa bipartisan su tetto della spesa pubblica fissandolo complessivamente a circa 1600 miliardi di dollari per l'attuale anno fiscale, di cui 886 miliardi per la difesa (+3%) e quasi 773 per le altre voci (senza alcun incremento).
Il Congresso ora ha una settimana di tempo per negoziare le varie voci, tra cui nuovi aiuti all'Ucraina, e finalizzare il testo prima del 19 gennaio, quando scatterebbe un primo parziale shutdown. Restano però alcuni nodi, tra cui le richieste dei repubblicani per un giro di vite al confine col Messico.
17:54
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Zelensky: «La guerra potrebbe finire quest'anno»
«La guerra potrebbe finire quest'anno, ma questo dipenderà da molti fattori, tra cui l'entità del sostegno che otteremo dagli stati dell'Unione europea». Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel corso della conferenza stampa, seguita all'incontro bilaterale tenutosi oggi pomeriggio a Riga con il suo omologo lettone Edgars Rinkevics.
«Non fornendo ora all'Ucraina tutto il supporto necessario, a rimetterci sarà l'Europa intera. La vittoria dell'Ucraina è la sola opzione sul tavolo», gli ha fatto eco il presidente lettone, ribadendo che il suo paese continuerà ad assistere militarmente l'Ucraina fornendo armamenti di vario tipo, tra cui elicotteri, obici, proiettili da 155 mm e droni.
In precedenza Zelensky aveva incontrato i leader estoni a Tallinn.
17:47
17:47
Arrestato l'oppositore di sinistra Udaltsov
Il Comitato investigativo russo ha arrestato l'oppositore di sinistra Sergey Udaltsov per un procedimento «avviato ai sensi dell'articolo 205.2 del codice penale della Federazione Russa, giustificazione del terrorismo»: lo ha detto alla Tass la sua avvocata Violetta Volkova, secondo la quale probabilmente domani il tribunale Basmanny di Mosca si pronuncerà per una possibile misura cautelare. La Tass afferma che il leader del Fronte di Sinistra rischia fino a sette anni di reclusione.
Il Cremlino in questi ultimi anni ha inasprito fortemente la repressione del dissenso.
Udaltsov è stato in carcere dal 2014 al 2017 con l'accusa di essere stato tra gli organizzatori delle proteste di piazza Bolotnaia contro i presunti brogli elettorali alle politiche del 2011 e alle presidenziali del 2012.
Stando a quanto scrive la Reuters sul suo sito web, pur continuando a criticare il governo di Vladimir Putin, Udaltsov ha tagliato i ponti con i suoi ex alleati dell'opposizione russa appoggiando l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe del Cremlino.
15:11
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Medvedev: «Risponderemo con armi nucleari se Kiev utilizzerà missili a lunga gittata»
Se Kiev userà missili a lunga gittata forniti dall'Occidente contro postazioni di lancio in Russia, Mosca potrebbe rispondere con armi nucleari. Lo scrive l'ex presidente russo Dmitry Medvedev sul suo canale Telegram.
La messa in atto di un piano del genere da parte di Kiev potrebbe essere considerata un'«aggressione contro la Federazione russa con armi convenzionali che metta a rischio la stessa esistenza dello Stato», e quindi potrebbe far scattare una rappresaglia nucleare, ha affermato Medvedev.
«Tutti gli eredi di Hitler, Mussolini, Pétain e gli altri che oggi in Europa sostengono i nazisti a Kiev, devono ricordarlo», conclude.
14:54
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Ucraina: 80 delegazioni a Davos per la conferenza sulla pace
È un po' più folta di quanto annunciato un mese fa la presenza di delegazioni nazionali al quarto round di incontri dedicati alla formula di pace per l'Ucraina che si terrà domenica a Davos (GR), alla vigilia dell'apertura del Forum economico mondiale (WEF). Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) precisa che saranno oltre 80 gli Stati a inviare in Svizzera consiglieri per la sicurezza, invece della settantina inizialmente prevista.
Il DFAE aveva comunicato in materia l'11 dicembre, subito dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva indicato in un post sulla piattaforma X che la quarta riunione relativa alla sua «formula della pace in dieci punti» della fine del 2022 si sarebbe tenuta nella Confederazione.
Oggi, in un nuovo comunicato, i servizi del consigliere federale Ignazio Cassis tornano a ricordare il significato dell'iniziativa. L'obiettivo della conferenza in terra retica, che sarà presieduta dal responsabile del DFAE e da Andriy Yermak, capo dell'Ufficio del presidente ucraino, è di portare a termine i colloqui, a livello come detto di consiglieri per la sicurezza nazionale, sui «principi per una pace giusta e duratura in Ucraina», che dovrebbero costituire il fondamento per l'ulteriore processo di pace.
Tali principi sono stati discussi all'interno di dieci gruppi di lavoro, sempre tra consiglieri per la sicurezza. La Svizzera partecipa in particolare a quelli sulla sicurezza nucleare, sulla sicurezza alimentare e sulla conferma a livello giuridico della fine della guerra.
All'incontro di Davos, che segue quelli in Danimarca (25 giugno 2023), Arabia Saudita (5-6 agosto) e Malta (28 ottobre), verranno presentati i risultati dei gruppi e discusse le prossime tappe.
La formula lanciata da Zelensky mira fra l'altro a perseguire e punire l'aggressore, a proteggere la popolazione e ristabilire la sicurezza e l'integrità territoriale dell'Ucraina. Il piano chiede alla Russia di ritirare tutte le truppe dal territorio internazionalmente riconosciuto dell'Ucraina.
Mosca - che ha annesso la Crimea nel 2014 e le quattro regioni di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia nel settembre 2022 - respinge ogni accordo che implichi la cessione di territori e valuta tali riunioni come «controproducenti».
La Svizzera accoglie con favore ogni progetto che possa servire da base per un processo negoziale che porti a una pace duratura, sottolinea il DFAE. Ospitando il quarto incontro, Berna sottolinea l'importanza del dialogo nella ricerca di una pace giusta e duratura.
L'evento di Davos si affianca alle altre misure decise dalla Confederazione a sostegno della popolazione colpita dalla guerra: non solo quelle concrete, come l'aiuto umanitario e lo sminamento, ma anche la partecipazione al processo di ricostruzione avviato alla Ukraine Recovery Conference svoltasi a Lugano nel luglio del 2022.
14:51
14:51
L'oppositore russo Udaltsov interrogato da comitato investigativo
L'oppositore russo di sinistra Serghiei Udaltsov è stato portato in una sede del Comitato investigativo russo per essere interrogato dopo che la polizia ha perquisito la sua abitazione sequestrandogli alcune apparecchiature elettroniche: lo ha detto all'agenzia Tass la sua avvocata Violetta Volkova.
La legale ha dichiarato alla Tass che «un procedimento penale è stato aperto» contro il leader del Fronte di Sinistra «in base all'articolo 205.2 del codice penale russo», cioè con l'accusa di «giustificazione del terrorismo», spiega l'agenzia di stampa statale russa, ma secondo l'agenzia Interfax l'avvocata avrebbe detto che lo status di Udaltsov e le richieste degli investigatori saranno chiari dopo la fine dell'interrogatorio. «Apparentemente è stato per alcuni post sui social media, non so nient'altro», ha detto ancora l'avvocata Volkova alla testata Rbk.
Il Cremlino in questi ultimi anni ha inasprito fortemente la repressione del dissenso. Udaltsov è stato in carcere dal 2014 al 2017 con l'accusa di essere stato tra gli organizzatori delle proteste di piazza Bolotnaia contro i presunti brogli elettorali alle politiche del 2011 e alle presidenziali del 2012.
Stando a quanto scrive la Reuters sul suo sito web, pur continuando a criticare il governo di Putin, Udaltsov ha rotto i ponti con i suoi ex alleati dell'opposizione russa appoggiando l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe del Cremlino.
14:49
14:49
Zelensky: «Gli europei garantiscano le munizioni promesse»
«I leader europei garantiscano il milione di munizioni promesse l'anno scorso». Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel corso della conferenza stampa seguita al bilaterale, tenutosi stamane a Tallinn, con la premier estone, Kaja Kallas.
Zelensky ha, a tal proposito, invitato i leader occidentali a non limitarsi a dichiarazioni retoriche, ma ad aiutare militarmente l'Ucraina con decisioni concrete. Il presidente ucraino ha, inoltre, ribadito che il suo Paese necessita di ulteriori concrete garanzie sulla futura adesione dell'Ucraina alle strutture della Nato e dell'Ue, ritenute le uniche garanzie di sicurezza a lungo termine per il Paese.
La Premier estone Kallas ha ribadito l'invito ai partner europei e della Nato a seguire l'esempio dell'Estonia, che tra il 2024 e il 2027 assegnerà all'Ucraina lo 0,25% del Pil.
«Ci sono cittadini - ha poi detto Zelensky - che sono andati all'estero in violazione delle regole dello stato ucraino. Questi uomini, se hanno l'età per la mobilitazione, dovrebbero essere in Ucraina e aiutare l'Ucraina. Si tratta di una questione etica e morale».
«Chi rimane in Ucraina continua ad aiutare il Paese anche non andando a combattere in prima linea», ha continuato Zelensky. «Se vogliamo salvare l'Ucraina e l'Europa, ciascuno si deve porre una domanda sull'entità del proprio contributo all'Ucraina. Ci sono cittadini che sono sul campo di battaglia e cittadini che lavorano e pagano le tasse per sostenere i militari in modo che possa proteggere l'Ucraina».
14:13
14:13
Massiccio attacco russo nel Donetsk, un morto
Almeno una persona è morta la notte scorsa in un massiccio attacco russo nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto su Facebook il capo dell'amministrazione militare regionale, Vadym Filashkin, come riporta Ukrinform.
«Ad Avdiivka, la notte scorsa ci sono stati bombardamenti isolati e massicci bombardamenti di artiglieria al mattino», ha scritto Filashkin spiegando che «Krasnohorivka, Novomykhailivka e Heorhiivka sono finite sotto il fuoco nemico nella comunità di Marinka» e nel comune di Kurakhove «è stata colpita una zona industriale».
Filashkin ha aggiunto che un liceo è stato danneggiato nella notte a Myrhorod, mentre la vittima si trovava a Zalizne, un villaggio vicino alla città di Toretsk.
14:12
14:12
Approvato un programma di sostegno ai porti vicini all' Ucraina
La Commissione europea ha approvato, in base alle norme comunitarie sugli aiuti di Stato, un programma rumeno da 126 milioni di euro per sostenere gli investimenti nei porti che devono far fronte all'aumento dei flussi commerciali dopo la guerra della Russia contro l'Ucraina. La misura facilita i flussi commerciali da e verso l'Ucraina, in linea con gli obiettivi del piano d'azione dell'Ue «Solidarity Lanes».
La Romania ha notificato alla Commissione i suoi piani per sostenere le imprese attive in alcuni porti rumeni affinché investano in strutture aggiuntive di movimentazione o stoccaggio per il trattamento delle merci deviate dalle loro normali rotte commerciali a causa della guerra della Russia contro l'Ucraina e del crollo delle rotte marittime dirette di esportazione dell'Ucraina.
«Questo progetto da 126 milioni di euro consentirà alla Romania di ridurre le strozzature create dall'improvviso aumento delle merci in arrivo nei porti della costa del Danubio e del Mar Nero», ha spiegato la vice presidente della Commissione Margrethe Vestager.
11:43
11:43
I Paesi Baltici condannano Iran e Corea Nord per l'aiuto fornito alla Russia
«Lituania, Lettonia ed Estonia condannano l'Iran e la Corea del Nord per le loro forniture di armi e munizioni alla Russia nell'ambito della guerra in Ucraina. Alla luce delle recenti notizie sull'acquisto e l'uso da parte della Russia di missili balistici a corto raggio dall'Iran e dalla Corea del Nord, ribadiamo ancora una volta la nostra richiesta di un'indagine delle Nazioni unite su tali trasferimenti di armi».
Lo ha affermato il rappresentante permanente dell'Estonia presso le Nazioni unite, intervenendo a nome degli Stati baltici alla seduta di ieri del Consiglio di sicurezza dell'Onu.
«Il recente atroce e calcolato assalto alle infrastrutture civili e critiche dell'Ucraina - ha continuato il diplomatico - rivela uno scioccante disprezzo per la vita umana e i principi della convivenza. L'entità della distruzione e della perdita di vite innocenti causate dalle azioni della Russia è riprovevole e richiede una risposta immediata e forte da parte della comunità globale».
11:25
11:25
Mosca convoca l'ambasciatore moldavo
L'ambasciatore della Moldavia in Russia è stato convocato presso il ministero degli Esteri di Mosca che gli ha notificato la decisione di vietare l'ingresso nel territorio della Federazione a un certo numero di funzionari moldavi in risposta ad analoghe misure del governo di Chisinau e ha espresso preoccupazione per recenti notizie dei media sui piani per addestrare truppe ucraine in Moldavia con ufficiali della Nato.
«Una protesta risoluta è stata consegnata all'ambasciatore per le azioni ostili di Chisinau ed è stato sottolineato che se continueranno, la parte russa si riserva il diritto di adottare ulteriori misure di risposta», ha fatto sapere il ministero, citato dall'agenzia Interfax.
In particolare, ha sottolineato il ministero in una nota, l'addestramento di soldati ucraini in Moldavia è «inaccettabile» perché «erode lo status neutrale della Moldavia e porta al suo coinvolgimento diretto nelle ostilità al fianco del regime di Kiev».
Il ministero degli Esteri russo afferma inoltre che «la discriminazione contro cittadini russi che entrano in Moldavia è diventata sistematica» e «la leadership moldava continua a fare aggressive dichiarazioni anti-russe».
11:23
11:23
Estonia: «L'Ucraina riceva tutte le armi necessarie»
«Non possiamo permetterci di mettere alcun limite al tipo di armi fornite all'Ucraina per raggiungere i suoi obiettivi militari e annullare le capacità di distruzione della Russia». Lo ha detto il presidente dell'Estonia, Alar Karis, nel corso della conferenza stampa seguita al bilaterale, tenutosi stamane a Tallinn, con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky.
«L'Ucraina - ha aggiunto Karis - sta difendendo il mondo libero e democratico, ma le sue speranze di vittoria dipendono dal supporto occidentale. Questa guerra dimostrerà il grado di coesione dell'Occidente».
Il politico estone ha inoltre invitato i Paesi europei a impegnarsi per una più efficace difesa comune e ad aumentare sensibilmente la produzione militare in modo da poter aiutare l'Ucraina, prevenire altre guerre di aggressione e garantire la pace nel continente.
Da parte sua, Zelensky ha ringraziato l'Estonia per il supporto fornito all'Ucraina in termini militari, economici e umanitari. Il presidente ucraino ha lodato in particolare gli sforzi del Paese per il riconoscimento in ambito internazionale della responsabilità legale della Russia per la guerra in Ucraina e l'elaborazione di uno strumento legale per la confisca dei beni russi congelati e il loro utilizzo per la ricostruzione dell'Ucraina.
Il presidente ucraino ha avvertito che qualsiasi «pausa» nella difesa dell'Ucraina contro l'invasione russa aiuterebbe solo Mosca a riarmarsi e le permetterebbe di «schiacciare» l'Ucraina.
«Date alla Federazione Russa due o tre anni e ci schiaccerà. Non correremo questo rischio... Non ci sarà alcuna pausa a favore della Russia», ha dichiarato il leader ucraino durante la sua visita in Estonia.
11:15
11:15
Drone ucraino su Kaluga
Una stazione di pompaggio del gas nella città russa di Kaluga, 200 chilometri a sud-ovest di Mosca, è stata danneggiata stamane da un drone lanciato dalle forze ucraine, secondo quanto reso noto dal governatore della regione, Vladislav Shapsha.
La stazione, situata nei sobborghi della città, ha subito danni ma non ci sono stati incendi né vittime, ha sottolineato Shapsha, citato dall'agenzia Interfax.
Un altro drone lanciato dalle forze di Kiev si è abbattuto sulla regione di Voronezh, confinante con l'Ucraina, e ha sfondato il tetto di un edificio non residenziale senza provocare vittime. Lo ha detto il governatore, Alexander Gusev.
10:34
10:34
Bombe russe sul Kherson, feriti 3 civili
Tre civili sono rimasti feriti ieri nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, in seguito al pesante fuoco dell'esercito russo, che ha sparato un totale di 482 proiettili nel corso di 108 attacchi. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale di Kherson, Oleksandr Prokudin, come riporta Ukrinform.
Secondo Prokudin, gli attacchi hanno preso di mira le aree residenziali della regione con mortai, artiglieria, droni, carri armati e sistemi di razzi a lancio multiplo (Mlrs).
10:13
10:13
Zelensky è arrivato a Tallinn
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato oggi nella capitale dell'Estonia, Tallinn, dopo la sua visita di ieri in Lituania: lo ha annunciato su X il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna, come riporta Ukrinform.
«È un grande onore accogliere a Tallinn i buoni amici e alleati Volodymyr Zelensky e (il ministro degli Esteri ucraino, ndr) Dmytro Kuleba - ha scritto Tsahkna -. Diamo un messaggio forte e la conferma all'Ucraina che l'Estonia è fermamente al suo fianco e insieme vinceremo questa guerra».
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
È stata una notte di attacchi quella appena trascorsa in Ucraina e Russia. Innanzitutto, undici persone sono rimaste ferite ieri notte a Kharkiv a causa di un attacco missilistico russo ad un albergo. A darne notizia sono state le autorità locali. «Due missili hanno colpito un albergo nel centro di Kharkiv. Non c’era personale militare. C’erano invece 30 civili, undici dei quali sono rimasti feriti», ha scritto su Telegram il sindaco Igor Terekhov. Tra i feriti, inoltre, ci sarebbero anche dei giornalisti. A causa dell’attacco sono stati danneggiati anche altri edifici.
Dal canto loro, le Forze armate ucraine hanno tentato di attaccare, secondo quanto riferisce il ministero della Difesa di Mosca, le regioni russe di Rostov, Tula e Kaluga con i droni. Gli attacchi sarebbero avvenuti attorno alle 4.30 di Mosca (le 2.30 in Svizzera).