La Cornèr Arena pronta a rifarsi il look
«Con questi messaggi abbiamo anche voluto dare un segnale all’altra grande squadra della città, l’Hockey Club Lugano. Dimostrare che la Città c’è anche per lei». Parole del vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco, capodicastero Sport, in relazione agli investimenti annunciati ieri per l’ammodernamento della Cornèr Arena. Le cifre in ballo non sono certo quelle necessarie per realizzare il Polo sportivo e degli eventi, ma nemmeno bruscolini. La Città stima di metterci 4-5 milioni, l’HCL forse persino di più: «Per noi è veramente presto fare una stima in questo senso - ci dice il CEO Marco Werder. - La Cornèr Arena è una bella vecchia signora, e come tale va curata. La Città ha mostrato sensibilità in tal senso e ancora una volta ci ha mostrato vicinanza e solidarietà in un momento difficile per via della pandemia, permettendoci di edificare».
Nuovi
spogliatoi
Queste
le considerazioni delle parti in causa. Ma di che cosa stiamo parlando esattamente?
Di due messaggi municipali licenziati ieri. Nel primo l’Esecutivo chiede al
Consiglio comunale un credito di 410.000 franchi per progettare gli interventi
di rinnovamento degli impianti di produzione del ghiaccio e di altre componenti
della Cornèr Arena (ad esempio la realizzazione di nuovi spogliatoi per la
prima squadra sotto la Curva Nord). E, visto che per la progettazione si
calcola grossomodo il 10% della spesa totale, l’investimento definitivo si
aggirerà attorno ai 4-5 milioni.
Il secondo messaggio, invece, sancisce un diritto di superficie per sé stante e permanente a favore dell’HCL, della durata di 60 anni, su un fondo di proprietà della Città comprende il corpo centrale della Resega. Su questo fondo l’HCL prevede di realizzare - assumendosene i costi - un nuovo blocco centrale, così da poter portare sotto un unico tetto la sua organizzazione amministrativa e ampliare gli spazi dedicati all’operatività della prima squadra (logistica, settore medico e analisi tecniche). Il canone annuo del diritto di superficie è stato quantificato in 12.000 franchi annui e corrisponde al canone locativo per la cessione del suolo. Il Club potrebbe chiedere la licenza edilizia non appena il Consiglio comunale darà luce verde, ma verosimilmente non andrà così in fretta: «Finché non abbiamo l’ok è inutile investire troppe energie. Per ora abbiamo fatto gli schizzi di massima e preso i primi contatti. Di certo abbiamo la necessità di avere tutta la nostra organizzazione sotto lo stesso tetto, cosa che ci permetterà di fare al meglio il nostro lavoro». Si sta però valutando anche l’inserimento di nuovi spazi gastronomici.
E
poi
La Cornèr Arena ha una trentina d’anni, cosa che,
per certi versi paradossalmente, la rende la pista di ghiaccio più vecchia
della Svizzera tra quelle del massimo campionato di hockey (le altre sono o
nuove o massicciamente ammodernate nel frattempo). L’ultimo importante
intervento legato alla ventilazione è stato effettuato pochi anni fa, sul lato
della Curva Nord proprio per lasciare spazio alla costruzione del nuovo blocco.
Più in prospettiva - ma parliamo di un orizzonte probabilmente decennale - si
sta pensando anche ad altri interventi. Prima la copertura integrale della
Reseghina (anche per motivi di efficienza energetica) poi, forse, una terza
pista d’allenamento. Non è solo l’HCL in città a chiedere ghiaccio.