News
La diretta

«La decisione sull'invio dei Leopard a Kiev arriverà presto»

Lo ha affermato il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius – La ministra degli Affari esteri: «Agiamo insieme per sostenere e difendere il diritto dell'Ucraina di difendersi» – Serghei Lavrov: «La guerra tra Russia e Occidente non è più ibrida, ma quasi reale» – Arrestato in Norvegia il disertore della Wagner – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
«La decisione sull'invio dei Leopard a Kiev arriverà presto»
Red. Online
23.01.2023 06:21
23:22
23:22
«Continua la battaglia per il Donbass e il sud dell'Ucraina»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato - nel corso del suo videomessaggio serale - che «la battaglia per il Donbass e il sud dell'Ucraina continua. Il nostro paese sa come rispondere al nemico». Lo riporta Unian precisando che Zelensky ha avuto oggi diversi colloqui approfonditi con i comandanti militari sulla situazione al fronte.

22:56
22:56
«Domani saranno 11 mesi di guerra su vasta scala»

«Domani saranno esattamente 11 mesi di guerra su vasta scala. Sarà il 335. giorno. Un giorno che passeremo allo stesso modo del 334., unendo tutte le nostre forze per il bene di una cosa: per il bene della vittoria. Per la vittoria dell'Ucraina». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo video intervento serale riporta Ukrinform.

22:55
22:55
Zelensky vieta ai funzionari viaggi all'estero per scopi non ufficiali

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato stasera di aver firmato un decreto che vieta ai funzionari di viaggiare all'estero per qualsiasi cosa tranne che per affari ufficiali.

«I funzionari non potranno più viaggiare all'estero per le vacanze o per qualsiasi altro scopo non governativo», ha precisato il leader ucraino nel suo discorso serale quotidiano, riporta la CNN. «Questo vale per tutti i funzionari governativi, così come per le forze dell'ordine, i membri del parlamento, i pubblici ministeri e tutti coloro che devono lavorare per il paese e all'interno del paese», ha aggiunto Zelensky.

22:31
22:31
«Sanzionati 22 esponenti della chiesa ortodossa russa»

«Una decisione del Consiglio di sicurezza nazionale oggi riguarda la nostra indipendenza spirituale, che stiamo rafforzando e continueremo a rafforzare. Sono state introdotte sanzioni contro 22 persone - cittadini russi, che, con il pretesto della spiritualità, sostengono il terrore e la politica del genocidio». Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky citato da Ukrainska Pravda. Si tratta di leader e sacerdoti della Chiesa ortodossa russa.

19:40
19:40
Kuleba: «Sui Leopard manca l'ultimo mezzo passo»

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, si è detto certo che sulla consegna dei carri armati Leopard all'Ucraina resta da fare «l'ultimo mezzo passo». Lo riporta l'Ukrainska Pravda.

«In materia di carri armati, resta da fare l'ultimo mezzo passo. Abbiamo già i Challenger britannici. Abbiamo sentito che la Francia sta valutando il fornitura dei Leclerc. Non ho dubbi che con i Leopard siamo nella fase finale», ha affermato il titolare della diplomazia ucraina.

18:50
18:50
«Armi dell'Ucraina nelle centrali nucleari? Bugie russe»

L'Ucraina ha bollato come «bugie» le accuse russe secondo cui le forze armate ucraine stanno immagazzinando armi nelle centrali nucleari del Paese. «L'Ucraina non ha mai depositato armi nei 'territori delle centrali nucleari', come falsamente 'sostenuto' da il servizio d'intelligence russo per l'estero», ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.

«Al contrario, la Federazione russa ha sequestrato la centrale nucleare di Zaporizhzhia e vi mantiene i suoi militari. L'Ucraina è sempre aperta agli organismi ispettivi, inclusa l'Aiea (l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, ndr) . Le bugie dei russi mirano a giustificare le loro provocazioni», ha sottolineato Podolyak.

18:44
18:44
Ex agente Fbi arrestato per legami con Deripaska

Un ex agente dell'Fbi è stato arrestato per i suoi legami con l'oligarca russo Oleg Deripaska. Lo riporta Abc citando alcune fonti, secondo le quali Charles McGonigal - ex agente speciale responsabile dell'antiterrorismo nell'ufficio dell'Fbi di New York - è stato fermato all'aeroporto John Fitzgerald Kennedy di rientro dallo Sri Lanka.

McGonigal, che ha lasciato l'agenzia federale nel 2018, è accusato di aver violato le sanzioni americane per aver cercato di far rimuovere Deripaska dalla lista delle persone sanzionate dagli Stati Uniti.

L'ex agente dell'Fbi è accusato, riporta il New York Times, di aver ricevuto pagamenti da Deripaska in cambio di indagini sui rivali dell'oligarca russo.

Deripaska, tycoon dell'alluminio con legami con il presidente russo Vladimir Putin, è stato cliente di Paul Manafort, l'ex manager della campagna elettorale di Donald Trump. McGonigal si è dichiarato, tramite il suo legale, non colpevole. "Charlie è stato al servizio degli Stati Uniti in modo efficace per decenni. Abbiamo valutato le accuse mosse dal governo e attendiamo di vedere le prove su cui intende basarsi", ha spiegato l'avvocato dell'ex agente. L'arresto ha colto di sorpresa gli ex colleghi di McGonigal.

18:42
18:42
«Non ci sono le condizioni per la pace»

«Purtroppo non ci sono, al momento, le condizioni per un'effettiva trattativa di pace», è quanto ha dichiarato oggi, a proposito dell'Ucraina, il segretario generale delle Nazioni Unite, il portoghese António Guterres, in un'intervista rilasciata alla radiotelevisione pubblica del Portogallo (Rtp) a margine del vertice internazionale sugli oceani, l'Ocean Race Summit, in corso nell'arcipelago di Capo Verde.

«Noi, come Onu, non ci lasciamo coinvolgere nella questione degli armamenti, ma siamo impegnati a ridurre le conseguenze sul piano umanitario per il popolo ucraino e sul piano economico-umanitario rispetto alla situazione globale», ha affermato Guterres, dichiarandosi molto preoccupato.

«Corriamo il rischio che questa guerra duri ancora a lungo e spero che entro la fine di quest'anno si trovi una soluzione, che però in questo momento non è all'orizzonte».

18:10
18:10
La Lettonia espelle l'ambasciatore russo

La Lettonia ha annunciato di aver chiesto all'ambasciatore russo di lasciare il Paese entro il prossimo 24 febbraio «in solidarietà con Estonia e Lituania». Lo riferisce una nota del ministero degli Esteri di Riga.

Oggi l'ambasciatore russo in Lettonia, Mikhail Vanin, «è stato invitato al ministero degli Esteri» ed «è stato informato della decisione lettone di abbassare il livello della sua rappresentanza diplomatica in Russia a quello di incaricato d'affari» dal 24 febbraio. Vanin «lascerà la Lettonia entro il 24 febbraio» e allo stesso tempo, l'ambasciatore lettone in Russia «lascerà la Russia» entro la stessa data.

«La decisione è stata presa in considerazione del fatto che la Russia continua la sua aggressione militare su vasta scala contro l'Ucraina lanciata il 24 febbraio 2022, nonché in solidarietà con l'Estonia e la Lituania», ha spiegato il ministero degli Esteri lettone nel comunicato.

In precedenza il ministro degli Esteri Edgars Rinkevics aveva annunciato su Twitter l'intenzione di Riga di «abbassare il livello della rappresentanza diplomatica russa a livello di un plenipotenziario» dal 24 febbraio.

17:37
17:37
«È necessario mobilitare i nostri alleati a sostegno dell'Ucraina»

«Oggi più che mai risulta necessario mobilitare i nostri alleati» a sostegno dell'Ucraina. Lo hanno dichiarato oggi in conferenza stampa i Presidenti di Polonia, Andrzej Duda, e Lituania, Gitanas Nausėda, al termine di un incontro bilaterale tenutosi a Varsavia.

«Dobbiamo mettere ogni energia possibile per mobilitare gli alleati a ulteriore sostegno della lotta dell'Ucraina contro l'aggressore. Ogni giorno di guerra costa vite umane, quindi prima forniremo all'Ucraina le armi necessarie, prima la guerra sarà fermata e l'aggressore sarà sconfitto», ha affermato il Presidente lituano.

A tal riguardo, Nausėda ha sottolineato la necessità di proseguire gli sforzi per fornire all'Ucraina le armi pesanti necessarie «per rendere la fine della guerra e la vittoria dell'Ucraina più vicine».

I due capi di stato hanno sottolineato che la Lituania e la Polonia sostengono l'attuazione del piano di pace in 10 punti proposto dal presidente Volodymyr Zelensky. Nausėda ha inoltre osservato che è necessario fin da subito prendere tutte le decisioni necessarie sull'avvio dei negoziati per l'adesione dell'Ucraina all'UE. I leader di Lituania e Polonia si sono inoltre detti convinti della fondamentale importanza di continuare a lavorare insieme per ottenere sanzioni ancora più severe contro la Russia e per istituire un tribunale speciale per i crimini dell'aggressione russa.

16:56
16:56
«Arruolamenti completati, ma il decreto di mobilitazione rimane»

La Russia ha «completato» la chiamata alle armi dei 300.000 riservisti prevista dalla mobilitazione parziale, ma il decreto del presidente Vladimir Putin che dichiarava la mobilitazione rimane in vigore per «altre misure necessarie alle forze armate per portare a termine i loro compiti». Lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe.

«Il decreto rimane in vigore relativamente a questi scopi», ha sottolineato Peskov, facendo riferimento anche ad un «paragrafo riservato» e senza fornire dettagli in proposito.

16:43
16:43
Bombardato un villaggio vicino a Kherson

A Kherson, nel villaggio di Antonivka, un uomo è morto a causa di un bombardamento russo. Lo afferma il capo dell'amministrazione militare regionale di Kherson, Yaroslav Yanushevich, su Telegram, come riporta Ukrinform.

16:15
16:15
Medvedev: «Il mondo si avvicina alla Terza Guerra Mondiale»

«Il mondo si avvicina al rischio della Terza Guerra Mondiale di fronte ai preparativi di aggressione contro la Russia». Lo ha dichiarato il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, citato dall'agenzia Tass.

«L'operazione speciale che si sta compiendo» in Ucraina «è stata una misura forzata ed estrema, una risposta alla preparazione dell'aggressione da parte degli Stati Uniti d'America e dei suoi satelliti. È ovvio che il mondo si è avvicinato alla minaccia di una terza guerra mondiale per quello che è successo», ha affermato.

15:59
15:59
La Lettonia declasserà le relazioni diplomatiche con Mosca

La Lettonia ha annunciato che «abbasserà il livello della rappresentanza diplomatica russa a livello di un plenipotenziario» dal 24 febbraio in solidarietà con l'Estonia. Lo ha annunciato su Twitter il ministro degli Esteri lettone Edgars Rinkevics.

«Tenendo conto del fatto che l'aggressione della Russia contro l'Ucraina continua e in solidarietà con l'Estonia, dal 24 febbraio la Lettonia abbasserà il livello della rappresentanza diplomatica in Russia al livello di un plenipotenziario, chiedendo di conseguenza alla Russia di agire in modo simile», ha scritto Rinkevics sul social.

15:37
15:37
La Germania inizia il trasferimento dei sistemi Patriot in Polonia

La Bundeswehr ha iniziato il trasferimento dei primi due dei tre squadroni di sistemi missilistici antiaerei Patriot in Polonia. Lo riporta il quotidiano tedesco Welt.

Da Gnoien (distretto di Rostock), sono partiti tre convogli con 40 veicoli e 150 soldati, scrive il giornale. I sistemi antiaerei saranno schierati nelle vicinanze della città di Zamość, nel sud-est della Polonia, dove i convogli dovrebbero arrivare mercoledì pomeriggio. Da lì sono circa 60 chilometri fino al confine ucraino e 110 chilometri fino alla città ucraina di Leopoli.

Lo scopo del trasferimento, ha spiegato la Bundeswehr, è proteggere lo spazio aereo della Polonia e rafforzare il fianco orientale della NATO. La Germania ha offerto alla Polonia sistemi di difesa aerea Patriot dopo che due uomini sono rimasti uccisi dopo che un missile è caduto in territorio polacco lo scorso novembre.

15:35
15:35
«Il gruppo Wagner ha perso circa 40 mila prigionieri reclutati»

Il gruppo Wagner, l'esercito privato di Yevgeny Prigozhin, ha già perso circa 40.000 prigionieri precedentemente reclutati nella guerra in Ucraina. Lo ha affermato il capo della fondazione di beneficenza «Sitting Russia», Olga Romanova, in un'intervista al canale My Russian Rights.

Secondo Romanova, l'abbandono di massa dei prigionieri da «Wagner» è iniziato in autunno. Allo stesso tempo, molti sono fuggiti dal fronte in Russia, portando con sé armi. Romanova ha espresso l'ipotesi che lo stesso Yevgeny Prigozhin non tenga traccia dei dispersi e dei disertori tra i mercenari: tutti sono registrati tra i morti. Ciò è probabilmente indicato dal fatto che i parenti dei morti in Russia ricevono bare vuote.

15:14
15:14
«I russi hanno bombardato Zaporizhzhia 111 volte in 24 ore»

Le forze russe hanno aperto il fuoco 111 volte sulla regione di Zaporizhzhia domenica. Lo ha riferito Oleksandr Starukh, capo dell'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia, citato da Ukrinform.

«Le nostre comunità stanno soffrendo per il fuoco nemico attivo: 111 bombardamenti nell'ultimo giorno, 88 dei quali contro obiettivi civili. Quarantuno edifici sono stati distrutti, una persona è rimasta ferita. Il nemico ha colpito le comunità di Hulyaipole, Orikhiv e Stepnohirsk», ha detto il funzionario su Telegram.

14:52
14:52
Arrestato in Norvegia il disertore della Wagner

L'ex comandante del gruppo paramilitare russo Wagner Andrei Medvedev, fuggito in Norvegia dieci giorni fa, è stato arrestato dalla polizia del Paese scandinavo in base alla legge sull'immigrazione.

Le ragioni esatte dell'arresto non sono state specificate, ma il suo avvocato ha detto che è dovuto a «violazioni delle norme di sicurezza» che lo circondano. Medvedev, 26 anni, aveva attraversato il confine russo-norvegese nell'estremo nord nella notte tra il 12 e il 13 gennaio chiedendo asilo nel paese scandinavo, dicendosi pronto a «parlare della sua esperienza nel gruppo Wagner alle persone che indagano sui crimini di guerra».

L'uomo aveva raccontato di aver combattuto in Ucraina per la Wagner per quattro mesi prima di disertare a novembre, quando l'organizzazione paramilitare guidata da Yevgeny Prigozhin avrebbe prolungato il suo contratto contro la sua volontà.

Testimone potenzialmente prezioso per far luce sulla brutalità del gruppo paramilitare in Ucraina, è stato torchiato dalle autorità norvegesi sin dal suo arrivo nel Paese, in una località non rivelata e sotto stretta sorveglianza. «È stato arrestato in base alla legge sull'immigrazione e si sta valutando la possibilità di internarlo», ha dichiarato all'agenzia Afp Jon Andreas Johansen, funzionario di polizia responsabile degli affari dell'immigrazione, in una e-mail.

La polizia non ha voluto specificare le ragioni esatte del suo arresto, né fornire ulteriori commenti. Il suo avvocato, Brynjulf Risnes, ha dichiarato che Medvedev è stato arrestato perché si è rifiutato di rispettare tutte le regole di sicurezza che gli sono state imposte. «Pensa che sia necessario», ha detto. «Naturalmente sono state adottate molte misure di sicurezza e per lui è difficile rispettarle. Non è accusato di nulla», ha aggiunto il legale.

Rimangono molti interrogativi sulla figura di Andrei Medvedev, sul suo passato e sulle circostanze della sua fuga. Molti esperti ritengono che l'ex mercenario non avrebbe potuto attraversare il confine altamente sorvegliato senza assistenza. Egli stesso afferma di aver attraversato a piedi il Pasvik, il fiume ghiacciato che segna il confine tra Russia e Norvegia, dopo essere stato inseguito dalle guardie russe con i cani. La squadra criminale della polizia norvegese (Kripos), che partecipa all'indagine internazionale sui crimini di guerra in Ucraina, ha iniziato a interrogarlo sabato scorso. Risnes ha dichiarato che ha collaborato. L'Afp non è stata in grado di confermare in modo indipendente la veridicità delle sue dichiarazioni.

14:38
14:38
«Conquistata località a nord di Soledar»

Le forze russe si sono impadronite di Krasnopolye, una località a nord di Soledar, nella provincia orientale ucraina di Donetsk. Lo ha detto il portavoce del ministero della difesa di Mosca, Igor Konashenkov, aggiungendo che nelle ultime 24 ore una sessantina di soldati ucraini sono stati uccisi nei combattimenti.

Karsnopolye si trova a nord di Soledar, la città conquistata dai russi il 13 gennaio scorso.

14:30
14:30
Dall'Ungheria nuovi aiuti militari a Kiev

L'Ungheria ha annunciato il proprio sostegno alla nuova tranche di aiuti militari all'Ucraina da 500 milioni di euro (la stessa somma in franchi) nel quadro dello European Peace Facility durante la riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi dell'UE in corso a Bruxelles..

Lo riferiscono fonti diplomatiche. Nei giorni scorsi Budapest aveva fatto resistenze al via libera, durante le discussioni del Comitato politico e di sicurezza.

Lo European Peace Facility è uno strumento finanziario creato nel marzo 2021 che copre le azioni esterne dell'UE con implicazioni nel settore militare o della difesa nell'ambito della cosiddetta politica estera e di sicurezza comune.

13:03
13:03
La guerra tra Russia e Occidente «non è più ibrida», ma «quasi reale»

La guerra tra Russia e Occidente «non è più ibrida», ma «quasi reale». Lo ha detto il ministro degli esteri di Mosca Serghei Lavrov, citato dalle agenzie russe.

12:54
12:54
L'Estonia espellerà l'ambasciatore russo

L'Estonia si prepara a espellere l'ambasciatore della Federazione russa a Tallinn. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri estone Urmas Reinsalu reagendo all'annuncio dell'espulsione dell'ambasciatore estone a Mosca.

Reinsalu ha dichiarato in televisione che «l'Estonia continuerà ad applicare il principio di parità», permettendo che il corpo diplomatico di stanza in Estonia sia numericamente equivalente a quello estone di stanza in Russia.

Reinsalu ha puntualizzato che la decisione estone «corrisponde a quanto previsto dalla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche» e ha invitato i paesi dell'Ue ad adottare il principio di parità nella gestione delle relazioni diplomatiche con Mosca.

11:59
11:59
«La Polonia chiederà alla Germania l'autorizzazione per l'invio dei Leopard»

La Polonia chiederà alla Germania l'autorizzazione a inviare i carri armati Leopard in Ucraina. Lo ha annunciato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki.

Ieri la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock aveva dichiarato che Berlino «non si opporrà» ad una volontà polacca di inviare i carri a Kiev, sottolineando tuttavia che «per il momento» una richiesta di autorizzazione «non era stata posta» da Varsavia, tenuta a fare richiesta ufficiale alla Germania.

11:57
11:57
«Pronti all'invio dei Leopard anche senza l'ok di Berlino»

L'approvazione della Germania per la riesportazione dei carri armati Leopard 2 in Ucraina è di secondaria importanza in quanto la Polonia potrebbe inviare quei carri armati come parte di una coalizione di paesi anche senza il suo permesso, ha detto oggi il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki in un'intervista televisiva, come riporta il quotidiano britannico The Guardian.

«Chiederemo tale permesso, ma questa è una questione di secondaria importanza. Anche se non ottenessimo l'approvazione trasferiremmo comunque i nostri carri armati insieme ad altri in Ucraina», ha riferito Morawiecki ai giornalisti.

«La condizione per noi al momento è costruire almeno una piccola coalizione di Paesi - ha aggiunto il premier polacco. La pressione ha senso, perché questa fine settimana il ministro degli esteri tedesco (la signora Annalena Baerbock, ndr) ha inviato un messaggio leggermente diverso, il quale dà un barlume di speranza che non solo la Germania non bloccherà ma alla fine consegnerà attrezzature pesanti, attrezzature moderne per aiutare l'Ucraina», ha detto Morawiecki.

11:28
11:28
Borrell: «L'UE libera quasi al 100% dalla dipendenza energetica russa»

«È necessario segnalare una cosa molto importante, alla quale forse la stampa non sta riconoscendo così tanta importanza: l'Europa si è liberata quasi al 100% dalla sua dipendenza energetica dalla Russia»: lo dice Josep Borrell, Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, parlando al quotidiano spagnolo Abc.

«Nel caso specifico della Germania, che era uno dei Paesi che aveva maggiormente contribuito a quella dipendenza, il Paese se n'è liberato al 100%. La Germania non consuma gas, petrolio o carbone russo. Ciò sembrava impossibile tre mesi fa e dimostra la capacità di adattamento dell'Europa», ha aggiunto Borrell nell'intervista, pubblicata oggi.

Intanto, sempre oggi, a margine della visita della premier italiana Giorgia Meloni ad Algeri, Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, multinazionale italiana attiva tra l'altro nei settori del petrolio e del gas naturale, ha affermato che le forniture di gas russo alla vicina Repubblica dovrebbero cessare nell'inverno 2024-2025.

10:44
10:44
La Germania: «Agiamo insieme per sostenere e difendere il diritto dell'Ucraina di difendersi»

Il presidente russo Vladimir «Putin non ha deviato dal suo piano omicida di distruggere l'Ucraina ed è per questo che è così importante che noi, come comunità internazionale, facciamo tutto il possibile per difendere l'Ucraina in modo che vinca, e viva in pace e libertà, perché se perde questa guerra allora non c'è più l'Ucraina». Lo ha detto la ministra degli affari esteri tedesca Annalena Baerbock arrivando al Consiglio affari esteri a Bruxelles, aggiungendo che «per questo è così importante che noi, come partner internazionali, agiamo insieme per sostenere e difendere il diritto dell'Ucraina di difendersi».

Baerbock rispondeva in particolare a una domanda sul fatto che ieri è sembrato che Berlino potesse dare il via libera alla consegna, da parte di vari stati che lo chiedono, di carri armati Leopard di fabbricazione tedesca all'Ucraina.

Il Consiglio affari esteri è una delle formazioni in cui si riunisce il Consiglio dell'Unione europea (Ue). Nella formazione affari esteri il Consiglio è composto dei ministri degli esteri degli stati membri. Si occupa di tutte le politiche esterne dell'Ue, come la politica estera e di sicurezza comune.

10:43
10:43
La Russia ha espulso l'ambasciatore dell'Estonia

La Russia ha espulso l'ambasciatore dell'Estonia in reazione alla «totale russofobia» da parte del governo estone. Lo ha annunciato il ministero degli esteri di Mosca.

Quest'ultimo, in un comunicato, precisa che l'ambasciatore estone dovrà lasciare il paese entro il 7 febbraio e le relazioni diplomatiche tra Russia ed Estonia saranno ridotte al livello di incaricati d'affari temporanei.

«La leadership estone - si legge ancora nella nota - negli ultimi anni demolisce tutto il complesso delle relazioni con la Russia. La totale russofobia e la coltivazione dell'ostilità nei confronti del nostro paese sono state elevate da Tallinn a rango di politica statale. Adesso l'Estonia ha compiuto un nuovo passo ostile riducendo radicalmente il numero dei diplomatici dell'ambasciata russa a Tallinn. Un passo che conferma la linea del disfacimento delle relazioni tra i nostri paesi».

09:25
09:25
«Kiev sta immagazzinando armi occidentali nei siti nucleari»

«L'Ucraina sta immagazzinando armi e munizioni fornite dall'Occidente sull'area delle centrali nucleari». È quanto sostengono, stando a quanto riferisce l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass, i servizi segreti russi per l'estero (Svr), senza fornire alcuna prova.

Secondo l'intelligence, ciò è stato fatto nell'aspettativa che la Russia non le avrebbe prese di mira a causa del rischio di un incidente nucleare.

«Ci sono rapporti affidabili secondo cui le forze armate ucraine stanno immagazzinando armi e munizioni fornite dall'Occidente sull'area delle centrali nucleari. Si tratta dei razzi più costosi per i sistemi missilistici a lancio multiplo Himars e dei sistemi di difesa aerea stranieri scarsi nell'esercito ucraino così come pezzi di artiglieria di grande calibro», si legge in un comunicato.

09:19
09:19
Finlandia: «Faremo parte della coalizione dei tank per Kiev»

«È tanto che parliamo dei carri armati, è importante che Kiev riceva quello che chiede rapidamente, la Finlandia farà parte della coalizione sui Leopard ma è ancora da vedere come, può essere assicurando addestramento o parti di ricambio, oltre che con la donazione di qualche tank, vediamo come evolve la conversazione». Lo ha detto Pekka Haavisto, ministro degli affari esteri della Finlandia, arrivando al Consiglio affari esteri di Bruxelles.

I Leopard sono carri armati di fabbricazione tedesca che alcuni Paesi vorrebbero inviare in Ucraina. La Germania però finora non ha dato loro il via libera.

Il Consiglio affari esteri è una delle formazioni in cui si riunisce il Consiglio dell'Unione europea (UE). Nella formazione affari esteri il Consiglio è composto dei ministri degli Esteri degli stati membri. Si occupa di tutte le politiche esterne dell'UE, come la politica estera e di sicurezza comune.

06:43
06:43
«Sono 460 i bimbi morti e 915 quelli feriti da inizio guerra»

È di 459 morti e 914 feriti il bilancio aggiornato del numero di bambini vittime dei bombardamenti russi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina il 24 febbraio scorso, secondo l'Ufficio del procuratore generale di Kiev.

La stessa fonte - citata dai media ucraini - parla di 13.961 bambini deportati illegalmente dalle forze russe, di cui solo 126 sono stati rimpatriati in Ucraina. Dall'inizio della guerra - sempre secondo la Procura generale - sono state danneggiate 3.126 strutture educative nel Paese, di cui 337 completamente distrutte.

06:38
06:38
Berlino: «La decisione sull'invio dei Leopard arriverà presto»

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha affermato che una decisione in merito all'invio dei carri armati di fabbricazione tedesca Leopard in Ucraina verrà presa presto. Lo riporta Sky News.

Parlando in un'intervista con la Tv tedesca Ard, Pistorius ha detto che Berlino ha molti fattori da considerare e che non è il caso di prendere una decisione affrettata. Tali fattori includono le conseguenze per la sicurezza della popolazione tedesca.

06:28
06:28
Il punto alle 6.00

Oggi, 23 gennaio, è il 333.esimo giorno dall’inizio del conflitto armato in Ucraina. Ecco i principali aggiornamenti delle ultime ore.

Berlino pronta a cedere 19 tank Leopard 2 a Kiev
Lo ha riportato ieri il settimanale tedesco Der Spiegel. la notizia è poi stata confermata in serata. La Germania è pronta ad autorizzare la Polonia ad inviare carri armati Leopard all'Ucraina. Lo ha affermato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock.
Baerbock ha riferito che la Germania «non si opporrà» al desiderio della Polonia di inviare carri armati Leopard di fabbricazione tedesca in Ucraina, se Varsavia chiederà l'autorizzazione. «Se ci viene posta la richiesta, allora non ci opporremo», ha detto la ministra tedesca alla televisione francese Lci dopo il vertice tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron a Parigi. «Per il momento la domanda non è stata posta» dalla Polonia, tenuta a fare richiesta ufficiale a Berlino, ha detto Baerbock. «Sappiamo quanto siano importanti questi carri armati ed è per questo che ne stiamo discutendo ora con i nostri partner. Dobbiamo assicurarci che le vite delle persone vengano salvate e il territorio dell'Ucraina liberato», ha aggiunto.

USA furiosi con Scholz sulla questione Leopard
La questione della fornitura di carri armati Leopard a Kiev avrebbe causato tensioni tra Stati Uniti e Germania tali da provocare uno scontro tra il segretario alla Difesa USA, Lloyd Austin, e il più stretto consigliere del cancelliere tedesco Olaf Scholz, Wolfgang Schmidt. A sostenerlo è il Süddeutsche Zeitung in un articolo rilanciato dai media ucraini. Secondo la pubblicazione, Washington si sarebbe particolarmente indignata per il fatto che il governo tedesco abbia pubblicamente stabilito condizioni per la fornitura dei Leopard all'Ucraina, accettando il trasferimento solo se gli Stati Uniti avessero fornito i loro tank Abrams. «Gli alleati NATO della Germania hanno reagito con aperta incomprensione o rabbia malcelata alla decisione del cancelliere Olaf Scholz di non promettere di fornire all'Ucraina carri armati Leopard. Il tono nel governo degli Stati Uniti è stato particolarmente tagliente», si legge nell'articolo. Secondo quanto riferito, Austin avrebbe tentato invano alla riunione di Ramstein di ottenere impegni per la fornitura dei carri tedeschi. La pubblicazione riporta il disaccordo di Austin con il più stretto collaboratore di Scholz e che l'incontro tra i funzionari sarebbe stato «teso». Inoltre, secondo il giornale, il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti Jake Sullivan avrebbe criticato aspramente le azioni della Germania in una conversazione telefonica con il consigliere del cancelliere tedesco Jens Pletner.

Zelensky: «Possiamo vincere nel 2023»
«Credo davvero che riusciremo a vincere la guerra nel 2023». A dirlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un incontro all'università Taras Shevchenko di Kiev con l'ex premier britannico Boris Johnson. «La velocità (per finire la guerra) dipende da diverse cose: la forza all'interno dell'Ucraina e all'esterno con l'aiuto dei partner. E non dobbiamo permettere che i processi rallentino all'esterno e all'interno, poiché si prolungherà la guerra», ha sottolineato Zelensky, escludendo qualsiasi possibilità di vittoria parziale di Kiev. «Non dimenticheremo nulla, non perdoneremo nulla, riconquisteremo sicuramente tutto».