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La disinformazione contro Bill Gates si è rifatta viva

Vediamo insieme le teorie cospirative diffusesi sul suo conto in questi giorni sui social media
Facta.News
01.11.2024 06:00

La disinformazione contro il co-fondatore di Microsoft e filantropo statunitense Bill Gates è tornata prepotentemente a farsi viva, dopo il suo recente annuncio del sostegno a Kamala Harris, la candidata democratica alle prossime elezioni presidenziali statunitensi. Già da tempo Gates è un bersaglio di teorie del complotto e notizie false, in particolare durante e dopo la pandemia Covid-19, nonostante la Fondazione Bill e Melinda Gates avesse stanziato fondi per combattere a livello scientifico la diffusione del virus. 

Vediamo insieme le teorie cospirative diffusesi sul suo conto in questi giorni sui social media.

Lo spopolamento globale

A ottobre 2024 è stato diffuso su X un video in cui Bill Gates afferma che la soluzione per fermare il cambiamento climatico sarebbe ridurre la popolazione mondiale del 99 per cento. Il video è un deepfake, ossia un falso creato digitalmente con l'uso dell'intelligenza artificiale per manipolare l'immagine e la voce di Gates. Sebbene il video sembri credibile, è possibile notare segni di innaturalità, come il movimento delle labbra. 

Non esistono interviste autentiche in cui il filantropo suggerisce la riduzione della popolazione come soluzione alla crisi climatica. Sul suo blog, Gates aveva invece proposto di ridurre le emissioni di anidride carbonica in cinque settori principali: elettricità, agricoltura, produzione, trasporto, edifici.

La storia deI microchip impiantati nei bambini kenioti

Un video che circola su YouTube, invece, diffonde la notizia secondo la quale Bill Gates e il governo del Kenya hanno in programma «l'impianto di ID digitali nei neonati». Il filmato, che è parte di un servizio televisivo del canale televisivo sudafricano LN24, veicola una notizia falsa in quanto distorce informazioni sul programma di sistema di identificazione "Maisha Namba" del governo keniota.

Il programma "Maisha Namba" infatti prevede l'assegnazione di un numero identificativo unico a ogni cittadino, usato per accedere a servizi governativi, insieme a una carta d’identità digitale. La carta, dotata di un chip a microprocessore con dati criptati, contiene il numero di identificazione (Maisha Namba) di una persona, la sua fototessera, alcune informazioni personali (come la residenza) e dati biometrici (come le impronte digitali o la scansione dell'iride) che permettono il riconoscimento automatico di una persona in base alle sue caratteristiche fisiche.

Bill Gates, attraverso la sua fondazione Bill e Melinda Gates, ha fornito consulenza tecnica sul progetto, e in generale ha fatto diversi investimenti specifici a sostegno del settore dell'identità digitale. 

Tuttavia, a differenza di quanto diffuso dal video che stiamo analizzando, né il programma del governo del Kenya né Bill Gates prevedono di «impiantare ID digitali nei neonati in Kenya».

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