La formula delle imprese familiari custodita ancora dagli Hénokiens

Il fatto che un’associazione di imprese familiari nata a Parigi, Les Hénokiens, premi un gruppo giapponese delle costruzioni, Takenaka, può suscitare sorpresa. Ma se si guarda a realtà e storia sia dell’associazione sia dell’impresa nipponica, la sorpresa può facilmente cedere il passo ad un interesse per la vicenda e dunque ad una voglia di approfondimento. Sia l’associazione internazionale sia l’azienda giapponese rappresentano percorsi molto lunghi e articolati, all’interno del mondo sfaccettato delle imprese familiari. È utile quindi vedere più da vicino come si è arrivati al premio consegnato a Nara, città vicina ad Osaka, passando attraverso il mondo degli Hénokiens.
L’inizio
A far nascere un’associazione delle imprese familiari con almeno 200 anni di vita fu nel 1981 Gérard Glotin, presidente e direttore generale della francese Marie Brizard, azienda fondata nel 1775 e nota per la produzione di liquori e in particolare dell’anisetta. Ci fu un lavoro di ricerca, con cui vennero censite 74 imprese. Con una selezione si scese al numero di 30. Il nome dell’associazione fu scelto per un richiamo a Hénoch o Enoch, uno dei patriarchi della Bibbia, che secondo la tradizione tramandata visse sino a 365 anni. Questa età riferita ad un essere umano non è realistica. Ma il concetto portato nell’universo delle imprese era, ed è rimasto, che queste possono vivere per secoli, con i necessari adeguamenti e con gestioni valide.
In Francia, a Bordeaux per l’esattezza, si tenne il primo incontro dell’associazione e da allora ogni anno si tiene a turno anche negli altri Paesi di origine degli Hénokiens. Il numero dei membri è cresciuto negli anni, anche se per le imprese i criteri per l’entrata sono rimasti gli stessi: essere almeno bicentenarie, essere a controllo familiare, avere membri della famiglia nella gestione, avere una buona situazione finanziaria. La modernità non è in contrasto con la lunga storia, si tratta di due facce di una medaglia: è questa l’idea di fondo. Per alcuni aspetti, le aziende familiari storiche si pongono come alternativa alle multinazionali, che non possono essere tutto il mondo delle imprese, anche se ne rappresentano una parte rilevante.
L’ampliamento
I membri dell’associazione attualmente sono 56, distribuiti in 10 Paesi, 9 europei più il Giappone. La Francia ne ha 15, l’Italia 14, il Giappone 10, la Svizzera 5, la Germania 4, l’Olanda 2, il Belgio 2, l’Austria 2, il Regno Unito 1, il Portogallo 1. I nomi svizzeri sono quelli della Gradis di Gstaad (radici nel 1685, ora si occupa soprattutto di investimenti finanziari sostenibili) e di quattro banche con storie molto lunghe: le ginevrine Lombard Odier (fondata nel 1796), Pictet (1805), Mirabaud (1819); la basilese Dreyfus (1813). Presidente degli Hénokiens è l’italiano Alberto Marenghi (Cartiera di Mantova, origini nel 1615), che sarà a Lugano mercoledì 13 novembre all’incontro organizzato dall’Associazione svizzera di gestori patrimoniali, alle 17.45 all’Hotel Splendide.
Hénokiens e Château du Clos Lucé assegnano il premio Leonardo da Vinci in occasione dei congressi annuali dell’associazione. Il richiamo al genio italiano, che visse alcuni anni ad Amboise, sede del castello francese, vuole indicare l’importanza di tramandare il patrimonio di conoscenza, mestieri, legami con il territorio. Il premio viene assegnato a imprese familiari con una tradizione, ma non necessariamente bicentenarie o più. L’anno scorso l’azienda vincitrice è stata la svizzera Caran d’Ache, fondata nel 1915 a Ginevra, che è tra i leader nella produzione di matite colorate e di penne di qualità. Quest’anno è stata la volta come si diceva della Takenaka, premiata in occasione del congresso Hénokiens di fine settembre in Giappone. Fondata nel 1899 a Kobe, l’impresa è tra i leader nipponici nel settore costruzioni. Attiva non solo nel Paese del Sol Levante ma a livello mondiale, con una presenza anche in Europa, la Takenaka ha 14 mila addetti e nel 2023 ha registrato un fatturato equivalente a circa 9,5 miliardi di franchi.
La strada
Tra le realizzazioni più famose della Takenaka ci sono la Torre di Tokyo e, ancora nella capitale giapponese, il Nippon Budokan (arti marziali e concerti) e il Dome (stadio polifunzionale). L’impresa nipponica non ha ancora 200 anni, anche se peraltro le attività dell’omonima famiglia hanno radici ancora più lunghe, ma ha comunque un’età molto consistente ed ha percorso una strada in cui tradizione, innovazione e controllo familiare sono gli elementi della miscela. È quello su cui continuano a puntare gli Hénokiens, in un certo senso custodi della formula delle imprese familiari storiche.